Caso Tupac Shakur: dopo ventisette anni arrestato il presunto omicida
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- Опубликовано: 29 сен 2023
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Caso Tupac Shakur: dopo ventisette anni arrestato il presunto omicida
il 7 settembre 1996 quando Tupac Amaru Shakur, uno dei rapper più influenti della storia musicale americana, rimase coinvolto in una sparatoria a Las Vegas. Quattro colpi di pistola lo raggiunsero mentre la sua auto era ferma al semaforo: il rapper morì sei giorni dopo in ospedale. Aveva venticinque anni.
Il suo caso, complice anche il clima non facile delle faide tra rapper, era sembrato da subito non di semplice soluzione: dopo un anno di indagini, il sergente a capo della vicenda disse chiaramente che quello di Tupac avrebbe potuto rimanere un caso irrisolto.
Ventisette anni dopo, però, arriva una svolta del tutto inaspettata. Duane «Keffe D» Davis è stato arrestato con l'accusa di aver architettato e portato a termine l'omicidio di Tupac. Davis, oggi sessantenne, non è un nome noto al caso. Già nel 1998, infatti, aveva confessato in un'intervista di trovarsi sul sedile anteriore dell'auto da cui partirono i colpi che uccisero il rapper. Unico testimone vivente della sparatoria, Davis aveva partecipato anche a un documentario Netflix del 2018 sull'omicidio, e aveva pubblicato l'anno dopo il suo libro di memorie. A riaccendere le indagini dopo così tanto tempo, in effetti, pare siano state proprio le ripetute ammissioni di Davis su un suo coinvolgimento nell'omicidio. «Ha iniziato a vantarsi pubblicamente del suo coinvolgimento nell'omicidio, e questo ha portato le forze dell'ordine a Las Vegas a dare un'altra occhiata alle sue affermazioni», ha detto Greg Kading, un ex detective della polizia che ha indagato sul caso.
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