Se per 'naturale' si intende, convenzionalmente, vini con una conduzione agronomica senza prodotti di sintesi, con pochissimo interventismo in cantina, fermentazioni con lieviti non selezionati e solfitazione molto bassa mi viene da citare Leroy, DRC, Leflaive e buona parte dei più grandi produttori di Borgogna. Henri Bonneau per lo Chateauneuf du Pape, Thierry Allemand in zona Cornas, i migliori produttori di Loira e molti molti altri. In Italia Soldera, Rinaldi, Cappellano, Valentini, eccetera. Per non parlare di Champagne con Selosse, Bereche, Boulard, Lahaye e davvero tantissimi altri produttori (nonchè Cristal di Roederer prodotto da vigne quasi interamente in biodinamica). Il punto è se i vini sono fatti bene o fatti male, se hanno difetti o se sono 'puliti', se sono specchio del vitigno e del terroir di appartenenza oppure no. Un dato incontrovertibile è che le zone più rinomate della viticoltura (con l'eccezione di Bordeaux ma anche lì si è cominciato, ormai) hanno iniziato una massiva conversione 'bio' da almeno un paio di decenni per recuperare fertilità dei suoli e biodiversità. Con buona pace del signor Cotarella che entra a gamba tesa nel dibattito (ammesso che ci sia) davvero fuori tempo massimo. Mi piacerebbe vederlo mentre dice a Madame Lalou Bize Leroy che i suoi vini sono inganni per i consumatori 😅
Il sig. Cotarella sarà anche un affermato enologo ma ovviamente, essendo anche produttore, non può far altro che tirare acqua al proprio mulino; opinione mia personale, ogni volta che mi capita di ascoltare una sua intervista/intervento ho sempre l'impressione che non sia sincero e la racconti come gli fa più comodo...va da se che per mia scelta non ho mai acquistato una bottiglia del suo marchio preferendo spendere i miei soldi per vini prodotti da aziende di piccole dimensioni che non puntano per ovvi motivi a fare grandi numeri. Detto questo, penso che l'utilizzo spropositato della chimica porti alla standardizzazione del prodotto e quindi sono favorevole a qualunque filosofia "alternativa" di produzione che esalti un vitigno e le caratteristiche del territorio di provenienza; quindi ben vengano produttori che si impegnano a raggiungere un buon risultato cercando di limitare il più possibile l'uso di sostanze "chimiche" che, anche se legali, alla fine le ritroviamo nel bicchiere e magari tra qualche anno ci diranno che sono nocive (come già accade per i conservanti nell'industria alimentare)
@@robertoguerrini9100le piccole aziende come dici tu fanno piccoli numeri ma di conseguenza i prezzi sono alti e non rispecchiano il reale valore della bottiglia....
Ciao Maurizio... Da un po sono iscritto al tuo canale , ma solo in questi giorni, avendo un po di tempo disponibile, mi sono messo a seguire parecchi tuoi video e mi sento obbligato a farti i miei complimenti non solo per la tua notevole preparazione in materia, ma anche per la tua bravura a mettere su i filmati ,e per la tua simpatia! Veramente Complimenti...Veramente Bravo!!! Un grosso saluto e 🍷🍷🍷
Preciso, esaustivo, tecnico...sempre sul pezzo, veramente. Sei "uno" dei pochi motivi per cui uso youtube. Io adoro Angiolino Maule, lis Neris e Terre di Lavoro❤
Bravo Maurizio sempre esaustivo,argomento ostico!!!! A me piacciono entrambi ,e vendo tutte e due le categorie,con gran piacere ,per le polemiche !!! Chissene!!!!!
Da un paio d'anni è stata aperta un'enosteria che offre vini naturali a un paio di minuti a casa mia. Che dire? Oltre che gratificante, è un'esperienza di grande interesse. Si tratta perlopiù di piccole produzioni molte delle quali sono addirittura artigianali, vendemmie eroiche su terreni ripidi, con vitigni ibridi resistenti o comunque con trattamenti minimizzati, e visti gli scarsi ritocchi in cantina, esaltano le specificità del vitigno, del territorio, e della forma di allevamento (e anche dell'annata più o meno favorevole). Quando poi i produttori caricano nei social video in cui mostrano le loro pratiche di cantina o invitano i consumatori ad andare a trovarli in vigneto e in cantina l'interesse per la loro attività e i loro risultati è ancora maggiore.
