Io ho iniziato a lavorare a 14 anni (negli anni 90 si poteva) ed ho lavorato fino ai 25. Poi ho avuto un tracollo nervoso perché non avevo voglia di lavorare e mi sentivo in colpa. Poi quando mi sono ripreso ho deciso di non lavorare più. Adesso ho 45 anni e sto da dio. Ho girato mezzo mondo ed ho incontrato persone straordinarie. Il lavoro è solo schiavismo socialmente accettato
Bellissimo Video ❤️ Penso che la pandemia e la crisi economica abbiano insegnato alle persone l'importanza di molteplici flussi di reddito, purtroppo avere un lavoro non significa sicurezza finanziaria. Apprezzo molto la trasparenza e dare alle persone una possibilità di combattere durante questi tempi difficili.
Il trading sul Forex e le azioni sono davvero redditizie, ora è il momento migliore per approfittare del mercato e guadagnare molto. E ovviamente per farlo hai bisogno dell'aiuto di un professionista.
@Angela Alvaro Non dovresti mai investire nel FOREX e nel mercato azionario senza una guida professionale. La maggior parte dei fallimenti e delle perdite sugli investimenti di solito si verificano quando si investe senza una guida adeguata, assistenza e un'analisi chiara della percentuale di profitto e rischio dell'investimento. Hai bisogno di un professionista che ti guidi attraverso il processo
*Alicia Seda Rich* è il miglior broker FOREX che conosca. Ha lavorato attraverso molteplici cicli dell'Economia. La sua esperienza ha notevolmente aiutato il mio successo nel FOREX e nel mercato azionario. Negli ultimi due anni mi ha aiutato a far crescere il mio portafoglio grazie alla sua ampia e competente conoscenza del mercato finanziario.
Io amo questa persona! È esattamente tutto che penso da anni e che cerco di mettere in pratica, non riuscendo spesso ad arrivare al mio obiettivo. Meno lavoro, più salute psicofisica e più collettività e amore incondizionato. Purtroppo, però, finché i social continueranno a mostrare messaggi e modelli sbagliati, la vedo dura. Ognuno di noi è convinto di essere nel giusto, di seguire la retta via, senza rendersi conto che le sue credenze non sono frutto della sua esperienza di vita bensì il risultato di anni e anni di condizionamenti. La mente umana è troppo debole per accettare tali cambiamenti, e difficilmente si potrà tornare ad uno stile di vita sano per tutti. Nel libero arbitrio, l'essere umano si perde e sceglie sempre la cosa più cool nel presente, senza pensare agli effetti sul futuro. Ma non possiamo nemmeno obbligare le persone a vivere in un determinato modo, non sarebbe corretto... Anche se, in realtà, attraverso imposizioni psicologiche velate, è proprio ciò che fanno da anni attraverso l'uso dei social. Allora mi chiedo, se siete così bravi a manovrare le menti umane e a far fare loro ciò che volete, non potete fargli fare cose costruttive per loro stessi, la collettività, la società? Non sarebbe un beneficio per tutti vivere una vita serena? Purtroppo NO, hanno un costante bisogno di caos, squilibrio, perché nel caos regna la confusione, e nella confusione commetti continuamente errori. E, quando sbagli, loro si arricchiscono. Ecco perché è così difficile cambiare le cose! Che tristezza.
Bisognerebbe mettere nero su bianco quali sono le spese a cui si può far fronte solo con il denaro e quali beni e servizi potremmo invece ottenere tramite scambio gratuito e prestiti. Azioni che fanno bene a prescindere, consentono di creare relazioni, di scambiarsi saperi e stare meglio. Se così facendo e lavorando meno si riesce a pagare l'indispensabile e anche a mettersi da parte qualcosa per le emergenze, ottimo. Certo è che spesso abbiamo stipendi da fame pur lavorando full time, a fronte di un aumento su tutti i fronti.
d'accordo con te . magri gia lo consci ma the pillow porta da anni questi esempi e pur tropo la realtà e che la generazione dei nostri nonni lo sapeva bene e che non e vero che noi lo stiamo cercando di portare avanti perché in realtà siamo la generazione + capitalistica che esiste, peggio ce solo la generazione dei nostri genitori che pero dobbiamo tenere conto che e la peggiore degli ultimi 4 secoli quindi che i giovani cambino qualcosa e una cazata enorme
è molto bello che qualcuno faccia queste riflessioni. Abbiamo così interiorizzato l’idea che la società sia fondata sul lavoro che spesso finiamo col diventare il nostro lavoro, a volte senza rendercene conto. Spero che la civiltà si muova verso un sistema più emotivamente e fisicamente sostenibile. Purtroppo non credo succederà a breve, visti i tempi duri che ci aspettano.
Quello che dovremmo fare è lavorare (perchè necessario per vivere) ma riuscire a porsi dei limiti. Mi ha colpito molto il discorso del corpo come macchina e della ricarica. La realtá è che il lavoro d'oggi ti inghiotte a tal punto che perdi il contatto con la realtà, con i tuoi limiti, e ... boom. Ne so qualcosa. Bisogna fermarsi prima, imporselo, farsi aiutare, ma non permettere che il lavoro ci inghiotta e non permettere a nessuno di darci il ns. valore umano in base al lavoro che facciamo.
Credo che la scuola dovrebbe dedicare più tempo alle riflessioni e alle strategie sul “conosci te stesso” a partire dalla preadolescenza. Perché il guaio di selezionare una carriera auspicabile - senza conoscere sufficientemente se stessi - è il trovarsi imbrigliati in un futuro di frustrazione, fatica, noia. Il lavoro deve rispondere almeno minimamente allo slancio delle passioni individuali. Ma… quanto spesso i genitori e gli insegnanti antepongono la passione al “senso del dovere”?
A me piacerebbe vivere in un Paese che ti dia la possibilità di cambiare lavoro quando quello attuale ti distrugge psicologicamente e fisicamente. Essendo un lavoro sicuro tocca tenerselo con la conseguenza di non riuscire a dedicarti anche a cose che ti fanno stare bene ,alla famiglia,ecc ecc . Che amarezza!!!!😢
Almeno hai un lavoro sicuro, pensa ad avere un contratto da un mese, da una settimana,da un giorno. E quando non servi più o vogliono risparmiare ti mandano a fanculo.
Patrizia, è molto più semplice di così, basta fare una legge di DIVIETO ASSOLUTO PER TUTTI di lavorare più di 24 ore a settimana, le piccole aziende falliranno, ma poi il tempo, come sempre, aggiusta tutto, e staremo tutti meglio e più liberi ✅️
Il punto è che nessuno si indigna più, nessuno si ritrova, tutti accettano tutto. La classe media sta scomparendo, oltretutto, e nessuno dice e fa nulla. Abbiamo la mentalità da persone che se non si accontentano di tutto, allora sono delle buone da niente. Non cambierà mai niente così.
@@Letjii A cominciare dal lancio di monetine a Craxi, alle manifestazioni contro i finanziamenti pubblici, ai cortei contro le leggi Ad Personam, a quelli contro le puttane in Parlamento, alle rivolte contro la riforma delle pensioni, ai cortei degli studenti contro la riforma Gelmini, le proteste contro la mafia, a favore della legalità, alle rivolte contro il Job Act, le critiche al referendum del Buffone di Rignano e dopo 30 anni in Parlamento abbiamo gli stessi criminali, gli stessi mafiosi e le stesse puttane. Non dico che sia giusto, però dopo 30 anni ci si rompe anche il cazzo di indignarsi, tantopiù che c'é ancora oggi chi beatifica quei criminali e sostiene che Craxi fú uno statista e Berlusconi é una brava persona.
Sono poche le persone (specie in Italia) che hanno un lavoro che permette loro di vivere in maniera agiata e contemporaneamente avere anche tanto tempo libero per vivere tutto a 360° con equilibrio, tantissimi lavoratori sono letteralmente incastrati in lavori e attività che fagocitano la maggior parte della giornata e poco poco ci si ferma si viene sommersi da tasse e spese varie. In Italia per la maggiore si lavora per non annegare, vivere è un'altra cosa e purtroppo è diventato un lusso anche quello...
Un grazie immenso !!! Complimenti sinceri !!! Avevo proprio bisogno di sentire un ragionamento di questo tipo, bisognerebbe far capire a molte persone che si lavora per vivere, non vivere per lavorare !!!
00:59 "Il lavoro in sé non è qualcosa di negativo". Grazie mille, ho trovato queste parole davvero illuminanti. Non so se vi siete accorti che non ci sono più le mezze stagioni, e che i neri hanno il ritmo nel sangue. Potrebbero essere dei temi interessanti per i prossimi video.
essendo cresciuto negli anni '80, la filosofia lavorativa era più o meno così: fregatene di tutto e di tutti, arraffa tutto quello che puoi che la vita è breve e goditela finchè riesci, del doman non v'è certezza e comunque ci si penserà in seguito, se proprio ci si dovrà pensare... poi sono arrivati gli anni '90 e tutti a dirci che non era più come prima, che dovevamo faticare, sgobbare, buttare il sangue e fare una montagna di sacrifici per poter anche solo campare, al che ho capito che mi hanno preso in giro per circa i primi 20 anni della mia vita, ma sinceramente oramai ero stato abituato a pensare in un certo modo e di cambiare non ne avevo neanche lontanamente l'idea. quindi, alla fin fine chi se ne frega del lavoro in se? è un qualcosa che purtroppo serve per avere i soldi per vivere, altrimenti se ne potrebbe benissimo fare a meno. potessi avere una rendita vitalizia non ci penserei nemmeno lontanamente alla scemenza del "realizzarsi nel lavoro", cavolata inventata da coloro che di lavorare non ne hanno bisogno, mi fregherebbe un ciufolo fritto di lavorare e se qualcuno mi dicesse che sono un peso per la società lo manderei, garbatamente ma direttamente, a vaffa, ma purtroppo nè i miei genitori nè quelli di mia moglie sono ricchi e quindi è da più di 30 anni che mi è toccato lavorare... contando i giorni che mancano alla pensione che si spera arrivi il prima possibile.
La stessa frase "doversi guadagnare da vivere" fa abbastanza schifo dato che nessuno ha chiesto di nascere e di voler seguire questo schema creato a vantaggio di pochi
Se vivessimo nella giungla dovremmo comunque lavorare per procacciarci il cibo. Vanno attaccate le storture, non il concetto di "dover fare qualcosa per procurarsi di che vivere" che è semplicemente una legge di natura
@@davideluciani1754 Ma a seconda di dove sceglieresti di stare potresti semplicemente vivere di ciò che offrirebbe la natura, (possibilmente posti con abbondanza di cibo, finché non si diventerebbe in troppi) senza che nessuno debba dirti quando "procacciarti il cibo", senza firmare cartellini o dover rispettare orari rigidi e senza rischiare di "perdere il lavoro". Certamente dovresti sempre darti da fare un minimo, ma il discorso del sistema moderno qui è che nel "mondo del lavoro', almeno in Italia, le 'storture' sono la base, la norma, la regola e non l'eccezione. Se tutto fosse più equo e flessibile, nessuno si lamenterebbe troppo
Condivido pienamente e nel mio piccolo ho accettato di smettere di lavorare qualche anno prima proprio perché sono arrivato alle tue stesse conclusioni. Faccio prevalentemente cose che mi emozionano e cerco di dare il meglio di me agli altri. Abbracci
Ti chiami come me 😊 Trovo il tuo discorso molto interessante e spaventosamente vero, viviamo in una società basata sui soldi e il nostro valore dipende dal conto in banca
La realtà ce la creiamo noi con le nostre idee e credenze..se tu credi che non possa esistere un'alternativa a questa società non significa che per qualcun altro sia lo stesso! Se tutti la pensassero come te Internet (ad esempio) non sarebbe mai esistito, e invece eccolo qui!
@@curlyfrizz9755 Piccolo dettaglio: quello che ho scritto non è un'opinione ma un dato di fatto! E non lo dico io, ma la psicologia e ormai da anni anche gli scienziati che studiano la meccanica quantistica..culo parato o no, se si imparasse ad avere pensieri meno negativi e distruttivi si apporterebbero cambiamenti positivi e sostanziali alla propria vita e ne beneficerebbe anche la gente in contatto con persone del genere (amici, parenti, colleghi)
@@Dave-pooL Concordo con te ma non tiriamo in ballo la MQ. Ti riferisci a quelle puttanate tipo "legge dell'attrazione"? In tal caso sappi che con la MQ non ci azzeccano nulla e chiunque afferma il contrario non ha la più pallida idea di cosa sia la MQ.
Il lavoro sta diventando schizofrenia e superficialità, non posso che desiderare sempre di più il "deep work". Inoltre sono anni che invoco le 6 ore giornaliere, le ho provate grazie al periodo di allattamento di mio figlio e devo dire che mi sembra l'equilibrio giusto di ore tra lavoro e famiglia.
