Sarà forse la decima volta che torno a rivedere questo video meraviglioso e non mi stanco mai, anzi, imparo sempre qualcosa di più. È stata una grande perdita quella di Gastel, ma per fortuna i suoi pensieri e i suoi ritratti resteranno eterni e insegneranno altrettanto negli anni a venire.
Grazie per aver colto con questa intervista la profonda capacità di leggere il genere umano. Non abbiamo perso Giovanni perché ha lasciato con il suo linguaggio poetico fotografico la cultura del cogliere dal diverso la vera creatività.... perché le regole non sono un limite se si interpretano con il coraggio di vedere nuovo.
Bellissima intervista! Dovrebbe essere parte integrante nei testi di studio delle “scuole” di fotografia. Giovanni Gastel, con queste perle di saggezza... è “rimasto” con noi.
Could you please make this video in English subtittled version ? I really like this photographer, but could not understand what he is talking in all this documentary video, but I don't want the RUclips auto translation Italian -> English feature, because the machine program could not transte the speech of Giovanni correctly, I think. thanks and hope you will upload the English version of this video. Many thanks and regards.
Nella domanda "in alcune culture la fotografia è vista come un maleficio" Gastel inizia citando un libro: chi riesce a dirmi l'autore? lo dice anche ma non riesco a capire... 19:02
Ciao, Federico. Gastel cita "La camera chiara" di Roland Barthes (libro effettivamente bellissimo). Nel canale ci sono anche delle playlist con video brevi, domanda per domanda, sottotitolati. Forse possono esserti utili... :-)
..si..intrasentivo appunto...il prezzo da pagare per essere autentici è una buona formula per ritrovarsi felicemente con se stessi... " Beata solitudine, isola benedetta" dice Battiato ed è li che abbracciai me perdonandomi ...🙏🙏
Il fatto che autenticità sia un passepartout anti-volgarità non è solamente opinabile ma intimamente falso. Un autentico calembour. Se fosse vero anche gli aficionados dei vespasiani parrebbero artisti ed invero, vista l’arte moderna, da Duchamp in poi, sino al dito dinanzi alla Borsa, la sfera artistica coincide millimetricamente coll’estetica delle latrine. Mapplethorpe è volgare in quanto nonostante i suoi artifizi fotografici che indubbiamente possedeva - in primis senso della composizione - quello che catalizzava nelle sue opere era un cristallino, inoppugnabile senso della Latrina, in tutto e per tutto. Pur i suoi ritratti di fiori evocavano morte, decomposizione, olezzo estetico, a dispetto dei soggetti ritratti, celestiali, intonsi di per sé. Era un Re Mida al contrario: tutto quello che toccava s’imputridiva. Del resto un adepto del Nihilismo non può non esser così. In caudam venenum: Barthes, citato da Gastel, è stato un propalatore della più vieta banalità che solo in terra d’oltralpe ha trovato la sua folgorante incensazione, del resto vedi l’Impostore Michel Foucault. Quindi un po’ di serietà, a scanso del ridicolo, per piacere…
Sarà forse la decima volta che torno a rivedere questo video meraviglioso e non mi stanco mai, anzi, imparo sempre qualcosa di più. È stata una grande perdita quella di Gastel, ma per fortuna i suoi pensieri e i suoi ritratti resteranno eterni e insegneranno altrettanto negli anni a venire.
Grazie infinite per questo commento ❤
Che intervista meravigliosa! Che saggezza🌹
Grazie ❤️
GRAZIE!
❤️
Finalmente un’intervista con domande all’altezza di un uomo come Giovanni Gastel ❤
Grazie! ❤️
Meraviglia.. Grazie
Un grandissimo artista ed un vero signore! Una Anima nobile
Proprio così. Manca davvero tanto ❤️
Grazie per aver colto con questa intervista la profonda capacità di leggere il genere umano. Non abbiamo perso Giovanni perché ha lasciato con il suo linguaggio poetico fotografico la cultura del cogliere dal diverso la vera creatività.... perché le regole non sono un limite se si interpretano con il coraggio di vedere nuovo.
Grazie per le tue parole, Luigi. È vero, Giovanni ci ha lasciato tanto, non lo abbiamo perso.
Intervista meravigliosa.
Grazie, Pietro!
un grande maestro e una bellissima intervista! Da artisti di questo calibro si può solo imparare.
Grazie, Paolo!
Bellissima intervista! Dovrebbe essere parte integrante nei testi di studio delle “scuole” di fotografia. Giovanni Gastel, con queste perle di saggezza... è “rimasto” con noi.
Grazie, Stefano. Mi commuovi. È vero, Giovanni Gastel non andrà mai via.
@@stefaniagaudiosi
Grazie a te 🌺
Dopo questa intervista mi sento arricchito , ma tanto
Voglio lasciare i miei complimenti a questo “Signore” .
Mi riconosco e questa cosa mi commuove
Illuminante!
Sì, Davide. Era un uomo luminoso e illuminante!
Diversi punti di vista molto interessanti e sui quali si potrebbe riflettere a lungo.
Could you please make this video in English subtittled version ? I really like this photographer, but could not understand what he is talking in all this documentary video, but I don't want the RUclips auto translation Italian -> English feature, because the machine program could not transte the speech of Giovanni correctly, I think.
thanks and hope you will upload the English version of this video. Many thanks and regards.
I hope to be able to publish it in English soon. Thanks for your attention!
,Buone festività pasquali."Portami dall'irreale al reale, dal buio alla luce e dalla morte alla vita eterna". Fotosophia.
Ma che bellissima persona!
Vero, Greta!
R.I.P
Possa la sua anima eruditissima godere della beatitudine celeste ....
Nella domanda "in alcune culture la fotografia è vista come un maleficio" Gastel inizia citando un libro: chi riesce a dirmi l'autore? lo dice anche ma non riesco a capire... 19:02
Ciao, Federico. Gastel cita "La camera chiara" di Roland Barthes (libro effettivamente bellissimo). Nel canale ci sono anche delle playlist con video brevi, domanda per domanda, sottotitolati. Forse possono esserti utili... :-)
..si..intrasentivo appunto...il prezzo da pagare per essere autentici è una buona formula per ritrovarsi felicemente con se stessi... " Beata solitudine, isola benedetta" dice Battiato ed è li che abbracciai me perdonandomi ...🙏🙏
Il fatto
che autenticità sia un passepartout anti-volgarità non è solamente opinabile ma
intimamente falso. Un autentico calembour. Se fosse vero anche gli aficionados
dei vespasiani parrebbero artisti ed invero, vista l’arte
moderna, da Duchamp in poi, sino al dito dinanzi alla Borsa, la sfera artistica
coincide millimetricamente coll’estetica delle latrine. Mapplethorpe è volgare
in quanto nonostante i suoi artifizi fotografici che indubbiamente possedeva -
in primis senso della composizione - quello che catalizzava nelle sue opere era
un cristallino, inoppugnabile senso della Latrina, in tutto e per tutto. Pur i
suoi ritratti di fiori evocavano morte, decomposizione, olezzo estetico, a dispetto
dei soggetti ritratti, celestiali, intonsi di per sé. Era un Re Mida al
contrario: tutto quello che toccava s’imputridiva. Del resto un adepto del
Nihilismo non può non esser così. In caudam venenum: Barthes, citato da Gastel,
è stato un propalatore della più vieta banalità che solo in terra d’oltralpe ha
trovato la sua folgorante incensazione, del resto vedi l’Impostore Michel
Foucault. Quindi un po’ di serietà, a scanso del ridicolo, per piacere…