Uno dei film più belli della storia del cinema. Attori straordinari, non solo i giganti come Gassman, Manfredi, Satta Flores, Aldo Fabrizi, ma anche la straordinaria Giovanna Ralli e Stefania Sandrelli, che in questo film recita la parte della vita. Musica meravigliosa di Trovajoli, regia impeccabile, un respiro al tempo stesso intimo ed epico, con trovate formidabili come la transizione al colore sulla Madonna dipinta a terra. La storia d'Italia in due ore. Lo rivedo sempre con infinita emozione e gratitudine. Dobbiamo essere orgogliosi di avere avuto in Italia arte di questo livello nel XX secolo.
Qualche giorno fa, volevo vedere un film, ma non sapevo quale. In un cinema di Parigi c'era questo film. Il titolo mi ricordava vagamente qualcosa. Ho pensato che fosse una commedia italiana e che potesse essere divertente. Guardai la locandina e, oltre a Gassman, riconobbi Stefania Sandrelli, un'attrice così bella. Entrai nel cinema, aspettandomi di passare qualche ora piacevole, probabilmente nulla di più. Che capolavoro. Solo due ore, ma mi è sembrato di guardare tutta la vita di questi quattro persone, di guardare trent'anni della storia d’Italia, di guardare un sogno. Senza dubbio uno dei migliori film di tutti i tempi. Sono innamorato.
E la canzone è molto bella: poco importa se i partigiani l'abbiano davvero cantata, rimane un commovente omaggio al loro coraggio ed al loro amor di patria
Questo film è il primo esempio di revisionismo storico sano, dove i partigiani non vengono dipinti tutti come degli eroi, ma come uomini con pregi, difetti, debolezze, illusioni. Ettore Scola ci ha restituito una pellicola molto onesta.
@@brunellamarra4524 Perché sarebbe "assurdo" utilizzare il termine "revisionismo"? La storia va sempre revisionata, visto che col passar del tempo vengono fuori nuovi elementi, cambiano i punti di vista, etc. Il problema sorge quando la storia viene "revisionata" al fine di compiacere il potente di turno (come, ad esempio, fanno con i testi scolastici attuali).
Adesso mostrare i partigiani per quello che erano, cioè dei semplici uomini che combattevano per la libertà è diventato revisionismo? Ma almeno ti rendi conto di quello che scrivi?
@@HorstramWieljentic Di solito i partigiani vengono mostrati come dei santi. Già mostrarli come persone "normali", con pregi e difetti, è un passo vanti. A gennaio degli studenti delle elementari mi parlavano degli ebrei, e li dipingevano come persone buonissime, senza macchia. Questi ragazzi si porteranno tale immagine (campata in aria.... basta leggere Se questo è un uomo di Primo Levi) per sempre, a vita.
Della commedia all'italiana più che del neorealismo, che in linea di massima risale all'immediato dopoguerra e poi rivive nei primi sessanta con Pasolini ed altri
@@paolinopaperino7080 dal punto di vista tecnico ovviamente sono d'accordo. Pero dal punto di vista sostanziale e contenutistico no. Non solo l'omaggio a De Sica, ma il continuo rimarcare il fallilemento generazionale(palumbo), per me vuole chiudere il cerchioo. Se non è un canto del cigno, è una sintesi, un tirar le somme di quell'epoca italiana
Nella storia narrata nel film, Gianni (Vittorio Gassman) dei tre è quello che ha contribuito di più a migliorare l'Italia del dopoguerra, pur arricchendosi, in quanto ha trasformato l'azienda di suo suocero (intrallazzatore, corrotto e disonesto) in un'azienda sì più grande ma anche più trasparente. Poi si è ritrovato solo e senza affetti intorno, ma è anche vero che quando si sta in alto bisogna accettare la solitudine come prezzo da pagare. Che poi si sia arricchito, mi sembra normale trattandosi di costruzioni edili nell'Italia di quel periodo. Quanto agli altri due, Nicola (Stefano Satta Flores) è un presuntuoso che per saziare il suo ego intellettuale ha sacrificato la famiglia, con un risultato fallimentare. Antonio (Nino Manfredi) è un sempliciotto che per disperazione e solitudine si è rimesso con la stessa donna (Stefania Sandrelli) che anni prima si prese gioco di lui e che si rimise con lui solo per scampare alla fame e all'abbadono, essendo sola e con un figlio da crescere. Gianni ha in parte rinnegato le sue idee giovanili per fare da avvocato al suo suocero disonesto, ma credo scontrarsi con la realtà e rendersi conto della differenza tra idee giovanili e mondo reale faccia parte della vita. Nicola, come tutti gli intellettuali teste d'uovo, ha rincorso un'utopia in modo ostinato e non ha combinato nulla. Antonio, si cerca di far passare la sua parabola come una strada per felicità (povero, ma felice) ma sinceramente mi sembra troppo una favola.
