Autrici e autori problematici: come ci comportiamo? Separiamo l'opera dall'artista?

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  • Опубликовано: 29 окт 2024

Комментарии • 245

  • @nomadicreader
    @nomadicreader 3 года назад +95

    La neutralità è un'illusione dei privilegiati. Più cresco e più me ne rendo conto...
    Per quanto riguarda gli autori del passato, bisogna anche considerare che nella maggior parte dei casi qualsiasi opinione bigotta espressa più di dieci anni fa viene difesa a spada tratta dai fan con la scusa che "erano altri tempi". Non è proprio così semplice: molti autori erano problematici anche per l'epoca in cui vivevano. Lovecraft e Margaret Mitchell erano considerati razzisti anche dai loro contemporanei, e violentare i bambini non era considerato normale nemmeno quando a farlo erano Marion Zimmer Bradley e Indro Montanelli.
    Non è che qualsiasi epoca passata fosse una zona franca dove tutto era permesso; semplicemente, ci piace pensarlo perché ci permette di giustificare i comportamenti dei nostri idoli senza doverli guardare con occhio critico.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +8

      La neutralità qua non la si sposa, è passata troppa acqua sotto i ponti. Lecita è lecita, però il video spero inviti alla riflessione.
      Erano sempre e saranno sempre altri tempi, altre sensibilità e altre situazioni.. l'invito del video è appunto quello di riflettere su questi aspetti, in quanto non sono territori neutri

    • @LorMortensen
      @LorMortensen 3 года назад +6

      "La neutralità è un'illusione dei privilegiati" non so se l'hai partorita te o è una citazione, ma vorrei tatuarmela sulle gengive fortissimo.

    • @chiara4622
      @chiara4622 Год назад +1

      Bisogna guardare con occhio critico le loro opere, non le loro vite.
      Se poi, per sensibilità personale, non si riesce proprio a separare l'opera dall'autore, pazienza, si leggeranno altri scrittori. L'mportante è non cadere nel tranello della censura perbenista e ipocrita, ossia, tanto per citare un esempio paradigmatico, quella censura che, di recente, la Penguin ha imposto alle opere per bambini di Roal Dahl.

  • @liviarocchi7925
    @liviarocchi7925 3 года назад +41

    Credo che la letteratura serva a farsi domande più che a dare risposte. Le mie, sul tema, sono queste:
    Fino a che punto è possibile conoscere davvero un autore? Conosciamo davvero i nostri amici e parenti, o a volte persino loro ci deludono o ci sorprendono? Quindi fino a che punto si può conoscere e capire davvero qualcuno di cui leggiamo solo la biografia, l'epistolario, i tweet, qualche articolo di giornale (scritto da chi? Una persona a sua volta integerrima? Una persona imparziale? Una persona che a sua volta CONOSCE nel modo più profondo l'autore di cui sta parlando/scrivendo?)
    Per esempio: ascoltando questo video sono trasalita sentendo dire che Tolkien era antisemita. Ho letto la sua biografia, i suoi saggi e non mi ha mai sfiorato nemmeno il dubbio che lo fosse. Ho letto le sue lettere in "La realtà in trasparenza" e vi racconto questo aneddoto che mi colpì tanto. Negli anni Trenta, un editore tedesco voleva acquistare, tradurre e pubblicare Lo Hobbit in Germania. In quel periodo però, Hitler era già saldamente al potere, e l'editore chiese a Tolkien se, visto il suo cognome tedesco, lui fosse un ebreo tedesco scappato in Inghilterra per via del clima politico, perché non avrebbero mai pubblicato in Germania il libro scritto da un ebreo. Non ricordo le parole esatte di Tolkien, ma rispose all'editore tedesco che no, non era ebreo, ma sarebbe stato fiero di appartenere a un popolo per cui nutriva tanta ammirazione". Con questa risposta, rinunciò alla pubblicazione e a guadagni che all'epoca gli avrebbero fatto comodo, dato che viveva con lo stipendio di un professore e una famiglia abbastanza numerosa sulle spalle. Poi, per carità, le lettere sono state filtrate dal figlio, magari me ne sono sfuggite altre in cui aveva un altro atteggiamento. Però mi sembra indicativo del fatto che si fa presto ad appiccicare un'etichetta addosso a una persona, soprattutto se quella persona non è più qui a difendersi. Ma è giusto? Ne abbiamo il diritto?
    Quanto è efficace la divisione tra autori vivi e morti per eventuali boicottaggi? Nel caso di autori ricchissimi come Martin o Rowling, privarci della loro opera intaccherà davvero il loro potere e le loro finanze, anche tenendo conto che rimarranno comunque dei fan che li sosterranno, o che addirittura altri si aggiungeranno proprio in virtù delle loro presunte idee discutibili? O danneggerà solo noi stessi? Ma anche ammesso che danneggi il loro lavoro, è giusto? Il lavoro, caspita, uno degli aspetti più importanti della nostra vita. Non è come escluderli dal club di briscola, è una responsabilità ENORME.
    E ammesso che un autore si sia addirittura macchiato di un crimine: abbiamo davvero il diritto di boicottarlo e danneggiarlo? Di infliggergli una pena irrevocabile? I sistemi giudiziari evoluti non sono per il RECUPERO di chi commette un crimine, spesso anche fornendogli/le un lavoro che gli/le permetta di vivere onestamente? Vi ricordate il caso di Erica e Omar, i fidanzatini di Novi Ligure che hanno assassinato brutalmente la madre e il fratellino di lei? Adesso hanno una famiglia e un lavoro. Uno scrittore o una scrittrice invece deve subire una condanna a vita e senza appello? Addirittura post mortem. Non toccava a un certo "Dio" giudicarci dopo il trapasso? Oggi tocca al lettore? Perché?
    Avete letto la storia della donna recentemente giustiziata negli USA? Il suo crimine è ripugnante, tremendo, inaccettabile, ma avete visto che vita ha fatto, cos'ha subito fin da bambina, quante persone si sono impegnate a spezzarla? Quindi, per quanto abbia fatto una cosa atroce, la colpa era davvero sua e solo sua?
    E nel caso di scrittori meno noti e ricchi, abbiamo davvero il diritto di appiccicare loro etichette pesanti, tanto da rovinarne la carriera? Proviamo a girare la frittata: se facessero la stessa cosa a noi? Noi, se analizzati sotto una lente parziale e prevenuta, passeremmo indenni qualunque esame?
    Trovo che sia giusto riflettere sui vari punti sollevati dal video, ma trovo anche che oggi ci sia troppa fretta di etichettare e giudicare, per poi arrivare addirittura a danneggiare altri esseri umani in modo anche grave, il tutto in virtù di una superiorità morale che ci viene... da dove esattamente? L'empatia che proviamo per una persona discriminata per il colore della pelle, il genere a cui appartiene, eccetera, non deve valere anche nei confronti di esseri umani, fallibili, che osano scrivere e magari avere anche successo?
    Poi, per carità, sono stata la prima a non comprare libri di Agota Kristov fino a quando era in vita, quando ho saputo che da bambina torturava gli animali, pur considerando "La trilogia della città di K." uno dei libri più belli che abbia letto e riletto in vita mia. Ma mi domando se ne devo andare fiera e continuare su questa strada, o se abbia fatto male e debba fare un passo indietro.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +8

      Vado per punti.
      Fino a che punto è un tema un po’ retorico (come dicevo anche nel video, molto spesso ci si approccia in questo modo a determinate questioni) nel senso che non serve sapere OGNI cosa di una persona per non condividerne uno o più aspetti. Se so che autore X ha st**rato qualcunx, può anche essere la persona migliore del mondo ma ha comunque compiuto qualcosa che io personalmente non accetto. Questo è uguale per tutt*? No. Io posso non accettarlo, tu si.
      Se un’autrice decide di sfruttare le proprie piattaforme per attaccare la comunità trans, alla quale io sono molto vicina, posso non conoscerla a 360° ma rimane che attacca le donne trans. Mi serve per forza sapere tutto di una persona per prendere le distanze? Non credo. A te magari si, ma non tutti abbiamo la stessa sensibilità, gli stessi valori e la stessa esperienza.
      Sul boicottaggio, la questione penso di nuovo che sia più complessa. Il boicottaggio è un’azione sia individuale che collettiva, assume potenza più viene condivisa e più viene praticata. Dire che non intaccherà a sufficienza il potere e le finanze di un determinato autore o di una determinata autrice derubrica la nostra responsabilità individuale a inutile (come se poi fosse utile solo quando di impatto su vasta scala, ma anche qua è un gatto che si morde la coda: se nessunx inizia, non si arriva ad un approccio collettivo) e il fatto che si creino o si aggiungano fan non cambia nulla, perchè sono due aspetti separati.
      Poi, sul danno effettivo, è giusto nella misura in cui c’è appunto un coinvolgimento etico ed emotivo. Nel senso che è una responsabilità chiaramente enorme, ma abbiamo il diritto di decidere come spendere i nostri soldi. Fossero di altre persone capirei, ma è mio diritto decidere su chi investire il mio denaro. Io non devo NULLA a queste figure. NULLA. Perchè se un autore commette un crimine violento su una donna io dovrei investire i miei soldi su di lui quando è una delle cose che più mi spaventano nella vita reale?
      Non ho il diritto di dirottare le mie finanze su soggetti che non violentano?
      Anche perchè non è responsabilità mia continuare a dare visibilità, potere e prestigio a soggetti di questo tipo. Anche perchè il loro lavoro è tanto onesto quanto quello di una persona che non violenta.
      Posto che dio non esiste, rimane a me l’unico potere di decidere su chi investire il mio tempo, la mia cultura e il mio denaro.
      Non mi pare in alcun modo paragonabile alla storia della
      Autori meno noti e meno ricchi che propagano idee razziste, misogine, sessiste, trasfobiche, omolesbobifobiche ecc… Posso decidere di dare spazio a persone che non propagano certe idee. Non è che un posto se lo meritano tutti per forza.
      Pensa a persone che lavorano male. Non durano molto in un’azienda, ma chi sono io per decidere di rovinare la loro carriera? Eppure più facilmente tracciamo un margine tra persona pigra/non produttiva e persona con convinzioni discriminatorie.
      Poi non vale l’argomentazione ‘se facessero la stessa cosa a noi’ perchè a) non mi occupo di letteratura, il mio lavoro NON influenza le persone tramite la trasmissione di concetti b) ho una certa sicurezza morale e lavoro sul mio percorso, esattamente come si chiede di fare a queste persone.
      Come tu trovi molta fretta a giudicare io invece percepisco l’esatto contrario: la voglia di leggerezza, la deresponsabilizzazione individuale e le solite frasi del tipo ‘ah ma non si può più dire nulla’ (sul filone ‘not all men’ ecc).
      Mi chiedo perchè siamo così tolleranti su dinamiche che non ci coinvolgono magari in prima persona ma che a prescindere respingiamo, ai quali opponiamo resistenza o che giustifichiamo.
      Non voglio dire che ho la patente morale per le persone, lunge da me e il video pone più quesiti che dare risposte, ma perchè dovrei supportare persone razziste se mi considero antirazzista? Come posso definirmi alleata della comunità trans, poi avvallare tutti i comportamenti transfobici?
      Questa empatia è sempre più a favore di chi commette reati o di chi utilizza razzismo, misoginia ecc perchè li derubrichiamo sempre. È un’evidenza che percorre tutti i periodi storici, soprattutto l’attuale.
      Ogni persona ha una sensibilità diversa, per questo non tutti i prodotti né tutti i codici morali sono adatti e applicabili a tutti. Una volta che capiamo che per te alcune cose sono tollerabili, per me no, compieremo scelte diverse. Una è più valida dell’altra? no. Ma porsi certe domande è sempre un bene.

    • @liviarocchi7925
      @liviarocchi7925 3 года назад +8

      @@MissFictionBooks
      "Mi serve per forza sapere tutto di una persona per prendere le distanze? Non credo. A te magari si, ma non tutti abbiamo la stessa sensibilità, gli stessi valori e la stessa esperienza"
      Io invece credo sia importante sapere tutto. Nel caso dello stupro è un reato, e ok, lo condanno. Condanno l'atto, la persona, per quanto mi disgusti, non può essere condannata a vita e oltre. La sensibilità e l'empatia nei confronti delle vittime sono sacrosante, e guai se non ci fossero. Ma nel momento in cui si diventa giudici, anche nel nostro piccolo, la questione si fa più complessa, perché in teoria tutti dovrebbero avere la possibilità di redimersi. Per quanto ci disgusti, anche a fronte di reati gravi non si mette in cella e si butta via la chiave (metaforicamente parlando). Si dovrebbe pensare alla rieducazione, alla possibilità di redenzione per tutti. O no? La legge lo prevede, il web non tanto. Chi avrà ragione? Non credo che porsi queste domande sia leggerezza, anzi, il contrario: è costringersi a non diventare Caino di fronte a Caino che richiede uno sforzo tremendo, perché istintivamente gli daremmo tutti almeno una zoccolata in testa, uno sputo in faccia, e prenderemmo le distanze a vita.
      Io non dico che per me certe idee siano tollerabili, ma nel caso di idee che non condivido, posso giudicare la posizione di chi le esprime solo in base alle idee, o considero anche da dove vengono le sue idee, quali altre cose ha fatto, magari molto buone, e quindi decido di "perdonare" UN errore, UN difetto, UN'IDEA che mi urta, a fronte di molti lati e molte azioni positive che improvvisamente vengono cancellate?Perché? Siamo solo UN nostro lato o siamo persone complesse, con luci e ombre, tutti: tu, io, Rowling, Pincopallo...
      Magari mi sbaglio, ma in certe condanne, che sono sicura vengano fatte in buona fede, vedo una presunta superiorità morale che mi lascia molto perplessa. Almeno per come sono fatta io, in base ai miei valori, alla mia sensibilità.
      Con questo non dico che certe idee vadano accettate senza discutere, assolutamente no. Ma se capisco e condivido il prendere le distanze da un'idea intollerabile, faccio molta più fatica al capire il prendere le distanze da una persona nel suo complesso, compresa quella parte della sua vita e del suo lavoro in cui le idee che non tollero non compaiono. Mentre in alcuni commenti (non nel tuo video), leggo cose che mi fanno accapponare la pelle: dal contesto storico che sarebbe solo una "scusa" per non condannare certe idee (in alcuni casi può esserlo, ma non sempre), alla condanna persino del merchandising, come se a un oggetto inanimato come una sciarpa di Grifondoro potessimo attribuire traumi, colpe, malvagità da punire... E mi domando, perché appunto, è giusto farsi domande: tutto questo porta davvero a consolare le sensibilità ferite, o finisce per esacerbare le tensioni?
      Davvero, sono domande per cui non ho una risposta certa, ma mi sembra importante farsele, perché tutti abbiamo delle responsabilità, sèguiti o non sèguiti.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +5

      Ma sono io che mi devo assumere l’onere di riabilitare l’autore o l’autrice che non danno segni di redenzione?
      Come dico nel video, in molti casi il call out è servito a rivedere alcune posizioni o in molti casi a confessare o assumersi la propria responsabilità riguardo alle proprie condotte. Poi io la possibilità la posso anche dare, SE vedo che c’è un lavoro dietro.
      Ribadisco, non è superiorità morale ma delineare limiti oltre i quali non siamo dispost* ad andare o cose che non accettiamo.
      Io vedo l’estremizzazione esattamente al contrario, nel senso che è tutto buttato sul ‘eh ma allora non si può più dire niente’. Ci sono gradi diversi di gravità, come esperienze e sensibilità diverse. Una vittima di razzismo che decide di non leggere autori e libri razzisti sbaglia? È troppo dura? Glielo devo dire io che sono bianca e che non ho sperimentato quello che ha vissuto che non deve giudicare?
      Detto ciò, anche l’acquisto è una componente attiva di conferimento di profitto e influenza. La sciarpa di Grifondoro dona percentuale alla mangiamorte, che devolve a sua volta a sostegno di associazioni e partiti transfobici che in Inghilterra hanno un potere allucinante. La mia non è superiorità morale nel non comprare più nulla, è un atto concreto per ridurre quei pochi spicci che le daranno le mie quote da devolvere a LGB alliance e a tutti i gruppi transescludenti. Io personalmente le condanno certe idee, perchè influiscono sulla vita delle persone. Non sono separate da me. Sono amic*, vicin* di casa, conoscent*, collegh*, follower… le condanno perchè la misoginia ha effetto sulla mia vita, il razzismo e l’omolesbobitransfobia ce l’ha nella vita di milioni di persone, idem per il fascismo.
      Possiamo non avere gli stessi parametri e gli stessi codici, ma dobbiamo anche comprendere che non lo si fa per avere lo scettro della giusta rettitudine ma solo quello dell’aver in piccolissima parte contribuito a non far soffrire altre persone. Lecitissimo non porselo come problema né vederlo come problema del singolo o del consumatore.

    • @liviarocchi7925
      @liviarocchi7925 3 года назад +13

      @@MissFictionBooks
      Vado anch'io punto per punto.
      "Ma sono io che mi devo assumere l’onere di riabilitare l’autore o l’autrice che non danno segni di redenzione?
      "
      Certo che no. Non ho mai detto questo, ho solo detto che, secondo me, è giusto lasciare aperta questa possibilità.
      "Come dico nel video, in molti casi il call out è servito a rivedere alcune posizioni o in molti casi a confessare o assumersi la propria responsabilità riguardo alle proprie condotte".
      Questo mi sta bene; finché il call out rimane tale e non diventa linciaggio o bullismo, come in certi casi ho visto accadere addirittura con insulti e atti violenti contro l'autore.
      "Ribadisco, non è superiorità morale ma delineare limiti oltre i quali non siamo dispost* ad andare o cose che non accettiamo.
      Io vedo l’estremizzazione esattamente al contrario, nel senso che è tutto buttato sul ‘eh ma allora non si può più dire niente’. Ci sono gradi diversi di gravità, come esperienze e sensibilità diverse".
      Eh, appunto, quello è il problema: le estremizzazioni. Perché si deve ragionare per polarità opposte? Siamo sicuri che la situazione sia solo "non si può dire niente, che schifo!" e "si può dire tutto, che schifo!"? Io la vedo molto più complessa e sfaccettata, ma in questo mi sento molto sola. Ho paura dell'indifferenza di fronte alla circolazione di certe idee, ma ho paura anche dell'intransigenza che porta non al ragionamento, ma all'autocensura. Perché ragionare porta anche a cambiare idea, autocensurarsi porta solo a covare rancori ancora più forti. E per ragionare servono assolutamente le sfumature; le opposizioni binarie portano a schierarsi acriticamente. Siamo (e uso la prima persona con consapevolezza) tutti pronti a vedere l'estremismo dall'altra parte, mentre è difficile mettersi in discussione.
      Per non parlare poi delle estremizzazioni dei giudizi riguardo agli autori, tipo "Tolkien antisemita". Chi si pone GIUSTAMENTE il problema di non far soffrire una determinata categoria di persone, non si pone il problema di farsi un'idea magari sbagliata magari su un'analisi sbagliata e appioppare a un altro essere umano la stessa etichetta che si usa per chi realmente mandava la gente nei campi di sterminio? Ma ci rendiamo conto? Per questo dico: andiamoci piano. Facciamoci domande, ma attenzione alle risposte, che non è detto siano giuste, anzi.
      "Una vittima di razzismo che decide di non leggere autori e libri razzisti sbaglia? È troppo dura? Glielo devo dire io che sono bianca e che non ho sperimentato quello che ha vissuto che non deve giudicare?"
      Certo che no, non mi pare di aver suggerito niente del genere. Io dicevo più "Se un autore scrive una cosa che IO non condivido, IO mi devo fermare a quello ed escludere tutto il resto?". L'idea di imporlo a qualcuno non mi sfiora nemmeno (ma neanche se l'autore fosse la perfezione incarnata). Però, conosci la storia di Daryl Davis? Ha smantellato parecchie sedi del Ku Klux Klan, entrandoci e dialogando con i membri, lui, con la sua pelle nera. Lui che era stato preso a sassate da piccolo, per il colore della sua pelle. Non dico che tutti debbano avere la sua forza, lui è stato eccezionale (e fortunato, probabilmente). Però penso che per risolvere i problemi sia necessario pensare fuori dalla scatola. Tenere conto che l'essere umano è sensibilità ma anche razionalità, forza, intelligenza e mille altre cose. E per farlo serve libertà assoluta, compresa quella di dialogare con il Ku Klux Klan se serve. Daryl Davis aveva tutti i motivi per "prendere le distanze", compreso quello di salvarsi letteralmente la pelle. Se non l'ha fatto lui, posso seguire il suo esempio: invece che mettermi da una parte o dall'altra della barricata, posso ignorare la guerra e smantellare la barricata. O almeno tentare. Oggi, chi prova a fare così viene tacciato di ignavia, perché c'è molta più fretta di mettere rassicuranti etichette, trovarsi "dalla parte giusta" che di cercare soluzioni rischiose, difficili, complesse.
      "Detto ciò, anche l’acquisto è una componente attiva di conferimento di profitto e influenza. La sciarpa di Grifondoro dona percentuale alla mangiamorte, che devolve a sua volta a sostegno di associazioni e partiti transfobici che in Inghilterra hanno un potere allucinante. La mia non è superiorità morale nel non comprare più nulla, è un atto concreto per ridurre quei pochi spicci che le daranno le mie quote da devolvere a LGB alliance e a tutti i gruppi transescludenti."
      Così lo capisco, mi sembra che abbia senso, anche pratico. Purché chi compra la sciarpa di Grifondoro (magari perché non sa tutti i retroscena) non diventi automaticamente un/a mangiamorte . Anche perché, per quanto ne so, J.K. Rowling dà o dava i suoi soldi e presta il suo nome anche a cause nobili, tra cui lotta contro la sclerosi multipla, sostegno dei genitori single, miglioramento delle condizione negli orfanotrofi (lager) di alcuni paesi dell'est... Boicottando lei, boicotto anche il suo contributo a favore di queste cause nobili, insieme a quella pessima. E non potrà mai essere compensato dai miei du spicci. Per dire che le nostre scelte hanno impatti e risvolti molto più complessi di quanto ci piaccia pensare.
      "Io personalmente le condanno certe idee, perché influiscono sulla vita delle persone. Non sono separate da me. Sono amic*, vicin* di casa, conoscent*, collegh*, follower… le condanno perchè la misoginia ha effetto sulla mia vita, il razzismo e l’omolesbobitransfobia ce l’ha nella vita di milioni di persone, idem per il fascismo ".
      Sì, anche su questo sono d'accordo. Come dicevo l'idea è condannabilissima, per i motivi che dici tu e anche altri. Ma secondo me l'idea è una componente della persona, magari in un dato momento. Non è LA persona, sempre, in tutto quello che ha fatto e farà per sempre. Quindi l'importante è che la reazione sia proporzionata all'azione e aperta a cambiamenti, valutata sotto tutti gli aspetti. secondo me.
      "Possiamo non avere gli stessi parametri e gli stessi codici, ma dobbiamo anche comprendere che non lo si fa per avere lo scettro della giusta rettitudine ma solo quello dell’aver in piccolissima parte contribuito a non far soffrire altre persone. Lecitissimo non porselo come problema né vederlo come problema del singolo o del consumatore."
      Ok, ma non diamo per scontato che chi allarga il discorso, si fa domande diverse dalle nostre non si ponga il problema o non lo veda come problema. Magari vede altri problemi, o solo una diversa sfumatura nella questione.

  • @giulianespoli8794
    @giulianespoli8794 3 года назад +18

    Vorrei portare un mio pensiero sulla questione, sperando possa essere interessante. Io ho sempre trovato, mi si perdoni il termine, "affascinante", il contrasto di certi autori tra la grandezza delle cose che hanno scritto e la bassezza per non dire l'incoerenza totale di certe loro azioni. Ma perché le ho sempre viste con l'occhio "scientifico" della ragazza che fin da giovanissima è sempre stata interessata alle profonde contraddizioni di cui è capace l'Essere Umano. Questa consapevolezza spesso in passato mi ha aiutato ad avere uno sguardo più attento e distaccato nei confronti di qualsiasi creatore di contenuti. Ci tengo a precisare che ciò non sminuisce assolutamente la mia condanna nei confronti delle azioni di questi personaggi. Lì sta la chiave secondo me: cercare di capire e condannare non sono affatto su due piani diversi! Si cresce ed i gusti cambiano le idee cambiano, ma tutti dovremmo puntare innanzitutto alla nostra crescita personale, acquisendo sempre nuovi mezzi per cercare, almeno in parte, di comprendere come funziona il mondo e cosa si può fare per migliorarlo!

  • @francescavellei6371
    @francescavellei6371 3 года назад +11

    Ciao Tiffany! Io leggo pochissimo Fantasy (purtroppo aggiungo, visto che mi piacerebbe sentirti parlare di tutti i libri che citi) ma sono felicissima di seguirti perché ispiri riflessioni serie su tantissime questioni. Il potere dato alle comunità online è più grande di quanto si possa immaginare e quindi condivido pienamente la tua posizione e ti ringrazio per averla espressa. Perché nonostante le discussioni o i commenti sgradevoli che questo video possa provocare, c'è sempre chi ha voglia di riflettere e di acquisire consapevolezza (sono sicura di non essere sola qui sotto). Quindi daje sempre!

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +3

      Ciao stella ti ringrazio tantissimo! Ci tengo anche a sottolineare che la voglia di confrontarsi su questi temi, dove abbiamo sicuramente posizioni, sensibilità e modalità diverse sia importantissimo. Poi chiaro, io non riesco ad essere neutra in tematiche come queste....

  • @annafilipponi5136
    @annafilipponi5136 3 года назад +29

    Quando hai annunciato questo video su Instagram mi hai creato un sacco di hype, lo stavo aspettando con ansia!

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +3

      L'ansia ora passa a me per i commenti che pioveranno :D

  • @tavolo91
    @tavolo91 3 года назад +7

    Le tue posizioni mi sembrano francamente molto condivisibili. Io personalmente se l'autore è morto da più di un secolo gli do il beneficio del dubbio, nel senso che spero che se fossere nati ora sarebbero persone migliori, perché credo che si venga educati alla tollerenza e il rispetto degli altri. Tollero negli autori vivi posizione scomode solo se non ledono gli altri o se sono posizioni passate e si cresciuti.

