13.47 Questa frase mi è piaciuta : Fellini come pochi altri registi è un grande ipnotizzatore. Se passa un tram è un evento drammaturgico In altri film semplicemente passa un tram
L'ho rivisto due sere fa, Roma. Quasi ogni anno lo rivedo, nel periodo delle feste. Roma e Amarcord. La scena del giovane magro e distinto, sorridente e garbato, che arriva a Roma è chiaramente autobiografica per Fellini. La casa nella quale va ad alloggiare, tra personaggi di ogni tipo che si accalcano mangiando insieme, chi in vestaglia chi vestito di tutto punto, nella cucina comune, tra bollitori sul fuoco e calzini appesi a stendere. Quel mondo di poveri diavoli dalla forte caratterizzazione lo ritroviamo immortalato nella scena della cena all'aperto in trattoria, con il tram vecchio che passa sferragliando. Ho sempre cercato di capire quale piazza avesse voluto riprodurre in studo Fellini in quella scena, semmai ne avesse una in mente (a un certo punto si legge una scritta azzurra "Banco di Santo Spirito", quindi potrebbe essere dalle parti della "zampa d'oca" del Campo Marzio, come la chiamano i vecchi romani: le 5 vie rette e quasi parallele, da via dei Coronari a via Giulia, con corso Vittorio Emanuele come via centrale e le due vie dei "banchi" vecchi e nuovi come intermedie), quindi era forse una trattoria in piazza del rione Ponte. Ma sono i personaggi della oziosa vita romana nella calura estiva ad essere tratteggiati come mai nessun altro è riuscito a fare nel cinema. Ti sembra quasi di sentire gli odori, in quella scena. La bellona che fa la sostenuta, il mendicante, la signora che vuole fare la sofisticata ma in realtà trasuda popolanità a ogni gesto, l'oste e i camerieri, il bullo abbronzato, la bambina pestifera e iperattiva, tutto condito dal turpiloquio, dai riferimenti sessuali e scatologici, e ovviamente dall'immancabile e interminabile cibo, anzi dalle frattaglie, che metteva seduti serenamente sconosciuti a condividere lo stesso tavolo, tra una battuta e un po' di vino. Nessuno credo sia riuscito a raccontare tutto questo con la stessa umanità. Forse Kusturica, con altre usanze e altri popoli, lo ha fatto in Gatto Nero Gatto Bianco.
La forza e dentro la Roma -Fellini en la costruzzione de la metro. la vita dei genti normale e subnormale - e la vista propria di Fellini. Grazie diesem großem Meister!
Ho sempre immaginato la scena della trattoria in qualche slargo tra San Giovanni e Santa Croce in Gerusalemme. Era li che la plebe del dopoguerra iniziava a contaminarsi con gli inurbati delle borgate. In quelle sequenze, la nobiltà feroce del popolo di Trilussa è già stemperata in una città appena masticata dalla guerra.
@@MrLutazioCatulo Intende via Carlo Felice, credo. Zona molto suggestiva, colpisce molto anche me, ci capito ogni tanto a cena. Unisce in disagio che arriva da Porta Maggiore con l'area storica di porta Asinara e l'ex Patriarchium.
@@m.brat.4364 E ci passa anche il tram a via Carlo Felice e dintorni ... Il disagio che arrivava a Porta Maggiore dagli insediamenti della Casilina, accanto alla ferrovia.
@@MrLutazioCatulo È vero, ci passa il tram. Che alla zampa d'oca del Campo Marzio, invece non c'è. A me aveva colto in inganno la sede del Banco di Santo Spirito in quella scena, per collocarla da quelle parti. Certo, la ferrovia e quel tratto di via Casilina che poi arriva al Pigneto. Ma anche quel pezzo di inizio Prenestina, che passa sotto alla tangenziale. Oppure il margine di San Lorenzo o via Giolitti stessa o via Statilia, è tutta un'area piuttosto disagiata quella lì intorno a Porta Maggiore. Ma che conserva comunque la sua magia.
