buon pomeriggio e complimenti per il tuo lavoro,. una domanda si parla di E Orlandi e di M Gregori, ma le atre ragazzine scomparse nel giro di pochi mesi in quel periodo a Roma?
In queste sparizioni si fanno troppi riferimenti su Civitavecchia, Fiumicino ostia ma da lì ci sono i traghetti... Ma chi è quel pazzo che vuol rapire una persona, dice scendi giù con i bar aperti sotto casa?
@@antoniopatania2901 anche Santa Marinella, veramente. Sai, io credo poco ai pazzi, ma la loro esistenza risolve: è pazzo, è un mostro, quindi ha fatto l'inimmaginabile
@@carmengueye8050 una lite, pure qui... Mirella forse aveva incontrato il ricco e qualcuno non voleva si frequentassero, oppure gelosia di qualcuno qualcuna? Siamo sicuri che sono sempre pazzi o mostri?
Non capisco perché dovrebbe essere improprio indagare, quantomeno accertare cosa facesse Alessandro quel giorno visto che Mirella l'avrebbe menzionato. Cosa possono saperne a priori gli investigatori se fosse coinvolto o no, ora lui ne scrive proprio perché qualcuno ha indagato
Lo hanno sviscerato il pomeriggio di Alessandro. Mirella ha detto una bugia, o forse il tizio in questione si chiamava Alessandro e facendo così ha voluto lasciare un indizio!
ciao Carmen complimenti per questi video, però sarebbe più comodo e fruibile per chi ti segue, raggrupparli in delle Playlist suddivise per caso/argomento..Grazie ;-)
l'unico elemento che sembra stridere con l'ipotesi della bugia, secondo me, è la sorpresa manifestata da Mirella al citofono. Cioè sembra che la citofonata non se la aspettasse, se fosse stata una cosa preparata non avrebbe insistito per sapere con chi stava parlando. Il fatto che abbia pensato di riconoscere la voce al citofono una volta che l'interlocutore si è presentato è plausibile, dato che i citofoni del tempo rendevano tutte le voci metalliche e indistinguibili. E' molto probabile comunque che una volta scesa non si sia trovata davanti ad uno sconosciuto, altrimenti sarebbe tornata a casa o nel bar.
Giusto per fare l avvocato del diavolo, difficile non riconoscersi. Ammettiamo di no, visto che non si frequentavano, si ricade in quello che hai detto
@@carmengueye8050 ma infatti una delle ipotesi (ipotesi per carità) è che lei sia scesa pensando di trovare Alessandro e poi si sia trovata davanti qualcuno che non le era sconosciuto, oppure che il tizio le abbia detto "dì che sono Alessandro" per non avere problemi a scendere.
Ma solo a me le frasi pronunciate da Mirella Gregori al citofono sembrano quasi le battute di un copione? Qualcosa di improvvisato (ma nemmeno tanto) per "sviare" i familiari e soprattutto la madre? Sono io ad essere "malfidente"? Oppure quasi tutti coloro che si sono occupati delle vicende di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi hanno dato assolutamente per scontato il fatto che gli adolescenti siano sempre assolutamente sinceri con i familiari? Non mentano ai genitori? O che non si inventino piccoli "depistaggi"? Perché a me sembrano cose normalissime se si parla di quindicenni...
La tesi di laurea di Nelli fu Storia contemporanea/Giornalismo investigativo, se non erro, in quanto ai tempi lavoravo nello stesso famoso Ateneo per alcuni anni e ricordo che mi colpì perché, da appassionato del Caso, rimasi stupito che la Orlandi fosse oggetto di una tesi. Sia chiaro: non è sarcasmo, ma autentico stupore, anche perché non ho remore a confessarlo ma, per quanto mi riguarda, i libri di Nicotri sarebbero perfetti come manuali di Critica storica in un Corso di laurea in Scienze delle Comunicazioni (così ho sempre pensato, e pertanto mi incuriosì molto quando circolò la voce della tesi del candidato Nelli). Ad ogni modo, è roba vetusta questa posa nelliana dei "pariolini protetti" tipo massacro del Circeo, roba ideologica, e oltretutto anche infondata visto che molti di quei "pariolini" che imperversarono negli anni 70 in carcere ci finirono.
