Cilentano.it - Con Cosmo e Bernardo a Sant'Angelo a Fasanella, Sa - info: Bernardo 3397753001

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  • Опубликовано: 12 сен 2024
  • Cilentano.it - N.B nel video e' citato che l'altitudine sul livello del mare del paese e' di 620 mt. invece e' di 520 s.l.m.!
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    Sant’Angelo a Fasanella trae origine dall’unione di Fasanella, antica città distrutta da Federico II di Svevia, con il casale di Sant’Angelo.
    Il nome Fasanella deriva da “Phasis”, antica città greca e nome di un fiume al confine tra l’Asia Minore e la Colchide. Il centro storico, di notevole bellezza, presenta ben tredici chiese ed un castello baronale che abbiamo avuto la fortuna di visitare (anche se molto sommariamente).
    Il castello che e' appartenuto ad una famiglia nobile locale, e' stato abitato fino al sisma del 1980, evento che lo rese inagibile. L’antica fortezza cilentana è il risultato di secoli di modifiche e ristrutturazioni, spesso parziali. Tracce dell’antica cinta muraria sono visibili sul lato sud del castello,
    di fianco al sentiero che conduce alla grotta di San Michele Arcangelo. Oltre alla grandiosa torre angolare, meritano una menzione i locali sotterranei, che in passato dovevano ospitare le cucine e la dispensa. Al piano terra, invece, vi erano gli impianti destinati alle attività agricole, ampie cantine vinarie e olearie e un frantoio per la molitura delle olive.
    Il comune cilentano sorge alle falde sud-orientali degli Alburni a circa 520 mt sul livello del mare, in questo territorio, ricco di boschi e faggete, ci sono i numerosi corsi d’acqua che lo attraversano, originando luoghi di grande fascino, come la Risorgenza dell’Auso che forma una fragorosa cascata alta circa 8 mt. Qui e' possibile sostare grazie ad un'area pic nic.
    Sant'Angelo a Fasanella è famoso per la magnifica Grotta di San Michele Arcangelo. L'entrata è caratterizzata da un semplice portale, al cui basamento si trovano un leone e una leonessa di stile antico. All'interno della grotta, oltre alla tomba di Francesco Caracciolo e al pozzo, si può ammirare un'imponente edicola in stile gotico. La parte più profonda della grotta funge da cappella dedicata all'Immacolata, con un altare dominato da una cornice di legno che incornicia un dipinto risalente al XVII secolo. Sull'altare troneggia una statua in marmo di San Michele Arcangelo.
    Il pittoresco borgo, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, è altresì conosciuto per i numerosi reperti archeologici rinvenuti sul territorio.
    Un posto di primo piano merita il “Guerriero di Costa Palomba”.
    E’ una scultura rupestre risalente al V-IV secolo a.C., localizzata nell’omonima località, ad una altezza di 1125 m sul livello del mare.
    L’effigie è quella di un antico guerriero detto “Antece”, che nel gergo locale potrebbe significare ‘antico’ o ‘immobile’.
    Il gioco di luci che naturalmente viene a crearsi nell’arco della giornata avvolge spesso questa scultura di una atmosfera magica conferendole un indescrivibile fascino.
    Ricavata a rilievo dalla roccia, è a grandezza naturale e raffigura un guerriero vestito di una corta tunica, stretta in vita da una cintura da cui pende una spada.
    Con la mano destra impugna una lancia alla cui base sta poggiato uno scudo borchiato; con la sinistra regge qualcosa ma l’alterazione della pietra non ne consente la decifrazione.
    Sulla sommità del capo v’è traccia di un elmo probabilmente asportato.
    Sul quadrante superiore sinistro della roccia compaiono tracce di un taglio di forma circolare che, insieme all’andamento curvilineo della base su cui poggia la figura, fanno supporre che la statua fosse inscritta in un ideale cerchio. A una decina di metri dalla scultura è stata rinvenuta una vasca ellittica di circa 85×120 cm. e profonda circa 20, dotata di un piccolo canale di scolo centrale: forse una vasca sacrificale utilizzata da popolazioni che consideravano l’area di Costa Palomba come un centro sacro.
    A questo punto viene da pensare che la scultura raffiguri un dio oppure che costituisca un cenotafio collocato in un’area sacra a ricordo di un eroico guerriero sepolto altrove e per qualche motivo oggetto di venerazione in questo luogo.

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