Il teatro della baraonda è una delle testimonianze più efficaci dell'avanspettacolo romano durante la l'ultima guerra (si fa per dire). Il raccordo anulare è una scena dove la baraonda teatrale diventa invece realtà onirica e vissuta: tutto è autentico, ben descritto e definito e, appena visto, tutto scompare, passa senza lasciare strascichi e sedimenti drammatici e narrativi. La sfilata religiosa è semplicemente magnifica, ironica, sublime, popolare, aristocratica, ecc. si rimane lì a guardare e gustare immagini e sequenze spettacolari... una cascata di cinema a tutto tondo. A suo tempo non l'avevo visto ma oggi, visto in solitudine, mi sento di rivalutarlo come un film documento eccezionale, vivo ed efficace. Un'opera dove memoria, sogno e realtà si fondono senza narrazione senza soluzioni di continuità.
Sorrentino, quando farai un film su Napoli? Il pubblico internazionale e` affascinato da questa citta` grazie anche agli scrittori famosi degli ultimi anni..
Inserito nella Playlist "Linguaggio Cinema" / ruclips.net/p/PLCHo6MAUWUJaQgo4EtsQq_ZW93g0YRC2j Forse un'intervista lenta, a tratti farraginosa. Ma l'Italia è anche questo. E Fellini lo sapeva. 8mila comuni tra passato e presente.
Diciamo che la più grande differenza tra Fellini e Sorrentino è che a Fellini piaceva tanto la fregna e faceva di tutto per questo, Sorrentino è un pezzo di legno senza alcun sentimento o pulsione.
"Scimmiottare Fellini? E' una specie di riflesso inconscio". Sì certo Paolino, fare un film su Roma, con quella storia, con quelle inquadrature, quel protagonista, quei personaggi. Tutto per piacere agli americani e vincere l'Oscar coi soldi di Berlusconi. Sorrentino pianifica l'inconscio a tavolino e infatti i suoi film sono freddissimi, non ci si innamora mai. Mai un guizzo al cuore, altro che Fellini. Sorrentino dovrebbe prendere la statuetta vinta con il remix (brutto) de La Dolce Vita, portarla sulla tomba di Fellini e chiedere scusa. Così come Tarantino dovrebbe coprire d'oro gli eredi di Sergio Leone. Sono figli di quel cialtrone di Andy Wharol che sancì il passaggio dei pubblicitari all'arte. L'inizio della fine.
@@gabrieleguercio7208 Dovrei essere costruttivo? Io? Esprimo la mia opinione, anzi il mio cattivissimo giudizio che tra le altre cose non serve a niente. Replico a "scimmiottare Fellini è una specie di riflesso inconscio" una cazzata immane che merita una pernacchia dall'uomo qualunque che però qualche film l'ha visto. Non si può dire mica qualsiasi cosa impuniti, magari uno che ti rompe le scatole su RUclips prima o poi arriva nella sua inutilità.Anzi guarda te ne aggiungo un'altra, prima è riuscito a fregare gli americani rifacendo l'Italia di Fellini, ora ci riprova con la retorica strappacore della mamma morta e di Napoli. Insomma io "riflessi inconsci" continuo a non vederne. Per me il capostipite di questa filiera è Totò che vende la fontana di Trevi agli americani, pensa te come sono costruttivo.
ne la Grande Bellezza la presenza di Fellini è imbarazzante, fastidiosa. Ho pena per Sorrentino, che forse non se n'è accorto o fa finta di non accorgersene.
Penso all' eta' di Sorrentino...avrra' almeno 55 anni...? A quell' età" Fellini aveva gia' vinto 4 Oscar x il miglior film straniero...il festival di Cannes ..leone d argento di Venezia. Il festival di Mosca. E centinaia di altri premi minori sparsi x il mondo. Considerando che ai tempi di Fellini c erano centinaia di grandi registi in concorrenza...pensiamo solo all' Italia. De Sica. Rossellini..visconti. Bertolucci...Antonioni. leone...e poi ancora ancora..ma di cosa vogliamo parlare?
@@andreabarabino4995 significa che molte persone soprattutto giovani hanno tanti elogi x Sorrentino e ignorano Fellini...decantano la grande bellezza che sara' pure un bel film ma x niente paragonabile alla dolce Vita ...ho solo fatto notare la differenza che c e' tra Fellini e Sorrentino ...semplicemente un abisso....aggiungo che Fellini e" stato sempre originale. Non ha mai fatto revival di altri film e anche quando ha fatto qualche film il cui soggetto ha preso da un racconto l ha cambiato totalmente...diamo il giusto volore al cinema inteso come arte.. .non si puo' paragonare un bella chiesa antica con bei quadri e affreschi all interno con la cappella Sistina..allila' dei gusti personali e soggettivi sarebbe ingiusto e poco credibile..
