Orazio Strano - Una famiglia distrutta

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  • Опубликовано: 23 фев 2023
  • UNA FAMIGLIA DISTRUTTA
    Vi presento una famiglia
    Che viveva tra gli affanni:
    Padre, madre ed una figlia
    All'età di sette anni
    Un bel dì, Giorgio Messina
    La sua sposa ha salutato
    E alla sua cara bambina
    La stringeva e la baciava
    Partì lui per emigrare
    In Svizzera, a Basilea
    Per potere guadagnare
    Era buona quell'idea
    Arrivò con tanto brio
    Prese posto giù in miniera
    Dove disse: "O mio buon Dio
    Qui mi sembra una galera!"
    Ma che cosa posso fare
    Se codesto è il mio destino?
    Dovrò tanto sopportare
    Come un santo pellegrino
    Giorgio sempre lavorava
    E tesseva come un ragno
    Alla sposa lui mandava
    Tutto quanto il suo guadagno
    La moglie, Carmelina Granata
    Il denaro se lo spendeva per i suoi capricci
    Facendosi elegante e bella
    Lei usciva ogni sera, lasciando la figlia a letto
    Carmelina fu invitata
    Una sera per ballare
    E la donna maritata
    Fece tanto innamorare
    Ad un certo Nino Zanni
    Che cercò di dominarla
    Con i suoi perfetti inganni
    Poi voleva conquistarla
    Fu una notte senza luna
    Ninò entrò da Carmelina
    E la donna, bella e bruna
    Abbracciò la sua rovina
    Stava sveglia la bambina
    E si mise ad ascoltare
    Poi sentiva la mammina
    Con un uomo a chiacchiere
    Disse: "Il babbo mio è vinuto
    Questa notte all'insaputa"
    E così, con grido acuto
    Non restò la bimba muta
    "Mamma mia", chiamò con gioia
    "Apri, presto, debbo entrare
    Perché sola sento noia
    Voglio il babbo riabbracciare"
    L'infame donna ebbe un brivido di paura
    E disse a Nino: "Alzati e vai via!"
    E fece entrare la bambina
    Che le diceva:
    "Mamma mia, dov'è mio padre?
    Era qui, è andato via?"
    Rispondeva già la madre:
    "Hai sognato, figlia mia
    Il papà non viene ora
    Credi a me, che non t'inganno
    Passa troppo tempo ancora
    Se verrà per capodanno
    Mariuccia, non essere triste
    Vai a letto, dormi, riposa"
    Più la figlia non insiste
    Ma rimane assai dubbiosa
    La bambina intelligente
    Con il cuore suo sincero
    Non toglieva dalla mente
    Quella notte di mistero
    Stava sempre ad ascoltare
    Con scaltrezza e senso acuto
    Ed ancor sentì parlare
    A quell'uomo scanosciuto
    Dopo tanta, tanta attesa
    La figliola, in un istante
    Vede mamma, di sorpresa
    Abbracciata con l'amante
    La bambina fu legata
    L'indomani, dalla madre
    Poi venne bastonata
    Per non dire niente al padre
    Mariuccia una mattina
    S'è assentata dalla scuola
    E di corsa s'avvicina
    Dalla nonna e piange sola
    Raccontò poi ogni cosa
    Alla sua stimata nonna
    Di sua madre velenosa
    Traditrice e infame donna
    La vecchia dettò una lettera alla bambina
    Facendo sapere tutto a suo figlio
    Poi accompagnò Mariuccia a casa
    Sgridando sua nuora:
    "Hai tradito mio figlio
    Ma al suo ritorno saprà ogni cosa"
    Con rancore, Carmelina
    All'amante raccontava:
    "Quella vecchia ci rovina"
    E di ucciderla pensava
    Carmelina, delirante
    Una notte già si affretta
    Ad uccider, con l'amante
    Quella vecchietta
    Dopo ancora, pensa Nino
    A Maria, quell'angioletto
    Corre e va nel suo lettino
    Per scannarla, il maledetto
    Grida Mela, in quell'istante:
    "Non toccar la figlia mia"
    Gli risponde quel furfante:
    "Questa qui ci fa la spia"
    Poi con gesto assai brutale
    Spinge forte Carmelina
    Tira un colpo di pugnale
    Ed uccide la bambina
    Lei gli disse: "Gran vigliacco
    Tu mi hai fatto il cor gelare"
    Lui rispose: "Prendo un sacco
    E la vado a sotterrare"
    L'assassino era sul punto di uscire
    Con la bambina nel sacco
    Che si sentì bussare alla porta
    "Chi è?", rispose Carmelina
    "Apri presto, sposa amata
    Sono io, il tuo prediletto"
    Cosicché la scellerata
    Mette il sacco sotto il letto
    Pure Nino si nascose
    Sotto il letto, il disonesto
    Poi la moglie gli rispose:
    "Giorgio, aspetta che mi vesto..."
    Gli aprì, la malvivente
    Di paura tutta presa
    Giorgio presto entrò furente
    E lei disse: "Oh, che sorpresa!"
    Carmelina si buttò al collo del marito
    Ma lui la respinse con violenza e le disse:
    "Dov'è nascosto il tuo amante?"
    E mentre lei negava si sentì tossire
    "Esci, vigliacco", gridò Giorgio
    "Che ti tolgo la tosse"
    E prese dalla valigia un'accetta
    Esce allor da sotto il letto
    Nino Zanni, in tutta fretta
    Giorgio grida: "Maledetto!"
    E gli mena con l'accetta
    Muore Nino dissanguato
    Peggio ancora d'un maiale
    Che la gola gli ha tagliato
    Giorgio, all'uomo criminale
    Dopo vede il sacco a terra
    Sotto il letto e sconosciuto
    E con dubbio già lo afferra
    Per vedere il contenuto
    Giorgio apre il sacco e grida:
    "Figlia, figlia mia, ti hanno assassinata
    Ma ti vendicherò!"
    Traditrice ed assassina
    Si scatena la tempesta
    Tira un colpo a Carmelina
    E le mozza già la testa
    Dopo corre dalla mamma
    Vede il lutto sulla porta
    E si è spenta la sua fiamma
    Che sua madre già era morta
    Sorge l'alba, canta il gallo
    Resta solo col suo pianto
    Se ne va dal maresciallo
    E racconta tutto quanto
    Giorgio dopo fu arrestato
    Lo travolse la bufera
    Il destino gli fu ingrato
    E morì nella galera
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