Un Caffè Alzheimer a Troia per farà inclusione sociale

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  • Опубликовано: 28 авг 2024
  • Un Caffè Alzheimer a Troia per farà inclusione sociale
    Con Caffè Alzheimer a Troia si farà inclusione sociale e informazione per malati e caregiver
    Presentato a Troia il primo progetto dedicato ai malati di Alzheimer e alle famiglie. Asse portante sarà l’inclusione sociale e la prevenzione dell’isolamento. Intanto arriva anche la proposta per realizzare un quartiere destinato ad ospitare chi è colpito da malattie neurodegenerative.
    Troia, da oggi, ha uno spazio speciale dedicato ad una tra le più gravi malattie neurodegenerative, l’Alzheimer. Si chiama Caffè Alzheimer, è un luogo protetto dedicato a chi è colpito dalla malattia e soprattutto ai suoi familiari e ai caregiver, avrà sede nella Casa di Riposo San Giovanni di Dio. Il progetto, finanziato dalla Regione Puglia e dal Ministero del Lavoro grazie al Bando Puglia Capitale Sociale 3.0 è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Filomena Casoli - Legale rappresentante della Fondazione San Giovanni di Dio; Vincenzo Giannelli, legale rappresentante di CreoLav srl, l’impresa sociale che ha curato il progetto; Edoardo Beccia - Direttore sanitario Casa di Riposo San Giovanni di Dio; Francesco Caserta - Sindaco di Troia; Leonardina Di Giulio - Assessore alla sanità, fragilità e inclusione del Comune di Troia, Carmen Catalano - Assessore ai servizi sociali del Comune di Troia , Elena Gentile - medico - già Assessore al welfare Regione Puglia.
    Voluto dalla Fondazione San Giovanni di Dio di Troia, che da oltre 40 anni si prende cura di anziani e persone fragili, il Caffè Alzheimer nasce dall’idea di Filomena Casoli, dalla sua lunga esperienza di vita vissuta accanto ad un malato "L’Alzheimer cambia l’esistenza del paziente e di tutte le persone che gli sono vicine. Travolge, letteralmente, intere famiglie perché gli effetti della malattia incidono, irreversibilmente, sugli equilibri e la routine della vita del nucleo familiare. Gli interventi a favore dei pazienti affetti da Alzheimer aiutano a rallentare il decorso della patologia, ma non danno alcun supporto a chi sta accanto al paziente, ogni giorno, 24 ore su 24. Le famiglie si sentono sole ed isolate, e per evitarlo servono mezzi affinché non accada, che permettano di affrontare la malattia e i cambiamenti che ne derivano. Caffè Alzheimer, dunque, nasce come risposta alle tante esigenze di famiglie che, all’improvviso si trovano a dover affrontare una malattia neurodegenerativa come l’Alzheimer, il Parkinson o altro tipi di demenza. Negli anni - ha sottolineato Casoli - sono diventata punto di riferimento per molte famiglie bisognose di informazioni nella gestione del malato. Questo mi ha indotto a mettere a disposizione la mia esperienza diretta creando una struttura che fosse punto di riferimento per i caregiver. Oltre alle cure mediche, le malattie neurodegenerative hanno bisogno di supporto sociale. Le famiglie hanno bisogno di mantenere salde le relazioni, e il Caffè Alzheimer è esattamente il mezzo che lo permette".
    ...continua su...
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