Ambrogio Sparagna - La ChiaraStella 2016 - Backstage - www.HTO.tv

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  • Опубликовано: 12 дек 2024
  • Le tradizioni sono tali se, e solo se, vengono rispettate puntualmente ed anche quest’anno, come da tradizione, il Maestro Ambrogio Sparagna ha chiuso l’evento dell’Auditorium Parco della Musica “Natale all’Auditorium” con 2 Concerti che definire fantastici è semplicemente riduttivo. Iniziamo dal fatto che entrambi i Concerti, oltre che essere stati totalmente sold-out, hanno costretto l’organizzazione ad aggiungere, in maniera del tutto estemporanea, una serie consistente di posti a sedere per poter far godere del concerto all’enorme numero di entusiasti spettatori. La ChiaraStella, I Canti di Natale nelle tradizioni Popolari, giunta alla IX Edizione è il Concerto che Ambrogio ha organizzato superando quest’anno, di gran lunga, anche le più rosee aspettative da parte degli spettatori. Due serate, quelle del 5 e del 6 Gennaio, dove l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica, diretta personalmente da Ambrogio, il Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni si sono “fuse” creando, e generando, sonorità che hanno estasiato gli astanti ma, come ho detto prima, per questa edizione Ambrogio ha voluto accanto a sè anche un gruppo di bambini dell’Istituto Comprensivo Giuseppe Giuliano di Latina. Come lo stesso Sparagna ha spiegato ai nostri microfoni, “Il Natale trova il suo significato più profondo nei bambini perché celebra la nascita proprio di un Bambino”. Questo Coro “estemporaneo” che ha dimostrato, simultaneamente, sia la bravura dei bambini sia quella delle insegnanti che li hanno seguiti, nasce, e prende spunto, dal libro “Trillillì nel paese con le ali” scritto a quattro mani da Ambrogio Sparagna ed Anna Rita Colaianni e corredato da un CD musicale. I bambini, con la loro esibizione scevra da ogni imbarazzo per trovarsi sul palcoscenico di fronte ad una platea cosi vasta, ma ricolmi di orgoglio proprio per l’esserci su quel palcoscenico, hanno colto, in qualche maniera, di sorpresa tutti gli spettatori: le loro voci, lievi, fresche, sincere, hanno commosso. Il loro modo di cantare, di gesticolare, quella irrequietezza tipica della loro età, ha teneramente divertito tutti e l’applauso, scrosciante, al termine della loro performance, è scattato spontaneo, lungo e sentito. Il Presepe di Giami Piacentile, artista visivo, è una toccante rappresentazione della Natività realizzata con le dita delle mani. Dita e palmi “utilizzati” come materia viva, che prendono corpo, si animano, si translitterano in figure, assumono un senso profondo, che trasportano gli spettatori indietro nel tempo, che cristallizzano l’istante e fermano il tempo. Un Presepe da “passare” di mano in mano, da regalare, con una delicata carezza, alle persone che lo osservano materializzarsi, lì con quel nulla che vuole significare la semplicità, ed al contempo, la maestosità di quella Vita nuova, che si “incarna” davanti agli occhi, stupefatti, di chi lo osserva realizzarsi falange dopo falange. Forse, a mio avviso, una delle più struggenti rappresentazioni cui abbia mai assistito. La musica di Ambrogio Sparagna sgorga spontanea dopo questa rappresentazione come se, in qualche modo, si fosse aperta una breccia nello spazio tempo e, con un salto a piè pari, si venisse magicamente catapultati al di fuori della Sala Sinopoli, in aperta campagna, con colline, alberi, fiumi e prati che si dipanano a 360 gradi. Quello spazio, che la nostra vista non è in grado di inglobare in un solo sguardo, all’improvviso si riempie di suoni, di note, di armonie che sgorgano, come linfa vitale, dagli strumenti più tipici della tradizione popolare: le ciaramelle e le zampogne. Strumenti poveri, ricavati da quello che la natura mette a disposizione ma, non di meno, in grado di generare sonorità che ammaliano, che riescono a fermare il viandante per fargli assaporare il dolce incedere di quelle melodie.
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    Michela Cossidente
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