@@capesydenorthcarolina5450 e poi parte del tempo libero, è inevitabile la si utilizzi per defaticare dal lavoro, come fosse una pausa lavorativa in coda al giorno. Lo stesso sabato per esempio a livello burocratico è considerato un riposo da lavoro, e non come "vita personale"
@@centurione6489 ma quale MIO tempo libero, calmati. Il tema è un altro: nelle ultime due ore lavorative l'efficienza cala drasticamente, quindi la differenza di stipendio non è proporzionale. E 6 ore come standard per tutti quindi non c'è chi paga per altri come dici tu.
@@capesydenorthcarolina5450 io il fine settimana mi ritrovo a fare tutte quelle cose per casa/famiglia (mai per me) che non posso fare (bene o completamente) durante la settimana perché tra lavoro e tempo per andare e tornare dal lavoro non riesco a fare molto. Il riposo, lo svago, la cura di sé stessi, gli interessi, le relazioni...tutte cose che non ricordo più
È molto interessante e molto veritiero,per essere felici dobbiamo essere liberi dal bisogno ma anche liberi di creare, il tempo e gli affetti sono molto più importanti dei soldi ❤
Io rispondo stancamente bene, nascondendo anche una serie di malanni. 53 anni, lavoro da 36, più vado avanti e più mi sembra che mi stiano rubando la vita.
L’unica soluzione possibile è la semplicità volontaria estesa a tutto il globo. Smettere di produrre tutto ciò che è superfluo e dividere i turni di lavoro in 6 turni da 4 ore per occupare tutti; producendo solo beni ultili alla sopravvivenza e al progresso. Razionalizzando le risorse a disposizione, avremmo di che vivere senza stress per i prossimi 100 milioni di anni.
Cominciamo a bandire tutte quelle inutilita' "pucciose" che vende tiger , esca per donnicciuole insoddisfatte ma non abbastanza coraggiose da entrare in battaglia.
...Mi sembra che parlare di settimana lavorativa corta, di poter vivere senza lavorare, di quanto è bello il mondo e quante altre cose interessanti si possono fare stia diventando sempre di più un'ideologia sapientemente orchestrata a livello globale, esattamente come l'ecologismo spinto. Un strada che si è deciso di intraprendere perchè non si vogliono trovare reali alternative, ma non per scelta consapevole. Un pò come la volpe e l'uva. In una società dove le disuguaglianze crescono sempre di più e la quotidianità t'imbriglia in mille necessità e in mille obblighi - alcuni del tutto inevitabili - rendendoti, di fatto, dipendente da un salario minimo, credo che la distopia e lo statalismo più becero si stiano avvicinando a gran passi. Di fatto questi ragionamenti, anche se ben argomentati, aprono la porta ad un'edulcorazione artificiale del pauperismo dilagante che ci aspetterà negli anni a venire e che renderà una grande fetta di popolazione debole e dipendente da quei pochi che si faranno nel tempo sempre più potenti e più ricchi.
Non sono d'accordo solo su un punto: Chi vuole abolire il reddito di cittadinanza non lo fa perché pensa che una persona non debba essere un peso, ma lo fa perché vuole prendere due piccioni con una fava: avere degli schiavi disponibili e spendere meno per il welfare e avere quindi più spazio per l'evasione fiscale. Sono invece molto d'accordo sul fatto che sta per iniziare una rivoluzione sociale, ci sono sempre più persone che stavo per ribellarsi non solo alle cattive condizioni di lavoro, ma al lavoro in sé stesso. Aumentano sempre più le persone che si licenziano senza avere un altro lavoro, e lo si vede anche tra gli adulti e tra i professionisti con condizioni di lavoro considerate protette.
@@chrisbell3972 non hai capito, solo chi fa della propria passione un lavoro è "libero". Esempi? Un allenatore di calcio, un meccanico, un architetto, un giocatore di golf, diversi ma hanno tutti la stessa motivazione: la passione. Uno che fa l'operaio generico non avrà mai passione per fare 10 ore di lavoro probabilmente sottopagate.
Che bello ascoltare le parole di chi non ha paura di far emergere le brutture del nostro tempo. Nel mio piccolo penso sia lampante che il mondo del lavoro così come è concepito NON FUNZIONA, sin dai tempi della scuola ho sempre chiesto a chiunque mi stesse intorno perchè le giornate dovessero essere inghiottite dal lavoro. Mai ricevuto una risposta soddisfacente, MAI. E ancora oggi quando ne parlo con amici, colleghi e parenti, a parte qualcuno, viene dato per assodato che lavorare tutte quelle ore e che ci sia una sorta di realizzazione nel lavoro sia un qualcosa di INELUTTABILE. Niente di più sbagliato. A mio avviso, tolti i lavori che hanno una "missione sociale"(ed ecco che forse non è neanche il caso di definirli "lavori") tipo insegnanti, magistrati, professioni mediche, corpi dello stato, un lavoro VALGA UN ALTRO, non ha senso provare a trovare lo scopo della vita o la propria autorealizzazione in esso. A lungo andare, il colpo di coda delle nuove generazioni che hanno deciso di ribellarsi all'inganno del lavoro così com'è concepito oggi + l'avanzare della tecnologia farà sì che alla fine della giostra necessariamente si distribuirà un reddito universale e lavoreranno per scelta e per meno ore in pochi(o comunque un numero utile a soddisfare i bisogni necessari delle persone evitando le distruttive sovrapproduzioni delle aziende). Produrre sempre di più con volumi monstre qualcosa che si sa benissimo che detto volgarmente "avanzerà", sarà un di più e quindi chiaramente inutile NON HA DAVVERO SENSO. Il mito dei soldi, del merito legato ai soldi, del valore legato ai soldi, STA CROLLANDO. Come tutte le convinzioni riconosciute intoccabili dalla società la cui maggioranza non si informa, non ha un pensiero pensante e critico e accetta pedissequamente tutto ed il contrario di tutto pur di non pensare, occorrerà ancora tempo per scardinare tutti i falsi miti e le false credenze, ma piano piano il processo si realizzerà. Il tempo va impiegato DIVERSAMENTE: relazioni, contemplazione, cultura e UN PO' DI LAVORO(il giusto)
@@mariorossi1561non ce n'è una giusta per tutti. Ognuno dovrebbe scegliere sulla base di ciò a cui vuole dedicarsi e al proprio stile di vita. Meno sei legato al consumo preferendo lo scambio gratuito ed il prestito, meno si ha bisogno di denaro. Certo, ci vuole organizzazione, curiosità e un pò di ingegno ma possiamo beneficiare di maggior sapere, relazioni nuove, più tempo in amicizia e in coppia. Tra il solo baratto e il solo denaro ci può essere una via di mezzo.
@@salvatore198 Normalmente non dovresti lavorare nel senso comune del termine eprchè basta che provvedi ai tuoi bisogni e poi fine. Invece nella società si dice che bisogna aumentare l'efficienza o altro
@@rumi6457 però questa affermazione ipocrita se tu pretendi che, mentre tu non lavori e non produci, tu utilizzi i beni servizi prodotti da gente che lavora.
Ecco dove ho già sentito la tua voceee!!!! "La filosofia di Harry Potter!" Quanto ho adorato quel podcast e quanto adoro questa intervista! Brava Maura!!
Le parole di questo video dovrebbero essere stampate a caratteri cubitali su ogni muro, porta, grattacielo presente su questa terra! Vabè dai mi accontento di ogni muro, porta, grattacielo d'Italia...così che sia più facile non dimenticarcelo mai
Video molto interessante, siamo cresciuti con l'idea che il lavoro fosse per forza fatica, ma più si va avanti più capisci che il tempo è la valuta più preziosa che esiste
Nel video si dice una cosa fondamentale, ovvero che ogni individuo deve porsi la domanda di che segno positivo lascerà nel mondo in cui vive. Il lavoro e il guadagno sono una surroga di questo obiettivo per me, ne sono un feticcio. Viviamo in una società di massa alienata diceva Débord. Io ho riflettuto a lungo su questa cosa del lavoro, e penso che dovrebbe essere eseguito su base volontaria (perché devo essere infantilizzato? senza lavoro niente denaro, quindi niente casa, niente cibo, niente vestiti, niente istruzione per i figli, etc. etc. ... ecco io questa cosa non la capisco ... le cose che ho elencato in queste parentesi dovrebbero essere diritti inalienabili, non sono cose di cui si può fare a meno o optional che, se sei sfortunato e non guadagni abbastanza, ne puoi fare a meno). Sganciato dal denaro (che NON dovrebbe esistere, così non ci sarebbero disuguaglianze stupide .... ci sarebbero differenze, che è un altro concetto e rimando a Tocqueville per esso). E legato invece alla soddisfazione personale. Non è un caso che fino alla nascita delle democrazie l'unico modo per realizzare il cosiddetto ascensore sociale fosse l'esercito. Insomma, tu potevi 'elevarti' socialmente, solo se ti assumevi il rischio di morire male. Ora esiste il 'rischio di impresa', ma ad esempio negli Stati Uniti se non ho capito male per molti è ancora così. Tra l'altro quando studiavo in università in certi ambienti (non di sinistra ... ) si diceva che l'idea che il lavoro nobiliti viene dal protestantesimo, dall'idea che la ricchezza e il successo siano segni tangibili della grazia divina. Ecco, io vorrei una società più laica ... per completezza ho un lavoro che mi piace, ho tempo libero per coltivare i miei interessi e per ora pare che viva in un discreto equilibrio (non è sempre stato così purtroppo e non so se sarà così in futuro) ma vedere le file da Pane Quotidiano per la crisi o la pandemia (stamattina un mio collega è andato a fare volontariato lì e al ritorno mi ha raccontato un po' di cose, ma ricordo che tempo fa le ho viste coi miei occhi le persone che stazionavano lì davanti, ed erano tante ... ) e di conseguenza la perdita di lavoro e di soldi mi fa salire ancora la carogna. Ricordiamoci sempre che le persone indigenti sono esseri umani, non concetti astratti da rimaneggiare (non lo dico per Tlon ma per molti che leggeranno il mio commento e lo troveranno quanto meno strano in molte sue parti).
Quelli che tu chiami diritti non sono cose che si creano dal nulla, se fossimo scimmie che vivono nella foresta allora avrebbe senso ma quello che tu hai citato deve essere creato e messo a disposizione degli altri da persone che lavorano appunto, questi sono discorsi senza senso
Forse basta mollare i social, i guru etc e ascoltare i propri bisogni.. Poi non vedo nulla di sbagliato sia in chi ozia sia in chi vuole andar a mille 16 o più ore al giorno..
Un autotrasportatore ha una giornata media di impegno di quattordici ore e una pausa di quarantacinque ore il finesettimana. Lo stipendio e' a forfait e non copre nessuna spesa, neanche il rinnovo stesso delle patenti. Sei in un mondo di regole che nessuno, azienda o cliente, ti mette in condizione di rispettare ma ne hai tutte le responsabilita'. E tutte le tue necessità si basano sul cronotachigrafo. Hai voglia a gestirti il tempo libero, hai voglia a gestire lo stress, hai voglia in breve di chiamarla vita.
quando dico che io ho una vita fuori dal lavoro e amo stare a casa in tranquillità vengo subito visto come quello che non fa un caxxo ed etichettato come lavativo perché non faccio 200 ore di straordinario al mese😅
Alla fine forse bisogna smettere di criticare gli altri e fare la propria vita senza scassarsi o scassare i maroni agli altri. Come posso fare a far partire in loop questo video tutte le matttine nel cellulare dei miei amici?
Si ma principalmente solo in Italia, il paese dei coglioni. Perché in stati come la Svezia ad esempio si lavora in media solo un ristretto intervallo di ore al giorno e con almeno due giorni di riposo a settimana e fuori dagli orari di lavoro è norma non venir mai contattati per motivi ad esso legati. Li vedi completamente rilassati per strada, senza pensieri né frenesia, come se avessero tutto il tempo del mondo, poi vieni qui in Italia e ovunque ti giri vedi gente che corre anche quando è in giro per svago, come se anche nel momento di riposo ci fosse quasi l'obbligo morale di fare in fretta.
@@massimilianomencacci2510 bah non direi che soffrano molto lì gli immigrati, un mio amico senegalese si è trasferito lì dopo 12 anni in Italia passati a fare il venditore ambulante e ora dopo tre anni lì, ha casa di proprietà, moglie, figlia ed è quasi laureato un economia. Non mi sembra proprio tutto caricato sulle sue spalle. Ah eh ha anche un buon lavoro
Il mio modo di pensare alla vita, al lavoro e alla comunità riassunto in meno di 12 minuti, complimenti! Ps da Millenials ha centrato in pieno la parola "delusione" e ci aggiungerei un aggettivo "angosciante". Ma una speranza c'è sempre; non dobbiamo mostrare il fianco. Noi giovani dovremmo dare lo schiaffo morale agli allora ventenni yuppie o figli dei fiori guidando il mondo occidentale verso questi nuovi dogmi laici, ci credo e vorrei ci credessimo tutti di più, come un sol corpo, come una comunità sana
Un' analisi critica e oggettiva della situazione é sempre ben accetta ma finché i politici e la classe dirigente non parlerá mai così c'é veramente poco da dire. Ognuno se la deve sbrigare come meglio puó, nessuno vi aiuterá mai a migliorare ne le condizioni del vostro lavoro né il vostro salario.
