Tutti i segreti della famiglia AGNELLI

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  • Опубликовано: 1 авг 2024
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Комментарии • 56

  • @santatabacco6729
    @santatabacco6729 Год назад +3

    Video davvero interessante, complimenti, continua così!

  • @user-hv1zn6nu7s
    @user-hv1zn6nu7s Год назад

    Qui Giuseppe detto Pino. Bravo bravo Luca. Il modo di raccontare e la tua voce fanno risalto alla storia. Continua sempre così

  • @user-hv1zn6nu7s
    @user-hv1zn6nu7s Год назад

    Il modo di raccontare e la tua voce fanno sì che non ci si annoia. Bravo Luca.

  • @carmeloenricogangemi3520
    @carmeloenricogangemi3520 Год назад +3

    Da te mi sarei aspettato iniziare dai Moratti 😂😂😂ovviamente scherzo. Mi piacciono sempre i tuoi video. Sia per la precisione che per la semplicità con cui spieghi cose non semplicissime. Continua così 💪un saluto da un amico di vecchissima data

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  Год назад

      Grazie mille Enrico per le belle parole💪💪, ci vediamo presto e ci prendiamo un caffè insieme in memoria dei vecchi tempi 😊

    • @frankbguitarist9566
      @frankbguitarist9566 Год назад

      Bancario invece di banchiere.

  • @Blade464646
    @Blade464646 Год назад +2

    Bel video! Ma......un'analisi su STELLANTIS, e poi magari EXOR e IVECO.....ce le farai??

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  Год назад

      Grazie come sempre gentile, Stellantis è già in cantiere, tra qualche settimana dovrebbe uscire il video, Exor e Iveco invece al momento non sono previste ma per più avanti le prendo in considerazione assolutamente 💪

  • @dariopolidori5696
    @dariopolidori5696 Год назад +1

    Buongiorno:, 2 piccole imprecisioni : il presidente della FIAT prima di Gianni si chiamava Valletta (non Villetta). Gianni non sposò Margherita (è sua figlia) ma Marcella

    • @dariopolidori5696
      @dariopolidori5696 Год назад

      Mi correggo: Marella

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  Год назад

      Grazie Dario per le precisazioni, cercherò sempre di migliorare nei prossimi video💪

    • @dariopolidori5696
      @dariopolidori5696 Год назад

      Molto interessante la storia degli Agnelli. Proporrei di parlare anche della famiglia Nasi e dell’ intersecarsi con la storia degli Agnelli

