La Marmolada…risentire le parole di Giordani che mi hanno ispirato per le varie ripetizioni e tentativi sulla Sud…ascoltare il grande Larcher del quale ho sempre cercato di emularne lo stile d’apertura…. la coppia Palma-Delabordella che per un periodo mi hanno portato a scalare in terra elvetica sulle pareti del Wenden e Raticon. Una puntatona da Oscar con personaggi iconici ed una parete magica. Non finirò mai di farti i complimenti Fabio 👏
Grazie Giordani, Larcher, Della Bordella e Palma! Ho nel cuore la Sud della Marmolada: vedere e sentire un grande come Maurizio Giordani dialogare con Rolando, Matteo e Fabio, mi è piaciuto molto. Stupenda è la vostra saggezza, il rispetto, la stima che trapela l'uno dell'altro, pur proveniendo da diverse generazioni, storie personali e stili diversi. Avete dipinto la storia di questa fantastica parete, dalla Bettega-Tomasson alle imprese odierne, con la competenza che vi appartiene, trasmettendoci la grande passione e la forza d'animo che avete messo in queste vostre vie. Più volte nel dialogo è emerso che oggi le cose sono cambiate, che la gente adesso è meno disposta ad ingaggiarsi: spero che i giovani alpinisti odierni comprendano il valore di queste imprese, e trovino spunti per ripercorrere le vostre tracce, o per trovarne di nuove. Continuate a scrivere, a raccontare le vostre storie e a farci sognare!...
Chiacchiere meravigliose, ossigeno puro, ascolterei e parteciperei per nottate intere. Viste anche le altre 2 puntate, una più bella dell’altra. Sarebbe bello un incontro del genere con i romani degli anni 80…
Una "lectio magistralis" intergenerazionale sulla storia sull'etica e sulle tecniche dell'alpinismo e dell'arrampicata. Segna il ritorno della "pura" narrazione che offre la rara occasione di avere la sensazione di essere seduto allo stesso tavolo dei narratori.
Bellissimo. Che miti! A parte il livello di questi personaggi, che semplicemente appartengono a un altro pianeta (50 su 198 vie in Marmolada sono di Giordani!), cio' che mi affascina e' la loro totale passione e devozione all'arrampicata e la montagna, all'esplorazione, alla continua ricerca di cose nuove. La conoscenza e il rispetto per gli altri alpinisti. La loro intera vita e' dedicata a questo, notte e giorno. Amore puro. Ancor piu' evidente a questa eta', non piu' dei giovanotti, con una vita intera a dimostrarlo. Dei veri artisti. Sono pieno di ammirazione.
Grazie. A prescindere dal proprio grado personale, è sempre educativo sentir parlare dei mostri sacri dell'arrampicata che ne hanno scritto la storia. Una delle cose belle di questo disciplina è proprio la condivisione delle esperienze. Davvero complimenti
Bellissima iniziativa, complimenti! Se fosse ancora con noi il grande Berna🥲 ricordo le sue analisi dettagliatissime delle grandi salite, era la birretta ed il fine serata a Rock. Analisi paragonabili ai campioni sportivi che commentano una finale coppa campioni, NBA, ricche di collegamenti tecnici e storia, insieme un sacco di battute 🔝. Tornando a questa iniziativa, non mi perdo una puntata, ospiti Top e storie bellissime, in passato quando si era fortunati, si incontravano i top in qualche rifugio e si ascoltava a bocca aperta, ora grazie alla tecnologia ed ai Ragni è fruibile a tutti. Grazie 🕷️ di Lecco ed a Fabio e Yuri per questa bellissima idea❤
Grazie per averci aiutato a comprendere meglio la storia dell'arrampicata su questa fantastica parete. Mi sarebbe piaciuto sentire anche qualcosa su Mussatto ma sarà alla prossima intervista, vero? Grazie ancora...
Sarebbe stato bello invitare Heinz Mariacher, se non altro perché è un personaggio sfuggente eppure arriva al cuore delle cose. Certo Giordani è indiscutibilmente il re di quella parete: a 40 anni di distanza si sono alzati in gradi, ma il suo livello di allora (anche slegato e in velocità) se lo possono permettere in pochissimi. Fosse stato americano o inglese sarebbe famoso come Honnold. Quel che manca oggi è la voglia di ingaggiarsi: la comodità del crash pad - highball o meno -, i 5 minuti di avvicinamento alla falesia e soprattutto il rischio zero hanno ammazzato lo spirito di avventura. Lo spirito di autoconservazione o l'abitudine allo spot al metro!? "Neuroplasticità" e non vado oltre.. PS il secondo di cordata sulla ripetizione alla via dei norvegesi non era proprio un signor nessuno: Oskar Piazza è stato anche un grande Himalaysta e voglio ricordarlo perché pè scomparso durante l'ultimo terremoto in Nepalk dove si trovava a fare volontariato. E' stato anche un ottimo istruttore del Soccorso Alpino.