  • @sarawhite9523
    @sarawhite9523 3 года назад +17

    Ciao Tiffany, rieccomi. Ho diviso il mio commento in due per facilità.
    Qui vorrei obiettare (ma in realtà non proprio) ad una cosa che hai affermato. Hai detto, lecitamente, che secondo te la cancel culture non esiste. Su questo ho un'opinione leggermente diversa, ma con cui possibilmente concorderai.
    Secondo me, la cancel culture esiste, ma non è il fenomeno che sembra essere entrato nell'immaginario collettivo. Cioè: la cancel culture non è il fatto che un autore, per esempio, diminuisca le vendite dei suoi libri o abbia problemi lavorativi per via di alcune sue azioni problematiche. In quel caso, onestamente, sono dell'opinione che forse sta anche bene loro. J. K. Rowling (anche se non ha sofferto per la "cancel culture") avrebbe dovuto pensarci due volte prima di usare una piattaforma così potente per comunicare certe idee. Qualunque problema lavorativo o anche giudiziario (es se subisse denuncia) che possa avere questa persona, è sua responsabilità nel momento in cui è in una posizione così potente. Insomma, ha voluto la bicicletta? Ora pedala.
    Però, a mio parere, la cancel culture esiste sotto un'altra forma. La cancel culture è l'idea che, in conseguenza ad un'azione problematica di una persona, sia lecito rivolgere loro qualunque tipo di insulto o minaccia. Secondo me il problema sta qui. Sicuramente, se un* ragazzin* transgender scrive un Tweet mandando a quel paese la Rowling, credo ne abbia tutto il diritto (io retwitterei anche). MA ciò che non è lecito sono messaggi del tipo: minacce di morte, minacce di violenza fisica, violenza psicologica etc. etc. E la cancel culture è proprio l'idea che una persona, da condannata, in questo senso perde la sua posizione da essere umano: gli si può dire e fare di tutto.
    Tra l'altro, il problema della cancel culture (del secondo tipo) non è soltanto il fatto che comunque si sta recando un danno forte all'individuo, ma, più che altro, che questo comportamento si ritorce contro la categoria discriminata dal personaggio problematico. Insultandola, la gente ha offerto su un piatto d'argento la posizione della martire alla Rowling. E lei ci è balzata subito dentro, lavandosi così completamente le mani, e passando addirittura per la vittima.
    La cosa preoccupante è che molte/tutte queste minacce di morte arrivano proprio da parte di persone NON appartenenti alle categorie discriminate. Penso sia estremamente importante, per chi è un "alleato" delle minoranze, senza farne parte, assicurarsi che le proprie azioni rechino beneficio. E la cancel culture non lo fa.
    In sintesi, il problema della cancel culture non è solo il fatto che la persona attaccata venga cancellata, ma soprattutto che lascia loro il coltello dalla parte del manico.
    P.S.: Sto scrivendo questi commenti alle due di notte, spero siano comprensibili

    • @martinarusso1566
      @martinarusso1566 Год назад

      Però in quel caso non parliamo di cancel culture, che ha un significato ben preciso, ma rientriamo in quello che è il discorso dell'odio online, secondo me, che merita un discorso serio, strutturato e specifico.

  • @marcoaltobelli2423
    @marcoaltobelli2423 3 года назад +21

    37:31 Mi fermo un attimo perché non capisco. Ora parlo da persona che non ama affatto lo stile di Tolkien e che a pagina 4 del Silmarillion aveva i testicoli a terra, che appena iniziato a leggere "le due torri" ho pensato che il copione del film fosse meglio. dov'è il problema di questa frase? "Non scrivo di donne perché non sono capace " ha semplicemente ammesso un suo limite. Parlando di altri autori che non amo, Sarah J Mass (tiro fuori lei che vado sul sicuro) prima accusata di non inserire personaggi lgbt+ nei suoi libri, poi accusati di averli rappresentati male (come se gli etero li sapesse scrivere...). Ma un autore che dovrebbe fare? Non era meglio lasciar stare la Mass anziché farle accuse a caso? A prescindere che sia Tolkien o Peppino Bianchi, dire "io non scrivo di x perché non sono capace" non impedisce ad altri di scrivere x, dov'è il problema se non vuole affrontare un tema per ammessa incapacità? Mi pare segno di rispetto e maturità piuttosto.
    Personalmente, da ragazzo che ha visto più peni che vagine, non fare rappresentazione è 10 volte meglio che farla male o farla tanto per. Pare quasi che se un autore non si adegua a fare rappresentazione a tappeto diventa automaticamente di meno valore.
    Questa ipocrisia la vedo parecchio con Sanderson, prima autore disprezzato da diverse persone per le sue uscite omofobe, preso in giro perché nei suoi libri non si vedono i personaggi scopare "eh vabbé, è mormone, icsdì icsdì". Adesso viene "perdonato" perché nella Folgoluce c'è un personaggio omosessuale, personaggi con malattie mentali e scene di sesso più esplicite.
    Mi spiace ma Mistborn, Elantris e Il Conciliatore erano grandi opere fantasy anche quando Sanderson diceva di non approvare i matrimoni omosessuali. Opere che e detto fuori dai denti, pisciano sopra a diversi epic fantasy più recenti come il Priorato dell'albero delle arance, na roba che se non fosse per il marketing selvaggio sarebbe passato in sordina per quanto è mediocre.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Infatti la domanda che mi pongo nel video è se sia meglio non scriverle del tutto che scriverle male, non ho una risposta. MA è un problema simile. Parto dal presupposto che ognuno ha sensibilità diverse, ma secondo me implica sia un pessimo modo di scrivere (perchè non saper scrivere personaggi dell'altro sesso significa non riuscire a lavorare sull'immedesimazione) e anche vedere il mondo con una vista estremamente limitata. Poi le implicazioni sulla letteratura fantasy sono da tenere a mente.
      Le donne sono state brutalmente marginalizzate nel genere perchè la loro rappresentazione di personaggi femminili come eroine è stata bollata come 'letteratura femminile' perchè i depositari del valore eroico sono sempre e solo gli uomini. Se questo non fosse avvenuto, se per anni non fossero state cancellate e marginalizzate, il problema non si porrebbe. Invece, il contrario è stato glorificato, perdonato e anzi, ritenuto geniale.
      Possiamo anche considerarlo un segno di maturità, ma possiamo anche vederne tutte le implicazioni.
      La Maas vede un mondo bianchissimo, eterosessualissimo e abilissimo? Per me è un problema. è come se avessimo la vista selettiva. Che poi per recuperare alle critiche abbia fatto scelte estremamente discutibili, messo pezze peggiori del problema originale non ci piove.. ma di nuovo, possiamo paragonare il potere di un autore o di un'autrice bianchi, privilegiati ecc con quello di persone marginalizzate? Ovvio che nessunx vieta alle altre persone di scrivere ma non fingiamo che ci siano le stesse possibilità e lo stesso sostegno per tutt*.
      Poi su Sanderson, che a me non interessa leggere, perchè stiamo ponendo un problema se ha lavorato con costanza nel migliorare le proprie posizioni personali? Ovvio, ci saranno sicuramente implicazioni commerciali, ma rispetto ad altri autori che continuano a fregarsene di questi aspetti io lo apprezzo. Il priorato secondo me è un ottimo libro per tanti aspetti, non solo il marketing. Molto più interessante di tanti epic letti negli anni, ma proprio senza paragoni!

    • @mannym5092
      @mannym5092 3 года назад

      Entro, invece che con opinioni utili, ad ampliare un po’ la questione sanderson, perché sinceramente a me, da diretta interessata, le posizioni del mio scrittore preferito sono sempre interessate e non poco. Detto fuori dai denti, se Sanderson non avesse fatto il lavoro su di se che ha fatto non so se lo sarebbe perché, dai, come faccio ad amare con tutta me stessa una persona che mi reputa non degna di avere pari diritti solo per come sono.
      Però sanderson non solo negli anni ha riconosciuto le sue posizioni, non ha mai negato di averle avute, né negato il loro peso e ha attivamente lavorato per migliorare le proprie idee e sempre, sempre ascoltato con rispetto chi gli faceva notare le sue mancanze. È ora super progressista e attivista dei diritti civili? Manco per idea, ma di strada ne ha fatta di brutto.
      Si aggiunge a ciò un altro strato al separare l’opera dall’autore ovvero che (a differenza di scott card, JK, lovecraft, heinlein, asimov, la nostrana Silvana de Mari...) Sanderson è sempre stato molto attento nelle sue opere a presentare senza mai screditare opinioni, visioni del mondo differenti dalla sua, e anzi ad includere comunque quante identità il più possibile diverse. In modo sparso e goffo inizialmente, proprio un mbeb animato di buone intenzioni che fa un compitino, e migliorando col tempo (e ogni tanto facendo ancora errori, ammettendoli e lasciando al lettore decidere quanto questi errori fossero per l*i gravi o meno).
      I mean, credo che informarsi e tentare di migliorare siano proprio il minimo di soglia dell’accettabilità per essere persone migliori no?
      (E comunque: la Folgoluce ha ben più di un gay che gira per le pagine, la folgoluce non è la sua unica opera con i gay, e la prima saga di Mistborn non è davvero il capolavoro che ricordavate)

    • @marcoaltobelli2423
      @marcoaltobelli2423 3 года назад +6

      @@mannym5092 Di Lovecraft sapevo avesse sposato un ebrea e che più avanti nella sua vita ha rivisto diverse sue idee su religioni e popoli. Mi sarò informato male. Ma anche fosse, numero 1: cosa cambia? Ci dobbiamo vivere assieme con l'autore/autrice di turno? Tra gli scrittori che amo c'è Dostoevskij, che trattava di merda sua moglie ed era un cristiano intransigente, ergo se ci fossimo conosciuti, il mio stile e scelte di vita lo avrebbero disgustato. Tra i miei romanzi preferiti c'è Inshallah di Oriana Fallaci, altro soggettone e stronza come pochi. Eppure hanno scritto testi che mi hanno aiutato a crescere, intrattenuto, anche perché MOLTO DIVERSI da me. È così difficile accettare che si può amare il testo di uno scrittore ed essere lontani anni luce da lui?
      Numero 2: cosa ne sappiamo che altri autori/autrici amati non abbiano scheletri nell'armadio? Voglio ridere se Bardugo finisce in qualche scandalo al netto dei suoi testi inclusivi.
      PS: sì grazie al cavolo che nella Folgoluce c'è molto più di un pg gay. E sinceramente di robe strutturate e scritte (per personaggi,intreccio e stile) meglio di Mistborn ne ho trovate molto poche.

  • @alicerossi7527
    @alicerossi7527 3 года назад +20

    Dico solo una cosa: questo video mi ha fatto ripensare a Nanette di Hanna Gadsby (Netflix) e tutto il discorso relativo a Picasso.

  • @esterpotter7494
    @esterpotter7494 3 года назад +5

    Video interessantissimo e per niente scontato. Grazie di aver parlato di questo argomento, Tiffany ^^

  • @lalettricesolitaria
    @lalettricesolitaria 3 года назад +12

    Mi pongo spesso il quesito della separazione tra opera e artista, perchè sono appassionata di classici, scritti per lo più da persone la cui vita è stata controversa per mille ragioni - prima fra tutti la diversa epoca in cui vissero. Alcuni di questi sono stati fascisti, per dire, eppure hanno scritto poesie e romanzi tra i miei preferiti, in cui però non appariva nessuna delle idee politiche in questione. Per molti, farsi la tessera fu una costrizione, ma è anche vero che altri scrittori invece si rifiutarono, pagando caro con perdita di lavoro o peggio di libertà. In questi casi tendo a proseguire nel leggere le opere, cercando di recuperare una bio accurata che mi illumini sulle posizioni politiche. Comprare quelle opere non porta a sostenere l'autore, ormai bello che morto, e quindi il problema si fa minore.
    Se si parla di scrittori contemporanei la cosa si fa super spinosa. Mi viene in mente l'autore di uno dei libri che più adoro al mondo, Hyperion, di Dan Simmons. Quel suo libro è per me la celebrazione di valori umani incredibili. Adesso ha iniziato a inserire nelle sue opere roba di estrema destra e non è da meno sui social. Mi sorprende come possa coesistere questa persona con un libro così bello... eppure è così. Resta comunque uno dei miei preferiti, a prescindere, ma ho molta meno voglia di leggere le cose nuove...
    Ed è quello che mi succede in genere quando subentra la delusione per un artista: il vecchio che di lui ho letto è legato a memorie e ricordi, quindi resta lì. Ma poi mi passa la voglia di approfondire altro perché mi sento come se avessi perso qualcuno di caro. Mi è successo con un artista non del mondo letterario, ma musicale, il quale ha rivelato una sua posizione politica veramente imbarazzante. Di colpo, sentendo la sua musica, non provavo più niente. Per cui vien da sè che non mi impongo di non acquistare o parlarne: mi succede.
    Penso però che questa delusione non valga per tutti e tendo a rispettare chi invece è indifferente, anche se si tratta appunto di una scelta politica a sua volta. Arriva per tutti il momento in cui un artista lede quello che noi riteniamo come un valore o diritto, quindi presto o tardi l'esperienza arriverà anche per chi adesso si mantiene totalmente indifferente.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +3

      Ma infatti sono territori complicati, non neutri secondo me, ma sicuro che non possono ricevere una risposta unica per tutt*, perchè abbiamo storie, sensibilità e valori diversi. Allo stesso tempo è giusto porsele di continuo queste domande e riflettere su cosa leggiamo perchè in qualche modo acquistiamo prodotti che a loro volta conferiscono autorevolezza (economica, sociale o morale). Grazie mille!

  • @elisat.5326
    @elisat.5326 3 года назад +6

    Io ho un atteggiamento diametralmente opposto al tuo. Nel caso del mio approccio alla lettura, non parlerei neppure di separare l'opera dal suo autore, quanto proprio di cancellare quasi completamente l'autore. A parte gli autori studiati a scuola, non sono solita informarmi sulla biografia degli scrittori che leggo; spesso le uniche info che ho sull'autore del libro che sto leggendo sono quelle poche righe che si trovano nella quarta di copertina, quando mi ricordo di leggerle. Non seguo nessun autore sui social e raramente, a parte qualche "classico", leggo più di uno o due libri di uno stesso autore, a meno che non si parli di autori di saghe; non c'è nessuno scrittore che idolatro, ci sono solo opere che apprezzo e amo. Per me la biografia dell'autore riveste un'importanza pari a zero nella scelta di un libro. Se nel corso della lettura di un libro incontro uno o più passi che reputo problematici, ci faccio i conti sul momento e successivamente, a lettura ultimata, quando elaboro un giudizio complessivo sull'opera. Ma non è neppure detto che la presenza di uno o più passi problematici mi induca ad evitare di approcciarmi successivamente ad altre opere del medesimo autore. Diciamo che a lettura ultimata i pro e i contro finiscono sulla bilancia e può essere che essa penda a favore dei pro, nonostante la presenza, nei contro, delle suddette problematicità.
    Il tuo approccio è senz'altro più coerente del mio, e ammetto che suscita in me una sorta di ammirazione, perché riconosco che dietro ci sono un impegno e una coerenza che a me mancano, ma per come sono io e per come vivo io l'esperienza della lettura il tuo è un approccio per me piuttosto impraticabile, perché lo trovo troppo limitante.

  • @valeriadesantis5380
    @valeriadesantis5380 3 года назад +1

    Grazie per aver affrontato questo argomento in questi termini. Indro Montanelli, J.K. e Maradona solo solo alcuni esempi di coloro che negli tempi abbiamo sentito giustificare per le loro azioni "private" in onore del loro talento. Il tuo è stato un discorso collegato al mondo letterario ma le tue riflessioni sono applicabili ad ogni tipo di acquisto e non acquisto che compiamo. Ci domandiamo se sia giusto acquistare un maglioncino a 10€ consapevoli che stiamo finanziando aziende che sfruttano la manodopera, ci chiediamo se sia necessario acquistare bottiglie in plastica coscienti che finiranno in mare, stiamo ore a rimuginare sulla quantità di carne da mangiare e così via.
    Ma con i libri non è immediato capire che anche qui c'è qualcosa "dietro", che il nostro acquisto ha un determinato valore e che lancia un chiaro messaggio.
    Personalmente ho iniziato e continuato a leggere perché nei libri riuscivo a vivere vite diverse dalla mia. Crescendo ho però imparo a capire che ci sono vite che non sono degne di essere vissute neanche nei libri. E che alcuni pensieri sono deleteri per il lettore anche se sono scritti con la migliore ortografia ed esposizione possibile.
    Sono pienamente concorde con il ragionamento e le riflessioni del video e, data la complessità dell'argomento, ascolterei volentieri anche una seconda parte.
    Discernere autore e opera significa, dal mio punto di vista, non comprendere l'opera. Capire quando il testo è stato scritto, in che nazione, sotto quale circostanza e soprattutto da chi, è fondamentale se si vuole leggere con criticità. E fondamentale, soprattutto, per evitare di finanziare testi, persone e progetti che vanno contro il nostro sistema valoriale e cercarne di diminuirne la propagazione.
    La lettura non è solo intrattenimento, così come non lo è vedere un film oppure scegliere di andare a vedere uno spettacolo comico rispetto ad un altro (ecc...). Sembrerà pesante questo discorso ma credo sia necessario capire che ogni parola che diciamo o scelta che facciamo (che sia per piacere o per dovere) ci definisce. E le cose che ci definiscono ci formano e determinano l'indirizzo della società in cui viviamo. Ed è importante che alla fine l'indirizzo non sia discriminatorio per qualcuno.

  • @claudiacuilbheir1182
    @claudiacuilbheir1182 3 года назад +8

    Video super interessante e ricco di spunti di riflessione! 💖 Io sull'argomento sono ancora in fase di elaborazione sul da farsi. Nella vita reale se scopro determinati atteggiamenti o modi di pensare tossici legati a una persona che conosco taglio i ponti definitivamente e non voglio manco sentirne parlare, soprattutto se era una persona per cui avevo grande stima. E ovviamente negli ultimi mesi mi è capitato con JKR, ancora non mi capacito di come sia possibile che una donna che ha scritto una saga fondata su inclusività e lotta alla discriminazione possa concepire pensieri del genere. Al momento rifiuto di leggere altro di suo, non ho intenzione nell'immediato futuro di acquistare nulla legato a HP o ad altri suoi romanzi e mi fa male vedere continuamente post sui social che elogiano l'ennesima nuova edizione fatta esclusivamente per fare soldi facili (e like facili nel caso dei book influencer che ne parlano) come se nulla fosse successo.
    Detto questo, non so per quanto a lungo potrò avere questo tipo di atteggiamento rigido, più che altro perché mi fa male sapere che dietro a questi prodotti c'è comunque il lavoro di molte altre persone e un po' mi spiace trascinare altri nel boicottaggio del singolo autore/autrice. Forse la soluzione sarà acquistare libri usati o fare una donazione ad associazioni dedicate che sia proporzionata al costo del libro. Devo ancora capire con quale soluzione mi sentirò più a mio agio.
    Ammetto che di solito non faccio indagini sugli autori prima di approcciare una nuova lettura, più che altro perché cerco di iniziare un libro senza sapere assolutamente nulla (così faccio con i film) per non essere in qualche modo influenzata sul giudizio, e solo dopo cerco notizie. Certo è che se mi giunge notizia di comportamenti problematici prima di leggere mi passa la voglia.
    Per quanto riguarda gli autori deceduti, mi è più facile mettere da parte i sentimenti per l'autore/autrice durante la lettura, ma è anche vero che non me la godo come magari accadrebbe senza sapere i dettagli spiacevoli. La mia fruizione è compromessa ed è assai probabile che non mi affezioni all'opera né ai personaggi, per quanto possano essere scritti bene. Caso a parte per D'Annunzio, che ho sempre schifato e non ho mai letto proprio perché a pelle non ce la faccio.
    Concludo con una frase che ho sentito dire da una persona di famiglia, una frase che riassume l'atteggiamento più comune e che mi agghiaccia alquanto. Si parlava appunto di parole discriminanti di certi autori di spicco e di come fosse nostro dovere in quanto umani protestare, dire qualcosa in difesa di chi è discriminato. E la persona in questione rispose "Non è una cosa che mi riguarda in prima persona, quindi perché dovrei?".
    Speriamo che questo video giri e porti un po' di buon senso in chi non vuole averne! 💪

    • @lordvale9
      @lordvale9 3 года назад +1

      Ciao Claudia. Nella vita reale però non è cosi semplice. Tagliare i rapporti con un autore è facile, tagliare i rapporti con il fratello razzista o il cugino omofobo, un po' meno. Molte delle tue parole (e anche quelle di Tiffany) sono applicabili unicamente in un rapporto fra consumatore e produttore. La vita reale è più complessa, ed è lì che tante belle parole si scontrano e ruzzolano a terra. Una mia carissima amica ha spesso e volentieri uscite razziste. Dovrei tagliare i ponti o tentare di impostare un dialogo costruttivo? Circondarsi solo di persone, autori, cantanti, attrici ecc che la pensano come noi, non vuol dire di fatto sottrarsi da qualsiasi tipo di dialogo e chiudersi in una bolla di sapone?

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +2

      Altro tema interessante: la questione della filiera. Perché il libro non è chiaramente solo dell'autrice o dell'autore. E quella grande contraddizione dove da un lato hai tutto ciò che ci sta dietro, il lavoro di tante persone ecc dall'altra però hai un circolo vizioso per il quale si supportano persone problematiche per non minare tutta la filiera, senza privilegiare autori e autrici che non lo sono. Ecco, qui mi chiedo, perchè non sosteniamo altre persone? perchè la filiera non può corrispondere al lavoro per figure che non st**rano le fan nei bagni?
      Questa ovviamente è una discussione, non penso ci siano risposte univoche, migliori, giuste o valide per tutte le sfumature di una questione così complessa, ma è bene sempre porsele.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +5

      Qua si parla di rapporto con l'opera, ma anche nella vita reale sono scelte. Io ho tagliato tanti ponti dopo aver visto l'impossibilità al dialogo, anche con parenti e familiari molto stretti (oppure sono rapporti governati dal conflitto) ma anche lì... sono scelte personali, dipende da quanto ci interessano questi temi e da quanto c'è spazio di discussione. Sono scelte personali. Non significa circondarsi di una bolla ma anche porre dei limiti a ciò che siamo dispost* ad accettare e per la nostra salute mentale. Io coi fasci non ci voglio avere a che fare, saranno anche tanto dei bravi ragazzi ma possono esserlo senza che abbiano modo di farmi stare male...

    • @claudiacuilbheir1182
      @claudiacuilbheir1182 3 года назад +6

      @@lordvale9 Capisco il tuo discorso, tuttavia nella mia vita personale ho realmente escluso familiari con pensieri razzisti, sessisti e omofobi. Perché dovrei circondarmi di persone che discriminano me in quanto donna o i miei amici in quanto omosessuali o di etnia diversa? Non sono tenuta a subire questi discorsi se non voglio. Ho anche parenti che hanno interiorizzato certi tipi di discriminazioni ma sono disposti ad ascoltare chi glieli fa notare per migliorarsi. Con loro ovviamente ho instaurato un rapporto diverso, fatto di dialogo e scambi di opinioni rispettosi l'uno dell'altro. Non sono disposta a frequentare assiduamente persone che provano divertimento nel deridere gli altri per difetti fisici o diversità di qualsiasi genere, ciò non significa che accetto nella mia vita soltanto persone che hanno le mie stesse idee. Ho parenti e amici che votano partiti politici diversi da me, leggono libri di scrittori che disapprovo, ecc. ma finché adottano comportamenti civili verso il prossimo sono più che disposta a far parte della loro vita e aprire un dialogo costruttivo. Ma perché dovrei frequentare quotidianamente per esempio la zia che ritiene i neri inferiori o l'amico che usa la parola gay come offesa verso altri uomini? Non ci sto e basta. E onestamente la mia vita è molto più bella e serena da quando ho smesso di sopportare la tossicità degli altri.

    • @lordvale9
      @lordvale9 3 года назад +1

      ​@@MissFictionBooks Si Tiffany ma quando si portano avanti delle posizioni così estreme, è praticamente impossibile impostare un qualsiasi dialogo. Anche perché in un confronto accesso si parte dal presupposto che entrambe le parti in causa credono di aver ragione. Io non cambio idea, tu non cambi idea. Addio. Addio. Ed è lì che nasce la bolla.

  • @Tiffany__B
    @Tiffany__B 3 года назад +1

    Io davvero rimango sempre a bocca aperta ad ascoltarti parlare perchè riesci sempre a mettere a parole cose che io non saprei manco da dove cominciare ad esprimere, cose che penso e ripenso ma mi troverei in difficoltà a descrivere, tu ci riesci sempre e mi verrebbe da farti un applauso ogni volta, semplicemente adoro ascoltarti. Questo video raccoglie perfettamente tutti i miei pensieri, quindi grazie grazie per averlo fatto. So che è un argomento molto controverso, ma spero ti possa far piacere sapere che c'è gente che apprezza il tuo lavoro e io sono una di quelle ❤
    Personalmente da qualche tempo ormai io sono arrivata alla conclusione che non voglio supportare gente problematica se mi è possibile e se sono a conoscenza di ciò che hanno fatto, soprattutto evitando di spendere soldi per loro. Ero prima una di quelle che riusciva a separare l'arte dall'artista ma non mi è davvero più possibile ignorare questi fatti, è troppo presente nella mia mente per distaccarmene del tutto. Forse qualcuno potrà dirmi che sono esagerata, ma io non credo proprio. Semmai mi viene da chiedere perchè invece loro riescono a separare con così tanta facilità, senza farsi nessun pensiero a riguardo.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Intanto stella grazie mille!
      Sull'esagerata abituati, ci sono cose ben peggiori :D Anche perchè mica si obbliga nessunx a non leggere qualcosa, solo sto decidendo per me.