Speriamo se lo ricordino i ristoratori quando vai a mangiare da loro, magari non pulendo bene le stoviglie o servendoti un cibo che non rispetta l'haccp. Questo per farti un esempio che oltre il lavoro c'è sicuramente altro, ma che quel processo lavorativo, molto impegnativo che purtroppo va a discapito della propria vita privata. serve per garantirti un servizio come si deve.
Vorrei fortissimamente che le persone non giudicassero in base al lavoro che si fà,invece,soprattutto in questo paese se non lavori o lavori onestamente come cameriere o infermiere o operaio edile sei insultato,maltrattato e persino allontanato dalla stessa massa ,mentre se sei filosofo,ingegnere o professore universitario tutti ti stimano e ti ammirano,pensando che sei addirittura superiore a un povero operaio edile o tassista che deve sputare sangue per portare avanti questo mondo.Ciò che gli esseri umani,nella loro piccolezza e stupidità non riescono a capire è che siamo tutti sullo stesso e identico piano ,io posso fare l'ingegnere o essere un operaio edile o non lavorare,ma se sono una bravissima persona,parlo non di me ,ma in generale,una bravissima persona rimango.Ritornando al tuo video,c'è vita oltre il lavoro,ebbene si,soprattutto c'è tempo per godersi molto di più la vita senza rovinarsi la salute,ma il non lavorare si paga paradossalmente con il prezzo carissimo della solitudine,questo purtroppo perchè per il 90 per cento della gente chi non lavora o fà lavori estremamente duri,non può essere considerato,ma deve soltanto essere allontanato.La colpa di tutto questo,naturalmente,è sempre e comunque dell'essere umano,che con queste sue deviazioni mentali,non ha costruito nè una società,nè niente,ma solo distrutto tutto,come sempre.
Condivido a pieno. Ma è così ovunque. Sei infermiere? Eh di sicuro sei più importante dell'oss. Scherzi? Gli oss, i cosiddetti lavac***i. ( Ho appunto il titolo da oss) ma per dirti l'oss. Ma così anche in edilizia. Sei muratore? Allora sei migliore del carpentiere, sei carpentiere? Allora sei migliore dell'operaio manovale. A me sto mondo mi inizia a fare schifo! Mi ci ritrovo a non volerci quasi più stare.
Dopo 20 anni da militare ho mollato tutto per laurearmi in storia e seguire il mio sogno di fare l'insegnante..c'è la farò.? Non so ma la vita è una meglio che avere rimpianti... La gente vive come se non dovesse morire mai.
Trovare un equo equilibrio tra il massimo di ore lavorabili in giornata e uno stipendio che ti permette di non dover scegliere se mangiare per strada o avere un tetto ma con il piatto vuoto, sarebbe auspicabile. Qua si lavora troppe ore (spesso male e di fretta, senza investire sulla crescita della professionalità) per due soldi (con cui devi pagare le pensioni della vecchia generazione che a 50 anni ha tirato i remi in barca e i rdc di chi non ha voglia di fare un cazzo, spesso comprensibilmente, o di chi la società non riesce/vuole a reintegrare lavorativamente perché ha più di 29 anni) e affrontando anche viaggi della speranza per andare e tornare dal lavoro. Nel giorno libero ti ti riposi col cazzo perché la colf, la segretaria, la badante turnista, l'elettricista ecc non te li puoi permettere. Che senso ha???
In Italia non c'è lavoro per tutti, guardando i dati l'offerta di lavoro copre solamente il 63% delle richieste di lavoro. Serve obbligatoriamente una forma di sostentamento, diversamente tutte queste persone facilmente finisco nella delinquenza.
Ma dove cazzo vivi che non si trovano più lavoratori più disparati 😂 é pieno di coglioni che ha fatto l'università e non sa fare nulla, se non parassitare sulle spalle dei genitori
Gli stipendi devono prima essere equiparati a quelli degli altri stati. I soldi non bastano più per vivere... Guarda che anche tu sei una Millennial. Hai figli? Paghi un mutuo? Riesci col tuo lavoro a pagarti tutto? NO! Certo che lavorare per pochi soldi crea disagio.
Detto da una filosofa. Le farei provare cosa significa lavorare per campare da povero. Per la maggior parte dei lavoratori il lavoro è una galera. Ho 50 anni e lavoro da 35 e la fornero mi ha detto che dovro lavorare fino a 68 ma come si fa . Spero in una guerra mondiale. Cosi potro riposare.
Se creassimo solo lavori pubblici, statali, di 5 ore al giorno, per tutti, e togliessimo ogni azienda privata, staremmo tutti bene. Salario uguale per tutti, ognuno avrebbe tutto, lavorando poco. Il problema è che molti vogliono avere di più degli altri, siamo capitalisti, e quindi che tu sia operaio o medico, dovrai comunque lavorare così tante ore che anche il lavoro più bello diventa stancante.
Comprendo il senso complessivo della riflessione, ma credo si stia tralasciando una componente essenziale del lavoro al di là del lavorismo: la necessità di vivere o sopravvivere a seconda dei casi. Dire che è "un modo per essere indipendenti, per emanciparsi" non rende bene l'idea che trova espressione proprio nell'attività lavorativa, ovvero offrire la propria intelligenza, manodopera, competenza, fatica, in cambio di un ricavo che magari per alcuni può anche non essere denaro, ma nella nostra società odierna è soprattutto questo. Il modo in cui si lavora e quello in cui si viene "ripagati", sono tematiche da riportare al centro del dibattito pubblico: dovremmo parlare ogni giorno di sfruttamento e alienazione, di responsabilità politiche verso un capitalismo sempre più cinico e brutale. Per il resto, tutto giusto, ma non dimentichiamo che si lavora per mangiare e vorremo tutti lavorare con passione e/o tranquillità d'animo e non bestemmiando ogni giorno, rischiando l'esaurimento e covando sogni brigatisti. Detto ciò, sono arrivato a questo video mentre cercavo consigli o testimonianze di persone che magari trovano un lavoro attinente con la laurea in filosofia, al di là dell'insegnante o del divulgatore... E niente, già lo so che mi finiranno i soldi e tornerò a raccogliere i pomodori.
Il fatto è che poi dopo la necessità ti porta spesso ad accettare tutto quello che ti capita. Bello e giusto il discorso ma quale l'attinenza con la vita vera??
Quando facevo presente l’aspetto extraprofessionale mi guardavano strano perché non capivano cosa stavo dicendo, non avevano una vita privata con interessi sani, hobbies, studio. Sono i c.d. Carrieristi - e che rompono e basta.
Il lavoro non è un dovere, i soldi si però. Quanti credi lavorerebbero se non ne avessero bisogno? Se fai ciò che ti piace, ma lo fai stando dietro a scadenze e pressioni esterne, è un lavoro come un altro. Fare ciò che vuoi fare e farlo con piacere significa farlo con i tuoi ritmi e senza pressioni. Pochi sarebbero fannulloni, non ha alcun senso, semplicemente faremmo ciò che ci piace, quando ci va di farlo.
Infatti il lavoro é una schiavitù celata come qualcuno ha scritto in altri commenti. Se molte persone percepissero consciamente il lavoro per quello che é, cioé schiavismo, preferirebbero essere poveri ma liberi, ma oltre ad essere schiavi del lavoro sono anche schiavi delle ideologie di massa: consumismo e benessere basato sul possedere piú denaro possibile, al punto da svendere il proprio tempo. Io ho molto piú di quello che ho bisogno e presto non lavereró piú anche se il mio tenore di vita si abbasserá. La libertá é la cosa piú importante della nostra vita. Il lavoro gioca un ruolo troppo nefasto e imponente sulla privazione della libertá di ciascuno di noi. Non c'é storia, il compromesso non é giusto, é la societá che vuole che tu debba lavorare 40 ore a settimana col sorriso sulle labbra mentre il 90% delle persone continuano ad essere dei miserabili che sopravvivono nel loro tram tram. Le masse dormono.
Mille ovvietà sentite e risentite , 0 soluzioni concrete dopo ogni spiegazione o 0 suggerimenti. Purtroppo chi parla così in modo positivo è nato fortunato. Cominciate a spingere su questi discorsi a chi ha le redini.
si, finchè si deve mangiare, avere un tetto sopra la testa e pagare le bollette, il lavoro sarà sempre un dovere. non è un dovere per pochi privilegiati che sono nati ricchi. il lavoro non è il senso della vita, ma finisce per assorbirne la maggiorparte, a meno che la gente non si accetti in massa di vivere consumando il meno possibile e vivendo di poco o nulla.
Obiezioni. 1) per far bene una cosa occorre applicarsi a quella cosa. Se la cosa in questione è il lavoro, per farla bene ci devi entrare, ti ci devi dedicare, devi investirci del tempo 2) a livello sociale, se non lavori e percepisci un reddito dallo Stato, qualcuno te lo sta pagando con il suo lavoro, che magari costa impegno e fatica, attraverso le tasse. Quindi il reddito di cittadinanza te lo paga qualcun altro che lavora anche per te 3) il rischio dell’uscita dal lavoro sta, a livello psicologico, nel fatto che ci troviamo di fronte a un vuoto da riempire. Se non siamo abbastanza consapevoli, rischiamo di smarrirci nella noia e nell’isolamento, perché il confronto con gli altri ci è sempre necessario per sentirci umani.
Il punto è che il lavoro non è detto che lo trovi e se anche vai a lavorare non riesci più a mantenerti. Come facciamo? Di chi è la colpa? Perché la gente non si indigna più?
I vitalizi degli EX politici (alcuni hanno lavorato UN SOLO GIORNO) ti costano MILIARDI all'anno... normalmente vanno in pensione dopo 4 anni di Parlamento e TU ti senti derubato da un povero Cristo che si trova in difficoltà e percepisce un aiuto misero? ci hanno proprio bruciato il cervello...
Vedrai che i politici lo sanno come riempire il tuo vuoto, devi solo girarti... ma lo hanno già fatto con la maggior parte degli italiani che da perfetti idioti credono che chi prende 500 miseri euro per andare avanti ruba e NON chi si AUTOPAGA 15 MILA EURO AL MESE e la bella vita col vitalizio dopo solo quattro anni di scaldamento di scranno...roba da pazzi la fine che ci hanno fatto fare. Schiavi e contenti.
E pronti a far la guerra tra di noi... tra i poveri... Il RDC è stata la prova... sai quante risate si è fatto Formigoni che è condannato, è ancora ai servizi sociali per scontare la pena (perché questi in galera non ci vanno) e prende il suo bel vitalizio ... invece i cattivoni e sfaticati del RDC sono al verde e costretti ad accettare la schiavitù del lavoro sottopagato. Ma BRAVI!!!
Il lavoro (degli altri) gli piace tanto MA il salario MINIMO. col ca... che te lo approvano... l'abolizione del RDC quella sì, velocissimamente... come ti hanno detto? "Il lavoro nobilita", i nobili ed i politici però non mi sembra che vogliano lavorare i QUARANTADUE anni ai quali sei costretto tu per avere la pensione... svegliamoci una buona volta e capiamo che tutto parte dal RIBALTAMENTO dei luoghi comuni.