Bellissimo, non c'è idea migliore per ricordare la storia e farla conoscere ai giovani. Sarebbe stato bello portare in trasmissione le riviste dell'epoca, con i racconti di allora e le immagini. Complimenti!!!
Rinnovo i vivissimi complimenti per l'idea e la realizzazione. Quasi un'ora e mezza scivolate via apprendendo e ridendo. Ho scaricato tutti i sottotitoli per leggermi con calma tutto il testo che è un saggio di storia. Sei anni fa andai a fare Il Pesce ed eravamo 5 cordate, certo che gente come Della Bordella che senza mai aver fatto un 7b va a salirla e la finisce a vista in giornata non è normale. Non è stato approfondito il discorso spit, se non sbaglio fu proprio Koller a piantarne uno per primo su Italia che parte in comune col Pesce dopo la parte marcia. Poi Koller e compagni aprirono anche Fram, citata nel Podcast. C'è una bella differenza fra l'uso degli spit di Larcher e quello di Cipriani
Anche io avevo sentito che Manolo, al suo primo tentativo, trovò un hexentric di Beat Kammerlander. Cmq provate a re-uploadare con l'audio compresso/normalizzato... un momento sussurrate, quello dopo alzate la voce in tre...
Fantastico podcast
La Marmolada…risentire le parole di Giordani che mi hanno ispirato per le varie ripetizioni e tentativi sulla Sud…ascoltare il grande Larcher del quale ho sempre cercato di emularne lo stile d’apertura…. la coppia Palma-Delabordella che per un periodo mi hanno portato a scalare in terra elvetica sulle pareti del Wenden e Raticon.
Una puntatona da Oscar con personaggi iconici ed una parete magica. Non finirò mai di farti i complimenti Fabio 👏
Grazie Giordani, Larcher, Della Bordella e Palma! Ho nel cuore la Sud della Marmolada: vedere e sentire un grande come Maurizio Giordani dialogare con Rolando, Matteo e Fabio, mi è piaciuto molto. Stupenda è la vostra saggezza, il rispetto, la stima che trapela l'uno dell'altro, pur proveniendo da diverse generazioni, storie personali e stili diversi. Avete dipinto la storia di questa fantastica parete, dalla Bettega-Tomasson alle imprese odierne, con la competenza che vi appartiene, trasmettendoci la grande passione e la forza d'animo che avete messo in queste vostre vie. Più volte nel dialogo è emerso che oggi le cose sono cambiate, che la gente adesso è meno disposta ad ingaggiarsi: spero che i giovani alpinisti odierni comprendano il valore di queste imprese, e trovino spunti per ripercorrere le vostre tracce, o per trovarne di nuove. Continuate a scrivere, a raccontare le vostre storie e a farci sognare!...
Chiacchiere meravigliose, ossigeno puro, ascolterei e parteciperei per nottate intere.
Viste anche le altre 2 puntate, una più bella dell’altra.
Sarebbe bello un incontro del genere con i romani degli anni 80…
Una "lectio magistralis" intergenerazionale sulla storia sull'etica e sulle tecniche dell'alpinismo e dell'arrampicata. Segna il ritorno della "pura" narrazione che offre la rara occasione di avere la sensazione di essere seduto allo stesso tavolo dei narratori.
Bellissimo. Che miti! A parte il livello di questi personaggi, che semplicemente appartengono a un altro pianeta (50 su 198 vie in Marmolada sono di Giordani!), cio' che mi affascina e' la loro totale passione e devozione all'arrampicata e la montagna, all'esplorazione, alla continua ricerca di cose nuove. La conoscenza e il rispetto per gli altri alpinisti. La loro intera vita e' dedicata a questo, notte e giorno. Amore puro. Ancor piu' evidente a questa eta', non piu' dei giovanotti, con una vita intera a dimostrarlo. Dei veri artisti. Sono pieno di ammirazione.
