Questa volta vorrei davvero sentire la vostra opinione. Come vi sentite? Nel posto giusto o qualquadra non cosa? Ci tengo perché cerco confronto forte su questo tema
Mi son sentito esattamente così per anni. Ora sto cercando il mio posto altrove... è stato difficile compiere il primo passo, ma ora vedo già quanta vita mi costava il "restare immobile"
Personalmente sono in cerca di uno 'scopo', se questo è il termine adatto. Come te molti veli son caduti, e mi rendo conto come non abbia più senso perdere tempo in direzioni o diramazioni che a nulla servono se non ad allontanarsi sempre più dalla propria natura. Provando a condividere questo pensiero mi son ritrovato però con persone attorno che preferivano una quotidianità in cui poter essere quel che sperano di essere, ma non quel che realmente sono, e il condividere per ora mi si è rivelato del tutto inutile, e come tu stesso dici sembra essere un percorso in solitaria, ma comincio a credere che sia meglio così, ché non si trovano persone uguali, al massimo simili (per fortuna...), e che questo percorso sia solo nostro e di nessun altro, ed improvvisamente trovo questo pensiero avvincente. Non ho ancora uno scopo, ma almeno non voglio assolutamente somigliare ad un eventuale idea che potrei o dovrei avere di me stesso. Sono solo interessato a quel che già c'è e che sono e al ruolo che potrei avere per me e per altri simili a me. Credo anche si tratti più di un percorso, e non di raggiungere una qualche meta. Non si tratta di raggiungere una cima di una montagna e nemmeno è la destinazione più importante da raggiungere, ma è il come la si raggiunge per poi passare alla successiva, se capita sulla strada. Alla fine credo siano percorsi che facciamo in solitaria consapevoli che altri, di nascosto, lo stan facendo, come noi, e la fortuna più grossa credo sia proprio incrociarsi e confrontarsi, così come hai fatto con il tuo video. Non è facile parlarne, senza dubbio, ma ti riesci ad illustrarlo in modo semplice e naturale. Grazie.
forse ciò di cui hai bisogno è vivere nella natura che sia campagna o montagna non so, vivere in una barca dove si vivi dentro una casa, posto con altre pareti però sei più vicino alla natura
Ciao Mick, ti seguo da tempo, questo video non mi ha colpito, mi ha letteralmente fatto male. Metaforicamente parlando, hai riaperto una vecchia ferita. Non so se ce l’abbiamo tutti, forse si apre quando inizi a farti certe domande, chi più, chi meno, chi prima, chi dopo. Il problema è che una volta aperta non guarisce mai. Io, la mia, la bendo continuando a ‘fare cose’, consapevole che è solo un modo per non pensarci. Devo dire che spesso funziona, la pillola rossa non è male. Anche se da bambino non mi facevo le domande giuste. Ricordo un giorno, alle elementari, di aver scritto in un tema che volevo capire il senso della vita. Ho ancora in mente l’incontro con l’insegnate che mi chiedeva il perché avessi scritto quella frase: Ti dico come la penso? Che ammiro il tuo coraggio, perché hai deciso di andare oltre. Io quando riguardo la mia ferita, mi sento smarrito e resto immobile, mi riprendo solo quando distolgo lo sguardo. Ora ritorno nella mia gabbia, a spingere leve su una tastiera per far uscire qualcosa con cui scambiare del cibo (e se mi va bene, abbastanza per dell’energia con cui scaldarmi questo inverno). Nel weekend se non ci sono leve me ne inventerò qualcuna da costruire. Ti odio, con affetto A presto
Personalmente credo di sentirmi in un posto in cui le domande che mi faccio sono triplicate e le risposte che trovo sono o incomplete o insufficienti a darmi quella pace che cerco. È impressionante come l'istinto animale della sopravvivenza intervenga in tutto questo, perchè la spinta la sento...e anche tanta...ma quando realizzo che è solo sopravvivenza e non è vita...mi spengo in un vortice di delusione e angoscia...e questo mi opprime. Poi c'è una parte di me che delle risposte che riceve ne fa un archivio e nei momenti di vuoto cerca di aggrapparsene; per fortuna questo ha un che di positivo. Quello che proprio non sopporto è che per molti aspetti credo che questo mindset così poco concreto non mi permetta di sentirmi pronta a qualcosa di sempre più grande...è come se di ogni cosa che vivo mi voglia sentire in grado di insegnare ma non avendo sufficienti competenze mi faccio indietro invece che diventare potenziale portatrice di dubbi e altrettante incertezze.
Nel film Matrix, quelli che si svegliano fanno una vitaccia. Uno di loro addirittura tradisce perché vuole ritornare all'illusione. Anche in questo mondo, quelli che dormono e che non si pongono domande stanno bene, ne conosco tanti. A coloro che se ne pongono vengono dati farmaci, di solito antidepressivi o ansiolitici. Difficile sintetizzare un discorso cosi complesso. Non sei il solo a sentirti cosi, secondo me siamo in tanti ma non lo sappiamo, perché non abbiamo modo di comunicare (paradossalmente, nonostante tutti i social) e di confrontarci su questi pensieri anticonformisti ed alquanto privati. Un abbraccio.
Penso che chi si sveglia da questa ruota, vedendola da fuori capisca quanto sia grande e quanto vada veloce e che non può far nulla per fermarla e nenache far nulla per chi ci rimane dentro, se non guardarla dall'esterno insieme ad altri che ne sono usciti..
Questo commento è veritiero, ci sono “persone” che non sono di questo pianeta… e il fatto che si guardino intorno e si sentano diverse, fin dalle scuole elementari, ne è la riprova.. Chi è sveglio porta con sè una croce, che è quella di sapere qual’e la Verità, ma non poterla dire, una volta per questo c’era il rogo nelle piazze… forza e coraggio ragazzi❤
È un video potente e sincero, a cuore aperto. Io ho iniziato a pormi queste domande a luglio 2019, quando il mio primo figlio è volato via a 17 anni. Dopo 6 mesi è arrivata la pandemia, ma io ero ancora troppo stordita, ero "contenta" che tutto il resto del mondo si fosse paralizzato come me. Però poi ho iniziato a percepire altro, che noi siamo eterni, che questa è solo una breve sosta che facciamo, e la facciamo per apprendere. Non potevo rassegnarmi, neanche davanti alla morte, così ho iniziato a fare ricerca spirituale. La strada è lunga, forse eterna come il nostro spirito immortale, ma penso che noi siamo viaggiatori degli universi, che moriamo per poi rinascere. Non so ancora nulla, ma il mio vecchio orizzonte è crollato, il nuovo orizzonte non è visibile, nemmeno percepibile, perché è infinito. Un grande abbraccio ❣
@@GardenHead1981 questo concetto lo condivido fino ad un certo punto, credo ci sia una parte permanente ed eterna dentro di noi, a prescindere. Una parte di mio figlio c'è, lui c'è ma in un modo diverso. Per ora la vedo così, ma non si finisce mai di imparare.
Grazie per questa condivisione. Non sono solita commentare su RUclips, ma le tue parole mi hanno fatto sentire meno sola. Mi guardo attorno e vedo amici, parenti e conoscenti andare avanti con le loro vite come niente fosse. E se provi a condividere pensieri come questi tuoi nel video, ti guardano perplessi, perché in fondo è tutto normale là fuori, cosa hai da essere così scontento, o preoccupato? E ti senti un alieno. La grande difficoltà sta nel trovare la via di fuga, verso un briciolo di serenità e semplicità.
Che poi ai nostri occhi (almeno ai miei) sembra che loro si siano rassegnati, ma forse, invece, non si sono mai posti la domanda su quella che è la loro vita. Giusto o sbagliato che sia, se c'è qualcosa di giusto o sbagliato.
@@simvin1092 se la sono posti, hanno visto quanto sarebbe stata dura raggiungere certi traguardi e hanno mollato. Quelli che ti dicono che è utopia, in realtà provano soltanto invidia per te, cercando di portarti nel loro mood
È sempre più forte in me l'esigenza di essere in movimento e all'esterno, ho spesso momenti di malessere fisico, ansia soprattutto, sento che il tempo corre e di stare perdendo tempo in cose completamente inutili. Sono incastrata in scelte passate,quelle socialmente giuste, che mi portano a continuare le stesse dinamiche, penso che se non avessi nulla ma semplicemente vivessi camminando e nella natura finalmente respirerei. Siamo in tanti secondo me 🌸
In genere sono un osservatore taciturno.. evito di leggere o scrivere commenti. ma è fantastico come riesci ad avvicinare tante persone che hanno le loro difficoltà, ad aprirsi e confrontarsi. A parer mio ora, con tutto quello che in questi anni sei riuscito a creare, manca solo una coesione. Rompere queste mura ed avere un posto dove esprimere e valorizzare noi stessi in comunione con gli altri. Mi sono lanciato nella tana del Bianconiglio e da quattro anni vivo della mia vocazione. credo che rompere la gabbia sia possibile, soprattutto per chi come noi può permettersi di vivere di ciò che lo appassiona, serve solo un posto.. un luogo dove il tram tram di tutti i giorni sia spezzato da persone piacevoli in grado di alimentare il fuoco della conoscenza confrontandosi e condividendo dubbi e domande. Dove giovani come me, in cerca di cultura, possano entrare in contatto con cultori delle più variegate discipline. so che creare un ambiente simile sia tecnicamente difficile.. ma sento il bisogno di condividere quello che vivo e il mio sogno sarebbe, in soldoni, una casa della cultura. arte, musica, sport, tecnica. Creando una rete di persone appassionate della condivisione delle passioni. un posto dove i giovani possano scoprire loro stessi nelle miriadi di vocazioni. In genere non scrivo perché tendo a dilungarmi.. scusami se sono stato un po' ripetitivo ma ci tenevo essere capito al meglio, ho ancora molto da apprendere nella comunicazione non verbale.. Grazie di avermi dedicato anche se indirettamente questo spazio.
Credo che invece ciò che hai detto sia bellissimo. Io vivo in un ambiente familiare e sociale molto tossico per me, che spesso mi fa nutrire odio verso il genere umano. Ma con questi video e commenti non posso che non sentirmi sollevata, sapere che non sono l’unica che si fa pippe mentali e che non tutte sono persone spregevoli pronte a criticarti se hai un capello fuori posto.
Davide, e' anche il mio sogno, anche se non sono più giovane. Continuiamo a perseverare!! Io a 42 anni, nel pieno della depressione, della pandemia e con un bimbo piccolo, mi sono iscritta ad una scuola per diventare teatroterapeuta. Fatico, fatico a far tutto, ma sento di essere piu' vicina a me e al mio posto nel mondo!! 💪♥
Bellissimo commento e bellissimo progetto. Da cantante inquieta non posso che essere d'accordo con quello che scrivi e con quello che vuoi fare. Anzi... chissà che in qualche maniera, non ci si riesca ad incontrare!! ❤️🙏
Condivido questo sogno. Dai primi anni del Liceo ho sempre voluto creare un luogo comune che racchiudesse tutte le persone volenterose di creare, fare, mettersi in gioco in tutti gli ambiti dello scibile umano, pratico e teorico. Una specie di comune artistica
Quando ho metabolizzato questo concetto che esprimi, avevo 24 anni. L'ho sentito e metabolizzato così profondamente che il corpo ha iniziato a tremare, una attacco di panico mai provato prima. Dopo qualche ora ho conosciuto una persona nuova. Era la mia natura che tenevo inconsapevolmente rinchiusa con una museruola e un para occhi. Da allora ho incominciato a ricercare la versione più pura della velocità. L'ho trovata, ora so cosa è, fa paura quanto può essere dannosa. Da allora cambio lavoro, casa, amicizie ogni volta che sento che la gabbia si sta riformando e questa strategia mi aiuta a conoscere scoprire nuovi punti di vista e processi. Io viaggio non finisce mai. Credo che il vero senso di tutti sia provare nella maniera più elementare l'emozione della felicità. Se trovi la felicità in una gabbia, la gabbia non può esistere. Ogniuno la trova a modo suo. Opinione personale...non si tratta di trovare compromessi, ma scoprire la felicità più pura e genuina...
Che bello leggerti e grazie della tua condivisione. Io al momento mi sento in una fase di "metabolizzazione"..(non cosi repentina ed immediata come la tua ma sta avvenendo qualcosa gradualmente di giorno in giorno)...Ad oggi sto finalmente iniziando a non sentirmi in colpa del mio sentire, del mio sentirmi diversa ed anche di voler cambiare...che siano idee, pensieri, prospettive di vita, opinioni ed anche persone e amicizie se necessario al mio benessere ed evoluzione... senza turbarmene e farmi venire paranoie, ansie o pippe mentali. Io dico che è bellissimo porsi domande, qualsiasi esse siano, soprattutto se si riesce a viverle bene e con serenità non come pre-occupazioni e/o problemi da risolvere" ma come un gioco divertente...il gioco della "caccia al tesoro".
Ciao e Grazie per la tua condivisione. Permettimi solo di dissentire la parte della felicità nella gabbia: come si puo' trovare la felicità in una gabbia, che in piu' tu aggiungi che non esiste, se è proprio la gabbia a rendere infelici? Ci siamo creati una prigione vera e propria e non ne possiamo uscire. . . se non con la morte, che ringrazio di esistere perchè non c'è cosa piu' merdosa di vivere da schiavo. Attendo tue notizie :)
@@djkratolsmith9276 Ciao , è un concetto difficile da spiegare qui, probabilmente anche questa mia risposta sarà poco chiara e comprensibile, perché soggettiva. La gabbia esiste, se si vuole tornare più indietro possibile nella nostra esistenza e capire quando la gabbia inizia ad esistere , la risposta potrebbe essere, da quando il nostro cuore ha iniziato a battere nel ventre di nostra madre. Chi a deciso di nascere? Chi a deciso che queste persone saranno i miei genitori? Perché in questo tempo e periodo storico. Poi crescendo, come dice mick, coloriamo e addobbiamo la nostra gabbia di distrazioni e passatempi per arricchire il nostro spazio e tempo. Chiaramente la gabbia è una metafora che indica che per quanto siamo liberi, c'è cmq una matrice sociale, culturale, economica, familiare ecc, che ci porta ad essere e percorrere una quotidianità "vincolata". Quello che ho cercato di esprimere nel primo commento è che si, la gabbia esisterà sempre, ma bisogna capirla, farci quasi pace, accettare questa "esistenza". Solo dopo, fare un lavoro per risolvere il groviglio di emozioni che questa condizione di "addomesticazione". Non parlo di poteri forti, nuovi ordini mondiali ecc, ma di come vuoi o non vuoi la tua quotidianità è crescita è scandita da oneri e doveri che questa Gabbia ti obbliga inconsapevolmente a compiere. Quindi, una volta che ho intuito o l'esistenza della gabbia e compreso le emozioni che questa condizione provoca, ho capito 2 cose. La gabbia esisterà sempre ma le emozioni le posso coltivare a mio vantaggio. Nel messaggio precedente ho citato la felicità per eludere la presenza della gabbia, e il cambiare costantemente rotta. Intendo dire che sfruttare l'ansia di sentire la Frustrazione della gabbia potrebbe essere usato come motore per cercare costantemente nuovi porti, stimoli, più nel pratico cerco di cambiare ogni tot di anni totalmente le mie abitudini, il lavoro, amicizie, hobby ecc. Questa ricerca mi dà sempre nuova linfa e piccole vittorie, che tradotto significa nuove forme di felicità. È quando la felicità non è indotta ma stimolata è molto potente perché ti dimentichi di vivere un una cella. Quando poi la cella riprende nuovamente forma, cambio nuovamente percorsi e stimoli. Ogni individuo vede la cella a modo suo, ma se vivi la quotidianità senza paura di cambiare rotta e sereno anche durante un fallimento, la gabbia perde potere. Si che è difficile spiegarlo, ma questo è il mio personale pensiero 😊. E per fortuna dobbiamo tutti morire, se no sai che noia l'eternità! Dopo che sai tutto, cosa faresti?😅
@@TheSaktum87 Ciao! Ti ho letto con interesse e son d'accordo col fatto che la gabbia ci sarà per sempre in quanto nasce insieme a noi e si evolve cibata da ciò che ci circonda(regole sociali, aspettative, abitudini ecc). Non ne siamo immuni e l'unica cosa che possiamo muovere a nostro vantaggio è l'approccio che abbiamo ad ogni cosa ci circonda. È vero che cambiare luogo e amicizie può essere da stimolo( l'ho fatto più volte) e darci nuove emozioni di felicità, ma soprattutto credo che siano anch'essi strumenti per conoscere sempre più a fondo noi stessi. A cosa serve tutto ciò? Per la mia esperienza l'unica fonte di felicità deriva dalla consapevolezza di se stessi, attuabile mantenendo un minimo distacco da tutto, noi compresi, non per tagliarci fuori, ma per vedere e vivere senza imposizioni inutili e preconcetti. La gabbia è mentale e di spirito.. le persone e le situazioni che ci circondano contribuiscono al nostro mondo, ma non possono essere fonte di felicità. Se il nostro spirito è in continuo movimento pur vivendo fermi nello stesso posto per sempre allora riusciremo a sentirci davvero sereni e felici, senza che esistano ansia e frustrazione e quindi la necessità di cambiare. Questo è il mio punto di vista e mi sta rendendo libera.. spero di stimolarti riflessioni e dubbi (anche nei miei confronti ovviamente) :)
Questo video arriva proprio al momento giusto. Sono giorni che mi sento senza forze, sia mentali che fisiche, perché non trovo più il senso nelle cose che faccio. Troppe distrazioni ogni giorno, troppe illusioni che mi hanno dato una parvenza di felicità, ma ora è come se tolto quel velo ci fosse il vuoto totale. E voglio riscoprirmi, cambiare, riprendere a studiare e raggiungere il tuo stesso obiettivo, saperne di più, studiare a fondo il cervello, ma al momento mi sento senza forze e le persone intorno a me peggiorano solo la situazione mettendomi pressioni e dicendomi che non faccio nulla. So come uscirne, forzandomi e convincendomi di stare bene, una sorta di finzione, ma per una volta volevo andare più a fondo, per quanto mi spaventi e sia difficile.
Hai per caso già provato a chiedere aiuto? Quello che hai scritto Sembrano i tipici sintomi della depressione. Se non l'hai già fatto ti Consiglio caldamente di provarci. Poi ovvio che la tua storia non la conosco quindi scusami in anticipo se potrò averti infastidito o urtato con questo commento. Un abbraccio👐
Non mollare, ci sono appena passata anche io. La mia attuale soluzione è ripulire, fare spazio dal vecchio per il nuovo. Impara ad ascoltarti e a non ascoltare per forza gli altri, impara a scegliere quello che è meglio per te a selezionare e soprattutto a lasciare andare il passato per accettare una nuova a te che devi ancora scoprire. 😌
Ho iniziato a farmi questa domanda dopo la nascita di mio figlio, nel 2007. Avevo 27 anni. Lavoravo, e questo è giusto, ma questo lavoro mi portava tutto il giorno lontano da lui ed ero consapevole che in un battito di ciglia sarebbe cresciuto e io non l'avrei visto crescere. Dopo aver letto "un altro giro di giostra" di Tiziano Terzani maturai la convinzione che dovevo fare qualcosa. Mi sono licenziato. Poi ci siamo trasferiti in una nazione con un costo della vita più basso, questo ci ha aiutato tanto, meno ansia per le cose da pagare, meno stress. I risparmi che avevamo, non erano tanti, ma ci hanno permesso di avere tempo per pensare, provare, sbagliare, giocare. Intanto ho vissuto. Ho assaporato mio figlio crescere e mia moglie amarmi. Ero presente quando ha tolto le rotelle alla bici, quando ha imparato a nuotare, quando abbiamo fatto il primo falò in tenda vicino al lago. E ho amato mia moglie ogni giorno, tutto il giorno, tutti i giorni. Intanto ho imparato una professione che svolgo a distanza e date le basse spese, mi posso permettere di lavorare se voglio, stare con gli amici se voglio o qualsiasi cosa voglia fare nei giorni che Dio mi manda. Tra poco mio figlio diventerà maggiorenne e probabilmente prenderà la sua strada nel mondo, forse se ne andrà di casa, forse non avrà più cosi bisogno di stare vicino a me e io a lui. E allora forse tornerò in Italia, di nuovo pronto a dedicarmi ad un qualsiasi "importante" "serio" lavoro, a correr dietro gli appuntamenti. Ma lavorerò e vivrò con uno spirito sollevato, con il cuore leggero. Mi sentirò di nuovo utile, di nuovo parte di un grande ingranaggio. Dicono che dobbiamo vivere fino ad 80 anni, ecco, dai 50 agli 80 posso lavorare senza problemi, anzi mi sentirò giovane e mi manterrò in salute. Io in questa vita ho fatto cosi.
Proprio ieri pensavo a qualcosa del genere. Se fermassi una persona e le dicessi che lavoro 3 settimane all'anno e passo il resto in vacanza, cosa penserebbe? Che effetto avrebbe su di lei? Presumo si scandalizzerebbe per le troppe vacanze e per la mancanza di responsabilità. E ci sta. Però invertendo le parole lavoro e vacanza le proporzioni restano le stesse e nessuno si scandalizza.
Esatto Almeno che non si tratti di una persona che è sempre stata ricca, partirebbero una serie di insulti e supposizioni. "Scansafatiche", "chissà cosa nasconde", "ma come vive così?" E miliardi di altre domande. Wow tutti super preoccupati, che cosa dolce. Per me è più un "se non lo faccio io non lo farai manco tu". Sembra quasi che divertirsi o semplicemente provare a stare bene sia peccato, roba illegale o immorale.
Qualquadra non cosa, decisamente. Mi trovo in questa situazione da anni a dire il vero, oscillando fra "mi accontento, non è poi così male" a "Sono stufa, non voglio sottostare a questa situazione". Il video mi ha lasciata con un enorme e strano senso di vuoto, sia per le riflessioni importanti sia per il modo in cui ne parlavi che mi ha trasmesso una sensazione di VERO. Cosa che raramente capita sui social... Spero che riusciremo a prendere sagge decisioni. ❤️
Concordo pienamente, si oscilla tra la pillola rossa e quella blu. Forse abbiamo solo più bisogno di socialità (quella vera!), di condivisione (quella vera e non il post su instagram!) e di abbandonare tutte queste illusioni digitali che sembrano aiutarci invece ci deprimono
tutte gabbie mick, anche quella in cui vuoi andare adesso. Conta solo il viaggio. Alla fine siamo piu dopaminici che altro, adoriamo troppo pianificare, salpare, naufragare, essere ripescati, reinnamorarci ancora e ancora. Finche abbiamo un obbiettivo in testa (la carota appesa al bastone) siamo non contenti, di piu. Conta solo quello. In mezzo ci sono vita e morte. Non esiste nessuna meta.
