Alessandro De Concini: la perfetta sintesi tra la tipica curiosità e la voglia di conoscere di un bambino e la capacità narrativa di un divulgatore scientifico professionista! Grazie!!!
@@alessandrodeconcini-adc la comprensione é oggetto dell'unico desiderio dell'onnipotente. Il quale soddisfó la sua unica volontà servendosi esclusivamente del libero arbitrio. Ció costituisce un assioma e dimostra l'esistenza del supremo, lo strumento di dio (libero arbitrio), lo spazio tempo della sua residenza (il settimo cielo)
Apprezzo moltissimo la chiarezza e la completezza dei tuoi video, ma soprattutto l'onestà: lo studio richiede step diversi, sforzo attivo, esercizio e tempo.
Confermo, quando studiavo materie di ingegneria civile, facevo sempre 15min di studio e altri 15 di sonno. In totale mi bastavano un paio d’ore al giorno per studiare e dare gli esami. Sembra poco ma per me era sufficiente. Alla fine mi sono laureato in quinquennale in 5anni e mezzo, inclusi 3 mesi di Erasmus.
Grazie mille... mi sembri l'unico di tutti quelli che ho sentito parlare sull'argomento che si è ricordato che al mondo c'è anche chi si vuole laureare in matematica, fisica, informatica e ingegneria... e soprattutto è bellissimo che tu metta in evidenza il fatto che la sola memoria per noi più che per gli altri è completamente inutile dando comunque degli ottimi consigli che possono valere anche per noi... confermo che la fase della rielaborazione è veramente cruciale così come è imprescindibile la tecnica del carro armato all'inizio. Spesso mi blocco perchè mi impongo di non procedere fino a quando non ho fatto mio con la logica il passaggio che non mi torna. Questo da un lato mi dà la comprensione reale ma dall'altro mi rallenta tantissimo ed è frustrante. Spesso mi sento dire che dovrei andare avanti e non perdere tempo ma non ci riesco. È più forte di me. Vorrei qualche consiglio su questo per favore. Grazie mille
Bel video, complimenti! Lucido ed esaustivo. Un paio di contributi qui di seguito. Quasi tutti gli esami che si sostengono all'università (soprattutto nelle facoltà STEM) servono a fornire un insieme ristretto e ben delimitato di *strumenti* che sono necessari per svolgere la propria proferssione. Per esempio, il corso di analisi che si segue ad ingegneria ed a fisica serve soprattutto per studiare il comportamento (statico o dinamico) di un "sistema" fisico (un ponte che regge un treno, un aereo che vola, etc.). Se non si ha almeno una mezza idea di quale sia *questo* scopo *pratico* che si sta cercando di perseguire, studiare le sue basi *teoriche* è quasi impossibile. Quindi, cominciate col chiedervi a cosa diavolo serve la "roba" che vi accingete a studiare e cominciate ad analizzare sommariamente uno o due casi di applicazione. Per esempio, come diavolo si calcola la deformazione del ponte sotto il carico dovuto al treno? Studiare roba *teorica* sottopone la mente ad un grosso carico concettuale dovuto all'eccesso di *astrazione*. È molto più facile se si riesce a stabilire qualche "risultato intermedio" di carattere molto *pratico* e sul quale sia facile eseguire una valutazione dei risultati ottenuti (insomma: una "applicazione" od un "esercizio" di livello non banale). Se ci si pone l'obiettivo di riuscire a calcolare (in linea di larga massima) la deformazione elastica di un ponte "giocattolo" usando le tecniche di analisi che si stanno studiando, è più facile capire cosa si deve sapere, come si devono usare questi strumenti e come valutare la affidabilità dei propri risultati. Non è importante che sia una cosa *realistica* (quello ve lo faranno fare a fisica ed a scienza delle costruzioni). L'importante è che vi permetta di darvi alcuni obiettivi *intermedi* chiari su cui focalizzare la vostra attenzione. In genere, è molto più facile lavorare in questo modo ("per obiettivi") se si fa largo uso di strumenti digitali (ad esempio, sviluppando piccoli programmi che implementano la soluzione matematica del problema) e se si attinge a piene mani alle fonti che il web rende disponibile. Per esempio, date un'occhiata a questi corsi di matematica per l'ingegneria della Washington University tenuti dal Professor Steve Brunner: ruclips.net/user/Eigensteveplaylists . Oppure, date un'occhiata all'approccio "learn the math by programming" del Professor Allen B. Downey dell'Olin College, implementato nei libri di GreenTea Press: greenteapress.com/wp/ . Un altro bell'esempio di "learn by doing" sono questi due testi: www.amazon.it/Elementary-Mechanics-Using-Python-Analytical/dp/3319386840 e nostarch.com/doingmathwithpython .
ciao Alessandro, scusa il disturbo ma volevo chiederti un paio di domande: secondo te quante ore sarebbero efficaci per ogni sessioni di studio? da premettere che sono uno studente di medicina e ogni materia contiene argomenti molto vasti che richiedono molto tempo per essere analizzati. A tal proposito, quando una materia contiene tante informazioni e concetti, qual è il modo migliore per schematizzarla senza rischiare di dimenticare concetti, definizioni e nomi tecnici da ricordare a memoria? P.S. sei il mio unico appiglio per poter studiare un metodo di studio vista la scarsità di competenza su youtube italia, ed è per questo che ti stimo tantissimo. stai facendo un lavoro fenomenale riuscendo ad aiutare le vite di migliaia di noi studenti. Grazie!
questo video è fantastico, mi è piaciuto davvero un sacco! ti ho appena scoperto, per caso, guarda un po' dopo una lunga sessione di studio di algebra lineare... sono ferma in un punto fisso proprio perché mi autoconvinco di "non essere portata". grazie perché mi hai dato degli spunti davvero interessanti! colgo l'occasione per chiederti: come si recuperano delle lacune che formano le basi di una materia universitaria? ha senso rimettersi a studiare i libri delle superiori e delle medie per poter dare qualche esame?
