Brava Maria Grazia Calandrone: mi è piaciuta molto la tua articolata descrizione dell' universo della grandissima Marina Cvetaeva. ...è e sarà sempre la mia poetessa preferita, perchè leggere e rileggere le sue lettere e i suoi versi poetici sono in me puro fuoco! Peccato per il tristissimo epilogo della sua vita e aveva ragione sua figlia quando diceva che "..prima di amare le poesie, occorre saper amare i Poeti..." Grazie... mi hai fatto emozionare... Angelo
L'irraggiungibile non è mai alto... questo verso stupendo mi ha fatto capire che la poesia non fugge la realtà ma semmai la spiega e, ciò vale almeno per me, aiuta a viverla meglio. Grazie Le sue sono lezioni di vita
Bravissima d'iscrizione di Marina. Marina non apparteneva a nessun mivimento politico,era oltre a qualsiasi cosa politica e religiosa. Marina parla del ventre materno .parte di questo..
la solita glorificazione, in questo caso autoglorificazione, del poeto e della poesia. Nella vita reale il poeta è un impotente e la poesia è l'impotenza.
@@MariaGraziaCalandroneVideo sicuramente non è la vita dell'artista bohemien, e neanche dell'artista riconosciuto e accettato dalla società. Meno che mai la vita della sua controfigura: il borghese, come si chiamava tempo fa, prima che scompariva insieme con il crollo del comunismo. Nulla è reale dove ce conflitto, tutto e fallace o surreale dove ce la sofferenza, conseguenza del conflitto.
@@MariaGraziaCalandroneVideo il conflitto nel caso specifico in discussione è tra la figura del artista e la figura del borghese, oppure tra il modo di vita bohemien e il modo di vita borghese (presente in ognuno). Tutti due sono modi di vita sureale, vite sofferte.
@@MariaGraziaCalandroneVideo a dir vero avevo dimenticato Cvetaeva, non mi interessa molto il suo caso, ero attratto più dal quel che dicevi, dal modo come lo dicevi, e ancor di più dalla tua personalità. Detto questo nel senso più profondo del termine "personalità", che non ha niente da vedere con il fatto che sei poeta, bohemien, giornalista ecc. Ho intuito che non ti stava bene la veste dell'artista (è un segno dei tempi), per questa ragione lo sforzo che fai per trovare una realtà nella poesia, oppure la poesia che serve alla realtà ecc, infatti un sforzo impotente come del baron Munchausen che si tira per i suoi cappelli per uscire dalla palude. Con altre parole è impossibile di dare potenza reale all'arte ed artista partendo dall'arte, la forza salvatrice viene da fuori, serve unità complementare con l'Altro, con la sua controfigura, con il nemico borghese, soldi sporchi ecc. "Ama il tuo nemico" ahahaha.
Una grande poetessa. Grazie per averne parlato
Che meraviglia. Grazie ☺️
Brava Maria Grazia Calandrone: mi è piaciuta molto la tua articolata descrizione dell' universo della grandissima Marina Cvetaeva.
...è e sarà sempre la mia poetessa preferita, perchè leggere e rileggere le sue lettere e i suoi versi poetici sono in me puro fuoco!
Peccato per il tristissimo epilogo della sua vita e aveva ragione sua figlia quando diceva che "..prima di amare le poesie, occorre saper amare i Poeti..."
Grazie... mi hai fatto emozionare...
Angelo
L'irraggiungibile non è mai alto... questo verso stupendo mi ha fatto capire che la poesia non fugge la realtà ma semmai la spiega e, ciò vale almeno per me, aiuta a viverla meglio. Grazie
Le sue sono lezioni di vita
Esattamente così, Antonio: la poesia aiuta a vivere nella realtà. Grazie a chi sa comprendere
Bravissima d'iscrizione di Marina.
Marina non apparteneva a nessun mivimento politico,era oltre a qualsiasi cosa politica e religiosa.
Marina parla del ventre materno .parte di questo..
persona da stimare
viene facile amare i poeti quando essi si impegnano a somigliare alle proprie poesie...
+Maria Grazia Calandrone Proprio vero...
Maria Grazia Calandrone
la solita glorificazione, in questo caso autoglorificazione, del poeto e della poesia. Nella vita reale il poeta è un impotente e la poesia è l'impotenza.
Grazie Artur Artur (?). Cos'è la "vita reale"?
@@MariaGraziaCalandroneVideo sicuramente non è la vita dell'artista bohemien, e neanche dell'artista riconosciuto e accettato dalla società. Meno che mai la vita della sua controfigura: il borghese, come si chiamava tempo fa, prima che scompariva insieme con il crollo del comunismo. Nulla è reale dove ce conflitto, tutto e fallace o surreale dove ce la sofferenza, conseguenza del conflitto.
@@MariaGraziaCalandroneVideo il conflitto nel caso specifico in discussione è tra la figura del artista e la figura del borghese, oppure tra il modo di vita bohemien e il modo di vita borghese (presente in ognuno). Tutti due sono modi di vita sureale, vite sofferte.
@@arturartur1051 quindi siamo d'accordo. Tranne sul fatto che quella di Cvetaeva non era certo una posa bohémien perché in patria faceva la fame
@@MariaGraziaCalandroneVideo a dir vero avevo dimenticato Cvetaeva, non mi interessa molto il suo caso, ero attratto più dal quel che dicevi, dal modo come lo dicevi, e ancor di più dalla tua personalità. Detto questo nel senso più profondo del termine "personalità", che non ha niente da vedere con il fatto che sei poeta, bohemien, giornalista ecc. Ho intuito che non ti stava bene la veste dell'artista (è un segno dei tempi), per questa ragione lo sforzo che fai per trovare una realtà nella poesia, oppure la poesia che serve alla realtà ecc, infatti un sforzo impotente come del baron Munchausen che si tira per i suoi cappelli per uscire dalla palude. Con altre parole è impossibile di dare potenza reale all'arte ed artista partendo dall'arte, la forza salvatrice viene da fuori, serve unità complementare con l'Altro, con la sua controfigura, con il nemico borghese, soldi sporchi ecc. "Ama il tuo nemico" ahahaha.