Mi hai fatto pensare ad una citazione: Non esiste vento favorevole al marinaio che non sa dove andare Il problema sta nel fatto che a volte perdiamo la bussola e a volte ci chiediamo se dove stiamo andando è veramente dove vogliamo andare Ma pensando tra me e me siamo in una gabbia forse autocostuita volontariamente o forse è come il nosto cervello pensa e ragiona che ci fa autocostuire questa gabbia Ma una cosa che so è che se perdi quella bussola ti iniziano a sorgere tante domande
Una domanda moooolto potente, che sembra spesso quasi fuori luogo. Pre-pandemia, grazie al mio lavoro, vivevo circa un terzo dell'anno in giro per il mondo. Ogni anno dormivo in circa 50 letti diversi. A volte non erano neanche letti, ma magari amache tra due alberi, divani in un ufficio, o sacchi a pelo sulla spiaggia. E lo facevo in una dimensione in cui era impossibile discernere se era vita privata o lavoro. Una figata, in cui ero con il tutto nel tutto. Oggi la mia vita ha preso delle dimensioni un po' diverse, che mi hanno portato a comprare casa. Una casa che mi piace molto, con un bel giardino, fuori dal caos del centro città. E oggi sono pronto a liberarmi di entrambi i vincoli. Vivo la casa non come una gabbia, e vivo il viaggio non come una liberazione. Ma entrambe come luoghi in cui essere. In cui voglio essere. Libero. Fatta tutta sta manfrina di messaggio, io scommetto ancora sul fare cose insieme. Quindi potrei raggiungerti sulla barca, magari per un pezzo di viaggio! 😁
Credo che se cerchi compagni di viaggio ne troverai parecchi, siamo in tanti a voler fuggire da questa realtà anche senza sapere bene dove andare. Il covid ha solo evidenziato una sofferenza già esistente soprattutto per chi è molto sensibile. Non è facile andare avanti ma lo facciamo perchè magari abbiamo figli o perchè abbiamo perone care che non hanno questa esigenza o semplicemente perchè non sappiamo dove andare. Io penso che la nostra società è malata, abbiamo tutto, troppo ma alla fine non abbiamo nulla di cio che veramente ci serve. Senza sconfinare nella filosofia forse dovremmo solo provare a fare una vita più semplice.
Questo video mi ha spiazzato, perché hai avuto il dono di dar splendida e chiara voce ai miei balbettìi mentali di mesi fa: stesse domande, stessa ansia e sensazione di soffocamento, in estrema sintesi il mio “che ci faccio qui? Che pillola scelgo?”. Alla fine ho scelto quella più coraggiosa e più scomoda di andare a vedere cosa c’è fuori dalla gabbia, di provare a dare un senso a questo breve istante che chiamiamo vita. Ho trovato un sentiero da percorrere, non è detto possa essere anche il tuo (non faccio proselitismi…😁), ma volevo dirti che…non sei solo, amico mio. Siamo tutti Cercatori (citando ad minchiam Harry Potter).
Ciao Mick anche io sto andando a fondo, solo che più scendo e più si fa buio e non so dove andare... L'alternativa é restare in quelle gabbie multiple, salire e scendere dalla ruota del criceto senza farsi domande. Da dire anche che molti non hanno il lusso di farsi domande, devono tirare le leve se no non si mangia, finirebbe quella "simulazione" a cui sono abituati e senza garanzie é difficile muoversi... Se tutti potessero farsi quelle domande forse avremmo un mondo migliore, ma al momento non é possibile purtroppo. Posso dirti alla fine di questo commento che non sei solo, ciao matto esploratore umano.
Comprendo ciò che dici. Conosco la sensazione che dà il vedere le cose come stanno ed il non essere capito da chi ti sta attorno o con quelli a cui provi a parlarne. È una forma di solitudine che ti fa impazzire e siamo tentati di tornare indietro solo per sfuggirgli. Mi commuove sapere di non essere solo
effettivamente anche io l'ho notata l'esponenziale crescita delle persone che cominciano a realizzare che ormai non è più "lavorare per vivere" ma "vivere per lavorare" io in prima persona l'ho notato, ho 19 anni e un lavoro stagionale ma mi rendo conto che i 4 giorni che lavoro il mio ciclo è: lavora, vai a dormire, stai sveglio per, se va bene, 4 ore e torna a lavorare, e per assurdo per molti è anche normale, è il Matrix che ci vuole così ma qualcosa evidentemente sta cambiando nella società da questo punto di vista anche se magari se una persona famosa dice tutto questo viene bannata da qualsiasi piattaforma (vedi Andrew Tate)
Grazie Mick 🙏. Sto vivendo questo disagio da un po', ma con la separazione prima e subito dopo il lockdown, si è fatta più forte in me l'idea di uscire da questa ruota di criceti che ripetono la stessa routine quotidianamente. Pensavo però, che facendo qualcosa di più creativo e che sente suo, la vita già cambierebbe. Forse come dice qualcuno bisogna rallentare, per non dire fermarsi... Io ho iniziato con il 2020 e ci sto ancora lavorando. Sono pronto anche a vivere con meno, non abbiamo bisogno di tutto quello che abbiamo. Comprando cose partecipiamo a questa economia che ci addomestica... Sapere che ci sono altre persone è bello perché si può condividere questo viaggio insieme. Poi sono stato fortunato perché ho trovato una compagna che sta già facendo questo passo, in due è più bello.
Praticamente le domande che mi pongo io ogni giorno. Questo dimostra che non sei solo e non lo siamo nemmeno noi. Anzi, grazie ai tuoi video mi sento sempre meno solo e per questo devi essere fiero di ciò che fai. Penso che quando certe consapevolezze crescono non si torna più indietro. Non si può più vivere nella finzione, anche se delle volte si ha questo desiderio per sentirsi più leggeri. Voglio sperare che questa consapevolezza cresca nelle persone e che anche lì fuori potremo sentirci a casa nostra.
Ho deciso di prendere la pillola blu una decina di anni fa. È un viaggio in solitaria, all'inizio fa paura, e ti senti continuamente incompreso, gli amici e i genitori pensano io sia pure un po' "strano". Ma dopo le prime salite ti accorgi che è un'impennata di felicità continua. E quando, raramente, incroci lo sguardo di una persona che ha intrapreso il tuo stesso percorso ti si riempie il cuore di gioia, ti fai forza, capisci che non sei matto e continui per la tua strada :)
Vedere i tuoi video mi aiuta a distaccarmi dagli obblighi della vita quotidiana, fermarmi, riflettere, sentirmi presente. Questo è uno dei più grandi obiettivi che mi sono data per quest'anno: cercare di non perdere di vista me stessa e ciò che è davvero importante, accogliere le novità senza paura, intraprendere grandi avventure e non farmi sommergere dall'incessante e confortante dondolío di questo mare artificiale. L'altro giorno camminando mi guardavo intorno e non riuscivo a credere a quanto sono fortunata per tutte le opportunità che mi sono date e sono davanti a me, che mi devo solo sporgere per afferrare. E non capisco come molti non se ne rendano conto, rimanendo a lamentarsi senza agire, crogiolandosi nel proprio dolore e nel loro vuoto: forse perché è più facile. Questo è il mio primo commento in assoluto su RUclips, dopo anni di frequentazione di questa piattaforma: una voce in mezzo a tante altre che passerà inosservata, ma spero che mi darà la forza per un nuovo inizio.
Mick, tendenzialmente non rispondo mai ai video ma, in questo caso, mi sento di fare un'eccezione. La sensazione che ho è che ci siamo davvero dimenticati della nostra umanità, della nostra capacità di connetterci a livello profondo in favore di piaceri in pillole. E' una sensazione che vivo perché ho un certo grado di ansia perenne e difficoltà sociali, certo, ma è pur sempre un punto di vista che mi ha donato spesso una vista privilegiata su certi aspetti del mondo e delle persone che mi circondano. Avendo delle mancanze che sento molto finisco per volerle compensare ma o non ci riesco o mi rendo conto che con me non funzionano. E quindi da tutta la vita mi sento disfunzionale, non a disagio, incorretto, non tarato a ciò che mi circonda. E le ho provate tutte per fugare questa sensazione finché non mi sono reso conto che devo iniziare ad accettarla e che evidentemente se sento quello che sento c'è una ragione. So che mi sento meglio quando esco dalla mia comfort zone in realtà, so che se faccio cose che mi fanno paura mi sento meglio e so che sento di aver "vissuto" e so anche però, che puntuali, certe paure mi tormenteranno sempre. E va bene così. Di recente ho messo le mani sul codice dell'anima di Hillman, sono appena all'inizio, ma mi ha colpito molto l'interpretazione che dà l'autore di certi tratti che bolliamo molto facilmente come negativi, ma che forse sono lì come avvisaglia di altro, qualcosa che forse vogliamo fare. Voler conoscere, voler sapere forse richiede questo prezzo qui, una consapevolezza bipolare a tratti bellissima e a tratti quasi distopica di ciò che ci circonda. Di recente mi sto immergendo in opere dall'ambientazione cyberpunk molto crude e non riesco a fare a meno di pensare che siano semplici estremizzazioni di cose che succedono già, solo che lì sono estremizzate, qui è peggio perché passano in sordina, sotto traccia, e si vede proprio come la nostra umanità spesso venga spogliata e la nostra dignità violata a ogni pie' sospinto. Magari è la serata eh, però credo purtroppo faccia parte di questo gioco che stiamo giocando. E allo stesso tempo, proprio come te, io in quell'abisso finisco per lanciarmici sempre. Forse fuori dalla gabbia ce n'è un'altra e dopo un'altra ancora, forse siamo davvero le cavie di noi stessi, come i personaggi di un gioco che operano ordini dettati da qualcosa al di fuori, e forse tutto a tratti può apparire davvero insensato, però boh, sento che siamo dove siamo per una ragione e mi piace crederlo. Non tanto per quello che facciamo eh, quanto per quello che arriviamo a essere e allora forse una cosa che può dare un po' di pace è pensare che quando sentiamo questo dolore significa che siamo sull'orlo di un cambiamento che stiamo in realtà resistendo. Magari è un commento del cavolo ma credo davvero che l'attaccamento sia fonte di sofferenza e che forse forse, il concetto di Oltreuomo non è affatto una cosa senza senso pratico, anzi. Pensarci però mi mette anche nella giusta ottica, mi fa capire che forse la mia vita è arrivata a un punto dove mi spinge a cercare qualcosa di nuovo, nuovi equilibri. Anche perché, io credo, le mura le notiamo solo quando ci annoiamo. E se cerchiamo il sapere e ci stiamo annoiando è perché spesso siamo sull'orlo di realizzare qualcosa di più profondo. Detto questo ti sostengo nella tua pillola blu, qualsiasi cosa significhi questo per te. Per quello che vale, detto da uno che non ha ancora avuto il piacere di avere un dialogo singolo con te ma che comunque ci tiene, ti voglio bene.
Ti capisco perfettamente, anch'io tornato dalle ferie ci ho riflettuto.. finché una volta riassorbito dal lavoro non ho più avuto il tempo di rifletterci.. oppure non ho più voluto, perché sono riflessioni scomode queste, che se seguite portano a cambiamenti a volte drastici che non sempre si è pronti a fare.. detto questo credo che una domanda fondamentale da porsi sia questa: che cosa farei se non dovessi lavorare? Se la vita non fosse un servizio a pagamento e io non dovessi sgobbare come uno schiavo per averne diritto? Che cosa farei se io potessi realmente vivere con la stessa libertà di quelle due settimane di ferie all'anno? Cosa farei della mia vita se io fossi realmente libero? Meditare sulla risposta oppure semplicemente farsi queste domande può secondo me fare la differenza o comunque aiutarci a dare significato alla nostra breve vita. Grazie.
Io credo che la domanda da farsi sia "se avessi il tempo di fermarmi a pensare e sentire, quanto impazzirei davanti a tutte le domande e i buchi neri da esplorare?". Il lavoro (o qualsiasi cosa ci faccia "ammazzare il tempo") ci tiene lontani dalla libertà di fare quel che vogliamo ma anche da quella di guardare in faccia troppo a lungo tutti i nostri demoni. Ed è per quello che non cerchiamo quasi mai davvero un modo per vivere meno "schiavi". O magari sono solo pessimista perché ha perso la Juve.
Belle domande..ma forse sarebbe più utile chiedersi:per chi sto lavorando?Dato che se si potesse non lavorare,significa che qualcun'altra lo dovrà fare al posto nostro (almeno finché non ci saranno abbastanza robot per sostituirci) ..e,credo anche che quando si riuscirà a trovare la risposta a questa domanda,si avrà quella pace interiore che ti farà vivere serenamente
Quanto sei bravo madonna Mick, video strepitoso.. è 1 anno che mi sono licenziato e sto viaggiando da solo, ho le tue stesse domande e i tuoi stessi pensieri. Tornassi indietro, sceglierei ancora la pillola blu :)
Essere o non essere questo è il problema... Se sia più nobile accettare gli strali del avversa fortuna oppure prendere armi contro un mare di tormenti e metterne fine... Certo che comunque è bello avere un compagno come te per camminare su questo sentiero e cercare di arrivare in fondo a tutte queste domande... ❤️
Accidenti, sempre più a fondo anche con i video. Questo è un bellissimo riassunto per tutte le persone che, come te e come buona parte della community, si sentono fuori posto -geograficamente o temporalmente o entrambe le cose, che si solito vanno di pari passo-. Non penso che questo non sentirci a posto sia unicamente "dono" della pandemia. Credo che sia frutto anche di una crescita, quella tecnologica, alla quale non stiamo dietro così tanto. Per quanto riguarda il viaggio, iniziare è la prima fatica :)
Stranamente questa mattina avevo in testa queste frasi di Ligabue. Lo cito: “E serve pane e fortuna Serve vino e coraggio Soprattutto ci vogliono Buoni compagni di viaggio”. Non molliamo. La conoscenza assoluta esiste. Non è solo un sogno da bambino. È dentro di noi, sempre ed in ogni scelta. Nel viaggio. Che sia solitario o in parte in compagnia. È nel viaggio la risposta! Buona ricerca.
Allora Mick, esordisco dicendo che ti vedo molto scosso dall'accaduto, quasi come se avessi avuto una folgorazione...io non smetterò mai di ringraziarti infinitamente di condividere ANCHE questo tipo di contenuti. Sembra che parlino al mio io interiore e...guarda un pò non sei affatto solo nel porti questi quesiti. Forse l'unica differenza tra il mio pensiero e il tuo è che quest'ultimo raggiungerà molte persone che probabilmente sapranno darti il giusto supporto emotivo facendoti sentire meno solo. Il mio punto di vista avrà come corrispondenza solo questo tuo video, visto che là fuori, al momento è un brutto mondo. Penso anche che nulla accada per caso e gli incontri, anche se virtuali, hanno un loro messaggio. 😊la mia non è una dichiarazione ma questa gabbia nera che mi permette di seguire i tuoi pensieri è un potente catalizzatore di energia positiva, smuovi le mie cellule dal profondo sonno catartico quotidiano. Tuttavia mi sento di dirti che minimalismo e mindfulness, come tu ben sai, potrebbero meglio aiutarci a gestire questo disagio interiore.🤗🙂
Ciao Mick... Con questa sensazione ci sono nata purtroppo o per fortuna. Perché ciò che sei, ti rendi conto, lo sei da sempre, e lo hai accantonato per vivere la vita in modo da essere parte della società, per non essere troppo strano ... così come ci hanno insegnato. La fatica degli orari, proprio fisica, sin dalla prima elementare, non mi ha mai abbandonato. La sofferenza delle pareti e dello star seduta declinato diversamente in base all'ambiente ( scuola o lavoro), ma sempre prepotente e devastante, pur amando la mia attività. Il nascere sapendo certe cose e darle per scontate e scoprire che non lo sono per tutti. Si penso che l'umanità sta facendo un salto di consapevolezza che ci renderà migliori globalmente, ma i pionieri, noi rischiamo di uscirne devastati. Tu Mick, sei coraggioso a parlarne.
Ciao Mick!! i tuoi video sono sempre di grande impatto, grazie per aver condiviso questa riflessione! Io l'ho imparato a Marzo di quest'anno. Sono uscita da 4 anni e mezzo in cui non facevo altro che lavorare. Sveglia-lavoro-letto. Questa era la mia giornata dal martedì al sabato. La Domenica andavo a pranzo con i miei, il lunedì me lo riempivo di impegni per non pensare. Single, senza amici. Ma stavo bene così: ero felice del mio lavoro. Poi la crisi: pianti a dirotto, rabbia, delusione per tutto. Non trovavo una via d'uscita. Mi sono salvata grazie agli altri: mi hanno fatto ritrovare me stessa, mi hanno fatto riflettere, capire chi ero. Ora sono nuova di pacca: amo le sfide (prima col cazzus che le cercavo!), amo stare con le persone e da sola.. ho imparato che la Felicità è uno stato transitorio che può durare poco. Allora mi son buttata nella tranquillità e nella Fede che andrà meglio, sempre meglio. E così è, adesso. Mi godo le persone, gli scambi, gli incoraggiamenti che ci diamo gli uni gli altri. E ho spento la televisione da tempo... :-) Toccare il fondo mi va bene (fa parte del processo), ma nella mia vita adesso voglio a tutti i costi stare meglio e riprendermi il prima possibile la mia tranquillità.
Io ho iniziato a sentire profondamente quello di cui parli circa a 25 anni. Dai 26 ho cercato attivamente di evadere, ed ho sempre (per ora) fallito. Parlarne con familiari e amici è esasperante, loro non vedono davvero dove sia il problema. Eppure il problema esiste, è gigantesco ed è sotto il nostro naso. E no, non siamo depressi, infelici, allucinati, abbiamo solo aperto gli occhi sull'insensatezza della base su cui è fondata la nostra società umana: dare un senso alla vita. Alcuni trovano il senso nella progenie, altri nella carriera, altri nell'onore, chi nella religione chi nella propria immagine. In realtà, ed è questo il fatto, la vita NON DEVE avere un senso. Siamo entità biologiche vive in un ambiente, dovremmo solo esistere. Ormai il nostro è un pianeta di gabbie coi gadget, non c'è via di scampo, non si può.
@@matteo7432 guarda, io sul futuro sono pessimista ma continuo a lottare, come un carcerato che non smette di evadere. Ho intenzione di provarci finché vivo, voglio un'esistenza reale. Lo scopo è allontanarsi dalla logica capitalistica e consumistica, dal mondo del lavoro e dalle leggi sociali. Uscirne davvero non si può, lo hanno reso impossibile, ma possiamo forse prendere delle distanze... Fa piacere sapere di non essere così soli in questa "pazzia" 🙂 buona vita
@@lisagai7919 anch'io mi ritrovo un po così... pessimista, aliena in questa società in cui non trovo i miei valori. Voglia di evadere dalla mia gabbia, tanta, ma con due adolescenti in casa è difficile. Soffro all'idea di "darle in pasto" a questo mondo.... e trovare confronto con qualcuno su questi temi è sempre una fatica...
Mi sento legato a questo video perché è da quando avevo 15 anni che prendo scelte "diverse" nel forte desiderio di fare ciò che desidero e con la "libertà" che desidero. Ora ne ho 24 ed essendo la colla per cui tante delle cose attorno a me funzionano insieme --> è diventato semplicemente più difficile accettare di non essere ancora "cresciuto" per alcune persone. Sono sempre fin da bambino rimasto a contatto con diverse realtà, al computer per troppe ore a cercare di ricreare paesaggi già visti o sognati e la mia più grande passione è creare esperienze che emozionino le persone. Ho trovato che l'arte e il mondo del tech 3D applicato ai videogiochi fosse il modo più efficace per riuscirci (non è più così), sempre incatenato in altre realtà ma con la passione di crearne delle nuove. Post pandemia è chiaramente diventato tutto più pesante, dal momento in cui la realtà di chiunque è stata scombussolata. Se potessi prendere una delle due pillole penso mi lancerei a capofitto su quella blu. Mi ritrovo tantissimo in tutto quello che hai detto e vorrei aggiungere tantissime cose ma non ho proprio la forza di farlo davanti ad uno schermo. E' tutto così incoerente! ahaha E' una situazione un po' strana, è un po' come se la via d'uscita ci fosse annebbiata a prescindere, c'è solo tutto ciò che abbiamo dietro e tutto ciò a cui non potremo dare una risposta. AAAHHH che situazione strana. Quando mi trovo in momenti di forte introversione come questi tendo a stare fermo imbronciato perché non avrò modo di sapere quale sarà lo sviluppo terrestre ( soprattutto tecnologico ) tra 500 anni e soprattutto perché rifiuto una gabbia di cui non mi accorgerò di abitare ogni mattina al mio risveglio. Vorrei esser capace di prendere la decisione di tirare tutte quelle leve senza preoccuparmene troppo e vivere la vita come qualsiasi misero puntino su questo pianeta. MA non ci riesco dannazione, voglio sapere, conoscere e creare. E pillola blu sia. Scusa il flow di pensieri ingarbugliato! 😇
La mia idea è sempre stata che il posto dell'uomo è nella costante ricerca di ciò che c'è la fuori essendo un essere pensante e riflessivo in natura. Per cui non c'è nulla di male nel "cambiare stile di vita" in quanto dovrebbe già essere così. Facendo così si è liberi e quindi felici, la felicità a mio parere è sperimentare costantemente il 100% delle proprie potenzialità come umani e cercare risposte a TUTTO, anche sulle cose più stupide , perchè non penso che siamo stati messi qui senza uno scopo. Quindi non bisogna temere o giudicare posti o culture diverse non avrebbe senso perchè la situazione accomuna tutti quindi bisogna cercare in qualunque luogo un punto in comune che ci unisce, questa è la nostra natura!