Grazie mille Susie 😊 Secondo me ha senso recuperare chiedendo aiuto a qualcuno di esperto della materia perché se hai lacune arretrate difficilmente sarai anche in grado di valutare quali libri ti servono ecc... Quindi magari trova qualcuno di competente e chiedigli una mano 💪
Ciao Alessandro, complimenti (come sempre) per i contenuti che proponi. Ho letto anche dei libri da te consigliati, lo studente strategico, deep work e adesso sto iniziando procastinare yes no. Ho notato che anche nella sola “lettura” ossia quella non finalizzata allo studio, c’è sempre un pensiero, o una situazione o qualsiasi cosa che mi porta a perdere l’attenzione. Mi sono confrontato con un neurologo il quale mi ha risposto che quando non si raggiunge un determinato focus cognitivo c’è una mancanza di motivazione o un “setting” sbagliato, cioè un ambiente non adeguato a determinate attività (adesso Cal Newport starà innalzando una OLA).Personalmente non sono d’accordo, la motivazione (come lo stesso Newport suggerisce) è una fase transitoria e che si limita solo all’approccio nei confronti di un’attività cognitiva. Quindi il mio dubbio resta, nonostante ci sforziamo di trovare un setting adeguato, e di manifestare la nostra volontà di metterci sui libri con interesse, ci sono sempre quei pensieri che ogni 2 o 3 righe vanno a focalizzarsi su altri problemi, o situazioni che non hanno nulla a che fare con l’apprendimento. Come superare questo tipo di abitudine? È un vizio innato o possiamo allenarci a schermarci dai pensieri quando facciamo qualcosa di interessante/impegnativo dal punto di vista cognitivo? Se si, come? Grazie in anticipo 🤗 Martyn.
Ciao Martyn! È una questione anche di allenamento, quello che dice il neurologo è giusto ma è anche parziale, ci sono moltissimi fattori in gioco... Hai letto il mio manuale gratuito di lettura efficace "Leggere per sapere"? Potrebbe darti degli spunti interessanti! Lo trovi qui: Www.alessandrodeconcini.com/leggerepersapere
@@alessandrodeconcini-adc sisi Alessandro l’ho già letto il tuo manuale e senza ombra di dubbio funziona, sempre se si riesce a mantenere alta la soglia dell’attenzione. Il mio discorso però verteva sul fatto proprio di distrazioni “immaginarie” e non tanto sull’applicazione di un metodo. Riprendo come esempio il lavoro di Newport, è un libro bellissimo e ricco di consigli, ma non tratta assolutamente l’aspetto riguardante la “concentrazione” inteso come attività cerebrale, infatti il suo lavoro è più improntato sull’approccio e sul comportamento da adottare per rendere prioritario un lavoro ad alta intensità cognitiva. Spesso la difficoltà sta proprio nell’astenersi da pensieri fuorvianti, che ahimè sono spontanei, e che non siano solo il frutto di cattive abitudini. Credo che l’abitudine influisca sull’approccio, ma la mancanza di attenzione inibisce anche la volontà inconscia di “apprendere”. Nel mio caso ad esempio, questo rende impossibile anche la meditazione oltre allo studio. Ciao 😊
Ciao sto seguendo molto i tuoi video in questo periodo, sono interessanti anche dal punto di vista lavorativo, potresti suggerirmi qualche tecnica per migliorare l'intelligenza o magari l'elasticità mentale grazie
Ciao Ale, secondo te, l'apprendimento diffuso funziona meglio seguendo le indicazioni che fornisci in questo video, o, come suggerisci nella live sull'apprendimento fuori dal contesto universitario/scolastico, se accompagnato dall'immersione?
Non confondiamo le cose: non è apprendimento diffuso è modalità di attenzione diffusa, cioè una serie di momenti in cui il cervello, rilassato, lavora in background su ciò che stavamo cercando di comprendere. È qualcosa che si verifica nelle pause, non mentre si applica il metodo di studio! Certamente l'immersione lo facilita!
Ciao Alessandro! Bellissimo ed utilissimo video come sempre! Volevo chiederti: Gli step 3 (Rielaborazione) e 4 (esercizio) con ciò che consigli su come attuarli, possono essere usati anche per la fase di ripasso? Grazie!
Quello che spieghi è il frutto di un processo di metacognizione che arriva dopo un lungo percorso di studio. Ho sempre fatto così inconsapevolmente e ho sempre avuto ottimi risultati a scuola. È quello che cerco di insegnare ai miei figli e ai miei studenti alle medie. Il problema però è che i libri sono già riassunti, sono già sottolineate le parole chiave o il concetto importante e alla fine del capitolo ci sono a volte degli schemi molto banali da completare. Scienze è una materia complessa, da capire per certi argomenti e con termini nuovi e specifici da imparare. Ma se si fornisce agli studenti la pappa pronta, come faranno loro stessi a fare quello sforzo di organizzazione secondo i propri schemi mentali? Tieni presente che oggi c'è una grossissima difficoltà nella comprensione del testo, che mi chiedo da dove venga. Ho avuto molti meno stimoli dei miei figli, ma alla loro età ero molto più avanti intellettualmente, nell'arrangiarmi, più abituata alla fatica.
