Essendo un'amante del doppiaggio, ti seguo molto volentieri. Mi piace molto come spieghi. A differenza di tanti altri. Io sono autodidatta e mi sono sempre allenata per la cadenza. Comunque ti avrei scelto come insegnante, bravissimo
Non è facile generalizzare, molto dipende da quanto è marcata la propria cadenza e da quanto si cerca di applicare questa riduzione anche nel parlato quotidiano. Per avere risultati significativi tipicamente ci vogliono alcuni mesi.
@@ScuolaDoppiaggioBrescia Nel mio caso, abitando a Torino, città in cui si parla solo più italiano (a differenza magari di Roma e Napoli) la mia cadenza non dovrebbe essere troppo marcata, ma comunque mi accorgo che qualcosa c'è. Quindi l'esercizio va fatto tanto e poi bisogna cercare di parlare senza cadenza con gli altri. È molto complicato perché gli altri ti risponderanno sempre con le loro inflessioni e tu inconsapevolmente ne sei influenzato
@@mikispi96 Ogni regione o provincia ha una propria cadenza piuttosto riconoscibile da tutti coloro che non provengono da quella zona. L'osservazione riguardo all'uso quotidiano della dizione è corretta. Una difficoltà sta proprio nel fatto che la cadenza di chi parla quotidianamente con noi è la nostra stessa cadenza. È probabile che il sentirci parlare in questo modo diverso possa essere percepito da loro come "strano", anche perché probabilmente all'inizio non riusciremo a farlo in modo del tutto naturale. Solo l'abitudine ci permette di fare nostra questa modalità, di "incorporarla" e renderla automatica.
@@ScuolaDoppiaggioBrescia Veramente grazie mille per le delucidazioni e i consigli. Quello che intendevo per Torino è che un buon punto di partenza è sicuramente il fatto che (nelle nuove generazioni) il dialetto sia scomparso nel parlato quotidiano e questo credo possa già aiutare molto come prerequisito. Magari a Napoli (per fare un esempio) il fatto che le persone introducano nel discorso termini in dialetto, questo fa sì che la pronuncia sia più accentuata, ma potrei sbagliarmi...
@@mikispi96 La cadenza non va necessariamente di pari passo con l'uso del dialetto. Ad esempio, anche qui a Brescia nelle nuove generazioni il dialetto è poco utilizzato, ma la cadenza rimane quasi sempre marcata e ben riconoscibile :-) Sicuramente facciamo meno caso alla cadenza dei nostri conterranei perché "cantano la nostra stessa canzone", ma, ad esempio, per un lombardo la cadenza di un piemontese o di un veneto è tanto evidente quanto quella di un toscano o un pugliese. C'è comunque da considerare che, a parità di provenienza, per varie ragioni in alcune persone la cadenza può essere più evidente che in altre.
Ciao Luca, ho visto e trovato il tuo video molto interessante. Mi stavo chiedendo se hai una mail alla quale posso scriverti perché vorrei sapere se puoi darmi dei consigli mirati rispetto alla mia problematica e te ne volevo parlare per bene.grazie mille
@@ScuolaDoppiaggioBrescia il problema è che quando mi esercito ottengo doscreti risultati, ma poi mibasta parlare con un amico, con la signora del bar o chicchessia e mi sembra di scordare tutto e dover ricominciare daccapo.😓
@@Giubizza Uno dei suggerimenti che diamo ai nostri allievi è di provare durante la giornata a parlare per più tempo possibile in dizione, per cercare di rendere abituale questa modalità. Siccome all'inizio questa cosa ci può suonare strana, suggeriamo anche di partire dai contesti in cui ci sentiamo meno fuori luogo a farlo, per poi estendere questa pratica anche a 360 gradi.
Essendo un'amante del doppiaggio, ti seguo molto volentieri. Mi piace molto come spieghi. A differenza di tanti altri. Io sono autodidatta e mi sono sempre allenata per la cadenza. Comunque ti avrei scelto come insegnante, bravissimo
0:00 CADENZA
2:15 ESERCIZIO, LETTURA 3 PAROLE
3:24 ESERCIZIO, ESEMPIO
4:10 ERRORI DA EVITARE
Grazie Luca! Spero di riuscirci
I risultati dopo quanto tempo si vedranno per esempio 3 mesi o 5 mesi?
