Видео

Sono stati proprio i bravi! Anche il Sensei gli ha fatto i complimenti. Grazie per il continuo supporto!

Grazie di cuore! Sei molto gentile!

Ti ringrazio davvero molto per il tuo commento. Personalmente non credo di fare nulla di speciale, ma essere apprezzati da praticanti di lunga data è un vero piacere. Sarebbe bello allenarsi insieme un giorno. Tanti auguri per la tua pratica!

Un vero peccato! Non siete più riusciti a ripartire?

Grazie per aver guardato il video. Purtroppo no, quel libro non è stato mai tradotto. Speriamo che lo sarà in futuro!

Grazie a te!

Gentilissimo Sensei, grazie per aver guardato questo video e per aver commentato. Mi dispiace sapere che il Bunbu Gakkō di Matsushiro non sia stato di suo gradimento. Probabilmente lei, da Maestro di arti marziali qual è, cercava forse un luogo dove poter ammirare un cospicuo numero di praticanti impegnati negli allenamenti. Io, da semplice appassionato di storia, mi sono forse lasciato trasportare dal fatto che tra le oltre 250 accademie feudali (Hankō) attive nel periodo Edo, quella di Matsushiro sia una delle pochissime (se non l’unica) che non sono state ricostruite nel corso del tempo, cosa che gli ha permesso di essere riconosciuto come proprietà storica nazionale. Il bellissimo Nisshinkan di Aizu, che ho visitato recentemente, è stato interamente riedificato dato che fu distrutto durante la guerra di Boshin nel 1868. Il mio riferimento all’unicità dell’accademia del feudo di Matsushiro aveva dunque un valore più storico/culturale che “marziale”.

Grazie mille Vincenzo!

Grazie mille!

Ti auguro di farla quanto prima! Grazie mille per il commento!

Nel kendo esiste Ki ken tai ichi. Per portare un colpo ci deve essere il ki quindi lo spirito dato da un urlo, ken ovvero la spada e tai ovvero il corpo. Tutto deve essere in 1 momento solo. Ogni colpo deve quindi essere chiamato nel momento in cui si colpisce. Questa è una breve spiegazione ovviamente, c'è un mondo dietro

Grazie mille per la risposta Alessandro!

@TheConfederateBoy La "trance agonistica" che hai menzionato è uno stato mentale assai particolare e difficile da conseguire, un discorso a parte rispetto al kiai, è una condizione ambita in molti sport a livello agonistico. E' uno stato in cui si ha una visione particolarmente chiara, lucida e tempestiva di quello che fa l'aversario e che ci consente di compiere azioni di cui normalmente non saremmo capaci. Ne ho una esperienza (purtroppo) limitata, ma è un qualcosa di affascinante. Curiosità 1: il kiai esiste anche nel pugilato - e in una quantità di altri sport - solo che non lo chiamano così e non è così udibile, ma la sua funzione è almeno parzialmente analoga a quello del Kendo, meno il fatto di rendere manifesta l'intenzionalità dell'azione. Curiosità 2: come qualcuno mi ha gentilmente ricordato, nel "Libro dei cinque anelli" sta scritto che esistono 3 tipi di kiai, quello prima di attaccare, quello fatto mentre si attacca e quello fatto al termine di una azione.

Molto interessante, grazie delle risposte

Oltre a quello che hanno già scritto a riguardo, mi sento di aggiungere una cosa importante: ovvero che i kiai non sono urla di gola fatti a casaccio, ma è un "suono" che parte dal diaframma, quindi molto profondo

Grazie per l'incoraggiamento, lo apprezzo molto!

Grazie mille per il commento e per il suggerimento Andrea. Di sicuro un argomento interessante, che spero di riuscire a trattare. Vediamo se riesco a trovare qualcuno da intervistare in merito!