    • @fabio78453
      @fabio78453 Год назад

      "La storia della famiglia Agnelli è costellata di connessioni col potere politico ufficiale e coi poteri occulti, massoneria, servizi segreti, a cominciare da quando la famiglia entrò in possesso della Fiat nel 1906.."
      La storia della famiglia Agnelli è costellata di connessioni col potere politico ufficiale e coi poteri occulti, massoneria, servizi segreti, a cominciare da quando la famiglia entrò in possesso della Fiat nel 1906.
      Il 23 giugno 1908 Giovanni Agnelli (nonno dell'attuale presidente della Fiat) divenuto dal 1906, a seguito di un aumento di capitale, azionista di maggioranza della Fiat, venne denunciato dal questore di Torino per "illecita coalizione, aggiotaggio in borsa e falsi in bilancio". Nel rapporto dell'autorità di pubblica sicurezza Agnelli veniva segnalato come il maggiore indiziato delle manovre fraudolente in borsa che avevano turbato il mercato dei valori e arrecato danni rilevanti ai portatori di azioni. I mezzi fraudolenti consistevano nell'avere provocato nel 1905-1906 enormi ed ingiustificati rialzi delle azioni Fiat, sia col suddividere le primitive azioni, sia col porre dal marzo 1906 in liquidazione la Fiat per ricostruirla immediatamente dopo con un moltiplicato numero di azioni, sia con l'ingiustificato assorbimento dello stabilimento Ansaldo. Il rapporto di questura proseguiva affermando che Agnelli aveva dichiarato nel biennio del 1906 utili consistenti che furono poi distribuiti nel 1907, epoca nella quale la Fiat si trovava già in una crisi che la portò sull'orlo del fallimento.
      Il capo del governo di allora Giolitti vegliava sul destino di Agnelli, al quale nel 1907 aveva concesso la croce di cavaliere al merito del lavoro. Il 29 novembre 1908 lo stesso ministro della giustizia Orlando intervenne, con una pesante ingerenza nei confronti della magistratura torinese, affermando che "un'azione penale nei confronti di Agnelli avrebbe avuto conseguenze negative sulla nascente industria nazionale, in particolare piemontese": regione d'origine del primo ministro Giolitti.
      A un anno dalla denuncia il perito nominato dal tribunale, professor Pietro Astuti, confermava gli indizi della questura affermando che le scritture stipulate da Agnelli nel 1906 occultavano operazioni personali a scapito della società, e che le operazioni di borsa dovevano configurarsi come un vero e proprio aggiotaggio al fine di procurare fortissimi e ingiustificati profitti. Il 23 agosto 1909 Agnelli venne rinviato a giudizio per rispondere di aggiotaggio e truffa. Con la benevola attenzione del ministro Orlando e con ricorsi vari Agnelli riuscì a rinviare il processo sino al 21 giugno 1911, mentre già nel 1909, dopo le dimissioni, era tornato all'incarico di amministratore delegato della Fiat. Il 22 maggio 1912 il tribunale mandava assolto Agnelli e a nulla valse il ricorso del pubblico ministero, il quale nel giudizio di secondo grado si trovò di fronte, come difensore di Agnelli, l'ex ministro Orlando e come testimoni a favore di Agnelli i dirigenti della Banca commerciale di Milano, Vittorio Roll e Lodovico Toeplitz.
      In seguito, durante la fase di preparazione della prima guerra mondiale, la Fiat venne favorita dal governo e ricevette moltissime commesse militari anche dall'estero. Agnelli ottenne dal governo che Torino venisse dichiarata zona di guerra. Gli operai vennero militarizzati e persero le pur minime tutele sindacali, il diritto di sciopero e furono sottoposti al codice militare di guerra. Con le forniture di guerra la Fiat si avviava a divenire una grande industria di livello europeo, la famiglia Agnelli ne deteneva ormai la maggioranza delle azioni di controllo.
      Agnelli, fascismo e banche d'affari
      Col fascismo, commesse belliche, militarizzazione delle fabbriche e della società divennero fattori costitutivi del regime, ed Agnelli un fervente sostenitore di Mussolini, anche presso il re piemontese. Successivamente Agnelli fu nominato senatore del fascismo e benemerito del regime, premiato personalmente da Mussolini l' 1 marzo 1923 col Laticlavio.
      Sono del resto molto note le connessioni tra Fiat e fascismo e non è il caso di dilungarvici in questa sede. Conviene piuttosto mettere in evidenza aspetti meno noti. Ad esempio i percorsi attraverso i quali le tre banche private di allora, Comit, Credito italiano e Banco di Roma finirono all'IRI, dove sono tuttora.
      Storia particolarmente istruttiva, nel momento in cui gli attuali nostrani nipotini di Reagan tornano a parlare di riprivatizzazione delle banche pubbliche, di Mediobanca in particolare. Anche Mussolini si convertì rapidamente al liberismo. Nel suo primo discorso da deputato il 21 giugno 1921 affermò: "Lo stato è come il gigante Briareo che ha cento braccia. Io credo che bisogna amputarne novantacinque, cioè bisogna ridurre lo stato alla sua espressione puramente giuridica e politica. Lo stato ci dia una polizia che salvi i galantuomini dai furfanti, una giustizia bene organizzata, un esercito pronto per tutte le eventualità di politica estera intonata agli interessi nazionali. Tutto il resto, e non escludo nemmeno la scuola secondaria, deve rientrare nell'attività privata dell'individuo".
      Mussolini avrà modo di pentirsi di queste frasi. Nel 1929 le tre banche del paese non furono in grado di restituire i depositi e furono dichiarate insolventi. Si scoperse allora che esse avevano finanziato coi depositi dei risparmiatori l'acquisto di proprie azioni per farle salire di prezzo. Per un reato di questo genere gli amministratori delle banche avrebbero dovuto finire tutti in galera. Il senatore Ettore Conti, presidente della Comit, nel marzo 1931 scriveva nel suo diario "la Comofin (finanziaria della Comit) è stata costituita nel 1920 con capitale sottoscritto da amici della Comit e da società da essa controllate, con lo scopo di assumere partecipazioni e concedere finanziamenti a banche, società ed imprese commerciali e industriali. In effetti lo scopo principale era quello di acquistare dai Perrone le 200.000 azioni della Comit di cui erano venuti in possesso. Gradatamente la Comofin ha aumentato enormemente il capitale. Ora succede che la Comofin è la proprietaria della Comit, ma succede anche che buona parte delle società finanziatrici della Comofin sono possedute dalla Comit. Con questo sistema la Comit è proprietaria di se stessa ed il suo capitale è divenuto fittizio. Fino a che gli affari procedono allegramente, poco male, ma se dovessero imbrogliarsi ne verrebbe un crac spaventoso".
      Il crac avvenne e costò allo stato in valori attuali circa 3.000 miliardi, di fronte ai quali Sindona appare un dilettante.
      Dopo la caduta del fascismo, nel 1946, una commissione nominata dalla costituente affermò che allora "le responsabilità delle perdite non vennero messe in luce, né i responsabili furono inquisiti". Il perché era molto semplice, nei consigli di amministrazione delle tre banche erano presenti i maggiori sostenitori del regime fascista. Nella Banca commerciale italiana su ventisei membri del consiglio di amministrazione nove erano senatori, Arlotta, Borromeo, Conti, Crespi, Malagodi, Odero, Puricelli, Sammartino di Valpenga, Silvestri e un deputato, Ferretti. Nel Credito italiano vi erano sette senatori, Giovanni Agnelli, Borletti, Carmianti, Cavallaro, Cantorini, Corbino e i deputati Medici, Motta e Pavoncelli. Nel Banco di Roma erano presenti i senatori Cremonesi e Marcello e i deputati Benni, Canelli, Chiesa e Pesenti. I gruppi di comando delle banche erano anche presidenti delle più grandi società industriali (Fiat, Pirelli, Montecatini, Stipel, Tecnomaso italiano,Acciaierie Terni, Chatillon, cotonificio Crespi, Italcementi, Breda ed altre decine) e costoro utilizzarono i depositi bancari per finanziare ed acquistare titoli delle proprie società per fini speculativi.
      Il sopraggiungere della grande crisi coinvolse le industrie che trascinarono nel crac le banche. Lo stato dovette intervenire accollandosi le perdite dei privati, creando l'Istituto per la ricostruzione industriale (IRI) , cui affidò anche le tre grandi banche fallite. Nella inchiesta che seguì si venne a conoscenza del fatto che i gruppi di comando avevano finanziato con i depositi dei risparmiatori la maggior parte del loro capitale azionario, il 94% per la Comit, il 78% per il Credito italiano ed il 94% per il Banco di Roma. In questo modo i grandi industriali che controllavano le banche ed attraverso queste i più grandi gruppi industriali non avevano rischiato una lira dei loro capitali. Il fascismo non solo li scagionò ma, accollandosi le perdite, lasciò intatti i loro patrimoni personali.