Va detto che a volte evasero e ciò ha alimentato quel clima di sospetto favoritismo. Senza sarcasmo, ma con stupore sì. Storia contemporanea e caso Orlandi potrebbero entrarci come, non so, nel caso della mia tesi, se avessi parlato di Demis Roussos in tema di grammatica greca. Senza contare questa carsica ideologia che infila ogni tanto
Buonasera, De Vito è a conoscenza con chi si sarebbe dovuta incontrare Mirella Gregori. Nel senso del nome del suo amico e non necessariamente conoscerlo anch'ella di persona.
Penso anche io. Sarebbe interessantissimo visionare gli atti degli interrogatori alla De Vito. Egidio accennava vagamente al fatto che la De Vito fosse "un tipo difficile ", ma chiaramente lui lasciava sottintendere che qualcosa la sapesse. D'altra parte però, è doveroso fidarsi di Nelli su questo punto, avrà certamente consultato le carte.
@@raffaeleservillo930 Ed Egidio aveva ragione! Per quanto riguarda Nelli mi riferisco al fatto che non è chiaro il suo punto di vista, ed è quello che credo pensi anche Carmen Gueye
Certo che la Mirella pur in giovanissima età aveva già una vita pubblica molto intensa, a tredici anni frequentava già discoteche lontane da casa oltre a un fidanzatino piu o meno ufficiale aveva altre simpatie vista sottobraccio dalla madre ad un giovane biondo intorno alla ventina, so fermava al bar soyto casa a intrattenersi con un uomo già abbastanza adulto onsieme all'amica Sonia io punterei su gli ambienti di adescatori x signori benestanti molto in voga in quell'anno specialmente a Roma
A me ha sempre insospettito l’amico adulto, di origini baresi, che lavorava nel bar dei genitori di Sonia e che frequentava casa Gregori. Lo stesso della Fiat 127 targata BA sul cui tettuccio Mirella era seduta in una nota foto di poco tempo prima della scomparsa. Guardacaso, appena uscita Mirella dal bar staccò dal turno pure lui. Mah…
Quella nota lettera anonima che lega Katy Skerl a Orlandi e gregori si alludeva ai nomi di monzi e il fidanzato di maria Antonietta come fossero complici dei sequestratori
Allora. Quando si indaga, si parte dalla cerchia più vicina, così si dice. Per Emanuela, i sospetti sul noto familiare furono tranciati da lui stesso; per Mirella, ho sentito di discorsi sul cognato, ma siamo ad argomenti tabù, partiti dalla telefonata da lui riferita. Il caso Montesi per esempio scoperchiò un mondo, ma qui non voglio crederlo
Ma a me lascia perplesso questa ipotesi anche perché non si capisce come mai poi Pietro Orlandi ha lavorato allo Ior per 30 anni, io non mi venderei cosa facilmente al carnefice di un mio familiare
Di nuovo: "non lo conoscevamo, poteva prendere anche me" non è un'affermazione generica ipotetica come "poteva capitare a me, potevo essere io la vittima", ma contiene un elemento specifico, un soggetto/complemento oggetto specifico. Idem per "andavamo insieme": sottintende un luogo o un'attività precisa che facevano insieme, non è un "stavamo sempre insieme, facevamo tutto insieme", ma "andavamo insieme", come formula non regge senza un preciso "da qualche parte". Dove forse c'era quel "lui/lo". Ribadisco, è vero che non è ASSODATO che ci sia un soggetto e un dove specifico cui Sonia si riferisce, ma la formula che usa non è generica, quindi non può essere dato per assodato e scontato neanche il contrario, anzi. Il sospetto è legittimo.
A Porta Pia ci abitava Marcinkus (via Boncompagni inizia da lì). Rilevo altresì che abitava tra l'ambasciata inglese (Porta Pia) e quella statunitense (Metà via Boncompagni, via Veneto). "Sempre nel 1982 venne istituita anche la Commission mista Italia-Vaticano per l’accertamento della verità su quel crac e sul coinvolgimento dello Ior di Marcinkus".
