Senza entrare nel merito dell'intervento, per Dante il "dannato più dannato dell'universo, il punto umano più distante da Dio" non è Ugolino, ma Frate Alberigo, il peccatore successivo, che Dante incontra alla fine del 33 canto. Talmente dannato che il suo corpo mangia e dorme sulla terra, posseduto da un diavolo, mentre la sua anima è condannata appena compiuto il peccato, senza possibilità di espiazione e pentimento, a tal punto è dannato e distante da Dio è Frate Alberigio. Ché col peggiore spirto di Romagna trovai di voi un tal, che per sua opra in anima in Cocito già si bagna, e in corpo par vivo ancor di sopra.
"il potere è servire, non è controllare".
Detto senza neanche pensarci su!! È assolutamente geniale!
ottima spiegazione su tre personaggi indimenticabili, grazie.
Grande professore D'Avenia
Magnifica chiusura! Servire (farsi servi) per servire (farsi utili), un verbo troppo poco apprezzato perché poco compreso dai superbi.
Come si fa a non amare quest'uomo...
Emozionante, "solo" questo.
Caro Alessandro non mi
Stanco mai di ascoltarti
La tua voce Dolce e
Soave
Senza entrare nel merito dell'intervento, per Dante il "dannato più dannato dell'universo, il punto umano più distante da Dio" non è Ugolino, ma Frate Alberigo, il peccatore successivo, che Dante incontra alla fine del 33 canto. Talmente dannato che il suo corpo mangia e dorme sulla terra, posseduto da un diavolo, mentre la sua anima è condannata appena compiuto il peccato, senza possibilità di espiazione e pentimento, a tal punto è dannato e distante da Dio è Frate Alberigio.
Ché col peggiore spirto di Romagna
trovai di voi un tal, che per sua opra
in anima in Cocito già si bagna,
e in corpo par vivo ancor di sopra.
Ottima precisazione, grazie. Chiaramente nello spazio di tre minuti non potevo fare una lezione completa. Buon lavoro!