voglio confermare quella parte del discorso legata allo sfruttamento indiscriminato ad uso industriale del legname ; quando ho iniziato il mio apprendistato 30 anni fa con mio padre nella sua bottega di falegnameria si parlava in ambito commerciale di tavoloni larghi 3mt di mogano ( ridotti poi a esili profili di porte interne ) , se ne parlava senza rendersi conto di quanti anni ha impiegato a crescere quella pianta e si era consapevoli del fatto che quella pianta , di quelle fattezze , non l' avremmo mai più vista ! con beata incoscenza si parlava pure del pich pine estinto dall' utilizzo indiscriminato , cosi anche della "fiandra " utilizzata per produrre serramenti duraturi . gli agenti di commercio proponevano quel che era di grido e questo documentario gli rende la sua giusta connotazione , infatti quel legname era frutto di autentiche "predazioni " prive di logica di " sostenibilità". ho memoria del cedro del libano , del tek siam , del doussiè africano , del wenghè , della noce nazionale , della rovere di slavonia , del douglas l' unico che si salvava a quanto mi si diceva , era il pino di svezia perchè era coltivato .
Mah....un'ottica del tutto "!produttivista" e tranne l'intervento del prof Pignatti mancano accenni alla funzione COMPLESSIVA dell'ecossitema forestale, a cominciare dall'interazione fra QUALITA' dei boschi e specie animali, o alla funzione ricreativa-turistica...sempre più importante , non solo nelle Aree Protette. Non ci siamo.
io però credo che oltre a espandere il patrimonio boschivo a uso umano sia di primaria importamza espandere ulteriormente l'areale di bosco che viene lasciato crescere in maniera indisturbato. sarebbe interessante più tosto ripiantumare dei campi esausti dell'agricoltura intensiva con alberi al fini produttivi creando veri propri boschi che valorizzano la terra morta(magari di varie specie per creare biodiversità e sostenibilità per il regno animale/fungineo)... tenere ampi boschi vergini e fondamentale per creare fertilità nei suoli e la biodiversità
Questo Video è molto interessante e ben realizzato, molto utile per l'insegnamento nelle scuole.
voglio confermare quella parte del discorso legata allo sfruttamento indiscriminato ad uso industriale del legname ; quando ho iniziato il mio apprendistato 30 anni fa con mio padre nella sua bottega di falegnameria si parlava in ambito commerciale di tavoloni larghi 3mt di mogano ( ridotti poi a esili profili di porte interne ) , se ne parlava senza rendersi conto di quanti anni ha impiegato a crescere quella pianta e si era consapevoli del fatto che quella pianta , di quelle fattezze , non l' avremmo mai più vista !
con beata incoscenza si parlava pure del pich pine estinto dall' utilizzo indiscriminato , cosi anche della "fiandra " utilizzata per produrre serramenti duraturi .
gli agenti di commercio proponevano quel che era di grido e questo documentario gli rende la sua giusta connotazione , infatti quel legname era frutto di autentiche "predazioni " prive di logica di " sostenibilità". ho memoria del cedro del libano , del tek siam , del doussiè africano , del wenghè , della noce nazionale , della rovere di slavonia , del douglas l' unico che si salvava a quanto mi si diceva , era il pino di svezia perchè era coltivato .
documentario molto bello e informativo. Ancora pi`u bello il signore a 6:25 che taglia con la motosega, senza alcuna protezione
Noi che viviamo in cita dobbiamo dare la mano riciclando .
Forze salviamo un albero
DOVE SI TROVANO DI PRECISO
Sono un animalista bello i animali bello la foresta bello la natura
Mah....un'ottica del tutto "!produttivista" e tranne l'intervento del prof Pignatti mancano accenni alla funzione COMPLESSIVA dell'ecossitema forestale, a cominciare dall'interazione fra QUALITA' dei boschi e specie animali, o alla funzione ricreativa-turistica...sempre più importante , non solo nelle Aree Protette. Non ci siamo.
ruclips.net/video/jcUXO4vrDjE/видео.html
In Foreste d’Italia che trova a questo link si parla dei servizi ecosistemici che le foreste offrono.
io però credo che oltre a espandere il patrimonio boschivo a uso umano sia di primaria importamza espandere ulteriormente l'areale di bosco che viene lasciato crescere in maniera indisturbato. sarebbe interessante più tosto ripiantumare dei campi esausti dell'agricoltura intensiva con alberi al fini produttivi creando veri propri boschi che valorizzano la terra morta(magari di varie specie per creare biodiversità e sostenibilità per il regno animale/fungineo)... tenere ampi boschi vergini e fondamentale per creare fertilità nei suoli e la biodiversità
ruclips.net/video/O6AQqRnNJ5U/видео.html
NON CHIESI