@@alessandrobresciani8937 Dipende. Marcinkus era appena stato indagato, e intanto si tenevano le indagini su pizza connection. Gregori è poi una famiglia con dei rami di grande imprenditoria.
Sto ascoltando un video crime su Mirella Gregori ed ho appena scoperto che Mirella adorava ballare ed andava ad una scuola di danza: magari sarebbe diventata famosa e brava in quella disciplina se non lo fosse gia'.
@@carmengueye8050 ehm non lo volevo dire. Mi leggi nel pensiero. Io sono nata nel 1970 e ...volevo diventare la Carra' come molte di noi nate in quel periodo e sono della provincia di Roma: un periodo strano. All'improvviso il mondo dorato della TV sembrava vicino, raggiungibile, tanto che negli anni 80 la televisione si popolo' di dilettanti, e poi la danza televisiva...per lo meno ai tempi non era tecnicissima si puntava molto di piu' sul carisma.
Io ipotizzo che i genitori, come si è detto un po' maturi e impegnati in questa conduzione del bar, non le stessero troppo dietro, fidando anche sulla sorveglianza della sorella; che però aveva solo due anni in più e doveva aiutare nel lavoro
buon pomeriggio e complimenti per il tuo lavoro,. una domanda si parla di E Orlandi e di M Gregori, ma le atre ragazzine scomparse nel giro di pochi mesi in quel periodo a Roma?
Mai, a parte un po' Alessia Rosati, ma avvenuta anni dopo
In queste sparizioni si fanno troppi riferimenti su Civitavecchia, Fiumicino ostia ma da lì ci sono i traghetti... Ma chi è quel pazzo che vuol rapire una persona, dice scendi giù con i bar aperti sotto casa?
@@antoniopatania2901 anche Santa Marinella, veramente. Sai, io credo poco ai pazzi, ma la loro esistenza risolve: è pazzo, è un mostro, quindi ha fatto l'inimmaginabile
@@carmengueye8050 una lite, pure qui... Mirella forse aveva incontrato il ricco e qualcuno non voleva si frequentassero, oppure gelosia di qualcuno qualcuna? Siamo sicuri che sono sempre pazzi o mostri?
@@antoniopatania2901 io no
Non capisco perché dovrebbe essere improprio indagare, quantomeno accertare cosa facesse Alessandro quel giorno visto che Mirella l'avrebbe menzionato. Cosa possono saperne a priori gli investigatori se fosse coinvolto o no, ora lui ne scrive proprio perché qualcuno ha indagato
Appunto
Lo hanno sviscerato il pomeriggio di Alessandro. Mirella ha detto una bugia, o forse il tizio in questione si chiamava Alessandro e facendo così ha voluto lasciare un indizio!
ciao Carmen complimenti per questi video, però sarebbe più comodo e fruibile per chi ti segue, raggrupparli in delle Playlist suddivise per caso/argomento..Grazie ;-)
l'unico elemento che sembra stridere con l'ipotesi della bugia, secondo me, è la sorpresa manifestata da Mirella al citofono. Cioè sembra che la citofonata non se la aspettasse, se fosse stata una cosa preparata non avrebbe insistito per sapere con chi stava parlando. Il fatto che abbia pensato di riconoscere la voce al citofono una volta che l'interlocutore si è presentato è plausibile, dato che i citofoni del tempo rendevano tutte le voci metalliche e indistinguibili. E' molto probabile comunque che una volta scesa non si sia trovata davanti ad uno sconosciuto, altrimenti sarebbe tornata a casa o nel bar.
Giusto per fare l avvocato del diavolo, difficile non riconoscersi. Ammettiamo di no, visto che non si frequentavano, si ricade in quello che hai detto
@@carmengueye8050 ma infatti una delle ipotesi (ipotesi per carità) è che lei sia scesa pensando di trovare Alessandro e poi si sia trovata davanti qualcuno che non le era sconosciuto, oppure che il tizio le abbia detto "dì che sono Alessandro" per non avere problemi a scendere.
@@marziaguerrieri4768 ma a quel punto, perché non se ne va al suo appuntamento con l'amica? Che però la De Vito sembra ignorare
@@carmengueye8050 perché forse l'appuntamento riguardava solo lei, magari confortata dall'amica con la quale si era confidata.
