Brilliant variations on Clara Last Waltz by Charles Grobe Antonietta Cappelli pianoforte

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  • Опубликовано: 4 дек 2024
  • Introduzione, Thema e finale brillante sul Clara or “The Last Waltz” di Beethoven. (Boston. Published by Geo. P. Reed 17 Tremont Row.
    Straordinariamente il tema del valzer non proviene da un’ opera beethoveniana, ma da un altro apocrifo, ovvero la seconda sezione della melodia de “Change, change moi Brama ! Air en sol majeur pour soprano avec accompagnement de piano ou de harpe”, cui Michel Rouch ha dedicato un articolo molto completo, che potete leggere partendo da questo link.
    Questo componimento ha avuto successo nel mondo anglofono, sia in Inghilterra e specialmente nel nord America dove sono state pubblicate diverse edizioni nella metà del XIX secolo
    Già nel 1836, la rivista inglese “The musical world” a pag. 76-77 ne riporta una recensione e già allora mettevano in discussione l’originalità: “Se sia di Beethoven o no, ha una melodia molto gradevole, energia e armonia nella prima sezione, ma la modulazione al fa minore nella seconda parte non è raggiunta in modo corretto. La sezione successiva è ancora molto ben varia, creando un buon contrasto con la conclusione della prima. La seconda non ha un carattere di valzer, ma è una buona musica e, in qualche modo ci ricorda la “Danza di guerra” della Jessonda di Spohr. Questo breve pezzo è utile per una buona pratica per il passaggio sotto il pollice”.
    Vogliamo segnalare che Hofmeister XIX (luglio 1856) esiste un Clara Waltz per pianoforte, op. 20,1 di E. Rechenberg, pubblicato da Damköhler a Berlino.
    Nell’Intelligenzblatt der Allgemeine musikalische Zeitung n. 29 del 19 luglio 1837 si cita un Clara Waltz dal balletto “Der Soldat aus Liebe” di Hermann Schmidt. Nel RISM, Barrowes è indicato come compositore di questo valzer.
    Il compositore statunitense Charles Grobe compose una serie di variazioni su questo valzer dal titolo “Brilliant Variations on Beethoven’s celebrated Clara or Last Waltz - Stars of Hope (When the heart is bight With hope, all pleases, nothing comes amiss” con il numero di “Opus 508”, pubblicato nel 1855 a Baltimora

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