@@mariomarro8122 credo che sua un discorso sconclusionato. Ogni cosa va contestualizzata e non ha davvero senso forzare sempre paragoni. Sono due registi diversi e senza dubbio Fellini è un totem, è inarrivabile. Ma nel panorama ATTUALE (soprattutto italiano) io credo che Sorrentino sia una boccata di aria fresca. Indubbiamente talentuoso, indubbiamente fa del buon cinema.
@@mari-gu9li senti non era un discorso generico ..era tra ne e un altra persona...sconclusionata sarai tu inserendo Sorrentino in un discorso in cui si parla di Fellini...e come se uno parlasse di Maradona e te ne esci tu con Di Gennaro ovviamente senza offesa be' x Sorrentino be' x Di Gennaro
@@mariomarro8122 @Mario Marro tu hai detto che Sorrentino non è ai livelli di Fellini e ci credo bene. Ho semplicemente detto che sti costanti paragoni non hanno motivo di essere. Io non ho dato dello sconclusionato a te ma al discorso che facevi, cogli la differenza.
Sorrentino ha una sua cifra stilistica ed è innegabile. Ha colto ciò che ha fatto grande e unico Fellini, la totale libertà creativa e una sapienza tecnica che è continua ricerca. Dentro questi due binari, che sono anche secondo me ciò che fa di un genio un genio, Fellini metteva la sua personalità e Sorrentino mette la sua.
Sorrentino è la persona meno adatta a parlare di Fellini. Basta vedere i suoi film per capire che non ne ha minimamente colto l'essenza. Chiedetegli dei Talkin Heads, non di Fellini.
Perché dovete sempre esagerare nel modo di parlare, essere così sguaiati? "Sorrentino è la persona meno adatta a parlare di Fellini." - Davvero, la persona meno adatta? Già solo per il fatto di conoscerne la filmografia e di essere un regista di fama mondiale è sicuramente nell'1% di persone più adatte per parlarne. "non ne ha minimamente colto l'essenza" - Neanche minimamente? In pratica non ha neanche capito che Fellini fosse un regista, lui crede di star parlando di un produttore di pellicce.
@@liebebile6515 Pienamente d'accordo con te. Se ci fai caso alla mia battuta a quanto pare un po' trappola, esclusivamente per l'autore del commento di sopra Mr[...], è caduto interamente con tutti i piedi dentro la mia descrizione dei cretini, confermando con risposta precisa, nel farne graditamente parte. Adoro Fellini, studio cinema, sono un giovane (quando posso) sceneggiatore e regista ed ho studiato anche io cinema grazie anche a Maurizio Fiume. Sono un estimatore di Sorrentino avendo la piacevole sindrome di napoletanità che spesso ci attribuiscono come un tic, e che tale disturbo ce lo teniamo dentro a mo' di tesoro, da riscoprire quando meglio ci va. Questa intervista semplice in un campo e controcampo molto naturale, è di una essenzialità unica, mi ritrovo anche con le sue descrizioni sui film e sul modo di fare cinema di Federico Fellini. La fissazione che forse hanno le persone, quando immaginano di attaccare Sorrentino è quella di vederlo come pesante senza intravedere quel ventaglio, quel magma di sfumature complesse ma semplici . Spesso queste care personcine vedono solo il bianco o il nero tralasciando moltissime cose davanti e dietro a loro, provocandomi profonda tenerezza, diciamo così hahaha. Tutti se conoscono, possono e devono manifestare il proprio pensiero riguardo un autore o un'esperienza che abbiamo vissuto e si accetano tutti i punti di vista a riguardo, quando si può e quando si vuole. E questo è il bello del cinema e della vita e forse l'unico legame in comune. Ti chiedo scusa per il dono della sintesi, ma oggi gli serviva ad un amico e gliela ho prestata, spero me la riporti per dopo Pasqua. Un caro e sconosciuto abbraccio
@@josenovantatre3528 ciao Josè, avevo capito che tu non ti stessi riferendo a Sorrentino, in realtà forse l'aveva capito anche MrWimMichels. Anche io amo Fellini e pur apprezzando Sorrentino, anche io credo che non gli sia riuscito di capire o forse solo di spiegare o rappresentare l'essenza del cinema di Fellini (ma mica è facile farlo! Probabilmente non ci sarebbe riuscito nemmeno lo stesso Fellini), ma da qui a definirlo un cretino ce ne passa. Rimane un regista capace di realizzare film magnifici, altri solo bellini o interessanti, altri ancora poco significativi e un po' stucchevoli. Sicuramente il livello che il suo cinema ha raggiunto è anni luce dietro quello raggiunto da Fellini, ma credo che sarebbe lui il primo a riconoscerlo. A me comunque l'intervista è piaciuta, si vede che conosce benissimo Fellini ed ho trovato una passione e un rispetto genuini nei confronti della sua opera. E' sicuramente una delle persone più adatte a parlare di Fellini, anche se molto probabilmente non la più adatta. Comunque, lasciando stare la mia opinione del tutto irrilevante sul cinema, io vorrei far capire a certe persone che sparare frasi esagerate e assolutiste su chicchessia non dice quasi niente della persona di cui si parla, e moltissimo della persona che ne sta parlando.