Intanto complimenti per il video e per l'esposizione chiara e neutrale di un argomento sicuramente divisivo. Per quel che mi riguarda, ho provato vari vini naturali della mia zona (RE PR MO) quindi i famigerati naturaloni rifermentati in bottiglia e andavano tutti dallo schifo al poco buono 😂 Giuro, per me anche il classico Lambrusco Emilia IGT delle Riunite con tappo a fungo in plastica è meglio. E a provare vini naturali fermi di altre zone non ci penso proprio, perchè investire cospicue somme in un nebbiolo naturale probabilmente carico di difetti, quando per 15 Euro posso acquistare, tanto per fare un esempio, uno splendido Carema o Donnas dei Produttori, questo sì un vero esempio di attaccamento al territorio e viticultura eroica, altro che il vignaiolo hipster folgorato sulla via di Damasco che mette i corni di letame biodinamico sotto le vigne...Discorso diverso per il biologico, quello mi fa piacere e cerco sempre di comprare e sostenere cantine che producono BIO. Alla fine della fiera la mia risposta ai vini naturali è come la tua chiusura dei video con la Rappresentante di Lista ---> "con le gambe, con il culo, coi miei occhi CIAO" 👋
Davicoco...esistono cattivi vini...perché ci sono pessimi bevitori...e lei non so cosa sia dei due...inaffidabile...x quanto riguarda Ponzio Pilato conduttore...preparato ma molto politicante...tipo chi comanda l'europa
Vino naturale…mi viene in mente mio zio che quando aveva bisogno in cantina mi chiamava per dargli una mano. Solo “succo” d’uva e nient’altro e si sentiva tutta la “magia” aprendo una sua bottiglia.😢 Grande video a parte le “battute”.😁
sig Pandolfi vorrei approfittare della sua pazienza e cortesia per una domanda. Imbottigliato inizio giugno vino bianco (bollicine trevigiane)senonchè all apertura delle bottiglie dopo circa un mese,nelle medesime non rimane granchè.Posso ovviare,in seguito, a questo fenomeno?Grazie infinite
Ultimamente mi sono interessato maggiormente ai produttori biodinamici/naturali per scoprire un po' questo mondo, specialmente dopo aver letto online diversi articoli che criticavano un po' questa filosofia; avrei una domanda per Maurizio e per chiunque voglia rispondermi: cosa ne pensi/pensate dei prodotti della cantina Orsogna che mi sembra abbraccino una filosofia "green", tra il biologico e il biodinamico? Sarei curioso di provare qualcosa, specialmente alcuni autoctoni poco conosciuti e riscoperti negli ultimi tempi (es. la Maiolica)
Conosco la cantina di nome, ma tra le centinaia di migliaia di etichette presenti sul mercato italiano, non mi è mai capitata l'occasione di assaggiare questi vini... Comunque fai molto bene ad essere curioso e a provare vini e ubi diverse 😉🍷
La quantità di alcol non dipende dal tipo di vinificazione o di coltivazione Ma dalla quantità di zucchero che si produce nell'acino durante la maturazione dello stesso e ovviamente per uno stesso vino cambia da annata ad annata🍷
Aggiungerei x completezza...che dipende dalla scelta del produttore...nel senso che prima raccogli le uve...e meno gradi alcolici finali avrai...con l'acidità che viaggia nel self senso contrario... più acidità all'inizio meno nel finale...
Credo sia più una scelta dettata dal mercato che da reali cambiamenti , credo che Cottarelli abbia ragione e che i vini tradizionali ma quelli buoni siano naturali( no cantine che fanno numeri).Il resto lo capiremo con il 2025 con le nuove etichette.
Cottarelli non ha nessuna ragione. Cottarelli difende l'industria, che per minimizzare perdite ed errori sulle milioni e milioni di ettolitri di vino che abbiamo giustifica qualunque porcata esistente sul mercato, il risultato? I vini sono tutti uguali. Bere naturale è un'esperienza. Spesso anche più economica ma più vera.
@@giuseppesoricaro2973 No, non tutti certo. Ci mancherebbe. Esiste chi lavora convenzionale e con metodo. Il restante 80% dell'industria è omologata alle stessi 3 o 4 ceppi di lievito e all'uso smodato di solfiti con i quali puoi anche lavare il pavimento con il vino bianco e rimetterlo in bottiglia e nessuno se ne accorge. La realtà in Italia è questa. Se in Borgogna stanno passando piano piano a Naturale e biodinamico una ragione ci sarà. Dovremmo prendere esempio.