Sono molto d'accordo con l'affermazione che viviamo costantemente "in gabbia". Purtroppo questo sentimento di prigionia a volte lo sento anche fuori, all'aria aperta per così dire. Non sarà che è la società stessa ( di cui facciamo parte noi ) a provarci della tanto agognata "libertà"? . Al giorno d'oggi purtroppo il solo porsi questi interrogativi è segno di benessere e fortuna in quanto molte persone, per pressione sociale o per altri motivi, non hanno nemmeno la libertà di lamentarsi di non avere libertà. Ma questo è solo il pensiero di un giovane "scansafatiche"
Il momento storico che abbiamo vissuto (crisi economica e pandemia) e quello che stiamo ancora vivendo (stato di guerra perenne) sta risvegliando molti dall'illusione e dalla vanità che abbiamo forzatamente creato utilizzando leve prettamente economiche. Mick tu ci hai suggerito che la realtà è un punto di vista, che il costrutto che ci circonda è in parte opera della nostra mente. Presto o tardi tutti si deve fare i conti con il proprio “daimon”, siamo tutti chiamati a decifrare il codice della nostra anima e attribuire un senso alla nostra presenza nel mondo, questo probabilmente è il tuo momento più creativo, più esplosivo. Confido tu possa trovare il segreto sentiero che ti porterà allo scoperta di Shangri-La, il tuo paradiso perduto. Ad maiora.
Secondo me per costruire un pensiero un po' più completo riguardo questo argomento bisognerebbe chiedersi "se avessi tutti i bisogni soddisfatti, come passerei il mio tempo in modo tale da definirmi veramente libero?". Sono d'accordo che le "vacanze" non siano abbastanza per sopperire lo stress lavorativo, ma anche avendo uno o due mesi a disposizione non penso che la cosa si risolva, poiché il pensiero andrà sempre lì. Il lavoro è comunque qualcosa di fondamentale importanza; non solo per i soldi, perché anche avendo tutti i soldi del mondo chiunque arriverebbe poi a chiedersi "cosa ne faccio della mia vita?" E la risposta a questa domanda sarà sempre e comunque causa della ricerca di un impiego, o un progetto, finalizzato a dare senso al presente. La pausa è sacro-santa e se fosse qualche giorno in più non farebbe male di certo, ma dire che il resto dell'anno non siamo liberi perché abbiamo un lavoro è un esagerazione, perché senza lavoro non si vive bene anche se i bisogni sono soddisfatti.
Ero in un hotel a Barcellona nel 2019, affacciato alla finestra a fumare weeda con la mia fidanzata, di notte. Guardavo il palazzo di fronte, ho notato proprio quello che dici tu: ogni finestra illuminata era una piccola gabbietta di un topo con i suoi giochini.. mi sono sentito male nel pensarci. Dopo il covid questo sentimento si è ingigantito, ho i brividi nel pensare che sia tutto così inutile.. vedo persone pensare solo al lavoro, alle cose materiali e non alla loro vita. Non ho risposte e non pensavo di trovarle nel video, però quando hai detto che cerchi solo compagni di viaggio sono scoppiato a piangere. Ne hai trovato uno ❤️
Ti seguo da tantissimo ora mai...e posso dirti che non sei solo...sono domande che mi ponevo già prima!! ma col lock Down, si è scatenato qualcosa in me..da lì mi sono posto sempre più domande..ad oggi sono alla ricerca di queste risposte..grande stima per te e i tuoi video. Grazie
Ciao Mick, arrivo tardi perciò questo messaggio probabilmente andrà perso, però ci tenevo a dirti che ho vissuto e purtroppo sto ancora vivendo lo stesso disagio. Tuttavia, due anni fa ho provato a fare qualcosa e per un anno ho mollato tutto e tutti e me ne sono andato a vivere in giro per il nord europa. Lavoravo solo in cambio di vitto e alloggio ed ho fatto una delle esperienze più belle della mia vita, mi son ritrovato a fare dumpster diving la notte fuori dai supermercati per cenare e a farmi la doccia nei laghi in autunno, però ho provato un senso di pace e libertà che lavoro e soldi non mi avevano mai dato prima. Alla fine son dovuto tornare alla ""normalità"", ma quell'esperienza mi ha cambiato e ora vorrei davvero far qualcosa per cambiare definitivamente la mia vita.
No! Non sei solo! Io condivido tutto in tutto. L'unico dubbio è che quando esci da Matrix entri in "guerra" in un ambiente ostile e pieno di rinunce... Rinunce a cosa? In cambio di cosa? Mick anche io sto molto male per questa ridicola ora d'aria annuale che ci permette di godere della vita e della natura... Ma che alternative ci sono? Eco villaggi? Comunità hippie? Qualcosa dobbiamo fare per mettere il piatto in tavola, per fare un viaggio, per comprare libri. Io penso che questa società ci tenga avvinghiati al sistema per evitare che ci svegliamo e iniziamo una rivoluzione della mente e dello spirito. In questo siamo tutti zombie o meglio, siamo legati nella caverna di Platone... Non so... Aiutiamoci...
è tutto il giorno che penso al tuo videopost. Aggiungo un altro pezzo di riflessione: la felicità è uno stato interiore, mi domando: ma non è che per essere felici c'è qualcosa dentro di noi che fa attrito con l'esterno? altra domanda: ma se usciamo dal "sistema" dove andiamo? un pezzo di terra se interno a dei confini è sempre sottoposto al "sistema", vedi l'Isola delle Rose. e poi il "movimendo da" non è la soluzione, dovrebbe essere un "movemento verso" la soluzione. E se invece di fuggire dal sistema dobbiamo "surfarlo" sfruttandolo a nostro favore per vivere la vita che vogliamo? chi può avere le chiavi di lettura del sistema e sapere che leve e pulsanti usare? non so... altre domande senza risposta... A presto. 🙂
@@stefanogallone2695 c'è chi è felice pur non avendo nulla e chi è triste pur avendo tutto. Si tratta sempre di accettare un'orizzonte e chi più sa più sa di non sapere. Quindi? beh la mia risposta è che la felicità si può trovare ovunque, ma la vera felicità la puoi trovare solo in te stesso e se la trovi forse potresti addirittura affermare di essere libero. Perchè in verità ti dico, c'è forse una libertà più grande dell'essere felici indipendentemente da ogni cosa?
Mi hai colpito con l'ultima frese: Cerco compagni di viaggio. Sono esattamente in questa fase qui, dove non sono più disposta a tornare indietro e mi accorgo come sia difficile entrare in connessione profonda con le persone. Non che prima lo ritenessi semplice, ma almeno mi reputavo io sbagliata. Come dici tu questo è un viaggio che occorre fare per prima con se stessi in solitudine e poi lungo il percorso, in cui si esce pian piano dall'illusione, si incontrano compagni di viaggio. Grazie per creare luoghi (virtuali o meno) dove proteggere tale incontro.
Son con te mick, due realtà simili e allo stesso tempo completamente diverse , ti seguo ormai da qualche anno perchè anche indirettamente già da tempo sentivo che era lì che poi andavi a toccare . Son tuo compagno nel tuo stesso mare e questo già mi rasserena
posso dire, finalmente molti stanno "tornando alla realtà" , non so bene come ma ne usciremo ...perché l'uscita storicamente passa sempre dall'aumento di consapevolezza ...
No MIck, non sei affatto solo. Pillola blu o rossa? domanda che mi sono fatta a 15 anni quando ho cominciato a leggere Nietzsche e Horkheimer e Adorno. Ero una ragazza ma già sentivo che questa era la domanda delle domande, la scelta più importante di tutte. Ancora oggi, mentre studio filosofia mi chiedo se vale la pena vivere per guardare il mondo come se fosse una grottesca opera teatrale e sentirti incompreso e solo quando decidi di dire ciò che gli altri non vogliono sentirsi dire, nelle conversazioni fatte di presunte verità, ed essere guardata con stupore saccente. Quella solitudine di cui parli è il prezzo dell'autenticità. Siamo disposti a pagarlo? Una cosa è certa, diceva Platone: una volta conosciuto quel bivio (blu, rossa) non si può tornare indietro. Cosa faccio io? Lotto contro il logorio della mia mente e cerco chi, come me, sta facendo lo stesso viaggio.
Forse essere felici significa in un certo senso realizzarsi, e allo stesso modo essere liberi vuol dire trovare il proprio Bene, il proprio cammino, senza essere influenzati da altri o da ciò che ci sta intorno, cosa purtroppo difficile. Ad esempio, forse cosa molto personale e forse egoista, perché dovrei sacrificare la mia vita per avere famiglia? Se voglio viaggiare e fare quello straca**o che mi pare perché devo sentire il peso della società? Fare turni da magari 9 o 10h per dare da mangiare ad un bambino che poi forse mi ripudierà pure perché non avrò mai passato tempo con lui. E come biasimarlo? Avere paura della morte è normale, ma cercare in tutti i modi di sfuggire, con una mentalità proiettata al sopravvivere e al procrearsi, mi mette i brividi. E alla fine si, sarà una scelta mia, ma rendersi conto di essere finiti in cicli, abitudini, modi di fare e pensare acquisiti dai canoni sociali o legati a traumi subiti è una cosa assai complessa. E in un certo senso, credo significhi trovare sé stessi. Come te anche io da bambina ho sempre avuto obiettivi molto simili da quelli attuali, che seriamente mi rendono felice e mi fanno sentire libera, e forse non è nemmeno un caso che la da bimbi si è se stessi, liberi ancora dal peso sociale
basta basta basta...ci hanno gettato addosso una valanga di PAURE. io paura non ne voglio avere più...meglio una brutta verità che è la realtà di oggi che la bella gabbia. spengo tutto o quasi e vedo la realtà...brutta ma ritrovo me stessa le cose semplici la felicità nelle piccole cose. sono controcorrente ?? e chi se ne frega meglio soli che vivere e convivere con gente che non sa più chi è. Io sono con te...usiamo youtube per condividere idee di pensiero diverse. FORSE È ANCHE UN TUO COMPITO DIVULGARE UN PENSIERO DIVERSO. LE PERSONE SONO ASSOPITE AIUTALE A SVEGLIARSI. BASTA GABBIE
Anche tu te ne vai? 😁 tante sono domande che mi ero già posto ben prima del 2020, e da dopo il lock è esplosa la "pazzia" e non ho ancora capito se sia un bene o un male. Sempre più la società sta diventando finta e innaturale e noi sempre meno umani. Io negli ultimi mesi ho "lasciato tutto" per viaggiare un po, senza ansia di lavoro orari e altre cose. Lo consiglierei a tutti ma non so se lo adotterei come stile di vita perenne, stile nomade digitale.. non so
Sono nato in un piccolo paese, sono cresciuto per strada e campagna, vivevo n una casa enorme. Poi a 25 anni sono andato in città, per 20 anni ho corso come un pazzo, lavoravo senza sosta, facevo due settimane di vacanza e la casa più grande che ho avuto è stata di 50 mq. Poi ho visto la mia gabbia, e sono scappato. Adesso vivo in campagna, con poche cose, ed ho scelto di lavorare solo 15 giorni al mese. Per adesso questa è la mia felicità.
Ciao Just Mick video potentissimo a livello emotivo e molto sincero...devo dire che la Consapevolezza, in senso di Osservazione senza giudizio, di come funziona la "macchina umana" il mio corpo, la mente etc è sicuramente, almeno per me, una liberazione dalla gabbia nella quale quasi tutti viviamo. Non è una costante purtroppo, limite personale, ma è davvero la forma di libertà più alta. Comunque è indubbio che siamo sempre meno coscienti della clausura nella quale ci stiamo chiudendo. Un senso profondo di stanchezza e di infelicità rischia di azzerarci. Il tuo video è davvero intenso e sento con grande empatia tutto ciò che ci comunichi. Grazie davvero dal profondo del ❤️
io sono arrivato ad un punto simile nel momento in cui ho realizzato che non tutte le risposte possono arrivare da "credenze" rispetto alla realtà che noi crediamo ormai essere solo materiale. e quando iniziano ad arrivare risposte potenti riguardo allo spirituale,che per noi ormai è una barzelletta, lo scetticismo cinico è pronto a farci tornare in una posizione confortevole (in apparenza).ma c'è tanto da imparare in quel campo (e tanto da scremare) ..e poi il "mondo"semplicemente diventa un altra cosa...ma è richiesto di essere un po spregiudicati. buona fortuna e buona volontà
bravo bravo bravo sei la prima persona ,non psicologo che fa delle osservazioni verissime e profondissime, è bellissima l'espressione DOBBIAMO PAGARE PER ESSERE IN VITA , lo penso da sempre e lo condivido. BRAVISSIMO
Non sei solo.. io addirittura non mi riesco più a godere neanche le vacanze,vedo dappertutto il risultato di questa società consumista e dell'economia sfrenata.. tutti di corsa,non un attimo per fermarsi.. o almeno rallentare.. e quei pochi che hanno qualche perplessità,sia mai,additati come complottisti,pessimisti.. .. perché non la smetti di pensare,di farti domande,sei troppo curiosa...sei strana... Per fortuna ogni tanto trovo qualcuno sul web che mi fa sentire meno"strana" .. grazie Mick 🙏✨😁😁😁
Ciao Mick. Ho avuto modo di pensare a quanto dici, molto tempo fa e, trovai una soluzione che mi salva ancora. Il mio mondo è diviso chiaramente in tre parti che sono collegate solo da una persona, me stesso. Una parte è quella pubblica, non necessariamente coincidente con il lavoro. Poi, due parti sono il mio “privato”. La seconda parte comprende amici e affetti, la famiglia. La terza parte (e seconda del mio privato) comprende solo me stesso e nient'altro, nessuno ci può entrare, neppure gli affetti più stretti, la mia compagna o la mia famiglia. La prima parte pubblica non comprende amici che sono relegati nella seconda parte, pertanto il mondo del lavoro non contempla mai amici, affetti, flirt o simili, certo, ci sono buone frequentazioni, con la giusta riservatezza. Nella seconda parte con amici e affetti sono me stesso senza maschere professionali, ma questo secondo mondo necessita anch'esso di uno stacco, proprio perché è il mondo nel quale sono più esposto, qualunque cosa questo voglia dire. Ecco che la terza parte è la mia stanza segreta, che non per questo deve essere una stanza con segreti. Qui penso e faccio attività che non contemplano mai altri al di fuori di me stesso; da solo perché voglio stare da solo, che sia ridere o piangere poco importa. Qui faccio e penso solo per me; e non dovrà stupire se ti dico che questo spazio influisce positivamente sugli altri due mondi in modo sostanziale. E’ perché esiste questa terza partizione che sono vivo, contento, talvolta pure felice.
Non sei solo. È poco ma è qualcosa. Ho cominciato a pormi queste domande quasi vent'anni fa. Ora ne ho 50. La gabbia peggiore è proprio quella che ha le sbarre invisibili. Quei pochi che le percepiscono vengono presi per pazzi da coloro che non ne hanno consapevolezza, che non le sentono. Ho sempre pensato che Matrix fosse un film illuminante. Descrive bene la situazione nella quale viviamo. Non ho ricette su come uscirne. Io non le ho trovate. Posso solo dire che ho cominciato a capire che mi trovo bene quando sono con le piante. Quando mi prendo cura di loro e sono in campagna. La città ormai la sopporto a fatica. E il teatro. Quando facevo teatro (ho frequentato una scuola di teatro) mi sentivo vivo. Un abbraccio
Giusto ieri ho conosciuto delle persone fuori dal comune, persone che hanno deciso di fregarsene di quello che la società pensa di loro. Mi hanno raccontato di persone che si spostano in carovane in giro per il mondo, fuori dai vincoli che la società odierna impone, libere, che hanno deciso di strappare i propri documenti. Credo che la maggior parte delle persone le definirebbero "hippie" ma sono le persone più felici che abbia mai incontrato. Ci vuole coraggio per intraprendere questa versione così radicale di quella strada, ma la ricompensa che si ottiene va ben oltre il mero bene materiale del denaro. E' un piacere vedere che sempre più persone si rendano conto della situazione nella quale viviamo. Viviamo in un universo con infinite possibilità e dalla complessità di cui non sono ancora stati trovati i limiti, è uno spreco vegetare in gabbia
a volte è dura cercare di spiegare quello che veramente si vuol dire .... si al mondo siamo soli, semplicemente per il fatto che siamo diversi. Da quello che dici si capisce che sei inteligentissimo e usi quest'intelligenza per vivere credo che tu sia come un attore che rimanne intrappolato nel suo ruolo. Sai credo che le persone che si fanno domande vivano a pieno la vita, secondo me tu sei una di queste.... a volte le risposte non ci sono o meglio le risposte sono proprio quello che senti , e senza una ragione , è cosi e basta. Sei una persona con delle caratteristiche meravigliose questa è la risposta. E ora che vedi il tutto goditelo non sentirti sperso ora che ti stai ritrovando . Sono felice per te. Ciao persona meravigliosa , e grazie per la tua esperienza. Un abbraccio
Io in questi giorni sto sviluppando un concetto che mi dice: considerando il fatto che siamo sempre ad un passo dall ultimo respiro per questo corpo... Perché faccio proprio questo mestiere, ho questo stile di vita e quindi l'effetto gabbia che mi rende di colpo triste appena non sono vigile? ... Ed é perché l'universo si dà da fare in continuazione per creare intorno a noi le situazioni/condizioni che vibrano da dentro di noi. Ma l'ego questo non lo vuole accettare e continua a farci fare domande complicate interrompendo l'accettazione di ciò che é. Grazie Mick per l'esternazione. PS: continuo a fare cio che giornalmente mi si propone e provo a spippare tutte queste pippe mentali per dare alle mie due figlie un mondo mentale piú pulito ✌️
Ciao Mick. Questo è il primo video che vedo, dove la congruenza tra il verbale e il tuo sentito era spontanea, limpida. Meraviglioso. In tanti tuoi video la parte di intrattenimento a mio parere sporcava la profondità dei concetti. Qua hai parlato con parole e cuore, di conseguenza hai acceso sia mente che spirito anche in noi. Non sei solo. È un viaggio di merda spesso. Senso di verità, a costo della solitudine. Non sei solo. E mi rincuora pensare, sentendoti, che non lo sono nemmeno io, perché qualcuno ha trovato i coglioni di parlare a cuore in mano, a costo di perdere qualche like. Bravo grazie.
Anch'io è da troppo tempo che mi sento stretta in tutte le situazioni....sento che la vita è il viaggio....tutto il bene che voglio per me è la libertà di andare....forse per amare meglio gli altri...cosa che così ingabbiata non mi riesce....voglio pensare solo con la mia mente ....amare solo col cuore....provare nuovamente tenerezza e compassione per tutti gli esseri umani e non...essere pronta a sentirsi sorella di tutti!
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda Mick! È pazzesco come io stia facendo lo stesso discorso nell'ultimo periodo!! E quanti, dopo la pandemia, stanno facendo riflessioni su questo tema (ed è sano secondo me).
Non commento mai nulla in rete, ma ho sentito qualcosa che assomiglia alla mia situazione più che mai in questo momento, ti stimo. Ora sto organizzando la mia vita per adattarmi a questa situazione difficile e incomprensibile da una parte. A volte basterebbe un pò di consapevolezza nelle aziende e nel mondo in generale e forse per consapevolezza intendo sapere che l'essere umano ha un cuore e vive una sua realtà bellissima e unica.
Sono un disegnatore medico scientifico e grafico 3D e lavorando da casa ero costantemente al pc...distratto da 1000 cose e sempre piu separato dal mondo. Poi ho avuto la fortuna di inciampare letteralmente in un partime inaspettato. 4 mattine a settimana in un canile comunale. Mi sveglio alle 4:10...non c'è traffico...nessuno che chiama...arrivo dai cani, pappe, smerdamenti, pulizie, idropulitrice, sacchi di mangime, decespugliatore, lavori vari di rozzo giardinaggio, un pizzico di gioco e coccole...qualche rischio e qualche momento duro...ma l'impatto con tutti quei corpi animali, il contatto fisico, l'interazione primitiva, gli odori ecc...mi ha fatto in parte rinascere.
Premetto che ho iniziato a seguire da poco i tuoi video, ma ne sono davvero molto felice di averlo fatto, e sai..a volte mi distrugge pensare troppo alla società del giorno d'oggi, credo sia tutto sbagliato, mi vengo tremila pensieri per la testa e stavo cercando il più possibile di non pensarci o evitare la questione..ma grazie a questo video mi sento meno sola sul fatto di avere pensieri diversi dal resto del mondo..e ho letto dei commenti anche e credo che il fatto di creare un posto dove chi la pensa come noi possa confrontarsi sia la cosa più bella che si possa creare..un posto dove si è senza timore di dover scegliere la persona giusta alla quale confidare questi dubbi o fare determinati discorsi, dove sai che tutti possono comprendere i tuoi veri pensieri..e dove non devi nascorderti dietro le maschere..dove tutti possono condividere ciò che hanno dentro liberamente..grazie per questo video!! Perdonarmi perchè forse ho ripetuto cose simili tra loro, ma in questo momento non riesco ad esprimere al meglio ciò che penso a riguardo, ma ti ribadisco che secondo me un posto del genere è da creare!! Non saprei nemmeno da dove partire per farlo, ma penso che se tutti noi uniamo le nostre forze ci riusciremo!!
Mi pongo questi quesiti da quando sono piccolo, però nel mio caso giocare alla play(pvp) o fare sport mi ha sempre aiutato ad avvicinarmi agli istinti di lotta e competizione ma ho sempre fatto fatica a provare piacere nel passare del tempo con amici, mi sono sempre sentito un pò forzato come per essere considerato una brava persona avessi dovuto avere tanti amici e cercare sempre di fare del bene al prossimo. Grazie Mick per i video che fai, in questa simulazione sei uno degli youtuber più reali che conosco!