@@bunbu-menteecorpo ti ringrazio

Interessante e mi piacerebbe approfondire il discorso con te. Tu che definizione pensi possa essere più appropriata? Te lo chiedo perché molti studi su questo libro in particolare descrivono "l'automatismo" come uno stato in cui le azioni e i pensieri umani vengono eseguiti senza un intento volontario, come battere le palpebre e camminare. Nelle arti marziali ciò dovrebbe verificarsi allo stesso modo, senza che il praticante "pensi" a quello che sta per fare, ma agisca e basta.

@@bunbu-menteecorpo provo: la mente vive nel tempo e c'è differenza tra non mente e senza mente. L'automatismo è ingannabile, l'essere nel momento presente permette di non farsi influenzare dalle mente/cuore/emozioni e rimanere in contatto diretto con il proprio avversario. In pratica la fantomatica "armonia" tra i contendenti...il mito dei due samurai che si fronteggiano senza attaccarsi e concludono lo scontro senza sferrare nemmeno un colpo...

Grazie mille per aver argomentato in maniera approfondita. Ho capito quello a cui fai riferimento. Anche nel Kendō moderno, disciplina molto dinamica, alcune volte capita di vedere maestri di alto livello fronteggiarsi in quello che è chiamato gokaku-geiko (allenamento tra pari) senza sferrare alcun colpo per i 3 minuti di gara, con l'incontro che finisce in parità.

@@bunbu-menteecorpo be era un esempio 😅 Faccio riferimento sopratutto a uno stato di coscienza alterato che, per assurdo, può capitare anche nei lavori domestici😅

@@bunbu-menteecorpo be era un esempio 😅 Faccio riferimento sopratutto a uno stato di coscienza alterato che, per assurdo, può capitare anche nei lavori domestici😅

Ciao Andrea, grazie per aver guardato il video e per la domanda. Ho riscontrato questi dati all'interno del libro "La rivolta di Shimabara - La fede cristiana e le insurrezioni armate" a cura del Professor Kanda Chisato, storico giapponese il cui campo di ricerca è focalizzato sulle ribellioni armate (ikki) del Sengoku e primo Edo. Numeri che sembrerebbero ufficializzati anche dalla municipalità di Nagasaki. Concordo con te che si tratta di un gran numero che magari è stato nel tempo ingigantito proprio dalla città di Nagasaki stessa dato il suo legame con il cristianesimo. Un po' come il milione di persiani che si riversarono alle Termopili, che in realtà erano un terzo.

Grazie per il messaggio. La pronuncia è quella utilizzata in Giappone, e l’accento va sulla seconda -a, non sulla -e finale.

@@bunbu-menteecorpo Ma stiamo scherzando ??? Io sono 5° Dan di Karate della Dai Nippon Butokukai, parlo Giapponese e ho famiglia giapponese. Si dice KARATE'. Lo chieda a un Maestro di Karate giapponese, non a un ragazzino che non conosce nemmeno i Kanji usati e dice karàte perché lo ha sentito in un telefilm americano !!!

Gentile Sensei, mi perdoni se il mio messaggio l’ha offesa, non era assolutamente mia intenzione. Facevo solo riferimento a quella che è la pronuncia che si sente nei dōjō in Giappone. Tutti i maestri che ho conosciuto in Giappone lo pronunciano così. Magari ci sono differenze di pronuncia tra hyōjungo (giapponese standard) e dialetto di Okinawa? In tal caso le sarei grato se mi educasse in merito. Detto ciò, la ringrazio per avermi dato del ragazzino, vuol dire che riesco a tenermi ancora giovane! Per la precisione, vivo in Giappone da quindici anni, ho una laurea in lingua e letteratura giapponese con specializzazione in filologia, ed ho studiato linguistica giapponese all’università di Tōkyō.

@@bunbu-menteecorpo Nessuna offesa, ma figuriamoci ! Ma ho studiato con alcuni dei più grandi Maestri del mondo, Shirai, Kase, Nishiyama, Tokitsu, e tutti dicevano KARATE'. La frase sui ragazzini è una citazione di mia moglie Mami, che mi spiegò così, tanti anni fa, perché alcuni, in Giappone, dicevano Karàte. Ragazzini che lo conoscevano tramite la pronuncia americana, e non conoscevano i Kanji usati.