Ho applicato la diffusione in un esercizio di chimica senza rendermi conto, sono stata due ore lì a cercare di risolverlo fino a quando mi sono stufata e ho detto basta vado a letto poi mentre ero sul cellulare al improvviso mi è venuta in mente la soluzione 😂, ho lanciato via il cellulare e sono tornata di corsa al esercizio per confermare la risposta ed eccola, mai un esercizio mi ha reso così felice
Ciao Alessandro, mi capita spesso che una volta studiato un argomento rielaborato ed esposto, quando poi ci torno dopo qualche giorno per ripeterlo non ricordo quasi niente... come si procede in questo caso? Tenendo conto di esami di diritto quindi pieni di informazioni e pagine
Il problema sta nel "quando poi ci torno dopo qualche giorno per ripeterlo"... Passa troppo tempo tra lo studio e il ripasso, quello che devi fare è cominciare a ripassare subito dopo aver studiato e mantenere le informazioni fresche nel tempo!
Come studiare per il test d'ingresso per ingegneria partendo dalle basi se non ricordi nulla e su quali testi o siti ? Meglio fare di più esercizi o concentrarsi di più sulla teoria?
La risposta, purtroppo, è entrambe le cose! Riprendi la teoria, magari partendo dalle parti più importanti e centrali, e fai un sacco di esercizio per allenarti in vista del momento della valutazione e consolidare le conoscenze 💪
Mi accorgo solo ora come le tecniche che esponi sono davvero necessarie, che siano questo o quelle del pacrar, della lettura efficace o della produzione di appunti Cornell. Se ce le avessero non solo spiegate ma fatte praticare al liceo (da esercizi mirati su singole capacità di studio ad attività che ne implicano tante allo stesso tempo, come quando si impara la chitarra: dapprima si impara solo a mettere un dito su una corda) l'apprendimento, la scuola, gli esami e l'università sarebbero stati molto più efficaci e arricchenti. Io cerco di introdurre, per quanto io possa, queste tecniche nel mio liceo, ma i colleghi di materia (stranamente non quelli che non insegnano la mia stessa), mi dicono che è una perdita di tempo, che gli allievi o l'hanno già imparato alle medie o dovrebbero impararlo da soli, che non è il nostro dovere insegnare queste cose, ma solo i nostri contenuti... Pazzesco. Sono dei reazionari dell'insegnamento, persino buoni professori, che si rivelano però su queste questioni assai aggressivi verso i tentativi di rinnovamento... li vedono come un'arroganza giovanile, come il rischio di ricadere in estremismi da tecniche di insegnamento sessantottine. Ê veramente difficile capire come farli accettare.
Eh già, sapessi quanto ho lottato per anni per portare queste cose nelle scuole. Ho fatto qualche corso grazie a qualche insegnante interessato ma per la maggior parte sono stato ignorato quando andava bene, bollato come "ragazzino arrogante che viene a insegnarmi come devo lavorare"... La scuola italiana è vecchia e chiusa all'innovazione.
@@alessandrodeconcini-adc Ho per di più l'impressione che sarebbe veramente utile ed efficace per gli studenti che Tutti i docenti facessero praticare questi metodi di studio. Se si tratta solo di un professorino qua e là non si può far granché. Lo vedo coi miei allievi: siccome sono l'unico a insegnare in modo per così dire "diverso" ve ne sono alcuni che non si fidano e preferiscono le vecchie inutili metodologie che ti fanno usare il doppio della fatica.
Ciao, ho sempre cercato di approfondire le capacità mentali di un individuo e ho dedotto che tra ogni individuo c'è una connessione. Non si può pensare di poter studiare senza delle basi. Chi ha scritto le basi ? Un altro individuo. Chia ha letto e migliorato le basi iniziali il secondo individuo. È il terzo ? Il terzo ha messo in pratica e perfezionato magari sempre connesso ad un team di individui connessi . La connessione tra gli individui e la materia prima. La nascita di ogni cosa. La realtà su l'esistenza di ogni singolo atomo presente sulla terra. In sostanza siamo tutti connessi e anche se non di comune accordo. Potrei spiegarti ore per farti capire.
Ciao Alessandro! Volevo chiederti: dopo aver compreso un testo e dopo i ripassi programmati, in media quanto tempo serve affinché il testo, facciamo ad esempio 7 pagine di sociologia, entri a far parte del mio patrimonio intellettuale, come "banalmente" il leggere e scrivere? Grazie come sempre per il tuo lavoro.
Ottima domanda questa! in genere hai due strade: - La prima è riservata a informazioni e attività che svolgi e sfrutti nella tua vita di tutti i giorni o per il tuo lavoro o di cui parli, leggi e ragioni spesso (come il leggere e scrivere o le informazioni di sociologia se ti sei un sociologo o fai il ricercatore in quel campo). In questo caso dopo un periodo relativamente breve con le ripetizioni programmate (un mese, forse qualcosina in più) puoi smettere di ripassare in modo pianificato e lasciare che semplicemente le informazioni tornino ad essere riutilizzate in maniera spontanea e si consolidino da sole. - La seconda strada è per informazioni che non usi spesso e che semplicemente vuoi avere come bagaglio culturale. A quel punto le ripetizioni programmate vanno portate avanti negli anni, ovviamente a distanze di tempo crescenti, ma per arrivare al livello "leggere e scrivere" ci vorranno anni.
Grazie per la risposta! Nel primo caso lo studio diventa il "saper fare", perciò il ricordo è molto più veloce perché è molto concentrato e attinente alla quotidiana. Ciò significa ricevere dall'ambiente gli stimoli che mi rievocano le informazioni attinenti da applicare. Così posso velocemente depositare nella memoria e fare mio. Quindi nel secondo caso lo studio è quel processo che produce come effetto di passaggi anteriori, mediante il quale posso attingere dal "deposito", ma non usandole spesso come nel primo caso ho bisogno di ripetizioni programmate. Quindi ho l'impressione che esista un dualismo ben marcato tra le due strade nella quale è il metodo a fare la differenza.
Video perfetto, molto utile, peccato per la lunghezza, in generale ti consiglio di fare video al più di 10 min, potresti aumentare le visualizzazioni... in questo caso non credo tu possa fare meglio in quanto erano 5 Macro fasi e certo non puoi parlare più velocemente però in generale direi di fare più video Focus su argomenti specifici dove possibile, parere personale, so che se bisogna parlare di un argomento abbastanza complesso non è facile.
