Fiabeschi torna a casa - Il Film

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  • Опубликовано: 14 сен 2014
  • In “Fiabeschi torna a casa”, Enrico ha ormai 40 anni, Anna, la sua ragazza storica, l'ha lasciato, non ha un lavoro per mantenersi, negli anni trascorsi all'università non ha concluso nulla, gli amici hanno preso ognuno la propria strada e lui sente che ormai la stessa città di Bologna gli è estranea se non ostile. Si trova così costretto a tornare a casa, in Calabria, la sua terra natia. Qui ritrova la sua famiglia,il padre Giuseppe bidello, la madre Maria casalinga e la zia rintronata, ma anche la sorpresa di un fratellino adottato da qualche anno a sua insaputa. Lo riaccolgono gli amici di sempre e gli abitanti del paese di Cuculicchio gli sembrano come un passato rimasto congelato nel tempo.
    La ricerca di una “sistemazione” diventa il problema principale per la famiglia, difatti il padre,sfrutta ogni sua conoscenza per “raccomandare” il figlio, augurandosi che un domani possa prendere il suo posto di bidello quando andrà in pensione. Fiabeschi, inorridito da questa prospettiva, si lascia convincere dai suoi amici a comprare un furgone per utilizzarlo nel trasporto merci; un lavoro in totale autonomia. Chiedono un prestito ad un usuraio, comprano un furgone usato, ma anche questo improbabile progetto fallisce miseramente. Solo gli sguardi di Sara, una ragazza muta che lavora al bar della piazza, provocano in lui emozioni incontrollabili che lo rendono sorprendentemente timido e impacciato.
    Enrico Fiabeschi è un disadattato dei nostri tempi: ritorna al Sud, a casa, come simbolo di una generazione che ha fallito nel sogno di “farsi una vita al nord”, ma è anche metafora del ritorno:
    se è vero che “la casa siamo noi”, come va ripetendo nel film, allora è anche vero che, ovunque saremo nella nostra vita, dovunque andremo, la nostra “dimora interiore” sarà con noi.

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