Messaggio di Fine Anno del Presidente della Repubblica - 1977 - Giovanni Leone [31.12.1977]
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- Опубликовано: 18 окт 2024
- Il messaggio di fine anno pronunziato del Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Leone il 31 dicembre 1977.
Il messaggio di fine anno è un discorso con cui il Presidente della Repubblica fornisce alla popolazione umana un consuntivo dei traguardi politici, sociali e comunitari raggiunti nell'anno solare che termina, e stabilisce i propositi per l'anno successivo. Si svolge, fin dal 1949 (Presidenza di Luigi Einaudi) e senza alcuna interruzione, il 31 dicembre alle 20:30. Viene diffuso per radio e televisione, a reti unificate, in diretta dal Palazzo del Quirinale.
![Messaggio di Fine Anno del Presidente della Repubblica - 1983 - Sandro Pertini [31.12.1983]](http://i.ytimg.com/vi/qMrdbkVMfhA/mqdefault.jpg)
![Messaggio di Fine Anno del Presidente della Repubblica - 1983 - Sandro Pertini [31.12.1983]](/img/tr.png)
Professore incommensurabile, giurista insigne, vero principe del foro, grandissimo Presidente! E quando uso il superlativo assoluto "grandissimo" mi riferisco alla sua saggezza nell'interpretare il ruolo di Presidente della Repubblica così come delineato nella costituzione repubblicana, ossia di notaio, di arbitro della contesa politica. Non certo come influenzatore o suggeritore dell'indirizzo politico così come è avvenuto negli scorsi settennati e come quello in corso.
Leone ha svolto il suo alto compito con assoluta deferenza e con assoluto rispetto ed ha osservato con scrupolo la Costituzione (è stato membro dell'Assemblea Costituente ed ha coadiuvato importanti giuristi nella stesura della stessa) applicando per la prima volta nel '72 lo scioglimento anticipato delle camere a causa della sfiducia del 1° Governo Andreotti. Ingiustamente diffamato da una giornalista di nome Cederna per lo scandalo Lockheed ed in seguito scagionato dalle accuse , ricevette nel' 98 (e giustamente, direi) le scuse dai Radicali
Sul fatto che sia stato un giurista insigne (per quanto fortemente avverso al nuovo codice di procedura penale del 1988 e dunque del sistema accusatorio, o meglio "misto" quale potrebbe essere definito il nostro processo), non vi sono dubbi. Come avvocato, fu penalista di sicuro valore, seppur segnato da molte contraddizioni (trovatosi già in politica, promise giustizia alle vittime del disastro Vajont e poi, invece, ne difese invece in giudizio i responsabili, se ben ricordo). Del politico, la giornalista Camilla Cederna ne descrisse impietosamente (e documentatamente) i tratti più salienti in un famoso best seller (al Quirinale fu un settennato di sfacciato nepotismo, come mai si era visto neppure ai tempi della Roma papalina). Ed il suo mandato presidenziale terminò anticipatamente per via dello sciagurato scandalo Lockeed. In definitiva un tipico politico democristiano vecchio stampo, sicuramente con dei pregi, ma anche con dei grandissimi difetti. Quanto all'immagine pubblica ed al ruolo istituzionale, ci voleva proprio un Sandro Pertini per rivalutare la oramai fiacca ed incolore figura presidenziale (sebbene, a mio sommesso avviso e col senno di poi, anche quest'ultimo susciti qualche perplessità e non possa ritenersi esente da taluni dubbi). Preciso di aver detto la mia, senza alcun intento polemico e nell'ambito di un sano e pacato confronto di opinioni.
@@giovannidimeo1160, è stato avverso al nuovo codice di procedura penale, è vero. Ma da avvocato posso dirti senza dubbio che aveva ragione. Il sistema processuale, delineato nel nuovo codice di procedura penale, ha dimostrato, nella pratica empirica, tutto il suo fallimento. Quanto all'uomo politico, posso dirti, sommessamente, che se un giudizio debbo trarlo dal libro della Cederna, allora devo ricordare che, per quel libro, l'autrice fu condannata per diffamazione.
@@vincenzomelacarne7931 Anche io sono un collega (esercito la professione di penalista più o meno da 28 anni a questa parte, pratica compresa) ed è sempre piacevole scambiare pacatamente un'opinione. Quello che ha asserito la Cederna, ovviamente, non va preso per oro colato (ebbe molte cadute di stile e, se ben ricordo, ma potrei sbagliarmi, fu una delle sottoscrittrici dello sciagurato manifesto contro il Commissario Calabresi... purtroppo firmò anche Norberto Bobbio e poi se ne penti' amaramente). Certo è che quel libro della Cederna, procedimento penale a parte (che non rammento come si concluse), fece indubbio scalpore. Specialmente perché riguardava una presidenza che terminò (obiettivamente, ne converrai) in modo non proprio onorevole (i ministri coinvolti vennero processati dinanzi alla Corte Costituzionale e fu l'unico processo che si svolse dinanzi alla Consulta in tutta la storia della Repubblica). Sul nostro processo "misto" non sarei così tranciante. Certamente... è oramai un colabrodo per via di tanta disordinata ed incoerente legislazione alluvionale. Ma nelle intenzioni di Giuliano Vassalli tutto sommato poteva partire bene ed affermarsi. Leone difese il vecchio rito inquisitorio (che in effetti, soprattutto verso la fine, non era malaccio, come mi rammentano tanti colleghi anziani), perché era legato, come tutta la sua generazione, alla vecchia scuola del codice Rocco (e difatti si era formato con De Nicola e con i migliori Maestri dell'Avvocatura napoletana). Come Presidente, perdonami, non si può soprassedere sul fatto che avesse firmato (e dunque concesso) la grazia a tanti soggetti discutibili (tra cui notori camorristi). Queste sono cose documentate. Era un tipico democristiano. Politicamente neppure i suoi colleghi della DC (Moro, Fanfani, Rumor, etc.) forse ne avevano una grandissima stima. Aveva scarso peso e significato. Forse proprio per questo motivo raccolse il consenso necessario (MSI compreso, che all'epoca era una forza politica per nulla "sdoganata") ed ascese alla Presidenza che in una forma di governo parlamentare quale la nostra, lo sappiamo bene, non è poi (volutamente) tutta questa gran cosa (sempre che si rimanga fedeli allo spirito dei Padri della nostra Cosituzione e non si vogliano seguire pericolose deviazioni presidenzialistiche). Ciao.
