Prof, ho cercato su internet e mi da che i raggi Ultravioletti non sono ionizzanti, ovvero, il contrario di quello che ha detto lei nel video, com'è possibile?
Buongiorno Simone, ottima cosa il voler approfondire. Per provare a risponderti, diciamo anzitutto che la "regione UV" dello spettro (come un po' tutte le regioni) ha confini "sfumati". Possiamo assumere come ordine di grandezza energie tra 1 e 100 eV (grosso modo lunghezze d'onda tra una decina di nanometri e qualche centinaio). Se cerchi le energie di ionizzazione delle varie sostanze, trovi valori dell'ordine di 1 - 10 eV (per l'idrogeno 13,6 eV, per i metalli del primo gruppo del sistema periodico "qualche" eV; valori più elevati per gli elementi a destra del s.p., con picchi per i cosiddetti gas nobili: oltre 24 eV per l'elio, oltre 21 per il neon ecc.). Possiamo dunque concludere che gli UV più energetici cominciano certamente a essere in grado di ionizzare (poi, certo, dipende dall'elemento considerato e dall'energia della radiazione). Siamo "al confine". E' vero che di solito in radioprotezione si considerano certamente ionizzanti X e gamma. Però starei attento a non scherzare troppo neppure con gli UV... Spero di essere riuscito a darti un'idea. Buono studio!
Gentile Stefano, lei ha ragione: è un uso antiquato (come me, d'altronde). A mia discolpa (che jattura!) posso chiamare in causa pochissimi fidejussori: il mar Jonio, la città di Jesolo, un paio di jene (che per gli Egizj erano addirittura divinità!) e, al massimo, qualche juventino! D'altronde, è vero: la i semivocalica è oggi ormai negletta, sepolta, obliata. Lo jato è ormai incolmabile. Ciononostante, ogni tanto la poveretta riesce ancora a farsi ricordare, pretendendo l'articolo determinativo tutto intero, senza elisioni: lo jone, la jella, la juta... Una rivendicazione assai discreta, è vero: per questo mi piace. Naturalmente, scherzo: e dello scherzo la prego di non volermene! In ogni caso, grazie per la sua attenzione e cordialità.
Bel video, ottimo ripasso in vista dell'esame di maturità. Grazie!
Grazie, sono contento di essere stato di aiuto: in bocca al lupo per l'esame!
Prof, ho cercato su internet e mi da che i raggi Ultravioletti non sono ionizzanti, ovvero, il contrario di quello che ha detto lei nel video, com'è possibile?
Buongiorno Simone, ottima cosa il voler approfondire. Per provare a risponderti, diciamo anzitutto che la "regione UV" dello spettro (come un po' tutte le regioni) ha confini "sfumati". Possiamo assumere come ordine di grandezza energie tra 1 e 100 eV (grosso modo lunghezze d'onda tra una decina di nanometri e qualche centinaio). Se cerchi le energie di ionizzazione delle varie sostanze, trovi valori dell'ordine di 1 - 10 eV (per l'idrogeno 13,6 eV, per i metalli del primo gruppo del sistema periodico "qualche" eV; valori più elevati per gli elementi a destra del s.p., con picchi per i cosiddetti gas nobili: oltre 24 eV per l'elio, oltre 21 per il neon ecc.). Possiamo dunque concludere che gli UV più energetici cominciano certamente a essere in grado di ionizzare (poi, certo, dipende dall'elemento considerato e dall'energia della radiazione). Siamo "al confine". E' vero che di solito in radioprotezione si considerano certamente ionizzanti X e gamma. Però starei attento a non scherzare troppo neppure con gli UV... Spero di essere riuscito a darti un'idea. Buono studio!
Ma come si fa a scrivere jonizzanti con la J?!
Gentile Stefano, lei ha ragione: è un uso antiquato (come me, d'altronde). A mia discolpa (che jattura!) posso chiamare in causa pochissimi fidejussori: il mar Jonio, la città di Jesolo, un paio di jene (che per gli Egizj erano addirittura divinità!) e, al massimo, qualche juventino! D'altronde, è vero: la i semivocalica è oggi ormai negletta, sepolta, obliata. Lo jato è ormai incolmabile. Ciononostante, ogni tanto la poveretta riesce ancora a farsi ricordare, pretendendo l'articolo determinativo tutto intero, senza elisioni: lo jone, la jella, la juta... Una rivendicazione assai discreta, è vero: per questo mi piace. Naturalmente, scherzo: e dello scherzo la prego di non volermene! In ogni caso, grazie per la sua attenzione e cordialità.