Secondo te l'intelligenza si può sviluppare? Intendo dire: tolto chi nasce con qualche problema fisico/neurologico al cervello, gli altri possono diventare intelligenti? Perché sento molto spesso persone che dicono "lo studio non mi piace" e/o "non sono portato per lo studio" (come dicevi nel video), ma io sono convinto che sia più un problema di voglia che di incapacità
L'intelligenza in sé si sviluppa per motivi genetici e ambientali, e lo fa nell'infanzia e giovinezza. Impossibile aumentare il QI da adulti... Quello che si può fare è però imparare a usarla al meglio, sviluppare competenze che ci migliorino in come ragioniamo o lavoriamo. Insomma, il "motore" della macchina quello è, ma il pilota però può diventare sempre più abile a sfruttarlo. Altra cosa è la predisposizione e la voglia allo studio, che sono collegati all'intelligenza ma non sono la stessa cosa... E anche lì di sicuro si può migliorare!!
Ho un problema enorme con mate, anche se si estende a qualsiasi materia. Quando faccio il compito la parte del cervello inconscia prende il sopravvento e all'improvviso non capisco anche le consegne più semplici, questo a prescindere da quanto so l'argomento. Quando poi guardo il testo del compito dopo il tempo della verifica capisco tutto, anche senza ripasso, e noto che faccio degli errori che normalmente non farei MAI. Non scherzo quando dico che qualcuno mi prende metaforicamente il controllo, sembra quasi che faccia apposta a sbagliare...
Gabriele, il tuo sembrerebbe una manifestazione di ansia. Non va minimizzata ma neanche trasformata in una tragedia: dai un'occhiata ai miei video sull'ansia fatti col dott. Bartoletti e poi magari se la cosa persiste valuta di rivolgerti a un/una psicoterapeuta
Che non si debba esagerare ma anche che, si debba distinguere sostanza da sostanza. Un conto è impasticcarsi di adderall un altro è prendere caffeina, taurina ecc..
Io ultimamente sto facendo 60 minuti circa di studio focalizzato e se mi va circa 30 minuti di PlayStation, altre volte mi rilasso semplicemente senza fare niente bevendo un caffettino. Sotto i 60 mi sembra sempre di non aver letto niente, e per meno di 30 minuti non accendo neanche la consolle 🤣 Dici che è troppo? la proporzione in effetti è maggiore del 25-5 e 50-10 che proponi, però sto producendo. Comunque ho rimosso i social Dal telefono Ho lasciato solo RUclips, sai che è un toccasana, se mi va vi accedo solo da pc, ma se sono fuori casa non lo faccio, se proprio ho bisogno nei casi più rari posso entrarci dal browser del cell, ma non viene spontaneo, sono tendenzialmente più focalizzato sulla mia vita grazie a questo espediente, dovresti approfondire la cosa
io ho un problema: penso a qualsiasi cosa per troppo tempo e ne penso anche tante contemporaneamente...quardo un video mentre parlo con una persone mentre faccio i compiti mentre penso a qualcosa che non so nemmeno io...hahahah fa ridere ma è vero
Einstellung significa impostazione. Cioè ti sei impostato per esempio in una determinata maniera e non sei capace di cambiare la tua impostazione in quel momento
Gabriele, in matematica teoria e pratica sono strettamente connesse. Prova a ragionare su cosa ti blocca e creati magari uno schema di risoluzione degli esercizi per aiutarti!
Alessandro io per applicare il metodo in modo rigoroso ho pensato di consultare i miei libri liceali perchè sono strutturati , differentemente da quelli universitari, a definire programmaticamente quello che serve in termini di parole chiave e quiz
🏰 SCOPRI IL VIDEOCORSO COMPLETO SUL METODO DI STUDIO
► Sistema ADC: www.alessandrodeconcini.com/tutti-i-corsi/metodo-di-studio/studenti-universita
Alessandro De Concini: la perfetta sintesi tra la tipica curiosità e la voglia di conoscere di un bambino e la capacità narrativa di un divulgatore scientifico professionista! Grazie!!!
❤️❤️❤️
@@alessandrodeconcini-adc la comprensione é oggetto dell'unico desiderio dell'onnipotente. Il quale soddisfó la sua unica volontà servendosi esclusivamente del libero arbitrio.
Ció costituisce un assioma e dimostra l'esistenza del supremo, lo strumento di dio (libero arbitrio), lo spazio tempo della sua residenza (il settimo cielo)
Ehm... Ok
Apprezzo moltissimo la chiarezza e la completezza dei tuoi video, ma soprattutto l'onestà: lo studio richiede step diversi, sforzo attivo, esercizio e tempo.
Chiarezza, Sintesi e Centratura. Sei proprio dotato nella divulgazione. Grazie per questo vidéo.
❤️❤️💪
Io la bibliografia alla fine la amo. E’ una cosa troppo bella il fatto che tu la metta.
Questi video sono molto interessanti e istruttivi, youtube dovrebbe essere pieno di canali come il tuo. Si vede il tuo impegno nei video bravo!
Grazie Giorgio 💪💪
Ale sei illuminante,come sempre!
Confermo, quando studiavo materie di ingegneria civile, facevo sempre 15min di studio e altri 15 di sonno. In totale mi bastavano un paio d’ore al giorno per studiare e dare gli esami.
Sembra poco ma per me era sufficiente. Alla fine mi sono laureato in quinquennale in 5anni e mezzo, inclusi 3 mesi di Erasmus.