Calma. I partigiani hanno lottato per la libertà di tutti, non per eliminare gli avversari o per ottenere vendette, nonostante tutta una letteratura ripresa dal giornalista Pansa abbia cercato di dimostrare questa tesi. Nessuna equiparazione ma giusta collocazione nella storia e nei risultati della epopea della Resistenza.
calma, i movimenti partigiani marxisti combattevano perchè vedevano nella lotta al fascismo una tappa necessaria per la successiva rivoluzione del proletariato. Non continuiamo con questi revisionismi catto-socialisti la prego. Se ha studiato e letto Marx e Lenin sa benissimo che la rivoluzione violenta è la BASE dell'ideologia Marxista-Leninista di molti gruppi partigiani del tempo. Ed era (e tuttora è) considerata TAPPA NECESSARIA al Comunismo in quanto per loro lo stato si può distruggere solo con una cesione netta di tipo rivoluzionaria. Non raccontiamoci balle.
@@paolorossi9107 vero. ma di fatto ( DI FATTO ) è stato grazie a quei partigiani che il nostro Paese ha ritrovato le libertà dopo vent'anni di dittatura fascista. L'MSI non ha mai sconfessato il fascismo. A tutt'oggi l'onorevole(?) Mussolini inneggia alle bravate di suo nonno ed è arrivata anche a proporre il reato di "ducefobia". Per non parlare dei pellegrinaggi annuali a Predappio!
@@spiaggia151 esatto! Chi mistifica discorsi sulla violenza da una lettura indecente. Un Partigiano fiorentino disse bene un concetto che molti sentivano in una sintesi reputo sintesi perfetta " noi Partigiani andammo in guerra perché volevamo che la finisse prima, non per il piacere di fare la guerra come avevano i fascisti". Chi mistifica è in mala fede e dimentica un dettaglio... Cioè che a portare il paese alla miseria e guerra fu il fascismo. Con i loro celodurismi indecenti "spezzeremo le reni alla Grecia" ecc. Lo stesso vale per i bolscevichi... John reeds, unico Americano imbalsamato dai sovietici, che descrisse alla perfezione la rivoluzione sovietica (nel libro" i 10 giorni che fecero tremare il mondo") dimostrava con dati empirici di molti milioni militari russi stremati dalla guerra che si unirono ai Bolscevichi sulla base di un programma semplice e altrettanto chiaro"pane, pace e libertà ". Poi certo che ci fu violenza, ma il motivo è l obiettivo che cambia :infatti fu Resistenza armata al nazifascismo! E meno male, mica con i fiorellini potevano opporsi a sta gentaglia. Cmq stando al film direi strepitoso come tutti quelli di Manfredi :-)
Uno dei film più belli della storia del cinema. Attori straordinari, non solo i giganti come Gassman, Manfredi, Satta Flores, Aldo Fabrizi, ma anche la straordinaria Giovanna Ralli e Stefania Sandrelli, che in questo film recita la parte della vita. Musica meravigliosa di
Trovajoli, regia impeccabile, un respiro al tempo stesso intimo ed epico, con trovate formidabili come la transizione al colore sulla Madonna dipinta a terra.
La storia d'Italia in due ore. Lo rivedo sempre con infinita emozione e gratitudine.
Dobbiamo essere orgogliosi di avere avuto in Italia arte di questo livello nel XX secolo.
Un film sulle sconfitte e le illusioni di una generazione personali e pubbliche , un capolavoro !
Qualche giorno fa, volevo vedere un film, ma non sapevo quale. In un cinema di Parigi c'era questo film. Il titolo mi ricordava vagamente qualcosa. Ho pensato che fosse una commedia italiana e che potesse essere divertente.
Guardai la locandina e, oltre a Gassman, riconobbi Stefania Sandrelli, un'attrice così bella. Entrai nel cinema, aspettandomi di passare qualche ora piacevole, probabilmente nulla di più.