Ma solo a me le frasi pronunciate da Mirella Gregori al citofono sembrano quasi le battute di un copione? Qualcosa di improvvisato (ma nemmeno tanto) per "sviare" i familiari e soprattutto la madre? Sono io ad essere "malfidente"? Oppure quasi tutti coloro che si sono occupati delle vicende di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi hanno dato assolutamente per scontato il fatto che gli adolescenti siano sempre assolutamente sinceri con i familiari? Non mentano ai genitori? O che non si inventino piccoli "depistaggi"? Perché a me sembrano cose normalissime se si parla di quindicenni...
La tesi di laurea di Nelli fu Storia contemporanea/Giornalismo investigativo, se non erro, in quanto ai tempi lavoravo nello stesso famoso Ateneo per alcuni anni e ricordo che mi colpì perché, da appassionato del Caso, rimasi stupito che la Orlandi fosse oggetto di una tesi. Sia chiaro: non è sarcasmo, ma autentico stupore, anche perché non ho remore a confessarlo ma, per quanto mi riguarda, i libri di Nicotri sarebbero perfetti come manuali di Critica storica in un Corso di laurea in Scienze delle Comunicazioni (così ho sempre pensato, e pertanto mi incuriosì molto quando circolò la voce della tesi del candidato Nelli).
Ad ogni modo, è roba vetusta questa posa nelliana dei "pariolini protetti" tipo massacro del Circeo, roba ideologica, e oltretutto anche infondata visto che molti di quei "pariolini" che imperversarono negli anni 70 in carcere ci finirono.
Va detto che a volte evasero e ciò ha alimentato quel clima di sospetto favoritismo. Senza sarcasmo, ma con stupore sì. Storia contemporanea e caso Orlandi potrebbero entrarci come, non so, nel caso della mia tesi, se avessi parlato di Demis Roussos in tema di grammatica greca. Senza contare questa carsica ideologia che infila ogni tanto
Buonasera, De Vito è a conoscenza con chi si sarebbe dovuta incontrare Mirella Gregori. Nel senso del nome del suo amico e non necessariamente conoscerlo anch'ella di persona.
Io non ne sono così sicura, ma Nelli esclude tutti
@@carmengueye8050 come fa un'amica stretta a non sapere il nome vero della persona? Mha! Qualcosa deve sapere. Nelli non lo capisco
Penso anche io. Sarebbe interessantissimo visionare gli atti degli interrogatori alla De Vito. Egidio accennava vagamente al fatto che la De Vito fosse "un tipo difficile ", ma chiaramente lui lasciava sottintendere che qualcosa la sapesse. D'altra parte però, è doveroso fidarsi di Nelli su questo punto, avrà certamente consultato le carte.
@@raffaeleservillo930 Ed Egidio aveva ragione! Per quanto riguarda Nelli mi riferisco al fatto che non è chiaro il suo punto di vista, ed è quello che credo pensi anche Carmen Gueye
Certo che la Mirella pur in giovanissima età aveva già una vita pubblica molto intensa, a tredici anni frequentava già discoteche lontane da casa oltre a un fidanzatino piu o meno ufficiale
aveva altre simpatie vista sottobraccio dalla madre ad un giovane biondo intorno alla ventina, so fermava al bar soyto casa a intrattenersi con un uomo già abbastanza adulto onsieme all'amica Sonia io punterei su gli ambienti di adescatori x signori benestanti molto in voga in quell'anno specialmente a Roma
Si, c erano occasioni di adescamento
A me ha sempre insospettito l’amico adulto, di origini baresi, che lavorava nel bar dei genitori di Sonia e che frequentava casa Gregori. Lo stesso della Fiat 127 targata BA sul cui tettuccio Mirella era seduta in una nota foto di poco tempo prima della scomparsa. Guardacaso, appena uscita Mirella dal bar staccò dal turno pure lui. Mah…
Per la prima volta sento questa versione. E' stato sempre detto che la 127 era di Filippo
parli di Cali' che e' parecchio inattendibile...ha anhe dichiarato che si era dovuto licenziare dal bar invece non e' vero...
