Комментарии •

  • @pierluigimadau
    @pierluigimadau 2 месяца назад +4

    Bellissimo contenuto! Consiglio a tutti di gustarsi le foto di Andrea nel suo sito, meritano tanta attenzione, specie per chi è appassionato di questi generi fotografici. Molto bella anche la frase in primo piano che conferma la tanta umiltà e pacatezza trasparsa dal video.

  • @ernestoferrari5927
    @ernestoferrari5927 2 месяца назад +9

    Bravo Andrea: Nella street photography di oggi manca "l'esotico" - il fascino per mistero delle cose lontane - che mi portava davvero a Parigi, a Tokio, a New York nelle foto dei grandi flâneurs del '900 così come manca "l'endotico" - il fascino per il mistero delle cose vicine - che mi portava altrove attraverso lo sguardo sui giardini delle villette delle zona artigianale di Modena Est nelle foto di Ghirri, ad esempio. Chi va a zonzo oggi si muove in un infinito outlet gentrificato dove Milano, Roma, New York, Parigi sono uguali identiche e dove il paesaggio interiore del fotografo è altrettanto conforme e anestetizzato. Da questo deserto esteriore e interiore nasce la morte del mistero e il trionfo dei giochetti estetici ed estetizzanti allo stremo.

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад +2

      È un commento molto interessante e riflessivo sullo stato attuale della street photography. Hai colto una questione fondamentale: la mancanza di quell'elemento "esotico" e "endotico" che ha caratterizzato le opere dei grandi flâneurs del passato come anche di artisti contemporanei come Ghirri. È vero, sembra che oggi ci si muova in un mondo omologato, dove le città perdono la loro individualità e il paesaggio interiore del fotografo rischia di uniformarsi. È una prospettiva triste, ma importante da considerare per chiunque si dedichi a questo genere artistico. Bisogna trovare modi per recuperare quel senso di mistero e autenticità nelle nostre fotografie, anche in un mondo sempre più omogeneo e gentrificato. Grazie per aver condiviso il tuo punto di vista. A presto, Damiano

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад

      È un commento molto interessante e riflessivo sullo stato attuale della street photography. Hai colto una questione fondamentale: la mancanza di quell'elemento "esotico" e "endotico" che ha caratterizzato le opere dei grandi flâneurs del passato come anche di artisti contemporanei come Ghirri. È vero, sembra che oggi ci si muova in un mondo omologato, dove le città perdono la loro individualità e il paesaggio interiore del fotografo rischia di uniformarsi. È una prospettiva triste, ma importante da considerare per chiunque si dedichi a questo genere artistico. Bisogna trovare modi per recuperare quel senso di mistero e autenticità nelle nostre fotografie, anche in un mondo sempre più omogeneo e gentrificato. Grazie per aver condiviso il tuo punto di vista. A presto, Damiano

    • @massimodinelli9841
      @massimodinelli9841 2 месяца назад +1

      A voler fare l avvocato del diavolo potrei dire che forse la Street di oggi rispecchia la mancanza di individualismo, di soggettività, ed è rappresentativa proprio di questo appiattimento, di questa fugion Dell essere Nell appiattimento della globalizzazione. Credo però che ciò sarebbe solo un mero esercizio di stile per un principe del foro... Ma per un fotografo che vuol esigere buona fotografia tutto ciò non basta, serve la Voce, il Timbro personale, oppure è meglio tacere dato che il coro è già folto abbastanza.

  • @francescoc.1035
    @francescoc.1035 2 месяца назад +2

    Buongiorno Damiano
    Ottime le ultime riflessioni e mi riferisco a quella con Cito e questa che ne è un po' il seguito ideale. Però a questo punto vorrei buttare un sasso nello stagno. A me le riflessioni intrigano tutte (escluso sviluppare un rullino...ho 70anni e il mio primo FP4 l ho sviluppato a 16😢😅😢😅) ma non ci sto più dietro! Una di seguito all altra con cadenza quasi giornaliera e piuttosto lunghette e da seguire con attenzione. E io sono pure in pensione se lavorassi ci dovrei stare su di notte.
    Damiano se ben ricordo sei laureato in Scienze della comunicazione, ricordi cosa diceva McLuhan? "Troppa comunicazione nessuna comunicazione"
    Un po' di respiro dai anche per metabolizzare
    Francesco
    Con tanta stima sia chiaro 😊