Questa puntata ha un unico grande difetto.. Ovverosia che è troppo corta. Veramente un capolavoro
Eccezionale. Un documento imperdibile. Avrei citato Pierino per la Cattedrale e Mittersteiner per il tentativo su Andromeda
Volo! che figata
Che spettacolo questo format. Spero diventi un appunatmento fisso!
Bellissimo, 1 ora di cultura pura, unica cosa andare a solleticare honnold non mi sembra il caso però grandi✌🏻
Grazie. A prescindere dal proprio grado personale, è sempre educativo sentir parlare dei mostri sacri dell'arrampicata che ne hanno scritto la storia. Una delle cose belle di questo disciplina è proprio la condivisione delle esperienze. Davvero complimenti
Bellissima iniziativa, complimenti! Se fosse ancora con noi il grande Berna🥲 ricordo le sue analisi dettagliatissime delle grandi salite, era la birretta ed il fine serata a Rock. Analisi paragonabili ai campioni sportivi che commentano una finale coppa campioni, NBA, ricche di collegamenti tecnici e storia, insieme un sacco di battute 🔝. Tornando a questa iniziativa, non mi perdo una puntata, ospiti Top e storie bellissime, in passato quando si era fortunati, si incontravano i top in qualche rifugio e si ascoltava a bocca aperta, ora grazie alla tecnologia ed ai Ragni è fruibile a tutti. Grazie 🕷️ di Lecco ed a Fabio e Yuri per questa bellissima idea❤
Grazie per averci aiutato a comprendere meglio la storia dell'arrampicata su questa fantastica parete. Mi sarebbe piaciuto sentire anche qualcosa su Mussatto ma sarà alla prossima intervista, vero? Grazie ancora...
Sarebbe stato bello invitare Heinz Mariacher, se non altro perché è un personaggio sfuggente eppure arriva al cuore delle cose. Certo Giordani è indiscutibilmente il re di quella parete: a 40 anni di distanza si sono alzati in gradi, ma il suo livello di allora (anche slegato e in velocità) se lo possono permettere in pochissimi. Fosse stato americano o inglese sarebbe famoso come Honnold. Quel che manca oggi è la voglia di ingaggiarsi: la comodità del crash pad - highball o meno -, i 5 minuti di avvicinamento alla falesia e soprattutto il rischio zero hanno ammazzato lo spirito di avventura. Lo spirito di autoconservazione o l'abitudine allo spot al metro!? "Neuroplasticità" e non vado oltre..
PS il secondo di cordata sulla ripetizione alla via dei norvegesi non era proprio un signor nessuno: Oskar Piazza è stato anche un grande Himalaysta e voglio ricordarlo perché pè scomparso durante l'ultimo terremoto in Nepalk dove si trovava a fare volontariato. E' stato anche un ottimo istruttore del Soccorso Alpino.
Bellissimo, non c'è idea migliore per ricordare la storia e farla conoscere ai giovani. Sarebbe stato bello portare in trasmissione le riviste dell'epoca, con i racconti di allora e le immagini.
Complimenti!!!
bella puntata
Rinnovo i vivissimi complimenti per l'idea e la realizzazione. Quasi un'ora e mezza scivolate via apprendendo e ridendo. Ho scaricato tutti i sottotitoli per leggermi con calma tutto il testo che è un saggio di storia. Sei anni fa andai a fare Il Pesce ed eravamo 5 cordate, certo che gente come Della Bordella che senza mai aver fatto un 7b va a salirla e la finisce a vista in giornata non è normale. Non è stato approfondito il discorso spit, se non sbaglio fu proprio Koller a piantarne uno per primo su Italia che parte in comune col Pesce dopo la parte marcia. Poi Koller e compagni aprirono anche Fram, citata nel Podcast. C'è una bella differenza fra l'uso degli spit di Larcher e quello di Cipriani
come sempre super interessante. non avendo il livello posso solo sognare ascoltando i racconti di salita in questa super parete.
Fabio top!!
"Unica caduta seria: 35 metri di volo con una clessidra. Per fortuna ha tenuto." ❤
Che livello...
Anche io avevo sentito che Manolo, al suo primo tentativo, trovò un hexentric di Beat Kammerlander.
Cmq provate a re-uploadare con l'audio compresso/normalizzato... un momento sussurrate, quello dopo alzate la voce in tre...
Ho riabilitato Giordani, che dalla sua guida mi stava profondamente sui marroni.