Grazie mille... mi sembri l'unico di tutti quelli che ho sentito parlare sull'argomento che si è ricordato che al mondo c'è anche chi si vuole laureare in matematica, fisica, informatica e ingegneria... e soprattutto è bellissimo che tu metta in evidenza il fatto che la sola memoria per noi più che per gli altri è completamente inutile dando comunque degli ottimi consigli che possono valere anche per noi... confermo che la fase della rielaborazione è veramente cruciale così come è imprescindibile la tecnica del carro armato all'inizio. Spesso mi blocco perchè mi impongo di non procedere fino a quando non ho fatto mio con la logica il passaggio che non mi torna. Questo da un lato mi dà la comprensione reale ma dall'altro mi rallenta tantissimo ed è frustrante. Spesso mi sento dire che dovrei andare avanti e non perdere tempo ma non ci riesco. È più forte di me. Vorrei qualche consiglio su questo per favore. Grazie mille
Io in realtà concordo con te, meglio rallentare che lasciare buchi di comprensione!
Ciao! Ti ho conosciuto tramite un annuncio che mi ha messo RUclips. Mi piacciono molto i tuoi video della scuola!
Benvenuto Fabio 😊
Stupendo Grazie Prof Alessandro!
Bel video, complimenti! Lucido ed esaustivo. Un paio di contributi qui di seguito.
Quasi tutti gli esami che si sostengono all'università (soprattutto nelle facoltà STEM) servono a fornire un insieme ristretto e ben delimitato di *strumenti* che sono necessari per svolgere la propria proferssione. Per esempio, il corso di analisi che si segue ad ingegneria ed a fisica serve soprattutto per studiare il comportamento (statico o dinamico) di un "sistema" fisico (un ponte che regge un treno, un aereo che vola, etc.). Se non si ha almeno una mezza idea di quale sia *questo* scopo *pratico* che si sta cercando di perseguire, studiare le sue basi *teoriche* è quasi impossibile. Quindi, cominciate col chiedervi a cosa diavolo serve la "roba" che vi accingete a studiare e cominciate ad analizzare sommariamente uno o due casi di applicazione. Per esempio, come diavolo si calcola la deformazione del ponte sotto il carico dovuto al treno?
Studiare roba *teorica* sottopone la mente ad un grosso carico concettuale dovuto all'eccesso di *astrazione*. È molto più facile se si riesce a stabilire qualche "risultato intermedio" di carattere molto *pratico* e sul quale sia facile eseguire una valutazione dei risultati ottenuti (insomma: una "applicazione" od un "esercizio" di livello non banale). Se ci si pone l'obiettivo di riuscire a calcolare (in linea di larga massima) la deformazione elastica di un ponte "giocattolo" usando le tecniche di analisi che si stanno studiando, è più facile capire cosa si deve sapere, come si devono usare questi strumenti e come valutare la affidabilità dei propri risultati. Non è importante che sia una cosa *realistica* (quello ve lo faranno fare a fisica ed a scienza delle costruzioni). L'importante è che vi permetta di darvi alcuni obiettivi *intermedi* chiari su cui focalizzare la vostra attenzione.
In genere, è molto più facile lavorare in questo modo ("per obiettivi") se si fa largo uso di strumenti digitali (ad esempio, sviluppando piccoli programmi che implementano la soluzione matematica del problema) e se si attinge a piene mani alle fonti che il web rende disponibile. Per esempio, date un'occhiata a questi corsi di matematica per l'ingegneria della Washington University tenuti dal Professor Steve Brunner: ruclips.net/user/Eigensteveplaylists . Oppure, date un'occhiata all'approccio "learn the math by programming" del Professor Allen B. Downey dell'Olin College, implementato nei libri di GreenTea Press: greenteapress.com/wp/ . Un altro bell'esempio di "learn by doing" sono questi due testi: www.amazon.it/Elementary-Mechanics-Using-Python-Analytical/dp/3319386840 e nostarch.com/doingmathwithpython .
Grazie e complimenti per queste info
Grandissimo video, che fortunati siamo ad avere te carissimo.
❤️❤️💪
ciao Alessandro, scusa il disturbo ma volevo chiederti un paio di domande: secondo te quante ore sarebbero efficaci per ogni sessioni di studio? da premettere che sono uno studente di medicina e ogni materia contiene argomenti molto vasti che richiedono molto tempo per essere analizzati.
A tal proposito, quando una materia contiene tante informazioni e concetti, qual è il modo migliore per schematizzarla senza rischiare di dimenticare concetti, definizioni e nomi tecnici da ricordare a memoria?
P.S. sei il mio unico appiglio per poter studiare un metodo di studio vista la scarsità di competenza su youtube italia, ed è per questo che ti stimo tantissimo. stai facendo un lavoro fenomenale riuscendo ad aiutare le vite di migliaia di noi studenti. Grazie!
questo video è fantastico, mi è piaciuto davvero un sacco! ti ho appena scoperto, per caso, guarda un po' dopo una lunga sessione di studio di algebra lineare... sono ferma in un punto fisso proprio perché mi autoconvinco di "non essere portata". grazie perché mi hai dato degli spunti davvero interessanti! colgo l'occasione per chiederti: come si recuperano delle lacune che formano le basi di una materia universitaria? ha senso rimettersi a studiare i libri delle superiori e delle medie per poter dare qualche esame?