  • @adele1221
    @adele1221 3 года назад +2

    Semplicemente grazie per trattare queste tematiche non facili ! 👍🏻

  • @aleranocchio5402
    @aleranocchio5402 3 года назад +1

    Considerando che a me viene l'ulcera solo leggendo alcuni commenti o dovendo rispondere(detto in generale, non riferito ai commenti del video) ammiro molto la tua pazienza nell'esserti impegnata ad ordinare le tue riflessioni e scrivere questo video.
    Ammetto di non informarmi quasi mai sugli autori vivi come persone(anche se forse dopo questo video lo farò un po' di più) Parto dall'assunto che non possiamo conoscere realmente neanche chi abbiamo accanto e conosciamo di presenza quindi non mi interesso di seguire creativi sui social, cerco di non avere la sensazione di capire che tipo di persone siano dalle informazioni che capto su di solo e da ciò che percepisco dalle loro opere.
    Sono una persona orribilmente diffidente quindi credo che potenzialmente chiunque nonostante ciò che lascia trasparire di sé tramite un lavoro creativo o tramite dichiarazioni e social possa essere una creatura abominevole(non intendo che tutti gli esseri umani siano orrendi finché non mi dimostrano il contrario, ma che non so fino a che punto posso capirlo quando lo sono, quindi nel dubbio, se non sono persone che conosco, non mi ci "affeziono", non cerco di "conoscerli" o immaginare come siano a livello personale)
    Quindi mi viene molto facile separare autore e opera se l'opera l'ho già comprata prima che il creativo si dimostrasse una personcina problematica.
    Anche dal punto di vista "affettivo" ho una visione molto "egoista" del rapporto fra libro e lettore. Anche se il libro l'ha scritto qualcun altro, i processi mentali ed emotivi che mi ha indotto prima che sapessi determinate cose della mente che lo ha realizzato, mi appartengono, quindi se il pensiero di chi ha scritto il libro non traspare, la considerazione che ho del libro non cambia, anche se mi lascia sempre perplesso che una persona di un certo tipo possa far trasparire dall'opera un immagine di sé tanto diversa da quella reale.
    Se scopro determinate cose su un autore prima di aver letto un libro, mi passa completamente la voglia di approcciarmi alle sue opere, ma ammetto che è più una questione istintiva piuttosto che una scelta politica consapevole.
    Da un punto di vista esterno al mio istinto, nonostante mi trovi per molti versi d'accordo con i tuoi ragionamenti non saprei quanta responsabilità dare a qualcuno che supporta consapevolmente un autore di cui considerare deprecabile l'operato che non ha avuto un contraccolpo per esso.
    Anche su situazioni come JKR, non so bene cosa pensare, non tanto delle sue dichiarazioni, quelle non stanno né in cielo né in terra, ho avuto difficoltà a seguirne la logica e la trovo piuttosto ipocrita(anche se mi spiace se il suo modo di rapportarsi con le donne e uomini trans e gli uomini cis è stato realmente influenzato da un trauma mal superato/non proprio superato) ma non penso sarebbe ipoteticamente giusto/valga la pena, toglierle i social. Da una parte, lei, ha un forte impatto negativo, lo capisco, ma penso che facendo così si creerebbero solo dei "martiri" compatiti e si darebbe paradossalmente più potere a queste "opinioni"
    Penso che l'unico modo per progredire sia l'educazione e il rispondere razionalmente a pensieri assurdi che danno origine a discriminazioni, senza farsi prendere dalla rabbia favorendo i vittimismi di chi piagnucola di non avere la """""libertà""""""" di discriminare.
    Se si percepisce una persona come una causa persa e non si ha più nulla di razionale da dirle, penso che la scelta meno dannifica sia ignorarla prima di arrivare all'insulto privo di contenuto.
    Personalmente non riesco a non tenere in considerazione contesto storico, background personale e stabilità emotiva dell'autore finché non si parla di azioni.
    Ad esempio indipendentemente dal contesto storico, a livello umano non considero positivamente Dickens, pur non togliendo importanza all'impatto del personaggio e delle sue opere.
    Molti personaggi che hanno avuto impatti importanti da un punto di vista del progresso, un punto di vista storico, artistico o anche per le battaglie sociali hanno lati terribilmente negativi, magari erano per i diritti di determinati sfruttati, ma se ne fregavano e discriminavano altre minoranze e categorie sfruttate.
    Ciò non significa che si debba essere attaccati quando si giudica da un punto di vista umano una figura storica.
    Poi ipoteticamente non si dovrebbero cercare di cancellare queste figure o sminuire le loro azioni(anche se... nei fatti, chi lo fa? Effettivamente vedo volare accuse di censura, calcel culture ecc in casi in cui si critica qualcosa o qualcuno ma non si ha alcuna intenzione di eliminare questa cosa o questo qualcuno né di togliere importanza storica a un evento...)
    Dal mio punto di vista se un autore pensa di non capire le donne e/o persone con disabilità, appartenenti a culture diverse, persone a rischio ecc o non ha un reale interesse nel farlo è meglio che non scriva questi personaggi tanto per fare una migliore figura. Lo trovo meno ipocrita e penso che una pessima rappresentazione sia peggiore di non essere rappresentati...
    Mi scuso per il lunghissimo di scorso, ma di mio non sono bravo a spiegarmi in poche parole e sono argomenti su cui ho molti pensieri, alcuni contrastanti e poco pratici...
    Ringrazio e mi scuso per la lunghezza con chiunque abbia deciso di leggere questo commento di cui spero si capisca il filo logico...

  • @sofiamazzini9003
    @sofiamazzini9003 3 года назад +2

    Video davvero molto interessante e ben esposto come sempre…devo dire che la mia posizione è piuttosto netta (tendenzialmente distacco autore e opera) ma alcune tue osservazioni mi hanno portata a riflettere su questioni che non avevo tenuto in considerazione o che, comunque, avevo sempre un po' trascurato. Secondo me il punto centrale che hai citato tu stessa è "il senso di doversi informare", un tipo di responsabilità che la/il lettrice/lettore "singol*" dovrebbe assumersi... concordo sul fatto che leggere sia una scelta, pertanto è importante che sia una scelta consapevole. Detto ciò, però, a mio modo di vedere tra il leggere e il sostenere c'è una certa differenza, soprattutto se lo si fa con le dovute informazioni di partenza. Poi, che il prendere il libro in biblioteca invece di comprarlo, così da evitare di dare un sostegno economico, possa essere in realtà un po' una paraculata forse è vero, però non riesco a non credere che sia importante poter leggere assolutamente tutto, anche opere scritte da autori/autrici ignobili. Ripeto, leggere non vuol dire automaticamente sostenere. Inoltre, citando l'esempio di Lovecraft che hai portato, concordo sul fatto che sia imprescindibile evidenziare e condannare le sue posizioni discriminatorie (e come le sue, quelle di molt* altr*, così come eventuali azioni discutibili, crimini commessi, eccetera ), ma addirittura non parlarne? Non so, secondo me il non parlare di qualcosa non è mai la scelta migliore.

  • @ratliffsbear
    @ratliffsbear 3 года назад +1

    Ciao Tiffany, aspettavo con ansia questo video da quando ne avevi parlato su instagram, perché è una questione molto spinosa per me, su cui mi sto arrovellando da quando ho cominciato a "frequentare" internet e a scoprire chi fossero gli autori che leggevo e i registi di cui guardavo i film. Premettendo che non sono ancora venuta a capo della questione, tantissime opere che mi hanno forgiato come persona (sia dal punto di vista della mia personalità sia più banalmente dal punto di vista dei miei gusti letterari e cinematografici) sono state prodotte da persone che poi ho scoperto essere molto problematiche, o addirittura criminali. E se mi è "facile" pensare adesso di non leggere/guardare più le loro opere recenti o farlo in modo da non portare loro guadagno (credo che boicottarle sia il minimo da fare in quanto consumatrice), mi sento comunque a disagio ad ammettere a me stessa che Harry Potter o Le nebbie di Avalon mi abbiano forgiato come persona, comunque non posso negarlo, ma mi angoscia molto associare a delle persone orribili queste opere che sono state per me così positive negli anni dell'infanzia e adolescenza. Negare il valore che hanno avuto nella mia vita e l'attaccamento emotivo che provo mi sembra un torto troppo grande fatto soprattutto verso me stessa, fermo restando che in tutta coscienza non posso più supportare, soprattutto economicamente, autori e autrici che scelgono di discriminare minoranze o di compiere atti criminali. In generale, concordo che sia importante informarci prima, in quanto lettori e consumatori, per decidere se e come leggere un libro o guardare un film, se ce la sentiamo di supportare un artista problematico.
    Sono d'accordo sul fare una distinzione tra autori/autrici ancora in vita e autori morti - personalmente mi riesce molto più facile "perdonare" posizioni razziste/omobitransfobiche di autori morti, specie se sono distanti secoli dal presente, non perché siano meno gravi, ma perché credo sia importante guardare al contesto storico-culturale in cui sono vissut*. Ovviamente, da lettrice nel 2021 non posso ignorarle, ma credo che si possa apprezzare un'opera e comprendere la sua importanza nel canone letterario pur evidenziando e condannando le posizioni dell'autore che possono derivare sia dal contesto in cui è vissuto, sia dal fatto che semplicemente fosse uno str*nzo razzista. Quando non c'è più fisicamente una persona da supportare o boicottare, mi sembra più "semplice" mettere distanza sia tra me e l'opera, sia tra me e lo scrittore.
    La chiudo qui perché ho già scritto tantissimo, ti ringrazio per questo video, è stato molto interessante non solo ascoltare la tua opinione, ma anche leggere i commenti dei lettori e delle lettrici che ti seguono 💕

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад

      E qua nuova provocazione: il canone letterario è ancora uno strumento valido? Ne abbiamo dibattuto spesso in Dalla Smarginatura.
      Comunque alla fine questo video non ha una soluzione ma pone soprattutto domande, perchè appunto... ogni caso è diverso, come lo è ogni persona!

  • @edoardoaldi4882
    @edoardoaldi4882 3 года назад +1

    Ciao Tiffany, ho visto di recente un paio di tuoi interventi sul canale di Ilenia Zodiaco, la tua dialettica mi ha convinto ad intervenire su questo tema.
    Woody Allen è uno degli artisti che arricchisce la mia cinefilia, una punto di riferimento che da anni sostengo andando al cinema, acquistando i dvd e i libri.
    Il trattamento mediatico che gli viene riservato è moralistico, pretestuoso e fazioso. Sulla vicenda personale e processuale, la sua autobiografia offre una verità che può approfondire chiunque.
    Entrare nel merito con lucidità e correttezza corrisponde a valutare Allen in quanto cineasta, scegliendo di apprezzare o meno il suo lavoro.
    La mia conoscenza della sua vita privata è parziale ed è giusto che lo sia. Sapere che la sua sfera sentimentale sia serena con reciprocità (soprattutto) mi basta. L'amore può seguire tante strade, non per forza quelle alternative alla "morale comune" sono malsane, di sicuro non tutte (nemmeno m'interessa conoscerle).
    Un personaggio di "Hannah e le sue sorelle" ad un certo punto esprime: .
    Ecco, riprendendo il discorso di Tiffany nel suo complesso, io riguardo a Woody Allen scelgo di mantenere la dignità intellettuale, snobbando l'ipocrisia del sensazionalismo mediatico.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад

      Ecco, pensa invece che io sosterrò sempre sia Dylan che Ronan Farrow, che convintamente dopo anni non hanno mai cambiato la loro versione.
      è chiaro che l'autobiografia di chi viene accusato sarà sempre creata per mettere in pessima luce le vittime, mi stupirei del contrario. Poi va beh, è un caso che crea sempre contrapposizioni.
      Però mi permetto su una cosa. Non è questione di morale comune malsana, direi che malsano parlare di dignità intellettuale quando il resto è ipocrisia solo perchè non ci si trova nelle stesse posizioni. Ci sono casi gravissimi esposti nel video, provati e controprovati, ammissioni stesse di autori e autrici. Mi sembra esattamente il modo più classico di sminuire e relegare al margine le accuse quando ribadisco che le sensibilità, i valori morali e le esperienze personali per forza di cosa ci portano a confrontarci su questi temi in maniera molto diversa, perchè ogni persona ha appunto una sensibilità, valori morali ed esperienze personali diverse.
      Unico appunto extra, nel video dico specificamente che mi interessa affrontare il tema della letteratura e non del resto, quindi che c'entra Allen? Liberissim* di vederla in maniera diversa dalla mia ma specifico che non volevo aprire la partentesi cinema al minuto 6 perchè le questioni da inquadrare non sono state affrontate e non sono pertinenti agli stessi argomenti della lettura.

    • @edoardoaldi4882
      @edoardoaldi4882 3 года назад +2

      @@MissFictionBooks ho scritto che non tutte le strade, alternative alla morale comune, sono malsane riguardo l'amore, non ho scritto che la morale comune è malsana in quanto tale.
      È un passaggio che si riferisce alla relazione con la figlia adottiva (rapporto che personalmente accetto senza giudicare) di Mia Farrow.
      Tratto di Woody Allen poiché non è soltanto sceneggiatore dei suoi film ma anche autore di monologhi e racconti che vennero pubblicati sia prima che dopo il suo debutto registico, quindi tale componente professionale è da inserire nella bibliografia, quindi facente parte della letteratura.
      Il mio punto di vista (parziale come il tuo) è basato sia sull'autobiografia che su articoli (di cui non ricordo i quotidiani di appartenenza) che riassumono la vicenda processuale.
      Dato che la verità non è assoluta e non credo lo sarà mai, questo è quanto.

  • @giorgia8295
    @giorgia8295 3 года назад +19

    Alla fine siamo consumatori e il libro è meramente un prodotto, ne deriva che possiamo essere consumatori consapevoli o passivi nell'acquisto di qualsiasi cosa. Nello specifico, io sono proprio una di quelli che hanno sempre fatto distinzione fra autori trapassati e vivi, proprio perchè i morti non giovano dei profitti che ricavano dai loro libri. Certo, se si parla di un autore vissuto secoli fa con opinioni discriminatorie non mi sento di condannarlo come se vivesse attualmente, perchè nel mezzo vi sono stati una serie di processi storici e culturali. Penso che un libro andrebbe sempre valutato rispetto al contesto in cui l'autore intendeva diffonderlo e a quello effettivo di ricezione, con un salto che può essere di anni e anni: se i temi sono progressisti nel 1800 non può significare che io non posso trovare altri difetti nel 2021q, una cosa non esclude l'altra, basta essere consapevoli di pregi e difetti che hanno caratterizzato l'opera nella sua "vita". Concludo dicendo che capisco la voglia di deresponsabilizzarsi e di leggerezza, ma non capisco coloro che dicono di sostenere una minoranza vessata da un autore, non condividono il suo pensiero e poi continuano a finanziarlo, visto che alla fine è il grano che permette ad autrice/oreX di avere risonanza e influenza.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +7

      Assolutamente, alla fine si parla di prodotti (per quanto spesso culturali, rimangono comunque forme di intrattenimento che si inseriscono in una serie di logiche commerciali). Per questo la separazione è un atteggiamento che non tiene conto delle implicazioni, a mio parere. Ma è opinione personale, la sensibilità delle persone riguardo a certe dinamiche è super personale.
      Anche sugli autori e le autrici morte, per quanto constestualizzare è la cosa migliore da fare, allo stesso tempo leggere e sostenere certe figure continua a conferire loro un'aura mitica che probabilmente racconta invece poco nella sostanza o parla molto poco alle tematiche di ora (estremizzo ovviamente) e quindi rimangono rilevanti ancora perché continuiamo a leggerli, perché continuiamo a sostenere che quella sia la lettura di cui abbiamo bisogno. Ecco, sono tante le domande che mi pongo. Grazie mille!

    • @giorgia8295
      @giorgia8295 3 года назад +3

      @@MissFictionBooks È vero, alla fine la separazione li consacra, anche se dopo anni. Uno dei problemi penso sia anche che quella stessa aura mitica ad occhi di molti rende questi autori inattaccabili e l'insegnamento, specie quello scolastico, tende a porre un focus sull'autore e sull'opera nel momento preciso della sua diffusione, sottolineando solo le innovazioni che porta e mancando di una critica rispetto al valore attuale che il libro potrebbe avere, o almeno questa è stata la mia esperienza. Forse, nel quotidiano, il problema è che guardiamo al libro come uno svago e ci basta un'analisi superficiale per fruirne, inoltre spesso quando si cercano informazioni il mercato tende a sottolineare i pregi dei libro. Non è che scrivono in copertina "Jk Rowling autrice transfobica di bestsellers" perchè abbasserebbe le vendite, lo stesso vale per tutti gli altri. Grazie a te! Questi video mi ispirano a un casino perchè aprono a diversi spunti di riflessione.

  • @consuelomerotto9743
    @consuelomerotto9743 3 года назад +1

    È un video interessantissimo che chiama in causa diversi aspetti. Personalmente sono divisa soprattutto quando l'autore/artista è in vita. Ad esempio ho letto grazie a un prestito Ikabog di J. K. R., scritto durante la pandemia. L'ho trovato molto equilibrato, e con buoni spunti di riflessione. Benché mi sia piaciuto ho scelto di non acquistarlo. Riguardo agli autori morti mi faccio meno problemi, perché la mia sensibilità richiede un confronto che un morto non può sostenere. Insomma, abbiamo solo una versione, e io vorrei la voce di accusa e accusato. Non so se mi spiego. Poi esistono casi estremi, prendiamo il rissoso e omicida Michelangelo Merisi. Io I suoi dipinti me li sono visti tutti (ok, molti si vedono gratuitamente, ma per gli altri ho pagato - e pagherei ancora - il biglietto d'ingresso) perché Caravaggio è Caravaggio, e nessuno può dire che non fosse un genio dell'arte, benché tutti sappiamo dell'omicidio. Arte e omicidio fanno parte di Caravaggio, ma pur apprezzando l'artista, non significa che appoggio l'omicida.
    Non so se mi sono spiegata...

  • @jokgio
    @jokgio 3 года назад +1

    Grande gioia per l'uscita di questo video!
    In linea di massima faccio parte di chi riesce a dividere l'opera dall'artista SOLO nel caso l'artista non guadagni più da quell'opera. Magari è un modo semplicistico di vedere la cosa, ma è diventato il mio "compromesso". Mentre in caso contrario, non finanzio in nessun modo persone che si sono macchiate di crimini o discriminazioni che trovo inaccettabili. In linea di massima credo che la paura di essere "incoerenti" non debba impedirci di fare qualcosa e di sforzarsi.
    Credo che sia anche complicato trovare certe informazioni. Mi rendo conto di aver scoperto molte cose seguendo te e alcuni blog perché, odiando Twitter e non leggendo in lingua, molte notizie mi "sfuggono". E' il motivo per cui, nonostante non sia una book*qualcosa ogni volta che parlo di un autore/autrice problematico con qualcuno specifico o racconto anche di questi aspetti. Sono rimasta davvero sorpresa nello scoprire che tantissime persone non sapessero della deriva della Rowling, per esempio.
    (Morale: amiche e amici ormai non mi sopportano più per i pipponi su questi argomenti e....è il 2021, sarebbe ora che io imparassi l'inglese 😅 )

  • @bigsister9154
    @bigsister9154 3 года назад +1

    Questione spinosa davvero, ma tu ti sei espressa bene e sei stata fantastica!
    Personalmente se un autore esprime giudizi che non condivido, su temi umani chiaramente, o fa azioni solo da condannare... in quel caso non voglio leggere le sue opere o finanziare in qualche modo questa persona.
    Nel caso in cui l autore non ci sia più.... forse leggerei qualcosa.
    Penso che sia comunque importante parlarne. Nel senso di spiegare a chi non sa perché il libro suscita questo scompenso interiore.
    Ancora complimenti davvero non era un argomento facile♡♡♡

  • @victorianlyy
    @victorianlyy 3 года назад +8

    Ciao Tiffany, grazie mille come sempre per i tuoi video difficili, scomodi per alcuni, ma assolutamente necessari. Sono d'accordo con te praticamente su tutto. Tuttavia, vorrei chiederti perché hai chiamato antisemita Tolkien: di recente ho cominciato a leggere la sua raccolta di lettere e mi fece molto piacere leggere la sua risposta a chi gli aveva chiesto se fosse ariano: "se Voi volevate scoprire se sono di origine ebrea, posso solo rispondere che purtroppo non sembra che tra i miei antenati ci siano membri di quel popolo così dotato."
    Per quanto riguarda la rappresentazione femminile non mi pronuncio, da piccola mi ha sempre fatto un po' dispiacere trovare solo tre donne nella mia trilogia preferita... Un'occasione sprecata, visto che ha preso tanta ispirazione dalla mitologia nordica, dove ci sono personaggi femminili pazzeschi come Gudrun e Brunhildr. Peccato!

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +4

      Ciao cara!
      Allora. non sono io ad aver chiamato ma una lettura di diversi temi, lettere ecc di Tolkien. Mentre quella a cui fai riferimento è più esplicita, nelle lettere precedenti è invece molto più ambiguo o prende posizioni più denigratorie. Poi c'è la grande questione delle creature, che è stato visto da molti esponenti della comunità ebraica come un chiaro riferimento.
      Ti lascio poi qualche link che approfondiscono la questione (non esaustivi ma ci sono tante letture interessanti secondo me)
      www.researchgate.net/publication/265759803_Jewish_Dwarves_Tolkien_and_Anti-Semitic_Stereotyping
      muse.jhu.edu/article/513824/pdf
      dimitrafimi.com/2018/12/02/revisiting-race-in-tolkiens-legendarium-constructing-cultures-and-ideologies-in-an-imaginary-world/
      en.wikipedia.org/wiki/Tolkien_and_race
      Sulle donne ahimè io non riesco a capire come sia possibile parlare di gnomi, elfi, nazgul, orchi ecc ma le donne figuriamoci!

    • @soniapellagi4743
      @soniapellagi4743 3 года назад +1

      @@MissFictionBooks bè all'epoca gli eroi erano maschi, ha voluto creare una mitologia mancante nella sua cultura ma la mitologia si è sviluppata nei secoli non nell'arco di una sola vita di un autore.....però va detto che il re dei nazgul è stato ucciso da Eowyn. Un atto simbolico forte. Una donna che ha deciso di autodetrminarsi, anche se non nei concetti moderni. È vero tuttavia che non ha dato grande spazio alle donne. In effetti nel suo immaginario erano le persone più invisibili e meno in evidenza che riuscivano ad essere determinanti. Non è un aspetto negativo. In fondo questa è una delle tematiche predominanti.
      Opinione personale.

  • @luengardee7355
    @luengardee7355 3 года назад +4

    Innanzitutto grazie del video che è sempre spunto di ottime riflessioni✨
    Credo un punto chiave alla base di questo discorso sia che "separare arte da artista" è una forma di privilegio, in quanto non si viene feriti personalmente e voler ignorare che tante altre persone questa scelta non la hanno poiché x autore ha deciso di attivamente operare contro la loro semplice esistenza e basilari diritti umani.
    Ed allargando un po' il discorso, recentemente sono incappata in una discussione molto interessante sui testi classici - perché non ci* fermiamo mai un secondino in più a pensare che magari allo studente Black scrivere un saggio su Lovecraft (per dirne uno) possa arrecare ulteriore trauma e dolore? Diventa ancora così importante perché è pilastro della letteratura gotica e quindi imprescindibile da studiare/leggere? E non è forse che esistono e sono esistiti tanti altri autori altrettanto validi ma a cui non vengono date possibilità/conoscenza solo perché non uomini cis bianchi etc.? E che quindi non sia poi così un caso che saltino fuori tante problematiche in autori che, alla fin della fiera, son tutti uguali?
    (* ci= noi white people)
    In conclusione, reading is a political act♥️
    ps. un grattino dietro alle orecchie a Pipi rebel punkettara♥️

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +2

      Perfettamente d'accordo!
      Ecco, sui classici c'è un problema che fingiamo di ignorare: che siano considerati classici dai valori condivisibili dall'umanità, quando l'umanità è composta prevalentemente da persone Europee/Nordamericane, bianche, eterosessuali ecc. Quindi il razzismo è perdonabile, l'antisemitismo non ci riguarda, la misoginia è una questione secondaria ecc. Ma abbiamo la responsabilità di pensare che dare in mano Lovecraft a una persona nera non è neutro. Quando leggerà il nome del gatto, cosa penserà? Perchè dovremmo dir loro 'eh ma non ti incazzare, che vuoi che sia!'
      Poi una risposta unica non c'è, ma forse se ci distaccassimo dalla sacralità di alcune cose riusciremmo a vederne molte più implicazioni. Ti ringrazio tanto per il commento!

  • @giacobino8940
    @giacobino8940 3 года назад +2

    Ieri all'una di notte ho cominciato a rispondere, ma non finivo più, temo dovrei fare anche io un video di un'ora eheh. Provo a dire quello che penso, mi spiace per la lunghezza....
    - complimenti per l'approfondimento per il video, un sacco di spunti in ogni caso!!!!
    - un fatto problematico per me è che, è vero che il tuo settore sono i libri, e quindi ci sta un'analisi specifica, ma il discorso si potrebbe applicare anche su altri settori artistici, sugli attori registi, e - per me - anche alle aziende, a tutto. Di fatto, con un sacco delle nostre scelte nei consumi, mandiamo avanti lavoro mal pagato, sfruttamento, e tanto altro (e ci stiamo fermando ai diritti umani e non a questioni ecologiche o animaliste); e anche se queste aziende non si sono magari mai espresse contro temi come omosessualità e razzismo, di fatto avallano - grazie a noi - sistemi di potenti privilegiati VS deboli sfruttati. Quindi secondo me, se la riflessione si applica a un campo, si dovrebbe applicar a tutto, ma applicandolo a tutto diventa davvero complicato essere coerenti. Detto ciò non sono nemmeno per il "allora vale tutto", no, ci sta che ognuno si impegni a fare le scelte che ritiene siano il suo meglio. Rimangono però scelte forza di cosa legate alla sensibilità di ognuno rispetto ai vari temi.
    - con Tolkien...eheh, forse ho un bias cognitivo, lo ammetto, ma è la cosa su cui sono meno convinto. Non tanto per il fatto se le accuse contro di lui siano vere o false - anche se secondo me chiamarlo antisemita è per lo meno riduttivo, ma ripeto, forse ho un bias ^^ - ma perché io temo che se si applicasse l'analisi che si fa su di lui su più della metà degli autori del passato... aiuto, non si salverebbe più nessuno. All'estrema conseguenza si arriva paradossalmente alla Santanché che diceva che Maometto era pedofilo. E non è un relativizzare temi come razzismo, omofobia, discriminazione di genere, Io penso che piuttosto vada rafforzata la lettura critica, che si debba rafforzare l'idea "quello è passato, leggiamolo sapendo che certe cose che pensavano erano sbagliate". Poi mi sembra di capire che tu dici "se esaltiamo libri in cui ci sono modelli sbagliati rispetto a razzismo, rapporto uomo e donna, ecc... rafforziamo quei modelli". Io non credo funzioni così, nemmeno a livello subliminale e lo dico perché credo, forse perché sono un po' naif, che i lettori abbiano un loro senso critico di base che risponde alle proprie convinzioni su un dato argomento, convinzioni che non si formano sull'ambientazione dei libri che leggono. Anche perché un sacco di autori fanno e hanno fatto l'esatto contrario: magari hanno idee progressiste, ma ciò non toglie che possano parlare di sistemi retrogradi, o avere personaggi omofobi e razzisti di cui scelgono di parlare per x motivi. Quindi insomma, per me ha più senso il rafforzamento del senso critico sugli autori del passato, che ridurli all'oblio mediatico. E aggiungo un altro punto sul tema degli autori del passato, anche qui magari un po' naif, una domanda che io mi pongo a volte quando li leggo, ovvero: "cosa penserebbero di quelle loro idee oggi se fossero ancora vivi?" Così come nessuno può affermare che se fosse vissuto nel passato avrebbe le stesse idee progressiste di oggi, non si può nemmeno dire che quegli autori oggi avrebbero per forza le stesse prospettive retrogradi se fossero ancora vivi. Voglio dire, Robespierre da giovane era contro la pena di morte, poi ha un pochino cambiato idea. O più di recente, Fidel Castro - isolando solo la questione omosessualità - prima perseguitava i gay e negli ultimi anni prima di morire poi ha più o meno "chiesto scusa", perché la figlia lo ha sensibilizzato. Non voglio entrare nelle vicende di sti due, ma è per dire che i tempi e le cose che hanno vissuto hanno cambiato anche le loro idee e comunque sono stati imprescindibili al loro modo di pensare. Sì, questi sono personaggi storici e le loro azioni sono state gravissime, ma il concetto di base vale uguale per gli autori. In questo senso mi sento quindi di poter essere d'accordo sull'essere più attenti sugli autori contemporanei, loro oggi sì che rispondono delle loro idee e delle loro azioni sulla base del contesto che esiste oggi. Su di loro mi sento molto più in linea con quello che dici. Certo è che gli autori contemporanei un giorno saranno anche loro autori del passato e allora ci sarà magari un altro me stesso che dirà che gli autori del passato vanno trattati in un altro modo. Aiutooooo! Non lo so! XD
    - Le Nebbie di Avalon... che male, io lo adoro... credo sia il mio fantasy per adulti preferito. Ti sono vicino. :(
    Spero di non averti fatto troppo incaxxare XD.