Il problema è l'equilibrio tra tempo dedicato all'attività lavorativa e il proprio tempo libero a prescindere. La vita va vissuta in tutti i suoi ambiti fisici e spirituali. Sbagliato dedicare troppo tempo su attivita logoranti e ripetitive che non danno nulla di concreto alla propria persona e cultura. Bisogna lavorare molto meno e dedicare il proprio tempo ad accrescere la consapevolezza della vita in tutte le sue forme.
il lavoro ricopre anche un ruolo importante dal punto di vista protettivo in termini economici,ma anche salutari,puoi avere un'assicurazione mutulistica,sei assicurato se ti ammali,hai le ferie,cresce un capitale esterno al lavoro chiamato liquidazione,inoltre se vengono dati aumenti tu ne fai parte,i tuoi debiti rimangono gli stessi ma il tuo stipendio aumenta di conseguenza i tuoi debiti costano di meno,puoi socializzare con altre persone,puoi farti nuove amicizie a volte vere,non è poi così male lavorare
Quello che hai elencato sono diritti contenuti in un lavoro serio. Chi lavora in altri ambiti, penso alla ristorazione o peggio a nero, questi diritti non li vede manco con il binocolo. Sono talmente rari che chi li ha è considerato un privilegiato, pensa un po' come siamo messi
Ho chiesto io per caso di genite in questa società? No! Non ho scelto un bel nulla. Eh la cosa inizia a essere talmente insopportabile che uno dei tanti motivi per cui non si fanno figli è proprio questo. Un dovere che devo alla società? È un dovere pure lavorare per 10€ al giorno in nero perché scherziiiiiii devi fare la gavettah! Giusto? Ti pare normale che io a 23 anni dicevo lavorare per 10€ al giorno in nero perché dopo aver conseguito il diploma ( 90/100) per la tua bella società del cavolo, non sai fare nulla, mica ti posso pagare? Io intanto mi son fatto il culo per 6 mesi nella polvere dei cantieri. Poi sono andato al nord, eh sai quanto mi davano per fare lo stage da elettricista? 500€ al mese. La stanza d'affitto me ne costava 400! Ogni mese i miei genitori dovevano mandare soldi su soldi. A 29 anni mi ritrovo senza un centesimo. Poi vi lamentate delle culle vuote? Dei neet? La tua società la sterminerei. Senza troppi problemi. Eh non te ne uscire con la solita frase del cazzo " è sempre stato così" che qui vedo tanti figli della 285/77. Ben vengano le culle vuote. L'emigrazione etc. Così sta fantomatica società si estingue. Così magari io me ne vado a lavorare in un paese estero. E voi cessate di esistere in Italia. Che male non farebbe. Con quelle miserie di stipendi che ti offre la tua fantomatica società, con cavolo che metto su famiglia. Le bollette non me le paga ja società. Eh io divrei lavorare per garantire ai figli della 285/77 di avere la pensione? Non appena possibile via. Estero. In Italia non ci devi rimettere piede. La vostra fortuna saranno gli immigrati. Na è una soluzione pericolosa. Perché se vi mandano a quel paese, restate con il culo per terra. Sta società di cui parli è bene che si estingua.
Uno scrittore anche se guadagna poco dovrebbe esser stipendiato quanto meno per tenerlo buono, e se tanto meglio per lui e tanto peggio per chi se n'è privato. La vita umana andrebbe sempre salvaguardata soprattutto quando c'è la volontà di non lavorare e di lavorare su di sé
Liceo artistico, Etologia, operatore su macchine utensili, master in analisi comportamentale (umana) e adesso sto studiando anche un po' di blockchain. Sono una persona eclettica cui piace imparare sempre cose nuove e aggiornarsi continuamente
Onestamente non riesco ad immaginare un mondo dove tutti sono a zonzo, a far niente…Sarebbe disastroso. Bisogna lavorare meno, sono d’accordo, ma non lavorando affatto si rischia altrettanto di sprecare la vita sentendosi inutili … Io per esempio dopo qualche anno di “libertà”, passato l’entusiasmo iniziale, mi annoierei a morte.
La vita non si limita solo al lavoro. La società in cui viviamo ci ha abituati a considerare il lavoro come la nostra identità primaria, ma la verità è che esistono infinite opportunità e attività al di fuori del contesto lavorativo che possono arricchire la nostra vita e darci un senso di realizzazione. Pensa a tutte le attività creative come l'arte, la musica, la scrittura, la fotografia. Questi sono tutti modi per esprimere sé stessi, imparare nuove competenze e condividere con gli altri. Non c'è bisogno di essere un professionista per godere di queste attività, e il processo di creazione può essere incredibilmente gratificante. Pensa anche agli innumerevoli hobby come l'escursionismo, il giardinaggio, il cucito, la lettura, il volontariato. Queste attività possono dare un significato alla vita, farci sentire connessi con la natura, con noi stessi o con la nostra comunità Inoltre, il tempo libero può essere utilizzato per imparare nuove lingue, studiare la filosofia, la scienza, la storia, o qualsiasi altro argomento che ti interessa. Puoi approfondire la tua conoscenza del mondo, delle persone e di te stesso. E poi c'è la possibilità di viaggiare, esplorare nuovi luoghi, conoscere nuove culture, aprire la mente a nuove esperienze. Questo può essere un modo meraviglioso per trascorrere il tempo e vivere appieno. Il punto è che il lavoro è solo una parte della vita. Se riuscissimo a ridurre le ore lavorative, avremmo più tempo per svolgere queste attività che arricchiscono la nostra esistenza. Potremmo scoprire nuovi interessi, sviluppare nuove competenze, connetterci con altre persone e con noi stessi in modi che il lavoro spesso non permette. Questo non significa "far niente", ma piuttosto vivere in modo più completo e soddisfacente.
Il lavoro è bello quando non si lavora troppe ore , con 5-6 giorni alla sett di lavoro ci si rovina la vita e basta. Lavoravo 4gg alla sett 40 ore ed era una meraviglia.
Per l' ITA s'è deciso, che la DISOCCUPAZIONE NoN deve scendere sotto il 9%, e quasi NoN esistono contratti part-time, orizzontali o verticali.. Viene da darsi qualche risposta, direi.
Interessante discorso. Lo trovo solo un po' superficiale. Approfondirei di piu' le spiegazioni sui singoli punti. Il reddito di cittadinanza ad esempio è 7no strumento utile si ma per chi ha davvero bisogno. Darlo ad un ragazzo di 20 anni abile è un errore. Impigrisce.
@@lucianolucidi8624 non se ha appena perso il lavoro e quei 700 euro gli permettono di sopravvivere finché non si iscrive a un corso professionale e si trova un altro lavoro grazie a quello.
Secondo me l’essere umano è portato a passare da un eccesso all’altro. Siamo passati dal sacrificare la vita sull’altare del lavoro a non avere voglia di fare un cazzo. Questo è uno degli aspetti più evidenti dello stanco e crepuscolare mondo occidentale. Ma la pagheremo. Anzi,la stiamo già pagando nel confronto coi Paesi emergenti. E poi oh. C’è chi trova un senso della vita nell’amore, chi nel lavoro. Saranno cazzi suoi.
Guarda che in questo video non è stato descritta né fornita alcuna soluzione o visione futura della società, per tanto il tuo commento non ha alcun senso; qui è stato descritto un problema e i suoi effetti, stop
@@uurtaiqaanin questo video vengono dette una serie di banalità mischiate a esagerazioni fuorvianti, tipo che lavorare è qualcosa di cui si dovrebbe poter fare a meno
Una visione un po distorta, se tutti reagissero come te, non avremmo cibo in tavola per mancanza di manovalanza e tutta l'economia va a disintegrarsi. Posso confermare che i lavori da export sono molto inutili per la società, non si migliora niente in questo paese eccetto la ricchezza monetaria. Il problema è che i lavori pubblici non sono seri come quelli privati e lavorano molto male
Certi lavori sono un dovere per la società, hanno senso dato che procurano cibo ecc.. (ma tra qualche anno l'intelligenza artificiale potrebbe occuppare tutti i lavori manovali e il tuo commento va a disintegrarsi) però vengono fatti per il denaro e basta. tanto vale abbassare le ore lavorative a chi fa lavori di questo tipo sarebbe il minimo.
"Un reddito di base sarebbe lo strumento essenziale affinché, in caso di riduzione dell'orario di lavoro, i lavoratori a basso e medio reddito non vedano ridursi il loro reddito." - Julen Bollain, economista basco specializzato in reddito di base incondizionato
Non è assolutamente vero, te lo assicuro perché ho parenti che vivono al sud in paesini e mi raccontano le loro esperienze e come funziona il mondo del lavoro lì
Ehm ti informo che le condizioni lavorative al Sud rasentano la schiavitù,non credo che le persone siano felici di lavorare 13 ore al giorno,7 giorni su 7,per 800 euro...
Il lavoro non è un dovere e il welfare quindi non e un dirittto! Bisognerebbe far si che chi ha piacere di lavorare paghi tasse per tutti quelli che invece non vogliono lavorare ma beneficiare di chi crea valore e sostenamento e ha scelto di lavorare
Il welfare è senpre utile, pensare che tutti non ne abbiano bisogno solo perche pigri e quindi il pensiero "devo lavorare per pagare i pigrhi" è da ciechi oltre che da grandi figli di.. buina donna. Mentalita contorta che vi hanno inculcato bene, ma siete fott uti in ogni caso.l io sono dellidea che kl welfare dovrebbero pagarlo le megamultinazionali e i miliardari da soli che basgano e avanzano e voi lamentosi nulla va bene cosi???
![Francesca Coin - Le Grandi Dimissioni [C'è Vita oltre il Lavoro]](http://i.ytimg.com/vi/ZbDul17Cc3E/mqdefault.jpg)
![OsamaSon - ik what you did last summer [Official Music Video]](http://i.ytimg.com/vi/4DIQDnu3mr4/mqdefault.jpg)
Sogno il giorno in cui lotteremo in piazza per il lavoro e non solo per le partite di calcio ❤
Io ho iniziato a lavorare a 14 anni (negli anni 90 si poteva) ed ho lavorato fino ai 25. Poi ho avuto un tracollo nervoso perché non avevo voglia di lavorare e mi sentivo in colpa. Poi quando mi sono ripreso ho deciso di non lavorare più. Adesso ho 45 anni e sto da dio. Ho girato mezzo mondo ed ho incontrato persone straordinarie.
Il lavoro è solo schiavismo socialmente accettato
In Italia si
Da un estremo ad un altro
sarai ricco di famiglia. io non me lo
posso
permettere. devo
mangiare e far mangiare i miei figli
@@luciapellino3182 potevi anche non figliare, sai non è un obbligo. Non incolpare dei tuoi problemi chi ha deciso di non avere figli.
Buona vita.
@@luciapellino3182 e chi ti ha detto che dovevi fare figli?
Bellissimo Video ❤️ Penso che la pandemia e la crisi economica abbiano insegnato alle persone l'importanza di molteplici flussi di reddito, purtroppo avere un lavoro non significa sicurezza finanziaria. Apprezzo molto la trasparenza e dare alle persone una possibilità di combattere durante questi tempi difficili.
La diversificazione degli investimenti è davvero un'ottima idea per più flussi di reddito.
Questo è assolutamente vero. Investo in azioni, valute estere e immobili e ne traggo buoni profitti. Incoraggio sempre gli investimenti.
Il trading sul Forex e le azioni sono davvero redditizie, ora è il momento migliore per approfittare del mercato e guadagnare molto. E ovviamente per farlo hai bisogno dell'aiuto di un professionista.
@Angela Alvaro Non dovresti mai investire nel FOREX e nel mercato azionario senza una guida professionale. La maggior parte dei fallimenti e delle perdite sugli investimenti di solito si verificano quando si investe senza una guida adeguata, assistenza e un'analisi chiara della percentuale di profitto e rischio dell'investimento. Hai bisogno di un professionista che ti guidi attraverso il processo
*Alicia Seda Rich* è il miglior broker FOREX che conosca. Ha lavorato attraverso molteplici cicli dell'Economia. La sua esperienza ha notevolmente aiutato il mio successo nel FOREX e nel mercato azionario. Negli ultimi due anni mi ha aiutato a far crescere il mio portafoglio grazie alla sua ampia e competente conoscenza del mercato finanziario.
Quante persone in cerca di consolazione apprezzeranno questo video :)
Mi fa piacere sentire queste cose oggi dato che chi le diceva già 20 anni fa veniva preso per il culo.
C'è vita SOLO oltre il lavoro.
Io amo questa persona! È esattamente tutto che penso da anni e che cerco di mettere in pratica, non riuscendo spesso ad arrivare al mio obiettivo. Meno lavoro, più salute psicofisica e più collettività e amore incondizionato. Purtroppo, però, finché i social continueranno a mostrare messaggi e modelli sbagliati, la vedo dura. Ognuno di noi è convinto di essere nel giusto, di seguire la retta via, senza rendersi conto che le sue credenze non sono frutto della sua esperienza di vita bensì il risultato di anni e anni di condizionamenti. La mente umana è troppo debole per accettare tali cambiamenti, e difficilmente si potrà tornare ad uno stile di vita sano per tutti. Nel libero arbitrio, l'essere umano si perde e sceglie sempre la cosa più cool nel presente, senza pensare agli effetti sul futuro. Ma non possiamo nemmeno obbligare le persone a vivere in un determinato modo, non sarebbe corretto... Anche se, in realtà, attraverso imposizioni psicologiche velate, è proprio ciò che fanno da anni attraverso l'uso dei social. Allora mi chiedo, se siete così bravi a manovrare le menti umane e a far fare loro ciò che volete, non potete fargli fare cose costruttive per loro stessi, la collettività, la società? Non sarebbe un beneficio per tutti vivere una vita serena? Purtroppo NO, hanno un costante bisogno di caos, squilibrio, perché nel caos regna la confusione, e nella confusione commetti continuamente errori. E, quando sbagli, loro si arricchiscono. Ecco perché è così difficile cambiare le cose! Che tristezza.
Bisognerebbe mettere nero su bianco quali sono le spese a cui si può far fronte solo con il denaro e quali beni e servizi potremmo invece ottenere tramite scambio gratuito e prestiti.
Azioni che fanno bene a prescindere, consentono di creare relazioni, di scambiarsi saperi e stare meglio.