Che genio Sorrentino e che cultura. Non è facile esprimere in fotogrammi quello che tu senti dentro, il tuo modo di vedere le cose
13.47 Questa frase mi è piaciuta : Fellini come pochi altri registi è un grande ipnotizzatore. Se passa un tram è un evento drammaturgico
In altri film semplicemente passa un tram
L'ho rivisto due sere fa, Roma. Quasi ogni anno lo rivedo, nel periodo delle feste. Roma e Amarcord. La scena del giovane magro e distinto, sorridente e garbato, che arriva a Roma è chiaramente autobiografica per Fellini. La casa nella quale va ad alloggiare, tra personaggi di ogni tipo che si accalcano mangiando insieme, chi in vestaglia chi vestito di tutto punto, nella cucina comune, tra bollitori sul fuoco e calzini appesi a stendere. Quel mondo di poveri diavoli dalla forte caratterizzazione lo ritroviamo immortalato nella scena della cena all'aperto in trattoria, con il tram vecchio che passa sferragliando. Ho sempre cercato di capire quale piazza avesse voluto riprodurre in studo Fellini in quella scena, semmai ne avesse una in mente (a un certo punto si legge una scritta azzurra "Banco di Santo Spirito", quindi potrebbe essere dalle parti della "zampa d'oca" del Campo Marzio, come la chiamano i vecchi romani: le 5 vie rette e quasi parallele, da via dei Coronari a via Giulia, con corso Vittorio Emanuele come via centrale e le due vie dei "banchi" vecchi e nuovi come intermedie), quindi era forse una trattoria in piazza del rione Ponte. Ma sono i personaggi della oziosa vita romana nella calura estiva ad essere tratteggiati come mai nessun altro è riuscito a fare nel cinema. Ti sembra quasi di sentire gli odori, in quella scena. La bellona che fa la sostenuta, il mendicante, la signora che vuole fare la sofisticata ma in realtà trasuda popolanità a ogni gesto, l'oste e i camerieri, il bullo abbronzato, la bambina pestifera e iperattiva, tutto condito dal turpiloquio, dai riferimenti sessuali e scatologici, e ovviamente dall'immancabile e interminabile cibo, anzi dalle frattaglie, che metteva seduti serenamente sconosciuti a condividere lo stesso tavolo, tra una battuta e un po' di vino. Nessuno credo sia riuscito a raccontare tutto questo con la stessa umanità. Forse Kusturica, con altre usanze e altri popoli, lo ha fatto in Gatto Nero Gatto Bianco.
La forza e dentro la Roma -Fellini en la costruzzione de la metro. la vita dei genti normale e subnormale - e la vista propria di Fellini. Grazie diesem großem Meister!
Ho sempre immaginato la scena della trattoria in qualche slargo tra San Giovanni e Santa Croce in Gerusalemme. Era li che la plebe del dopoguerra iniziava a contaminarsi con gli inurbati delle borgate. In quelle sequenze, la nobiltà feroce del popolo di Trilussa è già stemperata in una città appena masticata dalla guerra.
@@MrLutazioCatulo Intende via Carlo Felice, credo. Zona molto suggestiva, colpisce molto anche me, ci capito ogni tanto a cena. Unisce in disagio che arriva da Porta Maggiore con l'area storica di porta Asinara e l'ex Patriarchium.