Voglio dirti questo...finora non avevo mai ascoltato una riflessione del genere su un un video, né da te in precedenza né da nessun altro...posso solo dirti che è una presa di coscienza legittima e coraggiosa che vorrei tu non facessi da solo,ma è la sola degna di un uomo come te che ricerca la conoscenza,che ricerca la vita...voglio che tu sappia che non sei da solo,che altri nel profondo anelano alla stessa ambizione,che soffrono per una tale scelta e che fondamentalmente pagano ogni giorno il prezzo di questo disadattamento...ma proprio come te giungono ad un punto in cui capiscono perfettamente che sono votati ad insistere a continuare oltre il selciato del conosciuto perché non riuscirebbero a fingere di essere qualcos'altro,di vivere con questa irrequietezza soppressa...sanno insomma che anche se non sanno dove condurrà questa scelta sembra essere l'unica adatta a loro...io ho riconosciuto finalmente delle parole sincere in un video che tra illuminazione,e una bella voce dire da doppiatore professionista!(vorrebbe essere un complimento 😁)una vera e genuina riflessione esistenziale sui nostri tempi,su un uomo di questo tempo...vorrei che io per te come tu per me fossi qualcosa di più di questo,ma non so in quale modo possa questo avvenire...un abbraccio
Ciao Mick, hai toccato un tema che mi riguarda da vicino. A volte ho la sensazione di vivere un simulacro di vita, mi arrabatto (come tutti) tra lavoro, impegni presi con le persone , senso di responsabilità, senso di non esserci quasi mai, per ciò che davvero vorrei essere. Vorrei sentirmi in primis libera di sapere dire di NO, no alle persone che ti chiedono di essere sempre disponibile, no agli impegni, no all' alzarsi presto al mattino, magari nel bel mezzo di un sogno. Vorrei essere una collezionatrice di esperienze e seguire la mia essenza creativa. Mi viene in mente un pensiero di Cohelo, che suddivide gli uomini in due categorie: costruttori e giardinieri. I costruttori sono coloro che impiegano anni a erigere la loro casa (con tutti gli annessi) per poi restare prigionieri delle loro stesse mura. I giardinieri invece si affidano al caso, alle intemperie e possono soffrire dopo una tempesta o gioire se il raccolto è buono e vivere così una meravigliosa avventura Ecco Io sono un costruttore, .a vorrei essere un giardiniere. I momenti in cui sto meglio sono quelli up della mia sindrome bipolare (minore) dove mi sento carica di energie e progetti e priva del senso del pericolo. Qualcuno direbbe : follia. Io dico: vita. Quella è vita. Ti abbraccio e ti ringrazio per questa riflessione. ❤️
Il più bel video di sempre. Ricerchiamo assieme, e proviamo a staccarci dalle quattro mura Di più siamo a farlo e più capiamo come effettivamente ci si può riuscire
Ciao Mick. Questo video mi ha stupito. Mi ha stupito perché TU sei stato quello che mi ha fatto conoscere la Mindfulness e di li le tecniche di meditazione. Eppure, da questo video, mi appare chiaro che tu, la suddetta Mindfulness, non la pratichi. O la pratichi in maniera errata. Mi azzardo a dire questo, e ti supplico di non prenderla sul personale, perché anche io avevo gli stessi tuoi pensieri, le stesse tue sensazioni. Non sopportavo la società, io dover fare un lavoro che, nel mio caso, è abbastanza logorante. Non sopportavo tutto questo circo di guadagnare pezzi di carta per fare e comprare cose futili. POI ho scoperto, dentro di me, sondando nella mia mente, con la meditazione, che la gabbia non è la società, non è la vita, non è il lavoro o non lavoro. LA GABBIA È LA NOSTRA MENTE. E LE SBARRE SONO LE NOSTRE REAZIONI A CIÒ CHE CI ACCADE. Una volta imparato come si smette di reagire, si inizia ad AGIRE e quindi a vivere. Ma questo è un discorso vecchio di 2500 anni e spiegato molto meglio da un tale Gautama. Sono qui solo per renderti il favore. Approfondisci la meditazione, praticarla con costanza. E come diceva il suddetto Gautama: "venite e guardate con i vostri occhi, la saggezza degli altri non è reale, solo la vostra lo è". O una cosa simile Sai Fon out❤️
provate a guardare il piccolo principe,in base ad ogni età,ad ogni periodo che stiamo affrontando ci mette in faccia la realtà delle cose.È un film introspezione che a me ha fatto pensare molto.
Non si sa sempre riconoscere che cos'è che ti rinchiude, che ti mura vivo, che sembra sotterrarti, eppure si sentono non so quali sbarre, quali muri. Tutto ciò è fantasia, immaginazione? Non credo e poi uno si chiede :"Mio Dio, durerà molto, durerà sempre, durerà per l'eternità?" Vuoi sapere ciò che farà sparire questa prigione? È un affetto profondo, serio. Essere amici, essere fratelli, amare spalanca la prigione per potere sovrano, per grazia potente. (Vincent Van Gogh) Le più grandi barriere del mondo si trovano in un solo posto:nella nostra mente...
Un bel contenuto questo, perché richiama la consapevolezza che durante lo scorrere delle giornate, per x motivi, tendiamo a reprimere dentro di noi, c'è poi chi se ne scorda e la percepisce sotto forma di stati emozionali non ben definiti, chi come disagio fisico. La responsabilità della nostra vita è, appunto, nostra, sono ben accetti i compagni di viaggio con cui condividere, stare bene e fare belle cose ma la decisione finale possiamo prenderla soltanto noi. Il mio proposito e augurio per tutti (e per me stesso) è quello di riuscire a basare la decisione per il cambiamento che si vuole ottenere sulla qualità a dispetto della quantità; buon viaggio a tutti! :)
Questa è la scelta che ho fatto anche io per la mia vita... Dopo 35 anni di qualcosa che mi era stata appioppata, ho preso in mano la mia vita e sono uscito da quello che era la mia gabbia arricchita. Il cambiamento è davanti hai nostri occhi e per metterlo in atto costa energia e fatica. Preferiamo stare appunto in quella gabbia invisibile di cui noi abbiamo la chiave. e non vogliamo ammetterlo. Altro bellissimo spunto da mettere in azione ;-)
Noi parliamo ,dialoghiamo con più o meno coscienza ma non ci guardiamo mai negli occhi e il problema che io ho sempre più paura di guardare negli occhi le persone.
Chi SENTE la Verità dentro porta una croce, e se rivelata viene crocifisso… alcuni non sono di questo “pianeta” e questa consapevolezza, di vita in vita, viene sempre più a galla.. per chi è pronto.. Complimenti per i tuoi contenuti, un abbraccio 💖 🔥
Purtroppo come me hai il fuoco nelle vene. hai quella voglia di vivere che scorre ad alta velocità. Non tutti possono sentirlo, perché la società dove viviamo ci istruisce a fare delle scelte da quando siamo piccoli.. Ci impostano! Ad un certo punto diventa tutto troppo stretto, come hai detto tu una vera e propria gabbia.. La voglia di vivere, quel fuoco che ci scorre nelle vene, quella sensazione bellissima di voler respirare a pieni polmoni e sentirci felici. Non possiamo farci nulla lei vuole uscire! Ma è dentro di noi... Forse siamo noi la gabbia di noi stessi?... Un abbraccio grande e forte da chi sta aspettando il giorno in cui poter vivere fuori dalla gabbia.
Non è che non quadra qualcosa non quadra nulla. Da quando sono tornata dalle vacanze mi guardo intorno in un mondo sbiadito e mi chiedo come sia possibile che tutti gli altri vadano avanti senza accorgersi di nulla... mi sono sempre sentita un po' disfunzionale in qualche modo, ma mi sto convincendo sempre di più che visto il "sistema" essere disfunzionale riguardo ad esso non è un male. Pillola blu🔵
Condivido pienamente il tuo pensiero, allo stesso modo tempo fa alla fine di una giornata di lavoro mi ero accorto che le giornate si ripetevano come in un loop, e mi sono accorto che mi sentivo come un criceto nella rotellina che gira, anche io come te provavo un senso quasi di solitudine nel scoprire le sbarre di quella gabbia perché apparentemente tutti vanno avanti come se nulla fosse ma invece mi sto accorgendo che molta gente comincia a percepire una sorta di risveglio, doloroso sicuramente ma per molti irreversibile come la pillola blu, forse è vero che sarebbe più comodo tornare alla pillola rossa, a volte anche io penso che sarebbe più semplice ma in realtà non è così, penso sempre alla frase del vangelo la verità vi farà liberi e questa cosa non è stata detta a caso. Questo video mi dà coraggio perché comincio a vedere che nella coscienza comune qualcosa si smuove, qualche rana si sta accorgendo che l'acqua è troppo calda. Grazie per questo video uno dei più belli e veri secondo me perché tocca una percezione alla quale non riusciamo a dare forma ma che comincia a farsi strada Andrea PS in questi giorni la lettura degli esercizi di "un corso in miracoli " mi sta facendo bene
È una bellissima considerazione, non sono solito commentare video di RUclips, ma questo merita sicuramente l'impegno! La società in cui mi trovo non mi piace, sembra che si nasca con già un identità in tasca: per questo mi sono chiesto come sarebbe una vita senza "appigli" che diano sicurezza; come un nome, una "lista di lavori possibili", di "Hobby possibili", di "identità possibili", senza spazio a sfumature o novità. Sono considerazioni che posso fare con pochi, perché nella nostra società si eredita un pensiero base (del mondo e di se), che affoga il proprio sé stessi. Leggendo ho conosciuto la figura del Sannyasin, un uomo che, alla scoperta di sé, lascia ogni appiglio che gli dia sicurezza in un viaggio senza meta (Sannyas). Purtroppo la società ha fregato anche me, in quanto non riesco a pensare ad un viaggio come questo senza che ci sia la necessità del denaro ahahah Almeno per ora è un viaggio che faccio con la mente.
Quando all'ultimo dici che intanto cerchi i compagni di viaggio mi hai fatto pensare a tutti noi che siamo in questo viaggio da molti anni. Ci si sentiva soli, diversi e non capiti. E oggi grazie alla tecnologia scopriamo che in realtà eravamo in tanti. ❤️🥰
Ciao Mick, in questo video ho sentito molto il tuo “essere umano”, la vulnerabilità a questo argomento e anche la tua determinazione nel voler andare avanti, indagare, comprendere e trovare le tue risposte. Mi hai invogliato a condividere il mio pensiero che spero possa esserti utile, anche perché penso di trovarmi a grandi linee in una situazione analoga alla tua. Anni fa, vari eventi mi hanno fatto cadere in pieno stato confusionale. Ho iniziato a pormi le classiche domande esistenziali del tipo: “Dove sto andando? Che senso ha la mia vita? Qual è il giusto modo di vivere?”…e via dicendo. Ciò che penso oggi, e che mi aiuta ad andare avanti in questo cammino è il pensare che la nostra vita, la nostra realtà, è puramente soggettiva. Non c’è il giusto o sbagliato, non c’è una direzione unica e uguale per tutti da seguire, non esiste un’unica realtà, non c’è un libretto di istruzioni a questa vita. E probabilmente mai ci sarà, considerando che ci vorrebbero prove scientifiche ecc. per dare una risposta certa ed oggettiva ad un argomento immenso come questo. E quindi cosa mi fa andare avanti con serenità e mi aiuta a non cadere nella trappola dell’accettazione della pillola rossa? Mi fa andare avanti con serenità pensare che ho la possibilità di creare la mia realtà di come vedere le cose, di come vedere il mondo, la mia vita ed il significa che voglio darle. Posso scegliere quali sono i miei valori imprescindibili che voglio seguire, posso capire cosa mi fa stare bene, posso vedere le cose come voglio, anche se la mia visione è molto differente dalla maggior parte delle persone. Penso che avere una visione del come si vuole vivere, secondo quali valori, sia la chiave per andare avanti con serenità. Ovviamente strada facendo la propria idea di realtà può variare, e va bene, perché si cresce, si cambia. Quello che conta è trovare la propria visione del mondo e della propria vita. Una visione che piaccia a noi stessi. Altrimenti si rischia di brancolare nel buio. Se non si da una direzione ed un significato alla propria esistenza, si rischia di fare evolvere la propria gabbia dei topi di skinner, nella propria gabbia del mondo… certamente più grande, ma pur sempre gabbia rimane. E poi che si fa? Si vuole andare al di là del mondo? Passiamo all’universo? E poi? Un circolo infinito che a parer mio ci sta coltivare filosofeggiando. Come ci sta dare un senso alla propria vita in modo filosofico, perché quello scientifico univoco e inconfutabile di come stare al mondo e di quale significato si vuole dare alla vita, a mio avviso non c’è. Il mio piccolo pensiero è che nonostante tutto, nonostante le mille domande che ci si può porre in un deserto che sembra non mostrare risposte affidabili ma solo illusioni, nonostante i dubbi e le paure, esiste anche uno dei tanti granelli di sabbia che mi appartiene, e quel granllo posso vederlo come meglio mi aggrada. È la mia realtà, la mia visione del mondo e di come voglio vivere. Tu sei il pittore con la tua tela bianca. Hai il compito, il dovere, l’onore, la fortuna di dipingere quella tela a tuo piacimento, con i colori che preferisci. La tua tela, la tua realtà. Ovviamente sarebbe un discorso molto più lungo da affrontare.
Beh sono anni che mi chiedo se questo è il modo di vivere che desidero o è solo il riflesso di un isteria di massa. A volte mi sento un robot programmato e qnd provo questa sensazione cerco di fare qualcosa che fino ad ora non avevo mai fatto... Sono viaggi molto dolorosi, dove sei solo e il monologo che fa la tua testa ti spaventa... In questo ultimo periodo per motivi personali ( di sopravvivenza direi mentale) ho iniziato a non pormi troppe domande ed accettare anche un po quello che è. Non mi sento in grado di aiutart,i perché sono confusa anche io un giorno prendo la pasticca blu un giorno rossa.. Ma ti abbraccio forte e ti dico solo spacca tutto🙂
Ho chiuso Instagram già da diversi anni e su Facebook non mantengo FALSI AMICI perché preferisco averne di veri nella vita reale. I miei VALORI non sono determinati dai miei followers. Vuoi parlane veramente? Crea delle piazze reali, e non solo virtuali, dove parlarne veramente alla vecchia maniera e non solo tramite uno "specchio nero"! Grazie per questo contenuto. #genitoriconnessi #montagnaterapia
E poi secondo me non esiste giusto e sbagliato, esiste l'evento, il destino, e come si reagisce ad esso. La vita è stare al servizio, solo in questo modo si esce fuori dall'ego e si fa della mente uno strumento non qualcosa che ci imprigiona. L'emozione dell'amore ci libera. Non siamo mai soli c'è tanto che non si vede ma si sente, il sentire è fondamentale per un sano percorso. La vita mi ha donato risposte dal mio primo attacco di panico, pensavo di stare per morire, ho capito di avere una relazione perturbata con la morte e così cercando di risolvere quella ho iniziato un'altro percorso di vita. Tu hai un'acuta introspezione, mi piace ascoltarti. Se ti può essere utile, mi ha aiutato la scuola di immaginal accademy aumenta il livello di energia e consapevolezza per vivere una vita nella gioia non nella paura e fuori dalla gabbia mentale del giudizio e del pensiero comune, che uccide la nostra innata creatività.
Ciao mick, video molto più profondo di quanto già non sembri. Hai colto il punto, tutto quello che sperimentiamo è virtuale, sono piccole gabbie addobbate a festa, c'è la tua ma anche la gabbia mare, la gabbia ufficio, la gabbia amici. La vacanza piace solo perché quella leva si alza di tanto in tanto, lo facesse 9 volte su 10 diventerebbe noiosa. A volte sento che ci stiamo "miniaturizzando", ora siamo grandi come lo schermo di un telefono...forse sta proprio nell"allargare il frame, la cornice, la soluzione. O forse è solo il primo passo verso altro...non saprei, mi piacerebbe molto capirlo
Questo è uno dei tuoi video migliori, mentre parlavi mi guardavo dentro, grande riflessione su tutto ciò che hai detto, adesso ho bisogno di un buon bicchiere di vino rosso. Grazie per la condivisione....
Grazie!! Tante cose da dire ma l'emozioni che smuovi in questo video creano un intreccio di sensazioni dove ci si sente meno soli sapendo che ci sono persone che pensano e provano le tue stesse cose e un continuare a scivolare nella tana del Bianconiglio ponendosi sempre più domande e dubbi su sé stessi. Da tempo sto cercando la mia "famiglia", compagni di viaggio come te e come tanti altri (per fortuna) sparsi nel mondo. Continua con questi temi per favore, segui il tuo essere 🌙
Che bella richiesta di aiuto Mik❤ La tana del bianconiglio… ricordo quando ad un seminario sulla colpa nevrotica e sulla colpa funzionale mi sentii cadere verso dentro me stesso … ricordo che così, non ce la facevo piu 🤷🏼♂️ Da li, la mia richiesta di aiuto, la mia prima resa: da solo non ce la facevo. Forse la mia intelligenza non bastava questa volta 😮 Da li tutto piano piano ha iniziato a prendere nuova forma via via che inserivo sempre di più una variabile nella mia vita: un potere superiore cmq io possa concepirlo, basta solo che io non abbia potere su di lui 😳 un concetto odioso… che io non abbia potere… IO non ho potere ..inaccettabile a tratti terrorizzante. Poi alla prima resa ne seguirono altre in altri ambiti con quel respiro non sono io al centro e credi di decidere, al centro c’è altro che io non posso nemmeno definire, c’è un non lo so che crea spazio tra il pensiero e l’azione uno spazio in cui posso fare nuove scelte e via via che la resa diventa per me sempre più vera, la sensazione nella tana è di ondeggiare serenamente scendendo nella vita scendendo o salendo non conta più crescendo personalmente in comprensione ed efficacia 🙂 E il mondo cambia…diventa il contrario di prima e tutto funziona meglio io funziono meglio inizio a sentirmi al mio posto e da lì forse il giusto e lo sbagliato 🤷🏼♂️ be forse non è nemmeno importante … posso scegliere io, che senso dare alla mia vita, posso scegliere io dove nutrire i miei bisogni, posso scegliere io con chi condividere la mia vita, posso scegliere di avvicinarmi a ciò che mi nutre ed allontanarmi da ciò che mi nuoce (paramecio docet 😂) ricordandomi costantemente che molto probabilmente non so …5% di coscienza che ha imparato qualcosa in un 5% di materia che interagisce con la luce … e che non serve che io controlli tutto mi basta spesso respirare, vivere e lasciare andare ricordandomi che le idee in cui credo costituiscono il riflesso generativo della vita che vivo. Grazie per i tuoi grandi sforzi Mik ❤
Io una volta ho giocato a The Sims Ci ho giocato un paio d'ore e poi non ci ho giocato mai più. I pensieri e le sensazioni che mi ha risvegliato quell'omino finto in quella casetta finita nella quale cliccavo per fargli svolgete attività, fargli cambiare i mobili, fargli andare su e giù le barre del divertimento e della depressione sono qualcosa che non so descrivere se non con le parole di questo video. Scusatemi se lo trovate eccessivo, ma ho sentito un genuino desiderio di condivisione. Ecco tutto.
E' qualche mese che rifletto sul vivere un domani in un van/camper & co. Sento la necessità di liberarmi di ogni cosa che percepisco superflua. Vivo tutto con serenità, ma con la consapevolezza che molti miei desideri stanno cambiando, evolvendo. Una leggerezza sana che vorrei portarmi in giro per il mondo solo per poi condividerla con ciò e chi mi circonda. Che bello camminare di nuovo nei tuoi pensieri.
2 anni fa avevo 18 anni, pensavo a come la vita sia una strada completamente preimpostata dalla società, tutti mi dicevano e mi dicono di lavorare di faticare e anche se sono consapevole della esagerazione dei miei genitori (due generazioni fa). ma mi sono sempre chiesto da due anni a questa parte se la vita debba essere davvero questo, un velo invisibile messo sopra le nostre teste senza farci percepire veramente quello che ci fa sentire bene al di furi di quella gabbia che tu mick hai citato. ho solamente il pensiero di lavorare in qualcosa che mi piacerà così poi da non pentirmene in futuro delle mie scelte, quindi usare il mio tempo in qualcosa che mi soddisfa e apre porte a nuove realtà.
Il punto è che anche se uno dovesse scegliere,c'è comunque quella frustrazione come dice Rick nel sentirsi soli. Sei buono solo se lavori,qualsiasi lavoro tu faccia. Si lavora e si compra in continuazione,e magari in quelle 2/3 settimane libere non c'è la possibilità di andare altrove. E pure c'è una rassegnazione/accettazione al riguardo che fa rimanere tutto così com'è
Wow, ti sento, quello che hai detto mi risuona profondamente. Io questo lo affronto con l'illusione di un cambiamento, ma ogni giorno che passa mi rendo conto che in questo lungo viaggio i miei progetti e le mie idee si avvicinano a divenire concrete, la visione comincia a prendere forma e a trasformarsi in realtà... Lentamente, creazione e influenza. Penso sia arrivato il momento di un'evoluzione, di lasciarci alle spalle un vecchio paradigma in favore del nuovo. Ora per occuparmi del mio benessere individuale è diventato necessario organizzarmi con altri per occuparci della società.
Che dire...siamo soli e disorientati tutti insieme a quanto pare!...spostiamoci!... Le avventure saranno i nostri figli, gli amici i nostri parenti...la mente la nostra casa....una grande famiglia formata da idee!!!
Sono felice di vedere che siamo in molti a porci domande, io ne ho moltissime... L'unica risposta che ho saputo darmi fino ad ora è che il posto giusto dove stare è IN NATURA, quella è la cosa più autentica che la parte più profonda di me riconosce.
Questa volta vorrei davvero sentire la vostra opinione. Come vi sentite? Nel posto giusto o qualquadra non cosa? Ci tengo perché cerco confronto forte su questo tema
Mi son sentito esattamente così per anni. Ora sto cercando il mio posto altrove... è stato difficile compiere il primo passo, ma ora vedo già quanta vita mi costava il "restare immobile"
Personalmente sono in cerca di uno 'scopo', se questo è il termine adatto.
Come te molti veli son caduti, e mi rendo conto come non abbia più senso perdere tempo in direzioni o diramazioni che a nulla servono se non ad allontanarsi sempre più dalla propria natura. Provando a condividere questo pensiero mi son ritrovato però con persone attorno che preferivano una quotidianità in cui poter essere quel che sperano di essere, ma non quel che realmente sono, e il condividere per ora mi si è rivelato del tutto inutile, e come tu stesso dici sembra essere un percorso in solitaria, ma comincio a credere che sia meglio così, ché non si trovano persone uguali, al massimo simili (per fortuna...), e che questo percorso sia solo nostro e di nessun altro, ed improvvisamente trovo questo pensiero avvincente. Non ho ancora uno scopo, ma almeno non voglio assolutamente somigliare ad un eventuale idea che potrei o dovrei avere di me stesso. Sono solo interessato a quel che già c'è e che sono e al ruolo che potrei avere per me e per altri simili a me.
Credo anche si tratti più di un percorso, e non di raggiungere una qualche meta. Non si tratta di raggiungere una cima di una montagna e nemmeno è la destinazione più importante da raggiungere, ma è il come la si raggiunge per poi passare alla successiva, se capita sulla strada.
Alla fine credo siano percorsi che facciamo in solitaria consapevoli che altri, di nascosto, lo stan facendo, come noi, e la fortuna più grossa credo sia proprio incrociarsi e confrontarsi, così come hai fatto con il tuo video. Non è facile parlarne, senza dubbio, ma ti riesci ad illustrarlo in modo semplice e naturale.