  • @stefanocavalleri4451
    @stefanocavalleri4451 3 года назад +43

    Io personalmente cerco sempre di separare l'opera dall'artista, semplicemente perché se dovessi iniziare a fare questo ragionamento non leggerei più nulla? (Forse sono una persona pigra, mio difetto).
    Ci vuole consapevolezza sicuramente, ma a mio parere finché non fanno nulla di illegale, loro si muovono all'interno della propria morale come cittadini... se dovessi giudicare la morale di tutti prima di consumare un determinato prodotto sarebbe finita (non parlo solo di libri)
    Anche perché la mia morale è diversa da quella di altri e così via. Giusto essere consapevoli di quello che si acquista e si consuma, ma per me la cancel culture non ha senso. Soprattutto se legata all'arte ( e i libri e la scrittura in un certo senso lo sono)

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +12

      Infatti è uno dei distinguo che faccio e ogni persona ha sicuramente una morale e una sensibilità diversa, come spiego. Ma allo stesso tempo, se la propria morale si scontra con la mia? Come mi comporto?
      Come mi definisco antirazzista ma leggo poi solo autori e autrici razzist*? Così li sostengo, li finanzio, conferisco loro potere e autorevolezza. Ah e la cancel culture non esiste, ne abbiamo le prove ogni giorno.

    • @stefanocavalleri4451
      @stefanocavalleri4451 3 года назад +10

      @@MissFictionBooks innanzitutto Grazie per aver risposto:)
      Comunque, sempre parlando sul piano personale, dipende come si approccia un autore problematico a un argomento che mi sta a cuore.
      Esempio, se un autore X dovesse dire: "per me le coppie omosessuali non dovrebbero adottare figli", per quanto sia di un'opinione opposta alla mia, questo non mi impedirebbe di non comprare più suoi libri o leggerli. Se invece se ne dovesse uscire con "le persone omosessuali sono malate e vanno curate" o dovesse giustificare in qualche modo atti di violenza su una persona, è un altro discorso...
      Cerco sempre di capire e comprendere le motivazioni delle persone, anche se opposte, perché sono consapevole che le idee retrograde o sbagliate non sempre fanno di quella persona una persona orribile (soprattutto se non la si conosce personalmente)
      Ecco, io cerco di ragionare in questo modo... poi ognuno giustamente fa quello che preferisce e si sente.
      La CC non esiste perché non funziona come hai dimostrato nel video, ma non significa che molte persone non la sostengano, anzi 😅 che poi si ottenga l'effetto contrario è un altro discorso...

  • @LaGangdellibro
    @LaGangdellibro 3 года назад +1

    Ciao Tiffany. Come al solito complimenti per i tuoi discorsi, come sempre estrinsechi le tue posizioni in maniera chiara ed è veramente un piacere ascoltarti. Il discorso è lungo e complesso, ma da parte mia posso dire questo.
    Se parliamo di autori o autrici morti da anni e anni (per non dire secoli) sinceramente non ho lo scrupolo della lettura. Mi spiego meglio. Io non voglio arrivare al punto in cui sono arrivate certe scuole o università americane, ovvero non leggere i classici perché gli autori erano misogini o razzisti o comunque problematici. Certo che Omero era problematico. Certo che Shakespeare era problematico. Certo che De Sade era problematico. Ma questi sono i casi in cui mi sento di dire che dobbiamo contestualizzare l'epoca in cui vivevano. Per fare riferimento al tuo video, sono ben conscio del fatto che Dickens fosse una persona abietta, considerando che parlava degli ultimi e poi a casa picchiava la moglie. Tuttavia viveva in un momento storico in cui la donna era PER LEGGE proprietà del marito, che aveva tutti i diritti e nessun dovere nei suoi confronti. Dickens era in questo modo, ma lo era anche la maggior parte delle persone a lui contemporanee.
    Oppure, altro esempio. Agatha Christie. Io sono un gran cultore dei suoi romanzi (non leggo gialli a parte i suoi) ma so benissimo che era una stronza colonialista e che i suoi libri sono pieni di razzismo, fat shaming e misoginia più o meno velata. Non fa altro che prendersela con le donne grasse e usare la N word, è una cosa che tendenzialmente trovi almeno una volta in ciascun libro. Problematico? Certamente. Ma Agatha viveva in un'Inghilterra che aveva schiavizzato popolazioni in ogni continente, un Paese in cui il colonialismo e il razzismo erano abitudini istituzionalizzate.
    Quello che posso fare, io credo, è premetterlo e parlarne ogni singola volta in cui cito i libri in questione (oppure fare un discorso a parte in cui ne parlo). Informare gli altri che l'autore X o l'autrice Y era una persona fatta in quel modo, che vedendola con gli occhi degli anni '20 del 2000 non possiamo considerarla una brava persona e anzi DOBBIAMO considerarla una persona dalla moralità quantomeno discutibile. Tenuto conto di questo posso però evitare di prendermela con un autore o un'autrice morti nell'avanti Cristo oppure smettere di leggere qualcuno che oggi sarebbe problematico ma che nella sua epoca rientrava perfettamente nella media. Questo ovviamente non vuol dire che io non mi senta in colpa quando leggo certe cose, o che non provi un infinito disagio ogni volta che Agatha scriveva nero con la G o ogni volta che risfoglio Lewis Carrol sapendo che era un pedofilo. Mi ci sento a disagio, ma questo disagio mi sprona anche ad analizzare le opere e gli autori in maniera critica e ad essere totalmente intollerante verso gli autori attualmente in vita.
    Infatti su questo punto, ahimè, sono invece estremamente polarizzato. Non ho la minima indulgenza verso autori e autrici che ancora scrivono oppure che sono morti di recente. Non ce l'ho perché gli strumenti per capire cosa hanno fatto/detto/scritto li hanno avuti e li hanno e vivono nel presente. Una JK Rowling da me non riceverà mai il minimo commento accomodante, perché se sei transfobica per quanto mi riguarda devi sparire dai social e dall'editoria. La sua scelta è stata quella, la mia è questa e non può cambiare, anche considerando che sono un membro della comunità LGBTQI+ e non posso accettare attacchi del genere. Perché per me è una cosa personalissima. Stesso discorso si applica a razzisti, stupratori, molestatori eccetera eccetera. Per me sono cose troppo gravi ed è inconcepibile finanziare o dare rilevanza a persone che si sono macchiate di tali crimini, pur non avendo motivi personali. Infatti sto veramente male quando scopro tutti gli altarini solo dopo che ho già comprato mezza bibiliografia di un certo autore o una certa autrice. Come dici tu è nostro dovere informarci prima ed eventualmente decidere dove direzionare i nostri soldi, perché quello gli autori e le case editrici lo capiscono benissimo (ed è forse l'unico potere reale che abbiamo in quanto consumatori). Mi rendo conto che però sia un modo di agire impopolare e questa cosa mi è stata chiarissima 1) quando ho visto che JK continua ad essere un'autrice super acquistata e 2) quando è uscita fuori tutta la storia della Bradley. Se la figlia non ha parlato per anni e anni per paura di venire attaccata e di subire ancora più traumi a causa dei fan, questo ci dà l'idea di quanto siano tossici e popolati da gente completamente fuori di testa i fandom. E questo succede quando l'ammirazione sfocia in idolatria (cosa che aborro). Mio malgrado ho scoperto tutta la faccenda molti anni dopo (ho letto "Le nebbie di Avalon" quando ero appena adolescente e avevo già tutti gli altri libri della saga in libreria) e nonostante il libro mi sia rimasto e mi rimarrà sempre nelle viscere, non l'ho più riletto perché non riesco a non pensare a quella povera figlia e agli altri/alle altre bambin*.
    E concordo anche quando parli di responsabilità dei booktuber/bookstagrammer/bookblogger eccetera. Per quanto mi riguarda lo scopo di una persona che si mette davanti ad un computer a scrivere o davanti ad una telecamera a parlare non è solo dire "questo libro fa schifo/è bellissimo" oppure fare la marketta ad Oscarvault perché gli/le ha mandato il pacco con 20 volumi illustrati. Quello va bene, ma quello che cerco principalmente quando leggo e guardo qualcuno/a è l'informazione. Credo che la responsabilità stia anche nel fatto di dover informare i propri utenti a proposito dei libri di cui si parla, analizzando opera e autore in maniera critica, sollevando problemi e questioni, cercando di mettere le persone in condizione di poter scegliere se procedere con la lettura di un'opera che può essere problematica di per sé o a causa dell'autore.
    Detto questo chiedo immensamente scusa per questo enorme pippone, ma io amo discutere di queste cose e con te ho sempre numerosissimi spunti di riflessione. Per cui ti ringrazio perché usi i tuoi mezzi e la tua influenza per informare e discutere senza mai metterti sul piedistallo. Buona giornata :)

  • @danielagiovannetti8817
    @danielagiovannetti8817 3 года назад

    Ciao Tiffany, grazie per questo video. Il tuo pensiero mi ha fatto e mi farà riflettere molto.

  • @ishta2483
    @ishta2483 3 года назад

    Complimenti per aver voluto affrontare questa tematica. E' sicuramente una problematica sistemica, che parte, a mio modesto parere, dalla mentalità che tutt'ora vige nella nostra società. Io stessa, nel mio lavoro, mi scontro con persone poco empatiche, o che incolpano le vittime piuttosto che colui/colei che ha compiuto quell'azione indegna, o ancora persone chiaramente omo-transfobiche ecc
    Dal punto di vista letterario, anch'io sono stata traumatizzata dalla M. Bradley. Ho scoperto solo dopo aver letto diversi suoi testi come 'Le Nebbie di Avalon' le questioni che la riguardavano. Ed è stata la cosa che mi ha portato a documentarmi prima di comprare qualsiasi cosa. C'è anche da sottolineare come queste problematiche siano alla portata di tutti solo nell'ultimo decennio, grazie a internet che permette una condivisione immediata di informazioni.
    Anyway, anch'io sono molto netta nelle mie idee, e penso che bisogna informarsi almeno un poco, prima di fare un'azione, come comprare un libro o dei gadgets, per evitare di sostenere persone che hanno "opinioni" discutibili e/o in contrasto con le nostre. Così come è importante discutere e analizzare in maniera civile di quei libri che trattano tematiche più sensibili in maniera non del tutto sana. Penso che sia importante prendere posizione, perché nel 2021 certe cose non dovrebbero veramente più esistere.

  • @erindepasquale5715
    @erindepasquale5715 3 года назад +1

    Finalmente sono riuscito a recuperare il video! Anzitutto, super complimenti anche solo per aver fatto un video del genere. Non posso che immaginare la tempesta di sterco che ti sarai tirata dietro, solo per questo massimo rispetto come sempre

  • @alicesabbath8740
    @alicesabbath8740 3 года назад +1

    Grandissimo video Tiffany! Personalmente penso che sia la stessa società a creare la propria cultura: il pensiero e l’opinione nei confronti della legittimità di certe idee e azioni è un dovere, oltre che un diritto. Quando è difficile prendere posizione, come dici tu, penso sia doveroso mettersi nei panni delle persone direttamente discriminate. Non possiamo non considera Dickens come figlio del suo tempo, ma questo non ci impedisce di ricordarne l’uomo, oltre che lo scrittore. Il più grande privilegio, per quanto oneroso e spesso snervante, del nostro tempo è proprio la possibilità di dire (e quindi creare) la nostra opinione su tutto

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +2

      Ecco, hai toccato un punto importante che non ho incluso nel video ma che forse sarebbe stato estremamente utile: come creiamo il pensiero, la cultura e la legittimità di certe idee, esperienze. Io ribadisco che tutt* abbiamo una sensibilità diversa ed entra sempre in gioco sia il contesto con il quale ci confrontiamo che con le nostre convinzioni. Non è tutto bianco e nero e quelle sfumature in mezzo vanno indagate, poi decidere secondo quello che riteniamo importante come relazionarci.

    • @alicesabbath8740
      @alicesabbath8740 3 года назад

      @@MissFictionBooks assolutamente! Non è stato menzionato qui ma penso sia chiarissimo seguendoti, anche solo su instagram. Sei sempre fonte di bellissime e importanti riflessioni

  • @fredericcharlesdeve8521
    @fredericcharlesdeve8521 Год назад

    Ciao Tiffany ! Interessante, grazie... Ma ti sentirei volentieri commentare il "Contre Sainte-Beuve" di Proust (advocacy per separare opera e autore) e anche il caso di Louis-Ferdinand Céline ?

  • @animainrivolta
    @animainrivolta 3 года назад +37

    Riguardo la questione di Tolkien: a mio parere, nonostante lui non abbia scritto molti personaggi femminili, ne ha creati pochi ma tutti estremamente curati! Le donne raccontate da Tolkien non sono né principessine da salvare né personaggi che per essere indipendenti rinunciano al loro essere donne. Sono personaggi di spessore che hanno un ruolo chiave nell'universo fantastico da lui creato, esempi di grande forza e orgoglio che va ben oltre il loro genere di appartenenza, pronte a sfidare il contesto in cui sono nate che le vede sottomesse per percorrere la strada che da sole hanno scelto di percorrere. Tra tutte pensiamo ad Arwen ed Eowyn, due principesse che vanno contro i loro re per percorrere il cammino che hanno scelto, la prima decisa a rinunciare perfino alla sua immortalità e alla sua famiglia per vivere una vita con l'uomo che ama (e questa non è sottomissione a un uomo, il rapporto tra lei e Aragorn è esattamente alla pari e quest'ultimo dimostra più di una volta una sensibilità elevata - caratteristica che non ci si aspetta di trovare in un uomo, eppure, anche in questo caso, Tolkien non sembra impaurito da inserirla in un personaggio che dovrebbe rappresentare un futuro re senza paura - che gli sarà di grande aiuto durante tutta la storia); e la seconda, Eowyn, che non accetta di restare nascosta a guardare suo fratello e suo zio che combattono per il regno che desidera più di ogni cosa difendere, la sua forza d'animo è così elevata da riuscire a sconfiggere un mostro che proclamava di non potere essere sconfitto da nessun uomo, e infatti Eowyn, rompendo il ruolo di genere che l'ha sempre imbrigliata, riesce a sconfiggerlo tra l'altro pronunciando la frase emblematica: "io non sono un uomo!". Alla luce di questo ritengo la critica a Tolkien solo perché ha scritto pochi personaggi femminili sia piuttosto sterile, magari pensava di non saperli scrivere bene, ma ha creato dei personaggi femminili iconici che rendono giustizia al ruolo della donna nella letteratura fantasy in maniera egregia.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +7

      Pensa che li leggi in maniera diametralmente opposta a come le vedo io: personaggi ancillari, subordinate, dei premi per gli eroi (come è Arwen) e sempre relegate ai margini, in ruoli secondari o ininfluenti. Tranne Galadriel, che però è secondo me scritta come personaggio estremamente ambiguo dalle implicazioni anche negative (guarda caso, unica personaggia di rilievo nel libro con connotazioni negative... not surprised). Sono stati scritti fiumi di parole più sulle sue personagge e sugli stereotipi. Questo non significa che non se ne possa trarre qualcosa comunque, ma sulla qualità delle personagge possiamo discutere. Poi, questo non è un video di critica a Tolkien, so che se oso criticarlo mi beccherò sempre reazioni dure, ma mi chiedo anche: scrive di orchi, nazgul , elfi, nani ecc ma una donna non posizione subordinata non si riusciva? Ecco, secondo me il lavoro è tutto fuorché egregio, non rendono giustizia se non a uno stereotipo. Ma lecito vederle diversamente

    • @animainrivolta
      @animainrivolta 3 года назад +14

      ​@@MissFictionBooks non voglio affatto reagire in maniera dura contro la tua opinione! Ho visto tutto il video e ci sono cose in cui sono d'accordo e altre in cui non lo sono. Ho aperto la parentesi Tolkien solo perché a mio parere hai dato più importanza al fatto che ci fossero poche donne che alla effettiva qualità di queste donne che, francamente, vedo in molti modi ma non ancillari, men che meno premi per gli eroi. Da quello che ho letto ho colto diversi aspetti di queste donne, penso che non sia giusto giudicare un personaggio femminile come ancillare solo perché non è la protagonista di una storia, o perché è innamorata di uno dei protagonisti, o ancora perché è una principessa che ama una persona a tal punto da rinunciare alla sua immortalità. Io lo vedo come esempio di grande forza, ricordiamoci che Aragorn non pretendeva nulla da lei, non si sentiva neanche degno di essere amato da lei, per questo aveva deciso di allontanarsi, per fare in modo che lei vivesse per sempre, ma lei ha deciso che una vita senza colui che amava non era la vita che desiderava, è una grandissima dimostrazione di forza, una presa di posizione che da un personaggio "ancillare" io non mi aspetterei per nulla. Di Eowyn non hai parlato, ma come si fa a considerarla una macchietta di contorno? In fondo è colei che ha realizzato l'impresa che nessun uomo era mai riuscito a compiere, uccidere il Signore dei Nazgul, non mi sembra un'impresa che si addice a una povera ancella. Galadriel è effettivamente forse una delle più importanti tra le donne di LOTR, anche per la sua ambiguità, un personaggio femminile che non si capisce che ruolo ricopra se quello positivo o quello negativo ma che li incarna entrambi, è dal mio punto di vista un superamento dell'eterno binomio "santa" e "puttana", lei non è nè l'una nè l'altra, commette errori, è potente, potrebbe fare tutto quello che desidera, è fragile ma anche forte, io la trovo emblematica nella sua ambiguità, l'espressione di una figura femminile diversa dalla visione canonica. Scusami per i miei sproloqui, non è mia intenzione convincerti a guardare le donne di LOTR in maniera diversa da come le vedi, pensavo solo che una chiacchierata sull'argomento avrebbe giovato a entrambe

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +2

      Perchè dovresti reagire in maniera dura? Si sta discutendo, con opinione del tutto contrapposte ma senza alcun problema. Anche perchè nel video pongo soprattutto dei dubbi più che dare risposte.
      Ribadisco che nel video non volevo fare un’analisi e sicuramente è stato un commento veloce (ma ormai su Tolkien dovrei prevederlo, colpa mia) poi possiamo entrare nel dettaglio molto più specificamente sui personaggi femminili, che secondo me soffrono sia di qualità, che di quantità ma anche di spazio, stereotipi/archetipi e le affermazioni di Tolkien hanno avuto un impatto sul genere non da poco.
      Provo a entrare più nel dettaglio (che non mi è servito con nessuno degli altri esempi ma con Tolkien o rispiego sempre ogni singola parola o non è mai sufficiente)
      Non ho detto che il personaggio è ancillare solo perchè non è la protagonista della storia, ma ho messo insieme una serie di critiche che possiamo muovere alle sue personagge.
      Se consideriamo Arwen, il suo personaggio è completamente dipendente dalla storia sia di Aragorn che del padre. In questo è ancillare e - nonostante svolga anche azioni indipendenti - alla fine è il suo amore che diventa il premio dell’eroe. Se la sleghi dal percorso di Aragorn (non dico che sia Aragorn a obbligarla, anzi), il suo personaggio non può procedere. In questo è ancillare.
      Peraltro sacrifica se stessa e ciò che la definisce per stare con l’uomo che ama, che è un gesto estremamente romantico, ma dove sostituisce se stessa per l’amato.
      Quindi mentre il sacrificio delle figure maschili è votato all’impresa, al gesto eroico votato al collettivo e al salvare il mondo, Arwen lo compie per l’amato, quindi il suo impatto rimane unicamente circoscritto alla sfera privata e romantica e sia il suo corpo che la definizione di se stessa vengono ceduti al personaggio maschile, eroico e per questo degno di ricompensa. Questa dinamica la rende ancillare, non il fatto che voglia asservirsi volontariamente o che l’amore sia sbagliato ecc.
      Eowyn a sua volta - che ha forse il percorso più interessante - incarna l’ancillarità in quanto innanzitutto il suo ruolo ufficiale è spesso temporaneo (appena tornano i cavalieri, smette di essere reggente o di avere un ruolo politico significativo). Per dire, quando sconfigge il signore dei Nazgul le dinamiche sono sì dimostrazione di coraggio (che ho apprezzato tanto anche io) ma poi Il suo spazio diventa limitatissimo nell’opera, se la paragoniamo ad altri personaggi. Poi ciò che fa incide sulla trama globale, non metto in dubbio, ma dopo la baraggia di Minas Tirith lei diventa a sua volta il premio di Faramir, smettendo di avere un’identità distinta da quella di coppia.
      Per dire, quando deve lasciare tutto per seguire Faramir, gli chiede se vuole essere considerato colui che ha domato ‘la selvaggia fanciulla’ e Faramir risponde certo che si, questo viene fatto passare come un motivo romantico. Quando non c’è nulla di romantico nel ‘domare una donna’, anche perchè non siamo muli. Quindi mi chiedo, anche il suo ruolo alla fine non è servito solo a diventare l’ennesimo ‘premio dell’eroe’? Mentre fino a quel momento era invece la donna che aveva cercato di sottrarsi ad un destino prescritto ma voleva governarlo. Non che sia sbagliato sposarsi, vivere per sempre felici e contenti ecc… ma è praticamente lo stereotipo più atroce che subiscono le eroine.
      Anche tornando su Galadriel, che personalmente l’ho trovata sempre molto interessante, ahimè è a sua volta un archetipo che ricalca però lo stereotipo dell’inaffidabilità da un lato e come dici anche tu un po’ suora e un po’ puttana, che inquadra le caratteristiche concepite per un ruolo femminile MA negativizzate quando si parla di potere, scelta, decisioni politiche…
      Spero di aver chiarito meglio!
      Peraltro a me dispiace ma come ribadisco sempre, pur riconoscendo il valore dell’opera, il signore degli anelli non ha mai fatto né farà mai per me. Soprattutto però mi infastidisce che non sia possibile aprire dei punti di discussione su Tolkien, quando è praticamente accettabile per tutto il resto. Il genio viene sempre perdonato, quindi o se ne parla in termini devoti e veneranti oppure ogni critica non ha senso. Ecco, io sono qua sopra da 3 anni a cercare di scostarci dall’idea ammuffita che Fantasy = Tolkien. Giusto amarlo, venerarlo ecc ma anche giusto guardarlo con occhi critici e osservare, raccontare e parlare anche di tutto quello che è venuto dopo e che ha fatto, per molti aspetti, meglio. Soprattutto con la rappresentazione femminile.

    • @feanorielcurufinwe9379
      @feanorielcurufinwe9379 3 года назад +11

      @@MissFictionBooks ma veramente la storia del "domare la fanciulla selvaggia" era palesemente uno scherzo tra Eowyn e Faramir, Faramir non la vuole assolutamente domare. E lei non è un "premio" suo, semplicemente non vuole più avere nulla a che fare con la guerra e la morte (considerato che lotr fu scritto durante la WWII...) . Su Galadriel ci sarebbe parecchio da dire, quindi mi chiedo perché definirla in questo modo simplicistico "un po' santa e un po' puttana" quando OGGETTIVAMENTE Galadriel è il contraltare di Feanor, viene detto che è potente quanto lui, ma a differenza di Feanor non "cede" all oscurità, ma anzi riesce proprio dove lui aveva fallito. So che a te Tolkien non piace, ma in base a tale ragionamento, dovremmo ritenerlo "cancellabile" per opinioni su cui non concordiamo?

    • @alexielapril8944
      @alexielapril8944 3 года назад

      dirò solo una cosa,si puo essere oggettivi anche quando si ama alla follia qualcosa

  • @sankta_may
    @sankta_may 3 года назад +1

    Video davvero interessante, apprezzo un sacco il fatto che tu abbia cercato di considerare tutte le prospettive e i fattori del caso!
    Personalmente uno dei criteri che cerco di pormi in primo luogo è se l'autore o autrice in questione sia vivo o morto -nel caso della Bradley, mi sento più libera a parlarne sui social perché so anche che i proventi dei suoi libri vanno ad associazioni che aiutano le vittime di violenza, quindi mi sa un po' di smacco, anche se resta comunque un argomento spinoso. Per la Rowling, invece, mi domando come la gente non capisca la portata mediatica di questa donna, e quanto deleteria sia questa portata per le persone che lei discrimina: continuo a considerare HP una saga assolutamente valida, ma con tutte le testimonianze di persone trans che soffrono ad ogni post/storia/unboxing come si può continuare a parlarne? Nessuno riuscirà a cancellarla, in primo luogo, e in secondo luogo se Hogwarts è casa lo sarà anche senza l'ennesima sciarpa (poi quando lei sarà morta, e i proventi di HP andranno alle associazioni LGBTQ, sarà tutto un altro discorso).
    Una cosa che però mi mette in difficoltà è quando alcuni autori non hanno lo stesso impatto: so che Jay Kristoff è stato accusato di razzismo verso le persone polinesiane, ma come comportarsi? (è una domanda retorica, ovviamente, non sto chiedendo di risolvermi il dilemma ahahah).
    Scusami il pippozzo! -.-"

  • @nenegrey2282
    @nenegrey2282 2 года назад +2

    Non mi avvicino più ad un libro di Cassandra Clare (tanto sono tutti uguali e mezzi plagiati, comunque) da quando ho scoperto degli atti estremi di cyberbullismo, truffe varie (laptopgate + quando cercò di vendere merch per le sue fan fiction, che è illegale), delle varie cause per plagio, e dopo aver osservato come non sia cambiata di una virgola negli anni, e continua a scatenare i suoi fans contro chi la critica e a chiamare tutti misogini (ragazze di colore e queer in particolare, che la criticano per la sua rappresentazione pessima e fetishizzata).
    Da quel che ricordo, i suoi libri sono pieni di sessismo, razzismo, omo/bifobia, transfobia, ableismo... ma il tutto è mascherato da una facciata di finto femminismo (come fa Sarah J Maas con le sue serie atroci), così tutti le fanno i complimenti e se la criticano passano per conservatori (perché è lei stessa a chiamarli tali velatamente, in modo che i suoi fans possano andare all'attacco). Tra l'altro il livello di scrittura è mediocre se non scarso o addirittura pessimo in certi libri. Invece di migliorare è peggiorata negli anni (cosa che ho notato quando ancora leggevo i suoi libri, prima di scoprire la verità).
    La Clare è la rappresentazione di un femminismo bianco, privilrgiato, ricco e liberale dove le persone appartenenti a gruppi marginalizzati sono usate come tokens per dare un po' di colore ai libri, ma nella realtà le persone di colore e queer vengono o ignorate o zittite e bullizzate da lei e i suoi fans.
    Holly Black è la sua migliore amica, e faceva parte della sua cricca di bullette che attaccavano minorenni online se questi osavano criticare le loro fan fictions (plagiate - che è illegale - e che romanticizzavano l'incesto e l'abuso - il titolo della serie debutto della Clare, The Mortal Instruments, è lo stesso di una sua fan fiction incestuosa RonxGinny di Harry Potter, mentre i libri in sé sono basati su un'altra fan fiction, quasi totalmente plagiata da libri e tv show, chiamata Draco Dormiens).