Grazie per la risposta Sensei. La pronuncia america a cui fa riferimento, che in italiano suonerebbe "carati" (traslitterazione in alfabeto fonetico internazionale [kaɽati]) deriva dal fatto che nel lingua dell'arcipelago delle Ryūkyū, di cui Okinawa è l'isola maggiore, l'ideogramma di mano 手 non viene pronunciato -te (て), come nel giapponese standard, ma bensì -tii (ティー). Tuttavia, nel 34° anno dell'Epoca Meiji (1901) il Karate entrò a far parte del curriculum di educazione fisica scolastica della Prefettura di Okinawa, e la lettura degli idegogrammi fu ufficialmente cambiata in karate (からて). La rapida proliferazione di quest'arte in tutto il Giappone nel corso del XX secolo contribuì a cementificare questa fonetica. Per farle un esempio, le chiedo la cortesia di ascoltare come viene pronunciato Kyokushin Karate al secondo 00:06 di questo episodio di Meikyō Shisui, programma della NHK sulle arti marziali: ruclips.net/video/ydY98y4yff4/видео.html

Adesso che me l'hai fatto notare, lo vedrò in questo modo anche io!^^

Grazie mille per il continuo supporto! In effetti, stando a quanto vediamo in TV o al cinema, l'idea che passa è quella che i samurai si uccidessero per qualsiasi cosa. Basti pensare che il suicidio collettivo dei 47 ronin rappresenta, da solo, più del 10% del totale dei seppuku di tutto il periodo Edo (durato oltre due secoli e mezzo).

Ti ringrazio molto per la fiducia. Magari un giorno riuscirò ad organizzare un po' le idee e buttare giù qualcosa di scritto.

Probabilmente hai ragione! Grazie per il consiglio, lavorerò su quello!👍

Grazie!

Sicuramente c'erano delle spade eccellenti anche in Europa! La cosa straordinaria delle spade giapponesi è che oggi possiamo ammirarne alcune che hanno oltre undici secoli ed il tempo non le ha mai scalfite. Ovviamente si tratta di lame che sono state forgiate e poi sempre custodite con la massima cura, non hanno mai partecipato a nessuna battaglia e probabilmete non sono mai state portate al fianco. Detto ciò, non credo che in Europa rimangano delle spade del IX secolo in perfetto stato di conservazione, anche perché non credo che da noi sia mai esistito il concetto di "apprezzamento" della lama, intesa solo come opera d'arte.

Grazie mille Alessandro! Personalmente non mi ritengo assolutamente all'altezza di un un contenuto televisivo di qualità, ma sapere che ci sono persone che apprezzano così tanto i video è un grande piacere. Entro luglio dovrei riuscire a portare un nuovo contenuto sul Kendō, spero vada tutto come da programma! In bocca al lupo per la tua pratica!

Grazie mille!

Ciao Giorgio, la legge giapponese permette di tenere spade originali (nihontō o shinken) in casa senza alcun problema purché sia abbia una licenza di possesso che va richiesta alla polizia e chiamata Jūtōkenryu Tōrokushō (Licenza di registrazione per armi da fuoco e bianche). Le guntō rientrano nella stesa categoria e possono essere tenute in casa senza problemi.

Si, ebbe larga diffusione tra la casta dei samurai dopo lo haitōrei nel 1876. Venne poi tendenzialmente abbandonato verso la fine del XIX secolo.

Grazie per il commento! Mi fa piacere che tu abbia trovato delle risposte alla tua domanda in questo video.