Grazie.
forse ciò di cui hai bisogno è vivere nella natura che sia campagna o montagna non so, vivere in una barca dove si vivi dentro una casa, posto con altre pareti però sei più vicino alla natura
Ciao Mick, ti seguo da tempo, questo video non mi ha colpito, mi ha letteralmente fatto male.
Metaforicamente parlando, hai riaperto una vecchia ferita.
Non so se ce l’abbiamo tutti, forse si apre quando inizi a farti certe domande, chi più, chi meno, chi prima, chi dopo.
Il problema è che una volta aperta non guarisce mai.
Io, la mia, la bendo continuando a ‘fare cose’, consapevole che è solo un modo per non pensarci.
Devo dire che spesso funziona, la pillola rossa non è male.
Anche se da bambino non mi facevo le domande giuste.
Ricordo un giorno, alle elementari, di aver scritto in un tema che volevo capire il senso della vita. Ho ancora in mente l’incontro con l’insegnate che mi chiedeva il perché avessi scritto quella frase:
Ti dico come la penso? Che ammiro il tuo coraggio, perché hai deciso di andare oltre.
Io quando riguardo la mia ferita, mi sento smarrito e resto immobile, mi riprendo solo quando distolgo lo sguardo.
Ora ritorno nella mia gabbia, a spingere leve su una tastiera per far uscire qualcosa con cui scambiare del cibo (e se mi va bene, abbastanza per dell’energia con cui scaldarmi questo inverno).
Nel weekend se non ci sono leve me ne inventerò qualcuna da costruire.
Ti odio, con affetto
A presto
Personalmente credo di sentirmi in un posto in cui le domande che mi faccio sono triplicate e le risposte che trovo sono o incomplete o insufficienti a darmi quella pace che cerco. È impressionante come l'istinto animale della sopravvivenza intervenga in tutto questo, perchè la spinta la sento...e anche tanta...ma quando realizzo che è solo sopravvivenza e non è vita...mi spengo in un vortice di delusione e angoscia...e questo mi opprime. Poi c'è una parte di me che delle risposte che riceve ne fa un archivio e nei momenti di vuoto cerca di aggrapparsene; per fortuna questo ha un che di positivo. Quello che proprio non sopporto è che per molti aspetti credo che questo mindset così poco concreto non mi permetta di sentirmi pronta a qualcosa di sempre più grande...è come se di ogni cosa che vivo mi voglia sentire in grado di insegnare ma non avendo sufficienti competenze mi faccio indietro invece che diventare potenziale portatrice di dubbi e altrettante incertezze.
Nel film Matrix, quelli che si svegliano fanno una vitaccia. Uno di loro addirittura tradisce perché vuole ritornare all'illusione. Anche in questo mondo, quelli che dormono e che non si pongono domande stanno bene, ne conosco tanti. A coloro che se ne pongono vengono dati farmaci, di solito antidepressivi o ansiolitici. Difficile sintetizzare un discorso cosi complesso. Non sei il solo a sentirti cosi, secondo me siamo in tanti ma non lo sappiamo, perché non abbiamo modo di comunicare (paradossalmente, nonostante tutti i social) e di confrontarci su questi pensieri anticonformisti ed alquanto privati. Un abbraccio.
Penso che chi si sveglia da questa ruota, vedendola da fuori capisca quanto sia grande e quanto vada veloce e che non può far nulla per fermarla e nenache far nulla per chi ci rimane dentro, se non guardarla dall'esterno insieme ad altri che ne sono usciti..
Concordo pienamente con le tue idee,penso praticamente le medesime cose
Hey! Io prendo antidepressivi! È la prima volta che ne vado fierissimo hahahah
Grande Matteo 😁 non sei solo! 💪🏻
Questo commento è veritiero, ci sono “persone” che non sono di questo pianeta… e il fatto che si guardino intorno e si sentano diverse, fin dalle scuole elementari, ne è la riprova.. Chi è sveglio porta con sè una croce, che è quella di sapere qual’e la Verità, ma non poterla dire, una volta per questo c’era il rogo nelle piazze… forza e coraggio ragazzi❤
È un video potente e sincero, a cuore aperto. Io ho iniziato a pormi queste domande a luglio 2019, quando il mio primo figlio è volato via a 17 anni. Dopo 6 mesi è arrivata la pandemia, ma io ero ancora troppo stordita, ero "contenta" che tutto il resto del mondo si fosse paralizzato come me. Però poi ho iniziato a percepire altro, che noi siamo eterni, che questa è solo una breve sosta che facciamo, e la facciamo per apprendere. Non potevo rassegnarmi, neanche davanti alla morte, così ho iniziato a fare ricerca spirituale. La strada è lunga, forse eterna come il nostro spirito immortale, ma penso che noi siamo viaggiatori degli universi, che moriamo per poi rinascere. Non so ancora nulla, ma il mio vecchio orizzonte è crollato, il nuovo orizzonte non è visibile, nemmeno percepibile, perché è infinito. Un grande abbraccio ❣
❣️❣️❣️❣️❣️💚💖💚❤️💖
Che Dio ti benedica. Un grande abbraccio.
Beatitudine nella consapevolezza che tutto è impermanente e che esiste solo questo istante
@@GardenHead1981 questo concetto lo condivido fino ad un certo punto, credo ci sia una parte permanente ed eterna dentro di noi, a prescindere. Una parte di mio figlio c'è, lui c'è ma in un modo diverso. Per ora la vedo così, ma non si finisce mai di imparare.
❤️
Grazie per questa condivisione. Non sono solita commentare su RUclips, ma le tue parole mi hanno fatto sentire meno sola. Mi guardo attorno e vedo amici, parenti e conoscenti andare avanti con le loro vite come niente fosse. E se provi a condividere pensieri come questi tuoi nel video, ti guardano perplessi, perché in fondo è tutto normale là fuori, cosa hai da essere così scontento, o preoccupato? E ti senti un alieno. La grande difficoltà sta nel trovare la via di fuga, verso un briciolo di serenità e semplicità.
Vero. E proprio perché difficilmente troviamo confronto con gli altri, è un viaggio pieno di frizione all'inizio
Che poi ai nostri occhi (almeno ai miei) sembra che loro si siano rassegnati, ma forse, invece, non si sono mai posti la domanda su quella che è la loro vita. Giusto o sbagliato che sia, se c'è qualcosa di giusto o sbagliato.
Non sei sola, e non lo sarai mai ❤
@@simvin1092 se la sono posti, hanno visto quanto sarebbe stata dura raggiungere certi traguardi e hanno mollato. Quelli che ti dicono che è utopia, in realtà provano soltanto invidia per te, cercando di portarti nel loro mood
Presente.
È sempre più forte in me l'esigenza di essere in movimento e all'esterno, ho spesso momenti di malessere fisico, ansia soprattutto, sento che il tempo corre e di stare perdendo tempo in cose completamente inutili. Sono incastrata in scelte passate,quelle socialmente giuste, che mi portano a continuare le stesse dinamiche, penso che se non avessi nulla ma semplicemente vivessi camminando e nella natura finalmente respirerei. Siamo in tanti secondo me 🌸
Stessa sensazione, siamo molti 😉
Cercavo le parole giuste... Le hai trovate tu.
Ti capisco alcune volte invidio anche un gatto randagio che mi passa davanti...
In genere sono un osservatore taciturno.. evito di leggere o scrivere commenti.
ma è fantastico come riesci ad avvicinare tante persone che hanno le loro difficoltà, ad aprirsi e confrontarsi. A parer mio ora, con tutto quello che in questi anni sei riuscito a creare, manca solo una coesione. Rompere queste mura ed avere un posto dove esprimere e valorizzare noi stessi in comunione con gli altri.
Mi sono lanciato nella tana del Bianconiglio e da quattro anni vivo della mia vocazione. credo che rompere la gabbia sia possibile, soprattutto per chi come noi può permettersi di vivere di ciò che lo appassiona, serve solo un posto.. un luogo dove il tram tram di tutti i giorni sia spezzato da persone piacevoli in grado di alimentare il fuoco della conoscenza confrontandosi e condividendo dubbi e domande. Dove giovani come me, in cerca di cultura, possano entrare in contatto con cultori delle più variegate discipline.
so che creare un ambiente simile sia tecnicamente difficile.. ma sento il bisogno di condividere quello che vivo e il mio sogno sarebbe, in soldoni, una casa della cultura.
arte, musica, sport, tecnica.
Creando una rete di persone appassionate della condivisione delle passioni.
un posto dove i giovani possano scoprire loro stessi nelle miriadi di vocazioni.
In genere non scrivo perché tendo a dilungarmi.. scusami se sono stato un po' ripetitivo ma ci tenevo essere capito al meglio, ho ancora molto da apprendere nella comunicazione non verbale..
Grazie di avermi dedicato anche se indirettamente questo spazio.
Grazie invece del messaggio Davide.. è proprio quello che ho in testa
Credo che invece ciò che hai detto sia bellissimo. Io vivo in un ambiente familiare e sociale molto tossico per me, che spesso mi fa nutrire odio verso il genere umano. Ma con questi video e commenti non posso che non sentirmi sollevata, sapere che non sono l’unica che si fa pippe mentali e che non tutte sono persone spregevoli pronte a criticarti se hai un capello fuori posto.
Davide, e' anche il mio sogno, anche se non sono più giovane. Continuiamo a perseverare!! Io a 42 anni, nel pieno della depressione, della pandemia e con un bimbo piccolo, mi sono iscritta ad una scuola per diventare teatroterapeuta. Fatico, fatico a far tutto, ma sento di essere piu' vicina a me e al mio posto nel mondo!! 💪♥
Bellissimo commento e bellissimo progetto. Da cantante inquieta non posso che essere d'accordo con quello che scrivi e con quello che vuoi fare. Anzi... chissà che in qualche maniera, non ci si riesca ad incontrare!! ❤️🙏
Condivido questo sogno.
Dai primi anni del Liceo ho sempre voluto creare un luogo comune che racchiudesse tutte le persone volenterose di creare, fare, mettersi in gioco in tutti gli ambiti dello scibile umano, pratico e teorico.
Una specie di comune artistica
Quando ho metabolizzato questo concetto che esprimi, avevo 24 anni. L'ho sentito e metabolizzato così profondamente che il corpo ha iniziato a tremare, una attacco di panico mai provato prima. Dopo qualche ora ho conosciuto una persona nuova. Era la mia natura che tenevo inconsapevolmente rinchiusa con una museruola e un para occhi. Da allora ho incominciato a ricercare la versione più pura della velocità. L'ho trovata, ora so cosa è, fa paura quanto può essere dannosa. Da allora cambio lavoro, casa, amicizie ogni volta che sento che la gabbia si sta riformando e questa strategia mi aiuta a conoscere scoprire nuovi punti di vista e processi. Io viaggio non finisce mai. Credo che il vero senso di tutti sia provare nella maniera più elementare l'emozione della felicità. Se trovi la felicità in una gabbia, la gabbia non può esistere. Ogniuno la trova a modo suo. Opinione personale...non si tratta di trovare compromessi, ma scoprire la felicità più pura e genuina...
Che bello leggerti e grazie della tua condivisione. Io al momento mi sento in una fase di "metabolizzazione"..(non cosi repentina ed immediata come la tua ma sta avvenendo qualcosa gradualmente di giorno in giorno)...Ad oggi sto finalmente iniziando a non sentirmi in colpa del mio sentire, del mio sentirmi diversa ed anche di voler cambiare...che siano idee, pensieri, prospettive di vita, opinioni ed anche persone e amicizie se necessario al mio benessere ed evoluzione... senza turbarmene e farmi venire paranoie, ansie o pippe mentali. Io dico che è bellissimo porsi domande, qualsiasi esse siano, soprattutto se si riesce a viverle bene e con serenità non come pre-occupazioni e/o problemi da risolvere" ma come un gioco divertente...il gioco della "caccia al tesoro".
Ciao e Grazie per la tua condivisione. Permettimi solo di dissentire la parte della felicità nella gabbia: come si puo' trovare la felicità in una gabbia, che in piu' tu aggiungi che non esiste, se è proprio la gabbia a rendere infelici? Ci siamo creati una prigione vera e propria e non ne possiamo uscire. . . se non con la morte, che ringrazio di esistere perchè non c'è cosa piu' merdosa di vivere da schiavo. Attendo tue notizie :)
@@djkratolsmith9276 Ciao , è un concetto difficile da spiegare qui, probabilmente anche questa mia risposta sarà poco chiara e comprensibile, perché soggettiva.
La gabbia esiste, se si vuole tornare più indietro possibile nella nostra esistenza e capire quando la gabbia inizia ad esistere , la risposta potrebbe essere, da quando il nostro cuore ha iniziato a battere nel ventre di nostra madre. Chi a deciso di nascere? Chi a deciso che queste persone saranno i miei genitori? Perché in questo tempo e periodo storico. Poi crescendo, come dice mick, coloriamo e addobbiamo la nostra gabbia di distrazioni e passatempi per arricchire il nostro spazio e tempo.
Chiaramente la gabbia è una metafora che indica che per quanto siamo liberi, c'è cmq una matrice sociale, culturale, economica, familiare ecc, che ci porta ad essere e percorrere una quotidianità "vincolata".
Quello che ho cercato di esprimere nel primo commento è che si, la gabbia esisterà sempre, ma bisogna capirla, farci quasi pace, accettare questa "esistenza". Solo dopo, fare un lavoro per risolvere il groviglio di emozioni che questa condizione di "addomesticazione". Non parlo di poteri forti, nuovi ordini mondiali ecc, ma di come vuoi o non vuoi la tua quotidianità è crescita è scandita da oneri e doveri che questa Gabbia ti obbliga inconsapevolmente a compiere.
Quindi, una volta che ho intuito o l'esistenza della gabbia e compreso le emozioni che questa condizione provoca, ho capito 2 cose. La gabbia esisterà sempre ma le emozioni le posso coltivare a mio vantaggio.
Nel messaggio precedente ho citato la felicità per eludere la presenza della gabbia, e il cambiare costantemente rotta. Intendo dire che sfruttare l'ansia di sentire la Frustrazione della gabbia potrebbe essere usato come motore per cercare costantemente nuovi porti, stimoli, più nel pratico cerco di cambiare ogni tot di anni totalmente le mie abitudini, il lavoro, amicizie, hobby ecc. Questa ricerca mi dà sempre nuova linfa e piccole vittorie, che tradotto significa nuove forme di felicità. È quando la felicità non è indotta ma stimolata è molto potente perché ti dimentichi di vivere un una cella. Quando poi la cella riprende nuovamente forma, cambio nuovamente percorsi e stimoli. Ogni individuo vede la cella a modo suo, ma se vivi la quotidianità senza paura di cambiare rotta e sereno anche durante un fallimento, la gabbia perde potere. Si che è difficile spiegarlo, ma questo è il mio personale pensiero 😊. E per fortuna dobbiamo tutti morire, se no sai che noia l'eternità! Dopo che sai tutto, cosa faresti?😅
Pazzesco pure io ho provato le stesse cose ...!!
@@TheSaktum87 Ciao! Ti ho letto con interesse e son d'accordo col fatto che la gabbia ci sarà per sempre in quanto nasce insieme a noi e si evolve cibata da ciò che ci circonda(regole sociali, aspettative, abitudini ecc). Non ne siamo immuni e l'unica cosa che possiamo muovere a nostro vantaggio è l'approccio che abbiamo ad ogni cosa ci circonda. È vero che cambiare luogo e amicizie può essere da stimolo( l'ho fatto più volte) e darci nuove emozioni di felicità, ma soprattutto credo che siano anch'essi strumenti per conoscere sempre più a fondo noi stessi. A cosa serve tutto ciò? Per la mia esperienza l'unica fonte di felicità deriva dalla consapevolezza di se stessi, attuabile mantenendo un minimo distacco da tutto, noi compresi, non per tagliarci fuori, ma per vedere e vivere senza imposizioni inutili e preconcetti. La gabbia è mentale e di spirito.. le persone e le situazioni che ci circondano contribuiscono al nostro mondo, ma non possono essere fonte di felicità. Se il nostro spirito è in continuo movimento pur vivendo fermi nello stesso posto per sempre allora riusciremo a sentirci davvero sereni e felici, senza che esistano ansia e frustrazione e quindi la necessità di cambiare. Questo è il mio punto di vista e mi sta rendendo libera.. spero di stimolarti riflessioni e dubbi (anche nei miei confronti ovviamente) :)
Questo video arriva proprio al momento giusto. Sono giorni che mi sento senza forze, sia mentali che fisiche, perché non trovo più il senso nelle cose che faccio. Troppe distrazioni ogni giorno, troppe illusioni che mi hanno dato una parvenza di felicità, ma ora è come se tolto quel velo ci fosse il vuoto totale. E voglio riscoprirmi, cambiare, riprendere a studiare e raggiungere il tuo stesso obiettivo, saperne di più, studiare a fondo il cervello, ma al momento mi sento senza forze e le persone intorno a me peggiorano solo la situazione mettendomi pressioni e dicendomi che non faccio nulla. So come uscirne, forzandomi e convincendomi di stare bene, una sorta di finzione, ma per una volta volevo andare più a fondo, per quanto mi spaventi e sia difficile.
presto arriva una cosa che sto preparando per le situazioni come la tua, che conosco..
@@JustMick non so come ringraziarti♥️
@Luigi C. grazie♥️
Hai per caso già provato a chiedere aiuto? Quello che hai scritto Sembrano i tipici sintomi della depressione. Se non l'hai già fatto ti Consiglio caldamente di provarci. Poi ovvio che la tua storia non la conosco quindi scusami in anticipo se potrò averti infastidito o urtato con questo commento. Un abbraccio👐
Non mollare, ci sono appena passata anche io. La mia attuale soluzione è ripulire, fare spazio dal vecchio per il nuovo. Impara ad ascoltarti e a non ascoltare per forza gli altri, impara a scegliere quello che è meglio per te a selezionare e soprattutto a lasciare andare il passato per accettare una nuova a te che devi ancora scoprire. 😌
Ho iniziato a farmi questa domanda dopo la nascita di mio figlio, nel 2007. Avevo 27 anni. Lavoravo, e questo è giusto, ma questo lavoro mi portava tutto il giorno lontano da lui ed ero consapevole che in un battito di ciglia sarebbe cresciuto e io non l'avrei visto crescere. Dopo aver letto "un altro giro di giostra" di Tiziano Terzani maturai la convinzione che dovevo fare qualcosa. Mi sono licenziato. Poi ci siamo trasferiti in una nazione con un costo della vita più basso, questo ci ha aiutato tanto, meno ansia per le cose da pagare, meno stress. I risparmi che avevamo, non erano tanti, ma ci hanno permesso di avere tempo per pensare, provare, sbagliare, giocare. Intanto ho vissuto. Ho assaporato mio figlio crescere e mia moglie amarmi. Ero presente quando ha tolto le rotelle alla bici, quando ha imparato a nuotare, quando abbiamo fatto il primo falò in tenda vicino al lago. E ho amato mia moglie ogni giorno, tutto il giorno, tutti i giorni. Intanto ho imparato una professione che svolgo a distanza e date le basse spese, mi posso permettere di lavorare se voglio, stare con gli amici se voglio o qualsiasi cosa voglia fare nei giorni che Dio mi manda. Tra poco mio figlio diventerà maggiorenne e probabilmente prenderà la sua strada nel mondo, forse se ne andrà di casa, forse non avrà più cosi bisogno di stare vicino a me e io a lui. E allora forse tornerò in Italia, di nuovo pronto a dedicarmi ad un qualsiasi "importante" "serio" lavoro, a correr dietro gli appuntamenti. Ma lavorerò e vivrò con uno spirito sollevato, con il cuore leggero. Mi sentirò di nuovo utile, di nuovo parte di un grande ingranaggio. Dicono che dobbiamo vivere fino ad 80 anni, ecco, dai 50 agli 80 posso lavorare senza problemi, anzi mi sentirò giovane e mi manterrò in salute. Io in questa vita ho fatto cosi.
Proprio ieri pensavo a qualcosa del genere. Se fermassi una persona e le dicessi che lavoro 3 settimane all'anno e passo il resto in vacanza, cosa penserebbe? Che effetto avrebbe su di lei? Presumo si scandalizzerebbe per le troppe vacanze e per la mancanza di responsabilità. E ci sta. Però invertendo le parole lavoro e vacanza le proporzioni restano le stesse e nessuno si scandalizza.
Esatto
Almeno che non si tratti di una persona che è sempre stata ricca, partirebbero una serie di insulti e supposizioni.
"Scansafatiche", "chissà cosa nasconde", "ma come vive così?" E miliardi di altre domande.
Wow tutti super preoccupati, che cosa dolce.
Per me è più un "se non lo faccio io non lo farai manco tu".
Sembra quasi che divertirsi o semplicemente provare a stare bene sia peccato, roba illegale o immorale.
@@claral.2254 E il bello è che ci si sente anche in colpa! In questo contesto ci siamo nati, ma non significa che non possiamo cambiarlo :)
Condividiamo il vostro punto di vista 😁💪
Qualquadra non cosa, decisamente.
Mi trovo in questa situazione da anni a dire il vero, oscillando fra "mi accontento, non è poi così male" a "Sono stufa, non voglio sottostare a questa situazione".
Il video mi ha lasciata con un enorme e strano senso di vuoto, sia per le riflessioni importanti sia per il modo in cui ne parlavi che mi ha trasmesso una sensazione di VERO.
Cosa che raramente capita sui social...
Spero che riusciremo a prendere sagge decisioni. ❤️
Concordo pienamente, si oscilla tra la pillola rossa e quella blu. Forse abbiamo solo più bisogno di socialità (quella vera!), di condivisione (quella vera e non il post su instagram!) e di abbandonare tutte queste illusioni digitali che sembrano aiutarci invece ci deprimono
tutte gabbie mick, anche quella in cui vuoi andare adesso. Conta solo il viaggio. Alla fine siamo piu dopaminici che altro, adoriamo troppo pianificare, salpare, naufragare, essere ripescati, reinnamorarci ancora e ancora. Finche abbiamo un obbiettivo in testa (la carota appesa al bastone) siamo non contenti, di piu. Conta solo quello. In mezzo ci sono vita e morte. Non esiste nessuna meta.