@@giuliopini5386bravo Giulio...il Domaine de la Romanee Conti che è forse la cantina di borgogna più famosa al mondo... è biodinamica praticamente da sempre solo che non lo dicono...
Purtroppo non c'è modo di poterlo fare leggendo solo l'etichetta, a meno che il produttore non sia biodinamico, tipologia di vini appartenenti al mondo dei vini naturali ma non è l'unica, quindi con la certificazione indicata in etichetta con il marchio Demeter. Come dicevo nel video, negli altri casi non c'è modo, se non parlando con chi te lo vende🍷
Il suggerimento di chiedere a chi propone e vende questa tipologia di vini consigli per l'acquisto lascia il tempo che trova, come chiedere al fruttivendolo se le pere o le mele sono buone e succose.
....a mio avviso un "naturale" ritorno alle origini della vinificazione che, con l'evoluzione enologica ed agronomica attuale permette di generare prodotti interessantissimi!
Quanta confusione! Io nel dubbio ho girato diverse fiere di vini naturali per farmi un idea e continuerò a farlo..Non tutti sono di mio gradimento, ma nel complesso apprezzo molto il lavoro che ci sta' dietro e i vari vini essendo molto diversi tra loro suscitano sempre molta curiosità.. Trovo molto più strano bere, ad esempio, un noto Lugana che anno dopo anno è sempre lo stesso rispetto ad uno che non lo è..Ad ognuno il suo vino!!
Naturali, bio, ecc. sono tutto le parole per spillare i soldi dal consumatore trainato dalla moda. I vini vanno bevuti perché piaciono e perché impattono alcoliacamente. Tutto il resto è una demogagogia. Mi piace Rioja che non è pura neanche e Barbera di monferatto. Ma anche altri vini buoni. Il resto della suddivisione è dell'etichetta percui il prodotto di mercato che ha un prezzo dal venditore, ma io guardo il valore e stigmatizzo il prezzo
Semplicemente pagheremo di più il vino buono. Mi sa che il nonno non ha tutti i torti: senza certificazioni e discipline, etc, preferisco aprire una bottiglia mediamente piu importante. Ma parlo per me. In generale, "toccare" il prodotto naturale è per definizione un errore. Confido in un buon equilibrio nel nome del buon vino.
Secondo me chi fa i vini "naturali" lo fa per una rispettabilissima scelta. È assurdo che gli enologi con tanto di cappello se la prendano con loro, e viceversa ! Ognuno deve accettare i rischi del proprio mestiere: eccessiva uniformità dei vini da un lato, e ottimi vini che potrebbero facilmente trasformarsi in aceto. Nel primo caso l'enologo fa arrivare a tutti gli sbevazzoni del mondo un prodotto significativo, nel secondo caso il vitivinicoltore esalta al massimo la qualità e la variabilità del vino locale. Comunque basta con questi litigi e pavoneggiamenti !!! Prosit !!!
E' molto triste che ci sia bisogno di chiamarlo naturale per distinguerlo... quando invece dovrebbe essere l'unica maniera di farlo. E intanto i maggiori produttori (industriali) ingannano i consumatori facendo credere di essere piccole aziende agricole con il nonno che va ancora a zappare la terra a mano e parlano di sostenibilita' (parola generica vuota di significato) e terroir quando i vini sono fatti a stampino da enologi che "curano" decine (se non centinaia) di aziende. Produttori che abbagliano con cantine da milioni di euro sbrillucicanti cosi da far dimenticare il vino di cui non si riesce a finire una bottiglia. Aprite gli occhi gente...supportate i produttori artigiani!
Problema sono i costi. Mio zio contadino fa vino naturale a 2 euro a litro. Ha tutte le caratteristiche organolettiche dei "vini naturali" che bevi in giro. "Puzzette", acidità ecc ecc.. Ormai il vino è tutto business
Con questo giudizio così generico e generalizzante, stai dando del deficiente a centinaia di migliaia di persone che producono e bevono vini naturali in tutto il mondo... Francamente non credo che le cose stiano proprio così, ma altrettanto chiaramente rispetto la tua idea 😉🍷
Non fa per me... non concordo affatto con la filosofia che sta dietro a questa tipologia di vini. Nel caso dell'agricoltura biodinamica poi, il mio rifiuto e` assoluto - non intendo dare commercio a chi si rifa` a pratiche prive di ogni fondamento scientifico e degne semmai di Wanna Marchi...
Allora continua a bere i vini da 2 soldi del supermercato ! La biodinamica è una scienza, forse un po' empirica, ma che non ha nulla a che vedere con la Wanna Marchi !!!