È molto soggettivo, dipende da quanto è marcata la cadenza e da quanto tempo si riesce a dedicare all'esercizio.
Ma dopo quanti giorni si dovrebbero vedere miglioramenti?
Non è facile generalizzare, molto dipende da quanto è marcata la propria cadenza e da quanto si cerca di applicare questa riduzione anche nel parlato quotidiano. Per avere risultati significativi tipicamente ci vogliono alcuni mesi.
@@ScuolaDoppiaggioBrescia Nel mio caso, abitando a Torino, città in cui si parla solo più italiano (a differenza magari di Roma e Napoli) la mia cadenza non dovrebbe essere troppo marcata, ma comunque mi accorgo che qualcosa c'è. Quindi l'esercizio va fatto tanto e poi bisogna cercare di parlare senza cadenza con gli altri. È molto complicato perché gli altri ti risponderanno sempre con le loro inflessioni e tu inconsapevolmente ne sei influenzato
@@mikispi96 Ogni regione o provincia ha una propria cadenza piuttosto riconoscibile da tutti coloro che non provengono da quella zona.
L'osservazione riguardo all'uso quotidiano della dizione è corretta. Una difficoltà sta proprio nel fatto che la cadenza di chi parla quotidianamente con noi è la nostra stessa cadenza.
È probabile che il sentirci parlare in questo modo diverso possa essere percepito da loro come "strano", anche perché probabilmente all'inizio non riusciremo a farlo in modo del tutto naturale.
Solo l'abitudine ci permette di fare nostra questa modalità, di "incorporarla" e renderla automatica.
@@ScuolaDoppiaggioBrescia Veramente grazie mille per le delucidazioni e i consigli. Quello che intendevo per Torino è che un buon punto di partenza è sicuramente il fatto che (nelle nuove generazioni) il dialetto sia scomparso nel parlato quotidiano e questo credo possa già aiutare molto come prerequisito. Magari a Napoli (per fare un esempio) il fatto che le persone introducano nel discorso termini in dialetto, questo fa sì che la pronuncia sia più accentuata, ma potrei sbagliarmi...
@@mikispi96 La cadenza non va necessariamente di pari passo con l'uso del dialetto. Ad esempio, anche qui a Brescia nelle nuove generazioni il dialetto è poco utilizzato, ma la cadenza rimane quasi sempre marcata e ben riconoscibile :-)
Sicuramente facciamo meno caso alla cadenza dei nostri conterranei perché "cantano la nostra stessa canzone", ma, ad esempio, per un lombardo la cadenza di un piemontese o di un veneto è tanto evidente quanto quella di un toscano o un pugliese.
C'è comunque da considerare che, a parità di provenienza, per varie ragioni in alcune persone la cadenza può essere più evidente che in altre.
Video molto interessante.
Nei prossimi video potreste fare più esempi ed esercizi da fare a casa? Magari potreste anche elencare qualche errore comune grazie 😄
Questo video comunque è davvero chiaro complimenti
Grazie per il suggerimento!
Ciao Luca, ho visto e trovato il tuo video molto interessante. Mi stavo chiedendo se hai una mail alla quale posso scriverti perché vorrei sapere se puoi darmi dei consigli mirati rispetto alla mia problematica e te ne volevo parlare per bene.grazie mille
Salve Federico, puoi scrivere direttamente tramite il contact form del nostro sito e Luca provvederà a risponderti.
Io è una vita che combatto con la mia cadenza campana.😓
Non mollare!
@@ScuolaDoppiaggioBrescia il problema è che quando mi esercito ottengo doscreti risultati, ma poi mibasta parlare con un amico, con la signora del bar o chicchessia e mi sembra di scordare tutto e dover ricominciare daccapo.😓
@@Giubizza Uno dei suggerimenti che diamo ai nostri allievi è di provare durante la giornata a parlare per più tempo possibile in dizione, per cercare di rendere abituale questa modalità. Siccome all'inizio questa cosa ci può suonare strana, suggeriamo anche di partire dai contesti in cui ci sentiamo meno fuori luogo a farlo, per poi estendere questa pratica anche a 360 gradi.
Io cerco di farci molta attenzione quando leggo anzi quando recito.