Mi hai fatto pensare ad una citazione:
Non esiste vento favorevole al marinaio che non sa dove andare
Il problema sta nel fatto che a volte perdiamo la bussola e a volte ci chiediamo se dove stiamo andando è veramente dove vogliamo andare
Ma pensando tra me e me siamo in una gabbia forse autocostuita volontariamente o forse è come il nosto cervello pensa e ragiona che ci fa autocostuire questa gabbia
Ma una cosa che so è che se perdi quella bussola ti iniziano a sorgere tante domande
Una domanda moooolto potente, che sembra spesso quasi fuori luogo. Pre-pandemia, grazie al mio lavoro, vivevo circa un terzo dell'anno in giro per il mondo. Ogni anno dormivo in circa 50 letti diversi. A volte non erano neanche letti, ma magari amache tra due alberi, divani in un ufficio, o sacchi a pelo sulla spiaggia. E lo facevo in una dimensione in cui era impossibile discernere se era vita privata o lavoro. Una figata, in cui ero con il tutto nel tutto.
Oggi la mia vita ha preso delle dimensioni un po' diverse, che mi hanno portato a comprare casa. Una casa che mi piace molto, con un bel giardino, fuori dal caos del centro città.
E oggi sono pronto a liberarmi di entrambi i vincoli. Vivo la casa non come una gabbia, e vivo il viaggio non come una liberazione. Ma entrambe come luoghi in cui essere. In cui voglio essere. Libero.
Fatta tutta sta manfrina di messaggio, io scommetto ancora sul fare cose insieme. Quindi potrei raggiungerti sulla barca, magari per un pezzo di viaggio! 😁
Credo che se cerchi compagni di viaggio ne troverai parecchi, siamo in tanti a voler fuggire da questa realtà anche senza sapere bene dove andare. Il covid ha solo evidenziato una sofferenza già esistente soprattutto per chi è molto sensibile. Non è facile andare avanti ma lo facciamo perchè magari abbiamo figli o perchè abbiamo perone care che non hanno questa esigenza o semplicemente perchè non sappiamo dove andare. Io penso che la nostra società è malata, abbiamo tutto, troppo ma alla fine non abbiamo nulla di cio che veramente ci serve. Senza sconfinare nella filosofia forse dovremmo solo provare a fare una vita più semplice.
Questo video mi ha spiazzato, perché hai avuto il dono di dar splendida e chiara voce ai miei balbettìi mentali di mesi fa: stesse domande, stessa ansia e sensazione di soffocamento, in estrema sintesi il mio “che ci faccio qui? Che pillola scelgo?”.
Alla fine ho scelto quella più coraggiosa e più scomoda di andare a vedere cosa c’è fuori dalla gabbia, di provare a dare un senso a questo breve istante che chiamiamo vita.
Ho trovato un sentiero da percorrere, non è detto possa essere anche il tuo (non faccio proselitismi…😁), ma volevo dirti che…non sei solo, amico mio.
Siamo tutti Cercatori (citando ad minchiam Harry Potter).
Ciao Mick anche io sto andando a fondo, solo che più scendo e più si fa buio e non so dove andare... L'alternativa é restare in quelle gabbie multiple, salire e scendere dalla ruota del criceto senza farsi domande. Da dire anche che molti non hanno il lusso di farsi domande, devono tirare le leve se no non si mangia, finirebbe quella "simulazione" a cui sono abituati e senza garanzie é difficile muoversi... Se tutti potessero farsi quelle domande forse avremmo un mondo migliore, ma al momento non é possibile purtroppo. Posso dirti alla fine di questo commento che non sei solo, ciao matto esploratore umano.
Comprendo ciò che dici.
Conosco la sensazione che dà il vedere le cose come stanno ed il non essere capito da chi ti sta attorno o con quelli a cui provi a parlarne.
È una forma di solitudine che ti fa impazzire e siamo tentati di tornare indietro solo per sfuggirgli.
Mi commuove sapere di non essere solo
effettivamente anche io l'ho notata l'esponenziale crescita delle persone che cominciano a realizzare che ormai non è più "lavorare per vivere" ma "vivere per lavorare" io in prima persona l'ho notato, ho 19 anni e un lavoro stagionale ma mi rendo conto che i 4 giorni che lavoro il mio ciclo è: lavora, vai a dormire, stai sveglio per, se va bene, 4 ore e torna a lavorare, e per assurdo per molti è anche normale, è il Matrix che ci vuole così ma qualcosa evidentemente sta cambiando nella società da questo punto di vista
anche se magari se una persona famosa dice tutto questo viene bannata da qualsiasi piattaforma (vedi Andrew Tate)
Grazie Mick 🙏.
Sto vivendo questo disagio da un po', ma con la separazione prima e subito dopo il lockdown, si è fatta più forte in me l'idea di uscire da questa ruota di criceti che ripetono la stessa routine quotidianamente.
Pensavo però, che facendo qualcosa di più creativo e che sente suo, la vita già cambierebbe. Forse come dice qualcuno bisogna rallentare, per non dire fermarsi...
Io ho iniziato con il 2020 e ci sto ancora lavorando. Sono pronto anche a vivere con meno, non abbiamo bisogno di tutto quello che abbiamo. Comprando cose partecipiamo a questa economia che ci addomestica...
Sapere che ci sono altre persone è bello perché si può condividere questo viaggio insieme. Poi sono stato fortunato perché ho trovato una compagna che sta già facendo questo passo, in due è più bello.
Praticamente le domande che mi pongo io ogni giorno. Questo dimostra che non sei solo e non lo siamo nemmeno noi. Anzi, grazie ai tuoi video mi sento sempre meno solo e per questo devi essere fiero di ciò che fai. Penso che quando certe consapevolezze crescono non si torna più indietro. Non si può più vivere nella finzione, anche se delle volte si ha questo desiderio per sentirsi più leggeri. Voglio sperare che questa consapevolezza cresca nelle persone e che anche lì fuori potremo sentirci a casa nostra.
Ho deciso di prendere la pillola blu una decina di anni fa. È un viaggio in solitaria, all'inizio fa paura, e ti senti continuamente incompreso, gli amici e i genitori pensano io sia pure un po' "strano". Ma dopo le prime salite ti accorgi che è un'impennata di felicità continua. E quando, raramente, incroci lo sguardo di una persona che ha intrapreso il tuo stesso percorso ti si riempie il cuore di gioia, ti fai forza, capisci che non sei matto e continui per la tua strada :)
Vedere i tuoi video mi aiuta a distaccarmi dagli obblighi della vita quotidiana, fermarmi, riflettere, sentirmi presente. Questo è uno dei più grandi obiettivi che mi sono data per quest'anno: cercare di non perdere di vista me stessa e ciò che è davvero importante, accogliere le novità senza paura, intraprendere grandi avventure e non farmi sommergere dall'incessante e confortante dondolío di questo mare artificiale.
L'altro giorno camminando mi guardavo intorno e non riuscivo a credere a quanto sono fortunata per tutte le opportunità che mi sono date e sono davanti a me, che mi devo solo sporgere per afferrare. E non capisco come molti non se ne rendano conto, rimanendo a lamentarsi senza agire, crogiolandosi nel proprio dolore e nel loro vuoto: forse perché è più facile.
Questo è il mio primo commento in assoluto su RUclips, dopo anni di frequentazione di questa piattaforma: una voce in mezzo a tante altre che passerà inosservata, ma spero che mi darà la forza per un nuovo inizio.
il tuo discorso mi è davvero piaciuto e la vedo a stesso modo come te
Mick, tendenzialmente non rispondo mai ai video ma, in questo caso, mi sento di fare un'eccezione. La sensazione che ho è che ci siamo davvero dimenticati della nostra umanità, della nostra capacità di connetterci a livello profondo in favore di piaceri in pillole. E' una sensazione che vivo perché ho un certo grado di ansia perenne e difficoltà sociali, certo, ma è pur sempre un punto di vista che mi ha donato spesso una vista privilegiata su certi aspetti del mondo e delle persone che mi circondano.
Avendo delle mancanze che sento molto finisco per volerle compensare ma o non ci riesco o mi rendo conto che con me non funzionano. E quindi da tutta la vita mi sento disfunzionale, non a disagio, incorretto, non tarato a ciò che mi circonda.
E le ho provate tutte per fugare questa sensazione finché non mi sono reso conto che devo iniziare ad accettarla e che evidentemente se sento quello che sento c'è una ragione. So che mi sento meglio quando esco dalla mia comfort zone in realtà, so che se faccio cose che mi fanno paura mi sento meglio e so che sento di aver "vissuto" e so anche però, che puntuali, certe paure mi tormenteranno sempre.
E va bene così. Di recente ho messo le mani sul codice dell'anima di Hillman, sono appena all'inizio, ma mi ha colpito molto l'interpretazione che dà l'autore di certi tratti che bolliamo molto facilmente come negativi, ma che forse sono lì come avvisaglia di altro, qualcosa che forse vogliamo fare. Voler conoscere, voler sapere forse richiede questo prezzo qui, una consapevolezza bipolare a tratti bellissima e a tratti quasi distopica di ciò che ci circonda. Di recente mi sto immergendo in opere dall'ambientazione cyberpunk molto crude e non riesco a fare a meno di pensare che siano semplici estremizzazioni di cose che succedono già, solo che lì sono estremizzate, qui è peggio perché passano in sordina, sotto traccia, e si vede proprio come la nostra umanità spesso venga spogliata e la nostra dignità violata a ogni pie' sospinto. Magari è la serata eh, però credo purtroppo faccia parte di questo gioco che stiamo giocando.
E allo stesso tempo, proprio come te, io in quell'abisso finisco per lanciarmici sempre.
Forse fuori dalla gabbia ce n'è un'altra e dopo un'altra ancora, forse siamo davvero le cavie di noi stessi, come i personaggi di un gioco che operano ordini dettati da qualcosa al di fuori, e forse tutto a tratti può apparire davvero insensato, però boh, sento che siamo dove siamo per una ragione e mi piace crederlo. Non tanto per quello che facciamo eh, quanto per quello che arriviamo a essere e allora forse una cosa che può dare un po' di pace è pensare che quando sentiamo questo dolore significa che siamo sull'orlo di un cambiamento che stiamo in realtà resistendo. Magari è un commento del cavolo ma credo davvero che l'attaccamento sia fonte di sofferenza e che forse forse, il concetto di Oltreuomo non è affatto una cosa senza senso pratico, anzi. Pensarci però mi mette anche nella giusta ottica, mi fa capire che forse la mia vita è arrivata a un punto dove mi spinge a cercare qualcosa di nuovo, nuovi equilibri.
Anche perché, io credo, le mura le notiamo solo quando ci annoiamo. E se cerchiamo il sapere e ci stiamo annoiando è perché spesso siamo sull'orlo di realizzare qualcosa di più profondo.
Detto questo ti sostengo nella tua pillola blu, qualsiasi cosa significhi questo per te. Per quello che vale, detto da uno che non ha ancora avuto il piacere di avere un dialogo singolo con te ma che comunque ci tiene, ti voglio bene.
Sono d'accordo, molto bel messaggio. Il passo seguente alla consapevolezza è Fare :)
Ti capisco perfettamente, anch'io tornato dalle ferie ci ho riflettuto.. finché una volta riassorbito dal lavoro non ho più avuto il tempo di rifletterci.. oppure non ho più voluto, perché sono riflessioni scomode queste, che se seguite portano a cambiamenti a volte drastici che non sempre si è pronti a fare.. detto questo credo che una domanda fondamentale da porsi sia questa: che cosa farei se non dovessi lavorare? Se la vita non fosse un servizio a pagamento e io non dovessi sgobbare come uno schiavo per averne diritto? Che cosa farei se io potessi realmente vivere con la stessa libertà di quelle due settimane di ferie all'anno? Cosa farei della mia vita se io fossi realmente libero? Meditare sulla risposta oppure semplicemente farsi queste domande può secondo me fare la differenza o comunque aiutarci a dare significato alla nostra breve vita. Grazie.
Eppure non riesco a rimuovere la sensazione che questo "senso" che cerchiamo di dare, sia sempre e comunque un'illusione di fronte alla morte...
Io credo che la domanda da farsi sia "se avessi il tempo di fermarmi a pensare e sentire, quanto impazzirei davanti a tutte le domande e i buchi neri da esplorare?". Il lavoro (o qualsiasi cosa ci faccia "ammazzare il tempo") ci tiene lontani dalla libertà di fare quel che vogliamo ma anche da quella di guardare in faccia troppo a lungo tutti i nostri demoni. Ed è per quello che non cerchiamo quasi mai davvero un modo per vivere meno "schiavi". O magari sono solo pessimista perché ha perso la Juve.
Belle domande..ma forse sarebbe più utile chiedersi:per chi sto lavorando?Dato che se si potesse non lavorare,significa che qualcun'altra lo dovrà fare al posto nostro (almeno finché non ci saranno abbastanza robot per sostituirci)
..e,credo anche che quando si riuscirà a trovare la risposta a questa domanda,si avrà quella pace interiore che ti farà vivere serenamente
Quanto sei bravo madonna Mick, video strepitoso.. è 1 anno che mi sono licenziato e sto viaggiando da solo, ho le tue stesse domande e i tuoi stessi pensieri.
Tornassi indietro, sceglierei ancora la pillola blu :)
Essere o non essere questo è il problema... Se sia più nobile accettare gli strali del avversa fortuna oppure prendere armi contro un mare di tormenti e metterne fine...
Certo che comunque è bello avere un compagno come te per camminare su questo sentiero e cercare di arrivare in fondo a tutte queste domande... ❤️
Accidenti, sempre più a fondo anche con i video. Questo è un bellissimo riassunto per tutte le persone che, come te e come buona parte della community, si sentono fuori posto -geograficamente o temporalmente o entrambe le cose, che si solito vanno di pari passo-. Non penso che questo non sentirci a posto sia unicamente "dono" della pandemia. Credo che sia frutto anche di una crescita, quella tecnologica, alla quale non stiamo dietro così tanto. Per quanto riguarda il viaggio, iniziare è la prima fatica :)
bel messaggio Ely! 🙏💛
E' che di pari passo alla crescita tecnologica, c'e' stata una spaventosa decrescita umana!
@@aliceguadagnino7769 io penso che siano legate molto ahimé
Mi sento fuori posto da una vita, ma forse dovevo proprio arrivare qui!
Stranamente questa mattina avevo in testa queste frasi di Ligabue. Lo cito: “E serve pane e fortuna
Serve vino e coraggio
Soprattutto ci vogliono
Buoni compagni di viaggio”.
Non molliamo. La conoscenza assoluta esiste. Non è solo un sogno da bambino. È dentro di noi, sempre ed in ogni scelta. Nel viaggio. Che sia solitario o in parte in compagnia. È nel viaggio la risposta!
Buona ricerca.
Allora Mick, esordisco dicendo che ti vedo molto scosso dall'accaduto, quasi come se avessi avuto una folgorazione...io non smetterò mai di ringraziarti infinitamente di condividere ANCHE questo tipo di contenuti. Sembra che parlino al mio io interiore e...guarda un pò non sei affatto solo nel porti questi quesiti. Forse l'unica differenza tra il mio pensiero e il tuo è che quest'ultimo raggiungerà molte persone che probabilmente sapranno darti il giusto supporto emotivo facendoti sentire meno solo. Il mio punto di vista avrà come corrispondenza solo questo tuo video, visto che là fuori, al momento è un brutto mondo. Penso anche che nulla accada per caso e gli incontri, anche se virtuali, hanno un loro messaggio. 😊la mia non è una dichiarazione ma questa gabbia nera che mi permette di seguire i tuoi pensieri è un potente catalizzatore di energia positiva, smuovi le mie cellule dal profondo sonno catartico quotidiano. Tuttavia mi sento di dirti che minimalismo e mindfulness, come tu ben sai, potrebbero meglio aiutarci a gestire questo disagio interiore.🤗🙂
Ciao Mick... Con questa sensazione ci sono nata purtroppo o per fortuna. Perché ciò che sei, ti rendi conto, lo sei da sempre, e lo hai accantonato per vivere la vita in modo da essere parte della società, per non essere troppo strano ... così come ci hanno insegnato. La fatica degli orari, proprio fisica, sin dalla prima elementare, non mi ha mai abbandonato. La sofferenza delle pareti e dello star seduta declinato diversamente in base all'ambiente ( scuola o lavoro), ma sempre prepotente e devastante, pur amando la mia attività. Il nascere sapendo certe cose e darle per scontate e scoprire che non lo sono per tutti. Si penso che l'umanità sta facendo un salto di consapevolezza che ci renderà migliori globalmente, ma i pionieri, noi rischiamo di uscirne devastati. Tu Mick, sei coraggioso a parlarne.
Ciao Mick!!
i tuoi video sono sempre di grande impatto, grazie per aver condiviso questa riflessione!
Io l'ho imparato a Marzo di quest'anno.
Sono uscita da 4 anni e mezzo in cui non facevo altro che lavorare.
Sveglia-lavoro-letto. Questa era la mia giornata dal martedì al sabato.
La Domenica andavo a pranzo con i miei, il lunedì me lo riempivo di impegni per non pensare.
Single, senza amici. Ma stavo bene così: ero felice del mio lavoro.
Poi la crisi: pianti a dirotto, rabbia, delusione per tutto. Non trovavo una via d'uscita.
Mi sono salvata grazie agli altri: mi hanno fatto ritrovare me stessa, mi hanno fatto riflettere, capire chi ero.
Ora sono nuova di pacca: amo le sfide (prima col cazzus che le cercavo!), amo stare con le persone e da sola.. ho imparato che la Felicità è uno stato transitorio che può durare poco. Allora mi son buttata nella tranquillità e nella Fede che andrà meglio, sempre meglio.
E così è, adesso.
Mi godo le persone, gli scambi, gli incoraggiamenti che ci diamo gli uni gli altri.
E ho spento la televisione da tempo... :-)
Toccare il fondo mi va bene (fa parte del processo), ma nella mia vita adesso voglio a tutti i costi stare meglio e riprendermi il prima possibile la mia tranquillità.
Io ho iniziato a sentire profondamente quello di cui parli circa a 25 anni. Dai 26 ho cercato attivamente di evadere, ed ho sempre (per ora) fallito. Parlarne con familiari e amici è esasperante, loro non vedono davvero dove sia il problema. Eppure il problema esiste, è gigantesco ed è sotto il nostro naso. E no, non siamo depressi, infelici, allucinati, abbiamo solo aperto gli occhi sull'insensatezza della base su cui è fondata la nostra società umana: dare un senso alla vita. Alcuni trovano il senso nella progenie, altri nella carriera, altri nell'onore, chi nella religione chi nella propria immagine. In realtà, ed è questo il fatto, la vita NON DEVE avere un senso. Siamo entità biologiche vive in un ambiente, dovremmo solo esistere. Ormai il nostro è un pianeta di gabbie coi gadget, non c'è via di scampo, non si può.
Assurdo come mi rispecchio nel tuo pensiero, totalmente d'accordo..e non è per niente facile gestire il tutto..chissà come sarà il futuro
@@matteo7432 guarda, io sul futuro sono pessimista ma continuo a lottare, come un carcerato che non smette di evadere. Ho intenzione di provarci finché vivo, voglio un'esistenza reale. Lo scopo è allontanarsi dalla logica capitalistica e consumistica, dal mondo del lavoro e dalle leggi sociali. Uscirne davvero non si può, lo hanno reso impossibile, ma possiamo forse prendere delle distanze... Fa piacere sapere di non essere così soli in questa "pazzia" 🙂 buona vita
@@lisagai7919 anch'io mi ritrovo un po così... pessimista, aliena in questa società in cui non trovo i miei valori. Voglia di evadere dalla mia gabbia, tanta, ma con due adolescenti in casa è difficile. Soffro all'idea di "darle in pasto" a questo mondo.... e trovare confronto con qualcuno su questi temi è sempre una fatica...
Mi sento legato a questo video perché è da quando avevo 15 anni che prendo scelte "diverse" nel forte desiderio di fare ciò che desidero e con la "libertà" che desidero. Ora ne ho 24 ed essendo la colla per cui tante delle cose attorno a me funzionano insieme --> è diventato semplicemente più difficile accettare di non essere ancora "cresciuto" per alcune persone. Sono sempre fin da bambino rimasto a contatto con diverse realtà, al computer per troppe ore a cercare di ricreare paesaggi già visti o sognati e la mia più grande passione è creare esperienze che emozionino le persone. Ho trovato che l'arte e il mondo del tech 3D applicato ai videogiochi fosse il modo più efficace per riuscirci (non è più così), sempre incatenato in altre realtà ma con la passione di crearne delle nuove. Post pandemia è chiaramente diventato tutto più pesante, dal momento in cui la realtà di chiunque è stata scombussolata. Se potessi prendere una delle due pillole penso mi lancerei a capofitto su quella blu. Mi ritrovo tantissimo in tutto quello che hai detto e vorrei aggiungere tantissime cose ma non ho proprio la forza di farlo davanti ad uno schermo. E' tutto così incoerente! ahaha
E' una situazione un po' strana, è un po' come se la via d'uscita ci fosse annebbiata a prescindere, c'è solo tutto ciò che abbiamo dietro e tutto ciò a cui non potremo dare una risposta. AAAHHH che situazione strana.
Quando mi trovo in momenti di forte introversione come questi tendo a stare fermo imbronciato perché non avrò modo di sapere quale sarà lo sviluppo terrestre ( soprattutto tecnologico ) tra 500 anni e soprattutto perché rifiuto una gabbia di cui non mi accorgerò di abitare ogni mattina al mio risveglio. Vorrei esser capace di prendere la decisione di tirare tutte quelle leve senza preoccuparmene troppo e vivere la vita come qualsiasi misero puntino su questo pianeta. MA non ci riesco dannazione, voglio sapere, conoscere e creare. E pillola blu sia.
Scusa il flow di pensieri ingarbugliato! 😇
La mia idea è sempre stata che il posto dell'uomo è nella costante ricerca di ciò che c'è la fuori essendo un essere pensante e riflessivo in natura. Per cui non c'è nulla di male nel "cambiare stile di vita" in quanto dovrebbe già essere così. Facendo così si è liberi e quindi felici, la felicità a mio parere è sperimentare costantemente il 100% delle proprie potenzialità come umani e cercare risposte a TUTTO, anche sulle cose più stupide , perchè non penso che siamo stati messi qui senza uno scopo. Quindi non bisogna temere o giudicare posti o culture diverse non avrebbe senso perchè la situazione accomuna tutti quindi bisogna cercare in qualunque luogo un punto in comune che ci unisce, questa è la nostra natura!