  • @AsheaBlack
    @AsheaBlack 3 года назад +2

    😍😍😍 aspettavo questo video! Però so già che non posso guardarmelo tutto di fila, quindi intanto lascio un commento per l'engagement e poi ritorno quando l'ho finito 😂😂

  • @loredana_lovegood9
    @loredana_lovegood9 3 года назад

    Grazie per tutti gli spunti di riflessione espressi nel video, davvero super interessante! Ammetto che da lettrice non sempre ho avuto/ho interessa ad informarmi sull'autore/autrice in questione, ma allo stesso tempo quando fuoriescono determinate questioni ci rimango di sasso. Il mio più grande trauma è stata tutta la questione della Rowling, perché HP è il mio libro preferito da quando avevo 11 anni (ora ne ho 24). Ho cambiato idea su HP? No, resta sempre il mio comfort book e lo rileggo/riascolto quasi ogni anno. D'altro canto, non credo che riuscirei a comprare libri nuovi della Rowling e, se prima era il mio mito e la persona che avrei voluto incontrare, il mio idolo più grande, beh, ora decisamente non lo è più.

  • @cyydonia
    @cyydonia 3 года назад +8

    Secondo me la cancel culture esiste eccome, tuttavia non é una "formula esatta". Devo ancora capire i meccanismi che portano alcune persone a cadere nel dimenticatoio ed altre no. Mi vengono subito in mente Jeffree Star e Shane Dawson, entrambi coinvolti in un scandalo qualche mese fa. Se ci fai caso Jeffree Star é riuscito in qualche modo ad uscire quasi indenne, fa ancora tranquillamente video e nonostante molti non abbiamo dimenticato, sembra non aver dovuto fare i conti con le conseguenze del proprio operato , mentre per Shane la situazione é totalmente diversa. Lui é stato effettivamente punito per le sue azioni, infatti non carica più nulla da quando é stato "exposed".

  • @martapagani8784
    @martapagani8784 3 года назад

    Non penso di aver mai commentato un tuo video, ma ora voglio farlo per ringraziarti per aver portato questo tema. Io ho iniziato non da molto a prendere coscienza dei "diritti umani" (tra virgolette perché è un termine molto ampio e generale) e delle loro violazioni e tra queste ci sono quelle degli autori e delle autrici. Mio malgrado ho scoperto solo grazie a questo video della problematicità di alcuni autori di cui avevo letto/volevo/voglio leggere opere, e mi dispiace molto vedere quanti siano e quanto gravi siano i reati e le azioni da essi commessi. Per quanto riguarda il mio atteggiamento, purtroppo ho sempre scoperto a posteriori (e spesso dopo aver comprato i libri) delle problematiche riguardanti le azioni di diversi autori, quindi ho abbandonato le letture oppure ho solo preso coscienza della situazione, notificandola quando parlavo di quei libri. In sintesi, grazie per questo video, e condivido la tua posizione sul tema.

  • @dreamerbookslover9470
    @dreamerbookslover9470 3 года назад +1

    Eccomi qui, anche se in lungo ritardo.
    Non riesco a separare l'autore ai libri, ecco perché sto cercando di non interessarmi allo "scrittore" da un bel po'. L'ho fatto con make-up artist che hanno la loro linea cosmetica e più: ho boicottato tutto. Sono stata drastica? No, giacché sono molto più tagliente con amici/conoscenti/parenti.
    Un abbraccio forte forte

  • @dawkinsfan660
    @dawkinsfan660 3 года назад

    Io ho poco da dire se non grazie, per questo e per tutti gli altri video che spero che continuerai a mettere. Grazie

  • @sarawhite9523
    @sarawhite9523 3 года назад

    Ciao Tiffany! Innanzitutto voglio farti i complimenti per il bellissimo video e per esserti, come hai detto, esposta così tanto. Molta gente rifugge dal parlare di certe tematiche per paura che di essere messi in posizioni scomode. Ammiro molto la tua decision di metterti in difficoltà.
    Ora parto con il vero e proprio commento.
    Allora, in sintesi, io personalmente mi approccio così al problema: agli autori morti do un "green pass", agli autori vivi manco un rosso, proprio li rigetto.
    Però il tuo video mi ha fatto riflettere sulla questione degli autori defunti. Uno dei dubbi che ho avuto è stato: è giusto continuare ad esaltare ed elogiare certi autori del passato senza mettere di mezzo le loro problematicità? Facendo così, che tipo di sistema stiamo perpetrando? Ecco, sicuramente concordo che dovremmo smetterla di perpetrare queso sistema patriarcale e di supremazia bianca. La questione quindi è: smettiamo di parlare di questi autori? Qui da parte di molti arriverebbe un'esclamazione ai modi di: "Non possiamo mica buttare giù tutte le statue della nostra cultura!!11!" E questa risposta contiene chiaramente problematicità. Secondo me la questione un'altra: quanta arte del passato ci resterebbe da fruire se scartassimo ogni opera problematica? E qui parlo di problematicità di qualunque tipo. Penso che la risposta sarebbe: quasi nulla. L'importante, per me almeno, è leggere sempre con spirito critico. Quindi, non credo tu debba necessariamente evitare parlare di Lovecraft, ma che sia giusto che, quando ne parli, citi le sue problematicità.
    Da qui mi è sorto un altro dubbio. Io, nel parlare di Lovecraft, per esempio, citandone comunque le problematiche, che sentimenti provocherei alle persone appartenenti alle comunità che Lovecraft discrimina? E qui sono un po' cascata dal pero. Perché temo che sentire me, persona bianca, dire "attenzione perché Lovecraft discrimina, ma comunque lo amo!" potrebbe far soffrire le persone direttamente colpite dalla discriminazione. Questo perché sarebbe forse come mettere in secondo piano qualcosa che invece tocca inevitabilmente ogni briciola della vita di altri individui, soltanto perché non è una cosa che tocca me. D'altra parte, forse il mio "amore" non sarebbe diretto a Lovecraft come persona, o all'opera in toto, ma all'opera ad eccezione delle sue problematicità. Forse esiste una separazione anche tra opera e problematiche?
    Per risolvere questo dubbio credo solo di poter informarmi sui pareri di persone appartenenti a delle minoranze, dato che, da persona privilegiata, non credo di poter trovare una risposta adatta.

    • @andrealardini8868
      @andrealardini8868 3 года назад

      Credo possa dipendere se l'autore abbia inserito nelle sue opere le sue discriminazioni è i suoi pregiudizi.

  • @arcangelaricciardi6556
    @arcangelaricciardi6556 3 года назад +1

    Premetto che non ho ancora finito di vedere il video, ma che comunque ritengo che ogni opinione - sia che sia espressa da Tiffany, sia emersa nei commenti - abbia una sua validità. Questo è un tema su cui per forza di cose, da lettrice accanita e grande fan di HP, mi sono interrogata moltissimo nell'ultimo periodo. Non condivido chi dice che "se ne frega totalmente" della persona dietro all'opera. Comprendo chi - lo faccio anch'io - non stia molto a sindacare sulle qualità umane degli autori di un passato lontano: una brava persona sarebbe tale nell'Ottocento e oggi?Non lo so, non possiamo sottovalutare il valore che in un'epoca ricopre la morale, e spesso la morale del passato è stata totalmente differente da quella che abbiamo oggi.
    Detto questo ho un'idea molto precisa su JKR e su tutte le opere che, come Harry Potter, sono mostri sacri della letteratura. Non sono mai stata una lettrice a caccia di gadget e merchandising: io leggo il libro e stop. Alla peggio posseggo una tazza o delle ciabatte che mi vengono regalate da amici non lettori che mi sanno fan della saga X (perchè ovviamente i miei amici lettori mi regalerebbero altri libri su cui farmi seghe mentali da lettori come queste). Però io credo che nel caso di HP abbia assolutamente senso invitare i fan a non comprare gadget et similia - evitando quindi di arricchire ancora di più chi 1. non ne ha bisogno e 2. non se lo merita) ma non condivido troppo - pur comprendendone le motivazioni - chi non parla più di HP sui suoi canali. Premetto che io ho una pagina IG marcia da 200 followers quindi è ovvio che non parlarne non abbia questa ricaduta devastante sulle tasche di JKR, ma anche le pagine/canali molto seguiti non penso che possano avere il potere di distruggere il mito Harry Potter, rimettendo Joanne al suo posto. Cioè, ha davvero senso non parlare di una saga mastodontica come HP, che ha un suo valore e che ha una sua vita (vuoi per adattamenti cinematografici, per fandom, per immaginario) che si distaccano completamente dalla sua autrice e dalle sue deplorevoli affermazioni di oggi? Harry Potter non è il nemico; JKR è l'unico soggetto che andrebbe sabotato e quindi d'accordissimo su chi non comprerà più i suoi libri, gadget ecc. Personalmente l'Ickabog col c***o che lo compro, però se mi viene la nostalgia di Hogwarts e mi va di parlarne in una storia o in un post davvero vuol dire che sto sostenendo la transfobica autrice? O forse sto solo osannando un'opera che è stata una pietra miliare della mia infanzia pur non condividendo in alcun modo le idee attuali e estreme di chi l'ha partorita?
    Boh, la realtà è che nulla ha più senso e che non c'è una risposta ad una questione così spinosa. Grazie mille Tiffany per aver creato uno spazio in cui è possibile parlarne e confrontarsi senza scannarsi.

    • @andrealardini8868
      @andrealardini8868 3 года назад

      Bel dilemma. Guarda anchio ci sono rimasto male quando ho scoperto le idee discutibili della Rawling, è per un'attimo avevo pensato di buttare via i libri, però poi mi sono fermato è ho riflettuto su una cosa, in Harry Potter non ho mai percepito l'astio nei confronti dei Trans che ha la Rawling. Quindi ok la Rawling è Transfobica però la sua opera non lo è per me il libro non è un problema

  • @sissytrani3019
    @sissytrani3019 3 года назад

    Ciao Tiffany! Grazie per questo video super interessante. Premetto che ti seguo da un bel po' (soprattutto su Instagram) e, grazie ai tuoi contenuti, il mio pensiero si arricchisce ogni giorno di più.
    Devo confessare che quando scoppiò il caso Rowling con le sue uscite transfobiche, non sapevo bene cosa pensare, né come comportarmi: da un lato pensavo che quello che affermasse fosse profondamente sbagliato e discriminatorio, ma dall'altra mi chiedevo "ha così peso quello che sta dicendo sul giudizio che ho su di lei? Dopo tutto quello che la sua opera mi ha donato?"
    Ho capito che l'errore fondamentale che ho sempre commesso è quello di IDEALIZZARE il creatore di un'opera che mi ha cambiato la vita, che è un po' quello che all'inizio tendiamo a fare tutti. Ma come mi comporto quando scopro che, in realtà, la maggior parte di quelli che hanno creato delle cose meravigliose si rivelano semplicemente esseri umani pieni di contraddizioni e, sicuramente, non perfetti? Li consideriamo come tali. Non più come miti, divinità, menti superiori ed irraggiungibili, ma... persone. Persone che hanno creato qualcosa di straordinario che contribuisce al progresso del genere umano ANCHE con le contraddizioni dell'opera, spronando al confronto e alla crescita. Ma pur sempre PERSONE, che possono essere razziste, discriminatorie, talvolta addirittura criminali e per questi motivi assolutamente imputabili e da condannare senza se e senza ma.
    La questione JKR mi ha sicuramente colpito molto per quello che Harry Potter ha rappresentato nella mia vita, ma dopo un iniziale smarrimento ho capito che applaudo molti lati dell'autrice, e ne condanno molti altri. Sicuramente, non la idealizzo più.
    Una cosa che sicuramente mi ha aiutata a maturare questo pensiero è stato mettermi nei panni di una donna transgender. Ho la fortuna di non essere discriminata per come lo è lei, per questo la cosa non mi tocca direttamente. Ma se fossi lei, come reagirei se ascoltassi la mia autrice preferita dirmi che non sono una donna?
    Grazie ancora per tutti gli interessantissimi spunti di riflessione!

  • @AsheaBlack
    @AsheaBlack 3 года назад +2

    Come mi comporto io di fronte ad autori e autrici (ma potremmo dire direttamente artisti) problematici? Di solito piango e gemo xD Se è una persona di cui ancora non ho letto nulla, diciamo che tendo ad evitare l'acquisto/supporto - ma questa è facile, perché di solito se non ho ancora letto niente, significa che non mi interessa molto.
    Se invece si parla di autrici e autori che conosco, che ho supportato in passato, che ho anche ammirato, sulla cui opera ho scritto una tesi (ehm-ehm), il discorso si complica. Perché da un lato, non mi va di supportare cose in cui non credo, o meglio, di finanziare chi fa attivamente qualcosa che va contro i principi importanti della mia vita, però poi ci sono talmente tante variabili che mi impediscono di prendere semplicemente una decisione netta e di non pensarci più.
    Ad esempio, questa persona (come hai anche detto tu) ha fatto/ fa qualcosa "di sbagliato" o qualcosa di illegale? Continua a farlo o è stato un episodio del passato di cui si è poi pentita? Nell'opera che sto boicottando, sono presenti questi "temi" che rifiutano la mia visione del mondo? Quanto di quello che è scritto, fa effettivamente parte della visione del onda di questo autore? E ancora, un'opera, che sia un libro o un film, non viene creata interamente dall'artista, ma alla sua creazione concorrono altre figure, è giusto boicottare anche il loro lavoro (visto che alla fine non sempre si può scegliere con chi lavorare)? il mio boicottaggio, che alle volte comporta anche una punta di sofferenza, è utile veramente? La pirateria/ il noleggio/ la biblioteca è un buon compromesso, o il mio fruire l'opera è comunque giocare a favore dell'artista in termini di popolarità?
    Io non ho le risposte a tutte queste domande, a volte mi sveglio al mattino e sono convinta che sì, il boicottaggio è una soluzione, altre volte no, altre volte ancora mi chiedo se il mio no sia solo un modo per ripulirmi la coscienza e non sentirmi in colpa mentre vado a comprarmi un libro. Quasi sempre mi chiedo perché le persone debbano essere persone di merda, e vorrei che vivessimo nel mondo delle fatine. Certamente sarebbe più facile 😬

  • @feanorielcurufinwe9379
    @feanorielcurufinwe9379 3 года назад +3

    "un autore problematico andrebbe evitato in toto" ecco, secondo me questo è l'atteggiamento più sbagliato che si può avere quando ci si addentra nel reame della fiction, a "togliere" tutti gli autori *problematici* che conosciamo ci resterebbe un ristrettissimo numero di autori contemporanei.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      E invece ce ne sono proprio tant* che problematiche non ne hanno... poi ripeto, la mia è una riflessione e ogni persona adotta l'approccio che meglio si adatta alla propria personalità e sensibilità

    • @feanorielcurufinwe9379
      @feanorielcurufinwe9379 3 года назад

      @@MissFictionBooks sì, ci sono degli autori contemporanei che meritano di essere letti e celebrati, il problema è che più andiamo a ritroso nel tempo, più è facile trovare autori "problematici", e a quel punto come ci comportiamo? Evitiamo di leggere qualsiasi cosa non sia stato pubblicato nell'ultimo secolo? Più il fatto che la definizione di "problematico" è fin troppo ampia e ora come ora comprende e mette sullo stesso piano gente come la MZB (che è colpevole di abusi gravissimi) con autori che hanno dei bias inconsci, che per carità non scuso, ma non penso che dovrebbero stare sullo stesso piano. Sennò davvero finiamo come Twitter che si diverte a rovinare la vita ad autori quasi sconosciuti sulla base di alcuni presunti "elementi problematici" dei loro libri, come è successo ad Isabel Fall, sulla base di alcune affermazioni gonfiate dai social.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад

      Io spero che tu abbia ascoltato il video nella sua interezza, perchè è una domanda alla quale rispondo più volte (con una risposta non univoca). Peraltro, io non riprendo alcuna modalità legata a Twitter, non è il mio stile nè mi interessa semplificare e banalizzare il discorso.

  • @sixlatyer
    @sixlatyer 3 года назад +8

    Comprendo perfettamente le tue argomentazioni, ma onestamente la considero l'autoaddossarsi di una responsabilità infinitivamente troppo grossa. Voler essere per forza neutrali su argomenti importanti come le discriminazioni, il razzismo e la violenza è sbagliato, ma è sbagliato (secondo me) anche l'addossarsi la responsabilità universale di doverle combattere con le proprie mani fino ai minimi termini (al punto di non poter neanche leggere un libro), non lo considero un modo salutare di vivere
    Un altra cosa che mi verrebbe da dire, per quanto mi rendo conto sia molto impopolare, è che finche parliamo solo di uscite/opinioni (razziste/sessiste o quant'altro) io ci tendo a passare sopra (o almeno ci provo); sia chiaro che non sto giustificando, ma mi rendo conto che il mondo (e le persone) non è diviso tra bianco e nero. Il fatto che qualcuno abbia delle opinioni sbagliatissime (e orribili) non lo rende NECESSARIAMENTE una persona altrettanto orribile, il mondo è pieno di gente stupida (su certi argomenti), ma che di fondo sono brave persone; io (purtroppo) ne conosco tante. Comprendo comunque che non tutti la possono pensare come me

    • @stefanocavalleri4451
      @stefanocavalleri4451 3 года назад +3

      Invece io sono perfettamente d'accordo. Grazie per aver espresso questa tua idea in cui mi identifico al 100%!

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Allo stesso tempo mi chiedo: quindi ci deresponsabilizziamo del tutto? Se non diventiamo a nostra volta un tassello in questo cambiamento, come si cambiano le cose? calandole dall'alto?
      Poi ribadisco quanto detto nel video, ogni persona ha la propria sensibilità e si basa su propri valori riguardo a certi temi, quindi la risposta non può essere unica per tutt*.
      esempio banale e già usato sotto altri commenti: Come mi considero antirazzista se leggo poi solo autori e autrici razzist*? Così li sostengo, li finanzio, conferisco loro potere e autorevolezza, dando ancora più spazio e voce a queste 'posizioni'. Ovvio, il razzismo nè lo risolverò io nè da un lato riguarda me che sono bianca, quindi sono privilegiata a non subire quelle discriminazioni su di me.
      Ecco, io non definirei stupidità certe dinamiche o affermazioni, perchè poi il sessismo e la misoginia (solo per citarne un paio) sono cose molto reali che vivo tutti i giorni e che mi creano continuamente traumi. Sono dinamiche di controllo, con l'intenzione molto precisa di creare gerarchie sociali.
      Ci sono tante sfumature sulle quali è sano e giusto riflettere, cercando di formarsi una propria idea e una propria risposta però tenendo anche conto di tutte le implicazioni.

  • @alicemusatti417
    @alicemusatti417 3 года назад +1

    Vorrei tanto avere un po' di saggezza da condividere su questo tema ma la verità dei fatti è che non ho chiara quale sia la direzione che voglio prendere e questo mi pesa molto. Detto questo complimenti come al solito per il video bellissimo e molto approfondito che mi ha fatto un po' male ma nel modo giusto!

  • @letiziamagnani8043
    @letiziamagnani8043 3 года назад +2

    La questione è spinosa anche per me. Mi tocca molto il tema dell'informarsi prima, perché so che facevo (e a volte ci ricado) molta fatica se dovevo affrontare nuove autrici o autori: mi piaceva molto che la lettura del libro fosse "mia", senza nessun tipo di condizionamento. In realtà fare mezza ricerca non influenza la lettura in modo drastico, e anzi mi permette di evitare certa gente, il menefreghismo non è minimamente giustificabile quando è così facile reperire informazioni.
    Cerco sempre, in ogni ambito, di non avere degli idoli: in automatico so che da qualsiasi persona (viva, morta, che conosco personalmente o no) posso prendere un tot di cose belle, ma la delusione è sempre possibile, e se anche sono in sintonia al 99%, non posso dare per scontato che quel 1% che non so non sia in grado di ribaltare la mia idea su qualcuno. Se quindi scopro cose spiacevoli, porto a casa ciò che mi è stato passato di positivo e poi tanti saluti (ma la possibilità di ravvedersi e migliorare c'è sempre, per il discorso inverso!) Mi sembra di constatare, almeno intorno a me, una certa tendenza a creare facilmente idoli ogni due per tre, e penso sia dannoso perché poi sono difficili da scalzare.
    Grazie per le riflessioni Tiffany!

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +2

      Grazie a te stella!
      Posto che è chiaro che possiamo trarre qualcosa anche da quelle opere o da quelle persone che ci sembrano lontane da noi anni luce su tutto, ma ecco... quando iniziamo a fare qualche ricerchina indirizziamo meglio anche i nostri soldi. Se può essere uno spunto, ben venga!

  • @danielnyappy
    @danielnyappy 3 года назад

    THIS. Mi sale sempre il nervoso quando le persone continuano a sminuire una qualsiasi azione con un semplice "io separo l'opera dall'artista", ignorando volutamente tutte le implicazioni che una posizione del genere comporta, come hai sottolineato tu nel video. Sarà che io non mi sono mai creata (vuoi per carattere, vuoi per fortuna) idoli intramontabili e non ho difficoltà a ridimensionare qualsiasi persona della sfera pubblica e privata, quindi per me "separare" non è mai contemplato.

    • @stefanocavalleri4451
      @stefanocavalleri4451 3 года назад +1

      Appunto perché anche io non ho mai idolatrato nessun autore*, ma ho amato delle loro opere, adesso non vedo perché dovrei sentirmi in colpa a continuare ad amare quelle opere anche se gli/le autrici/autori si sono rivelat* problematic*!
      Che poi per me il problema sarebbe solo con le persone in vita, perché comprando loro libri vengono finanziat*
      E anche qua, difficilissimo. Perché ok, si può fare con i libri, quindi per coerenza lo facciamo anche per i film? Togliamo Disney+ e non guardiamo più prodotti perché hanno determinati attori o addirittura case di produzione? (Disney, I am looking at you)
      E se lo facciamo per libri, film, anche per ogni prodotto che compriamo.
      Il discorso è correttissimo e sacrosanto, ma poi, siamo sicur* di riuscire a farlo nella vita reale?
      Per questo che spesso io dico di separare opera/prodotto dal su* creator*, non perché ignoro le implicazioni!
      Mentre con quell* mort* io non ci vedo nulla di male. Allora togliamo dai musei opere del 60% dei pittori, o togliamo da letteratura italiana alcuni autori di classici

  • @selenec.9054
    @selenec.9054 3 года назад +1

    Argomento molto spinoso ma davvero interessante. Apprezzo molto come tu non abbia chiuso l'argomento dicendo cosa è giusto fare, ma che invece tu abbia detto che in molti casi siamo noi fruitori a decidere cosa fare, dati non solo il contesto dell'autore/opera, ma il nostro contesto e la nostra sensibilità. In alcuni casi, nonostante mi dispiaccia molto, ho le idee chiare e so cosa fare a a riguardo (vedi JK Rowling, i libri di HP li ho già, non mi servono gadget, e se anche li volessi li comprerei da qualche artista/negozietto handmade); in altri casi non ho altra scelta, ogni volta che provo a vedere un film di Woody Allen o Roman Polanski non riesco a smettere di pensare a quanto schifo mi facciano e non riesco a seguire il film. Ma altre volte la questione si complica di parecchio: è il caso della serie tv del racconto dell'ancella, per esempio, l'attrice protagonista e produttrice della serie fa parte di Scientology, che non sto qui a dire quanto faccia schifo. Ma non riesco a non pensare che magari, come tanti altri è stata irretita ad aderire alla setta, o magari ci crede davvero in buona fede. Il problema del boicottaggio in questo caso lo vedo più complicato, perché nonostante lei guadagna soldi quando la serie va bene, non è l'unica, ci lavora così tanta gente davvero brava (vedi il resto del cast, la regia, la fotografia impeccabile, i costumisti, e davvero praticamente tutti i campi) che mi spiacerebbe non dargli credito solo perché Elizabeth Moss è di Scientology.
    Inoltre io tendo ad informarmi su quel che leggo o guardo, o dell'arte di cui fruisco in genere, ma, come hai fatto notare anche tu, non è che possiamo sapere tutto di tutto, alcune cose ci sfuggono per forza.
    Diciamo che io apprezzo sempre 1. che ci sia una presa di coscienza del problema in generale, e 2. che come fruitori quanto meno proviamo a fare la cosa giusta, con la consapevolezza che tutti possono sbagliare, anche noi stessi.

  • @MiladydeWinter79
    @MiladydeWinter79 3 года назад +2

    Io ho un atteggiamento abbastanza neutro, mi interessa poco la moralità o il parere degli autori riguardo a ogni singola tematica. Solo in un caso non riesco a rimanere neutrale: quello deli ex terroristi italiani che, riciclatisi romanzieri, scrivono libri, partecipano a conferenze ecc. I libri di quella gente non li leggerò MAI, e anzi non dvorebbero nemmeno trovare case editrici disposte a pubblicarli. Idem per biografie di mafiosi, figli di mafiosi, delinquenti di vario tipo ecc.

  • @beatricet7396
    @beatricet7396 3 года назад +8

    Tiffany, unica nostra guida per la navigazione del periglioso mare della lettura critica 🙌😂

  • @booksloverr_
    @booksloverr_ 3 года назад +1

    Grazie Tiffany!! Io non riesco molto a separare libro da autore ma ci sto lavorando sennò tra poco mi toccherà leggere solo la lista della spesa🙃

  • @lucadimeola5070
    @lucadimeola5070 3 года назад +2

    partendo dal presupposto che la maggior parte dei creativi è sempre stata nel corso della storia personalmente violenta,scostante,bipolare e chi più ne ha più ne metta,quando leggo un libro o usufruisco di un'opera d'arte mi rapporto ad essa,non all'autore.
    E sinceramente,se l'autore ha infranto regole sociali,è bene che ne paghi le conseguenze per vie legali con i diretti coinvolti o interessati.
    Ci sono opere immortali create da veri e propri barbari a livello umano,ma immensi a livello artistico.
    Ripeto,basta dare un'occhiata alla storia.
    Se un'autrice sui social si rivela sessuofoba o quantaltro ed io non concordo su quanto da lei sostenuto,abbandono quel canale social perchè non rispetta i miei parametri,ma continuerò a leggere le sue opere, se sono di mio gradimento.
    In finale siamo fruitori di arte,non psicologi in cerca del colpevole,e riguardo l'invito ad informarsi sull'autore prima di intraprendere la lettura,mi sembra risibile,in quanto mi informo sull' opera,non su chi l'ha prodotta.
    Troppa rigidità uccide l'essere umano.
    Del resto,il tuo approccio nelle recensioni è molto mentale e quasi nullo a livello empatico.
    E questo va benissimo,ma denota il taglio che dai all'interpretazione della realtà.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +4

      A parte che è inquietante una lettura mentale del genere, soprattutto perché sono tutto fuorché una persona logica. Applico solo un mio approccio che è chiaramente dedicato a più aspetti della vita. Cerco di trasmetterlo con chiarezza ma è impossibile cogliere il modo nel quale interpreto la realtà senza capirne il contesto (che non fa parte della mia attività su YT). Peraltro nel video, mentre racconto il mio approccio parto dal presupposto iniziale: la risposta non può essere una, ne per ogni caso ne per ogni contesto ne per ogni persona, che ha una sensibilità e un codice morale proprio.
      A parte questo, ho un appunto importante: la questione bipolare. La bipolarità non è sinonimo di aggressività, ne di violenza o di altro. È un disturbo mentale che può avere parametri e modalità molto ampie, quasi sempre non coinvolge comportamenti violenti ma anzi, lunghissime fasi depressive. Quindi oltre che usato in maniera irrispettosa, è anche proprio sbagliato dal punto di vista semantico. Ecco, la mia rigidità dovuta all’essere coinvolta personalmente in questioni di salute mentale, mi porta a cercare di far capire che un linguaggio abilista non solo è offensivo, ma fuorviante e stereotipato.

