Che tristezza constatare che si affronta il discorso dell'ordinazione femminile solo riguardo al problema del comando, delle possibilità dirigenziali e di autorità. La Chiesa non è un'azienda e l l'ordinazione riguarda principalmente l'ambito liturgico. La liturgia è un delicatissimo universo di segni e simboli attraverso i quali si accede a Misteri che ci superano. Il maschile e il femminile è legato profondamente a questo universo di simboli, come testimoniato da tutta la Sacra Scrittura: dai racconti della creazione nella Genesi, al Cantico dei cantici, all'esperienza dei profeti costretti a rimanere celibi o a sposare prostutute per incarnare il dramma dell'infedeltà del popolo nei riguardi di Dio, al rapporto del Cristo con le varie donne presenti nei Vangeli, alle lettere paoline come Ef.5, fino all'Apocalisse. Dovreste capire questo innanzitutto. Maschile e femminile non sono uguali ed intercambiabili quando si entra nella Realtà più profonda delle cose spirituali. Distruggete questo delicato meccanismo simbolico e avrete distrutto definitivamente la liturgia. Distruggete la liturgia e avrete distrutto la Chiesa.
E' certamente vero che la liturgia è un gioco rituale simbolico ed è altrettanto vero che la liturgia dà forma all’ecclesiologia, ma ciò che auspichiamo è proprio una nuova ecclesiologia, come ha ben detto Marinella Perroni: non vogliamo l’accesso all’ordine sacro così come è oggi, ma un nuovo tipo di ordine cui uomini e donne possano accedere, e cambiare la Chiesa perché “non metta vino nuovo in otri vecchi”. La questione è che la riforma non vuol dire la morte, ma il cambiamento vitale dello Spirito che sempre sostiene la Chiesa.
"si rifugiano nella teoria dell'autorità, l'ha detto il papa e questo è sufficente", peccato che il papa a sua volta dica che così ha fatto Gesù. Ora. un cristiano che mette in dubbio parole e gesta di Gesù Cristo... non so, farebbe meglio a convertirsi o all'ebraismo o all'Islam...
Grande Grillo, ma grandissima Perrone!
Che tristezza constatare che si affronta il discorso dell'ordinazione femminile solo riguardo al problema del comando, delle possibilità dirigenziali e di autorità.
La Chiesa non è un'azienda e l l'ordinazione riguarda principalmente l'ambito liturgico. La liturgia è un delicatissimo universo di segni e simboli attraverso i quali si accede a Misteri che ci superano.
Il maschile e il femminile è legato profondamente a questo universo di simboli, come testimoniato da tutta la Sacra Scrittura: dai racconti della creazione nella Genesi, al Cantico dei cantici, all'esperienza dei profeti costretti a rimanere celibi o a sposare prostutute per incarnare il dramma dell'infedeltà del popolo nei riguardi di Dio, al rapporto del Cristo con le varie donne presenti nei Vangeli, alle lettere paoline come Ef.5, fino all'Apocalisse.
Dovreste capire questo innanzitutto.
Maschile e femminile non sono uguali ed intercambiabili quando si entra nella Realtà più profonda delle cose spirituali.
Distruggete questo delicato meccanismo simbolico e avrete distrutto definitivamente la liturgia.
Distruggete la liturgia e avrete distrutto la Chiesa.
E' certamente vero che la liturgia è un gioco rituale simbolico ed è altrettanto vero che la liturgia dà forma all’ecclesiologia, ma ciò che auspichiamo è proprio una nuova ecclesiologia, come ha ben detto Marinella Perroni: non vogliamo l’accesso all’ordine sacro così come è oggi, ma un nuovo tipo di ordine cui uomini e donne possano accedere, e cambiare la Chiesa perché “non metta vino nuovo in otri vecchi”.
La questione è che la riforma non vuol dire la morte, ma il cambiamento vitale dello Spirito che sempre sostiene la Chiesa.
"si rifugiano nella teoria dell'autorità, l'ha detto il papa e questo è sufficente", peccato che il papa a sua volta dica che così ha fatto Gesù. Ora. un cristiano che mette in dubbio parole e gesta di Gesù Cristo... non so, farebbe meglio a convertirsi o all'ebraismo o all'Islam...