Nozioni espresse chiaramente e fruibili da tutti anche se molte cose sono sconosciute a tantissimi OM.Io ad esempio non ero al corrente delle differenze tra un terreno in pianura ed uno in collina, adesso concentrero' le mie ricerche su questa cosa visto che vivo in " collina-montagna "
Non fa nulla. La perfezione non esiste. L'ideale è avere l'antenna in un punto quanto più alto possibile. Purtroppo non sempre e non tutti viviamo in cima all'Everest. L'antenna non è altro che un banale pezzo di filo che data la lunghezza, risuona ad una frequenza. Tutto il resto è noia. Le lunghe distanze si raggiungono tramite il rimbalzo tra terra ionosfera. Ma la ionosfera varia in funzione alla ionizzazione del sole. Di giorno sono favorite le frequenze alte, la notte quelle più basse. Le frequenze altissime vanno solo a distanza ottica e non risentono da effetti della ionosfera, anzi escono fuori dalla ionosfera (vedi apollo 11 missione sulla luna). Il concetto è semplice. Complicato è l'esasperazione del concetto. Io ascolto molto quello che gira su RUclips, molti parlano spesso senza cognizione. La lunghezza di un'antenna dipende dalla velocità di propagazione diviso la frequenza diviso 4. Ma in questo calcolo, puramente teorico, non si parla della velocità di propagazione della RF nei conduttori, ergo i 300 Mila km al secondo sono generici. Poi si deve tenere conto delle masse metalliche limitrofi all'antenna. Il dipolo a 180° risuona a 75 ohm, a 120° 52 ohm, a 90° 35 ohm. Poi l'antenna può risultare induttiva o capacitiva (l'ideale è resistiva) se l'uscita del trasmettitore è 52 ohm bisogna usare cavo coassiale a 52 ohm e dipolo a 120° (che è 52 ohm) se il dipolo è 180° risuona a 75 ohm e diventa induttiva, se il dipolo è a 90° diventa capacitiva. E quindi entriamo nella confusione più totale. Il rosmetro è uno strumento che misura le onde stazionarie. Ma per tarare un'antenna serve un circuito rilevatore di fase uno legge se l'antenna è induttiva, resistiva o capacitiva. Il secondo legge se l'antenna è più, uguale o meno di 52 ohm. Spesso vedo ricetrasmettitori con accordatore interno. Questo funziona se l'antenna è leggermente fuori accordo o x estendere leggermente la banda risonante dell'antenna. L'accordatore d'antenna va montato sotto l'antenna, a 30 centimetri dall'antenna e non dentro il trasmettitore. Ma tutto ciò che ho scritto non serve a nulla se io ho l'antenna in una zona infausta. Se abito in cima all'Everest il discorso cambia, comunicherò con il mondo intero con soli 10 Watt. Scommetto che l'ho confuso di più. Basta tenere in mente una cosa: la condizione ideale non esiste. Quindi qualsiasi cosa va bene, basta che funziona.
Bellissimo ❤
bravo LEC:. contenuti molto didattici e chiari. direi che tutte queste clip possono essere digerite anche da non addetti ai lavori.
visto che devo rimontare antenne tra poco, grazie! molto chiaro per rinfrescarsi la memoria!!!!!
grande Claudio !
Grande Lec
Nozioni espresse chiaramente e fruibili da tutti anche se molte cose sono sconosciute a tantissimi OM.Io ad esempio non ero al corrente delle differenze tra un terreno in pianura ed uno in collina, adesso concentrero' le mie ricerche su questa cosa visto che vivo in " collina-montagna "
Non ci ho capito nulla
Gran video
Non fa nulla. La perfezione non esiste. L'ideale è avere l'antenna in un punto quanto più alto possibile. Purtroppo non sempre e non tutti viviamo in cima all'Everest.
L'antenna non è altro che un banale pezzo di filo che data la lunghezza, risuona ad una frequenza. Tutto il resto è noia. Le lunghe distanze si raggiungono tramite il rimbalzo tra terra ionosfera. Ma la ionosfera varia in funzione alla ionizzazione del sole. Di giorno sono favorite le frequenze alte, la notte quelle più basse. Le frequenze altissime vanno solo a distanza ottica e non risentono da effetti della ionosfera, anzi escono fuori dalla ionosfera (vedi apollo 11 missione sulla luna).
Il concetto è semplice. Complicato è l'esasperazione del concetto. Io ascolto molto quello che gira su RUclips, molti parlano spesso senza cognizione. La lunghezza di un'antenna dipende dalla velocità di propagazione diviso la frequenza diviso 4. Ma in questo calcolo, puramente teorico, non si parla della velocità di propagazione della RF nei conduttori, ergo i 300 Mila km al secondo sono generici. Poi si deve tenere conto delle masse metalliche limitrofi all'antenna. Il dipolo a 180° risuona a 75 ohm, a 120° 52 ohm, a 90° 35 ohm. Poi l'antenna può risultare induttiva o capacitiva (l'ideale è resistiva) se l'uscita del trasmettitore è 52 ohm bisogna usare cavo coassiale a 52 ohm e dipolo a 120° (che è 52 ohm) se il dipolo è 180° risuona a 75 ohm e diventa induttiva, se il dipolo è a 90° diventa capacitiva. E quindi entriamo nella confusione più totale. Il rosmetro è uno strumento che misura le onde stazionarie. Ma per tarare un'antenna serve un circuito rilevatore di fase uno legge se l'antenna è induttiva, resistiva o capacitiva. Il secondo legge se l'antenna è più, uguale o meno di 52 ohm. Spesso vedo ricetrasmettitori con accordatore interno. Questo funziona se l'antenna è leggermente fuori accordo o x estendere leggermente la banda risonante dell'antenna. L'accordatore d'antenna va montato sotto l'antenna, a 30 centimetri dall'antenna e non dentro il trasmettitore. Ma tutto ciò che ho scritto non serve a nulla se io ho l'antenna in una zona infausta. Se abito in cima all'Everest il discorso cambia, comunicherò con il mondo intero con soli 10 Watt. Scommetto che l'ho confuso di più. Basta tenere in mente una cosa: la condizione ideale non esiste. Quindi qualsiasi cosa va bene, basta che funziona.