  • @andreamartini6543
    @andreamartini6543 3 месяца назад

    Gianni non usó mai il pugno duro con gli operai, fu Romiti. La 500 fu opera di Valletta.

  • @vincenzosantoro4300
    @vincenzosantoro4300 Год назад +1

    No conoscevo la storia della famiglia Agnelli,

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  Год назад

      È davvero interessante e piena di spunti su cui riflettere

  • @emmetigommemarinatyre
    @emmetigommemarinatyre 10 месяцев назад

    Video interessante, un piccolo appunto: hai parlato di Marchionne ed hai tralasciato Romiti.

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  10 месяцев назад +1

      Ciao grazie per il tuo commento, hai proprio ragione ma in pochi minuti non è facile parlare di tutto. Magari ci sarà una seconda puntata di questo video con altri dettagli 👌

  • @mimmolico8870
    @mimmolico8870 Год назад +4

    Buongiorno, ti voglio bene ma hai saltato a piè pari una serie di passaggi importantissimi, a mio modesto parere: a) non hai per nulla citato Cesare Romiti; b) questa famiglia di banditi ha succhiato i soldi allo stato italiano approfittando per miliardi di lire prima e poi milioni di euro della cassa integrazione e nel contempo diviso vergognosamente i profitti; c) ha succhiato i soldi, sempre allo stato italiano, costruendo stabilimenti che poi ha chiuso ( vedi termini Imerese nella tua Sicilia ) licenziando migliaia di operai; d) ha evaso tasse per milioni e milioni e milioni di euro esportando capitali all’estero. Sappiamo queste cose solo a causa ( o grazie ) della lite per l’eredità del cosiddetto avvocato intentata dalla figlia Margherita ( madre dei due camioncini Elkan) verso l’intera famiglia. Senza andare troppo indietro al vecchio senatore che rubo’ letteralmente la Fiat al suo socio. È così via, una vera e propria razza di banditi ed il giovanotto che oggi è al vertice è uno dei peggio, stai tranquillo. Scusa la “lezioncina “ da pierino ma è veramente gente indecente considerando che hanno spostato le sedi all’estero e non pagano un euro di tasse in Italia. Evito il discorso Juventus perché non seguo . Ti saluto e sappi che mi sono iscritto al tuo canale.