Ciao Giorgio, anche al di fuori del Giappone ci sono scuole che praticano ancora il Kendō antico, ma immagino siano rarissime. In forma diversa da quella vista nel video, in Italia ad esempio abbiamo la Hokushin Ittō Ryū, una scuola di spada del 1820 che ebbe una grande influenza sulla codificazione del Kendō moderno. Per quel che riguarda le scuole di nuoto tradizionale, oggi ce ne sono circa una 15 riconosciute dalla federazione giapponese nuoto. Un caro amico che vive qui in Giappone da tanti anni pratica la Kobori Ryū, una scuola di nuoto originaria di Kumamoto, nel sud del Giappone

Grazie a te per aver visto il video. Diciamo che i primi prototipi di armatura da Kendō come la conosciamo oggi iniziano ad apparire nelle scuole di scherma intorno alla metà del 1700. In precedenza, questo tipo di protezioni erano utilizzate nelle scuole di lancia (sōjutsu). Fino all'inizio del periodo Edo, il bokutō era lo strumento principale, che però non permetteva una pratica libera data la pericolosità. Il fukurojinai fu un'ottima invenzione, non però adottata da tutte le scuole (forse perché più difficile da realizzare rispetto ad uno shinai normale).

@@bunbu-menteecorpo grazie molto utili queste informazioni che non conoscevo. Ma ti vorrei chiedere essendo io un praticante di scherma storica europea e mi affascina la scherma giapponese. Te lo chiedo a te che sei esperto, il modo di combattimento della spada ai tempi dei samurai come e '? E tutto basato su schivare e anticipare i colpi senza quasi mai cercare di parare con la lama avversario? Parare i colpi con la lama ? O col dorso della lama? O non era contemplato ?

Ciao Giorgio, di sicuro la scherma storica europea è estremamente affascinante anch'essa. La scherma giapponese si è evulta tantissimo nel corso del tempo, e scuole del XV secolo sono molto diverse da quelle del XIX. Sicuramente la priorità degli spadaccini giapponesi era quella di schivare i colpi oppure deviarli con la parte laterale della lama per preservare il filo. Leggendo però cronache di combattimento del bakumatsu (1853-1868) è pieno di testimonianze in cui il filo era distrutto al termine di un duello, e le lame talmente storte da non entrare più nel fodero.

Ciao, il libro si chiama "Nihon Budō-shi" (Storia delle arti marziali giapponesi) e puoi acquistarlo su Amazon al seguente indirizzo: www.amazon.co.jp/%E6%97%A5%E6%9C%AC%E6%AD%A6%E9%81%93%E5%8F%B2-%E6%A8%AA%E5%B1%B1-%E5%81%A5%E5%A0%82/dp/4882180324/ref=mp_s_a_1_1?crid=2LDHOF0UKTIDA&dib=eyJ2IjoiMSJ9.vcG6u1nPgSvyJ1R1Iv6MuNNv3XccBpMD5jRdu80dMEiuunJoEsBCzpXbWLFwRYj8RySty8qkw7AiXYoUq_9vtdeI3dpiNEPzkneh8IWY2Sg5JBQtjhwwpx4sF_vzY2vmdkOARCQt1asEiZkOAYsNf1GVq7P3gqwCbl9O3wGhbK9P7gZUorqIzyqAMMVLp2Sap4XmjtJAVL7-t1tYrLmgrQ.Va_3Jj6Y2eSnuXBToxdONIbDm9Cun3csb3IKEde6XMI&dib_tag=se&keywords=%E6%97%A5%E6%9C%AC%E6%AD%A6%E9%81%93%E5%8F%B2&qid=1714380120&sprefix=%E6%97%A5%E6%9C%AC%E6%AD%A6%E9%81%93%E5%8F%B2%2Caps%2C183&sr=8-1

Grazie a te!

Grazie mille!

Grazie a te Marco!

Ciao, piacere di rivederti anche qui! Grazie per aver guardato il video e per il commento, molto apprezzato.

Ciao Vincenzo, ti ringrazio molto per il messaggio e per aver visto quasi tutti i video del canale! RUclips mi aveva inviato la notifica del tuo messaggio in merito al video su Shimoi Harukichi, ma quando l'ho notata e sono andato a vederlo penso che ormai lo avessi già rimosso. Detto ciò, penso che ognuno debba avere la libertà di esprimere la propria opinione riguardo ai contenuti di questo canale. Sono aperto a qualsiasi tipo di critica, perché ritengo che il confronto non possa far altro che generare una crescita personale. Ti invito dunque ad inviare nuovamente il commento. Se non vuoi farlo sotto al video puoi sempre mandarmi una mail, a cui sarà un piacere rispondere. Sandro

Grazie mille per aver guardato il video!