Che capolavoro. Solo due ore, ma mi è sembrato di guardare tutta la vita di questi quattro persone, di guardare trent'anni della storia d’Italia, di guardare un sogno. Senza dubbio uno dei migliori film di tutti i tempi. Sono innamorato.
Già. Un film di incredibile bellezza. Lo puoi riguardare trenta volte
Lo scambio di sguardi tra Gassman e Manfredi è da brivido...attori straordinari.....film struggente....
Vero. La maestosità di due grandi attori in un solo sguardo. Bellissimo
Già. Mi è impossibile evitare di piangere ogni singola volta che rivedo questa scena. Senza parole.
Vien voglia di sedersi accanto a quel fuoco e cantare , condividere la miseria e la speranza di un tempo.
Stupendo film.....e canzone emozionante❤
Questo film è meraviglioso...grazie Scola
Grazie Mille, I love that film!!! Bravo, Sandokan & Bella Ciao!! One of my all time favorite movies, 'Nós que nos amávamos tanto', Ettore Scola! 🇧🇷
Grandissime emozioni
E la canzone è molto bella: poco importa se i partigiani l'abbiano davvero cantata, rimane un commovente omaggio al loro coraggio ed al loro amor di patria
Una generazione unica irripetibile, sconparsa ,purtroppo. Oggi il vuoto
Infatti questo è il messaggio
Condivido pienamente !!!
A mio avviso il migliore film italiano. La scena è meravigliosa.
Difficile trovare una scena "più bella" in questo capolavoro. Un film "perfetto"...
Qualcuno mi spiega perché quando vedo queste scene finali del film...mi viene sempre la pelle d'oca??
Siamo in due !!!
Lo stesso succede a me , veramente !!!
Allora siamo in quattro!!😊
uno dei dialoghi più belli del cinema ...
Bellissimo questo capolavoro.
Una gara di bravura tra mostri sacri questo film
Scena meravigliosa
Questo film è il primo esempio di revisionismo storico sano, dove i partigiani non vengono dipinti tutti come degli eroi, ma come uomini con pregi, difetti, debolezze, illusioni. Ettore Scola ci ha restituito una pellicola molto onesta.
Assurdo usare il termine revisionismo,sia pure definendolo" buono" . Il revisionismo è tutt'altra cosa
@@brunellamarra4524 Perché sarebbe "assurdo" utilizzare il termine "revisionismo"? La storia va sempre revisionata, visto che col passar del tempo vengono fuori nuovi elementi, cambiano i punti di vista, etc. Il problema sorge quando la storia viene "revisionata" al fine di compiacere il potente di turno (come, ad esempio, fanno con i testi scolastici attuali).
Adesso mostrare i partigiani per quello che erano, cioè dei semplici uomini che combattevano per la libertà è diventato revisionismo? Ma almeno ti rendi conto di quello che scrivi?
@@HorstramWieljentic Di solito i partigiani vengono mostrati come dei santi. Già mostrarli come persone "normali", con pregi e difetti, è un passo vanti. A gennaio degli studenti delle elementari mi parlavano degli ebrei, e li dipingevano come persone buonissime, senza macchia. Questi ragazzi si porteranno tale immagine (campata in aria.... basta leggere Se questo è un uomo di Primo Levi) per sempre, a vita.
Ma no, questo non è revisionismo, è guardare alla realtà per ciò che è stata, senza idealizzare
Nino Manfredi non è solo il più grande attore italiano, ma il più grande attore di tutti i tempi
Ciao Maestro!!! T'abbiamo tanto amato!
Mamma che film
Il mio film preferito, canto del cigno del neorealismo italiano. Commovente
Della commedia all'italiana più che del neorealismo, che in linea di massima risale all'immediato dopoguerra e poi rivive nei primi sessanta con Pasolini ed altri
@@paolinopaperino7080 dal punto di vista tecnico ovviamente sono d'accordo. Pero dal punto di vista sostanziale e contenutistico no.
Non solo l'omaggio a De Sica, ma il continuo rimarcare il fallilemento generazionale(palumbo), per me vuole chiudere il cerchioo. Se non è un canto del cigno, è una sintesi, un tirar le somme di quell'epoca italiana
Nella storia narrata nel film, Gianni (Vittorio Gassman) dei tre è quello che ha contribuito di più a migliorare l'Italia del dopoguerra, pur arricchendosi, in quanto ha trasformato l'azienda di suo suocero (intrallazzatore, corrotto e disonesto) in un'azienda sì più grande ma anche più trasparente. Poi si è ritrovato solo e senza affetti intorno, ma è anche vero che quando si sta in alto bisogna accettare la solitudine come prezzo da pagare. Che poi si sia arricchito, mi sembra normale trattandosi di costruzioni edili nell'Italia di quel periodo.