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  Год назад

      Grazie Mimmo per il tuo commento che porta valore e aggiunge contenuti per l’intera community, è difficile dire tutto in pochi minuti, il discorso è complesso e come tu stesso hai rimarcato ci sono davvero tante zone grigie che meriterebbero un’analisi più precisa e dettagliata. Cercherò sempre di migliorare nei prossimi video💪

    • @massimopezzei9119
      @massimopezzei9119 2 месяца назад

      eggia,,,,,,e molte altre nefandezze non raccontate,,,,,,,levfavole...beato chi ci crede,,,,,,😂🤑

  • @emanuelemorello6070
    @emanuelemorello6070 Год назад

    Ottimo video, ma era Vittorio Valletta. Complimenti ancora per la sintesi e la documentazione.

  • @milenavignati9558
    @milenavignati9558 3 месяца назад

    il banchiere non è chi lavora in banca! è un imprenditore!
    chi lavora in banca è un (impiegato) bancario

  • @marydaniel6916
    @marydaniel6916 Год назад +1

    Quali segreti?? ??🤔

  • @alessandragregori1518
    @alessandragregori1518 6 месяцев назад

    Gianni non ha sposato Marcella..(chi è costei)?bensì la principessa Caracciolo

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  6 месяцев назад

      Ciao Alessandro assolutamente sì Marella Caracciolo

  • @piccobaudo
    @piccobaudo 11 месяцев назад

    Perdona la precisazione ma ferrari e fca (oggi stellantis) non hanno alcun rapporto sono due gruppi completamente separati

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  11 месяцев назад

      Grazie per il tuo commento che aggiunge valore alla nostra community. Ci tengo a sottolineare che le due società sono complementari ma il 24% di azioni della Ferrari appartiene ad Exor, la cassaforte della famiglia Agnelli che detiene anche il 14,4% di Stellantis.

  • @andreamartini6543
    @andreamartini6543 3 месяца назад

    La Fiat non ha mai prodotto per la Ferrari! La produzione Ferrari fu sempre autonoma, indipendentemente e a Maranello.

  • @andreamartini6543
    @andreamartini6543 3 месяца назад

    24 miliardi? Solo Exor vale 10 volte tanto! 🤦‍♂️

  • @andreamartini6543
    @andreamartini6543 3 месяца назад

    Edoardo nacque nel 1954 e non 44 🤦‍♂️

  • @andreamartini6543
    @andreamartini6543 3 месяца назад

    Vittorio vAlletta e non Villetta. Gianni spisò Marella e non Margherita 🤦‍♂️

  • @lucakimi7470
    @lucakimi7470 Год назад +1

    N 1

  • @federicomuratore9538
    @federicomuratore9538 5 месяцев назад

    Valletta non villetta😂

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  5 месяцев назад

      Hai assolutamente ragione Federico, errore mio 💪

  • @massimobattaglia9956
    @massimobattaglia9956 Год назад +1

    Giovanni agnelli fu' senatore fascista più di così.

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  Год назад

      Dargli articoli che ho letto per preparare il video non è chiaro il suo rapporto con il fascismo, se lo abbia appoggiato solamente per non avere problemi o se credesse effettivamente in Mussolini e si riconoscesse nell’ideologia fascista. Personalmente dall’idea che mi sono fatto credo più nella prima ipotesi Massimo però di più non so dirti

    • @massimobattaglia9956
      @massimobattaglia9956 Год назад +2

      Ma appoggiare il fascimo per mero interesse ,e" peggio che farlo per ideologia. A torino furono in tanti ad appoggiare il fascimo,compresa la comunità ebraica,che pago a caro prezzo questa scelta.

    • @fratellinfinanza
      @fratellinfinanza  Год назад

      Certo da questo punto di vista morale sono d’accordo con te Massimo senza alcun dubbio

    • @marydaniel6916
      @marydaniel6916 Год назад

      Gli Edoàrdo...un.po' sfigat...complimenti x l'accento...

  • @tino4502
    @tino4502 Год назад +2

    I mantenuti dagli italiani

  • @tino4502
    @tino4502 Год назад +1

    Una Vergogna nazionale

  • @tino4502
    @tino4502 Год назад

    Bella razza