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад +2

      Francesco ti ringrazio per i consigli. Per ora, manterremo una frequenza elevata, poi appena alcuni parametri di RUclips si saranno stabilizzati rallenteremo la pubblicazione. Porta pazienza :)

  • @andreacaroli62
    @andreacaroli62 2 месяца назад +3

    Bravissimi come sempre. Io l'unica street photography la ho fatta per me 40 anni fa quando iniziai a lavorare a Venezia (non fotografo), passai diversi mesi a zonzo per Venezia a scattare foto anzi dia solamente alle iscrizioni e disegni incisi sulle vecchie porte ,muri, panchine e tante sono ancora censurabili oggi

  • @pinocaraffi241
    @pinocaraffi241 2 месяца назад +3

    Bellissima differenziazione tra street e reportage, molto chiaro e limpido!

  • @francescopatane525
    @francescopatane525 2 месяца назад +1

    Una riflessione di alto livello che lascia aperte tante domande. Le foto di Avedon e dei suoi soggetti senza contesto, mi sembrano l'espressione della cultura contemporanea che vuole individui apolidi che possono essere collocati ovunque. Certo che questi video mi piacciono veramente tanto.

  • @_stefanomartinelli
    @_stefanomartinelli 2 месяца назад +1

    bell'oretta passata insieme, il difficile della street secondo me è veramente andare oltre all'estetica, "giochino" come di Andrea, quando ci si riesce, la foto acquista sicuramente un livello superiore.

  • @tizianocalzolari4407
    @tizianocalzolari4407 2 месяца назад +3

    veramente una ottima riflessione! Entrando in argomento : Il confine tra le due è molto sottile ma a volte insuperabile, il Ponte lo crea il fotografo con il suo cervello , il suo occhio e il suo Cuore !!!😀

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад +2

      Ciao Tiziano, condivido il tuo pensiero. Forse aggiungerei anche con la cultura del fotografo

  • @giovannifaldetta7739
    @giovannifaldetta7739 2 месяца назад +2

    Questa vostra chiacchierata mi è proprio piaciuta e mi tovo molto in sintonia con le vostre considerazioni. Un po' di chiarezza su street e reportage ci vuole!

  • @RobertoAntonio-vs3xk
    @RobertoAntonio-vs3xk 2 месяца назад +2

    Bella "intervista", grazie!
    P.s.
    meglio un reportage onesto fatto in ambito matrimonio che una roba "fotomodella" studiata a tavolino, la spontaneità in un fotogramma di reportage è la colonna portante della foto, altrimenti diventa un servizio fotografico di moda.

  • @massimobernardoni8741
    @massimobernardoni8741 2 месяца назад +1

    Bellissimo video bellissimi contenuti, completamente d'accordo con il peso della fotografia di strada odierna e quella documentaristica. Si vedono foto, a volte belle esteticamente e a volte assolutamente banali, che ritraggono una attimo di vita senza nessun contesto o messaggio, non si capisce cosa la fotografia vuole dirti o suscitarti. Altri usano uno stile molto particolare e personale e documentano attimi di vita e della società e colpiscono per questo. Penso che molti street photografer abbiano banalizzato e portato la fotografia a dei livelli veramente molto bassi facendo foto insignificanti che non hanno nulla di creativo, o di esplicativo.

  • @lorenzomilani3263
    @lorenzomilani3263 2 месяца назад +2

    Grazie a entrambi. Avete toccato tanti e tali spinosi argomenti (uno tra tutti, l'autorialità che sovrasta il documento) che riguardano il 'valore' di una immagine (da decidere rispetto a cosa, poi..) che ci si riempirebbe un anno accademico. Sviluppo personale (e non può essere diversamente, come la lettura delle immagini) ma impeccabile, complimenti.

  • @sergiofermi4098
    @sergiofermi4098 2 месяца назад +3

    Certo che gli scatti spontanei li preferisco anche se riescono di meno statisticamente,grazie per i video interessanti

  • @fabiospata
    @fabiospata 2 месяца назад +3

    Bellissima riflessione!

  • @tizianomachnich4072
    @tizianomachnich4072 2 месяца назад +1

    Difficile l'interpretazione, sempre soggettiva, bravi! Difficile fare belle foto. Penso che il reportage sia un contesto dinamico, non costruito; deve dar forza al momento, chiunque sia il soggetto.

