@@FrancescoMariaToscano Grazie mille, li sto guardando. Per quanto riguarda invece la durata dei sette anni, è un dato che si conosce per deduzione? Oppure vi è certezza in merito?
Enea salpò dal porto di Antandro con 20 navi (I, 381) da lui allestite; sette anni dopo (755 sg.), approderà in Africa con la perdita d’una sola (170, 393-400, 113-117; VI, 334-336). Era allora l’inizio dell’estate (III, 8) dell’anno successivo a quello della fine di Troia, caduta nell’estate (cfr. SERVIO, ad Aen. II, 255) del 1184 a. C., secondo il calcolo di Eratostene. Attraversa l’Ellesponto e sbarca in Tracia (13-18); di lì, probabilmente nella primavera successiva (69-71; a. 1182) a Delo (73-79). Poi sfiora Nasso, Donusa, Olearo, Paro e insomma le Cicladi fino a Creta, ove si ferma a costruire una città (131-134); in luglio (dell’anno successivo?) è ancora nell’isola (141). Riparte, e dopo tre giorni di tempesta sbarca alle Strofadi, ormai nello Ionio (209 sg.), dove il soggiorno è assai breve. Al largo di Zacinto, Dulichio, Same, Nerito, Itaca, a ovest di Leucade, poi approdo ad Azio (276 sg.) e celebrazione dei giochi; si chiude un altro anno (1181?), passa l’inverno (284 sg.) poi (primavera del 1180?) si riparte verso nord, per Corfù e Butroto in Epiro (291-293). Sosta presso Eleno e Andromaca. Dall’Epiro all’Italia la traversata avviene per la rotta più breve: si spinge fino ai Cerauni (506), al calar della sera approda per un breve sonno sulla riva (508-511), e poco dopo la mezzanotte riparte con un cielo sereno (512-520). Al levar del sole avvistano l’Italia (521-523); approdano presso Castro di Minerva, nella penisola Salentina (531 sg.). Anche qui breve sosta (548-550): doppiano il Capo di Leuca, scorgono Taranto, il promontorio Lacinio, Caulone, Squillace (551-553) e avvistano l’Etna, piegano a sud e a sera approdano nella terra dei Ciclopi (554, 561-563, 568 sg.). Ulisse era passato di lì tre mesi prima (645; cfr. nota 68); trovano un suo compagno abbandonato. La partenza è improvvisa e convulsa, per la comparsa di Polifemo (666-668); superano Pantagia, Megara Iblea, Tapso, Ortigia, Eloro, Pachino, Camerina, Gela, Agrigrento, Selinunte, Lilibeo (688-706). Sbarcano a Trapani, ove muore Anchise (707-710), nell’estate del sesto anno (V, 46-48, 626) dalla caduta di Troia e dunque dalla sua fuga dalla città. L’anno dopo, ancora in estate, approda a Cartagine (I, 755 sg.), là dirottato dall’Italia ad opera di Giunone. Incontra Didone e poco dopo l’abbandona e riparte per l’Italia, ma una bufera lo fa approdare in Sicilia (V, 32-36) e a Erice celebra i giochi nel primo anniversario della sepoltura paterna (46-48, 66, 626). Ne ripartirà poco dopo, per giungere finalmente nel Lazio.
Grazie professore...la stavamo aspettando!👌🏼
Ho in serbo diverse sorprese per i maturandi! 😉
Fammi sapere se vogliamo organizzare qualche simulazione o approfondimento, magari con una diretta o altro che ti viene in mente! ✌🏻
Una domanda sull'eneide: la sua struttura è del tutto originale o lo è solo in parte? Grazie
Lo è solo in parte. Ci sono diversi video sull'Eneide in questo canale ...
@@FrancescoMariaToscano Grazie mille, li sto guardando. Per quanto riguarda invece la durata dei sette anni, è un dato che si conosce per deduzione? Oppure vi è certezza in merito?
Enea salpò dal porto di Antandro con 20 navi (I, 381) da lui allestite; sette anni dopo (755 sg.), approderà in Africa con la perdita d’una sola (170, 393-400, 113-117; VI, 334-336). Era allora l’inizio dell’estate (III, 8) dell’anno successivo a quello della fine di Troia, caduta nell’estate (cfr. SERVIO, ad Aen. II, 255) del 1184 a. C., secondo il calcolo di Eratostene. Attraversa l’Ellesponto e sbarca in Tracia (13-18); di lì, probabilmente nella primavera successiva (69-71; a. 1182) a Delo (73-79). Poi sfiora Nasso, Donusa, Olearo, Paro e insomma le Cicladi fino a Creta, ove si ferma a costruire una città (131-134); in luglio (dell’anno successivo?) è ancora nell’isola (141). Riparte, e dopo tre giorni di tempesta sbarca alle Strofadi, ormai nello Ionio (209 sg.), dove il soggiorno è assai breve. Al largo di Zacinto, Dulichio, Same, Nerito, Itaca, a ovest di Leucade, poi approdo ad Azio (276 sg.) e celebrazione dei giochi; si chiude un altro anno (1181?), passa l’inverno (284 sg.) poi (primavera del 1180?) si riparte verso nord, per Corfù e Butroto in Epiro (291-293). Sosta presso Eleno e Andromaca.
Dall’Epiro all’Italia la traversata avviene per la rotta più breve: si spinge fino ai Cerauni (506), al calar della sera approda per un breve sonno sulla riva (508-511), e poco dopo la mezzanotte riparte con un cielo sereno (512-520). Al levar del sole avvistano l’Italia (521-523); approdano presso Castro di Minerva, nella penisola Salentina (531 sg.). Anche qui breve sosta (548-550): doppiano il Capo di Leuca, scorgono Taranto, il promontorio Lacinio, Caulone, Squillace (551-553) e avvistano l’Etna, piegano a sud e a sera approdano nella terra dei Ciclopi (554, 561-563, 568 sg.). Ulisse era passato di lì tre mesi prima (645; cfr. nota 68); trovano un suo compagno abbandonato. La partenza è improvvisa e convulsa, per la comparsa di Polifemo (666-668); superano Pantagia, Megara Iblea, Tapso, Ortigia, Eloro, Pachino, Camerina, Gela, Agrigrento, Selinunte, Lilibeo (688-706). Sbarcano a Trapani, ove muore Anchise (707-710), nell’estate del sesto anno (V, 46-48, 626) dalla caduta di Troia e dunque dalla sua fuga dalla città. L’anno dopo, ancora in estate, approda a Cartagine (I, 755 sg.), là dirottato dall’Italia ad opera di Giunone. Incontra Didone e poco dopo l’abbandona e riparte per l’Italia, ma una bufera lo fa approdare in Sicilia (V, 32-36) e a Erice celebra i giochi nel primo anniversario della sepoltura paterna (46-48, 66, 626). Ne ripartirà poco dopo, per giungere finalmente nel Lazio.
@@FrancescoMariaToscano Grazie, non ho trovato queste informazioni così dettagliate sul testo...
@@FrancescoMariaToscano Quindi le vicende durano sette anni?