Quanto agli altri due, Nicola (Stefano Satta Flores) è un presuntuoso che per saziare il suo ego intellettuale ha sacrificato la famiglia, con un risultato fallimentare.
Antonio (Nino Manfredi) è un sempliciotto che per disperazione e solitudine si è rimesso con la stessa donna (Stefania Sandrelli) che anni prima si prese gioco di lui e che si rimise con lui solo per scampare alla fame e all'abbadono, essendo sola e con un figlio da crescere.
Gianni ha in parte rinnegato le sue idee giovanili per fare da avvocato al suo suocero disonesto, ma credo scontrarsi con la realtà e rendersi conto della differenza tra idee giovanili e mondo reale faccia parte della vita.
Nicola, come tutti gli intellettuali teste d'uovo, ha rincorso un'utopia in modo ostinato e non ha combinato nulla.
Antonio, si cerca di far passare la sua parabola come una strada per felicità (povero, ma felice) ma sinceramente mi sembra troppo una favola.
"eh, ma io no..."
Ciao Ettore r.i.p.
Calma. I partigiani hanno lottato per la libertà di tutti, non per eliminare gli avversari o per ottenere vendette, nonostante tutta una letteratura ripresa dal giornalista Pansa abbia cercato di dimostrare questa tesi. Nessuna equiparazione ma giusta collocazione nella storia e nei risultati della epopea della Resistenza.
calma, i movimenti partigiani marxisti combattevano perchè vedevano nella lotta al fascismo una tappa necessaria per la successiva rivoluzione del proletariato. Non continuiamo con questi revisionismi catto-socialisti la prego.
Se ha studiato e letto Marx e Lenin sa benissimo che la rivoluzione violenta è la BASE dell'ideologia Marxista-Leninista di molti gruppi partigiani del tempo.
Ed era (e tuttora è) considerata TAPPA NECESSARIA al Comunismo in quanto per loro lo stato si può distruggere solo con una cesione netta di tipo rivoluzionaria.
Non raccontiamoci balle.
@@paolorossi9107 vero. ma di fatto ( DI FATTO ) è stato grazie a quei partigiani che il nostro Paese ha ritrovato le libertà dopo vent'anni di dittatura fascista. L'MSI non ha mai sconfessato il fascismo. A tutt'oggi l'onorevole(?) Mussolini inneggia alle bravate di suo nonno ed è arrivata anche a proporre il reato di "ducefobia". Per non parlare dei pellegrinaggi annuali a Predappio!
@@spiaggia151 esatto! Chi mistifica discorsi sulla violenza da una lettura indecente. Un Partigiano fiorentino disse bene un concetto che molti sentivano in una sintesi reputo sintesi perfetta " noi Partigiani andammo in guerra perché volevamo che la finisse prima, non per il piacere di fare la guerra come avevano i fascisti". Chi mistifica è in mala fede e dimentica un dettaglio... Cioè che a portare il paese alla miseria e guerra fu il fascismo. Con i loro celodurismi indecenti "spezzeremo le reni alla Grecia" ecc. Lo stesso vale per i bolscevichi... John reeds, unico Americano imbalsamato dai sovietici, che descrisse alla perfezione la rivoluzione sovietica (nel libro" i 10 giorni che fecero tremare il mondo") dimostrava con dati empirici di molti milioni militari russi stremati dalla guerra che si unirono ai Bolscevichi sulla base di un programma semplice e altrettanto chiaro"pane, pace e libertà ". Poi certo che ci fu violenza, ma il motivo è l obiettivo che cambia :infatti fu Resistenza armata al nazifascismo! E meno male, mica con i fiorellini potevano opporsi a sta gentaglia. Cmq stando al film direi strepitoso come tutti quelli di Manfredi :-)
@@paolorossi9107 Vergognati!
@@HorstramWieljentic con chi ce l'hai?
W Gassman.
Per sempre.
ciao Ettore
I brividi!!!
❤️
Gas ciao
Mi prenos vin kun mi