Musica | Suono | Rumore. Perché sentiamo?

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  • Опубликовано: 10 фев 2025
  • Partiamo da cos’è il suono! È una compressione e una decompressione delle particelle che compongono l'aria. La velocità con la quale avviene questa variazione si chiama "frequenza" e si misura in Hertz (Hz).
    Possiamo adesso definire una nota! Una note infatti è una specifica frequenza di questa variazione. Ad esempio il LA corrisponde a 440Hz.
    Ora, ipotizziamo di essere nel piano cartesiano, quindi 2 assi, uno verticale e uno orizzontale.
    Sull’asse verticale, che chiameremo asse Y, abbiamo la cosiddetta ampiezza e identifica la precitata compressione (quando va verso l'alto) e la decompressione (quando va verso il basso).
    Nohoccapito. Che vor dì? È quanto forte o quanto piano sentiamo il suono!
    Sull’asse orizzontale, che chiameremo x, avremo semplicemente il tempo!
    E giustamente vi starete chiedendo “ma se piano e forte si sentono se l’ampiezza è grande o piccola, quando un suono si sente alto?” Più si muove velocemente l'onda che ha visto e più il suono sarà acuto (la frequenza aumenta), mentre se si "muove" più lentamente il suono sarà grave (la frequenza diminuisce).
    Quindi, sappiamo cos’è piano e forte (quindi l’ampiezza) e sappiamo come ottenere suoni gravi o acuti. Ma ora la parte forte, come produciamo il suono?
    Letteralmente spostando l’aria, con le corde di un violino oppure l'ancia in un clarinetto, cioè una linguetta di canna di bambù molto flessibile, che viene fissata all'imboccatura. Entrambi questi oggetti vibrano e quindi spostano l’aria con quella vibrazione!
    Per sentire le vibrazioni quindi ci servirebbe un apparecchiatura in grado di catturarle! Ed ecco che interviene il timpano delle nostre orecchie, cioè una membrana, che trasmette la vibrazione a tre ossicini (martello, incudine e staffa) che a loro volta trasmettono la vibrazione alle cellule ciliate (presenti nella parte dell’orecchio chiamato “interno”) che hanno il compito di effettuare la cosiddetta trasduzione meccano-elettrica, ovvero la conversione dei suoni da vibrazioni acustiche a impulsi elettrici, che tramite le sottili fibre del nervo acustico arrivano al cervello.

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