  • @andreanovati5195
    @andreanovati5195 3 года назад

    Tante persone (mi riferisco agli scrittori problematici) hanno compiuto gesti che sono stati fortemente anaffetivi e decisamente anempatici (nella migliore delle ipotesi) senza aver auto la capacità di spostare al proprio interno il luogo di controllo degli eventi, assumersi le rensponsabilità dei propri gesti, chiedere scusa e spiegare che cosa hanno intenzione di fare per rimediare (e successivamente provvedere). C'è chi dice che determinati comportamenti andrebbero contestualizzati nella storia e nel vissuto dell'autore mantenendo un occhio sul periodo storico e sulla geografia (o sulla società), ma questo sposta l'attenzione dai problemi.
    Avere una sensibilità e aver avuto dei problemi come l'essere stati oggetto di abusi, di discriminazione o di “shaming” a vario titolo rende difficile la comprensione di certe dinamiche a chi non le ha vissute e il far notare che alcuni autori sono “problematici” rischia di attirarsi il “backfire effect”. Avere una certa sensibilità è però anche una questione di decoro personale, dignità e amor proprio in contrasto con il comportamento altrui. Il lettore non è e non può essere neutro nel momento in cui simpatizza ed empatizza con questa sensibilità (quando si ha la capacità di provare emozioni assieme e di identificare le emozioni del prossimo e di proiettare se stessi nella situazione di un altro). Spero di essere stato sufficientemente esplicativo.

    • @andreanovati5195
      @andreanovati5195 3 года назад

      @Miss Fiction Books io credo però che in molti casi gli “autori problematici pensano di essere in buona fede” (per disarmante che la cosa possa essere) per inesperienza, ingenuità, incapacità o fenomeni simili oppure perché insistendo nell'arco del tempo con il cercare di convincere il prossimo di essere in buona fede si siano auto-convinti. Non so se sono sufficientemente chiaro.

  • @nimuefan7892
    @nimuefan7892 3 года назад +1

    prima di ascoltare questo tuo video in merito all'argomento pensavo di essere irremovibile, ma adesso ne rimango un tantino indecisa e confusa. Non è una cosa brutta assolutamente! Anzi, ero magari ignorante sull'argomento, adesso che ho dato spazio a prospettive di pensiero, me ne farò un'idea più ampia.
    Per ora, da semplice lettrice (e vagamente scrittrice a tempo perso) mi focalizzerò nell'informarmi sugli autori di cui non ho ancora letto nulla, prima di decidere se approcciarmi alle loro opere o meno, e farmi un'idea del loro pensiero. Per gli autori che già apprezzo, da codarda lo ammetto, preferisco non informarmi molto.

    • @liviarocchi7925
      @liviarocchi7925 3 года назад +3

      Ok, ma una volta informata, sei sicura di avere tutte le informazioni corrette? E ammesso che la risposta sia "sì", sei sicura di avere il diritto di giudicare un altro essere umano?

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +2

      @Livia ma in quanto consumatrice, cioè banalmente quella che spende i soldi in quel prodotto, non posso giudicare secondo i miei valori e la mia sensibilità? Se mi considero antirazzista ma poi sostengo solo autori o autrici razziste, come distacco completamente le due cose? Se sono vittima di violenza sessuale, come leggo in maniera neutra e sostengo le opere di un autore che è accusato/giudicato/condannato per violenza sessuale? Non dico che non sia possibile solo che ho il diritto di scegliere come spendere i miei soldi e a chi conferire autorevolezza e potere. Magari non una persona razzista, magari non uno st**ratore.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +3

      Ma il video spero non dia una risposta ma ponga soprattutto dei dubbi, che io stessa mi pongo di continuo. Non penso ci sia una risposta ma penso che ci siano esperienze, valori, sensibilità e coinvolgimenti diversi. Poi una spintarella all'informazione, secondo me, non fa mai male...

    • @liviarocchi7925
      @liviarocchi7925 3 года назад +3

      @@MissFictionBooks sì è no. Nel senso che capisco il punto, ma aggiungo: Ok, ma fino a che punto io SO che un autore è razzista? E fino a che punto il mio ruolo di consumatrice mi dà il diritto di trasformarmi in giudice?
      Vorrei che fosse chiara una cosa: le mie non sono domande retoriche, sono domande che mi faccio davvero. Spero che nel commento più lungo che ho scritto dopo sia più chiaro.

    • @liviarocchi7925
      @liviarocchi7925 3 года назад +3

      @@MissFictionBooks su questo sono d'accordo. Dico solo: stiamo attenti alle informazioni che abbiamo, a quanto sono corrette e complete, e a usarle in modo etico su tutti i fronti, per quanto possibile. Sinceramente ho l'impressione che oggi si tenda a informarsi, a pensare e ad agire troppo in fretta, mentre l'etica richiede davvero tanto impegno, tanta riflessione, tante domande... solo questo.

  • @giuliadrago3569
    @giuliadrago3569 3 года назад +1

    Speravo che qualcuno parlasse in maniera approfondita di questa questione, e quando ha annunciato la creazione di questo video su Instagram sono impazzita, sicura che avresti affrontato il discorso con competenza, accuratezza e passione. Penso che questo video sia uno dei tuoi migliori e sicuramente è diventato uno dei miei preferiti: hai evidenziato tutti i problemi, le complessità e le possibili strade da percorrere senza mai risultare macchinosa o incomprensibile.
    Nonostante a ogni autore citato mi sentissi morire dentro un po' di più, non credo che nascondere la testa sotto la sabbia sia la scelta migliore, perchè come hai sottolineato qui si tratta di persone e sentimenti che vengono/verranno calpestati anche grazie alla nostra indifferenza. Rimango combattuta su quale possa essere la scelta migliore da applicare alle mie letture, perchè le casistiche sono tante, ma questo video mi ha fornito molti spunti di riflessione. Ancora grazie per essere stata così eroica a portare questo video, ne sentivo il bisogno :)

  • @petitpatti3173
    @petitpatti3173 3 года назад +2

    Io penso che l’opera e i messaggi veicolati dall’opera siano comunque più forti dei messaggi mandati dagli autori, per esempio quello che comunica Harry Potter è un milione di volte più forte delle dichiarazioni “problematiche” dell’autrice.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад

      Ma nessunx mette in discussione il valore di Hp. Anche se credimi, i danni che il supporto di JK alle associazioni transfobiche sta incidendo brutalmente sulle politiche nazionali (e non solo) riguardanti le persone trans, in particolare modo le donne. Quindi si, hp miglior lavoro per bambini e ragazzi di sempre poi però le dichiarazioni di JK criminalizzano le donne trans e attecchiscono nell’opinione pubblica. E nessun contraddittorio avrà mai la stessa potenza

  • @lisasaccozza5412
    @lisasaccozza5412 3 года назад +1

    Bisognerebbe ricordare che acquistare un libro di un autore/autrice appena passat@ a miglior vita non implica che i diritti non vadano alle e agli eredi, in Italia bisogna aspettare i 70 anni dalla morte, l'unica cosa certa è che post mortem non ne possa beneficiare direttamente.
    Credo il mio cuore abbia mancato un battito quando ho sentito nominare Roald Dahl, tant'è che sono andata a riascoltare per sincerarmi di non aver sentito male. Solo all'idea che sia problematico mi fa pensare a quanto negli anni mi sia goduta e abbia consigliato a destra e a manca le sue opere, ancora non ho approfondito ma già so che quello che mi manca non sarò capace di leggerlo con la stessa beata ignoranza provata finora. L'unica soluzione trovo sia approfondire quali siano le problematiche presentate e decidere come venirne a patti, da un lato ho dannatamente paura di scoprire le peggiori nefandezze, dall'altra ora che il refolo di vento ha toccato la pelle non me la sento di voltarmi da un'altra parte e tornare alla lettura come se nulla fosse.
    Ho le idee chiarissime sui femminili professionali - necessari per finirla col maschile sovraesteso, dare dignità e importanza a chiunque e permettere a bambine, ragazze e donne di immaginarsi in ruoli diversi da quelli "assegnati" socialmente loro - un esempio su tutti: per quanto siano pochi gli ostetrici esigono la giusta concordanza col proprio genere, continuo a non capire la resistenza nell'applicare le medesime regole per l'altro. Non entro nel non binarismo che per certo fa soffrire una parte di chi legge e non si sente rientrare né in una né l'altra categoria, conosco troppo poco le dinamiche per svolgerle con le giuste capacità e delicatezza.
    Nonostante quanto sopra su Tolkien e la rappresentazione femminile sono molto combattuta se sia preferibile una presenza malfatta a un'assenza totale, la cancellazione non è positiva, anzi, ma la trovo meno pesante rispetto al ricalcare gli stereotipi... Quasi sicuramente mi sbaglio in questo, eppure non riesco a convincermi della bontà della prima posizione, mi sarebbe di ENORME aiuto se qualche rappresentante di una o più minoranze mi aiutasse a capire cosa non so evidentemente cogliere, dovessi descrivere la sensazione che ho è come quando si ha un prurito e non si ha modo di grattarsi in cerca di sollievo

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад

      Non è semplice, è un confronto doloroso, che mi mette in una posizione super a disagio però quello che Dahl ha infilato nelle sue opere o detto e sostenuto privatamente.
      Io ho Matilda tatuata sul braccio, non è che prendo bene subito le accuse di antisemitismo, grassofobia e abilismo legate a Dahl. MA sono innegabili. Una volta conosciute le elaboro e cerco di contestualizzare, decidere come rapportarmi a queste cose. Matilda rimane lì, tatuata sul mio braccio a dirmi che non sono mai sola ed è il regalo più grande che mi abbiano mai fatto.

  • @GianPaoloGalasi
    @GianPaoloGalasi 2 года назад

    Ho finalmente finito di vedere il video. Premetto che non leggo molta letteratura fantasy ma più letteratura ‘classica’ (dove i problemi sono gli stessi comunque) e che scrivo più per vedere eventualmente cosa mi torna in modo da magari mettere in discussione eventuali miei pensieri problematici (se lo sono) … due cose ci tengo a dire. La prima è che questa cosa del separare l’individuo dall’artista è tipica del nostro mondo occidentale (conosco poco il resto del mondo ma mi si dice che gli indiani o i tibetani non sono come noi da questo punto di vista … a me bastano gli afroamericani come James Baldwin per dire che è vero: per lui infatti il suo percorso come scrittore e il suo percorso come essere umano vanno di pari passo, e non solo per via dei temi che tratta come il razzismo o l’omofobia interiorizzati). Noi viviamo di divisioni. Mente/corpo, giusto/sbagliato, etc. etc. Se separiamo l’uomo dall’artista però credo - lo dico perché scrivo poesie e sto facendo un corso teatrale, quindi questa cosa mi tocca da vicino - che non riusciamo a godere di uno dei vantaggi dell’arte, ovvero quello di aiutarci a crescere. Questa cosa secondo me è valida sia per chi fa arte che per chi la usufruisce. Separando l’uomo dall’artista questo principio non è più valido, e quindi possiamo godere dell’estetica di un’opera senza relazionarci ai suoi significati. Débord direbbe che siamo lettori alienati. La seconda cosa che tenevo a dire è che però non dobbiamo trattare le persone come bambini - è il motivo per cui io tenderei a sostituire gradualmente le prigioni con la scuola, nel senso che se esistono le carceri è perché manca la cultura (il rispetto delle persone è cultura per me) e quindi la prigione è un modo infantilizzante (la paura della punizione) per ottenere un deterrente (metodo che non funziona tra l’altro). Cosa significa in arte ciò? Ad esempio Houellbecq in uno dei suoi primi romanzi dipinge due fratelli, uno ‘normale’ (uno scienziato) l’altro schizofrenico riempiendo quest’ultimo di stereotipi (non si controlla sessualmente ad esempio, che è un vecchio spauracchio che si agita contro le persone con problematiche psichiche come se tutti fossero così). Allo stesso modo Mc Grath in Spider descrive un altro schizofrenico come un uomo incapace di accettare la relazione tra la madre e il padre e quindi assassino, e pure da bambino (altro stereotipo degno della peggio letteratura psicoanalitica di inizio Novecento) per cui poi, incapace di accettare la realtà, si fa tutta la vita da internato. Per questi due scrittori io non voglio più spendere un soldo. Però mi piacerebbe ci fosse dibattito sugli stereotipi di cui hanno riempito quei loro due libri. Nello stesso tempo non vorrei che questi due scrittori fossero costretti a cambiare vita, mestiere, solo perché la mia intelligenza si sente giustamente offesa dalle loro produzioni. Perché non è detto che obbligati a fare i panettieri o i portieri di notte cambierebbero idea. Il che vuol dire che in modo meno ampio che da scrittori comunque produrrebbero una coscienza sociale distorta. Dico quindi in conclusione che sarà molto interessante verificare se i rivolgimenti di questi ultimi periodi, quelli che stiamo vivendo, produrranno arte nuova, piena di forme e concetti nuovi. Io spero vivamente di sì.

  • @marabuora9547
    @marabuora9547 3 года назад

    Sono super d'accordo con te, e capisco benissimo il tuo trauma con Marion Zimmer Bradley perché mi è successa la stessa cosa con Miss Transphobic Extraordinaire JKRowling, quando ero piccola la idolizzavo e accettare che sia una persona orribile è stato come beccarsi un pugno in faccia, anzi forse il pugno avrebbe fatto meno male... Il mio problema è più sul fatto che comunque anche quando so che gli autori sono delle merde le loro storie chiamano, ke voglio leggere perché so quanto potrebbero darmi e rinunciarci è difficilissimo (in questo periodo il mio dilemma è la trilogia di Locke lamora, pubblicata da poco in italiano quindi facilmente accessibile quindi una grossa tentazione, e il fatto che una mia amica la adori non sta aiutando la cosa, non so se chiederle di prestarmi i libri o no)
    In più ho una domanda: vorrei leggere Leigh bardugo ma un conoscente mi ha detto che in alcuni suoi libri si trovano posizioni omofobe, il problema è che cercando online non ho trovato niente, tu sai se sia vero? Mi scuso se ne hai già parlato in qualche video ma non ti seguo da tanto e i tuoi video sono belli lunghi, non sono ancora riuscita a recuperarne molti😅

  • @martinawoolf8828
    @martinawoolf8828 3 года назад

    Ciao Tiffany! Avevo già esultato quando hai anticipiato questo video su instagram, e hai fatto - come sempre - un lavoro incredibile! È un argomento di cui ho parlato spesso con le - poche - persone che leggono intorno a me: non è un discorso facile, anzi è fonte di grande frustrazione e sofferenza, capisco perfettamente che alcuni siano insensibili, ma io - da quando ho iniziato a studiare e approcciare il femminismo - non riesco più. Mi sento toccata da frasi, gesti, opinioni sessiste, razziste o omotransfobiche, dall'assenza di donne nei libri o dalla presenza di personaggi femminili perenne stereotipati, trattati male (dall'autore in primis, dai personaggi poi), perchè finalmente li riconosco; per non parlare di quando vengono fuori storie raccapriccianti dal passato degli autori /autrici. Io tendo in generale ad avere posizioni molto nette, e nemmeno mi avvicino all'opera di certi autori, ma ammetto che è molto più facile quando il libro non è fra i miei interessi (per dirne una proprio JKR), o quando il libro in questione è stato scritto oggi e quindi può effettivamente essere visto con il filtro odierno (ho voglia di leggere un libro senza nemmeno una donna scritta decentemente, dove il protagonista è l'ennesimo stereotipo anche lui? no, per carità), il caso eclatante è proprio MZ Bradly: a saperlo prima avrei preferito non leggere mai Le nebbie di Avalon? Non lo so, perchè è un libro che ha segnato anche me, molto. Così come anche molti autori e poeti del passato, problematici ma da poesie che so a memoria, o da filosofie di pensiero che mi porto dentro da anni. È un discorso che per me è possibile da rendere bianco o nero? Per me l'unica è, senz'altro farsi due domande in più sull'autore come hai detto, ma poi valutare caso per caso, dalla gravità dei gesti e parole e dal momento storico. Mi rendo conto che la mia è una riflessione contradditoria in più punti, per questo sono contenta di questo video che mi ha dato da pensare, perchè io ancora non riesco ad avere una linea così netta da seguire

  • @nickyaurasphere3852
    @nickyaurasphere3852 3 года назад +1

    Penso di aver perso un battito quando hai nominato Roald Dahl. Prometto che andrò ad informarmi, perché non so cosa lo renda un autore problematico, ma al momento la me bambina di 7 anni cresciuta con il GGG e Matilda sta piangendo in un angolino. Magari ripasso più tardi, quando la me undicenne ormai temperata dalla Rowling riuscirà a farla smettere. Speriamo.
    Comunque, torniamo all'argomento del video.
    Allora, io sono una di quelle persone che negli ultimi anni ha iniziato a cercare informazioni anche sugli autori e non solo cercare spasmosicamente gadget o fanfiction riguardanti le saghe o i libri appena conclusi. Sto cercando di informarmi anche su chi sta dietro a ciò che ho letto. Capire chi ha dato vita alla storia che mi ha rapito per ore facendomi divorare 500 pagine in una sola giornata.
    Tutto ciò però non è semplice, per niente. Alcune volte scopro delle problematiche dell'autor* solo dopo aver letto e comprato i suoi libri (e probabilmente anche amato e stra adorato) e in questo caso ammetto di cadere in un piccolo ma profondo tunnel di disperazione. Non riesco capacitarmi di come una persona che ha scritto ciò che ho appena finito di leggere e amare possa dire/fare/sostenere certe cose. Ho un rigetto a metà. Tengo stretto il libro ma nel mentre piango perché oddio qualcuno mi aiuti cosa devo fare?
    Se riesco cerco di non sostenere più quella persona e in caso di prendere i suoi libri per vie indirette se devo ancora finire la saga o di non comprare nulla di correlato (le tazze e le coperte sono la mia rovina, qualcuno mi fermi).
    Se invece scopro prima di accingermi alla lettura dei suoi libri che un autor* ha fatto un qualcosa che non condivido allora parto subito prevenuta:
    - O rinuncio alla lettura di ciò che ha scritto
    - Oppure leggo i suoi scritti per vie traverse. È ciò che sto facendo con l'autrice delle nebbie di Avalon e dell'ultimo Elfo. Cerco di reperire i libri solo tramite scambi o usati mai per vie dirette.
    Non è un qualcosa di semplice. Molte volte mi trovo ormai con il libro magari in libreria da mesi e nel mentre scopro cose atroci commessi dall'autor*. La mia opinione su quell'opera cambierà? Forse, non sempre riesco a dividere le due cose ma ci provo.
    Grazie mille per il video Tiffany, si vede tantissimo la sofferenza che hai provato nel girarlo nel mentre che parlavi di determinati argomenti. Un abbraccio forte ❤️

  • @AnnaArmellino
    @AnnaArmellino 3 года назад +10

    Ecco io non sapevo che Veronica Roth e James Dashner fossero scrittori problematici.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Nei link poi trovi tutte le info (su Roth e Dashner Literary Phoenix spiega tutto, due casi neanche lontanamente paragonabili ovviamente)

  • @alexielapril8944
    @alexielapril8944 3 года назад

    Molti problemi si risolverebbero scrivendo dei bei disclaimer sui libri,ma vorrei farti una domanda ,ora che hai letto le nebbie di avalon,sapendo quello che sai sull autrice,se potessi tornare indietro,lo leggeresti ancora?Comunque che video difficile Tiffany,bello ma difficile

  • @asiafanciullacci7396
    @asiafanciullacci7396 3 года назад +2

    video interessantissimo! condivido alcune riflessioni come non ne condivido altre, ma hai sempre dei modi incredibilmente pacati e ludici per argomentare i tuoi pensieri. in generale, penso che verso autori problematici ci sia un solo modo giusto di agire: assolutamente non cancellare a prescindere perchè internet dice che si deve fare così, nè tantomeno ignorare la gravità delle zioni, ma semplicemente fermarsi un attimo a riflettere e a capire cosa crediamo sia meglio fare. ce la sentiamo di tornare ad approcciarci all'autore? o la delusione è stata talmente grande e il rifiuto nei suoi confronti è così forte da decidere di metterci un punto? sta al lettore scegliere, senza nessun tipo di pressione inutile alla causa. a meno che non si tratti di fatti gravi, io ritengo sia giusto finanziare una persona che fa bene il suo lavoro, a prescindere dal fatto che questa possa farmi schifo per le sue "idee" (sempre che di idee si stia parlando). probabilmente verrà visto come un modo di fare irresponsabile, ma io penso invece che sia il modo giusto. non è il suo lavoro ad essere problematico, ma le sue idee ed è giusto che venga giudicato e in caso penalizzato in quel campo, non in campo lavorativo. questo chiaramente nei limiti del vagamente accettabile. per quanto riguarda gli autori modi, non mi trovo molto d'accordo con alcune delle cose dette in merito, che sono state anche alla base di una critica mossa contro martin se non sbaglio? citare un autore morto per i suoi innumerevoli meriti letterari non significa condividere la sua mentalità, nè tantomeno esserne influenzati nè tantomeno essere d'accordo. significa citarlo per i suoi meriti, punto. e penso anche sia necessario leggere opere "invecchiate male" o peggio con contenuti altamente problematici ad oggi, perchè aiutano ad allenare il pensiero critico e ci aiutano a individuare le problematicità in opere di ottima qualità. se si smette di leggere la letteratura storica diventata problematica, nel lungo termine si rischia di dimenticare che queste problematicità un tempo sono state normalità e che basta un niente per tornarci. la consapevolezza è la chiave della questione secondo me. grazie ancora per la bellissima discussione!

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Intanto ti ringrazio. Colgo il tuo spunto 'io ritengo sia giusto finanziare una persona che fa bene il suo lavoro, a prescindere dal fatto che questa possa farmi schifo per le sue "idee" '
      Come distinguo il fare bene il suo lavoro, se poi è infarcito di tematiche e visioni che non condivido?
      Per dire, un autore può scrivere BENISSIMO ma se è misogino quando leggo mi viene voglia di bruciare il libro.
      Altro esempio, come mi posso definire antirazzista se leggo solo autori e autrici apertamente razzist*?
      Sono sfumature che rendono più complicata la scelta, uno può fare benissimo il suo lavoro e avere posizioni non condivisibili, sta a me poi decidere (secondo i miei valori, la mia sensibilità ecc) se premiare il suo lavoro e, quindi, la persona. Ma facciamolo con la consapevolezza che conferendo quei soldi conferiamo quel potere che permette a quell'autore o a quell'autrice di spingere alcune posizioni quando non sta scrivendo le proprie opere (posto che queste ne siano completamente neutre).
      Sui classici poi vedo molte resistenze, nel senso che quando si evidenziano alcune dinamiche problematiche vedo un'alzata di muri allucinante perchè non si può parlare di questioni contemporanee legate ai classici. Ma non è nostro compito cercare di confrontarci continuamente con queste tematiche se vogliamo avere un dialogo sensato con cose scritte 300 anni fa? è un allenamento che, come dici anche tu, è importante. Altrimenti ha senso smettere di rileggere opere dove ogni critica diventa morta. Quanto ancora ci parlano universalmente poi?

    • @asiafanciullacci7396
      @asiafanciullacci7396 3 года назад +1

      @@MissFictionBooks verissima la cosa del contenuto dell’opera, però penso sia giusto anche fare in più una distinzione sul piano pratico: ci sono effettivamente contenuti problematici nell’opera (il che aggrava ulteriormente la cosa secondo me, perché si tratta anche di propaganda) o la problematicità si limita alla vita privata dell’autrice/autore? penso anche questa sia una parte importante da valutare nel momento in cui si analizza la situazione e si decide come agire. ci tengo a precisare che non giudico in nessun modo le scelte che fai tu o altre persone, spero non sia passato questo dal commento sopra😅 io ad esempio riesco stranamente a passare sopra a certi tipi di problematicità in un opera (entro certi limiti, OVVIAMENTE) senza avere la tentazione di dare fuoco a tutto e riesco a terminare la lettura per poi condannare autore e testo, ma questa sono io e capisco assolutamente che venga voglia di fare un rogo con tutte le copie del libro quando si leggono certe cose! la mia era solo una condivisione di come vivo io la cosa, ognuno prende le proprie scelte in merito e sono tutte giustissime in quanto personali e ragionate.
      per quanto riguarda la questione classici, sono completamente d’accordo con te. certo, “erano altri tempi”, ma come giudichiamo quei tempi per poter andare avanti e continuare il progresso, è giusto giudicare le opere che sono espressione di queste mentalità passate. anzi io credo proprio che leggere e giudicare i classici in un’ottica contemporanea sia NECESSARIO altrimenti si perde di vista il punto stesso della questione: tutto questo è stato nel passato e non deve essere mai più. grazie mille per la risposta, sei sempre un pozzo di spunti utili🌸

    • @annamariacantamessa5358
      @annamariacantamessa5358 2 года назад

      @@MissFictionBooks se io volessi leggere il Mein Kampf potrei farlo?
      Perché stando al tuo ragionamento ,no

  • @sorairomadeforbooks7807
    @sorairomadeforbooks7807 3 года назад +1

    Con me gli autori raramente guadagnano perché leggo quasi solo libri di biblioteca 🤣🤣🤣
    Di norma sono contraria a leggere autori che cozzano con le mie idee perché le loro sono razziste o intolleranti oppure se scopro i loro reati. Ci ho messo anni ad affrontare un libro di Silvana de Mari che possedevo dal 2012 ed è stata una mezza delusione perché il libro difende la diversità ma, evidentemente, per l'autrice, che è pure medico, la cosa non è incompatibile perché ha delle opinioni precise in merito che lo rendono chiaro benché paradossale (ritiene che l'omosessualità sia una malattia e lo ritengo gravissimo, pensarlo, perché con le malattie non ha nulla a che spartire altrimenti saremo malati anche noi di chissà cos'altro considerato normale).
    Ora però vorrei essere capace di andare oltre. Ciò non vuol dire "ah, bravo/a! Sei razzista o violento, ma chissene". Innanzitutto perché voglio essere libera di leggere storie che mi ispirano per la trama o qualsivoglia motivo. Poi perché dovrei essere in grado di trarne il buono, se c'è, evidenziando cosa non va o cosa va e se paradossalmente l'autore non rispetta le sue idee nella vita vera, sempre se ne sono a conoscenza (difficile informarmi al 100% con 3 figli). I libri"cattivi" perché hanno dentro razzismo o altro possono essere materiale di discussione, da combattere nel messaggio più che nell'eliminazione.
    Riguardo agli autori del passato ritengo molti classici importanti. Non è semplice dire "non lo leggo". Innanzitutto non ho vissuto in quegli anni e, accettato o meno, non so come poteva essere visto realmente il pensiero di queste figure. L'autore era razzista? Veniva considerato tale? E se sì, era largamente accettata la cosa? Oppure no? Perché negli Usa è un problema ancora oggi, figuriamoci negli anni in cui il mondo si divideva tra razzisti e non a grande scapito dei non , ognuno convinto della sua ragione. I convinti ci sono ancora oggi, pro razzisti, ma per fortuna è più facile considerarli in mano dispregiativa ed essere liberi di denunciarli. A questo proposito dovremmo eliminare molte opere artistiche di criminali e violenti. Eppure valutiamo la loro opera, ma solo un cretino li difenderebbe come persone.
    Al giorno d'oggi difendere un autore, con tutti i passi avanti fatti nella considerazione del razzismo e delle violenze e discriminazioni, è difficile perché, al di là del soggettivo, è oggettivamente errato difenderlo.

