Il pentito milazzese Biagio Grasso racconta i rapporti tra Matacena e il clan Santapaola-Ercolano

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  • Опубликовано: 15 окт 2024
  • 15 aprile 2019
    Il pentito milazzese Biagio Grasso racconta i rapporti tra Matacena e il clan Santapaola-Ercolano
    Registrazione audio integrale dell'udienza di "Processo Scajola ed altri" che si è tenuta lunedì 15 aprile 2019 a Reggio Calabria.
    "Accordo sui collegamenti Sicilia-Calabria per far passare gli autotrasporti"
    Il 15 aprile 2019, a Reggio Calabria, si è tenuta una nuova udienza del processo Breakfast, che vede imputati, tra gli altri, l'ex ministro Claudio Scajola e Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena, accusati di avere favorito la fuga dall'Italia di quest'ultimo. Matacena, infatti, ancora oggi vive latitante a Dubai per sottrarsi alla condanna definitiva a tre anni di galera per concorso esterno in associazione di ’Ndrangheta.
    Ad essere ascoltato come teste è stato il collaboratore di giustizia Biagio Grasso, imprenditore di Milazzo, nel campo dell'edilizia che da vittima è divenuto una persona vicina alla mafia di Barcellona Pozzo di Gotto ed anche uomo di fiducia del nipote di Nitto Santapaola, Enzo Romeo. Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo ha parlato dei rapporti tra la criminalità organizzata siciliana e quella calabrese sia per quanto concerne la realizzazione del ponte sullo stretto ma anche su altri lavori sulla statale Jonica in Calabria. "Avevamo preso il controllo di una ditta che aveva vinto l'appalto - ha riferito - così entrammo in contatto con i clan calabresi di Barbaro e dei Farao per avvertirli che la ditta era di nostra proprietà. Ma Romeo conosceva anche i De Stefano di Reggio Calabria e altre famiglie. Il progetto del ponte? Il discorso con loro era unico ma viene da accordi stabiliti in anni precedenti tra le famiglie di Reggio Calabria e la Sicilia. Le opere di movimento terra, le infrastrutture primarie, dovevano essere gestite da aziende collegate alla criminalità organizzata sui due versanti. E si doveva dialogare con la General Contractor per gli appalti. Si andava avanti con un gruppo unico e compatto".
    Parlando del gruppo Ercolano-Santapaola il teste ha spiegato che si tratta di "una mafia molto evoluta rispetto altri clan perché le loro metodologie sono diverse. I Santapola difficilmente esercitavano la forza intimidatoria, se non strettamente necessario. Ed anche la gestione dei rapporti con gli ambienti politici e di altre associazioni sono diversi. Con chi eravamo in contatto? Il gruppo Santapaola aveva rapporti con amministratori, personaggi delle forze dell'ordine, avevamo talpe all'interno del tribunale, eravamo in contatto con investigatori, con gente della massoneria e a livello nazionale con persone che avevano agganci con la Camera dei Deputati". LEGGI TUTTO QUI malgradotuttob...
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Комментарии • 6

  • @marionazareno4463
    @marionazareno4463 2 года назад

    Non si capisce perche' ha scelto di collaborare Non si capisce

  • @azizbendriouech8083
    @azizbendriouech8083 3 года назад

    Sa cantare Anke bene

  • @IGNAZIOPAZZIO
    @IGNAZIOPAZZIO 2 месяца назад

    1 schiaffo per parlare e 100 per farlo stare zitto