Se così facendo e lavorando meno si riesce a pagare l'indispensabile e anche a mettersi da parte qualcosa per le emergenze, ottimo. Certo è che spesso abbiamo stipendi da fame pur lavorando full time, a fronte di un aumento su tutti i fronti.
d'accordo con te . magri gia lo consci ma the pillow porta da anni questi esempi e pur tropo la realtà e che la generazione dei nostri nonni lo sapeva bene e che non e vero che noi lo stiamo cercando di portare avanti perché in realtà siamo la generazione + capitalistica che esiste, peggio ce solo la generazione dei nostri genitori che pero dobbiamo tenere conto che e la peggiore degli ultimi 4 secoli quindi che i giovani cambino qualcosa e una cazata enorme
è molto bello che qualcuno faccia queste riflessioni. Abbiamo così interiorizzato l’idea che la società sia fondata sul lavoro che spesso finiamo col diventare il nostro lavoro, a volte senza rendercene conto. Spero che la civiltà si muova verso un sistema più emotivamente e fisicamente sostenibile. Purtroppo non credo succederà a breve, visti i tempi duri che ci aspettano.
Quello che dovremmo fare è lavorare (perchè necessario per vivere) ma riuscire a porsi dei limiti. Mi ha colpito molto il discorso del corpo come macchina e della ricarica. La realtá è che il lavoro d'oggi ti inghiotte a tal punto che perdi il contatto con la realtà, con i tuoi limiti, e ... boom. Ne so qualcosa. Bisogna fermarsi prima, imporselo, farsi aiutare, ma non permettere che il lavoro ci inghiotta e non permettere a nessuno di darci il ns. valore umano in base al lavoro che facciamo.
Il punto iniziale è ridurre le ore.
4-2 o 5 ore
@@scemochilegge123 non esageriamo 6h vere lavorate, non con pause caffè e cagate varie, rendi di più insomma si lavora meglio
@@mariorossi9887 con 4 si lavora meglio
Credo che la scuola dovrebbe dedicare più tempo alle riflessioni e alle strategie sul “conosci te stesso” a partire dalla preadolescenza. Perché il guaio di selezionare una carriera auspicabile - senza conoscere sufficientemente se stessi - è il trovarsi imbrigliati in un futuro di frustrazione, fatica, noia. Il lavoro deve rispondere almeno minimamente allo slancio delle passioni individuali. Ma… quanto spesso i genitori e gli insegnanti antepongono la passione al “senso del dovere”?
A me piacerebbe vivere in un Paese che ti dia la possibilità di cambiare lavoro quando quello attuale ti distrugge psicologicamente e fisicamente. Essendo un lavoro sicuro tocca tenerselo con la conseguenza di non riuscire a dedicarti anche a cose che ti fanno stare bene ,alla famiglia,ecc ecc . Che amarezza!!!!😢
Sembrano parole mie!esatte esatte😢
Almeno hai un lavoro sicuro, pensa ad avere un contratto da un mese, da una settimana,da un giorno. E quando non servi più o vogliono risparmiare ti mandano a fanculo.
Dipende da te cambiare non dal paese.
Patrizia, è molto più semplice di così, basta fare una legge di DIVIETO ASSOLUTO PER TUTTI di lavorare più di 24 ore a settimana, le piccole aziende falliranno, ma poi il tempo, come sempre, aggiusta tutto, e staremo tutti meglio e più liberi ✅️
Il punto è che nessuno si indigna più, nessuno si ritrova, tutti accettano tutto. La classe media sta scomparendo, oltretutto, e nessuno dice e fa nulla. Abbiamo la mentalità da persone che se non si accontentano di tutto, allora sono delle buone da niente. Non cambierà mai niente così.
Non si può essere indignati per sempre, dopo un po' la rassegnazione prende il sopravvento.
@@paulepaul Io non ho visto nessun indignato in piazza. Gli italiani sono dei deboli.
@@Letjii Non hai vissuto in Italia negli ultimi 25/30 anni?
@@paulepaul Cosa c'e' stato?
@@Letjii A cominciare dal lancio di monetine a Craxi, alle manifestazioni contro i finanziamenti pubblici, ai cortei contro le leggi Ad Personam, a quelli contro le puttane in Parlamento, alle rivolte contro la riforma delle pensioni, ai cortei degli studenti contro la riforma Gelmini, le proteste contro la mafia, a favore della legalità, alle rivolte contro il Job Act, le critiche al referendum del Buffone di Rignano e dopo 30 anni in Parlamento abbiamo gli stessi criminali, gli stessi mafiosi e le stesse puttane. Non dico che sia giusto, però dopo 30 anni ci si rompe anche il cazzo di indignarsi, tantopiù che c'é ancora oggi chi beatifica quei criminali e sostiene che Craxi fú uno statista e Berlusconi é una brava persona.
Sono poche le persone (specie in Italia) che hanno un lavoro che permette loro di vivere in maniera agiata e contemporaneamente avere anche tanto tempo libero per vivere tutto a 360° con equilibrio, tantissimi lavoratori sono letteralmente incastrati in lavori e attività che fagocitano la maggior parte della giornata e poco poco ci si ferma si viene sommersi da tasse e spese varie. In Italia per la maggiore si lavora per non annegare, vivere è un'altra cosa e purtroppo è diventato un lusso anche quello...
Un grazie immenso !!!
Complimenti sinceri !!!
Avevo proprio bisogno di sentire un ragionamento di questo tipo, bisognerebbe far capire a molte persone che si lavora per vivere, non vivere per lavorare !!!
00:59 "Il lavoro in sé non è qualcosa di negativo".
Grazie mille, ho trovato queste parole davvero illuminanti.
Non so se vi siete accorti che non ci sono più le mezze stagioni, e che i neri hanno il ritmo nel sangue.
Potrebbero essere dei temi interessanti per i prossimi video.
Tutti hanno il "ritmo" nel sangue. Quello dei neri (senza la "g") è il più infimo e spregevole..
Era meglio quando si stava peggio!
@@ettoremartinelli7732 il nuoto è lo sport piu completo
@@lijagbsi38 Le migliori cuoche sono le nostre nonne
12 minuti di pura armonia per i nostri spiriti. Grazie ⭐️⭐️⭐️
Praaaaaaaaaaaaaaaa
Lavorare per vivere e nn vivere per lavorare, è ciò che dovremmo fare.
Bravissima, applauso infinito ✅️
essendo cresciuto negli anni '80, la filosofia lavorativa era più o meno così: fregatene di tutto e di tutti, arraffa tutto quello che puoi che la vita è breve e goditela finchè riesci, del doman non v'è certezza e comunque ci si penserà in seguito, se proprio ci si dovrà pensare... poi sono arrivati gli anni '90 e tutti a dirci che non era più come prima, che dovevamo faticare, sgobbare, buttare il sangue e fare una montagna di sacrifici per poter anche solo campare, al che ho capito che mi hanno preso in giro per circa i primi 20 anni della mia vita, ma sinceramente oramai ero stato abituato a pensare in un certo modo e di cambiare non ne avevo neanche lontanamente l'idea.
quindi, alla fin fine chi se ne frega del lavoro in se? è un qualcosa che purtroppo serve per avere i soldi per vivere, altrimenti se ne potrebbe benissimo fare a meno.
potessi avere una rendita vitalizia non ci penserei nemmeno lontanamente alla scemenza del "realizzarsi nel lavoro", cavolata inventata da coloro che di lavorare non ne hanno bisogno, mi fregherebbe un ciufolo fritto di lavorare e se qualcuno mi dicesse che sono un peso per la società lo manderei, garbatamente ma direttamente, a vaffa, ma purtroppo nè i miei genitori nè quelli di mia moglie sono ricchi e quindi è da più di 30 anni che mi è toccato lavorare... contando i giorni che mancano alla pensione che si spera arrivi il prima possibile.
Die papiren?
@@simonebrancazi2832 io no parlare tetesken
@@sonosoloio Nemmeno parlare l'italianen.
@@simonebrancazi2832 certamente collega
@@sonosoloio Cioè sei in cerca
di occupazione.
La stessa frase "doversi guadagnare da vivere" fa abbastanza schifo dato che nessuno ha chiesto di nascere e di voler seguire questo schema creato a vantaggio di pochi
Ok
@Chi pensa un po' estremo ma sostanzialmente approvo e concordo
Se vivessimo nella giungla dovremmo comunque lavorare per procacciarci il cibo.
Vanno attaccate le storture, non il concetto di "dover fare qualcosa per procurarsi di che vivere" che è semplicemente una legge di natura
@@davideluciani1754 Ma a seconda di dove sceglieresti di stare potresti semplicemente vivere di ciò che offrirebbe la natura, (possibilmente posti con abbondanza di cibo, finché non si diventerebbe in troppi) senza che nessuno debba dirti quando "procacciarti il cibo", senza firmare cartellini o dover rispettare orari rigidi e senza rischiare di "perdere il lavoro". Certamente dovresti sempre darti da fare un minimo, ma il discorso del sistema moderno qui è che nel "mondo del lavoro', almeno in Italia, le 'storture' sono la base, la norma, la regola e non l'eccezione. Se tutto fosse più equo e flessibile, nessuno si lamenterebbe troppo
Condivido pienamente e nel mio piccolo ho accettato di smettere di lavorare qualche anno prima proprio perché sono arrivato alle tue stesse conclusioni.
Faccio prevalentemente cose che mi emozionano e cerco di dare il meglio di me agli altri. Abbracci
Ti chiami come me 😊 Trovo il tuo discorso molto interessante e spaventosamente vero, viviamo in una società basata sui soldi e il nostro valore dipende dal conto in banca
Tutto molto bello, poi c’è la realtà.
La realtà ce la creiamo noi con le nostre idee e credenze..se tu credi che non possa esistere un'alternativa a questa società non significa che per qualcun altro sia lo stesso! Se tutti la pensassero come te Internet (ad esempio) non sarebbe mai esistito, e invece eccolo qui!
@@Dave-pooL bisogna tener conto del principio di realtà, la fame fa uscire il lupo dal bosco. Chi fa' questi discorsi, di fondo ha il culo parato
@@curlyfrizz9755 Piccolo dettaglio: quello che ho scritto non è un'opinione ma un dato di fatto! E non lo dico io, ma la psicologia e ormai da anni anche gli scienziati che studiano la meccanica quantistica..culo parato o no, se si imparasse ad avere pensieri meno negativi e distruttivi si apporterebbero cambiamenti positivi e sostanziali alla propria vita e ne beneficerebbe anche la gente in contatto con persone del genere (amici, parenti, colleghi)
@@Dave-pooL Concordo con te ma non tiriamo in ballo la MQ. Ti riferisci a quelle puttanate tipo "legge dell'attrazione"? In tal caso sappi che con la MQ non ci azzeccano nulla e chiunque afferma il contrario non ha la più pallida idea di cosa sia la MQ.
@@Dave-pooL mantenuto
Il lavoro sta diventando schizofrenia e superficialità, non posso che desiderare sempre di più il "deep work".
Inoltre sono anni che invoco le 6 ore giornaliere, le ho provate grazie al periodo di allattamento di mio figlio e devo dire che mi sembra l'equilibrio giusto di ore tra lavoro e famiglia.
Concordo.. Io lavoro 9 ore al giorno e non ho una vita.. la domenica la sfrutto per riposarmi..
@@capesydenorthcarolina5450 e poi parte del tempo libero, è inevitabile la si utilizzi per defaticare dal lavoro, come fosse una pausa lavorativa in coda al giorno.
Lo stesso sabato per esempio a livello burocratico è considerato un riposo da lavoro, e non come "vita personale"
Puoi lavorare 6 ore al giorno accontentandoti di uno stipendio proporzionale.
IO sono stanco di pagare per il TUO tempo libero.
@@centurione6489 ma quale MIO tempo libero, calmati.
Il tema è un altro: nelle ultime due ore lavorative l'efficienza cala drasticamente, quindi la differenza di stipendio non è proporzionale.
E 6 ore come standard per tutti quindi non c'è chi paga per altri come dici tu.
@@capesydenorthcarolina5450 io il fine settimana mi ritrovo a fare tutte quelle cose per casa/famiglia (mai per me) che non posso fare (bene o completamente) durante la settimana perché tra lavoro e tempo per andare e tornare dal lavoro non riesco a fare molto. Il riposo, lo svago, la cura di sé stessi, gli interessi, le relazioni...tutte cose che non ricordo più
È molto interessante e molto veritiero,per essere felici dobbiamo essere liberi dal bisogno ma anche liberi di creare, il tempo e gli affetti sono molto più importanti dei soldi ❤
Io rispondo stancamente bene, nascondendo anche una serie di malanni. 53 anni, lavoro da 36, più vado avanti e più mi sembra che mi stiano rubando la vita.
