Ciao, a mio parere, le viti vanno solo aiutati nei primi anni, poi non più, sono in grado da sole di trovarsi l'acqua e allo stesso tempo sviluppano in verticale le radici. Poi, considera che da qualche decennio impiantiamo le vigne in terreni fertili, profondi e ben lavorati e le radici hanno più possibilita di svilupparsi. Prima, soprattutto in Sardegna, le vigne etano in terreni recuperati, dove le pecore o le vacche non pascolano, degli autentici "roccarzos" ecco perche viti ad alberello bassissime che andavano subito in sofferenza.
ciao Enrico assolutamente ma il problema ora è il caldo eccessivo e prolungato, ormai il mese di Luglio sta diventando torrido, e quei mesi sono fondamentali per far sopravvivere al meglio la pianta.
@@SegnidiTerroir da me tra macomer e bortigali, le viti finora non stanno soffrendo, molto di più, la siccità ed il calore, si avverte su ulivi plurisecolari. Speriamo che con questi ultimi acquazzoni, si rimettano in sesto. Per inciso nella parte vecchia della vigna ho come portainnesto il 140R, nella nuova il 779P.
… la pianta con l’acqua va aiutata nei primi anni di vita … in quanto successivamente più innaffi e più la pianta vuole acqua poi dipende da tanti fattori… nel mio caso avendo un terreno tufaceo a 70/80 cm è sempre umido e ho un vigneto di aglianico di 37 anni di vita … mai vista una pianta patire di siccità….oggi con le nuove varietà non autoctone ma sviluppate in laborarono sono meno resistenti a mio avviso…
Ciao
La musica copre la voce
Comunque bravo e grazie per i contenuti
hai ragione, lo tolgo per la prossima volta. Grazie
Acqua si, anche sulle piante più longeve. Sono esseri viventi che vivono grazie all'algoritmo ALA, Aria Luce Acqua.
Bellissimo acronimo Francesco grazie!
Ciao, a mio parere, le viti vanno solo aiutati nei primi anni, poi non più, sono in grado da sole di trovarsi l'acqua e allo stesso tempo sviluppano in verticale le radici. Poi, considera che da qualche decennio impiantiamo le vigne in terreni fertili, profondi e ben lavorati e le radici hanno più possibilita di svilupparsi. Prima, soprattutto in Sardegna, le vigne etano in terreni recuperati, dove le pecore o le vacche non pascolano, degli autentici "roccarzos" ecco perche viti ad alberello bassissime che andavano subito in sofferenza.
ciao Enrico assolutamente ma il problema ora è il caldo eccessivo e prolungato, ormai il mese di Luglio sta diventando torrido, e quei mesi sono fondamentali per far sopravvivere al meglio la pianta.
@@SegnidiTerroir da me tra macomer e bortigali, le viti finora non stanno soffrendo, molto di più, la siccità ed il calore, si avverte su ulivi plurisecolari. Speriamo che con questi ultimi acquazzoni, si rimettano in sesto. Per inciso nella parte vecchia della vigna ho come portainnesto il 140R, nella nuova il 779P.
… la pianta con l’acqua va aiutata nei primi anni di vita … in quanto successivamente più innaffi e più la pianta vuole acqua poi dipende da tanti fattori… nel mio caso avendo un terreno tufaceo a 70/80 cm è sempre umido e ho un vigneto di aglianico di 37 anni di vita … mai vista una pianta patire di siccità….oggi con le nuove varietà non autoctone ma sviluppate in laborarono sono meno resistenti a mio avviso…
Vero vero, però ovviamente non essendo tutti uguali i terreni dobbiamo aiutare le piante nella crescita e nello sviluppo
@SegnidiTerroir non solo per i terreni diversi …. La maggior parte degli agricoltori innaffia per fare peso….a discapito della qualità