@@alessandroalberto6431 Alla faccia, solo "un po'" empirica? Dinamizzazione dell'acqua, influenza delle fasi lunari, energia vitale degli alimenti, astrologia, preparati come il cornoletame... ci manca di ballare nudi sotto la luna invocando dei pagani e poi ci sono tutte, e` l'ANTI-scienza per eccellenza!
Un po' più di rispetto per la biodinamica, anche se è una scienza non troppo ... scientifica ! Ma che non ha nulla a che fare con quella ciarlatana e truffatrice della Wanna Marchi & C.
@@SensiInMovimento capisco, ma se fai blog o simili prima di pronunciare qualcosa in una altra lingua informati. Non costa niente e così nessuno lo nota.
@@luigicortese vedi i miei 190 e passa video sto molto attento alle pronunce, forse questa è venuta male, ma rimane comunque un aspetto ancillare dei miei contenuti, mi auguro...😉🍷
😮 bè dubito che vini come Barolo , Barbaresco , Brunello , Taurasi , Amarone , certi Cabernet Sauvignon e Montepulciano D'Abruzzo cioè vini che vengono considerati Longevi con durate di 15/20 anni possano essere vinificati in modo " NATURALE" con buoni risultati 🤔🤔🤔
@@SensiInMovimento Ma certamente, non ho dubbi in proposito, la mia voleva essere semplicemente una provocazione, forse perchè di furboni a giro ce ne sono sicuramente troppi!
è una fetta di mercato che vogliamo ignorare? molte persone per motivi salute non possono assumere alcol, anche solo in periodi circoscritti. la tecnologia si sta sviluppando rapidamente per avere un prodotto sempre più gradevole e non capisco perché questo dia fastidio ai vari bevitori fenomeni
Se per 'naturale' si intende, convenzionalmente, vini con una conduzione agronomica senza prodotti di sintesi, con pochissimo interventismo in cantina, fermentazioni con lieviti non selezionati e solfitazione molto bassa mi viene da citare Leroy, DRC, Leflaive e buona parte dei più grandi produttori di Borgogna. Henri Bonneau per lo Chateauneuf du Pape, Thierry Allemand in zona Cornas, i migliori produttori di Loira e molti molti altri. In Italia Soldera, Rinaldi, Cappellano, Valentini, eccetera. Per non parlare di Champagne con Selosse, Bereche, Boulard, Lahaye e davvero tantissimi altri produttori (nonchè Cristal di Roederer prodotto da vigne quasi interamente in biodinamica). Il punto è se i vini sono fatti bene o fatti male, se hanno difetti o se sono 'puliti', se sono specchio del vitigno e del terroir di appartenenza oppure no. Un dato incontrovertibile è che le zone più rinomate della viticoltura (con l'eccezione di Bordeaux ma anche lì si è cominciato, ormai) hanno iniziato una massiva conversione 'bio' da almeno un paio di decenni per recuperare fertilità dei suoli e biodiversità. Con buona pace del signor Cotarella che entra a gamba tesa nel dibattito (ammesso che ci sia) davvero fuori tempo massimo. Mi piacerebbe vederlo mentre dice a Madame Lalou Bize Leroy che i suoi vini sono inganni per i consumatori 😅
Il sig. Cotarella sarà anche un affermato enologo ma ovviamente, essendo anche produttore, non può far altro che tirare acqua al proprio mulino; opinione mia personale, ogni volta che mi capita di ascoltare una sua intervista/intervento ho sempre l'impressione che non sia sincero e la racconti come gli fa più comodo...va da se che per mia scelta non ho mai acquistato una bottiglia del suo marchio preferendo spendere i miei soldi per vini prodotti da aziende di piccole dimensioni che non puntano per ovvi motivi a fare grandi numeri.
Detto questo, penso che l'utilizzo spropositato della chimica porti alla standardizzazione del prodotto e quindi sono favorevole a qualunque filosofia "alternativa" di produzione che esalti un vitigno e le caratteristiche del territorio di provenienza; quindi ben vengano produttori che si impegnano a raggiungere un buon risultato cercando di limitare il più possibile l'uso di sostanze "chimiche" che, anche se legali, alla fine le ritroviamo nel bicchiere e magari tra qualche anno ci diranno che sono nocive (come già accade per i conservanti nell'industria alimentare)
Concordo!
@@robertoguerrini9100le piccole aziende come dici tu fanno piccoli numeri ma di conseguenza i prezzi sono alti e non rispecchiano il reale valore della bottiglia....