Purtroppo non é un'impressione
È quello che stanno facendo, purtroppo
Dai che sei quasi arrivato alla pensione
L’unica soluzione possibile è la semplicità volontaria estesa a tutto il globo. Smettere di produrre tutto ciò che è superfluo e dividere i turni di lavoro in 6 turni da 4 ore per occupare tutti; producendo solo beni ultili alla sopravvivenza e al progresso. Razionalizzando le risorse a disposizione, avremmo di che vivere senza stress per i prossimi 100 milioni di anni.
Mi sembra un po' estremo il fatto di rinunciare completamente al superfluo. Pienamente d'accordo invece con la riduzione dell'orario.
Cominciamo a bandire tutte quelle inutilita' "pucciose" che vende tiger , esca per donnicciuole insoddisfatte ma non abbastanza coraggiose da entrare in battaglia.
...Mi sembra che parlare di settimana lavorativa corta, di poter vivere senza lavorare, di quanto è bello il mondo e quante altre cose interessanti si possono fare stia diventando sempre di più un'ideologia sapientemente orchestrata a livello globale, esattamente come l'ecologismo spinto. Un strada che si è deciso di intraprendere perchè non si vogliono trovare reali alternative, ma non per scelta consapevole. Un pò come la volpe e l'uva. In una società dove le disuguaglianze crescono sempre di più e la quotidianità t'imbriglia in mille necessità e in mille obblighi - alcuni del tutto inevitabili - rendendoti, di fatto, dipendente da un salario minimo, credo che la distopia e lo statalismo più becero si stiano avvicinando a gran passi. Di fatto questi ragionamenti, anche se ben argomentati, aprono la porta ad un'edulcorazione artificiale del pauperismo dilagante che ci aspetterà negli anni a venire e che renderà una grande fetta di popolazione debole e dipendente da quei pochi che si faranno nel tempo sempre più potenti e più ricchi.
Non sono d'accordo solo su un punto: Chi vuole abolire il reddito di cittadinanza non lo fa perché pensa che una persona non debba essere un peso, ma lo fa perché vuole prendere due piccioni con una fava: avere degli schiavi disponibili e spendere meno per il welfare e avere quindi più spazio per l'evasione fiscale.
Sono invece molto d'accordo sul fatto che sta per iniziare una rivoluzione sociale, ci sono sempre più persone che stavo per ribellarsi non solo alle cattive condizioni di lavoro, ma al lavoro in sé stesso. Aumentano sempre più le persone che si licenziano senza avere un altro lavoro, e lo si vede anche tra gli adulti e tra i professionisti con condizioni di lavoro considerate protette.
Il lavoro rende schiavi, ti fotte il tuo tempo che è la cosa più importante.
Ancor più generalizzare rende schiavi del proprio pensiero
Verissimo, finché non riesci a trovare un lavoro che ti permette di esercitare le tue capacità e le tue inclinazioni.
@@chrisbell3972 non hai capito, solo chi fa della propria passione un lavoro è "libero". Esempi? Un allenatore di calcio, un meccanico, un architetto, un giocatore di golf, diversi ma hanno tutti la stessa motivazione: la passione.
Uno che fa l'operaio generico non avrà mai passione per fare 10 ore di lavoro probabilmente sottopagate.
@@simonev97 Forse hai sbagliato utente a cui rispondere. Non ho scritto nulla che facesse intendere ciò, anzi penso l'esatto contrario.
@@chrisbell3972 si mi sono sbagliato con un altro post...comunque ciò che penso è quello...
D'accordissimo col video
Che bello ascoltare le parole di chi non ha paura di far emergere le brutture del nostro tempo.
Nel mio piccolo penso sia lampante che il mondo del lavoro così come è concepito NON FUNZIONA, sin dai tempi della scuola ho sempre chiesto a chiunque mi stesse intorno perchè le giornate dovessero essere inghiottite dal lavoro.
Mai ricevuto una risposta soddisfacente, MAI.
E ancora oggi quando ne parlo con amici, colleghi e parenti, a parte qualcuno, viene dato per assodato che lavorare tutte quelle ore e che ci sia una sorta di realizzazione nel lavoro sia un qualcosa di INELUTTABILE.
Niente di più sbagliato.
A mio avviso, tolti i lavori che hanno una "missione sociale"(ed ecco che forse non è neanche il caso di definirli "lavori") tipo insegnanti, magistrati, professioni mediche, corpi dello stato, un lavoro VALGA UN ALTRO, non ha senso provare a trovare lo scopo della vita o la propria autorealizzazione in esso.
A lungo andare, il colpo di coda delle nuove generazioni che hanno deciso di ribellarsi all'inganno del lavoro così com'è concepito oggi + l'avanzare della tecnologia farà sì che alla fine della giostra necessariamente si distribuirà un reddito universale e lavoreranno per scelta e per meno ore in pochi(o comunque un numero utile a soddisfare i bisogni necessari delle persone evitando le distruttive sovrapproduzioni delle aziende).
Produrre sempre di più con volumi monstre qualcosa che si sa benissimo che detto volgarmente "avanzerà", sarà un di più e quindi chiaramente inutile NON HA DAVVERO SENSO.
Il mito dei soldi, del merito legato ai soldi, del valore legato ai soldi, STA CROLLANDO.
Come tutte le convinzioni riconosciute intoccabili dalla società la cui maggioranza non si informa, non ha un pensiero pensante e critico e accetta pedissequamente tutto ed il contrario di tutto pur di non pensare, occorrerà ancora tempo per scardinare tutti i falsi miti e le false credenze, ma piano piano il processo si realizzerà.
Il tempo va impiegato DIVERSAMENTE: relazioni, contemplazione, cultura e UN PO' DI LAVORO(il giusto)
Come definiresti la "giusta" quantità di lavoro?
@@mariorossi1561non ce n'è una giusta per tutti. Ognuno dovrebbe scegliere sulla base di ciò a cui vuole dedicarsi e al proprio stile di vita.
Meno sei legato al consumo preferendo lo scambio gratuito ed il prestito, meno si ha bisogno di denaro.
Certo, ci vuole organizzazione, curiosità e un pò di ingegno ma possiamo beneficiare di maggior sapere, relazioni nuove, più tempo in amicizia e in coppia.
Tra il solo baratto e il solo denaro ci può essere una via di mezzo.
Non serve a niente essere vivi se bisogna lavorare
In base a che fatti affermi questo?
@@salvatore198 Normalmente non dovresti lavorare nel senso comune del termine eprchè basta che provvedi ai tuoi bisogni e poi fine. Invece nella società si dice che bisogna aumentare l'efficienza o altro
Esatto
Ecco un deficente che ha studiato... povero scemo ....
@@rumi6457 però questa affermazione ipocrita se tu pretendi che, mentre tu non lavori e non produci, tu utilizzi i beni servizi prodotti da gente che lavora.
Direi che ha descritto perfettamente la società di oggi.. davvero molto brava, complimenti.
Ecco dove ho già sentito la tua voceee!!!! "La filosofia di Harry Potter!" Quanto ho adorato quel podcast e quanto adoro questa intervista! Brava Maura!!
Le parole di questo video dovrebbero essere stampate a caratteri cubitali su ogni muro, porta, grattacielo presente su questa terra! Vabè dai mi accontento di ogni muro, porta, grattacielo d'Italia...così che sia più facile non dimenticarcelo mai
Adoro come parla ❤
Sgrillettati
Video molto interessante, siamo cresciuti con l'idea che il lavoro fosse per forza fatica, ma più si va avanti più capisci che il tempo è la valuta più preziosa che esiste
La verità sta nel mezzo
Nel video si dice una cosa fondamentale, ovvero che ogni individuo deve porsi la domanda di che segno positivo lascerà nel mondo in cui vive. Il lavoro e il guadagno sono una surroga di questo obiettivo per me, ne sono un feticcio. Viviamo in una società di massa alienata diceva Débord. Io ho riflettuto a lungo su questa cosa del lavoro, e penso che dovrebbe essere eseguito su base volontaria (perché devo essere infantilizzato? senza lavoro niente denaro, quindi niente casa, niente cibo, niente vestiti, niente istruzione per i figli, etc. etc. ... ecco io questa cosa non la capisco ... le cose che ho elencato in queste parentesi dovrebbero essere diritti inalienabili, non sono cose di cui si può fare a meno o optional che, se sei sfortunato e non guadagni abbastanza, ne puoi fare a meno). Sganciato dal denaro (che NON dovrebbe esistere, così non ci sarebbero disuguaglianze stupide .... ci sarebbero differenze, che è un altro concetto e rimando a Tocqueville per esso). E legato invece alla soddisfazione personale. Non è un caso che fino alla nascita delle democrazie l'unico modo per realizzare il cosiddetto ascensore sociale fosse l'esercito. Insomma, tu potevi 'elevarti' socialmente, solo se ti assumevi il rischio di morire male. Ora esiste il 'rischio di impresa', ma ad esempio negli Stati Uniti se non ho capito male per molti è ancora così. Tra l'altro quando studiavo in università in certi ambienti (non di sinistra ... ) si diceva che l'idea che il lavoro nobiliti viene dal protestantesimo, dall'idea che la ricchezza e il successo siano segni tangibili della grazia divina. Ecco, io vorrei una società più laica ... per completezza ho un lavoro che mi piace, ho tempo libero per coltivare i miei interessi e per ora pare che viva in un discreto equilibrio (non è sempre stato così purtroppo e non so se sarà così in futuro) ma vedere le file da Pane Quotidiano per la crisi o la pandemia (stamattina un mio collega è andato a fare volontariato lì e al ritorno mi ha raccontato un po' di cose, ma ricordo che tempo fa le ho viste coi miei occhi le persone che stazionavano lì davanti, ed erano tante ... ) e di conseguenza la perdita di lavoro e di soldi mi fa salire ancora la carogna. Ricordiamoci sempre che le persone indigenti sono esseri umani, non concetti astratti da rimaneggiare (non lo dico per Tlon ma per molti che leggeranno il mio commento e lo troveranno quanto meno strano in molte sue parti).
Quelli che tu chiami diritti non sono cose che si creano dal nulla, se fossimo scimmie che vivono nella foresta allora avrebbe senso ma quello che tu hai citato deve essere creato e messo a disposizione degli altri da persone che lavorano appunto, questi sono discorsi senza senso
È semplice, viviamo un sistema capitalista, e al capitalismo le alternative non piace.
E come valuteresti il valore di un prodotto o una prestazione? con i Bitcoin?🤣
@@ettoremartinelli7732 hai bisogno sempre di qualcuno o qualcosa fuori di te che ti dica che valore hanno le cose che desideri? Poverino.
👏🏻👏🏻👏🏻
Analisi precisa, chiara e coincisa, ottimo video, ancora per favore
Forse basta mollare i social, i guru etc e ascoltare i propri bisogni.. Poi non vedo nulla di sbagliato sia in chi ozia sia in chi vuole andar a mille 16 o più ore al giorno..
Ma che spettacolo!
Un autotrasportatore ha una giornata media di impegno di quattordici ore e una pausa di quarantacinque ore il finesettimana. Lo stipendio e' a forfait e non copre nessuna spesa, neanche il rinnovo stesso delle patenti. Sei in un mondo di regole che nessuno, azienda o cliente, ti mette in condizione di rispettare ma ne hai tutte le responsabilita'. E tutte le tue necessità si basano sul cronotachigrafo. Hai voglia a gestirti il tempo libero, hai voglia a gestire lo stress, hai voglia in breve di chiamarla vita.
Potresti giocare meglio le tue carte ...secondo me non bisogna accettare tutto come se fosse inevitabile
Per me il lavoro ci vuole.
quando dico che io ho una vita fuori dal lavoro e amo stare a casa in tranquillità vengo subito visto come quello che non fa un caxxo ed etichettato come lavativo perché non faccio 200 ore di straordinario al mese😅
non ascoltare gli altri, tu sei sicuramente più consapevole di loro
❤
Alla fine forse bisogna smettere di criticare gli altri e fare la propria vita senza scassarsi o scassare i maroni agli altri. Come posso fare a far partire in loop questo video tutte le matttine nel cellulare dei miei amici?
Non puoi: hanno una mentalità d'ameba schiavista, non ci puoi fare niente
Si ma principalmente solo in Italia, il paese dei coglioni. Perché in stati come la Svezia ad esempio si lavora in media solo un ristretto intervallo di ore al giorno e con almeno due giorni di riposo a settimana e fuori dagli orari di lavoro è norma non venir mai contattati per motivi ad esso legati.
Li vedi completamente rilassati per strada, senza pensieri né frenesia, come se avessero tutto il tempo del mondo, poi vieni qui in Italia e ovunque ti giri vedi gente che corre anche quando è in giro per svago, come se anche nel momento di riposo ci fosse quasi l'obbligo morale di fare in fretta.
come no, certo. In Svezia hanno caricato tutto sugli immigrati, per raggiungere questo scopo. Sta andando benissimo, adesso.