  • @a37346
    @a37346 2 месяца назад +1

    Un mio concittadino e collega fotografo professionista multi premiato e Master in diversi workshop , tantissimi anni fa , diceva che alcuni fotografi ( moda ) consideravano i fotografi matrimonialisti fotografi di serie B, invece nei servizi nuziali c'è tutto:- Ritratto, foto panoramiche di paesaggio, foto di strada, moda, foto in posa e fotografia spontanea, .La Kodak, foto-notiziario, riviste del settore, Tau Visual gli diedero ragione! .. ..poi per me dopo oltre 40 di fotografia il fotografo professionista deve essere capace di portare a casa , un servizio fotografico , qualunque cosa di negativo possa accadere.. Rottura apparecchio, perdita rullini, schede, e nel servizio fotografico ci deve essere la bella foto estetica e il racconto della giornata ...ok, chiamalo reportage... ma ci deve essere. Come poi il fotografo di guerra ne parlavo anni fa con l' amica e collega Letizia Battaglia deve documentare cosa succede , missione difficile se si devono dare delle informazioni e spiegazioni dalle parti in conflitto..

  • @tornado5824
    @tornado5824 2 месяца назад +1

    Io circa 10 anni fa feci in corso sulla tecnica ed il racconto del reportage una parte del corso in interno e poi in esterna scattiamo in raw più jpg per avere già immagini pronte da fare leggere si presentava un portafolio conun racconto contestualizzato la street per me è una foto documentarustica ma estemporanea che racconta un momento ma no. Un racconto globale di una storia

  • @massimodinelli9841
    @massimodinelli9841 2 месяца назад +1

    Se non ricordo male quel fotografo americano che piazzava i soggetti su un telo bianco aveva come scopo il voler dimostrare che ogni essere umano è una star, e che le stelle non sono solo quelle di Hollywood, in questo senso interpreta la realtà soggettivamente ma per rendere dignità all essere umano, quindi in un certo senso denuncia questa separazione nella società umana tra chi è una star e chi non lo è.

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад

      Ciao Massimo a prescindere dalle intenzioni di Avedon, il lavoro proposto è stimolante sul piano della documentazione.

  • @valentinaax8022
    @valentinaax8022 2 месяца назад

    Grazie Damiano e Andrea, ho trovato questo video molto interessante con spunti di riflessione che nascono propriamente dal confronto Reportage e Street. Grazie ancora.
    Mi piacerebbe ascoltare una tua riflessione fotografica (fatta anche con Andrea o Roberto) su un lavoro vincitore del Cortona on the Move 2021 fatto da Deanna Dikeman intitolato “Leaving and Waving” estratto da “Relative Moment”. Io l’ ho trovato un lavoro fotografico reportagistico a carattere intimista meraviglioso che mi ha emozionato molto.
    Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi del contenuto e della forma estetica e post produzione adottata.
    Grazie. Grandi ❤

  • @sebastiano6155
    @sebastiano6155 2 месяца назад +2

    Reportage per me è documentare un qualcosa e di norma non può funzionare se non inserito in una serie di foto, in un racconto. La street è una sottocategoria del reportage, dove la documentazione intrinseca, oggi piu che in passato, è superflua. Si basa principalmente su estetica, sulla forma, composizione, contenuto, umorismo, contrapposizioni e per questo spesso basta una singola foto. Lo scopo piu che raccontare è cercare di rendere interessante l'ordinario con il proprio punto di vista. Purtroppo oggi la street è banalmente vista (ed erroneamente comunicata) come fotografare uno di spalle che cammina per strada. Il messaggio mal comunicato vale anche nel reportage, ovvero presentare lavori con serie di foto dove non esiste un racconto o denominatore comune, dove si punta piu su estetica delle singole foto che di racconto della storia (e qua devo citare ultime annate del world press). Ultima cosa, il reportage di matrimonio. Verissimo c'è chi lavora piu su foto spontanee che posate. Ma oggi si vuol fare passare quasi il messaggio che il reportage è solo di chi non fa foto posate. Secondo me sbagliato, o meglio giusto in parte. Per esperienza, chi dice "io faccio vero reportage di matrimonio", sono i primi a fare le foto in posa in giro per il paese. Poi se ci sono reportagisti che durante matrimonio, quando gli chiedono le foto a fine cerimonia con zia e parenti, riescono a dire agli sposi no, non le facciamo non è il nostro stile, tanto di cappello.