  • @blindserra
    @blindserra 3 года назад

    Video molto interessante, Tiffany. Volevo però discutere un cosa su cui ho molti dubbi. Io capisco il boicottaggio, e con JK l’ho fatto anche a cuor leggero siccome tanto i suo contenuti ormai erano terribili. Il punto è che boicottare da soli non ha senso, ma per organizzare un boicottaggio ne devi parlare, e parlandone - che ti piaccia o no - fai pubblicità. Questo è successo con la Nike, con Gilette, e anche con Cormorance Strike a quanto pare. Ora mi chiedo, dato il risultato tremendo del boicottaggio, che più spesso che no finisce per avere risultati opposti a quelli sperati, ha veramente senso ? Per autori piccoli può averne, non ne parlo e nessuno sa nemmeno che esistono, ma per colossi come la Rowling ? Io ho fatto, dopo aver ascoltato l’audiolibro letto da Pannofino, alcune fanart, che non ho mai postato per vari motivi, ma anche perché sono un po’ titubante. Da una parte non parlare di Harry Potter è un metodo di boicottaggio molto più efficace piuttosto che continuare a ripetere di non comprare il suo merchandising (discorso che se non mi sbaglio tu feci su instagram e sono d’accordo) ma d’altra parte il fandon continua e continuerà ad esistere. È giusto lasciare una cosa così importante e famosa nelle mani o di transfobici non dichiarati o di marmaglia indifferente che si sente un intellettuale poststrutturalista a parlare di morte dell’autore (quando sta semplicemente spengendo il cervello) ?

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +2

      Che è quello che dico legato al boicottaggio. Nel senso che deve diventare un'azione che si inserisce in un programma e in dinamiche più collettive e ampie.
      Sulla pubblicità sono d'accordo in parte, nel senso che affrontando certi argomenti si porta alla luce anche la controparte, quella che per sostenere certe posizioni supporterà l'autore o l'autrice (vedi caso di JK). MA che si fa? Non si prova a boicottare? Non si informa il pubblico? Non so, io manco riesco più a nominarla tanto mi viene da vomitare. Non è per nulla un atto a cuor leggero, anzi. Poi alla fine del mese non inciderà granchè sulle entrate della Mangiamorte? Per me è comunque ininfluente sul fatto che io quei soldi che potevo dare a lei alla fine li dono al MIT.
      Su HP invece penso sinceramente che per quanto non ne parlerò io, ne parlerà sempre qualcunx. è un classico ormai, ha vita a se e pedalerà con le sue gambe a prescindere di quanto rientri nelle discussioni quotidiane. Anche perchè fandom (di cui faccio parte) e autore/autrice sono per fortuna due cose separate. Si può essere super fan di HP senza avere alcun gadget, avendo solo i 7 libri sul kindle o in copie usate ecc...

  • @martatarrini9298
    @martatarrini9298 3 года назад +2

    Riflettendoci meglio ora ho capito che prima di fare una lettura devo informarmi di più, cosa che non sempre ammetto di fare perchè spesso faccio una lettura in quanto ne sento parlare perchè “è una bella storia” ma poi non sempre prima di acquistarlo vado realmente ad informarmi a fondo. Grazie, questa sarà una cosa che farò senz’altro da adesso in poi. Con la Bradley a me successe la stessa cosa che successe a te, ho scoperto della sua situazione solo dopo aver ormai finito il libro che mi era piaciuto un mondo. Era da molto che un libro non mi entrava così nel cuore come Le nebbie di Avalon e ci rimasi molto male quando lo scoprii. Non so se lo avrei letto con la stessa voglia e con lo stesso spirito se quelle cose le avessi sapute prima, anzi, non so nemmeno se lo avrei letto! Sono comunque contenta di aver fatto quella lettura nonostante la problematica della scrittrice, ma senz’altro in futuro sceglierò con più cura le mie letture informandomi prima e scegliendo cosa sono disposta a supportare e cosa no. Ti ringrazio, un video interessantissimo!

  • @alessiabettinelli1575
    @alessiabettinelli1575 3 года назад +2

    Le nebbie di Avalon è il mio libro preferito, dopo anni dalla prima lettura ho scoperto di questi abusi. Sono rimasta sconvolta, sono consapevole che probabilmente dovrei cambiare idea anche sulla sua opera, ma è stato un pilastro della mia adolescenza e quindi in questo unico caso mi sento di separare il libro dall'autore

    • @soniapellagi4743
      @soniapellagi4743 3 года назад +2

      Non capisco perché dovresti cambiare idea sull'opera. Se non ci fosse scritto un nome sopra come valuteresti il contenuto? Questo è il tipico problema della cancel culture. Se non vuoi leggere un libro di un autore che sai a priori non aderente alla tua morale è una scelta che va rispettata proprio in virtù della libertà e del libero arbitrio. Se approcci un opera senza sapere, per svariati motivi, nulla su chi l'ha scritto, ma l'opera è valida e ti è piaciuta perché dovresti metaforicamente metterla al rogo?

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад

      Ripetiamo insieme: la cancel culture non esiste. sono solo impressioni, perchè si chiede alle persone di assumersi le proprie responsabilità. Detto ciò, io comprendo invece cambiare opinione su un'opera o vederla sotto altri occhi. Per dire, in Avalon il tema della s*ssualit* e dell'i*cest* sono molto presenti. Se inizialmente li intedevo solo con un filtro rituale.... dopo aver scoperto che faceva Marion non mi sembravano così neutri, mi è venuto il vomito. Poi non è che capita sempre, come ripeto nel video, ogni caso è un caso a se. Ognun* ha la propria sensibilità e si rapporta con le opere diversamente

    • @soniapellagi4743
      @soniapellagi4743 3 года назад

      @@MissFictionBooks l'obiezione nasce dal fatto che dice che è il suo libro preferito. E rimane tale ma vorrebbe cambiare idea per via dell'autrice.
      Sposo alla grande il fatto che ognuno abbia una sua sensibilità. Chi sono io per mettermi in cattedra e dire il contrario. Per esempio io ho antipatia verso Jin Carrey. Non guardo e riguardo nessun suo film. È un fatto mio personale.
      Ciò che voglio dire, è forse non sono in grado di esprimermi come vorrei é che Il limite é molto stretto tra chi decide arbitrariamente di non leggere o non approvare un opera perché ha problemi con chi l'ha scritto, ma è differente mettere metaforicamente al rogo il libro stesso se il contenuto non suscita problemi perché si ha problemi con l'autore/autrice.
      Sappiamo per esperienza storica che questi limiti si sorpassano molto velocemente. E per me al momento una bozza di cancel culture esiste. Poi è un fenomeno anche comprensibile valutare con la morale moderna atti o personalità del passato, e in alcuni casi fatte anche le debite tare socio-cultutali alcuni di questi non erano solo persone figli dei loro tempi ma persone veromente sgradevoli anche per i loro tempi. Per usare le parole di Gervais, comico e attore inglese "se tu spegni la TV non è censura ma se sei chi cerca di far spegnere la TV agli altri perché non piace qualcosa che stanno vedendo allora il discorso è differente".
      Certo che puoi decidere arbitrariamente come comportarti con chi ti crea dei problemi morali. Io sono a favore del ragionare con la propria testa, assumere consapevolezza e sono anche conscia che negli anni si cambia approccio su molto argomenti. C'è differenza ovviamente tra approfondire e assumere consapevolezza e scegliere sulla base di una propria assunzione di responsabilità, e invece lasciarsi controllare dalla morale vigente per paura di essere emarginati come insensibili, misogini, razzisti, omofobi ecc.....
      Chioso un po' nell'affermare che se non si è d'accordo con il diritto delle persone ad esprimere ciò che sono allora non si è d'accordo con il concetto di libertà di esprimere di essere sé stessi.
      Va da sé che ognuno di noi reagirà conseguentemente.
      Ma non vorrei un ritorno all'inquisizione dove i social fungono da tribunali moralizzatori. Questa in effetti è una mia paura, che le cosa sfugga di mano. Poi magari non è così e si va verso una società più equa e lo spero tanto.
      Per chiarezza le nebbie di Avalon lo lessi anche io in adolescenza e mi ha così colpito che non ricordo nulla!! E non ho interesse a rileggerlo. Perché ricordo anche io un certo approccio alla sessualità, fortunatamente non assillante (presente nel ciclo di Darkover) mostrata dall'autrice, e mi aveva fatto storcere il naso. Il contesto erano romanzi ambientati in un altro pianeta.....ma si spiega con la vita personale dell'autrice a cui a suo tempo era ancora in vita e si parlava di una donna femminista. Ma quando ero adolescente io internet non esisteva. E i PC erano i processori 286...per cui le informazioni le traevi dalle note redazionali.

  • @luciamanconi1674
    @luciamanconi1674 3 года назад

    Ciao! So che è un video vecchio, ma sarò contenta se mi rispondi lo stesso. Qual è la dinamica transfobica in troubled blood? Io l'ho letto e non ci sono personaggi trans, oppure ti riferivi a un altro libro?

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Cerco di spiegarmi al meglio.
      La componente transfobica non esiste unicamente in presenza di un* personagg* dichiaratamente trans, ma anche nel caso si richiamino stereotipi legati alla comunità trans e - aggiungo - anche il contesto è importante quando si tratta di un’autrice come JK.
      Il sospettato di Troubled blood è un feticista di biancheria femminile e si traveste da donna (parrucca, usa un cappotto da donna rubato…) per avvicinarsi alle sue vittime o per rendersi irriconoscibile dopo i suoi crimini. È chiaro che in questo caso non sia ritratto come persona trans o chiamato esplicitamente travestito o crossdresser ma sono suggestioni che nel caso di JK non sono senza contesto.
      Innanzitutto, la serie ha già avuto un antagonista trans, ha già sottolineato numerosissime volte fisicità grottesche legate alla fisicità di persone trans nei volumi precedenti e questo apparentemente innocuo escamotage nell’uso di un travestimento da donna richiama alcune affermazioni su come considera molto spesso potenzialmente pericolose le persone trans JK (vedi storia dei bagni, vedi storia del licenziamento di Maya Forestater..).
      Forse alcuni non considereranno ancora questa rappresentazione transfobica, in quanto nella sua essenzialità e presa fuori contesto potrebbe non essere esplicitamente critica riguardo alla comunità trans in se, ma date le opinioni ampiamente criticate della Rowling sulle persone trans per me il contesto non assolve il libro da questa doppia lettura. La decisione di includere un uomo malvagio che si traveste da donna dopo mesi di posizioni manifestamente transfobiche e attacchi alle persone trans non possono, a mio avviso, vivere in due scomparti completamente separati.

  • @opossum71
    @opossum71 3 года назад

    Troubled Blood Winner British Book Awards 2021!!!

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад

      'La cancel culture guarda cosa fa!11!!' e infatti...

  • @setsunameiou257
    @setsunameiou257 3 года назад

    Spero tantissimo che i commenti sui video " vecchi' questi vengono letti. Devo ammettere che la lontananza nel tempo di di me funziona. Per citare il più lontano è Caravaggio di cui guardo l'opera con amore pur ricordando che ha violentato e forse ucciso una bambina. È come se i 500 anni mi ponessero lontano dalla percezione della realtà. Anche se ci penso ogni volta
    Recentemente ho letto un saggio su via col vento che mostra il volutissimo razzismo ben diverso da quello ovvio sotto i nostri occhi che parlando della guerra di secessione era ovvio
    Ho scoperto il suo pensiero di segregazione ad un livello che non pensavo. Credevp che il film fosse soprattutto romantico. Non lo vedrò più

  • @Ri-qq9jq
    @Ri-qq9jq 3 года назад

    Io la penso così, bisogna dividere SEMPRE l'autore con l'opera. Ma se l'autore continua a fare schifo bè in quel caso ci sta l'addio assoluto(anche perché molti libro che sto seguendo e voglio leggere quasi tutti hanno avuto problemi(da quello che ho letto sugli autori che mi interessano, si basano spesso su quello che hanno fatto in passato) Poi ognuno è libero di fare quello che vuole.

  • @kami_nari_pixie
    @kami_nari_pixie 3 года назад

    Tiffany se tu avessi letto la letteratura tolkieniana considera caldamente di farne un video analisi. Personalmente ho recuperato buona parte delle pubblicazioni (lettere escluse perché non pubblicate integralmente) e su alcuni punti le tue osservazioni sono abbastanza corrette. Certo, se hai tempo/voglia di recuperare la bibliografia e parlare con l'aist che si occupa di Tolkien in Italia (e ti avviso che ci sarà da discutere con i puristi) se hai pazienza potrebbe essere valore aggiunto al canale

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад

      Ma chi ha voglia di perdere tempo su un'autore che non amo e che già mi sembra coperto fin troppo in abbondanza? Ci sono così tanti autori e autrici che amo sicuramente di più e che meritano mooooolto più spazio!

    • @kami_nari_pixie
      @kami_nari_pixie 3 года назад

      @@MissFictionBooks speravo partisse una filippica memorabile su Tolkien, riascolto spesso quando parli delle problematiche della Rowling e della Claire, c'ho provato

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Eh l’unico problema è che per Tolkien il video sarebbe tutto su un altro piano, che richiede uno studio immenso, che sinceramente non ho nemmeno il tempo di affrontare. Anche per questo, visto che vengono affrontatx generalmente meno, preferisco concentrarmi su altri autori e altre autrici. Anche quelle più ‘pop’ nel campo del fantasy contemporaneo

  • @Mewkeytay
    @Mewkeytay 3 года назад

    come back princess...

  • @feanorielcurufinwe9379
    @feanorielcurufinwe9379 3 года назад +6

    mi permetto solo di dirti che uhm, secondo me nella parte di Tolkien sarebbe stato meglio specificare la differenza tra l'essere APERTAMENTE antisemita ( cosa che Tolkien non era ) e avere pregiudizi ( anche inconsci ) verso una minoranza a cui non si appartiene. il discorso sui coding 'razzisti' in Tolkien è complicato, e per carità è fattibile, non dico che non si debba criticare perché è intoccabile ( nessuno è intoccabile ) ma Tolkien apertamente antisemita NON era, poi che avesse pregiudizi inconsci, è un'altra storia, ma si può fare il discorso per lui e per un sacco di altra gente del suo tempo. però ecco non metterei assolutamente Tolkien a paragone con gente che predicava teorie razziste a destra e a manca.

  • @mimmacavallo472
    @mimmacavallo472 3 года назад

    Ciao!
    Ammiro il tuo coraggio per aver pubblicato un video su un tema tanto spinoso. A mio avviso, la vita è fatta di scelte, per cose più o meno importanti, quindi rimanere indifferenti significa rendersi complici di un comportamento, anche se non lo condividiamo. Mi sono confrontata con questo problema in merito a JKR, dunque penso si debba fare una distinzione tra l'autore problematico in vita a cui va il tuo denaro, e l'autore problematico morto da anni. Ritengo che un'opera sia dell'autore tanto quanto del lettore, dopo la pubblicazione, se non vuoi che sia così, lasci tutto nel cassetto e scrivi per passione, senza ricavarne profitto. Ormai, ho da tempo preso la decisione di vivere la mia passione per HP nel privato, perché neanche l'autrice, con i suoi atteggiamenti, può portarti via un libro che ti è entrato dentro. Riesco a farlo solo quando, come in questo caso, le ideologie sbagliate dell'autore non traspaiono dalla sua opera, anzi, essa dice proprio tutto il contrario

  • @valyna644
    @valyna644 3 года назад

    È una questione problematica per me... Non sempre riesco a superare la separazione autore/opera se vengo a conoscenza di determinate cose e mi viene una sorta di antipatia/ odio per quella persona non riesco a leggere più niente. non sempre sono informata (anzi posso dire quasi mai, se non vedo citata la cosa sai booktuber che seguo) e non sempre riesco ad accettare di non leggere più 1 determinato autore anche se obiettivamente dovrei.. Magari perché quel determinato autore/autrice mi rimanda a dei meravigliosi ricordi etc. Sicuramente devo lavorare su me stessa, informarmi di più, indignarmi di più per cose che non mi riguardano magari direttamente ma che riguardano comunque la sensibilità di altre persone.

  • @sixlatyer
    @sixlatyer 3 года назад +18

    Non ho minimamente compreso la cosa su Tolkien e il non sentirsi in grado di scrivere personaggi femminili. Non ho compreso la tua indignazione, mi sembra una semplicissima presa di coscienza da parte di Tolkien di non esserne in grado, cosa ci sarebbe di sbagliato ?
    e no non ci sarebbe nulla di male neanche se le parti fossero invertite
    già che si sei mi daresti delle fonti che provino che fosse questo orribile antisemita ?

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +10

      Si è una presa di coscienza molto tardiva, io personalmente la ritengo la più grande pecca di Tolkien. A parti invertite credimi, non sarebbe andata così liscia. L'attacco alle autrici sarebbe stato nettamente più duro. Pensa al contesto del fantasy: le autrici vengono rilegate ai margini perchè si considera - storicamente da un punto di vista della critica - come valida la narrazione eroica che presenta figure maschili, mentre quella femminile non è degna di essere considerata tale. Quindi qua si gioca il doppio peso che applichiamo alla fruizione di questi prodotti. Se un'autrice non inserisce figure maschili è automaticamente letteratura da donne, femminile, non eroica, mentre un autore che non inserisce le donne è comunque GENIO. Per me è uno dei tanti stereotipi della letteratura di genere che non sono disposta ad accettare. So che può non avere la stessa rilevanza per tutt*, ma non fingiamo di ignorarne le implicazioni. -
      Sull'antisemitismo di Tolkien (che in parte deriva da un'impostazione culturale di estensione ramificata - a partire dal folklore europeo che ha rielaborato, fino al suo convinto cristianesimo e Torysmo che inevitabilmente hanno sostenuto posizioni antisemite - poi riviste in opposizione alle questioni ariane durante la seconda guerra mondiale) ti allego qualche fonte - oltre ad invitarti alla rilettura delle Lettere dove emergono commenti di questo tipo molto spesso e in maniera ambigua (oltre all'abominevole Lettera 33 citata - poi comprendo che la misoginia non sia considerata un problema)
      www.researchgate.net/publication/265759803_Jewish_Dwarves_Tolkien_and_Anti-Semitic_Stereotyping
      muse.jhu.edu/article/513824/pdf
      dimitrafimi.com/2018/12/02/revisiting-race-in-tolkiens-legendarium-constructing-cultures-and-ideologies-in-an-imaginary-world/
      en.wikipedia.org/wiki/Tolkien_and_race

    • @sixlatyer
      @sixlatyer 3 года назад +2

      @@MissFictionBooks
      "Se un'autrice non inserisce figure maschili è automaticamente letteratura da donne, femminile, non eroica, mentre un autore che non inserisce le donne è comunque GENIO"
      bè questa di sicuro non è una mia opinione e mi dispiace se la maggioranza la pensi così. Per quello che mi riguarda se un autore non si ritiene in grado esprimere al meglio qualcosa (che si stia parlando di uomini, donne o qualunque altra cosa) e preferisce evitare, non ci vedo nulla di male onestamente
      " poi riviste in opposizione alle questioni ariane durante la seconda guerra mondiale"
      lo dici come se fosse un dettaglio da nulla. Di certo quando penso alla parola "antisemitismo" e tutto l'orrore che ha causato nel primo 900 non penso a Tolkien.
      Era un comune essere umano e come molti esseri umani (purtroppo) aveva anche opinioni stupide e arretrate (da condannare ovviamente), ma non lo riesco vedere come una cattiva persona
      "poi comprendo che la misoginia non sia considerata un problema"
      Mai detto

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      infatti ahimè se dietro a queste dinamiche sulle figure femminili non ci fossero implicazioni importanti dal punto di vista storico e critico del genere, sarebbe appunto un tema neutro. Ma ci sono, enormi, pesantissime. Sono felice di sapere che non le condividi ma in questo caso bisogna tenere conto di come è andata nella storia della letteratura fantasy.
      Come la questione della misoginia, magari non dipende da te ma è un argomento che ahimè va considerato. Perchè non è un atto neutrale non mettere le donne in un libro. è una scelta, più o meno consapevole, che riflette una visione delle donne ben precisa.
      Poi su Tolkien (ma come su tutti gli altri temi) subentra la sensibilità personale e ciò che siamo dispost* a condividere e supportare. Sull'antisemitismo, a parte il non aver voluto dimostrare all'editore tedesco un certificato di arianità, è stato ambiguo. Capisco che lo possiamo derubricare, in fondo io non sono di origine ebraica e non mi riguarda direttamente, ma allo stesso tempo non possiamo negarle. Discuterne fa bene!

    • @sixlatyer
      @sixlatyer 3 года назад +11

      @@MissFictionBooks
      "Perchè non è un atto neutrale non mettere le donne in un libro. è una scelta, più o meno consapevole, che riflette una visione delle donne ben precisa."
      Il problema mio è che non riesco a vederla da questo punto di vista, faccio davvero molta fatica, magari mi sbaglio sia chiaro. Per me se un autore non si sente di parlare di un tale argomento/figura è giustissimo che non lo faccia, non necessariamente deve per forza averci dietro delle opinioni discriminatorie e fino a prova contraria si deve ritenere che non ci siano. Io per primo, nel miracoloso caso che iniziassi a scrivere, farei molta fatica a parlare di personaggi omosessuali (nonostante io sia lontanissimo da qualsiasi tipo omofobia) e piuttosto di fare cazzate/farlo male preferirei non farlo; questa può essere una paura sterile e inutile, ma c'è comunque da rispettare la decisione degli autori che decidono di non farlo. Questo è ovviamente valido per qualunque argomento/figura
      "Discuterne fa bene!"
      Senza dubbio, è una delle cose più belle e utili al mondo 🙂

  • @illettoreinesistente8814
    @illettoreinesistente8814 3 года назад

    Secondo me la letteratura dovrebbe essere nettamente separata dalla politica: la letteratura ha il compito di intrattenere, nel senso più nobile della parola ,suscitare emozioni, far riflettere ,non cambiare la società. Nabokov diceva che il compito della letteratura è suscitare in chi ne fruisce una " voluttà estetica " . La letteratura non è al servizio della politica, dell' idiologia, ma di un'autonoma e rigorosa esplorazione esistenziale.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Essere al servizio della politica e dell’ideologia ed essere un atto politico sono due cose nettamente diverse e distinte. Non confondiamo...

  • @tolkienianaazurra1764
    @tolkienianaazurra1764 3 года назад +9

    Un'ora e 14 di spiegone 😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍

  • @ariannaraffaele2617
    @ariannaraffaele2617 3 года назад

    Avrei però una domanda (non voglio sminuire il tuo discorso, assolutamente, solo mettere in evidenza un altro aspetto del tuo discorso): se i valori di un opera sono considerati estremamente positivi anche se l'autore ha idee contrastanti con le mie è giusto evitare l'opera? Penso ad esempio alla Rowling che è transfobica ma Harry Potter è una saga che porta con sé tutta una serie di valori importantissimo come l'amicizia, l'accettazione del diverso, la lotta contro un potere dittatoriale, la critica al razzismo ecc... lo stesso vale se l'opera ha peso nell'ambito letterario: se un'opera ha rivoluzionato il modo di fare letteratura per x ragioni, ha senso non comprarlo solo per l'autore? Detto questo capisco e sono d'accordo con il tuo discorso solo che mentre ne discutevi mi sono venute in mente queste domande. Spero che troverai il tempo per leggere e rispondere. Ti ringrazio per aver portato questo problema sul tuo canale e di aver aperto questa questione. Grazie di tutto

    • @lordvale9
      @lordvale9 3 года назад +1

      Questo discorso è molto interessante anche perché contraddice l'idea per cui le posizioni politiche di un'autrice finiscono necessariamente per influenzare anche la sua opera. Harry Potter ne è la cosiddetta "prova provata".

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +2

      Come dicevo anche nel video, possiamo ad esempio scegliere forme di lettura che non sostengono l’autore o l’autrice (biblioteche, usato, pirateria).
      Come dico anche nel video, non è poi detto che queste visioni entrino per forza nell’opera ma non è detto che invece ne sia del tutto priva. Peraltro, utile anche a criticare un’opera che amiamo: le rappresentazioni etniche in hp sono problematiche o assenti (sul caso comunità BiPoc- in Inghilterra estremamente consistente da secoli- e Cho Chang - nome che richiama tante tematiche stereotipiche), Hermione - il personaggio che ci ha cresciute - ha sempre un ruolo ancillare nonostante le qualità superiori, la problematica dei lupi mannari e degli stereotipi folletti/comunità ebraica, per non parlare dello schiavismo messo in discussione solo da Hermione ma perfettamente accettato dalla società, Rita skeeter ritratta come gli stereotipi delle donne trans, il queer baiting quando non esistono personaggi lgbt ma solo coppie eteronormate...
      Ecco, questo annulla la bontà dell’opera e tutte le cose preziose? No! Ovviamente no, però possiamo anche capire che alcune lacune avrebbero potuto essere ancora migliori. Per questo dico che ci sono tante sfumature come tante risposte possibili a queste cose.