Grazie mille Susie 😊
Secondo me ha senso recuperare chiedendo aiuto a qualcuno di esperto della materia perché se hai lacune arretrate difficilmente sarai anche in grado di valutare quali libri ti servono ecc... Quindi magari trova qualcuno di competente e chiedigli una mano 💪
Ciao Alessandro, complimenti (come sempre) per i contenuti che proponi. Ho letto anche dei libri da te consigliati, lo studente strategico, deep work e adesso sto iniziando procastinare yes no. Ho notato che anche nella sola “lettura” ossia quella non finalizzata allo studio, c’è sempre un pensiero, o una situazione o qualsiasi cosa che mi porta a perdere l’attenzione. Mi sono confrontato con un neurologo il quale mi ha risposto che quando non si raggiunge un determinato focus cognitivo c’è una mancanza di motivazione o un “setting” sbagliato, cioè un ambiente non adeguato a determinate attività (adesso Cal Newport starà innalzando una OLA).Personalmente non sono d’accordo, la motivazione (come lo stesso Newport suggerisce) è una fase transitoria e che si limita solo all’approccio nei confronti di un’attività cognitiva. Quindi il mio dubbio resta, nonostante ci sforziamo di trovare un setting adeguato, e di manifestare la nostra volontà di metterci sui libri con interesse, ci sono sempre quei pensieri che ogni 2 o 3 righe vanno a focalizzarsi su altri problemi, o situazioni che non hanno nulla a che fare con l’apprendimento. Come superare questo tipo di abitudine? È un vizio innato o possiamo allenarci a schermarci dai pensieri quando facciamo qualcosa di interessante/impegnativo dal punto di vista cognitivo? Se si, come? Grazie in anticipo 🤗 Martyn.
Ciao Martyn! È una questione anche di allenamento, quello che dice il neurologo è giusto ma è anche parziale, ci sono moltissimi fattori in gioco... Hai letto il mio manuale gratuito di lettura efficace "Leggere per sapere"?
Potrebbe darti degli spunti interessanti!
Lo trovi qui: Www.alessandrodeconcini.com/leggerepersapere
@@alessandrodeconcini-adc sisi Alessandro l’ho già letto il tuo manuale e senza ombra di dubbio funziona, sempre se si riesce a mantenere alta la soglia dell’attenzione. Il mio discorso però verteva sul fatto proprio di distrazioni “immaginarie” e non tanto sull’applicazione di un metodo. Riprendo come esempio il lavoro di Newport, è un libro bellissimo e ricco di consigli, ma non tratta assolutamente l’aspetto riguardante la “concentrazione” inteso come attività cerebrale, infatti il suo lavoro è più improntato sull’approccio e sul comportamento da adottare per rendere prioritario un lavoro ad alta intensità cognitiva. Spesso la difficoltà sta proprio nell’astenersi da pensieri fuorvianti, che ahimè sono spontanei, e che non siano solo il frutto di cattive abitudini. Credo che l’abitudine influisca sull’approccio, ma la mancanza di attenzione inibisce anche la volontà inconscia di “apprendere”. Nel mio caso ad esempio, questo rende impossibile anche la meditazione oltre allo studio. Ciao 😊
Bravo, molto interessante e stimolante
Grazie mille 🙂
Ciao sto seguendo molto i tuoi video in questo periodo, sono interessanti anche dal punto di vista lavorativo, potresti suggerirmi qualche tecnica per migliorare l'intelligenza o magari l'elasticità mentale grazie
Ciao Ale, secondo te, l'apprendimento diffuso funziona meglio seguendo le indicazioni che fornisci in questo video, o, come suggerisci nella live sull'apprendimento fuori dal contesto universitario/scolastico, se accompagnato dall'immersione?
Non confondiamo le cose: non è apprendimento diffuso è modalità di attenzione diffusa, cioè una serie di momenti in cui il cervello, rilassato, lavora in background su ciò che stavamo cercando di comprendere.
È qualcosa che si verifica nelle pause, non mentre si applica il metodo di studio!
Certamente l'immersione lo facilita!
Ciao, che tipo di scherma mi consigli di usare per diritto privato e microeconomia?
Dipende dall'argomento specifico ma spesso le mappe mentali possono andare bene per materie come queste!
Ciao Alessandro! Bellissimo ed utilissimo video come sempre! Volevo chiederti: Gli step 3 (Rielaborazione) e 4 (esercizio) con ciò che consigli su come attuarli, possono essere usati anche per la fase di ripasso? Grazie!
Ciao Alberto! La Rielaborazione meglio non sfruttarla in fase di ripasso, allunga troppo i tempi, mentre l'esercizio, il testing, è consigliatissimo!
@@alessandrodeconcini-adc d’accordo grazie mille!
Davvero bel video... Complimenti man....
Quello che spieghi è il frutto di un processo di metacognizione che arriva dopo un lungo percorso di studio. Ho sempre fatto così inconsapevolmente e ho sempre avuto ottimi risultati a scuola. È quello che cerco di insegnare ai miei figli e ai miei studenti alle medie. Il problema però è che i libri sono già riassunti, sono già sottolineate le parole chiave o il concetto importante e alla fine del capitolo ci sono a volte degli schemi molto banali da completare. Scienze è una materia complessa, da capire per certi argomenti e con termini nuovi e specifici da imparare. Ma se si fornisce agli studenti la pappa pronta, come faranno loro stessi a fare quello sforzo di organizzazione secondo i propri schemi mentali? Tieni presente che oggi c'è una grossissima difficoltà nella comprensione del testo, che mi chiedo da dove venga. Ho avuto molti meno stimoli dei miei figli, ma alla loro età ero molto più avanti intellettualmente, nell'arrangiarmi, più abituata alla fatica.
Tanta roba ❤
Ho applicato la diffusione in un esercizio di chimica senza rendermi conto, sono stata due ore lì a cercare di risolverlo fino a quando mi sono stufata e ho detto basta vado a letto poi mentre ero sul cellulare al improvviso mi è venuta in mente la soluzione 😂, ho lanciato via il cellulare e sono tornata di corsa al esercizio per confermare la risposta ed eccola, mai un esercizio mi ha reso così felice
Ciao Alessandro, mi capita spesso che una volta studiato un argomento rielaborato ed esposto, quando poi ci torno dopo qualche giorno per ripeterlo non ricordo quasi niente... come si procede in questo caso? Tenendo conto di esami di diritto quindi pieni di informazioni e pagine
Il problema sta nel "quando poi ci torno dopo qualche giorno per ripeterlo"... Passa troppo tempo tra lo studio e il ripasso, quello che devi fare è cominciare a ripassare subito dopo aver studiato e mantenere le informazioni fresche nel tempo!