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад +2

      Ciao Sebastiano, ti ringrazio per il commento. In merito alla spontaneità della foto, come affermato nel video, il reportage richiede autenticità e non sempre spontaneità.., sono due concetti diversi. Nel nostro caso le foto a zii e Parenti vengono fatte ma di certo non le considero reportage. Il nostro lavoro è quello di costruire un racconto con un filo conduttore. Il fotografo matrimonialista che fa "reportage" deve avere la capacità di lavorare su più piani: autoriale e commerciale.

    • @a37346
      @a37346 2 месяца назад

      Condivido

    • @clabart
      @clabart 2 месяца назад

      Esatto. Il Reportage e la Street Photography, al di là della diversa forma lessicale, sono la stessa cosa solo che la Street è un aspetto della prima più onnicomprensiva che va dalla news, alle inchieste giornalistiche, reporter di guerra, cultura, viaggi, sport ovvero tutto ciò che viene pubblicato sui media.

  • @francescaliccardi
    @francescaliccardi 2 месяца назад +1

    io penso che la fotografia sia nata per scopi precisi, per così dire, di reportage o chiamiamolo racconto di un evento o di una situazione più o meno circoscritta, "paesana" o nazionale, specifica o più globale/universale, storica, geografica, culturale, ecc ecc. E dovrebbe morire facendo lo stesso. Anzi non dovrebbe morire la fotografia, mai, mai, e concordo con Andrea su quanto dice a proposito della globalizzazione estetica. Tutti noi poi ci divertiamo ogni tanto certo.. a fare street con giochi di luce ecc ma non sono foto significative a mio avviso e onestamente non servono a una ceppa. Non daranno niente al nostro futuro. Se una persona ha una storia da raccontare, una sua visione, e una macchina fotografica (e conosce questo mezzo) deve assolutamente cercare di comporla, passatemi il termine.

  • @marinogiapino2732
    @marinogiapino2732 2 месяца назад +1

    D'accordo con Andrea , che con un poco di imbarazzo , ha " smitizzato" il lavoro di Avedon. Ho un libro, un dietro le quinte, dove i personaggi vengono messi in posa in uno studio all'aperto: camper, teli e maestranze al servizio del fotografo. No questo non è reportage, poi ci può essere il messaggio da proporre, ma le fotografie sono costruite.

  • @perasto66
    @perasto66 2 месяца назад +1

    Parlo da profano, ma tra oggettivismo e soggettivismo forse nella street più che in ogni altro genere deve prevalere il primo, nel reportage meno, ma deve comunque prevalere il primo. I due generi devono essere una sorta di verismo letterario portato in fotografia, un fotografo di street, soprattutto il reportagista dev'essere una sorta di Verga dell'immagine.

  • @francescaliccardi
    @francescaliccardi 2 месяца назад +1

    un'autrice vivente che secondo me unisce documentazione con estetica (sporca a volte, diciamo così) è Nan Goldin. La trovo magnifica da sempre e sarebbe interessante sviscerare l'argomento racconto partendo da fotografi di questo tipo, per trovare all'interno di un pacchetto di foto autobiografia, storia personale, storia di un'epoca, contraddizioni, problemi specifici di un periodo storico ecc con uno sguardo intenso, intimo. Trovo che sia davvero un gran bel reportage e non parlo solo del suo libro più famoso. Ecco, lei potrebbe insegnare come entrare in empatia con i soggetti. E dipende anche dalla sua storia personale e secondo me è un modo giusto di farlo, e anche di esorcizzare la propria sofferenza ad esempio.

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад

      Francesca sono d’accordo con te hai citato infatti una grande fotografa

  • @AlessandroC-ck6rl
    @AlessandroC-ck6rl 2 месяца назад +1

    Sempre bello e interessante ascoltarvi. Provo a dire cosa sono per me reportage e street. La foto che riprende i ragazzi intenti a svagarsi nel momento che le torri gemelle vengono colpite è street. Pura street. Perché è fuori contesto. Un' altra foto famosissima invece riguardo quel tragico evento é "L' uomo che cade" e quella è una foto di reportage. Perché nel momento in cui le torri vengono colpite allora il contesto cambia. Street è documentare eventi imprevedibili ma che lo sono perché fuori contesto e che quindi non possono far parte di un progetto. A un fotoreporter che viene mandato da un giornale nella striscia di Gaza potrà capitare di fotografare un' attentato terroristico e ovviamente non può prevederlo ma è consapevole che può accadere (e anzi spera di non esserne vittima) perché fa parte del contesto di ciò che sta accadendo, di conseguenza fa parte di un progetto di documentazione, reportage appunto. Le foto di Martin Parr ugualmente sono reportage. Mentre se vi è decontestualizzazione non è né street né reportage, é semplicemente un racconto, e fra l' altro non deve necessariamente rappresentare la realtà. Un esempio più leggero, Damiano ha detto che il suo stile a un matrimonio è di reportage ma se all' improvviso davanti alla chiesa atterra un ufo e lui gli fa una foto, ecco, quella è una foto di street. 😉