@@m.brat.4364 E ci passa anche il tram a via Carlo Felice e dintorni ...
Il disagio che arrivava a Porta Maggiore dagli insediamenti della Casilina, accanto alla ferrovia.
@@MrLutazioCatulo È vero, ci passa il tram. Che alla zampa d'oca del Campo Marzio, invece non c'è. A me aveva colto in inganno la sede del Banco di Santo Spirito in quella scena, per collocarla da quelle parti.
Certo, la ferrovia e quel tratto di via Casilina che poi arriva al Pigneto. Ma anche quel pezzo di inizio Prenestina, che passa sotto alla tangenziale. Oppure il margine di San Lorenzo o via Giolitti stessa o via Statilia, è tutta un'area piuttosto disagiata quella lì intorno a Porta Maggiore. Ma che conserva comunque la sua magia.
Il teatro della baraonda è una delle testimonianze più efficaci dell'avanspettacolo romano durante la l'ultima guerra (si fa per dire). Il raccordo anulare è una scena dove la baraonda teatrale diventa invece realtà onirica e vissuta: tutto è autentico, ben descritto e definito e, appena visto, tutto scompare, passa senza lasciare strascichi e sedimenti drammatici e narrativi. La sfilata religiosa è semplicemente magnifica, ironica, sublime, popolare, aristocratica, ecc. si rimane lì a guardare e gustare immagini e sequenze spettacolari... una cascata di cinema a tutto tondo. A suo tempo non l'avevo visto ma oggi, visto in solitudine, mi sento di rivalutarlo come un film documento eccezionale, vivo ed efficace. Un'opera dove memoria, sogno e realtà si fondono senza narrazione senza soluzioni di continuità.
Ottimo Regista ,attento e innovativo
Antonio Monda e' un professionista veramente bravo.
“Roma” è una magnifica, postomodernissima macchina narrativa intermediale
Due persone molto intelligenti
GENIO!!!
La "sfilata di moda ecclesiastica" è una delle migliori scene di Roma, alto messaggio morale rappresentato da un'estetica più che stravagante
Sorrentino dirige, scrive e parla molto bene. una rarità.
Grazie sorrentino,genio assoluto
Sorrentino, quando farai un film su Napoli? Il pubblico internazionale e` affascinato da questa citta` grazie anche agli scrittori famosi degli ultimi anni..
stai scherzando? è uscito un suo film su napoli una settimana fa ahah
Vedo che sei informata ahaha
Grande regista.
Inserito nella Playlist "Linguaggio Cinema" / ruclips.net/p/PLCHo6MAUWUJaQgo4EtsQq_ZW93g0YRC2j
Forse un'intervista lenta, a tratti farraginosa. Ma l'Italia è anche questo. E Fellini lo sapeva. 8mila comuni tra passato e presente.
Diciamo che la più grande differenza tra Fellini e Sorrentino è che a Fellini piaceva tanto la fregna e faceva di tutto per questo, Sorrentino è un pezzo di legno senza alcun sentimento o pulsione.
Un po' estremizzato, ma sono fondamentalmente d'accordo.
Perché?
Curiosità mia
buon giorno
La sequenza del defile' ecclesiastico di "Roma" era una idea di Danilo Donati e non di Fellini.
Antonio Monda... bravissimo non a caso vive in America
Secondo me fellini era molto influenzato da mario bava dal punto di vista visivo e tecnico..
sorrentino parla sempre di tecnica. e quello è: tecnica fine a sè stessa, senza cuore, senza magia.
infatti sorrentino compia a 4 mani da fellini
Sorrentino copia spudoratamente Fellini ma il risultato è tipo quando i Simpsons fanno una parodia.
Sorrentino non ha imparato nulla da Fellini
"Scimmiottare Fellini? E' una specie di riflesso inconscio". Sì certo Paolino, fare un film su Roma, con quella storia, con quelle inquadrature, quel protagonista, quei personaggi. Tutto per piacere agli americani e vincere l'Oscar coi soldi di Berlusconi. Sorrentino pianifica l'inconscio a tavolino e infatti i suoi film sono freddissimi, non ci si innamora mai. Mai un guizzo al cuore, altro che Fellini. Sorrentino dovrebbe prendere la statuetta vinta con il remix (brutto) de La Dolce Vita, portarla sulla tomba di Fellini e chiedere scusa. Così come Tarantino dovrebbe coprire d'oro gli eredi di Sergio Leone. Sono figli di quel cialtrone di Andy Wharol che sancì il passaggio dei pubblicitari all'arte. L'inizio della fine.
