La Stampa - Natale tra sabbia e calura: così festeggiano i militari italiani a Dubai

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  • Опубликовано: 27 дек 2019
  • 25 dicembre 2019
    C’è un Babbo Natale senza barba e in perfetta linea che si aggira per la base, tra le casette bianche e il deserto. È giovane e ha il volto dolce e gentile di Laura, pilota dei C130 dell’Aeronautica militare italiana che qui ad Al Minhad è responsabile dell’ufficio operazioni, ma anche istruttore di nuovi piloti e per l’occasione persino il vice di Santa Klaus. Dispensa sorrisi e per i suoi uomini gli ordini appaiono sempre un po’ meno rigidi. È il più strano Natale quello che si festeggia sotto i trenta gradi degli Emirati Arabi. Il clima non è quello abituale della neve e delle renne, ma l’aria di festa si sente lo stesso. Nella base di Al Minhad, che le forze armate italiane utilizzano come hub per spostare uomini e mezzi verso tutti i teatri operativi, il giallo della sabbia si mescola al rosso del addobbi. «Sembra strano celebrare il Natale con questa temperatura ma noi abbiamo rispettato le tradizioni italiane, a iniziare dal menù del cenone - racconta il colonnello Alberto Pelacchi, che è il comandante della base - Ovviamente non ci siamo fatti mancare il cotechino con le lenticchie e la serata è finita con l’immancabile karaoke». I 130 uomini che lavorano alle spalle dei grattacieli di Dubai si ritrovano tutti a pranzo. Con un ospite d’eccezione, il capo di stato maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli, che ha deciso di trascorrere le feste nelle basi estere in cui sventola il tricolore. Colazione a Erbil, nel Kurdistan iracheno, e pranzo ad Al Minhad, con l’immancabile scambio di regali e brindisi. Con tanto di rito goliardico collettivo: «Questo è il richiamo dell’aquila, il simbolo di noi aviatori».
    di Nicola Pinna, inviato ad Al Minhad (Emirati Arabi)
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