Mirella Gregori,povera ragazza!
Quella nota lettera anonima che lega Katy Skerl a Orlandi e gregori si alludeva ai nomi di monzi e il fidanzato di maria Antonietta come fossero complici dei sequestratori
Allora. Quando si indaga, si parte dalla cerchia più vicina, così si dice. Per Emanuela, i sospetti sul noto familiare furono tranciati da lui stesso; per Mirella, ho sentito di discorsi sul cognato, ma siamo ad argomenti tabù, partiti dalla telefonata da lui riferita. Il caso Montesi per esempio scoperchiò un mondo, ma qui non voglio crederlo
Ma a me lascia perplesso questa ipotesi anche perché non si capisce come mai poi Pietro Orlandi ha lavorato allo Ior per 30 anni, io non mi venderei cosa facilmente al carnefice di un mio familiare
@@alessandrobresciani8937 a lui nulla va chiesto, per dogma
Di nuovo: "non lo conoscevamo, poteva prendere anche me" non è un'affermazione generica ipotetica come "poteva capitare a me, potevo essere io la vittima", ma contiene un elemento specifico, un soggetto/complemento oggetto specifico. Idem per "andavamo insieme": sottintende un luogo o un'attività precisa che facevano insieme, non è un "stavamo sempre insieme, facevamo tutto insieme", ma "andavamo insieme", come formula non regge senza un preciso "da qualche parte". Dove forse c'era quel "lui/lo". Ribadisco, è vero che non è ASSODATO che ci sia un soggetto e un dove specifico cui Sonia si riferisce, ma la formula che usa non è generica, quindi non può essere dato per assodato e scontato neanche il contrario, anzi. Il sospetto è legittimo.
Ne abbiamo già parlato
A Porta Pia ci abitava Marcinkus (via Boncompagni inizia da lì). Rilevo altresì che abitava tra l'ambasciata inglese (Porta Pia) e quella statunitense (Metà via Boncompagni, via Veneto). "Sempre nel 1982 venne istituita anche la Commission mista Italia-Vaticano per l’accertamento della verità su quel crac e sul coinvolgimento dello Ior di Marcinkus".
Forse ci abitava Boncompagni? Magari arruolava per "Non è la Rai" ? 😄
Mirella Gregori che attinenza ha con lo Ior?
@@carmengueye8050 Non hai letto la mia teoria su Non è la rai? Guarda la sigla, con le due ragazze che sbattono la testa al muro.
@@alessandrobresciani8937 Dipende. Marcinkus era appena stato indagato, e intanto si tenevano le indagini su pizza connection. Gregori è poi una famiglia con dei rami di grande imprenditoria.
Non si capisce però come Pietro Orlandi abbia lavorato per 30 anni allo Ior di fronte al carnefice della sorella
A volte non c'è bisogno di interrogatori bastano gli sguardi e le risposte generiche che si danno per problemi di altro genere...
Cioè?
Sto ascoltando un video crime su Mirella Gregori ed ho appena scoperto che Mirella adorava ballare ed andava ad una scuola di danza: magari sarebbe diventata famosa e brava in quella disciplina se non lo fosse gia'.
Musica che entra in entrambe le vicende. La pista dello spettacolo non sembra così peregrina
@@carmengueye8050 ehm non lo volevo dire. Mi leggi nel pensiero. Io sono nata nel 1970 e ...volevo diventare la Carra' come molte di noi nate in quel periodo e sono della provincia di Roma: un periodo strano. All'improvviso il mondo dorato della TV sembrava vicino, raggiungibile, tanto che negli anni 80 la televisione si popolo' di dilettanti, e poi la danza televisiva...per lo meno ai tempi non era tecnicissima si puntava molto di piu' sul carisma.
Va bene che erano altri tempi ma troppa libertà e troppa fiducia. Parlo da mamma di una 19 enne .
Io ipotizzo che i genitori, come si è detto un po' maturi e impegnati in questa conduzione del bar, non le stessero troppo dietro, fidando anche sulla sorveglianza della sorella; che però aveva solo due anni in più e doveva aiutare nel lavoro
I tempi sono sempre gli stessi solo che oggi c.è parecchia tecnologia