Prof.ssa Caramia “Neurologia Umanistica:applicazioni cliniche e nuove prospettive di integrazione”
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- Опубликовано: 13 дек 2024
- Il raggiungimento di ogni soddisfazione e felicità, è il fine ultimo di ogni ricerca dell’uomo, che in un’unica immagine potrebbe risolversi nella ricerca della grazia! Questa grazia avrebbe il più largo ambito di accezioni: bellezza, naturalezza, semplicità, logica, elementi che contraddistinguono non solo il comportamento umano, e la sua identità atavica, in un vivere connesso al mondo animale e alla natura tutta.
In accordo a questa linea di pensiero, Gregory Bateson sostiene che la grazia riflette la necessità d’integrazione delle diverse parti della mente, dalla coscienza all’inconscio. “Affinché si possa conseguire la grazia, le ragioni del cuore devono essere integrate con le ragioni della ragione” ed è in questa grazia, in questo accordo che ognuno racconta una storia che si intreccia in quella geometria seminale del codice genetico, tramite il quale oggetti, persone e animali una volta percepiti sono trasformati in ideazione fantastica che nutre.
La diversità delle culture generate dalle miriadi di popolazioni dislocate sulla terra sono il frutto di un intreccio inestricabile fra mente umana e ambiente circostante. Il nostro è un mondo di strutture circuitali che rispecchiano il nostro cervello. Cambiamo, in risposta alle diverse sostanze che stimolano sinapsi neurali ed emozioni. La paura, il piacere sono forgiati a partire da un’unità di mente-corpo dove per corpo intendiamo anche il nostro corpo ambientale che circonda immediatamente quello fisico.
Negli ultimi decenni siamo stati chiamati a portare prove a conferma del superamento della visione cartesiana in cui corpo e mente sono divisi, ora il passo successivo consiste nell’operare una ulteriore integrazione, ossia il riconoscimento dell’unione di corpo mente e ambiente, per correggere un difetto di visione troppo finalistica della vita umana, inserendola nel più aderente scenario di ecosistema, rispondente a principi di grazia e di arte. Ciò che manca alla società odierna è il senso profondo della connessione, del legame con il mondo naturale. Bateson ci suggerisce di portare il “nostro ritmo” a quello del sistema vivente più complesso in cui siamo inseriti e di considerare sempre “il tutto”, “la struttura che connette” dove unità e bellezza coincidono. L’arte e la musica in particolare, animano le connessioni, tenendo insieme diversi livelli tradizionalmente disgiunti: forma e sostanza; corpo e mente; rigore e immaginazione, tempo e spazio.
Le arti determinano un passaggio fondamentale in questo senso, portando l’anima da peso esistenziale a leggerezza. In tal modo si determina un cambiamento fisico attraverso il sollievo indotto da molecole neurotrope.
Pensare, intuire, sognare, apprendere, portano ad azionare nuova trascrizione cellulare di DNA, stimolando una continua energia informata che risponde a dettami fisici e psichici in parallelo. È ampiamente dimostrato che la meditazione, un’attività ad elevato funzionamento psichico e cognitivo, sia in grado di indurre cambiamenti radicali non solo dello stato di coscienza, ma anche della struttura molecolare del cervello, modificando le frequenze dei ritmi e dell’eccitabilità cerebrale. Lo studio degli effetti della meditazione sul cervello è emblematico, mostra come un particolare habitus mentale possa indurre cambiamenti nell’espressione genica nella struttura delle cellule neurali. Analoghi stimoli si ottengono con la musica, la poesia e l’esposizione all’arte visuospaziale. Quindi, bisogna prendere atto che l’orientamento della psiche e l’arricchimento creativo hanno un importante ruolo nello stimolare la percezione, che partendo dall’immagine si capillarizza nell’azione dei geni. L’attività del DNA, mediante l’espressione dinamica che sostiene ogni istante della vita, disegna la nostra ipotetica biografia. Ma da dove origina quest’orchestrazione? In tal senso, epigenetica e neuroscienze se unite al necessario intendimento della psiche possono efficacemente contribuire a un inedito progresso neurologico in ambito clinico. Questo l’obiettivo della neurologia umanistica: un progetto che riunisce conoscenza scientifica, carattere estetico e terapeutico, nel rispetto di un autentico ordine interno dell’individuo, il solo in grado di garantirne l’integrità oltre la patologia, guidandolo verso una ricerca proficua dell’armonia e della salute.