La "merakhèfet" (Gn 1,2) è veramente la prima manifestazione del Dio-Uno veterotestamentario e creatore del cosmo, così come il suo volteggiare tra i due emisferi acquatici delinea una chiara demarcazione tra i mondi superiori e quelli inferiori. Lungi da me farne una lettura gnostica, voglio solo sottolineare il fatto che gli scribi rimodularono la struttura cosmogonica conosciuta a quei tempi (come ad esempio il firmamento di stelle che separava le acque superiori da quelle inferiori, la terra sorretta da sette colonne, l'abisso dello Sheol...) con Spirito monoteista.
Gaetano scusami, dovresti introdurre il Genesi in modo veramente critico, parallelamente ai versi sapienziali che parlano della Creazione (Salmi, Cantico...), perché il Genesi è l'Opera sapienziale per eccellenza degli scribi di Gerusalemme, con al centro una struttura cosmogonica (conosciuta in Oriente) sviluppata in chiave monoteistica e soteriologica. Sarebbe interessante.
La "merakhèfet" (Gn 1,2) è veramente la prima manifestazione del Dio-Uno veterotestamentario e creatore del cosmo, così come il suo volteggiare tra i due emisferi acquatici delinea una chiara demarcazione tra i mondi superiori e quelli inferiori. Lungi da me farne una lettura gnostica, voglio solo sottolineare il fatto che gli scribi rimodularono la struttura cosmogonica conosciuta a quei tempi (come ad esempio il firmamento di stelle che separava le acque superiori da quelle inferiori, la terra sorretta da sette colonne, l'abisso dello Sheol...) con Spirito monoteista.
Gaetano scusami, dovresti introdurre il Genesi in modo veramente critico, parallelamente ai versi sapienziali che parlano della Creazione (Salmi, Cantico...), perché il Genesi è l'Opera sapienziale per eccellenza degli scribi di Gerusalemme, con al centro una struttura cosmogonica (conosciuta in Oriente) sviluppata in chiave monoteistica e soteriologica. Sarebbe interessante.
La migliore definizione di ermeneutica: "Le vaste radure delle Scritture, il luogo migliore dove incontrare l'altro" (Bonhoeffer).