Perfettamente d accordo con te!🍷
Masseria Falvo 1727 con un Magliocco puro.
Ciao Maurizio...
Da un po sono iscritto al tuo canale , ma solo in questi giorni, avendo un po di tempo disponibile, mi sono messo a seguire parecchi tuoi video e mi sento obbligato a farti i miei complimenti non solo per la tua notevole preparazione in materia, ma anche per la tua bravura a mettere su i filmati ,e per la tua simpatia!
Veramente Complimenti...Veramente Bravo!!!
Un grosso saluto e 🍷🍷🍷
grazieeeee! 🍷
Bravo Maurizio, argomento per nulla facile e sicuramente divisivo
Grazie Maurizio! Inutile dire che la tua attività di divulgatore da me è apprezzata. Ancora grazie
🍷🍷🍷
Preciso, esaustivo, tecnico...sempre sul pezzo, veramente. Sei "uno" dei pochi motivi per cui uso youtube. Io adoro Angiolino Maule, lis Neris e Terre di Lavoro❤
Grazieeee 🍷
Penso sia la prima volta che un argomento così delicato viene trattato nel modo più giusto ed equilibrato possibile. Grazie!
Grazieeee 🍷🍷🍷
Bravo Maurizio sempre esaustivo,argomento ostico!!!! A me piacciono entrambi ,e vendo tutte e due le categorie,con gran piacere ,per le polemiche !!! Chissene!!!!!
Grandeee 🍷🍷🍷
Ottimo intervento, grazie Mauri!
Grazieeee 🥂
Bravo Mauri, senza preconcetti ne esaltazioni esagerate
Grazieeee 🍷
Da un paio d'anni è stata aperta un'enosteria che offre vini naturali a un paio di minuti a casa mia. Che dire? Oltre che gratificante, è un'esperienza di grande interesse. Si tratta perlopiù di piccole produzioni molte delle quali sono addirittura artigianali, vendemmie eroiche su terreni ripidi, con vitigni ibridi resistenti o comunque con trattamenti minimizzati, e visti gli scarsi ritocchi in cantina, esaltano le specificità del vitigno, del territorio, e della forma di allevamento (e anche dell'annata più o meno favorevole). Quando poi i produttori caricano nei social video in cui mostrano le loro pratiche di cantina o invitano i consumatori ad andare a trovarli in vigneto e in cantina l'interesse per la loro attività e i loro risultati è ancora maggiore.
Interessante, dove per favore?
@@pcca8999 in comune di Belluno, località Cet.
Bello Mauri!
🍷🍷🍷
Intanto complimenti per il video e per l'esposizione chiara e neutrale di un argomento sicuramente divisivo. Per quel che mi riguarda, ho provato vari vini naturali della mia zona (RE PR MO) quindi i famigerati naturaloni rifermentati in bottiglia e andavano tutti dallo schifo al poco buono 😂 Giuro, per me anche il classico Lambrusco Emilia IGT delle Riunite con tappo a fungo in plastica è meglio. E a provare vini naturali fermi di altre zone non ci penso proprio, perchè investire cospicue somme in un nebbiolo naturale probabilmente carico di difetti, quando per 15 Euro posso acquistare, tanto per fare un esempio, uno splendido Carema o Donnas dei Produttori, questo sì un vero esempio di attaccamento al territorio e viticultura eroica, altro che il vignaiolo hipster folgorato sulla via di Damasco che mette i corni di letame biodinamico sotto le vigne...Discorso diverso per il biologico, quello mi fa piacere e cerco sempre di comprare e sostenere cantine che producono BIO. Alla fine della fiera la mia risposta ai vini naturali è come la tua chiusura dei video con la Rappresentante di Lista ---> "con le gambe, con il culo, coi miei occhi CIAO" 👋
😂
Davicoco...esistono cattivi vini...perché ci sono pessimi bevitori...e lei non so cosa sia dei due...inaffidabile...x quanto riguarda Ponzio Pilato conduttore...preparato ma molto politicante...tipo chi comanda l'europa
Ottima lezione… complimenti
Grazieeee 🥂
Vino naturale…mi viene in mente mio zio che quando aveva bisogno in cantina mi chiamava per dargli una mano. Solo “succo” d’uva e nient’altro e si sentiva tutta la “magia” aprendo una sua bottiglia.😢
Grande video a parte le “battute”.😁
🥂
sig Pandolfi vorrei approfittare della sua pazienza e cortesia per una domanda. Imbottigliato inizio giugno vino bianco (bollicine trevigiane)senonchè all apertura delle bottiglie dopo circa un mese,nelle medesime non rimane granchè.Posso ovviare,in seguito, a questo fenomeno?Grazie infinite
Dire di no, imbottigliare a livello domestico un vino frizzante espone sempre a questi rischi....😉🥂
Il prosecchino di damigiana dovresti imbottigliarlo a marzo massimo aprile, e non toccarlo fino a natale almeno!