Non mi sento quasi mai al posto giusto. Sono al posto giusto se sto sola dentro me a farmi domande. E l'inquietudine è la mia pelle.
Sono molto d'accordo con l'affermazione che viviamo costantemente "in gabbia". Purtroppo questo sentimento di prigionia a volte lo sento anche fuori, all'aria aperta per così dire. Non sarà che è la società stessa ( di cui facciamo parte noi ) a provarci della tanto agognata "libertà"? . Al giorno d'oggi purtroppo il solo porsi questi interrogativi è segno di benessere e fortuna in quanto molte persone, per pressione sociale o per altri motivi, non hanno nemmeno la libertà di lamentarsi di non avere libertà. Ma questo è solo il pensiero di un giovane "scansafatiche"
Il momento storico che abbiamo vissuto (crisi economica e pandemia) e quello che stiamo ancora vivendo (stato di guerra perenne) sta risvegliando molti dall'illusione e dalla vanità che abbiamo forzatamente creato utilizzando leve prettamente economiche. Mick tu ci hai suggerito che la realtà è un punto di vista, che il costrutto che ci circonda è in parte opera della nostra mente. Presto o tardi tutti si deve fare i conti con il proprio “daimon”, siamo tutti chiamati a decifrare il codice della nostra anima e attribuire un senso alla nostra presenza nel mondo, questo probabilmente è il tuo momento più creativo, più esplosivo. Confido tu possa trovare il segreto sentiero che ti porterà allo scoperta di Shangri-La, il tuo paradiso perduto. Ad maiora.
Secondo me per costruire un pensiero un po' più completo riguardo questo argomento bisognerebbe chiedersi "se avessi tutti i bisogni soddisfatti, come passerei il mio tempo in modo tale da definirmi veramente libero?". Sono d'accordo che le "vacanze" non siano abbastanza per sopperire lo stress lavorativo, ma anche avendo uno o due mesi a disposizione non penso che la cosa si risolva, poiché il pensiero andrà sempre lì. Il lavoro è comunque qualcosa di fondamentale importanza; non solo per i soldi, perché anche avendo tutti i soldi del mondo chiunque arriverebbe poi a chiedersi "cosa ne faccio della mia vita?" E la risposta a questa domanda sarà sempre e comunque causa della ricerca di un impiego, o un progetto, finalizzato a dare senso al presente. La pausa è sacro-santa e se fosse qualche giorno in più non farebbe male di certo, ma dire che il resto dell'anno non siamo liberi perché abbiamo un lavoro è un esagerazione, perché senza lavoro non si vive bene anche se i bisogni sono soddisfatti.
Ero in un hotel a Barcellona nel 2019, affacciato alla finestra a fumare weeda con la mia fidanzata, di notte. Guardavo il palazzo di fronte, ho notato proprio quello che dici tu: ogni finestra illuminata era una piccola gabbietta di un topo con i suoi giochini.. mi sono sentito male nel pensarci. Dopo il covid questo sentimento si è ingigantito, ho i brividi nel pensare che sia tutto così inutile.. vedo persone pensare solo al lavoro, alle cose materiali e non alla loro vita. Non ho risposte e non pensavo di trovarle nel video, però quando hai detto che cerchi solo compagni di viaggio sono scoppiato a piangere. Ne hai trovato uno ❤️
Ti seguo da tantissimo ora mai...e posso dirti che non sei solo...sono domande che mi ponevo già prima!! ma col lock Down, si è scatenato qualcosa in me..da lì mi sono posto sempre più domande..ad oggi sono alla ricerca di queste risposte..grande stima per te e i tuoi video. Grazie
Concordo..
Ciao Mick, arrivo tardi perciò questo messaggio probabilmente andrà perso, però ci tenevo a dirti che ho vissuto e purtroppo sto ancora vivendo lo stesso disagio. Tuttavia, due anni fa ho provato a fare qualcosa e per un anno ho mollato tutto e tutti e me ne sono andato a vivere in giro per il nord europa. Lavoravo solo in cambio di vitto e alloggio ed ho fatto una delle esperienze più belle della mia vita, mi son ritrovato a fare dumpster diving la notte fuori dai supermercati per cenare e a farmi la doccia nei laghi in autunno, però ho provato un senso di pace e libertà che lavoro e soldi non mi avevano mai dato prima. Alla fine son dovuto tornare alla ""normalità"", ma quell'esperienza mi ha cambiato e ora vorrei davvero far qualcosa per cambiare definitivamente la mia vita.
No! Non sei solo! Io condivido tutto in tutto. L'unico dubbio è che quando esci da Matrix entri in "guerra" in un ambiente ostile e pieno di rinunce... Rinunce a cosa? In cambio di cosa? Mick anche io sto molto male per questa ridicola ora d'aria annuale che ci permette di godere della vita e della natura... Ma che alternative ci sono? Eco villaggi? Comunità hippie? Qualcosa dobbiamo fare per mettere il piatto in tavola, per fare un viaggio, per comprare libri. Io penso che questa società ci tenga avvinghiati al sistema per evitare che ci svegliamo e iniziamo una rivoluzione della mente e dello spirito. In questo siamo tutti zombie o meglio, siamo legati nella caverna di Platone... Non so... Aiutiamoci...
è tutto il giorno che penso al tuo videopost. Aggiungo un altro pezzo di riflessione: la felicità è uno stato interiore, mi domando: ma non è che per essere felici c'è qualcosa dentro di noi che fa attrito con l'esterno? altra domanda: ma se usciamo dal "sistema" dove andiamo? un pezzo di terra se interno a dei confini è sempre sottoposto al "sistema", vedi l'Isola delle Rose. e poi il "movimendo da" non è la soluzione, dovrebbe essere un "movemento verso" la soluzione. E se invece di fuggire dal sistema dobbiamo "surfarlo" sfruttandolo a nostro favore per vivere la vita che vogliamo? chi può avere le chiavi di lettura del sistema e sapere che leve e pulsanti usare? non so... altre domande senza risposta... A presto. 🙂
@@stefanogallone2695 c'è chi è felice pur non avendo nulla e chi è triste pur avendo tutto. Si tratta sempre di accettare un'orizzonte e chi più sa più sa di non sapere. Quindi? beh la mia risposta è che la felicità si può trovare ovunque, ma la vera felicità la puoi trovare solo in te stesso e se la trovi forse potresti addirittura affermare di essere libero. Perchè in verità ti dico, c'è forse una libertà più grande dell'essere felici indipendentemente da ogni cosa?
@@lucagiovannini5096 concordo pienamente. Più facile a dirsi che a farsi. ;-)
Mi hai colpito con l'ultima frese: Cerco compagni di viaggio.
Sono esattamente in questa fase qui, dove non sono più disposta a tornare indietro e mi accorgo come sia difficile entrare in connessione profonda con le persone. Non che prima lo ritenessi semplice, ma almeno mi reputavo io sbagliata.
Come dici tu questo è un viaggio che occorre fare per prima con se stessi in solitudine e poi lungo il percorso, in cui si esce pian piano dall'illusione, si incontrano compagni di viaggio.
Grazie per creare luoghi (virtuali o meno) dove proteggere tale incontro.
Son con te mick, due realtà simili e allo stesso tempo completamente diverse , ti seguo ormai da qualche anno perchè anche indirettamente già da tempo sentivo che era lì che poi andavi a toccare . Son tuo compagno nel tuo stesso mare e questo già mi rasserena
anche a me Michael!
posso dire, finalmente molti stanno "tornando alla realtà" , non so bene come ma ne usciremo ...perché l'uscita storicamente passa sempre dall'aumento di consapevolezza ...
No MIck, non sei affatto solo. Pillola blu o rossa? domanda che mi sono fatta a 15 anni quando ho cominciato a leggere Nietzsche e Horkheimer e Adorno. Ero una ragazza ma già sentivo che questa era la domanda delle domande, la scelta più importante di tutte. Ancora oggi, mentre studio filosofia mi chiedo se vale la pena vivere per guardare il mondo come se fosse una grottesca opera teatrale e sentirti incompreso e solo quando decidi di dire ciò che gli altri non vogliono sentirsi dire, nelle conversazioni fatte di presunte verità, ed essere guardata con stupore saccente. Quella solitudine di cui parli è il prezzo dell'autenticità. Siamo disposti a pagarlo? Una cosa è certa, diceva Platone: una volta conosciuto quel bivio (blu, rossa) non si può tornare indietro. Cosa faccio io? Lotto contro il logorio della mia mente e cerco chi, come me, sta facendo lo stesso viaggio.
Si chiama scoperta della propria SPIRITUALITA' 🧡🧡🧡🧡🧡🧡
Forse essere felici significa in un certo senso realizzarsi, e allo stesso modo essere liberi vuol dire trovare il proprio Bene, il proprio cammino, senza essere influenzati da altri o da ciò che ci sta intorno, cosa purtroppo difficile. Ad esempio, forse cosa molto personale e forse egoista, perché dovrei sacrificare la mia vita per avere famiglia? Se voglio viaggiare e fare quello straca**o che mi pare perché devo sentire il peso della società? Fare turni da magari 9 o 10h per dare da mangiare ad un bambino che poi forse mi ripudierà pure perché non avrò mai passato tempo con lui. E come biasimarlo?
Avere paura della morte è normale, ma cercare in tutti i modi di sfuggire, con una mentalità proiettata al sopravvivere e al procrearsi, mi mette i brividi.
E alla fine si, sarà una scelta mia, ma rendersi conto di essere finiti in cicli, abitudini, modi di fare e pensare acquisiti dai canoni sociali o legati a traumi subiti è una cosa assai complessa. E in un certo senso, credo significhi trovare sé stessi.
Come te anche io da bambina ho sempre avuto obiettivi molto simili da quelli attuali, che seriamente mi rendono felice e mi fanno sentire libera, e forse non è nemmeno un caso che la da bimbi si è se stessi, liberi ancora dal peso sociale
basta basta basta...ci hanno gettato addosso una valanga di PAURE. io paura non ne voglio avere più...meglio una brutta verità che è la realtà di oggi che la bella gabbia. spengo tutto o quasi e vedo la realtà...brutta ma ritrovo me stessa le cose semplici la felicità nelle piccole cose. sono controcorrente ?? e chi se ne frega meglio soli che vivere e convivere con gente che non sa più chi è. Io sono con te...usiamo youtube per condividere idee di pensiero diverse. FORSE È ANCHE UN TUO COMPITO DIVULGARE UN PENSIERO DIVERSO. LE PERSONE SONO ASSOPITE AIUTALE A SVEGLIARSI. BASTA GABBIE
Anche tu te ne vai? 😁 tante sono domande che mi ero già posto ben prima del 2020, e da dopo il lock è esplosa la "pazzia" e non ho ancora capito se sia un bene o un male. Sempre più la società sta diventando finta e innaturale e noi sempre meno umani.
Io negli ultimi mesi ho "lasciato tutto" per viaggiare un po, senza ansia di lavoro orari e altre cose. Lo consiglierei a tutti ma non so se lo adotterei come stile di vita perenne, stile nomade digitale.. non so
Sono nato in un piccolo paese, sono cresciuto per strada e campagna, vivevo n una casa enorme.
Poi a 25 anni sono andato in città, per 20 anni ho corso come un pazzo, lavoravo senza sosta, facevo due settimane di vacanza e la casa più grande che ho avuto è stata di 50 mq.
Poi ho visto la mia gabbia, e sono scappato.
Adesso vivo in campagna, con poche cose, ed ho scelto di lavorare solo 15 giorni al mese.
Per adesso questa è la mia felicità.
Ciao Just Mick video potentissimo a livello emotivo e molto sincero...devo dire che la Consapevolezza, in senso di Osservazione senza giudizio, di come funziona la "macchina umana" il mio corpo, la mente etc è sicuramente, almeno per me, una liberazione dalla gabbia nella quale quasi tutti viviamo. Non è una costante purtroppo, limite personale, ma è davvero la forma di libertà più alta.
Comunque è indubbio che siamo sempre meno coscienti della clausura nella quale ci stiamo chiudendo. Un senso profondo di stanchezza e di infelicità rischia di azzerarci. Il tuo video è davvero intenso e sento con grande empatia tutto ciò che ci comunichi. Grazie davvero dal profondo del ❤️
io sono arrivato ad un punto simile nel momento in cui ho realizzato che non tutte le risposte possono arrivare da "credenze" rispetto alla realtà che noi crediamo ormai essere solo materiale. e quando iniziano ad arrivare risposte potenti riguardo allo spirituale,che per noi ormai è una barzelletta, lo scetticismo cinico è pronto a farci tornare in una posizione confortevole (in apparenza).ma c'è tanto da imparare in quel campo (e tanto da scremare) ..e poi il "mondo"semplicemente diventa un altra cosa...ma è richiesto di essere un po spregiudicati. buona fortuna e buona volontà
bravo bravo bravo sei la prima persona ,non psicologo che fa delle osservazioni verissime e profondissime, è bellissima l'espressione DOBBIAMO PAGARE PER ESSERE IN VITA , lo penso da sempre e lo condivido. BRAVISSIMO
Ti sento molto vicino nei pensieri e nei tuoi ragionamenti... finalmente fuori dalla gabbia del video!...
💪💪💪Ascoltarti adesso è riflettere!
Non sei solo.. io addirittura non mi riesco più a godere neanche le vacanze,vedo dappertutto il risultato di questa società consumista e dell'economia sfrenata..
tutti di corsa,non un attimo per fermarsi.. o almeno rallentare.. e quei pochi che hanno qualche perplessità,sia mai,additati come complottisti,pessimisti..
.. perché non la smetti di pensare,di farti domande,sei troppo curiosa...sei strana...
Per fortuna ogni tanto trovo qualcuno sul web che mi fa sentire meno"strana" .. grazie Mick 🙏✨😁😁😁
Ciao Mick.
Ho avuto modo di pensare a quanto dici, molto tempo fa e, trovai una soluzione che mi salva ancora.
Il mio mondo è diviso chiaramente in tre parti che sono collegate solo da una persona, me stesso.
Una parte è quella pubblica, non necessariamente coincidente con il lavoro.
Poi, due parti sono il mio “privato”.
La seconda parte comprende amici e affetti, la famiglia.
La terza parte (e seconda del mio privato) comprende solo me stesso e nient'altro, nessuno ci può entrare, neppure gli affetti più stretti, la mia compagna o la mia famiglia.
La prima parte pubblica non comprende amici che sono relegati nella seconda parte, pertanto il mondo del lavoro non contempla mai amici, affetti, flirt o simili, certo, ci sono buone frequentazioni, con la giusta riservatezza.
Nella seconda parte con amici e affetti sono me stesso senza maschere professionali, ma questo secondo mondo necessita anch'esso di uno stacco, proprio perché è il mondo nel quale sono più esposto, qualunque cosa questo voglia dire.
Ecco che la terza parte è la mia stanza segreta, che non per questo deve essere una stanza con segreti. Qui penso e faccio attività che non contemplano mai altri al di fuori di me stesso; da solo perché voglio stare da solo, che sia ridere o piangere poco importa. Qui faccio e penso solo per me; e non dovrà stupire se ti dico che questo spazio influisce positivamente sugli altri due mondi in modo sostanziale. E’ perché esiste questa terza partizione che sono vivo, contento, talvolta pure felice.
Non sei solo. È poco ma è qualcosa. Ho cominciato a pormi queste domande quasi vent'anni fa. Ora ne ho 50. La gabbia peggiore è proprio quella che ha le sbarre invisibili. Quei pochi che le percepiscono vengono presi per pazzi da coloro che non ne hanno consapevolezza, che non le sentono. Ho sempre pensato che Matrix fosse un film illuminante. Descrive bene la situazione nella quale viviamo. Non ho ricette su come uscirne. Io non le ho trovate. Posso solo dire che ho cominciato a capire che mi trovo bene quando sono con le piante. Quando mi prendo cura di loro e sono in campagna. La città ormai la sopporto a fatica. E il teatro. Quando facevo teatro (ho frequentato una scuola di teatro) mi sentivo vivo. Un abbraccio
Giusto ieri ho conosciuto delle persone fuori dal comune, persone che hanno deciso di fregarsene di quello che la società pensa di loro. Mi hanno raccontato di persone che si spostano in carovane in giro per il mondo, fuori dai vincoli che la società odierna impone, libere, che hanno deciso di strappare i propri documenti. Credo che la maggior parte delle persone le definirebbero "hippie" ma sono le persone più felici che abbia mai incontrato. Ci vuole coraggio per intraprendere questa versione così radicale di quella strada, ma la ricompensa che si ottiene va ben oltre il mero bene materiale del denaro. E' un piacere vedere che sempre più persone si rendano conto della situazione nella quale viviamo. Viviamo in un universo con infinite possibilità e dalla complessità di cui non sono ancora stati trovati i limiti, è uno spreco vegetare in gabbia
a volte è dura cercare di spiegare quello che veramente si vuol dire .... si al mondo siamo soli, semplicemente per il fatto che siamo diversi. Da quello che dici si capisce che sei inteligentissimo e usi quest'intelligenza per vivere credo che tu sia come un attore che rimanne intrappolato nel suo ruolo. Sai credo che le persone che si fanno domande vivano a pieno la vita, secondo me tu sei una di queste.... a volte le risposte non ci sono o meglio le risposte sono proprio quello che senti , e senza una ragione , è cosi e basta. Sei una persona con delle caratteristiche meravigliose questa è la risposta. E ora che vedi il tutto goditelo non sentirti sperso ora che ti stai ritrovando . Sono felice per te. Ciao persona meravigliosa , e grazie per la tua esperienza. Un abbraccio
Io in questi giorni sto sviluppando un concetto che mi dice: considerando il fatto che siamo sempre ad un passo dall ultimo respiro per questo corpo... Perché faccio proprio questo mestiere, ho questo stile di vita e quindi l'effetto gabbia che mi rende di colpo triste appena non sono vigile?
... Ed é perché l'universo si dà da fare in continuazione per creare intorno a noi le situazioni/condizioni che vibrano da dentro di noi.
Ma l'ego questo non lo vuole accettare e continua a farci fare domande complicate interrompendo l'accettazione di ciò che é.
Grazie Mick per l'esternazione.
PS: continuo a fare cio che giornalmente mi si propone e provo a spippare tutte queste pippe mentali per dare alle mie due figlie un mondo mentale piú pulito ✌️
Ciao Mick. Questo è il primo video che vedo, dove la congruenza tra il verbale e il tuo sentito era spontanea, limpida.
Meraviglioso.
In tanti tuoi video la parte di intrattenimento a mio parere sporcava la profondità dei concetti.
Qua hai parlato con parole e cuore, di conseguenza hai acceso sia mente che spirito anche in noi.
Non sei solo. È un viaggio di merda spesso.
Senso di verità, a costo della solitudine.
Non sei solo.
E mi rincuora pensare, sentendoti, che non lo sono nemmeno io, perché qualcuno ha trovato i coglioni di parlare a cuore in mano, a costo di perdere qualche like.
Bravo grazie.
Anch'io è da troppo tempo che mi sento stretta in tutte le situazioni....sento che la vita è il viaggio....tutto il bene che voglio per me è la libertà di andare....forse per amare meglio gli altri...cosa che così ingabbiata non mi riesce....voglio pensare solo con la mia mente ....amare solo col cuore....provare nuovamente tenerezza e compassione per tutti gli esseri umani e non...essere pronta a sentirsi sorella di tutti!
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda Mick! È pazzesco come io stia facendo lo stesso discorso nell'ultimo periodo!!
E quanti, dopo la pandemia, stanno facendo riflessioni su questo tema (ed è sano secondo me).
Non commento mai nulla in rete, ma ho sentito qualcosa che assomiglia alla mia situazione più che mai in questo momento, ti stimo.
Ora sto organizzando la mia vita per adattarmi a questa situazione difficile e incomprensibile da una parte.
A volte basterebbe un pò di consapevolezza nelle aziende e nel mondo in generale e forse per consapevolezza intendo sapere che l'essere umano ha un cuore e vive una sua realtà bellissima e unica.
Sono un disegnatore medico scientifico e grafico 3D e lavorando da casa ero costantemente al pc...distratto da 1000 cose e sempre piu separato dal mondo. Poi ho avuto la fortuna di inciampare letteralmente in un partime inaspettato. 4 mattine a settimana in un canile comunale. Mi sveglio alle 4:10...non c'è traffico...nessuno che chiama...arrivo dai cani, pappe, smerdamenti, pulizie, idropulitrice, sacchi di mangime, decespugliatore, lavori vari di rozzo giardinaggio, un pizzico di gioco e coccole...qualche rischio e qualche momento duro...ma l'impatto con tutti quei corpi animali, il contatto fisico, l'interazione primitiva, gli odori ecc...mi ha fatto in parte rinascere.
Premetto che ho iniziato a seguire da poco i tuoi video, ma ne sono davvero molto felice di averlo fatto, e sai..a volte mi distrugge pensare troppo alla società del giorno d'oggi, credo sia tutto sbagliato, mi vengo tremila pensieri per la testa e stavo cercando il più possibile di non pensarci o evitare la questione..ma grazie a questo video mi sento meno sola sul fatto di avere pensieri diversi dal resto del mondo..e ho letto dei commenti anche e credo che il fatto di creare un posto dove chi la pensa come noi possa confrontarsi sia la cosa più bella che si possa creare..un posto dove si è senza timore di dover scegliere la persona giusta alla quale confidare questi dubbi o fare determinati discorsi, dove sai che tutti possono comprendere i tuoi veri pensieri..e dove non devi nascorderti dietro le maschere..dove tutti possono condividere ciò che hanno dentro liberamente..grazie per questo video!! Perdonarmi perchè forse ho ripetuto cose simili tra loro, ma in questo momento non riesco ad esprimere al meglio ciò che penso a riguardo, ma ti ribadisco che secondo me un posto del genere è da creare!! Non saprei nemmeno da dove partire per farlo, ma penso che se tutti noi uniamo le nostre forze ci riusciremo!!
Mi pongo questi quesiti da quando sono piccolo, però nel mio caso giocare alla play(pvp) o fare sport mi ha sempre aiutato ad avvicinarmi agli istinti di lotta e competizione ma ho sempre fatto fatica a provare piacere nel passare del tempo con amici, mi sono sempre sentito un pò forzato come per essere considerato una brava persona avessi dovuto avere tanti amici e cercare sempre di fare del bene al prossimo.
Grazie Mick per i video che fai, in questa simulazione sei uno degli youtuber più reali che conosco!
