Vi consiglio il podcast ciclismokompetente se volete approfondire questi argomenti. Per la durabiliti, gli studi dicono che è meglio ripetuto intorno al ritmo vo2max( potenza sui 8 minuti) alla fine di allenamento. Farlo all'inizio limita gli adattamenti del lungo in zona due.
Secondo me fare qualità a inizio o fine potrebbe essere una buona idea per chi magari non ha molto tempo per aumentare semplicemente il volume. Nella corsa magari gioca un ruolo più importante rispetto alla bici L economia della tecnica di corsa. 😃 Grazie per il podcast!!!Grandi!!!
Chiarissimo il discorso, ma nel mio caso specifico per esempio sui lunghi con il caldo anche se riduco il ritmo la deriva continua ma in ogni riesco a concludere l'allenamento senza particolari sofferenze. Ma ovviamente inizio in z2 e termino anche in z4 z5😅
Secondo me nel ciclismo ci sono più studi, relativamente vero perchè ci sono più soldi (e ci sono dato che li ci sono team e non solo sponsor e squadre nazionali ) ma anche perché si può studiare sia in laboratorio che in strada, dato che c'è un mezzo meccanico tra l'atleta e la strada; "basta" analizzare quello assieme ai parametri dell' atleta.
Si e no, sicuramente ci sono più soldi ma è vero anche che magari è più semplice studiare gli atleti e soprattutto si prestano molto molto di più gli atleti!
In merito al talk test, a seconda della fonte, si hanno indicazioni un pochino differenti. Voi, ad esempio, intorno a 31'25" del video fate riferimento ad una ipotetica conversazione portata avanti "senza problemi"; per Peter Attia e Inigo San-Milan (che ha lavorato con atleti tipo Pogacar), solo per far due nomi, affermano che la conversazione deve esser possibile, ma non completamente agevole, tanto che se fossimo nel corso di una telefonata, chi sta all'altro capo si renderebbe facilmente conto che ci stiamo allenando. Qualche ulteriore suggerimento?
La verità, come sempre, è nel mezzo. Alla fine se uno si impara a conoscere e fa vari test e incrocia sensazioni, dati etc trova la quadra. San Milan ad esempio lavora molto con la Z2 alta, altri con la Z2 bassa, altri con tutto insieme. Insomma... l'idea più o meno è sempre la stessa
@@simonecurci1967 no perché in molte granfondo o marathon MTB mi son giocato la farà proprio nelle ultime fasi (dove conta avere una buona durability..) in Ironman e trail lunghi..lo sforzo è costante e la decidi già da metà gara di solito…
Grazie per questi podcast. Super utili per capirci qualcosa in più ❤
Vi consiglio il podcast ciclismokompetente se volete approfondire questi argomenti. Per la durabiliti, gli studi dicono che è meglio ripetuto intorno al ritmo vo2max( potenza sui 8 minuti) alla fine di allenamento. Farlo all'inizio limita gli adattamenti del lungo in zona due.
Secondo me fare qualità a inizio o fine potrebbe essere una buona idea per chi magari non ha molto tempo per aumentare semplicemente il volume. Nella corsa magari gioca un ruolo più importante rispetto alla bici L economia della tecnica di corsa. 😃 Grazie per il podcast!!!Grandi!!!
Ciao Roberto... Grazie come sempre 😊
P.s. A quando il video della tua LUT? Hai partecipato, giusto?
Miii***a che invidia.. finché resto sui miei 35-45' di running nun me mòvo! :D
Chiarissimo il discorso, ma nel mio caso specifico per esempio sui lunghi con il caldo anche se riduco il ritmo la deriva continua ma in ogni riesco a concludere l'allenamento senza particolari sofferenze. Ma ovviamente inizio in z2 e termino anche in z4 z5😅
Parti un pelo più piano nei primi 4/5km dovrebbe andare meglio poi alla fine a parità di ritmo!
Sono anni e anni che si sanno queste cose 🤣 il primo libro di Scott e House a più di un decennio
È molto utile per chi ha il potenziale x vincere le gare . Sul fatto che nel ciclismo ci sono più studi ci sono semplicemente più soldi .
Secondo me nel ciclismo ci sono più studi, relativamente vero perchè ci sono più soldi (e ci sono dato che li ci sono team e non solo sponsor e squadre nazionali ) ma anche perché si può studiare sia in laboratorio che in strada, dato che c'è un mezzo meccanico tra l'atleta e la strada; "basta" analizzare quello assieme ai parametri dell' atleta.
Si e no, sicuramente ci sono più soldi ma è vero anche che magari è più semplice studiare gli atleti e soprattutto si prestano molto molto di più gli atleti!
In merito al talk test, a seconda della fonte, si hanno indicazioni un pochino differenti. Voi, ad esempio, intorno a 31'25" del video fate riferimento ad una ipotetica conversazione portata avanti "senza problemi"; per Peter Attia e Inigo San-Milan (che ha lavorato con atleti tipo Pogacar), solo per far due nomi, affermano che la conversazione deve esser possibile, ma non completamente agevole, tanto che se fossimo nel corso di una telefonata, chi sta all'altro capo si renderebbe facilmente conto che ci stiamo allenando. Qualche ulteriore suggerimento?
La verità, come sempre, è nel mezzo. Alla fine se uno si impara a conoscere e fa vari test e incrocia sensazioni, dati etc trova la quadra.
San Milan ad esempio lavora molto con la Z2 alta, altri con la Z2 bassa, altri con tutto insieme. Insomma... l'idea più o meno è sempre la stessa
Un parametro utile e studiato per ciclisti a Tappe o granfondo da 6 ore e passa..ai trail runners e triatleti serve pochissimo
Granfondo da 6h o triathlon da 6 o piu ore penso sia similare come sforzo. Quindi penso interessi anche a loro
@@simonecurci1967 no perché in molte granfondo o marathon MTB mi son giocato la farà proprio nelle ultime fasi (dove conta avere una buona durability..) in Ironman e trail lunghi..lo sforzo è costante e la decidi già da metà gara di solito…
Si abbastanza corretto, dipende poi da gara a gara ovviamente e anche dal livello!