@@stefanovettoretti9558 Grazie per la risposta (avevo qualche dubbio)
Ultimamente mi sono interessato maggiormente ai produttori biodinamici/naturali per scoprire un po' questo mondo, specialmente dopo aver letto online diversi articoli che criticavano un po' questa filosofia; avrei una domanda per Maurizio e per chiunque voglia rispondermi: cosa ne pensi/pensate dei prodotti della cantina Orsogna che mi sembra abbraccino una filosofia "green", tra il biologico e il biodinamico?
Sarei curioso di provare qualcosa, specialmente alcuni autoctoni poco conosciuti e riscoperti negli ultimi tempi (es. la Maiolica)
Conosco la cantina di nome, ma tra le centinaia di migliaia di etichette presenti sul mercato italiano, non mi è mai capitata l'occasione di assaggiare questi vini... Comunque fai molto bene ad essere curioso e a provare vini e ubi diverse 😉🍷
👍
Nelle etichette come ingredienti ci sarà scritto anche le uve che vengono utilizzate??se e così finalmente
È obbligatorio scrivere UVA, ma non la tipologia...🙁
Una curiosità da laico quale sono; ma la gradazione di questi vini è pari o più debole di quelli standard? Grazie.
La quantità di alcol non dipende dal tipo di vinificazione o di coltivazione Ma dalla quantità di zucchero che si produce nell'acino durante la maturazione dello stesso e ovviamente per uno stesso vino cambia da annata ad annata🍷
Aggiungerei x completezza...che dipende dalla scelta del produttore...nel senso che prima raccogli le uve...e meno gradi alcolici finali avrai...con l'acidità che viaggia nel self senso contrario... più acidità all'inizio meno nel finale...
@@stefanopan9715 certo 🍷
A Maurì sei “ troppo forte “. Purtroppo però è un dato di fatto che alla gente, da sempre, je piace chiacchierá e spara andocojocojo. Ti adoro
🥂🥂🥂
Credo sia più una scelta dettata dal mercato che da reali cambiamenti , credo che Cottarelli abbia ragione e che i vini tradizionali ma quelli buoni siano naturali( no cantine che fanno numeri).Il resto lo capiremo con il 2025 con le nuove etichette.
Cottarelli non ha nessuna ragione. Cottarelli difende l'industria, che per minimizzare perdite ed errori sulle milioni e milioni di ettolitri di vino che abbiamo giustifica qualunque porcata esistente sul mercato, il risultato? I vini sono tutti uguali. Bere naturale è un'esperienza. Spesso anche più economica ma più vera.
@@giuliopini5386 Bere "naturale" è sicuramente un esperienza positiva.Ma i vini non.sono tutti uguali...
@@giuseppesoricaro2973 No, non tutti certo. Ci mancherebbe. Esiste chi lavora convenzionale e con metodo. Il restante 80% dell'industria è omologata alle stessi 3 o 4 ceppi di lievito e all'uso smodato di solfiti con i quali puoi anche lavare il pavimento con il vino bianco e rimetterlo in bottiglia e nessuno se ne accorge. La realtà in Italia è questa. Se in Borgogna stanno passando piano piano a Naturale e biodinamico una ragione ci sarà. Dovremmo prendere esempio.
@@giuliopini5386bravo Giulio...il Domaine de la Romanee Conti che è forse la cantina di borgogna più famosa al mondo... è biodinamica praticamente da sempre solo che non lo dicono...
a me comunque resta un dubbio che non riesco a colmare, come riconosco dall'etichetta se il vino è naturale o meno?
Purtroppo non c'è modo di poterlo fare leggendo solo l'etichetta, a meno che il produttore non sia biodinamico, tipologia di vini appartenenti al mondo dei vini naturali ma non è l'unica, quindi con la certificazione indicata in etichetta con il marchio Demeter. Come dicevo nel video, negli altri casi non c'è modo, se non parlando con chi te lo vende🍷
Il suggerimento di chiedere a chi propone e vende questa tipologia di vini consigli per l'acquisto lascia il tempo che trova, come chiedere al fruttivendolo se le pere o le mele sono buone e succose.