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад

      Ciao Alessandro grazie per il commento. Comunque se facessi una foto ad un ufo vincerei il pulitzer

  • @adrianosala7086
    @adrianosala7086 2 месяца назад +1

    Riflessioni fotografiche >>>>>pro mirrorless

  • @LatentePhoto
    @LatentePhoto 2 месяца назад +1

    44:00 come disse il buon Robert Mapplethorpe "In The American West" di Avedon è solo un Freak Show, perché applica la sua mentalità di fotografo di moda per estetizzare qualcosa che no va estetizzato ei l risultato al posto di essere reale e di "reportage" assume invece quello di una carrellata di personaggi grotteschi. (se hai il catalogo della mostra di Torino del 2005 li trovi questa chicca)
    46:00 Esiste un solo Adams ed è Robert. (vediamo quanti anziani di it.arti.fotografia leggono questo messaggio)

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад

      Ti ringrazio per questa ulteriore riflessione 👍

    • @lorenzomilani3263
      @lorenzomilani3263 2 месяца назад

      La discussione sulla Newtopography me la ricordo, una decina d'anni fa 🤭

    • @LatentePhoto
      @LatentePhoto 2 месяца назад

      @@lorenzomilani3263 il manifesto Neo Topografico di Pietro Pesaresi è del 2003 :D

    • @lorenzomilani3263
      @lorenzomilani3263 2 месяца назад

      @@LatentePhoto Non ricordo esattamente quando si cominciò a parlarne su it.arti.fotografia; il mio riferimento, più che il testo di Pesaresi, erano le foto della mostra del 1975 'New Topographics: Photographs of a Man-Altered Landscape'. Ripescherò il libro di Pesaresi, oramai la memoria latita ;)

    • @LatentePhoto
      @LatentePhoto 2 месяца назад

      @@lorenzomilani3263 Mi sa che stiamo fraintendendo qualcosa :D Pietro Pesaresi aka Lo Stilita è (penso che vaghi ancora per la Romagna postando su it.arti.forografia con un 486 e un modem 56k) un utente del gruppo, in fissa con la neotopa.
      Una cosa che mi ha sempre stupito della newtopography come si sentita. nel 2006 ho fondato un gruppo su flickr, mai veramente amministrato, 188.000 foto, 3300 membri e tutte le foto a tema, mai nessuno che abbia spammato.

  • @dangir1783
    @dangir1783 2 месяца назад +2

    Bravi bel video se avete occasione di parlare di street photography mi piacerebbe che faceste un video con Francesco verolino street photographer di Napoli è molto competente e mi piace perché usa il micro quattro terzi da molti anni

  • @luigidilorenzo4826
    @luigidilorenzo4826 2 месяца назад +1

    Credo che il termine Reportage nem matrimonio è diventato un luogo comune, secondo me improprio.
    Nel matrimonio, secondo me, c’è tutto, reportage e posato.
    Esempio: durante l funzione, religiosa I civile, mica puoi dire agli sposi di mettersi in posa.
    Le foto che fai coi parenti viene naturale chiedere di mettersi in posa.

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад

      Più che un luogo comune in alcuni casi viene fatto un uso improprio del termine. Se come fotografo documenti quanto avviene durante la giornata del matrimonio senza diventare il regista dell'evento.., allora stai facendo reportage. Ma come spiegato nel video i confini non sempre sono netti e visibili...

  • @carmelosangiovanni
    @carmelosangiovanni 2 месяца назад +2

    Con tutto il rispetto, ma inserire i servizi matrimoniali all’interno del contenitore "reportage" mi sembra un tantino esagerato.. Intanto perché sono gli sposi a commissionare il servizio e contrattare le modalità con il professionista, con relativa retribuzione da contratto. Il reportage, soprattutto di guerra, grandi eventi o grandi tematiche, generalmente non vengono commissionate e concordate con il fotografo. Per il resto, mi sembra una buona tematica da approfondire.

