25.09.2020 "Eccentrici fiorentini a confronto"

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  • Опубликовано: 28 сен 2020
  • #l'Accademianonsiferma
    "Manteniamo e custodiamo le parole"
    Conferenza streaming in margine alla mostra in corso presso la Pinacoteca Manfrediniana di Venezia dal 20 agosto al 31 ottobre 2020
    PROGRAMMA
    Introduce
    Francesco Moschini, Segretario Generale dell’Accademia Nazionale di San Luca
    Andrea G. De Marchi (Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma): "Eccentrici fiorentini III: un libro di Zeri irrisolto”
    Bruce Edelstein (New York University, Firenze, Villa La Pietra), “Due appunti su Michelangelo e gli ‘eccentrici fiorentini’”
    Silvia Marchiori (Pinacoteca Manfrediniana - Seminario Patriarcale - Basilica della Salute, Venezia): “La carne e il sangue tra pittura ed osteria": spigolando sui quadri Manfredini
    Andrea Donati (storico dell’arte indipendente): "‘Virtù contro a furore’: i ritratti di Domenico Puligo nell'ultima stagione repubblicana di Firenze”
    Nel 1962 Federico Zeri pubblicò in due puntate un articolo sui pittori fiorentini più sconosciuti del primo Cinquecento e lo intitolò “Eccentrici fiorentini”. Con questo termine tentò di inquadrare un gruppo di artisti discriminati da Giorgio Vasari che, dedicando loro poche pagine, quando non addirittura poche righe, li aveva bollati come dei perdigiorno. Vasari aveva i suoi motivi per recidere dalla storia i colleghi della generazione precedente alla sua che mal si adattavano a costruire ideologicamente il “primato del disegno” sottoposto al patrocinio mediceo, anzi taluni si erano opposti con fermezza all’avvento politico del principato che avrebbe condizionato la libertà di espressione. A distanza di cinque secoli Zeri mirava a mettere a fuoco quelle personalità artistiche ritenute marginali e minori attraverso un’analisi estetica della loro pittura fiorita negli anni di Fra’ Bartolomeo e Andrea del Sarto. Egli ebbe il merito di spostare il baricentro del giudizio critico dal dato “morale”, su cui si appuntava Vasari, a quello “materiale”, facendo leva sulla filologia artistica che era il suo forte e affrontando quegli artisti di poca fama e poche opere come un fatto solo apparentemente marginale. Da qui il senso e il titolo di “ Eccentrici Fiorentini a confronto: Domenico Puligo, Mariotto Albertinelli, il Visino” un nuovo libro, ideato da Andrea Donati in collaborazione con Silvia Marchiori pubblicato da EtGraphiae (Roma, 2020), e della mostra che lo accompagna alla Pinacoteca Manfrediniana di Venezia (dove la pittura fiorentina è di casa): un libro e una mostra che considerano il dato “politico” come un fatto essenziale per comprendere un’intera stagione pittorica inauguratasi con la repubblica di Pier Soderini ed eclissatasi dopo l’avvento del principato mediceo. L’analisi prende a campione tre artisti, di cui il primo, Domenico Puligo, è stato a lungo considerato un satellite di Andrea del Sarto, anziché un suo compare, prendendo spunto da un’opera inedita proveniente dalla collezione di Amedeo dal Pozzo, il quale manifestò uno spiccato interesse per la pittura e la storia fiorentina del Cinquecento. Segue un affondo su Mariotto Albertinelli e sul misterioso Visino, di cui il marchese Manfredini acquisì due splendide tavolette quando era ministro del Granduca di Toscana.

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