RITORNO A KURUMUNY di Piero Cannizzaro Estratto. d. 9' 2004

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  • Опубликовано: 24 авг 2024
  • Estratti dal film-doc RITORNO A KURUMUNY un film documentario di Piero Cannizzaro giranto nel Salento nel 2004.
    Con Luigi Chiriatti,Niceta Petrachi detta la Simpatichina),Enza Pagliara,Lucia De Pascalis,Rina Durante,Maurizio Nocera,Mauro Marino,
    Mauro Marino
    montaggio
    Maria Valerio
    Musiche
    Tradizionali Salentine
    Nel Salento, in un piccolo lembo di terra, tra ulivi secolari, carrubi e piantagioni di tabacco, cè una località fatta di poche ma antiche pagliare (piccole costruzioni in pietra simili ai trulli, che i contadini usavano per il ricovero degli attrezzi e per il loro riposo in campagna) chiamata Kurumuny (toponimo di origine Grica che significa germoglio di ulivo). Qui da più generazioni si è lavorato, cantato, festeggiato, amato. Qui si è perpetuata una cultura legata al lavoro dei campi e con il lavoro anche laspetto ludico, godereccio, delle tradizioni popolari.
    Dopo un lungo periodo di oblio, Luigi Chiriatti, che in questa terra è nato e cresciuto,in occasione del Primo Maggio, ripropone a Kurumuny una festa popolare così come la facevano i suoi avi.
    Canti alla stisa, pizziche, musiche balcaniche, balli, poesie, in uno spirito glocal, dove loggi si tiene legato allo ieri, per seguire con continuità un viaggio culturale ed esistenziale che non si vorrebbe interrompere, o ingessare, ma arricchire, e perché no, contaminare.
    Racconti di personaggi molto radicati nella cultura della Grecia Salentina, come Rina Durante (storica intellettuale salentina), Luigi Chiriatti (ricercatore delle tradizioni popolari salentine), Maurizio Nocera (poeta), Enza Pagliara (cantante che ha collaborato con Noa e Giovanna Marini), Niceta Petrachi detta la Simpatichina (una delle più belle e antiche voci salentine, cui Roberto Leydi aveva dedicato negli anni 60 diverse registrazioni), Lucia De Pascalis (contadina-cantante, memoria storica di Kurumuny) e Mauro Marino (editore di libri di poesie) ci traghettano, attraverso le loro emozioni, da un passato ancora ben vivo nella memoria, a un oggi che non vuole perdere le proprie radici.
    Un film-documentario sulla provincia come luogo di memoria e trasformazione, dove riconoscere quella tradizione che può ancora trasmettere valori umani e sociali, senza scadere nel provincialismo, o peggio, nel rifiuto della realtà contemporanea.
    Migliore Documentario al Film Festival di Ischia
    Premio Ischia Film 2004

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