Dipende da chi trovi, non sono tutti così...😉🍷
Qualche mese fa ne trovai due a panorama
Di che vini si trattava E di quale produttore?
@@SensiInMovimento appena vado al supermercato ci faccio una foto e faccio sapere
@@robertopizzone9630 ok 😉
....a mio avviso un "naturale" ritorno alle origini della vinificazione che, con l'evoluzione enologica ed agronomica attuale permette di generare prodotti interessantissimi!
🍷🍷🍷
Quanta confusione! Io nel dubbio ho girato diverse fiere di vini naturali per farmi un idea e continuerò a farlo..Non tutti sono di mio gradimento, ma nel complesso apprezzo molto il lavoro che ci sta' dietro e i vari vini essendo molto diversi tra loro suscitano sempre molta curiosità.. Trovo molto più strano bere, ad esempio, un noto Lugana che anno dopo anno è sempre lo stesso rispetto ad uno che non lo è..Ad ognuno il suo vino!!
🍷
Naturali, bio, ecc. sono tutto le parole per spillare i soldi dal consumatore trainato dalla moda. I vini vanno bevuti perché piaciono e perché impattono alcoliacamente. Tutto il resto è una demogagogia. Mi piace Rioja che non è pura neanche e Barbera di monferatto. Ma anche altri vini buoni. Il resto della suddivisione è dell'etichetta percui il prodotto di mercato che ha un prezzo dal venditore, ma io guardo il valore e stigmatizzo il prezzo
Un ottima supercazzola 😉🥂
Semplicemente pagheremo di più il vino buono. Mi sa che il nonno non ha tutti i torti: senza certificazioni e discipline, etc, preferisco aprire una bottiglia mediamente piu importante. Ma parlo per me.
In generale, "toccare" il prodotto naturale è per definizione un errore. Confido in un buon equilibrio nel nome del buon vino.
Viva il vino artigianale , ma nel 2024 anche basta con le fiere dell' aceto.
Secondo me chi fa i vini "naturali" lo fa per una rispettabilissima scelta.
È assurdo che gli enologi con tanto di cappello se la prendano con loro, e viceversa !
Ognuno deve accettare i rischi del proprio mestiere: eccessiva uniformità dei vini da un lato, e ottimi vini che potrebbero facilmente trasformarsi in aceto.
Nel primo caso l'enologo fa arrivare a tutti gli sbevazzoni del mondo un prodotto significativo, nel secondo caso il vitivinicoltore esalta al massimo la qualità e la variabilità del vino locale.
Comunque basta con questi litigi e pavoneggiamenti !!!
Prosit !!!
🍷🍷🍷
E' molto triste che ci sia bisogno di chiamarlo naturale per distinguerlo... quando invece dovrebbe essere l'unica maniera di farlo. E intanto i maggiori produttori (industriali) ingannano i consumatori facendo credere di essere piccole aziende agricole con il nonno che va ancora a zappare la terra a mano e parlano di sostenibilita' (parola generica vuota di significato) e terroir quando i vini sono fatti a stampino da enologi che "curano" decine (se non centinaia) di aziende. Produttori che abbagliano con cantine da milioni di euro sbrillucicanti cosi da far dimenticare il vino di cui non si riesce a finire una bottiglia. Aprite gli occhi gente...supportate i produttori artigiani!
Purtroppo ci sono tantissime cose molto tristi... Questo è il mercato...😉🍷
Problema sono i costi. Mio zio contadino fa vino naturale a 2 euro a litro.
Ha tutte le caratteristiche organolettiche dei "vini naturali" che bevi in giro. "Puzzette", acidità ecc ecc..