Allora, una traduzione ufficiale del testo originale non esiste e quelle inglesi continuano ad essere le migliori in circolazione. Una decina di anni fa, però, un gruppo di appassionati ha tradotto in italiano l'edizione inglese curata da A. L. Sadler nel 1918, rendendola disponibile in formato PDF. Lascio qui di seguito i link: - Volume 1: www.inventati.org/zabu/Heike%20Monogatari/La%20Storia%20degli%20Heike%20-%20Vol.%201/La%20Storia%20degli%20Heike%20-%20Volume%201.pdf - Volume 2: www.inventati.org/zabu/Heike%20Monogatari/La%20storia%20degli%20Heike%20-%20Vol.%202/La%20storia%20degli%20Heike%20-%20Volume%202.pdf

@@bunbu-menteecorpo grazie 🙏

Figurati, è un piacere!

Grazie per il messaggio! Ti lascio il link Amazon qui sotto: www.amazon.co.jp/日本武道史-横山-健堂/dp/4882180324/ref=mp_s_a_1_1?crid=2LDHOF0UKTIDA&dib=eyJ2IjoiMSJ9.vcG6u1nPgSvyJ1R1Iv6MuNNv3XccBpMD5jRdu80dMEiuunJoEsBCzpXbWLFwRYj8RySty8qkw7AiXYoUq_9vtdeI3dpiNEPzkneh8IWY2Sg5JBQtjhwwpx4sF_vzY2vmdkOARCQt1asEiZkOAYsNf1GVq7P3gqwCbl9O3wGhbK9P7gZUorqIzyqAMMVLp2Sap4XmjtJAVL7-t1tYrLmgrQ.Va_3Jj6Y2eSnuXBToxdONIbDm9Cun3csb3IKEde6XMI&dib_tag=se&keywords=日本武道史&qid=1714380120&sprefix=日本武道史%2Caps%2C183&sr=8-1

Grazie mille a lei. La mia arte marziale principale è la Tennen Rishin Ryū, una scuola di scherma di fine XVIII secolo che include elementi di lotta corpo a corpo nella pratica libera.

@@bunbu-menteecorpo sapete se a Roma ci sono scuole? Grazie

Purtroppo a Roma non ci sono scuole dove questa tradizione sia insegnanta. Se però è alla ricerca di altre scuole tradizionali di arti marziali posso darle riferimenti di eccellenti maestri.

@@bunbu-menteecorpo Grazie le sarei molto grato

Allora le consiglio caldamente di fare una visita al Garyūan Dōjō di Roma. Qui vengono insegnate diverse scuole di arti marziali tradizionali, come la Tenshin Shōden Katori Shintō Ryū, la Hōki Ryū, Katayama Ryū (per citare quelle armate), Asayama Ichiden Ryū e Katayama Ryū jūjutsu (alcune di quelle a mano libera). I maestri qui presenti, sono tra i migliori su scala internazionale nelle rispettive discipline. Non se ne pentirà: www.ilponteroma.it/

Condivido pienamente ogni tua singola parola!