Voglio dirti questo...finora non avevo mai ascoltato una riflessione del genere su un un video, né da te in precedenza né da nessun altro...posso solo dirti che è una presa di coscienza legittima e coraggiosa che vorrei tu non facessi da solo,ma è la sola degna di un uomo come te che ricerca la conoscenza,che ricerca la vita...voglio che tu sappia che non sei da solo,che altri nel profondo anelano alla stessa ambizione,che soffrono per una tale scelta e che fondamentalmente pagano ogni giorno il prezzo di questo disadattamento...ma proprio come te giungono ad un punto in cui capiscono perfettamente che sono votati ad insistere a continuare oltre il selciato del conosciuto perché non riuscirebbero a fingere di essere qualcos'altro,di vivere con questa irrequietezza soppressa...sanno insomma che anche se non sanno dove condurrà questa scelta sembra essere l'unica adatta a loro...io ho riconosciuto finalmente delle parole sincere in un video che tra illuminazione,e una bella voce dire da doppiatore professionista!(vorrebbe essere un complimento 😁)una vera e genuina riflessione esistenziale sui nostri tempi,su un uomo di questo tempo...vorrei che io per te come tu per me fossi qualcosa di più di questo,ma non so in quale modo possa questo avvenire...un abbraccio
Ciao Mick,
hai toccato un tema che mi riguarda da vicino.
A volte ho la sensazione di vivere un simulacro di vita, mi arrabatto (come tutti) tra lavoro, impegni presi con le persone , senso di responsabilità, senso di non esserci quasi mai, per ciò che davvero vorrei essere.
Vorrei sentirmi in primis libera di sapere dire di NO, no alle persone che ti chiedono di essere sempre disponibile, no agli impegni, no all' alzarsi presto al mattino, magari nel bel mezzo di un sogno.
Vorrei essere una collezionatrice di esperienze e seguire la mia essenza creativa.
Mi viene in mente un pensiero di Cohelo, che suddivide gli uomini in due categorie: costruttori e giardinieri.
I costruttori sono coloro che impiegano anni a erigere la loro casa (con tutti gli annessi) per poi restare prigionieri delle loro stesse mura.
I giardinieri invece si affidano al caso, alle intemperie e possono soffrire dopo una tempesta o gioire se il raccolto è buono e vivere così una meravigliosa avventura
Ecco
Io sono un costruttore, .a vorrei essere un giardiniere.
I momenti in cui sto meglio sono quelli up della mia sindrome bipolare (minore) dove mi sento carica di energie e progetti e priva del senso del pericolo.
Qualcuno direbbe : follia.
Io dico: vita.
Quella è vita.
Ti abbraccio e ti ringrazio per questa riflessione.
❤️
Il più bel video di sempre. Ricerchiamo assieme, e proviamo a staccarci dalle quattro mura
Di più siamo a farlo e più capiamo come effettivamente ci si può riuscire
Ciao Mick.
Questo video mi ha stupito.
Mi ha stupito perché TU sei stato quello che mi ha fatto conoscere la Mindfulness e di li le tecniche di meditazione.
Eppure, da questo video, mi appare chiaro che tu, la suddetta Mindfulness, non la pratichi. O la pratichi in maniera errata.
Mi azzardo a dire questo, e ti supplico di non prenderla sul personale, perché anche io avevo gli stessi tuoi pensieri, le stesse tue sensazioni.
Non sopportavo la società, io dover fare un lavoro che, nel mio caso, è abbastanza logorante. Non sopportavo tutto questo circo di guadagnare pezzi di carta per fare e comprare cose futili.
POI ho scoperto, dentro di me, sondando nella mia mente, con la meditazione, che la gabbia non è la società, non è la vita, non è il lavoro o non lavoro.
LA GABBIA È LA NOSTRA MENTE.
E LE SBARRE SONO LE NOSTRE REAZIONI A CIÒ CHE CI ACCADE.
Una volta imparato come si smette di reagire, si inizia ad AGIRE e quindi a vivere.
Ma questo è un discorso vecchio di 2500 anni e spiegato molto meglio da un tale Gautama.
Sono qui solo per renderti il favore.
Approfondisci la meditazione, praticarla con costanza.
E come diceva il suddetto Gautama: "venite e guardate con i vostri occhi, la saggezza degli altri non è reale, solo la vostra lo è". O una cosa simile
Sai Fon out❤️
provate a guardare il piccolo principe,in base ad ogni età,ad ogni periodo che stiamo affrontando ci mette in faccia la realtà delle cose.È un film introspezione che a me ha fatto pensare molto.
Non si sa sempre riconoscere che cos'è che ti rinchiude, che ti mura vivo, che sembra sotterrarti, eppure si sentono non so quali sbarre, quali muri. Tutto ciò è fantasia, immaginazione? Non credo e poi uno si chiede :"Mio Dio, durerà molto, durerà sempre, durerà per l'eternità?" Vuoi sapere ciò che farà sparire questa prigione? È un affetto profondo, serio. Essere amici, essere fratelli, amare spalanca la prigione per potere sovrano, per grazia potente. (Vincent Van Gogh)
Le più grandi barriere del mondo si trovano in un solo posto:nella nostra mente...
Un bel contenuto questo, perché richiama la consapevolezza che durante lo scorrere delle giornate, per x motivi, tendiamo a reprimere dentro di noi, c'è poi chi se ne scorda e la percepisce sotto forma di stati emozionali non ben definiti, chi come disagio fisico. La responsabilità della nostra vita è, appunto, nostra, sono ben accetti i compagni di viaggio con cui condividere, stare bene e fare belle cose ma la decisione finale possiamo prenderla soltanto noi. Il mio proposito e augurio per tutti (e per me stesso) è quello di riuscire a basare la decisione per il cambiamento che si vuole ottenere sulla qualità a dispetto della quantità; buon viaggio a tutti! :)
Questa è la scelta che ho fatto anche io per la mia vita...
Dopo 35 anni di qualcosa che mi era stata appioppata, ho preso in mano la mia vita e sono uscito da quello che era la mia gabbia arricchita.
Il cambiamento è davanti hai nostri occhi e per metterlo in atto costa energia e fatica.
Preferiamo stare appunto in quella gabbia invisibile di cui noi abbiamo la chiave. e non vogliamo ammetterlo.
Altro bellissimo spunto da mettere in azione ;-)
Sono Felice che esistano persone come Voi. Siete una ventata di aria fresca. Grazie ⭐️⭐️⭐️ e AVANTI TUTTA !!!
Noi parliamo ,dialoghiamo con più o meno coscienza ma non ci guardiamo mai negli occhi e il problema che io ho sempre più paura di guardare negli occhi le persone.
Chi SENTE la Verità dentro porta una croce, e se rivelata viene crocifisso… alcuni non sono di questo “pianeta” e questa consapevolezza, di vita in vita, viene sempre più a galla.. per chi è pronto..
Complimenti per i tuoi contenuti, un abbraccio 💖 🔥
Purtroppo come me hai il fuoco nelle vene.
hai quella voglia di vivere che scorre ad alta velocità.
Non tutti possono sentirlo, perché la società dove viviamo ci istruisce a fare delle scelte da quando siamo piccoli..
Ci impostano!
Ad un certo punto diventa tutto troppo stretto, come hai detto tu una vera e propria gabbia..
La voglia di vivere, quel fuoco che ci scorre nelle vene, quella sensazione bellissima di voler respirare a pieni polmoni e sentirci felici. Non possiamo farci nulla lei vuole uscire! Ma è dentro di noi...
Forse siamo noi la gabbia di noi stessi?...
Un abbraccio grande e forte da chi sta aspettando il giorno in cui poter vivere fuori dalla gabbia.
Non è che non quadra qualcosa non quadra nulla.
Da quando sono tornata dalle vacanze mi guardo intorno in un mondo sbiadito e mi chiedo come sia possibile che tutti gli altri vadano avanti senza accorgersi di nulla... mi sono sempre sentita un po' disfunzionale in qualche modo, ma mi sto convincendo sempre di più che visto il "sistema" essere disfunzionale riguardo ad esso non è un male. Pillola blu🔵
Condivido pienamente il tuo pensiero, allo stesso modo tempo fa alla fine di una giornata di lavoro mi ero accorto che le giornate si ripetevano come in un loop, e mi sono accorto che mi sentivo come un criceto nella rotellina che gira, anche io come te provavo un senso quasi di solitudine nel scoprire le sbarre di quella gabbia perché apparentemente tutti vanno avanti come se nulla fosse ma invece mi sto accorgendo che molta gente comincia a percepire una sorta di risveglio, doloroso sicuramente ma per molti irreversibile come la pillola blu, forse è vero che sarebbe più comodo tornare alla pillola rossa, a volte anche io penso che sarebbe più semplice ma in realtà non è così, penso sempre alla frase del vangelo la verità vi farà liberi e questa cosa non è stata detta a caso.
Questo video mi dà coraggio perché comincio a vedere che nella coscienza comune qualcosa si smuove, qualche rana si sta accorgendo che l'acqua è troppo calda. Grazie per questo video uno dei più belli e veri secondo me perché tocca una percezione alla quale non riusciamo a dare forma ma che comincia a farsi strada
Andrea
PS in questi giorni la lettura degli esercizi di "un corso in miracoli " mi sta facendo bene
È una bellissima considerazione, non sono solito commentare video di RUclips, ma questo merita sicuramente l'impegno!
La società in cui mi trovo non mi piace, sembra che si nasca con già un identità in tasca: per questo mi sono chiesto come sarebbe una vita senza "appigli" che diano sicurezza; come un nome, una "lista di lavori possibili", di "Hobby possibili", di "identità possibili", senza spazio a sfumature o novità.
Sono considerazioni che posso fare con pochi, perché nella nostra società si eredita un pensiero base (del mondo e di se), che affoga il proprio sé stessi.
Leggendo ho conosciuto la figura del Sannyasin, un uomo che, alla scoperta di sé, lascia ogni appiglio che gli dia sicurezza in un viaggio senza meta (Sannyas). Purtroppo la società ha fregato anche me, in quanto non riesco a pensare ad un viaggio come questo senza che ci sia la necessità del denaro ahahah
Almeno per ora è un viaggio che faccio con la mente.
Quando all'ultimo dici che intanto cerchi i compagni di viaggio mi hai fatto pensare a tutti noi che siamo in questo viaggio da molti anni. Ci si sentiva soli, diversi e non capiti. E oggi grazie alla tecnologia scopriamo che in realtà eravamo in tanti. ❤️🥰
Ciao Mick,
in questo video ho sentito molto il tuo “essere umano”, la vulnerabilità a questo argomento e anche la tua determinazione nel voler andare avanti, indagare, comprendere e trovare le tue risposte. Mi hai invogliato a condividere il mio pensiero che spero possa esserti utile, anche perché penso di trovarmi a grandi linee in una situazione analoga alla tua.
Anni fa, vari eventi mi hanno fatto cadere in pieno stato confusionale. Ho iniziato a pormi le classiche domande esistenziali del tipo: “Dove sto andando? Che senso ha la mia vita? Qual è il giusto modo di vivere?”…e via dicendo.
Ciò che penso oggi, e che mi aiuta ad andare avanti in questo cammino è il pensare che la nostra vita, la nostra realtà, è puramente soggettiva. Non c’è il giusto o sbagliato, non c’è una direzione unica e uguale per tutti da seguire, non esiste un’unica realtà, non c’è un libretto di istruzioni a questa vita. E probabilmente mai ci sarà, considerando che ci vorrebbero prove scientifiche ecc. per dare una risposta certa ed oggettiva ad un argomento immenso come questo.
E quindi cosa mi fa andare avanti con serenità e mi aiuta a non cadere nella trappola dell’accettazione della pillola rossa?
Mi fa andare avanti con serenità pensare che ho la possibilità di creare la mia realtà di come vedere le cose, di come vedere il mondo, la mia vita ed il significa che voglio darle. Posso scegliere quali sono i miei valori imprescindibili che voglio seguire, posso capire cosa mi fa stare bene, posso vedere le cose come voglio, anche se la mia visione è molto differente dalla maggior parte delle persone.
Penso che avere una visione del come si vuole vivere, secondo quali valori, sia la chiave per andare avanti con serenità. Ovviamente strada facendo la propria idea di realtà può variare, e va bene, perché si cresce, si cambia. Quello che conta è trovare la propria visione del mondo e della propria vita. Una visione che piaccia a noi stessi.
Altrimenti si rischia di brancolare nel buio. Se non si da una direzione ed un significato alla propria esistenza, si rischia di fare evolvere la propria gabbia dei topi di skinner, nella propria gabbia del mondo… certamente più grande, ma pur sempre gabbia rimane. E poi che si fa? Si vuole andare al di là del mondo? Passiamo all’universo? E poi? Un circolo infinito che a parer mio ci sta coltivare filosofeggiando. Come ci sta dare un senso alla propria vita in modo filosofico, perché quello scientifico univoco e inconfutabile di come stare al mondo e di quale significato si vuole dare alla vita, a mio avviso non c’è.
Il mio piccolo pensiero è che nonostante tutto, nonostante le mille domande che ci si può porre in un deserto che sembra non mostrare risposte affidabili ma solo illusioni, nonostante i dubbi e le paure, esiste anche uno dei tanti granelli di sabbia che mi appartiene, e quel granllo posso vederlo come meglio mi aggrada. È la mia realtà, la mia visione del mondo e di come voglio vivere.
Tu sei il pittore con la tua tela bianca. Hai il compito, il dovere, l’onore, la fortuna di dipingere quella tela a tuo piacimento, con i colori che preferisci. La tua tela, la tua realtà.
Ovviamente sarebbe un discorso molto più lungo da affrontare.
Caro Mick ti seguo da un pò e sapevo che prima o poi ti saresti accorto di avere le ali...è arrivato il momento di VOLAREEE!. Buon viaggio.🙏
Ti seguo dall'inizio del canale e un video come questo ha molto valore. Spero che faccia riflettere buona parte degli ascoltatori
Beh sono anni che mi chiedo se questo è il modo di vivere che desidero o è solo il riflesso di un isteria di massa. A volte mi sento un robot programmato e qnd provo questa sensazione cerco di fare qualcosa che fino ad ora non avevo mai fatto... Sono viaggi molto dolorosi, dove sei solo e il monologo che fa la tua testa ti spaventa... In questo ultimo periodo per motivi personali ( di sopravvivenza direi mentale) ho iniziato a non pormi troppe domande ed accettare anche un po quello che è. Non mi sento in grado di aiutart,i perché sono confusa anche io un giorno prendo la pasticca blu un giorno rossa.. Ma ti abbraccio forte e ti dico solo spacca tutto🙂
Ho chiuso Instagram già da diversi anni e su Facebook non mantengo FALSI AMICI perché preferisco averne di veri nella vita reale. I miei VALORI non sono determinati dai miei followers. Vuoi parlane veramente? Crea delle piazze reali, e non solo virtuali, dove parlarne veramente alla vecchia maniera e non solo tramite uno "specchio nero"! Grazie per questo contenuto.
#genitoriconnessi
#montagnaterapia
E poi secondo me non esiste giusto e sbagliato, esiste l'evento, il destino, e come si reagisce ad esso.
La vita è stare al servizio, solo in questo modo si esce fuori dall'ego e si fa della mente uno strumento non qualcosa che ci imprigiona.
L'emozione dell'amore ci libera.
Non siamo mai soli c'è tanto che non si vede ma si sente, il sentire è fondamentale per un sano percorso.
La vita mi ha donato risposte dal mio primo attacco di panico, pensavo di stare per morire, ho capito di avere una relazione perturbata con la morte e così cercando di risolvere quella ho iniziato un'altro percorso di vita.
Tu hai un'acuta introspezione, mi piace ascoltarti.
Se ti può essere utile, mi ha aiutato la scuola di immaginal accademy aumenta il livello di energia e consapevolezza per vivere una vita nella gioia non nella paura e fuori dalla gabbia mentale del giudizio e del pensiero comune, che uccide la nostra innata creatività.
Ciao mick, video molto più profondo di quanto già non sembri. Hai colto il punto, tutto quello che sperimentiamo è virtuale, sono piccole gabbie addobbate a festa, c'è la tua ma anche la gabbia mare, la gabbia ufficio, la gabbia amici. La vacanza piace solo perché quella leva si alza di tanto in tanto, lo facesse 9 volte su 10 diventerebbe noiosa. A volte sento che ci stiamo "miniaturizzando", ora siamo grandi come lo schermo di un telefono...forse sta proprio nell"allargare il frame, la cornice, la soluzione. O forse è solo il primo passo verso altro...non saprei, mi piacerebbe molto capirlo
Questo è uno dei tuoi video migliori, mentre parlavi mi guardavo dentro, grande riflessione su tutto ciò che hai detto, adesso ho bisogno di un buon bicchiere di vino rosso. Grazie per la condivisione....
Grazie!! Tante cose da dire ma l'emozioni che smuovi in questo video creano un intreccio di sensazioni dove ci si sente meno soli sapendo che ci sono persone che pensano e provano le tue stesse cose e un continuare a scivolare nella tana del Bianconiglio ponendosi sempre più domande e dubbi su sé stessi.
Da tempo sto cercando la mia "famiglia", compagni di viaggio come te e come tanti altri (per fortuna) sparsi nel mondo.
Continua con questi temi per favore, segui il tuo essere 🌙
Che bella richiesta di aiuto Mik❤
La tana del bianconiglio… ricordo quando ad un seminario sulla colpa nevrotica e sulla colpa funzionale mi sentii cadere verso dentro me stesso … ricordo che così, non ce la facevo piu 🤷🏼♂️ Da li, la mia richiesta di aiuto, la mia prima resa: da solo non ce la facevo. Forse la mia intelligenza non bastava questa volta 😮 Da li tutto piano piano ha iniziato a prendere nuova forma via via che inserivo sempre di più una variabile nella mia vita: un potere superiore cmq io possa concepirlo, basta solo che io non abbia potere su di lui 😳 un concetto odioso… che io non abbia potere… IO non ho potere ..inaccettabile a tratti terrorizzante. Poi alla prima resa ne seguirono altre in altri ambiti con quel respiro non sono io al centro e credi di decidere, al centro c’è altro che io non posso nemmeno definire, c’è un non lo so che crea spazio tra il pensiero e l’azione uno spazio in cui posso fare nuove scelte e via via che la resa diventa per me sempre più vera, la sensazione nella tana è di ondeggiare serenamente scendendo nella vita scendendo o salendo non conta più crescendo personalmente in comprensione ed efficacia 🙂 E il mondo cambia…diventa il contrario di prima e tutto funziona meglio io funziono meglio inizio a sentirmi al mio posto e da lì forse il giusto e lo sbagliato 🤷🏼♂️ be forse non è nemmeno importante … posso scegliere io, che senso dare alla mia vita, posso scegliere io dove nutrire i miei bisogni, posso scegliere io con chi condividere la mia vita, posso scegliere di avvicinarmi a ciò che mi nutre ed allontanarmi da ciò che mi nuoce (paramecio docet 😂) ricordandomi costantemente che molto probabilmente non so …5% di coscienza che ha imparato qualcosa in un 5% di materia che interagisce con la luce … e che non serve che io controlli tutto mi basta spesso respirare, vivere e lasciare andare ricordandomi che le idee in cui credo costituiscono il riflesso generativo della vita che vivo. Grazie per i tuoi grandi sforzi Mik ❤
Io una volta ho giocato a The Sims
Ci ho giocato un paio d'ore e poi non ci ho giocato mai più.
I pensieri e le sensazioni che mi ha risvegliato quell'omino finto in quella casetta finita nella quale cliccavo per fargli svolgete attività, fargli cambiare i mobili, fargli andare su e giù le barre del divertimento e della depressione sono qualcosa che non so descrivere se non con le parole di questo video.
Scusatemi se lo trovate eccessivo, ma ho sentito un genuino desiderio di condivisione. Ecco tutto.
E' qualche mese che rifletto sul vivere un domani in un van/camper & co. Sento la necessità di liberarmi di ogni cosa che percepisco superflua. Vivo tutto con serenità, ma con la consapevolezza che molti miei desideri stanno cambiando, evolvendo. Una leggerezza sana che vorrei portarmi in giro per il mondo solo per poi condividerla con ciò e chi mi circonda.
Che bello camminare di nuovo nei tuoi pensieri.
2 anni fa avevo 18 anni, pensavo a come la vita sia una strada completamente preimpostata dalla società, tutti mi dicevano e mi dicono di lavorare di faticare e anche se sono consapevole della esagerazione dei miei genitori (due generazioni fa). ma mi sono sempre chiesto da due anni a questa parte se la vita debba essere davvero questo, un velo invisibile messo sopra le nostre teste senza farci percepire veramente quello che ci fa sentire bene al di furi di quella gabbia che tu mick hai citato. ho solamente il pensiero di lavorare in qualcosa che mi piacerà così poi da non pentirmene in futuro delle mie scelte, quindi usare il mio tempo in qualcosa che mi soddisfa e apre porte a nuove realtà.
Il punto è che anche se uno dovesse scegliere,c'è comunque quella frustrazione come dice Rick nel sentirsi soli. Sei buono solo se lavori,qualsiasi lavoro tu faccia. Si lavora e si compra in continuazione,e magari in quelle 2/3 settimane libere non c'è la possibilità di andare altrove. E pure c'è una rassegnazione/accettazione al riguardo che fa rimanere tutto così com'è
Wow, ti sento, quello che hai detto mi risuona profondamente.
Io questo lo affronto con l'illusione di un cambiamento, ma ogni giorno che passa mi rendo conto che in questo lungo viaggio i miei progetti e le mie idee si avvicinano a divenire concrete, la visione comincia a prendere forma e a trasformarsi in realtà... Lentamente, creazione e influenza. Penso sia arrivato il momento di un'evoluzione, di lasciarci alle spalle un vecchio paradigma in favore del nuovo. Ora per occuparmi del mio benessere individuale è diventato necessario organizzarmi con altri per occuparci della società.
Che dire...siamo soli e disorientati tutti insieme a quanto pare!...spostiamoci!... Le avventure saranno i nostri figli, gli amici i nostri parenti...la mente la nostra casa....una grande famiglia formata da idee!!!
Sono felice di vedere che siamo in molti a porci domande, io ne ho moltissime...
L'unica risposta che ho saputo darmi fino ad ora è che il posto giusto dove stare è IN NATURA, quella è la cosa più autentica che la parte più profonda di me riconosce.
In questo video hai detto tutto ciò che penso da tempo e che le persone che mi circondano non sembrano comprendere, bravo 👏