Come studiare per il test d'ingresso per ingegneria partendo dalle basi se non ricordi nulla e su quali testi o siti ? Meglio fare di più esercizi o concentrarsi di più sulla teoria?
La risposta, purtroppo, è entrambe le cose! Riprendi la teoria, magari partendo dalle parti più importanti e centrali, e fai un sacco di esercizio per allenarti in vista del momento della valutazione e consolidare le conoscenze 💪
Mi accorgo solo ora come le tecniche che esponi sono davvero necessarie, che siano questo o quelle del pacrar, della lettura efficace o della produzione di appunti Cornell. Se ce le avessero non solo spiegate ma fatte praticare al liceo (da esercizi mirati su singole capacità di studio ad attività che ne implicano tante allo stesso tempo, come quando si impara la chitarra: dapprima si impara solo a mettere un dito su una corda) l'apprendimento, la scuola, gli esami e l'università sarebbero stati molto più efficaci e arricchenti.
Io cerco di introdurre, per quanto io possa, queste tecniche nel mio liceo, ma i colleghi di materia (stranamente non quelli che non insegnano la mia stessa), mi dicono che è una perdita di tempo, che gli allievi o l'hanno già imparato alle medie o dovrebbero impararlo da soli, che non è il nostro dovere insegnare queste cose, ma solo i nostri contenuti... Pazzesco. Sono dei reazionari dell'insegnamento, persino buoni professori, che si rivelano però su queste questioni assai aggressivi verso i tentativi di rinnovamento... li vedono come un'arroganza giovanile, come il rischio di ricadere in estremismi da tecniche di insegnamento sessantottine. Ê veramente difficile capire come farli accettare.
Eh già, sapessi quanto ho lottato per anni per portare queste cose nelle scuole.
Ho fatto qualche corso grazie a qualche insegnante interessato ma per la maggior parte sono stato ignorato quando andava bene, bollato come "ragazzino arrogante che viene a insegnarmi come devo lavorare"...
La scuola italiana è vecchia e chiusa all'innovazione.
@@alessandrodeconcini-adc Ho per di più l'impressione che sarebbe veramente utile ed efficace per gli studenti che Tutti i docenti facessero praticare questi metodi di studio. Se si tratta solo di un professorino qua e là non si può far granché. Lo vedo coi miei allievi: siccome sono l'unico a insegnare in modo per così dire "diverso" ve ne sono alcuni che non si fidano e preferiscono le vecchie inutili metodologie che ti fanno usare il doppio della fatica.
Hai per caso un account lichess per una partitina a scacchi?
Ce l'ho, mi chiamo AdC-Deco!
Ma in questi giorni gioco poco, sto traslocando l'ufficio 😬
Ciao, ho sempre cercato di approfondire le capacità mentali di un individuo e ho dedotto che tra ogni individuo c'è una connessione. Non si può pensare di poter studiare senza delle basi. Chi ha scritto le basi ? Un altro individuo. Chia ha letto e migliorato le basi iniziali il secondo individuo. È il terzo ? Il terzo ha messo in pratica e perfezionato magari sempre connesso ad un team di individui connessi . La connessione tra gli individui e la materia prima. La nascita di ogni cosa. La realtà su l'esistenza di ogni singolo atomo presente sulla terra. In sostanza siamo tutti connessi e anche se non di comune accordo. Potrei spiegarti ore per farti capire.
interessante come punto di vista! Una prospettiva che secondo me si potrebbe applicare anche ad altri campi, in caso
L’attività sportiva va bene nella fase di diffusione?
Sì, a patto che non sia troppo intensa!
Ciao Alessandro!
Volevo chiederti: dopo aver compreso un testo e dopo i ripassi programmati, in media quanto tempo serve affinché il testo, facciamo ad esempio 7 pagine di sociologia, entri a far parte del mio patrimonio intellettuale, come "banalmente" il leggere e scrivere?
Grazie come sempre per il tuo lavoro.
Ottima domanda questa! in genere hai due strade:
- La prima è riservata a informazioni e attività che svolgi e sfrutti nella tua vita di tutti i giorni o per il tuo lavoro o di cui parli, leggi e ragioni spesso (come il leggere e scrivere o le informazioni di sociologia se ti sei un sociologo o fai il ricercatore in quel campo). In questo caso dopo un periodo relativamente breve con le ripetizioni programmate (un mese, forse qualcosina in più) puoi smettere di ripassare in modo pianificato e lasciare che semplicemente le informazioni tornino ad essere riutilizzate in maniera spontanea e si consolidino da sole.
- La seconda strada è per informazioni che non usi spesso e che semplicemente vuoi avere come bagaglio culturale. A quel punto le ripetizioni programmate vanno portate avanti negli anni, ovviamente a distanze di tempo crescenti, ma per arrivare al livello "leggere e scrivere" ci vorranno anni.
Grazie per la risposta!
Nel primo caso lo studio diventa il "saper fare", perciò il ricordo è molto più veloce perché è molto concentrato e attinente alla quotidiana.
Ciò significa ricevere dall'ambiente gli stimoli che mi rievocano le informazioni attinenti da applicare. Così posso velocemente depositare nella memoria e fare mio.
Quindi nel secondo caso lo studio è quel processo che produce come effetto di passaggi anteriori, mediante il quale posso attingere dal "deposito", ma non usandole spesso come nel primo caso ho bisogno di ripetizioni programmate.
Quindi ho l'impressione che esista un dualismo ben marcato tra le due strade nella quale è il metodo a fare la differenza.