Grazie per aver visto il video e per la domanda, peraltro molto interessante. Si tratta di un tema spinoso, e mi auguro di non suscitare l’ira di nessuno con la mia risposta. Penso sia opportuno determinare cosa intendiamo con “funzionale ai nostri tempi”. Se ci riferiamo, ad esempio, alla possibilità di difenderci in un’eventuale situazione di pericolo da un aggressore disarmato senza alcuna esperienza pregressa in arti marziali o sport da combattimento, allora sarei propenso a dire che una considerevole preparazione in una scuola tradizionale di jūjutsu può fare la differenza. Se invece cerchiamo qualcosa “adatta a contesti odierni, come il BJJ”, nell’accezione in cui “se studio la x-ryu posso competere con i praticanti di BJJ a livello sportivo”, allora penso che l’unica alternativa sia il Kōdōkan Jūdō, che all’epoca della codificazione veniva chiamato anche Kanō Ryū Jūjutsu. E questo per due motivi: 1) sia il Kōdōkan Jūdō che il BJJ prevedono una pratica libera (randori) in cui l’avversario resiste quasi al 100%, di conseguenza quando una tecnica ha successo (proiezione, immobilizzazione, strangolamento, leva articolare...) lo si deve ad un buon eseguimento della stessa (a meno che non ci sia stato un grave errore da parte dell’avversario). Nelle scuole di jūjutsu tradizionale in Giappone il randori è quasi del tutto assente o ridotto al limite, e l’allenamento si sviluppa sull’apprendimento dei kata. 2) La maggior parte delle scuole di Jūjutsu tradizionale sopravvissute sino ad oggi ha pochissimi praticanti attivi, in alcuni casi meno di 100 (volendo tenerci larghi). Sia il Kōdōkan Jūdō che il BJJ hanno milioni di praticanti su scala mondiale. Questo ci espone inevitabilmente ad incontrarci nel randori con tantissime persone (anche nello stesso dōjō), per ognuna delle quali è necessario trovare una contromisura diversa. Con simili numeri, è naturale che anche il livello si alzi e l’arte sia in continua evoluzione. Stesso identico discorso può essere fatto per il Kendō moderno a confronto delle antiche tradizioni di kenjutsu. Sia il Jūdō che il BJJ sono oggi caratterizzati da una fortissima componente sportiva, ma personalmente credo che la loro pratica tradizionale (Kōsen Jūdō e Gracie Jiujitsu) siano simili sotto molti aspetti.

@@bunbu-menteecorpo risposta meravigliosa! Grazie mille per la chiarezza e precisione 🙏

Grazie a te!

Grazie a te per il continuo supporto! Considerando la tua arte, capisco bene che tipo di sentimenti possano suscitarti certi luoghi!^^

Grazie a te!

Grazie mille! Già, quando l'ho scoperto ci sono rimasto di stucco anche io!

Grazie mille per il messaggio e per esserti iscritto Daniele. Sono felice di sapere che i contenuti del canale ti piacciano. Cercherò di fare sempre del mio meglio. Per il resto, anch’io sono affascinato dall’incredibile forza mentale che caratterizza gli atleti degli sport da combattimento.

Grazie a te, ma non sono così indispensabile!😅

​@@bunbu-menteecorpoposso insultarti!? 😅🤣❤️ La tua persona, gli argomenti che esponi e il modo in cui li esponi sono un tutt' uno più unico che raro. Troppe persone in Italia parlano di Budo e Bushido senza avere ne preparazione ne merito adeguati. E adesso me li riguardo tutti i tuoi video così mi rinfresco le lezioni 😉

@@maxgot2294 Sei davvero gentile. Comunque posso confermarti che in Italia ci sono moltissime persone ben preparate sia a livello teorico che pratico. Io cerco di fare il mio, ed è bello sentirsi apprezzati in questo modo.

Sono io a ringraziare te per questo momento. Ricevere la stima di persone che hanno praticato per lunghi anni questi arti è per me un’immensa soddisfazione. Mi dispiace apprendere che per il momento tu non riesca più a praticare, mi auguro che in futuro potrai farlo di nuovo. Cercherò di continuare a portare contenuti interessanti. Grazie ancora, davvero!

Grazie mille Marco, sempre gentile!

Ti ringrazio! Ma non ho fatto nulla di straordinario, posso assicurartelo.

Certamente! Non a caso, molti insegnanti di jūjutsu tradizionale erano anche osteopati, tradizione che è stata tramandata oggi fino al jūdō. Non è raro vedere piccoli dōjō dove la sala di pratica con i tatami è adiacente ad uno studio medico in cui l’insegnante riceve i pazienti. L’insieme delle conoscenze per “rianimare” (o curare) le persone veniva chiamata Kappō 活法, letteralmente “metodi di rivitalizzazione”. Questo termine era l’opposto di Sappō 殺法, con cui si indicava tutto il comparto marziale volto alla distruzione dell’individuo.