Grande libro, Riccardo. E bravo Martino per il supporto. Per chi non sopporta più il circolo stocastico, il gran varietà di mezze figure che popolano le nostre librerie, è una bella occasione per far emergere dalle retrovie una voce solida, uno stile sicuro, una storia che sa volteggiare nella trama senza perdere il nerbo di una tensione etica-estetica che fanno di queste pagine un'opera vera, che si potrà rileggere e apprezzare anche negli anni a venire.
Ho letto il libro, in una situazione identica a quella descritta a carico del protagonista, e proprio nei giorni fatidici del postoperatorio. Dividerei il libro in due parti: una prima molto realistica, tale da descrivere con grande attenzione tutte le fasi sanitarie, l'altra che dà spazio ad una ampia fantasia creativa, con alcune concessioni alla inverosimiglianza. E' un testo coraggioso, perché tratta un tema che proprio quella cultura nostrana intrisa di malinteso rispetto religioso del pudore vuole relegare tra i "non argomenti"; oggi la circoncisione in Italia è diffusissima, non so a quale livello percentuale statistico, ma davvero onnipresente in quasi tutte le famiglie, eppure tale dato è gelosamente nascosto. Mi chiedo se l'Autore si sia soffermato su questo aspetto culturale, non solo italiano, se se ne sia data una ragione e se non pensi che valga la pena approfondire tutto il discorso inerente la prima parte del suo libro, con una attenzione a quanto influisca l'atto chirurgico subito sullo schema corporeo maschile e sul comportamento, così come sulla modalità di relazione sociale e sulla autostima. E' tutt'altro che un lavoro facile, perché dovrebbe coinvolgere oltre l'autore, anche persone che raccontino se stesse e la loro esperienza, contributi di psicologi e ricerche bibliografiche in merito all'influenza sociale e nel rapporto con la donna che tale intervento ha sugli uomini di varie popolazioni, siano esse quella americana, tutta sottoposta a circoncisione, quella araba o quella ebraica. Eventualmente, buon lavoro con l'augurio di replicare la pregevole iniziativa già in mano a noi lettori.
Sono Elena Ida Bianchi ,una grande amica di tua mamma .Ho finito di leggere per la seconda volta Storia della ...e sono sempre più combattuta fra il collegamento che devo fare tra le cose che ho letto e quelle che da tanti anni conosco sui miei carissimi amici Lazzarina e Ercole nonche' la loro orgogliosa schiera di figli e nipoti. Ciao ,RIiccardo.Mi piace quello che scrivi e come lo scrivi. Elena.
Grande libro, Riccardo. E bravo Martino per il supporto. Per chi non sopporta più il circolo stocastico, il gran varietà di mezze figure che popolano le nostre librerie, è una bella occasione per far emergere dalle retrovie una voce solida, uno stile sicuro, una storia che sa volteggiare nella trama senza perdere il nerbo di una tensione etica-estetica che fanno di queste pagine un'opera vera, che si potrà rileggere e apprezzare anche negli anni a venire.
Ho letto il libro, in una situazione identica a quella descritta a carico del protagonista, e proprio nei giorni fatidici del postoperatorio. Dividerei il libro in due parti: una prima molto realistica, tale da descrivere con grande attenzione tutte le fasi sanitarie, l'altra che dà spazio ad una ampia fantasia creativa, con alcune concessioni alla inverosimiglianza. E' un testo coraggioso, perché tratta un tema che proprio quella cultura nostrana intrisa di malinteso rispetto religioso del pudore vuole relegare tra i "non argomenti"; oggi la circoncisione in Italia è diffusissima, non so a quale livello percentuale statistico, ma davvero onnipresente in quasi tutte le famiglie, eppure tale dato è gelosamente nascosto. Mi chiedo se l'Autore si sia soffermato su questo aspetto culturale, non solo italiano, se se ne sia data una ragione e se non pensi che valga la pena approfondire tutto il discorso inerente la prima parte del suo libro, con una attenzione a quanto influisca l'atto chirurgico subito sullo schema corporeo maschile e sul comportamento, così come sulla modalità di relazione sociale e sulla autostima. E' tutt'altro che un lavoro facile, perché dovrebbe coinvolgere oltre l'autore, anche persone che raccontino se stesse e la loro esperienza, contributi di psicologi e ricerche bibliografiche in merito all'influenza sociale e nel rapporto con la donna che tale intervento ha sugli uomini di varie popolazioni, siano esse quella americana, tutta sottoposta a circoncisione, quella araba o quella ebraica. Eventualmente, buon lavoro con l'augurio di replicare la pregevole iniziativa già in mano a noi lettori.
Sono Elena Ida Bianchi ,una grande amica di tua mamma .Ho finito di leggere per la seconda volta Storia della
...e sono sempre più combattuta fra il collegamento che devo fare tra le cose che ho letto e quelle che da tanti anni conosco sui miei carissimi amici Lazzarina e Ercole nonche' la loro orgogliosa schiera di figli e nipoti. Ciao ,RIiccardo.Mi piace quello che scrivi e come lo scrivi. Elena.