Le campane di San Michele a Busto Arsizio

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  • Опубликовано: 28 сен 2024
  • BUSTO ARSIZIO (Va)
    Chiesa Prepositurale di San Michele Arcangelo
    12 campane (11+1) in SIb2
    Barigozzi 1889
    Concerto solenne a 10 campane come unico segno per la Messa solenne
    della Festa patronale dei Ss. Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.
    Domenica 29 settembre 2024, ore 10,15.
    Registrazione digitale con H2, non ritoccata.
    Anche stavolta, dopo tentativi trentennali andati a vuoto, una incisione di qualità di questo prestigioso e imponente concerto, l'unico nell'Archidiocesi Ambrosiana a 12 bronzi in tobo di SIb2.
    Interessantissima e curiosa la storia della nascita di questo complesso campanario, documentata da un cospicuo carteggio dell'Archivio prepositurale di San Michele, carteggio che mi fu dato in copia tanti anni fa dal compianto Prevosto Brambillasca.
    Interessante perchè documenta la rivalità tra la parrocchia della centrale Basilica di San Giovanni, e la comunità raccolta attorno a San Michele, che della Basilica era ancora chiesa sussidiaria alla fine dell'800.
    Interessante perchè all'inizio della vicenda un donatore anonimo offrì 4000 lire "a patto che il nuovo concerto sia uguale a quello di Varese, cioè in LAb". La Fabbriceria rifiutò l'offerta, "... osservato che sembrava meno conveniente che la chiesa sussidiaria avesse un concerto più grave della Parrocchiale; osservata che questa inversione d'ordine aveva l'aria di una gara, ed avrebbe provocato nella popolazione delle animosità...".
    Si presentarono alla gara d'appalto i Pruneri - che furono scartati perchè la grande distanza dalla fonderia avrebbe comportato un aggravio di spesa per il trasporto delle campane vecchie e nuove - e i Barigozzi, che furono prescelti per la relativa vicinanza e per il prestigio riscosso l'anno precedente con il grandioso concerto del Santuario di Rho. Il contratto per 9 campane in SIb2 fu firmato il 7 maggio 1889.
    Dopo un mese (nel frattempo il contratto era salito a 10 campane con l'aggiunta della settima minore) un nuovo donatore ottiene di aggiungere, a proprie spese, la 11.ma campana: il nuovo concerto di Rho aveva fatto scuola. Ad agosto viene donata anche la 12.ma campana. E' uno spasso la lettura del carteggio di quell'estate, perchè queste due campanelle aggiunte dovevano rimanere "nascoste" ai superiori, e nelle lettere è tutto un rincorrersi di suggerimenti, tattiche e schermaglie perchè questo segreto rimanesse tale... Ma nei paesi la gente mormora, e quando il Prevosto di San Giovanni don Giuseppe Tettamanti si reca in fonderia il 20 agosto 1889 è già al corrente della "sorpresa". Don Tettamanti non nascose il suo disappunto, osservando che "invece di due campanelle stridule, che danno fastidio e che si sentono a breve distanza avrebbero potuto aggiungere qualche campana di mezzo per eseguire altri concerti grossi...". I Barigozzi fiutarono l'aria e proposero "un MI e un SI, onde poter suonare un concerto in DO di otto campane, o solo il MI onde suonarlo di sei". Ma non se ne fece nulla.
    Il carteggio si sofferma poi sull'undicesima campana, riuscita più pesante e non intonata con le altre: viene accordata e reintonata, "con soddisfazione del maestro organista collaudatore". Questo particolare conferma la constatazione, opinabile ma verificabile e condivisa da molti, che i Barigozzi fossero più abili nella fusione di bronzi di grandi dimensioni, e meno per le campane piccole. Il che è del tutto palese nel concerto di San Michele, dove le sette campane minori hanno un suono più impreciso e più duro, a fronte dello splendore e dell'eleganza delle cinque campane più grandi e particolarmente delle magnifiche due maggiori. Il 5 settembre le campane vengono consegnate alla ferrovia per il trasporto a Busto. Il "segreto" si cercò di mantenerlo fino alla fine: è divertente leggere che "... sul vagone se ne vedono 10, due sono sotto le maggiori... abbiamo istruito gli operai che parlino solo delle 10 e dicano che il castello è fatto per le 10...". Il che fu fatto, perchè come si può vedere nelle immagini del video le due più piccole furono appoggiate su semplici mensole ai lati del campanone.
    Il nuovo concerto suonò per la prima volta alla fine di quel mese di settembre per le solennità patronali.
    Il carteggio si chiude con un nervoso scambio epistolare del 1941-42 tra il Prevosto di San Michele don Giovanni Rigamonti e la fonderia Bianchi di Varese, incaricata della requisizione bellica, che pretendeva rimuovere dalla torre un peso superiore al dovuto. Anche allora non se ne fece nulla e fortunatamente le campane rimasero tutte al loro posto.

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