@@massimilianomencacci2510 bah non direi che soffrano molto lì gli immigrati, un mio amico senegalese si è trasferito lì dopo 12 anni in Italia passati a fare il venditore ambulante e ora dopo tre anni lì, ha casa di proprietà, moglie, figlia ed è quasi laureato un economia. Non mi sembra proprio tutto caricato sulle sue spalle. Ah eh ha anche un buon lavoro
Il mio modo di pensare alla vita, al lavoro e alla comunità riassunto in meno di 12 minuti, complimenti!
Ps da Millenials ha centrato in pieno la parola "delusione" e ci aggiungerei un aggettivo "angosciante". Ma una speranza c'è sempre; non dobbiamo mostrare il fianco. Noi giovani dovremmo dare lo schiaffo morale agli allora ventenni yuppie o figli dei fiori guidando il mondo occidentale verso questi nuovi dogmi laici, ci credo e vorrei ci credessimo tutti di più, come un sol corpo, come una comunità sana
Un' analisi critica e oggettiva della situazione é sempre ben accetta ma finché i politici e la classe dirigente non parlerá mai così c'é veramente poco da dire. Ognuno se la deve sbrigare come meglio puó, nessuno vi aiuterá mai a migliorare ne le condizioni del vostro lavoro né il vostro salario.
Speriamo se lo ricordino i ristoratori quando vai a mangiare da loro, magari non pulendo bene le stoviglie o servendoti un cibo che non rispetta l'haccp. Questo per farti un esempio che oltre il lavoro c'è sicuramente altro, ma che quel processo lavorativo, molto impegnativo che purtroppo va a discapito della propria vita privata. serve per garantirti un servizio come si deve.
Impara a cucinare
video che spakka!!! brava!!!
Vorrei fortissimamente che le persone non giudicassero in base al lavoro che si fà,invece,soprattutto in questo paese se non lavori o lavori onestamente come cameriere o infermiere o operaio edile sei insultato,maltrattato e persino allontanato dalla stessa massa ,mentre se sei filosofo,ingegnere o professore universitario tutti ti stimano e ti ammirano,pensando che sei addirittura superiore a un povero operaio edile o tassista che deve sputare sangue per portare avanti questo mondo.Ciò che gli esseri umani,nella loro piccolezza e stupidità non riescono a capire è che siamo tutti sullo stesso e identico piano ,io posso fare l'ingegnere o essere un operaio edile o non lavorare,ma se sono una bravissima persona,parlo non di me ,ma in generale,una bravissima persona rimango.Ritornando al tuo video,c'è vita oltre il lavoro,ebbene si,soprattutto c'è tempo per godersi molto di più la vita senza rovinarsi la salute,ma il non lavorare si paga paradossalmente con il prezzo carissimo della solitudine,questo purtroppo perchè per il 90 per cento della gente chi non lavora o fà lavori estremamente duri,non può essere considerato,ma deve soltanto essere allontanato.La colpa di tutto questo,naturalmente,è sempre e comunque dell'essere umano,che con queste sue deviazioni mentali,non ha costruito nè una società,nè niente,ma solo distrutto tutto,come sempre.
Condivido a pieno. Ma è così ovunque. Sei infermiere? Eh di sicuro sei più importante dell'oss. Scherzi? Gli oss, i cosiddetti lavac***i. ( Ho appunto il titolo da oss) ma per dirti l'oss. Ma così anche in edilizia. Sei muratore? Allora sei migliore del carpentiere, sei carpentiere? Allora sei migliore dell'operaio manovale. A me sto mondo mi inizia a fare schifo! Mi ci ritrovo a non volerci quasi più stare.
Dopo 20 anni da militare ho mollato tutto per laurearmi in storia e seguire il mio sogno di fare l'insegnante..c'è la farò.? Non so ma la vita è una meglio che avere rimpianti... La gente vive come se non dovesse morire mai.
Trovare un equo equilibrio tra il massimo di ore lavorabili in giornata e uno stipendio che ti permette di non dover scegliere se mangiare per strada o avere un tetto ma con il piatto vuoto, sarebbe auspicabile. Qua si lavora troppe ore (spesso male e di fretta, senza investire sulla crescita della professionalità) per due soldi (con cui devi pagare le pensioni della vecchia generazione che a 50 anni ha tirato i remi in barca e i rdc di chi non ha voglia di fare un cazzo, spesso comprensibilmente, o di chi la società non riesce/vuole a reintegrare lavorativamente perché ha più di 29 anni) e affrontando anche viaggi della speranza per andare e tornare dal lavoro. Nel giorno libero ti ti riposi col cazzo perché la colf, la segretaria, la badante turnista, l'elettricista ecc non te li puoi permettere. Che senso ha???
Grande Maura
Insomma chi lavorerà a breve sarà ricco perché nessuno vorrà farlo e potrà alzare i prezzi, pur lavorando metà tempo di prima.
Cit : Si può fare! Sappiamo come farlo! Lo faremo presto! 😂😂😂
Siamo gia' in una societa' distopica
In Italia non c'è lavoro per tutti, guardando i dati l'offerta di lavoro copre solamente il 63% delle richieste di lavoro.
Serve obbligatoriamente una forma di sostentamento, diversamente tutte queste persone facilmente finisco nella delinquenza.
Ma dove cazzo vivi che non si trovano più lavoratori più disparati 😂 é pieno di coglioni che ha fatto l'università e non sa fare nulla, se non parassitare sulle spalle dei genitori
In Italia si potrebbe creare lavoro per tutti e che in molte zone non c’è voglia di impegnarsi si preferisce truffare
Gli stipendi devono prima essere equiparati a quelli degli altri stati.
I soldi non bastano più per vivere... Guarda che anche tu sei una Millennial. Hai figli? Paghi un mutuo? Riesci col tuo lavoro a pagarti tutto? NO! Certo che lavorare per pochi soldi crea disagio.
Detto da una filosofa. Le farei provare cosa significa lavorare per campare da povero. Per la maggior parte dei lavoratori il lavoro è una galera. Ho 50 anni e lavoro da 35 e la fornero mi ha detto che dovro lavorare fino a 68 ma come si fa . Spero in una guerra mondiale. Cosi potro riposare.
Spero in un asteroide che resetti questo mondo
Se creassimo solo lavori pubblici, statali, di 5 ore al giorno, per tutti, e togliessimo ogni azienda privata, staremmo tutti bene. Salario uguale per tutti, ognuno avrebbe tutto, lavorando poco.
Il problema è che molti vogliono avere di più degli altri, siamo capitalisti, e quindi che tu sia operaio o medico, dovrai comunque lavorare così tante ore che anche il lavoro più bello diventa stancante.
Comprendo il senso complessivo della riflessione, ma credo si stia tralasciando una componente essenziale del lavoro al di là del lavorismo: la necessità di vivere o sopravvivere a seconda dei casi. Dire che è "un modo per essere indipendenti, per emanciparsi" non rende bene l'idea che trova espressione proprio nell'attività lavorativa, ovvero offrire la propria intelligenza, manodopera, competenza, fatica, in cambio di un ricavo che magari per alcuni può anche non essere denaro, ma nella nostra società odierna è soprattutto questo. Il modo in cui si lavora e quello in cui si viene "ripagati", sono tematiche da riportare al centro del dibattito pubblico: dovremmo parlare ogni giorno di sfruttamento e alienazione, di responsabilità politiche verso un capitalismo sempre più cinico e brutale. Per il resto, tutto giusto, ma non dimentichiamo che si lavora per mangiare e vorremo tutti lavorare con passione e/o tranquillità d'animo e non bestemmiando ogni giorno, rischiando l'esaurimento e covando sogni brigatisti.
Detto ciò, sono arrivato a questo video mentre cercavo consigli o testimonianze di persone che magari trovano un lavoro attinente con la laurea in filosofia, al di là dell'insegnante o del divulgatore... E niente, già lo so che mi finiranno i soldi e tornerò a raccogliere i pomodori.
Il fatto è che poi dopo la necessità ti porta spesso ad accettare tutto quello che ti capita. Bello e giusto il discorso ma quale l'attinenza con la vita vera??
Trova il lavoro che ami e non smetterai mai più di lavorare in vita tua
Quando facevo presente l’aspetto extraprofessionale mi guardavano strano perché non capivano cosa stavo dicendo, non avevano una vita privata con interessi sani, hobbies, studio. Sono i c.d. Carrieristi - e che rompono e basta.
Il lavoro non è un dovere, i soldi si però. Quanti credi lavorerebbero se non ne avessero bisogno? Se fai ciò che ti piace, ma lo fai stando dietro a scadenze e pressioni esterne, è un lavoro come un altro. Fare ciò che vuoi fare e farlo con piacere significa farlo con i tuoi ritmi e senza pressioni. Pochi sarebbero fannulloni, non ha alcun senso, semplicemente faremmo ciò che ci piace, quando ci va di farlo.
Infatti il lavoro é una schiavitù celata come qualcuno ha scritto in altri commenti.
Se molte persone percepissero consciamente il lavoro per quello che é, cioé schiavismo, preferirebbero essere poveri ma liberi, ma oltre ad essere schiavi del lavoro sono anche schiavi delle ideologie di massa: consumismo e benessere basato sul possedere piú denaro possibile, al punto da svendere il proprio tempo.
Io ho molto piú di quello che ho bisogno e presto non lavereró piú anche se il mio tenore di vita si abbasserá. La libertá é la cosa piú importante della nostra vita. Il lavoro gioca un ruolo troppo nefasto e imponente sulla privazione della libertá di ciascuno di noi. Non c'é storia, il compromesso non é giusto, é la societá che vuole che tu debba lavorare 40 ore a settimana col sorriso sulle labbra mentre il 90% delle persone continuano ad essere dei miserabili che sopravvivono nel loro tram tram. Le masse dormono.
io purtroppo ho il problema opposto, non riesco a dare la giusta importanza al mio lavoro. Ci vado solo per prendere i soldi
Mille ovvietà sentite e risentite , 0 soluzioni concrete dopo ogni spiegazione o 0 suggerimenti.
Purtroppo chi parla così in modo positivo è nato fortunato.
Cominciate a spingere su questi discorsi a chi ha le redini.
Il peso che grava sulla società non è chi non lavora ma i grossi prenditori o rentier ai suoi vertici che parassitano tutti, lavoratori o non
si, finchè si deve mangiare, avere un tetto sopra la testa e pagare le bollette, il lavoro sarà sempre un dovere. non è un dovere per pochi privilegiati che sono nati ricchi. il lavoro non è il senso della vita, ma finisce per assorbirne la maggiorparte, a meno che la gente non si accetti in massa di vivere consumando il meno possibile e vivendo di poco o nulla.
Tooh! una persona che ragiona..
Video bellissimo !
Commento inutile
Obiezioni. 1) per far bene una cosa occorre applicarsi a quella cosa. Se la cosa in questione è il lavoro, per farla bene ci devi entrare, ti ci devi dedicare, devi investirci del tempo 2) a livello sociale, se non lavori e percepisci un reddito dallo Stato, qualcuno te lo sta pagando con il suo lavoro, che magari costa impegno e fatica, attraverso le tasse. Quindi il reddito di cittadinanza te lo paga qualcun altro che lavora anche per te 3) il rischio dell’uscita dal lavoro sta, a livello psicologico, nel fatto che ci troviamo di fronte a un vuoto da riempire. Se non siamo abbastanza consapevoli, rischiamo di smarrirci nella noia e nell’isolamento, perché il confronto con gli altri ci è sempre necessario per sentirci umani.
Il punto è che il lavoro non è detto che lo trovi e se anche vai a lavorare non riesci più a mantenerti. Come facciamo? Di chi è la colpa? Perché la gente non si indigna più?
I vitalizi degli EX politici (alcuni hanno lavorato UN SOLO GIORNO) ti costano MILIARDI all'anno... normalmente vanno in pensione dopo 4 anni di Parlamento e TU ti senti derubato da un povero Cristo che si trova in difficoltà e percepisce un aiuto misero? ci hanno proprio bruciato il cervello...
Vedrai che i politici lo sanno come riempire il tuo vuoto, devi solo girarti... ma lo hanno già fatto con la maggior parte degli italiani che da perfetti idioti credono che chi prende 500 miseri euro per andare avanti ruba e NON chi si AUTOPAGA 15 MILA EURO AL MESE e la bella vita col vitalizio dopo solo quattro anni di scaldamento di scranno...roba da pazzi la fine che ci hanno fatto fare. Schiavi e contenti.
E pronti a far la guerra tra di noi... tra i poveri... Il RDC è stata la prova... sai quante risate si è fatto Formigoni che è condannato, è ancora ai servizi sociali per scontare la pena (perché questi in galera non ci vanno) e prende il suo bel vitalizio ... invece i cattivoni e sfaticati del RDC sono al verde e costretti ad accettare la schiavitù del lavoro sottopagato. Ma BRAVI!!!