    • @dangir1783
      @dangir1783 2 месяца назад

      Non hai capito Damiano l'ho ha detto un sacco di volte che il loro stile di fare il matrimonio è da reportage ed è diverso dagli altri

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад +3

      Ciao Carmelo non sono assolutamente d’accordo con quanto hai scritto. Il nostro approccio è di documentare una giornata importante degli sposi senza nessuna regia. In merito alla commissione del lavoro in passato e ancora oggi la maggior parte dei reportage sono sotto commissione.

    • @carmelosangiovanni
      @carmelosangiovanni 2 месяца назад

      @@dangir1783 Ho capito che un servizio matrimoniale rimane tale, al di là dello stile di ognuno.

    • @carmelosangiovanni
      @carmelosangiovanni 2 месяца назад

      @@riflessionifotografiche Ho espresso il mio punto di vista e rispetto quello altrui.. Sul fatto che i reportage sono commissionati direi che difficilmente un popolo commissiona direttamente il servizio, forse l’editore, ma non sempre.. Saluti

    • @hellni79
      @hellni79 2 месяца назад

      @@carmelosangiovanni c’è un evento, lo si documenta, qualcuno è interessato affinché ciò avvenga. Sposi, editore ma anche fotografo stesso che ricerca finanziatori e quant’altro. È proprio sbagliato porre come presupposto al fatto che sia reportage o meno il fatto che il lavoro sia commissionato (gli invitati sono tra i committenti allora? Direi di no, eppure sono una grossa fetta dell’evento). Poi per carità, immagino che Damiano non metta i suoi lavori matrimoniali sullo stesso piano di un Robert Capa…

  • @sauroerrichiello6782
    @sauroerrichiello6782 2 месяца назад +1

    Il reportage non esiste più è tutto stoytelling. La street e solo estetica e non comunica niente, anzi è un esercizio di egocentrismo.
    Per quanto riguarda Martin Parr ha avuto una fase di impatto che ha raccontato gli anni 80 90, ma poi quando venne al SiFest a Savignano e fece un lavoro di documentazione sul lavoro della filiera delle scarpe fece una figura meschina forse un ragazzo alle prime armi avrebbe fatto meglio. Se il lavoro fotografico si basa solo su l'estetica vedi che la così detta street non vale niente. Facile fotografare a New York o in giappone, fallo nei quartieri periferici delle nostre citta. Per finire due autori Caimi e Piccini definirei grandi ricercatori ad esempio il loro lavoro nei quartieri di Napoli con i travestiti o in puglia con il problema della xilella

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад +1

      Sauro con tutta onestà non sono d'accordo completamente con quanto hai scritto. Se è vero che spesso molti lavori si avvicinano più al concetto di storytelling che di reportage in senso stretto, è altresì vero che questa affermazione non è un assioma. In merito a Martin Paar a prescindere del gusto personale, oltre alla evidente "straordinarietà" storica del suo lavoro ha una carriera alle spalle che per me merita rispetto.

  • @carmelosangiovanni
    @carmelosangiovanni 2 месяца назад

    Con tutto il rispetto, ma inserire i servizi matrimoniali all’interno del contenitore "reportage" mi sembra un tantino esagerato.. Intanto perché sono gli sposi a commissionare il servizio e contrattare le modalità con il professionista, con relativa retribuzione da contratto. Il reportage, soprattutto di guerra, grandi eventi o grandi tematiche, generalmente non vengono commissionate e concordate con il fotografo. Per il resto, mi sembra una buona tematica da approfondire.

    • @hellni79
      @hellni79 2 месяца назад +1

      I reportage sono commissionati eccome...

    • @carmelosangiovanni
      @carmelosangiovanni 2 месяца назад

      @@hellni79Commissionati dagli editori, non dai soggetti fotografati!!

    • @hellni79
      @hellni79 2 месяца назад

      @@carmelosangiovanni sempre reportage è, che poi sia un contesto un attimo più complesso quello di guerra grazie al cazzo

    • @riflessionifotografiche
      @riflessionifotografiche 2 месяца назад

      Carmelo come avrai letto ti ho già risposto al precedente messaggio

    • @carmelosangiovanni
      @carmelosangiovanni 2 месяца назад

      @@riflessionifotografiche Si, non capisco perché il messaggio sia doppio.