Concordo pienamente. Anche a me arriva un senso di freddezza e "la grande bellezza" li trovo un film insulso
È una tua opinione👍, che c'è da dire non corrisponda minimamente a qualcosa di costruttivo, ma cmq.
@@gabrieleguercio7208 Dovrei essere costruttivo? Io? Esprimo la mia opinione, anzi il mio cattivissimo giudizio che tra le altre cose non serve a niente. Replico a "scimmiottare Fellini è una specie di riflesso inconscio" una cazzata immane che merita una pernacchia dall'uomo qualunque che però qualche film l'ha visto. Non si può dire mica qualsiasi cosa impuniti, magari uno che ti rompe le scatole su RUclips prima o poi arriva nella sua inutilità.Anzi guarda te ne aggiungo un'altra, prima è riuscito a fregare gli americani rifacendo l'Italia di Fellini, ora ci riprova con la retorica strappacore della mamma morta e di Napoli. Insomma io "riflessi inconsci" continuo a non vederne. Per me il capostipite di questa filiera è Totò che vende la fontana di Trevi agli americani, pensa te come sono costruttivo.
@@overdose438 potresti spiegarmi su cosa si sarebbe basata quest'operazione di "fregare gli americani"?
@@gabrieleguercio7208 Statuette d'oro, messere.
ne la Grande Bellezza la presenza di Fellini è imbarazzante, fastidiosa. Ho pena per Sorrentino, che forse non se n'è accorto o fa finta di non accorgersene.
Penso all' eta' di Sorrentino...avrra' almeno 55 anni...? A quell' età" Fellini aveva gia' vinto 4 Oscar x il miglior film straniero...il festival di Cannes ..leone d argento di Venezia. Il festival di Mosca. E centinaia di altri premi minori sparsi x il mondo. Considerando che ai tempi di Fellini c erano centinaia di grandi registi in concorrenza...pensiamo solo all' Italia. De Sica. Rossellini..visconti. Bertolucci...Antonioni. leone...e poi ancora ancora..ma di cosa vogliamo parlare?
Che significa?
@@andreabarabino4995 significa che molte persone soprattutto giovani hanno tanti elogi x Sorrentino e ignorano Fellini...decantano la grande bellezza che sara' pure un bel film ma x niente paragonabile alla dolce Vita ...ho solo fatto notare la differenza che c e' tra Fellini e Sorrentino ...semplicemente un abisso....aggiungo che Fellini e" stato sempre originale. Non ha mai fatto revival di altri film e anche quando ha fatto qualche film il cui soggetto ha preso da un racconto l ha cambiato totalmente...diamo il giusto volore al cinema inteso come arte.. .non si puo' paragonare un bella chiesa antica con bei quadri e affreschi all interno con la cappella Sistina..allila' dei gusti personali e soggettivi sarebbe ingiusto e poco credibile..
@@mariomarro8122 credo che sua un discorso sconclusionato. Ogni cosa va contestualizzata e non ha davvero senso forzare sempre paragoni. Sono due registi diversi e senza dubbio Fellini è un totem, è inarrivabile. Ma nel panorama ATTUALE (soprattutto italiano) io credo che Sorrentino sia una boccata di aria fresca. Indubbiamente talentuoso, indubbiamente fa del buon cinema.
@@mari-gu9li senti non era un discorso generico ..era tra ne e un altra persona...sconclusionata sarai tu inserendo Sorrentino in un discorso in cui si parla di Fellini...e come se uno parlasse di Maradona e te ne esci tu con Di Gennaro ovviamente senza offesa be' x Sorrentino be' x Di Gennaro
@@mariomarro8122 @Mario Marro tu hai detto che Sorrentino non è ai livelli di Fellini e ci credo bene. Ho semplicemente detto che sti costanti paragoni non hanno motivo di essere. Io non ho dato dello sconclusionato a te ma al discorso che facevi, cogli la differenza.