@Cek ma non dire sciocchezze! Difese l'Enel quale responsabile civile, ma mai e poi mai gli imputati.
Stava per iniziare invece l anno più tragico della storia repubblicana , anche per Lui stesso
Giovanni un saluti a tutti la famiglia leone Enzo leone da Nocera inferiore
A 2:14, quando dice "drammi familiari", si tocca le palle.
era il classico napoletano superstizioso, fu sorpreso da un fotografo mentre, in visita aglia appestati o simili, faceva le corna
Palle si, ma Palle Presidenziali.
No, era a Pisa, nel '75, all'inaugurazione di uno dei primissimi computer arrivati in Italia...ad un ragazzo che gridò "a morte il Presidente"...
Ahahahah! E' vero! beh, non era nuovo a gesti di superstizione, da buon partenopeo.
Sì, però, certi gesti, come presidente della Repubblica, poteva anche risparmiarseli...credo che anche questi suoi modi di fare siano stati, in qualche modo, frutto dei forti attacchi della stampa che lo costrinsero a dimettersi...
"di Leone avrei fatto senza" (cit. C. Lolli)
Potrebbe essere tranquillamente il discorso per il 31 Dicembre 2012.....che schifo, in 35 anni non é cambiato nulla ma proprio nulla!!!!
@@astoriusselton2903, non bestemmiare.
Ti sbagli, è cambiato in peggio!
Un presidente di bassissimo profilo. Mattarella in confronto a lui è un gigante incommensurabile. E lo dico a tutti coloro che continuano con il luogo comune che i politici del passato fossero sempre meglio di quelli del presente. No. Fra Leone allora e Mattarella oggi, scelgo Mattarella a occhi chiusi.
@Wallace20 20 Era di basso profilo come figura politica al di là della diffamazione.
A codesta affermazione, senza senso e del tutto avulsa dalla realtà, non posso che rispondere con le parole che l'indimenticabile Ennio Antonelli disse al povero Fantozzi:
ruclips.net/video/D6TTNZ8jKgA/видео.html
Grande Presidente Leone
oggi , sono passati 41 anni , avevo 14 anni ero a Folgaria
MOLTO ATTUALE.
Parlaci della tragedia del Vajont: quando accadde eri presidente del Consiglio e promettesti giustizia, poi diventasti avvocato difensore della Società che aveva costruito la diga, intascandoti le parcelle...
Una persona spregevole, lo disprezzo con tutte le mie forze.
Lo sua memoria Lascia solo ricordi di vigliaccheria, infamia, menzogna.
Quando assunse la difesa della società che gestiva la diga del Vajont, non aveva più incarichi ministeriali.
@@vincenzomelacarne7931In che anno lo assunse?
Sicuro?
@@luigigaudelli2501 nel 1963.
Potrebbe essere tranquillamente il discorso del 31/12/2013, oltretutto Leone ha un cadenza piuttosto simile a Napolitano. In Italia poco è cambiato a quanto pare...!!!
Giovanni Leone non ha mai affidato l'incarico di formare il governo ad un signor nessuno scelto dalle banche e dall'Unione Europea (che nemmeno esisteva).
@@lorenzovisone6857come invece ha fatto napolitano o mattarella con draghi.
Lione Francia in Italia come siamo molto in povertà
Moro era ancora vivo e voleva subentrargli. L'italia era viva e vivace e giocava ancora a calcio
Da notare il suo accento napoletano...
e dice pesan...Di frustrazioni, ahahahah non ci è riuscito a correggersi!
Farabutto, è morto troppo tardi...
Prima di parlare male di un personaggio come Giovanni Leone fatti prima i gargarismi con la soda caustica!
@@vincenzomelacarne7931 quel porcello di giovanni leone ha rovinato noi del Vajont, si vada a vedere la storia! È un farabutto!
@@karimmanarin3065, ha firmato i contratti con le società costruttrici della diga? E poi, il suo governo rimase in carica per appena 5 mesi.
E pensare che è morto nel 2001, sono passati 20 anni!!
non è cambiato nulla!
Ma Mattarella usa solo la sedia per i messaggi di fine anno
@@albertolalicata6847 che vuoi dire?
@@vincenzomelacarne7931, hai presente: Giovanni Leone, Francesco Cossiga e gli altri? Mattarella negli scorsi anni parlava seduto su una sedia un po' come fece allora Sandro Pertini (1978-1985). Ma nel messaggio di fine anno 2020 Mattarella fece il suo discorso di fine anno alzato.
@@albertolalicata6847la mia considerazione era ironica, ai limiti del sarcasmo.