Ormai il vino è tutto business
Con questo giudizio così generico e generalizzante, stai dando del deficiente a centinaia di migliaia di persone che producono e bevono vini naturali in tutto il mondo... Francamente non credo che le cose stiano proprio così, ma altrettanto chiaramente rispetto la tua idea 😉🍷
Grazie per la risposta Maurizio. Ad ogni modo complimenti per il canale ti seguo sempre😊
Vini naturali=piccole produzioni=prezzi alti....poi se è buono o no e un piccolo dettaglio (per loro)
Questo purtroppo vale per tutte le produzioni artigianali in qualsiasi settore 🍷
ogni scarrafone è bell'a mamma soja 😄
😁🍷
Primo! :-)
Semplice era ed è il vino del contadino? 😂😂😂
Con nuove competenze...🍷
Vedere i tuoi video fanno lo stesso effetto di un calice di Saten di Franciacorta…unici, grazie Maurizio e Prosit 🍷🍷
Un bel paragone, grazie 🥂🥂🥂
I vini cosiddetti naturali nella maggior parte dei casi (salvo dovute eccezioni) hanno un tratto in comune: sono imbevibili
😂
Vino naturale: vino che non ha bisogno di chiedere mai, perché una volta stappato finisce subito 🤣🤣🤣🤣🤣
😂
Non fa per me... non concordo affatto con la filosofia che sta dietro a questa tipologia di vini. Nel caso dell'agricoltura biodinamica poi, il mio rifiuto e` assoluto - non intendo dare commercio a chi si rifa` a pratiche prive di ogni fondamento scientifico e degne semmai di Wanna Marchi...
Allora continua a bere i vini da 2 soldi del supermercato !
La biodinamica è una scienza, forse un po' empirica, ma che non ha nulla a che vedere con la Wanna Marchi !!!
@@alessandroalberto6431 Alla faccia, solo "un po'" empirica? Dinamizzazione dell'acqua, influenza delle fasi lunari, energia vitale degli alimenti, astrologia, preparati come il cornoletame... ci manca di ballare nudi sotto la luna invocando dei pagani e poi ci sono tutte, e` l'ANTI-scienza per eccellenza!
Un po' più di rispetto per la biodinamica, anche se è una scienza non troppo ... scientifica !
Ma che non ha nulla a che fare con quella ciarlatana e truffatrice della Wanna Marchi & C.
Se la scienza non è empirica, non è scienza 😉
@@alexxxrico76 giusto !!!
ahooo mè stavo a scorda...io sono tra i primi dieci iscritti...nhà bottiglia di Solaria Jonica me la stò a merita...ti mando il mio recapito....🤣🤣🤣
Grazieeee per la fedeltà! 🥰🍷
Vini naturali ok, biodinamica no, grazie.
Possono essere facce diverse della stessa medaglia...🍷
Nouvelle vague, prego andare a sentire la pronuncia corretta
Non essendo francese, faccio quello che posso...😉🍷
@@SensiInMovimento capisco, ma se fai blog o simili prima di pronunciare qualcosa in una altra lingua informati. Non costa niente e così nessuno lo nota.
@@luigicortese vedi i miei 190 e passa video sto molto attento alle pronunce, forse questa è venuta male, ma rimane comunque un aspetto ancillare dei miei contenuti, mi auguro...😉🍷
Anche con il minimo intervento non è naturale, il futuro è il biologico
E ricadiamo nell'analisi etimologica della parola "naturale" che secondo me non va fatta, lo spiego nel video😉🍷
😮 bè dubito che vini come Barolo , Barbaresco , Brunello , Taurasi , Amarone , certi Cabernet Sauvignon e Montepulciano D'Abruzzo cioè vini che vengono considerati Longevi con durate di 15/20 anni possano essere vinificati in modo " NATURALE" con buoni risultati 🤔🤔🤔
Eppure....🍷
Sarebbe interessante approfondire la tua risposta
@@imapao fai conto che Romanee Conti è tutto in biodinamica... credo di avere detto tutto ;-)
Ma non sarà la solita chiapparella per i consumatori come avviene per i prodotti biologici........
No, no... Certo qualche furbone c'è sempre, ma non è assolutamente la regola 🍷
@@SensiInMovimento Ma certamente, non ho dubbi in proposito, la mia voleva essere semplicemente una provocazione, forse perchè di furboni a giro ce ne sono sicuramente troppi!
Bè adesso aspettiamoci i Fenomeni con il vino dealcolato.......e poi vedremo di verificare le prossime mode
🤔
è una fetta di mercato che vogliamo ignorare? molte persone per motivi salute non possono assumere alcol, anche solo in periodi circoscritti. la tecnologia si sta sviluppando rapidamente per avere un prodotto sempre più gradevole e non capisco perché questo dia fastidio ai vari bevitori fenomeni
@@AGHEILAMAESTRI si bevano succhi di uva...già esistenti sul mercato.....e non minchiate...
@@AGHEILAMAESTRIdi che mercato parli Fenomeno.....di quelli con la cirrosi epatica??? Sarà un successone visto che hanno 2 piedi nella fossa😅😊
@@AGHEILAMAESTRI perché il vino senza alcool è come una racchetta da tennis senza le corde...