Sorrentino fellineggia senza essere Fellini, scadendo quindi nrl ridicolo. Solo Fellini poteva fare Fellini
Sorrentino ha una sua cifra stilistica ed è innegabile. Ha colto ciò che ha fatto grande e unico Fellini, la totale libertà creativa e una sapienza tecnica che è continua ricerca. Dentro questi due binari, che sono anche secondo me ciò che fa di un genio un genio, Fellini metteva la sua personalità e Sorrentino mette la sua.
Fellini avrebbe apprezzato invece
Sorrentino è la persona meno adatta a parlare di Fellini. Basta vedere i suoi film per capire che non ne ha minimamente colto l'essenza. Chiedetegli dei Talkin Heads, non di Fellini.
Sei un cretino, dovresti parlare dei cretini
@@josenovantatre3528 esatto, questo è il ragionamento ;-)
Perché dovete sempre esagerare nel modo di parlare, essere così sguaiati?
"Sorrentino è la persona meno adatta a parlare di Fellini." - Davvero, la persona meno adatta? Già solo per il fatto di conoscerne la filmografia e di essere un regista di fama mondiale è sicuramente nell'1% di persone più adatte per parlarne.
"non ne ha minimamente colto l'essenza" - Neanche minimamente? In pratica non ha neanche capito che Fellini fosse un regista, lui crede di star parlando di un produttore di pellicce.
@@liebebile6515 Pienamente d'accordo con te. Se ci fai caso alla mia battuta a quanto pare un po' trappola, esclusivamente per l'autore del commento di sopra Mr[...], è caduto interamente con tutti i piedi dentro la mia descrizione dei cretini, confermando con risposta precisa, nel farne graditamente parte.
Adoro Fellini, studio cinema, sono un giovane (quando posso) sceneggiatore e regista ed ho studiato anche io cinema grazie anche a Maurizio Fiume. Sono un estimatore di Sorrentino avendo la piacevole sindrome di napoletanità che spesso ci attribuiscono come un tic, e che tale disturbo ce lo teniamo dentro a mo' di tesoro, da riscoprire quando meglio ci va.
Questa intervista semplice in un campo e controcampo molto naturale, è di una essenzialità unica, mi ritrovo anche con le sue descrizioni sui film e sul modo di fare cinema di Federico Fellini. La fissazione che forse hanno le persone, quando immaginano di attaccare Sorrentino è quella di vederlo come pesante senza intravedere quel ventaglio, quel magma di sfumature complesse ma semplici . Spesso queste care personcine vedono solo il bianco o il nero tralasciando moltissime cose davanti e dietro a loro, provocandomi profonda tenerezza, diciamo così hahaha. Tutti se conoscono, possono e devono manifestare il proprio pensiero riguardo un autore o un'esperienza che abbiamo vissuto e si accetano tutti i punti di vista a riguardo, quando si può e quando si vuole. E questo è il bello del cinema e della vita e forse l'unico legame in comune.
Ti chiedo scusa per il dono della sintesi, ma oggi gli serviva ad un amico e gliela ho prestata, spero me la riporti per dopo Pasqua. Un caro e sconosciuto abbraccio
@@josenovantatre3528 ciao Josè, avevo capito che tu non ti stessi riferendo a Sorrentino, in realtà forse l'aveva capito anche MrWimMichels.
Anche io amo Fellini e pur apprezzando Sorrentino, anche io credo che non gli sia riuscito di capire o forse solo di spiegare o rappresentare l'essenza del cinema di Fellini (ma mica è facile farlo! Probabilmente non ci sarebbe riuscito nemmeno lo stesso Fellini), ma da qui a definirlo un cretino ce ne passa. Rimane un regista capace di realizzare film magnifici, altri solo bellini o interessanti, altri ancora poco significativi e un po' stucchevoli. Sicuramente il livello che il suo cinema ha raggiunto è anni luce dietro quello raggiunto da Fellini, ma credo che sarebbe lui il primo a riconoscerlo. A me comunque l'intervista è piaciuta, si vede che conosce benissimo Fellini ed ho trovato una passione e un rispetto genuini nei confronti della sua opera. E' sicuramente una delle persone più adatte a parlare di Fellini, anche se molto probabilmente non la più adatta.
Comunque, lasciando stare la mia opinione del tutto irrilevante sul cinema, io vorrei far capire a certe persone che sparare frasi esagerate e assolutiste su chicchessia non dice quasi niente della persona di cui si parla, e moltissimo della persona che ne sta parlando.