Benigni ha avuto il grandissimo merito di riportare Dante e la Divina Commedia all'attenzione dei più. Lo ringrazio per questo. Poi secondo me ognuno dovrebbe rileggersela per fatti suoi, e farla in qualche modo sua, dandole un ritmo e una interpretazione personale (e magari trovare qualcosa che possa aiutare a dare un senso alle cose che gli capitano)... allora può succedere che non ci si ritrovi più nella lettura di altri (Benigni, Gassman o chiunque altro)...
Quando leggo questo canto, per il quale sto preparando un progetto teatrale, fatico a trattenere lacrime, e rabbia. Benigni è da stimare per la divulgazione dell'amore per la Commedia, ma non riesco ad ascoltarlo.
che si trovano in quella dimensione, mentr le emozioni alte, trascendenti, conquistano solo i pre-disposti. Per questo l'Arte, quella vera, è e resta per i POCHI, essa è, per dirla con Hegel, "espressione dello Spirito Assoluto" e tale espressione non potrà mai essere colta da tutti. Così è da sempre e sarà sempre. IL fatto che una cultura degradata nomini arte tutto ciò che Arte non è non modifica certo la realtà, che resta esattamente questa. A ciascuno il suo, è ovvio.
Io non faccio spettacoli perché non sono attore ma di attori me ne intendo. Quanto riguardo alle emozioni: se tutto ciò che genera emozioni è Arte, allora l'Arte non è niente né di grande né di trascendente, diventa una cosa banalissima, non solo, può essere fatta da chiunaue, e così non è. Anche le emozioni hanno una gerarchia: le emozioni basse, "terrene", possono essere provocate con estrema facilità e catturano tutti coloro, i moltissimi,
Detto così la cosa può essere (relativamente) accettata, purtroppo, stando ai commenti massivi, la "curiosità" a cui alludi non incentiva niente di più, si ferma lì, e, quel che è peggio convince i tanti di trovarsi di fronte ad un genio, ad un grande attore, ad un grande esegeta, impedendo di attivarsi per veramente conoscere questi specifici. Questo, culturalmente, è quanto mai dannoso. Giusto al contrario sarebbe dire: guardate che Benigni non è un grande attore, se lo trovate sublime
Queste saranno le presunzioni, dal momento che, didatticamente parlando, è quanto di più confuso ed improprio si possa sentire, e, recitativamente (ha piena ragione fioriperalgernon) è del tutto inesistente: Conclusione? Tali cose possono essere apprezzate solo da chi non capisce nulla né di Dante, né di Divina Commedia, né di cosa sia un Attore e conseguentemente recitare, come dire: la massa. Il guaio è che le viene fatto credere che stà roba è Arte, ed è così che la massa si convince
È più facile commuovere la massa che pensa a ridere piuttosto che farla divertire, perché nel primo caso è all'oscuro del sentimento, ma nel secondo caso è ben saldo su quel sentimento che è l'unico in grado di riempirla
un'emozione incredibile
Benigni ha avuto il grandissimo merito di riportare Dante e la Divina Commedia all'attenzione dei più. Lo ringrazio per questo. Poi secondo me ognuno dovrebbe rileggersela per fatti suoi, e farla in qualche modo sua, dandole un ritmo e una interpretazione personale (e magari trovare qualcosa che possa aiutare a dare un senso alle cose che gli capitano)... allora può succedere che non ci si ritrovi più nella lettura di altri (Benigni, Gassman o chiunque altro)...
Quando leggo questo canto, per il quale sto preparando un progetto teatrale, fatico a trattenere lacrime, e rabbia.
Benigni è da stimare per la divulgazione dell'amore per la Commedia, ma non riesco ad ascoltarlo.
Dante era un genio!
che si trovano in quella dimensione, mentr le emozioni alte, trascendenti, conquistano solo i pre-disposti. Per questo l'Arte, quella vera, è e resta per i POCHI, essa è, per dirla con Hegel, "espressione dello Spirito Assoluto" e tale espressione non potrà mai essere colta da tutti. Così è da sempre e sarà sempre. IL fatto che una cultura degradata nomini arte tutto ciò che Arte non è non modifica certo la realtà, che resta esattamente questa. A ciascuno il suo, è ovvio.
Giustissimo!!!!! Essere Attore e saper Recitare sono tutt'altre cose! Questa è una barzelletta...tragica, purtroppo.
brividi
Do il like per l'impegno alla divulgazione di questa meravigliosa opera, ma è recitata veramente, ma veramente male.
Io non faccio spettacoli perché non sono attore ma di attori me ne intendo. Quanto riguardo alle emozioni: se tutto ciò che genera emozioni è Arte, allora l'Arte non è niente né di grande né di trascendente, diventa una cosa banalissima, non solo, può essere fatta da chiunaue, e così non è. Anche le emozioni hanno una gerarchia: le emozioni basse, "terrene", possono essere provocate con estrema facilità e catturano tutti coloro, i moltissimi,
di essere diventata esperta, dal momento che la apprezza. Ma forse....ben le sta!!
Senza derapate , pulita
Detto così la cosa può essere (relativamente) accettata, purtroppo, stando ai commenti massivi, la "curiosità" a cui alludi non incentiva niente di più, si ferma lì, e, quel che è peggio convince i tanti di trovarsi di fronte ad un genio, ad un grande attore, ad un grande esegeta, impedendo di attivarsi per veramente conoscere questi specifici. Questo, culturalmente, è quanto mai dannoso. Giusto al contrario sarebbe dire: guardate che Benigni non è un grande attore, se lo trovate sublime
Queste saranno le presunzioni, dal momento che, didatticamente parlando, è quanto di più confuso ed improprio si possa sentire, e, recitativamente (ha piena ragione fioriperalgernon) è del tutto inesistente: Conclusione? Tali cose possono essere apprezzate solo da chi non capisce nulla né di Dante, né di Divina Commedia, né di cosa sia un Attore e conseguentemente recitare, come dire: la massa. Il guaio è che le viene fatto credere che stà roba è Arte, ed è così che la massa si convince
Begnigl fecce sapere.
Ha me' ignorante.
Cosa era l'amore.
Grazie.
Il Nokia mi sembra veramente quando io l'odo
gg
infima storpiatura di chi gli è superiore....
Ma i che gl'è venut'in mente di fa' l'attore? La voce e bisogna sapell'usare! Dammi retta, continua a far ridere, e lascia perdere il teatro.
È più facile commuovere la massa che pensa a ridere piuttosto che farla divertire, perché nel primo caso è all'oscuro del sentimento, ma nel secondo caso è ben saldo su quel sentimento che è l'unico in grado di riempirla