  • @giuliaarena6270
    @giuliaarena6270 3 года назад

    Numero 1: sei una content creator che fa un lavoro P A Z Z E S C O a livello proprio di difficoltà di scrittura e tecnica! E numero 2: grande video, io di solito divido MOLTO opera e artista ma in generale il processo mentale che applico è molto simile a quello che hai esposto tu. Proprio ora sto leggendo “Le nebbie di Avalon” e insomma...questa operazione era evidentemente necessaria. Questo libro mi ha letteralmente stregata, e non posso svalutarne il valore, nonostante l’autrice sia MOLTO MOLTO MOLTOA CONTROVERSA. E la stessa cosa mi è accaduta con la Rowling. Insomma...io riesco a distinguere, ma sono in linea con tutti i punti che hai accennato. Per es.: Midnight sun; io sinceramente sono stata una adolescente super fan di Twilight; poi ho percepito e studiato la tossicità dei contenuti, ed ecco, di spingere Midnight sun a 28 anni proprio no, nonostante la mia curiosità fosse gigantesca (ho letto il pdf ma non riesco a comprare il libro). Però ecco, io non posso dire che non apprezzi le nebbie di Avalon, nonostante sia basita dall’autrice; per esempio: di Indro Montanelli disprezzo autore ed opere. Non mi metto neanche a leggerle perché per me è l’opera a non essere arricchente nei contenuti, che poi lui sia na merda è ulteriore rispetto alla repulsione che ho provato leggendo le cose che ha scritto. Scusa il commento è lungo e confuso, spero di essere stata a grandi linee chiara

  • @LuneFlaneuse
    @LuneFlaneuse 3 года назад

    La mia più grande delusione è stata Marion Zimmer Bradley ... (che ha scritto “Le nebbie di Avalon”). Al giorno d'oggi non riesco nemmeno a guardare le copertine dei libri! E questo è terribilmente triste perché amavo i libri quando ero piu giovane. (ps: scusi gli errori di gramatica, la mia lingua madre è il portoghese)

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      I feel you! Ma perchè non è in alcun modo accettabile che quel contenuto lì venga da quel mostro.

  • @fra3177
    @fra3177 3 года назад

    Ciao, io sto leggendo le Nebbie di Avalon, comprato dopo aver visto la tua video recensione, quindi ero a conoscenza della grossa problematica legata all’autrice ma speravo appunto di potere separare l’artista dall’opera perché la saga mi interessava molto. Purtroppo adesso ogni volta che leggo il libro non riesco a non pensare a quello che l’autrice ha fatto e forse non riesco ad apprezzare appieno l’opera.

  • @lucacetroni2260
    @lucacetroni2260 3 года назад

    Mi è dispiaciuto non veder letto il mio commento ...
    Spero sia un errore / orrore di qualche paradigma di youtube ...
    Ogni volta che in rete c'è qualcosa che non va ... sapete di chi è la colpa?
    Error 404

  • @sarasena97
    @sarasena97 3 года назад

    Sono d'accordo con te però ho delle cose da dire: capisco che ti tocca molto la discriminazione e questo appunto perché sei donna. Mi spiego meglio: è brutto da dire ma non possiamo negare che noi donne attualmente siamo "un passo indietro" per colpa di questa società in cui viviamo. E questo "passo indietro" l'ho subito molto sulla mia pelle quando una prof alle superiori dava voti più bassi alle donne e ci considerava stupide non degnandoci neanche di una risposta. Oppure mi è capitato anche all'università frasi da parte dei professori del tipo "le donne sono stupide. È più facile trovare uno scienziato uomo" oppure il prof di chimica che parlando di acidi dice "ragazzi, con questo ci potete sfregiare le vostre ragazze". Noi donne siamo più sensibili alla discriminazione rispetto agli uomini perché appunto l'abbiamo subita e la subiamo. Come subisce in generale una persona "straniera" o qualcuno dell'universo LGBT + ecc ecc (scusa non so tutto l'acronimo. Lo trovo un po' stupido perché siamo persone e non libri da riporre nello scaffale giusto).
    Continuando a parlare di esperienza personale, io sono come te (=non riesco ad essere indifferente). È da anni che voglio comprare i libri di Harry Potter e ora so che non li compreró mai.
    Citando libri di "bassa lega" in colpa delle stelle c'è la parte in cui lei va ad incontrare il suo autore preferito e scopre che è una persona di merda. È così. È brutto da dover accettare. È un po' come se una persona fosse morta. E quando le persone muoiono possiamo solo accettarlo e andare avanti.

  • @giulia__
    @giulia__ 3 года назад

    Bel video :) Concordo con quasi tutto quello che hai detto. Vorrei avere la tua stessa capacitá di arrivare in maniera efficace e chiara al punto 😂 Con me il video sarebbe stato di cinque ore 😬

  • @gedeonedepaperone9177
    @gedeonedepaperone9177 3 года назад +9

    Allora, posto che come sempre I'm here for the blood, provo a fare per qualche minuto la persona seria e dare i miei due spicci, principalmente perché ultimamente lo sto notando troppo questo ricorso alla "maledetta cancel culture, come faremo signora mia, tra un po' non si potrà più dire niente" come scusa per evitare di fare funzionare i neuroni. Allora innanzitutto, consiglio spassionato da ingegnere: cari amanti di letteratura/arte/qualsiasi cosa umanistica, come il resto dei comuni mortali voi nascete, crescete, fate roba e morite. La roba che fate non è meglio o peggio di, che so, le equazioni di Navier-Stokes, o di un aereo o di una caldaia. Got it? Il libro è il prodotto del vostro lavoro, è come il krapfen che vi faceva la barista quando il mercoledì vi davano i 60 centesimi per la merenda a scuola. Ora, per amore d'ipotesi diamo un nome alla barista, chiamiamola Giovanna, così a caso. Bene, immaginate che una bella mattina, mentre voi andate tutti pimpanti da Giovanna con i vostri 60 centesimi per il vostro krapfen spettacolare, la vedete buttare fuori a calci in culo dal bar un tipo a caso, così a muzzo, perché lei ha deciso così a caso che lui è "pericoloso". Bene. Sta a voi decidere se entrare o meno nel bar a prendere sto benedetto krapfen. Eccovi la distinzione tra autore e opera (quando l'autore è in vita almeno, per la questione dell'autore morto Tiffany ha espresso bene anche la dicotomia in cui mi ritrovo io).
    Se ci si sente così tanto attaccati e si ostina a voler ribadire la distinzione tra opera e autore è solo perché, a parer mio, si continua a perpetuare questa malsana retorica del "libro opera arte" per cui ci illudiamo che un autore (o in generale qualcuno con un pezzo di carta) abbia più libertà di un barista/carpentiere/quello che volete e tendiamo a perdonare tutto.
    Aggiungo inoltre, totalmente off topic, che questa retorica è anche il motivo per cui il costo dei libri in Italia è quello è, dato che proprio in un altro video di Tiffany, con un rappresentante di una casa editrice, quest'ultimo ci tenne a insistere molto sul fatto che "il libro è un esperienza, l'oggetto libro ha un valore più alto". Ecco no, l'oggetto libro ha lo stesso valore dell'oggetto caldaia, dell'oggetto caffè, e un autore ha la stessa autorevolezza di uno spazzino, di un barista ecc. Quindi dovremmo applicare i nostri codici morali nella stessa maniera, poi come esprime bene Tiffany nel video, ognuno sceglie quelle che sono le sue battaglie (anche se si spera che per i reati siamo tutti d'accordo) ma ecco, sta a noi applicare questi codici a tutti, indipendentemente dal fatto che facciano arte o cappuccini. Perché in entrambi i casi stiamo dando soldi a una persona per continuare il suo lavoro e, come è spiegato nel video, tutto è politica. La letteratura è politica, la scienza è politica, quando ci dedichiamo a un passatempo, quando spendiamo i nostri soldi, stiamo facendo una scelta e dobbiamo essere quantomeno consapevoli di quello che stiamo facendo. Quindi ci sta che voi andate da Giovanna a farvi la merenda però poi evitate di andare a dare le pacche sulle spalle al poveretto buttato fuori a calci mentre vi mangiate il vostro krapfen spettacolare.
    [Ogni riferimento a famosi profili che si autoproclamano insegnanti del pensiero critico e fanno post su post contro la discriminazione ecc per poi creare un intero podcast sulla filosofia di Harry Potter è, ovviamente, non casuale]

    • @janehundson2973
      @janehundson2973 3 года назад +3

      In questo non sono d'accordo. Il libro non è sempre opera d'arte, ma non è paragonabile a un caffè e una caldaia.
      Se Giovanna caccia un tizio a caso dal suo bar, io posso tranquillamente andare in un altro bar, tanto ci sarà sempre un bar che farà dolci migliori di quelli di Giovanna.
      Se un'azienda maltratta i suoi dipendenti, io posso sempre andare a finanziarne un'altra, tanto bene o male le caldaie fanno tutte lo stesso lavoro. Idem, il caffè posso prepararmelo a casa, così come i dolci, anche perché bene o male sono quelli.
      Ma se io voglio leggere una storia X scritta dall'autore Y che si è comportato male, non è che andando a scegliere i libri dell'autore Z allora troverò X. I libri non sono intercambiabili, scusa. Ogni libro/storia/saggio/racconto/poesia/film/canzone/dipinto/ecc è un'esperienza a sé. Non tutto è arte, ma allo stesso modo veniamo coinvolti emotivamente durante la lettura/visione/ascolto (a differenza di quando bevo il caffè o metto in moto una caldaia).
      Certo, posso scegliere di non finanziare un determinato artista prendendo i libri in biblioteca, facendomeli prestare, comprandoli all'usato, scaricandoli gratuitamente, senza dare un soldo a quella persona lì. Ma la lettura non me la nego, perché la ritengo un'esperienza unica e insostituibile.
      Non ha senso dire, a uno che vuole leggersi Lovecraft, "Questo autore era razzista, piuttosto leggiti Cussler" (con tutto il rispetto per Cussler, ovviamente). Idem "Non leggerti Harry Potter, leggiti Twilight" perché non è la stessa cosa.

    • @LorMortensen
      @LorMortensen 3 года назад +3

      Ciao!
      Il libro non è un krapfen. O meglio il krafen ha una funzione diversa dal libro.
      L'oggetto libro, come l'oggetto album, come l'oggetto quadro, ecc ecc, continene in sé un'opinione più o meno esplicita espressa da una persona. La barista che fa il krafen non ti affida la sua opinione, ma la sua arte nel combinare gli ingredienti giusti per il tuo palato. Potresti soddisfare il tuo bisogno fame con qualsiasi altro cibo.
      Per l'oggetto libro o album o quadro invece no. Puoi leggere riassunti, trasposizioni o commenti, ma non è questo che vuoi come lettora. Puoi (anzi DEVI) leggere ANCHE trasposizioni, riassunti e commenti ed è qui che devi coccolare il tuo senso critico, la tua capacità di analisi e di contestualizzazione.
      Io infatti credo molto nella lettura informata, che ti permettere di leggere l'opera con il dovuto distacco nelle parti problematiche e a maturare senso critico. Nessuno parla di Lewis Carroll e la sua tendenza ad amare le bambine? Io Alice nel Paese delle Meraviglie l'ho letto comunque, ma sono stata bene attenta a non farmi coinvolgere troppo dalle sue descrizioni dell'infanzia.
      Il signore degli anelli è il mio libro preferito della vita e quando l'ho letto da bambina non avevo idea di cosa fosse una dicotomia cristiana del bene e del male o cosa fosse il razzismo, l'antisemitismo, ecc. ecc.
      L'ho amato e basta e solo da grande ho potuto analizzare ogni singolo punto con la giusta lente. Questo grazie al senso critico che ho maturato attraverso lo studio e la lettura di altre opere, anche controverse, ed è qui che dovrebbe portare la lettura: non a mangiarsi i libri come i krafen, ma a leggerli come l'opinione che inevitabilmente sono (nascosta o palese).
      Per gli autori viventi è differente? Non lo so. Dipende. Mi ha stupito molto quando la Rowling si è rivelata transfobica. MOLTO. Pensiamo a Lupin e Tonks: una mutaforma e un uomo ostracizzato perché "affetto da licantropia". Genderfluid e HIV sono la prima cosa che viene in mente ad una mente vicina alle tematiche LGBT+. Almeno alla mia di ragazzina. E allora che fare? Prendere l'opera per insegnare ai bambini a non discriminare o collegarla all'autrice che è invece molto discriminatoria?
      L'influencer che deve fare? Pubblicizzarlo o no?
      Io credo nei disclaimer, devo dire. Tipo "il libro è bellissimo, ma attenti alla visione dell'autore e decidete voi se acquistare i suoi libri sponsorizzandolo o meno".
      Schermarci la mente dalle opinioni non allineate alle nostre o da il male che inevitabilmente permea il mondo (poesia time) non ci aiuta a crescere e decisamente non ci salva da esso.
      Per correttezza: questa è l'opinione di una black metal head di sinistra, genderfluid, anticlericale, antifascista, antirazzista, bianca, etero, ecc.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Ma come soddisfi la tua fame con qualsiasi altro cibo, idem può valere per un libro (se uno non ti piglia, puoi soddisfare la tua voglia con altro).
      Scusate, seguivo la logica anche se li vediamo in maniera completamente opposta.
      Ma un krapfen di nonna non sarà mai uguale al krapfen del bar che sta lì da qualche giorno. Un po’ come twilight e HP. Allo stesso tempo posso trovare delle vie di mezzo tra il krapfen di nonna e il krapfen marcio del bar.
      O che ne so, scoprire un nuovo baretto che fa dei krapfen che a nonna danno dei km! (Nonna giuro i tuoi rimarranno insuperabili nella storia, insegna agli angeli come si frigge)
      Poi rega, la risposta secondo me non esiste in maniera univoca.
      io preferisco privarmi di alcune letture o non finanziare determinat* autori o autrici e formarmi su altre teste oppure leggendo in maniera da non supportare. L’apparato letterario è così vasto che vari margini e opzioni li possiamo recuperare. È valido per tutt*? no. Ogni persona ha una sensibilità molto diversa.
      Poi tornando a Lovecraft, io non sono nera né ebrea. Quindi quando lo leggo mi fa schifo leggere epiteti razzisti (ma come li leggo in tutte le altre opere di autori e autrici bianc* e colonialiste o suprematiste) ma la mia giornata va avanti lo stesso e poi torno a glorificare il genio dell’autore in ciò che ha fatto di buono.
      Però se fossi una donna nera? Ecco, come faccio a dire a questa donna nera che deve passare sopra a questi aspetti e che non sono dominanti ecc? Ne ho diritto? Non credo.

    • @gedeonedepaperone9177
      @gedeonedepaperone9177 3 года назад +2

      @@LorMortensen capisco il tuo punto di vista, ma purtroppo io non riesco proprio a pensare che il libro (o qualsiasi altra forma d'arte) sia meglio di che so, un caffè. limite mio probabilmente, lo riconosco, ma purtroppo per me i soldi spesi per un libro o spesi per un cornetto sono spesi uguali e quindi mi comporto ugualmente sia con un autore (fosse anche il più grande premio Nobel esistente), sia con Tonino il cantoniere. Davvero, capisco che per molti quello che dico sia blasfemo, ma per me (e ribadisco per me, ci sta benissimo che uno faccia una diversa distinzione) a sto punto comprare un libro della Rowling sarebbe davvero come vedere uno buttato a calci da un bar ecc ed entrare comunque. Probabilmente questl mio limite viene dal fatto che avendo passato anni a non poter acquistare libri, principalmente per ragioni economiche, ho ormai tolto l'aura intorno all'oggetto libro, o forse perché ormai si giustifica tutto (vedi caso dei prezzi) ancora con l'aura del libro. Per quanto riguarda il discorso influencer, lì dipende. Personalmente credo che se tu scegli di fare un certo tipo di lavoro e portare avanti un certo tipp di tematiche (contro la discriminazione ecc) allora te ne assumi le responsabilità e profili come che so Tlon ma potrei dirne altri, che fanno della lotta alla discriminazione il loro lavoro, non possono poi crearmi un intero podcast su Harry Potter senza neanche un disclaimer o altro, non so, lo trovo comodo. Ripeto forse è un limite mio, ecco perché ti ringrazio per avermi risposto perché comunque mi hai dato da pensare, però sono anche un po' stanca del voler sempre trovare scuse solo perché il libro è un qualcosa di diverso, non capisco proprio perché dovrei comportarmi diversamente solo perché uno ha una laurea o crea storie ecc invece di cappuccini, tu hai ragione che dici che se la Rowling non scriveva Harry Potter non lo scriveva nessuno, anzi questo mi fa riflettere su quando in StarTalk Tyson parlò proprio di questo, che un equazione prima.o poi qualcuno la scopre, Amleto per dire se non lo scriveva Shakespeare non lo scriveva nessuno. E ok, ma questo non può giustificare il continuare a proteggere sta donna (lei come altri autori) sempre e comunque.

    • @gedeonedepaperone9177
      @gedeonedepaperone9177 3 года назад +1

      @@janehundson2973 ma infatti io parlavo principalmente della questione economica, perché se tu supporti un autore economicamente, di fatto gli stai dando potere. Io personalmente se mi trovassi in libreria per comprare un suo libro, poniamo che fino a quel momento non abbia ancora detto niente, e all'improvviso la Rowling dicesse quelle stronzate, io (personalmente, poi ognuno fa quel che gli pare), girerei i tacchi e quel libro non lo comprerei, magari lo prendo in biblioteca ma sul momento dare soldi equivarrebbe a dire: "ti sostengo, continua".
      Poi per la questione libro e arte è un mio limite, capisco che molti la trovino una cosa blasfema, io sono figlia anche di avvocato, ma da quando ero piccola mio padre mi ripeteva fino alla nausea che una laurea non ti rende migliore, scrivere libri non ti rende migliore di chi fa cappuccini, e soprattutto il lavoro di tutti ha la stessa dignità e di conseguenza devi avere le stesse aspettave dal lavoratore, sia che sia uno scrittore sia che sia un idraulico. Davvero, capisco che per voi magari sta cosa è da mettere le mani nei capelli ma io non ci posso fare niente, credo che si diano già troppe giustificazioni a scrittori (e artisti e scienziati anche eh, ma quello è un altro discorso), giustificazioni che, invece, nessuno di noi darebbe a un idraulico/barista ecc. Non lo trovo giusto, tutto qui.

  • @elenam7533
    @elenam7533 3 года назад

    Domanda banale, ma “separare artista e opera” non può essere inteso anche nella prima opzione? Cioè io separo artista e contenuto proprio nel non supportare e non comprare altri libri o merchandising, apprezzo nel mio piccolo ma non promuovo qualcosa con cui non concordo, non è la separazione del “dico che non condivido, ma parlo del libro perché chissene rimane che amo l’opera”. Ecco, così non lo faccio, per me è scontato dire separazione nel primo caso che dicevo

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад

      la prima formula è diversa dalla separazione perchè di solito chi separa opera da autore o autrice lo adotta come metodo per decidere che autore o autrice non ci piace MA parlo, leggo, compro ecc l'opera. Poi il rifiuto non significa bruciare i libri od odiarli, semplicemente vederli come due sfere che non possono essere del tutto separate.

    • @elenam7533
      @elenam7533 3 года назад

      @@MissFictionBooks Sisi giusto, ed è appunto quello che faccio. Forse non mi sono espressa bene, ma intendevo dire che è il mio modo di separare autore ed opera nel senso che la sfera del primo fa sì che io non parli di lui né lo supporti economicamente, ma che nella sfera della seconda apprezzo i libri nel mio piccolo o parlandone senza fare pubblicità.
      Però forse la tua definizione è più precisa, ci sta ;)

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Ma era giusto funzionale a distinguere i 3 atteggiamenti in maniera più chiara, altrimenti risultava troppo ambiguo o interpretabile.

  • @scarlettross3862
    @scarlettross3862 3 года назад

    forse era meglio che non lo guardassi questo video, mi è caduto un mito dopo l'altro

  • @IlGiglioNero
    @IlGiglioNero 3 года назад +8

    Mi sembra che sia un atteggiamento estremamente giudicante come lei sottilmente cerca di colpevolizzare chi separa l’opera dall‘autore.
    Lei ha un approccio diverso, va bene, ma non dovrebbe condannare chi opera questa separazione.
    Se un’opera è di qualità, a me non interessa se la persona ha fatto cose sbagliate nella vita. E non mi sento una persona immorale per questa decisione. Michael Foucault nella sua vita ha fatto molte cose sbagliate. Ma se non avessi letto “Sorvegliare e punire” sarei una persona molto più povera e sono molto contento di averlo incontrato sul mio cammino.
    L’atteggiamento proposto rischia di limitare troppo lo sviluppo intellettuale di un lettore/lettrice.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Ma veramente il senso del video è che non c’è una risposta giusta o sbagliata, nè una univoca adatta alle persone. Valido un po’ tutto, non tutti abbiamo la stessa sensibilità. Poi, è giusto non porsi certe domande sul nostro potere individuale? Meglio deresponsabilizzarci del tutto? Non so, per me dipende da caso a caso.

    • @IlGiglioNero
      @IlGiglioNero 3 года назад +2

      @@MissFictionBooks no, sono sempre a favore della riflessione.
      Sono solo preoccupato che questo approccio abbia il rischio di potere impedire di leggere opere importanti per lo sviluppo intellettuale di una persona.
      Comunque il tono della risposta mi sembra molto più aperto e tollerante del tono del video (magari ho mal interpretato certi passaggi io) e l’ho apprezzato, grazie.

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад

      Il tono può non piacere ma i temi mi sembrano chiari. Fuorviarli solo perché non piace il tono, non lo trovo molto utile.
      Detto questo, i libri sono disponibili ovunque, nessunx sta cercando di impedire alle altre persone di leggere qualcosa ma solo di ragionare sulle scelte che compiamo. Ingenuo (nel migliore dei casi) pensare, secondo me, che le nostre azioni non abbiano conseguenze, che non conferiscano autorevolezza e potere. Possiamo scegliere di interessarci o meno a questi aspetti, lecite tutte le posizioni, ma imputare le proprie decisioni al ‘non si può più leggere nulla’ o all’obbligo (che non mi sembra dia stato posto da parte di nessunx) riduce pareccchio lo spettro degli approcci, delle sensibilità, delle esperienze di vita ecc. io non riesco a leggere libri di autori misogini o che hanno commesso violenze sessuali, penso sia mio diritto, come è mio diritto anche far conoscere queste cose. Per te può essere diverso, non per questo io ti sto obbligando a non leggere un determinato prodotto e viceversa tu non mi imponi la sua lettura.

    • @IlGiglioNero
      @IlGiglioNero 3 года назад +2

      @@MissFictionBooks ma certo. Hai travisato il mio commento, intendevo che nella tua prima riposta mi sei sembrata più aperta che nel video, tutto qui, non era un attacco, solo la mia percezione.
      Neanche io voglio importi il mio approccio alla questione, ci mancherebbe! Come tu hai detto la tua, io ho condiviso con te i miei dubbi su questo approccio e sulle conseguenze che può avere sullo sviluppo intellettuale di una persona... Tutto qui.
      Scusa se ti è sembrato che volessi importi la mia prospettiva.

  • @AnnaArmellino
    @AnnaArmellino 3 года назад +5

    Si prospetta un video interessante.

  • @yayarcy2974
    @yayarcy2974 3 года назад +1

    Qualcuno mi può dire esattamente cosa ha combinato pure George R.R. Martin, perfavore? Mamma mia, mi vorrei strappare i capelli...

    • @annalisotta
      @annalisotta 3 года назад +2

      A quanto pare è stato accusato di razzismo per aver citato autori problematici durante una premiazione (ha parlato di Lovecraft e di Campbell, pietre miliari del fantasy ma anche razzisti e xenofobi, a quanto pare). Poi durante la stessa premiazione ha pronunciato male alcuni nomi di scrittrici afroamericane... Insomma ha fatto una figura un po' di me*da, almeno per quanto riguarda i nomi 😅

    • @yayarcy2974
      @yayarcy2974 3 года назад

      @@annalisotta le accuse di razzismo non penso vengano fatte così alla leggera... Aveva anche dei precedenti? Possibile? Comunque gentilissima. Speriamo che George Martin non si riveli in tutto per tutto neo "J.K. Rowling" 2021

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +3

      Aggiungo che da sempre ha un doppiopesismo dai toni razzisti e misogini quando si tratta di sostenere il lavoro di autori e autrici delle minoranze (o banalmente donne). peraltro durante gli Hugo mentre era preparato su tutt* i/le candidat* ha proprio dimostrato disinteresse e impreparazione solo nei confronti di autori e autrici nere o di origine asiatica...

    • @yayarcy2974
      @yayarcy2974 3 года назад +2

      @@MissFictionBooks grazie mille... Non lo sapevo, in realtà sono rimasto pure scioccato per la rivelazione riguardo il razzismo di Tolkien (non mi sono mai troppo informato sulla vita di Tolkien, so solo che era tipo amico di Lewis, che è l'autore della trilogia scifi, primo libro: Tulacandra, lontano dal pianeta silenzioso e autore di Narnia). Troppe opere di autori che mi piacciono, autori che si rivelano molto immaturi. Anche la Rowling si è rilevata una delusione profonda. Mi è caduta troppo come persona. Mamma mia, sono scoraggiato, onestamente. Perchè in libreria ho opere di tutti questi autori e le opere le ho apprezzate tantissimo. Per quanto riguarda comunque il fatto di separare autore dall'opera... Mamma mia, è difficile. Io sono un ragazzo trans e mi sono sentito profondamente ferito dalle frasi della Rowling che è andata ad attaccare l'intera comunità. È difficile accettare tutto questo onestamente...ma allo stesso tempo non riesco a separarmi da questi libri... Ho nascosto il nome della Rowling con un po' di scocth e ho scritto il nome di Hermione nella speranza che sia stata lei a scrivere l'opera e no l'autrice terf di cui tanto si parla. Non so, sono combattuto con me stesso. Mi dispiace scoprire che ci sia tutta questa ignoranza in giro :/. MA NON SI PUÒ AVERE UN AUTORE NORMALE E DI SANI PRINCIPI? AHAHAHAHAHAHAHA

    • @annalisotta
      @annalisotta 3 года назад +2

      @@yayarcy2974 Ecco, Tiffany ti ha risposto in modo più che esaustivo, non serve aggiungere altro. Spero davvero che Martin non ci deluda ancora di più. Comunque posso solo immaginare quanto faccia male l'atteggiamento della Rowling per una persona trans. Io stessa, donna cis (e quindi "esclusa" da questo discorso discriminatorio), ci sono rimasta malissimo e onestamente adesso ho un rifiuto verso questa autrice.

  • @annamariacantamessa5358
    @annamariacantamessa5358 2 года назад

    sta favola dell inclusione dopo un po' rompe

  • @AsheaBlack
    @AsheaBlack 3 года назад +1

    Tiffany: un'ora e un quarto di video su un tema
    Pubblico: ...ok.
    Tiffany: due secondi di critica a Tolkien
    Pubblico: *bomba atomica*

    • @MissFictionBooks
      @MissFictionBooks  3 года назад +1

      Ah ma li attendevo al varco, sono prevedibili come poche cose al mondo!