intanto complimenti e grazie, pubblicare questi video è qualcosa di immensamente "bello e buono"! vorrei puntualizzare una cosa a proposito delle traduzioni, mi capita di vedere che alcuni, non tutti, insegnano che prima di tradurre occorre riordinare le parole... così che la traduzione risulti più comprensibile in italiano. é ovvio che quello di arrivare ad un italiano corretto e comprensibile è il risultato ultimo, ma mi domando è anche il migliore per comprendere il greco antico e la mentalità di chi lo scriveva? io non credo. Il tradurre tutto in questo modo significa rendere in forma prosaica una lingua nata per poetare, i greci antichi scrivevano quasi ogni cosa, dalla storia ai trattati in un modo che a noi oggi potrebbe sembrare poetico, e questo lo conferma anche Aristotele. Ora tradurre tutto in una prosa attuale secondo me non ci aiuta a capire la loro mentalità, dovremmo fare lo sforzo di mantenere quanto più possibile l'ordine originale delle parole, in molti casi la traduzione risulta anche molto più bella, perchè non tutto quello che si può semplificare si deve semplificare.
Ciao! Grazie per la tua riflessione. Io, però, credo che lo studio, o meglio, la scoperta del greco nel biennio sia una splendida palestra mentale per esercitare la logica. Nel triennio, invece, si "entra" nel vivo della lingua: allora, effettivamente, è importante cogliere la bellezza della struttura di questa lingua "geniale", ma occorre avere una base per farlo! Ciao!
intanto complimenti e grazie, pubblicare questi video è qualcosa di immensamente "bello e buono"!
vorrei puntualizzare una cosa a proposito delle traduzioni, mi capita di vedere che alcuni, non tutti, insegnano che prima di tradurre occorre riordinare le parole... così che la traduzione risulti più comprensibile in italiano.
é ovvio che quello di arrivare ad un italiano corretto e comprensibile è il risultato ultimo, ma mi domando è anche il migliore per comprendere il greco antico e la mentalità di chi lo scriveva? io non credo.
Il tradurre tutto in questo modo significa rendere in forma prosaica una lingua nata per poetare, i greci antichi scrivevano quasi ogni cosa, dalla storia ai trattati in un modo che a noi oggi potrebbe sembrare poetico, e questo lo conferma anche Aristotele. Ora tradurre tutto in una prosa attuale secondo me non ci aiuta a capire la loro mentalità, dovremmo fare lo sforzo di mantenere quanto più possibile l'ordine originale delle parole, in molti casi la traduzione risulta anche molto più bella, perchè non tutto quello che si può semplificare si deve semplificare.
Ciao! Grazie per la tua riflessione. Io, però, credo che lo studio, o meglio, la scoperta del greco nel biennio sia una splendida palestra mentale per esercitare la logica. Nel triennio, invece, si "entra" nel vivo della lingua: allora, effettivamente, è importante cogliere la bellezza della struttura di questa lingua "geniale", ma occorre avere una base per farlo! Ciao!