Video perfetto, molto utile, peccato per la lunghezza, in generale ti consiglio di fare video al più di 10 min, potresti aumentare le visualizzazioni... in questo caso non credo tu possa fare meglio in quanto erano 5 Macro fasi e certo non puoi parlare più velocemente però in generale direi di fare più video Focus su argomenti specifici dove possibile, parere personale, so che se bisogna parlare di un argomento abbastanza complesso non è facile.
Mi piace come ha detto palle con la P maiuscola bravo👍
Secondo te l'intelligenza si può sviluppare? Intendo dire: tolto chi nasce con qualche problema fisico/neurologico al cervello, gli altri possono diventare intelligenti? Perché sento molto spesso persone che dicono "lo studio non mi piace" e/o "non sono portato per lo studio" (come dicevi nel video), ma io sono convinto che sia più un problema di voglia che di incapacità
L'intelligenza in sé si sviluppa per motivi genetici e ambientali, e lo fa nell'infanzia e giovinezza. Impossibile aumentare il QI da adulti...
Quello che si può fare è però imparare a usarla al meglio, sviluppare competenze che ci migliorino in come ragioniamo o lavoriamo.
Insomma, il "motore" della macchina quello è, ma il pilota però può diventare sempre più abile a sfruttarlo.
Altra cosa è la predisposizione e la voglia allo studio, che sono collegati all'intelligenza ma non sono la stessa cosa... E anche lì di sicuro si può migliorare!!
@@alessandrodeconcini-adchai visto initial D giusto?
Mi piace come spieghi
1:28 incredibile, la stessa Barbara Oakley che ha fatto il corso su Coursera "learning how to learn" che feci tempo fa
Oh yeah, corso meraviglioso!
esempi pratici?
Ho un problema enorme con mate, anche se si estende a qualsiasi materia. Quando faccio il compito la parte del cervello inconscia prende il sopravvento e all'improvviso non capisco anche le consegne più semplici, questo a prescindere da quanto so l'argomento. Quando poi guardo il testo del compito dopo il tempo della verifica capisco tutto, anche senza ripasso, e noto che faccio degli errori che normalmente non farei MAI. Non scherzo quando dico che qualcuno mi prende metaforicamente il controllo, sembra quasi che faccia apposta a sbagliare...
Gabriele, il tuo sembrerebbe una manifestazione di ansia.
Non va minimizzata ma neanche trasformata in una tragedia: dai un'occhiata ai miei video sull'ansia fatti col dott. Bartoletti e poi magari se la cosa persiste valuta di rivolgerti a un/una psicoterapeuta
che ne pensi di questa crescita esponenziale del consumo di farmaci o integratori nootropi.
Che non si debba esagerare ma anche che, si debba distinguere sostanza da sostanza. Un conto è impasticcarsi di adderall un altro è prendere caffeina, taurina ecc..
@@alessandrodeconcini-adc io sto usando la bacoba monnieri
Ma dov'è la bibliografia di barbara oakley?
Nel mio cuore 😅 non capisco bene cosa intendi con questa domanda, cito sempre Barbara Oakley
@@alessandrodeconcini-adc ciao volevo sapere i nomi dei libri di B. Oakley che mi potresti consigliare di acquistare. Grazie mille,ti seguo spesso
@user-oc3jy1fi8e ti direi A mind for numbers è il più importante!
Manderei il filmato per far capire tutto. E si capisce tutto.
Io ultimamente sto facendo 60 minuti circa di studio focalizzato e se mi va circa 30 minuti di PlayStation, altre volte mi rilasso semplicemente senza fare niente bevendo un caffettino.
Sotto i 60 mi sembra sempre di non aver letto niente, e per meno di 30 minuti non accendo neanche la consolle 🤣 Dici che è troppo? la proporzione in effetti è maggiore del 25-5 e 50-10 che proponi, però sto producendo.
Comunque ho rimosso i social Dal telefono Ho lasciato solo RUclips, sai che è un toccasana, se mi va vi accedo solo da pc, ma se sono fuori casa non lo faccio, se proprio ho bisogno nei casi più rari posso entrarci dal browser del cell, ma non viene spontaneo, sono tendenzialmente più focalizzato sulla mia vita grazie a questo espediente, dovresti approfondire la cosa
Se sta andando bene per te è un poco tirata ma non cambierei...piuttosto eviterei la play nelle pause, troppo stancante!
Spiegami la punteggiatura grazie
io ho un problema: penso a qualsiasi cosa per troppo tempo e ne penso anche tante contemporaneamente...quardo un video mentre parlo con una persone mentre faccio i compiti mentre penso a qualcosa che non so nemmeno io...hahahah fa ridere ma è vero
niente di nuovo, ma almeno ha l'onestà di dire chi ha inventato quello che dice, a differenza di altri
Einstellung significa impostazione. Cioè ti sei impostato per esempio in una determinata maniera e non sei capace di cambiare la tua impostazione in quel momento
ciao Alessandro Io ho di matematica capisco la teoria ma non la pratica non capisco perché ?
Gabriele, in matematica teoria e pratica sono strettamente connesse. Prova a ragionare su cosa ti blocca e creati magari uno schema di risoluzione degli esercizi per aiutarti!
Vale anche per fisica
Yes
L intro sembro io quando inizio a studiare diritto romano AHAHHAHAH
🤣🤣🤣
Alessandro io per applicare il metodo in modo rigoroso ho pensato di consultare i miei libri liceali perchè sono strutturati , differentemente da quelli universitari, a definire programmaticamente quello che serve in termini di parole chiave e quiz
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SENZA CONDIZIONI NON SI ARRIVA A POTER DIMOSTRARE NULLA😕....LA BALLA DEL FIENO LA DEVI FAR ROTOLARE SU TERRENI DIFFERENTI😕😁👋
Stupendo Grazie Prof Alessandro!