Il lavoro (degli altri) gli piace tanto MA il salario MINIMO. col ca... che te lo approvano... l'abolizione del RDC quella sì, velocissimamente... come ti hanno detto? "Il lavoro nobilita", i nobili ed i politici però non mi sembra che vogliano lavorare i QUARANTADUE anni ai quali sei costretto tu per avere la pensione... svegliamoci una buona volta e capiamo che tutto parte dal RIBALTAMENTO dei luoghi comuni.
La sensazione è che in questa società l'essere umano si sia dimenticato di sé stesso.
Non c'è vita senza lavoro.
peccato per la musica a massimo volume che credo mi abbia reso sorda
Il trucco è non voler far parte di questa società dal principio Ⓐ
E come fai?
come si chiama il libro di Michael Young?
Il problema è l'equilibrio tra tempo dedicato all'attività lavorativa e il proprio tempo libero a prescindere. La vita va vissuta in tutti i suoi ambiti fisici e spirituali. Sbagliato dedicare troppo tempo su attivita logoranti e ripetitive che non danno nulla di concreto alla propria persona e cultura. Bisogna lavorare molto meno e dedicare il proprio tempo ad accrescere la consapevolezza della vita in tutte le sue forme.
il lavoro ricopre anche un ruolo importante dal punto di vista protettivo in termini economici,ma anche salutari,puoi avere un'assicurazione mutulistica,sei assicurato se ti ammali,hai le ferie,cresce un capitale esterno al lavoro chiamato liquidazione,inoltre se vengono dati aumenti tu ne fai parte,i tuoi debiti rimangono gli stessi ma il tuo stipendio aumenta di conseguenza i tuoi debiti costano di meno,puoi socializzare con altre persone,puoi farti nuove amicizie a volte vere,non è poi così male lavorare
Quello che hai elencato sono diritti contenuti in un lavoro serio. Chi lavora in altri ambiti, penso alla ristorazione o peggio a nero, questi diritti non li vede manco con il binocolo.
Sono talmente rari che chi li ha è considerato un privilegiato, pensa un po' come siamo messi
Ma come si può dire che il lavoro non è un dovere!!!!! È esattamente un dovere che dobbiamo alla società.
Ho chiesto io per caso di genite in questa società? No! Non ho scelto un bel nulla. Eh la cosa inizia a essere talmente insopportabile che uno dei tanti motivi per cui non si fanno figli è proprio questo. Un dovere che devo alla società? È un dovere pure lavorare per 10€ al giorno in nero perché scherziiiiiii devi fare la gavettah! Giusto? Ti pare normale che io a 23 anni dicevo lavorare per 10€ al giorno in nero perché dopo aver conseguito il diploma ( 90/100) per la tua bella società del cavolo, non sai fare nulla, mica ti posso pagare? Io intanto mi son fatto il culo per 6 mesi nella polvere dei cantieri. Poi sono andato al nord, eh sai quanto mi davano per fare lo stage da elettricista? 500€ al mese. La stanza d'affitto me ne costava 400! Ogni mese i miei genitori dovevano mandare soldi su soldi. A 29 anni mi ritrovo senza un centesimo. Poi vi lamentate delle culle vuote? Dei neet? La tua società la sterminerei. Senza troppi problemi. Eh non te ne uscire con la solita frase del cazzo " è sempre stato così" che qui vedo tanti figli della 285/77.
Ben vengano le culle vuote. L'emigrazione etc. Così sta fantomatica società si estingue. Così magari io me ne vado a lavorare in un paese estero. E voi cessate di esistere in Italia. Che male non farebbe. Con quelle miserie di stipendi che ti offre la tua fantomatica società, con cavolo che metto su famiglia. Le bollette non me le paga ja società. Eh io divrei lavorare per garantire ai figli della 285/77 di avere la pensione? Non appena possibile via. Estero. In Italia non ci devi rimettere piede. La vostra fortuna saranno gli immigrati. Na è una soluzione pericolosa. Perché se vi mandano a quel paese, restate con il culo per terra. Sta società di cui parli è bene che si estingua.
@@freeburn8611 perché non hai fatto l’università ?
Non è un dovere verso la società, è semplicemente necessario per sopravvivere
Uno scrittore anche se guadagna poco dovrebbe esser stipendiato quanto meno per tenerlo buono, e se tanto meglio per lui e tanto peggio per chi se n'è privato.
La vita umana andrebbe sempre salvaguardata soprattutto quando c'è la volontà di non lavorare e di lavorare su di sé
Ok... alla fine quindi? Per me era ovvio da quando avevo 11 anni. Ora ne ho 37. Non ho trovato soluzioni alternative pragmatiche
Dovevi trovare metodi per vivere di rendita (anche se piccole)
@@bluegray1020 si, ma è semplice a parole. Questo lo do per assodato in linea teorica, poi nella pratica non lo è
@@DavesFaces Che studi hai fatto?
Liceo artistico, Etologia, operatore su macchine utensili, master in analisi comportamentale (umana) e adesso sto studiando anche un po' di blockchain. Sono una persona eclettica cui piace imparare sempre cose nuove e aggiornarsi continuamente
@@bluegray1020libri consigliati per imparare come crearsi una rendita?
Il primo minuto è vero di sicuro..
Onestamente non riesco ad immaginare un mondo dove tutti sono a zonzo, a far niente…Sarebbe disastroso. Bisogna lavorare meno, sono d’accordo, ma non lavorando affatto si rischia altrettanto di sprecare la vita sentendosi inutili … Io per esempio dopo qualche anno di “libertà”, passato l’entusiasmo iniziale, mi annoierei a morte.
Pensiero superficiale, la situazione è più complessa di così
La vita non si limita solo al lavoro. La società in cui viviamo ci ha abituati a considerare il lavoro come la nostra identità primaria, ma la verità è che esistono infinite opportunità e attività al di fuori del contesto lavorativo che possono arricchire la nostra vita e darci un senso di realizzazione.
Pensa a tutte le attività creative come l'arte, la musica, la scrittura, la fotografia. Questi sono tutti modi per esprimere sé stessi, imparare nuove competenze e condividere con gli altri. Non c'è bisogno di essere un professionista per godere di queste attività, e il processo di creazione può essere incredibilmente gratificante.
Pensa anche agli innumerevoli hobby come l'escursionismo, il giardinaggio, il cucito, la lettura, il volontariato. Queste attività possono dare un significato alla vita, farci sentire connessi con la natura, con noi stessi o con la nostra comunità
Inoltre, il tempo libero può essere utilizzato per imparare nuove lingue, studiare la filosofia, la scienza, la storia, o qualsiasi altro argomento che ti interessa. Puoi approfondire la tua conoscenza del mondo, delle persone e di te stesso.
E poi c'è la possibilità di viaggiare, esplorare nuovi luoghi, conoscere nuove culture, aprire la mente a nuove esperienze. Questo può essere un modo meraviglioso per trascorrere il tempo e vivere appieno.
Il punto è che il lavoro è solo una parte della vita. Se riuscissimo a ridurre le ore lavorative, avremmo più tempo per svolgere queste attività che arricchiscono la nostra esistenza. Potremmo scoprire nuovi interessi, sviluppare nuove competenze, connetterci con altre persone e con noi stessi in modi che il lavoro spesso non permette. Questo non significa "far niente", ma piuttosto vivere in modo più completo e soddisfacente.
Il problema e quando gli anni passano, e l ozio nn ti ricarica più
Il lavoro è bello quando non si lavora troppe ore , con 5-6 giorni alla sett di lavoro ci si rovina la vita e basta.
Lavoravo 4gg alla sett 40 ore ed era una meraviglia.
Se tutti lavorassero come devono lavorare la vita sarebbe piu leggere x tutti no .... ma guarda ci sono realta qua che è na barzelletta....
Per l' ITA s'è deciso, che la DISOCCUPAZIONE NoN deve scendere sotto il 9%, e quasi NoN esistono contratti part-time, orizzontali o verticali.. Viene da darsi qualche risposta, direi.
Interessante discorso. Lo trovo solo un po' superficiale. Approfondirei di piu' le spiegazioni sui singoli punti. Il reddito di cittadinanza ad esempio è 7no strumento utile si ma per chi ha davvero bisogno. Darlo ad un ragazzo di 20 anni abile è un errore. Impigrisce.
Infatti si prendeva dai 26 anni e solo se avevi già lavorato... la propaganda ha fatto un bel lavoro.
@@lisactress anche darlo ad un 26enne abile è una offesa per lui e per la società.
@@lucianolucidi8624 non se ha appena perso il lavoro e quei 700 euro gli permettono di sopravvivere finché non si iscrive a un corso professionale e si trova un altro lavoro grazie a quello.
Secondo me l’essere umano è portato a passare da un eccesso all’altro.
Siamo passati dal sacrificare la vita sull’altare del lavoro a non avere voglia di fare un cazzo. Questo è uno degli aspetti più evidenti dello stanco e crepuscolare mondo occidentale. Ma la pagheremo. Anzi,la stiamo già pagando nel confronto coi Paesi emergenti.
E poi oh. C’è chi trova un senso della vita nell’amore, chi nel lavoro. Saranno cazzi suoi.
Leggermente utopistico come discorso. Ma giusto un pizzico
Guarda che in questo video non è stato descritta né fornita alcuna soluzione o visione futura della società, per tanto il tuo commento non ha alcun senso; qui è stato descritto un problema e i suoi effetti, stop
@@uurtaiqaan L'unica cosa che non ha senso qui è la tua esistenza
@@Taxi1729 Sì, ma stai calmo!
@@uurtaiqaan perdi pure tempo cin questo scemo
@@uurtaiqaanin questo video vengono dette una serie di banalità mischiate a esagerazioni fuorvianti, tipo che lavorare è qualcosa di cui si dovrebbe poter fare a meno
Una visione un po distorta, se tutti reagissero come te, non avremmo cibo in tavola per mancanza di manovalanza e tutta l'economia va a disintegrarsi. Posso confermare che i lavori da export sono molto inutili per la società, non si migliora niente in questo paese eccetto la ricchezza monetaria. Il problema è che i lavori pubblici non sono seri come quelli privati e lavorano molto male
Certi lavori sono un dovere per la società, hanno senso dato che procurano cibo ecc.. (ma tra qualche anno l'intelligenza artificiale potrebbe occuppare tutti i lavori manovali e il tuo commento va a disintegrarsi) però vengono fatti per il denaro e basta. tanto vale abbassare le ore lavorative a chi fa lavori di questo tipo sarebbe il minimo.
@@scemochilegge123 l'intelligenza artificiale ha fatto progressi a livello più teorico che pratico. C'è molto lavoro da fare
@@SpiffyGolfTV il discorso non cambia
"Un reddito di base sarebbe lo strumento essenziale affinché, in caso di riduzione dell'orario di lavoro, i lavoratori a basso e medio reddito non vedano ridursi il loro reddito."
- Julen Bollain, economista basco specializzato in reddito di base incondizionato
mi sembra una visione molto
milano centrica..andate nei paesini di provincia andate al sud e vedete che nessuno sta male per il lavoro..
Non è assolutamente vero, te lo assicuro perché ho parenti che vivono al sud in paesini e mi raccontano le loro esperienze e come funziona il mondo del lavoro lì
@@fabiofrusciante4942 anche io ne ho molti. tutti molto più rilassati che a Milano..
È tutto molto soggettivo, non bisogna fare di tutta l'erba un fascio . (Sono del sud anche io )
😂😂 questa visione romantica e vagamente razzista del sud e della provincia; fantastico
Ehm ti informo che le condizioni lavorative al Sud rasentano la schiavitù,non credo che le persone siano felici di lavorare 13 ore al giorno,7 giorni su 7,per 800 euro...
Oggi certi lavori producono consumo.
E non vogliamo aggiungere che non ci sono più le mezze stagioni? 😅
Se questa è una filosofa io sono il prossimo premio Pulitzer
Il lavoro non è un dovere e il welfare quindi non e un dirittto! Bisognerebbe far si che chi ha piacere di lavorare paghi tasse per tutti quelli che invece non vogliono lavorare ma beneficiare di chi crea valore e sostenamento e ha scelto di lavorare
Bella cazzata, peccato che è proprio chi lavora che sta venendo privato del welfare
@Nando Marraffa si chiama ironia campione , o sei d'accordo con questa tizia ?
ahahha leggiti art. 4 della costituzione. il lavoro è un DOVERE. se non ti piace espatria. io le tasse per te fancazzista non le pago
Il welfare è senpre utile, pensare che tutti non ne abbiano bisogno solo perche pigri e quindi il pensiero "devo lavorare per pagare i pigrhi" è da ciechi oltre che da grandi figli di.. buina donna.
Mentalita contorta che vi hanno inculcato bene, ma siete fott uti in ogni caso.l io sono dellidea che kl welfare dovrebbero pagarlo le megamultinazionali e i miliardari da soli che basgano e avanzano e voi lamentosi nulla va bene cosi???
Lo dico sempre, lavoro va bene ma nel giusto, io mi dedico molto al sesso, chiavare mi rasserena ed io amo la serenità
Fai il pornoattore