MET | Il MEET, parco del Museo Etnografico | LIS
HTML-код
- Опубликовано: 5 ноя 2024
- Il parco del Met è una sorta di congiunzione fra centro e periferia, fra tradizione e contemporaneo, lavoro e arte, e per questo oggi viene chiamato Meet, derivazione dallo stesso Met, ma anche dal termine inglese che indica incontro.
Il parco rappresenta una sorta di prosecuzione esterna del museo, dove gli oggetti sono in qualche modo ricollocati nel loro contesto originario e dove, in alcuni periodi dell’anno, in occasioni di feste e fiere stagionali, le tradizioni riprendono vita, recuperando le loro radici storiche e culturali.
Passeggiando nel parco il visitatore incontra le grandi macchine con le trebbiatrici, gli aratri, il carro per il trasporto del bestiame, il parco della molitura con le macine da olio, da mulino e da guado per fare il colore indaco, le seminatrici meccaniche, i trattori.
Inoltre, si può ammirare l’opera chiamata “Primavera silenziosa” dell’artista Nicolò Reali, in arte Gola Hundun, un murale che trasforma le pareti del magazzino del Met in un giardino con figure vegetali e sagome di volatili dai colori e dai contorni evanescenti.
L’opera invita a una riflessione sui temi della convivenza tra uomo e natura e del terzo paesaggio in contrasto con l’urbanizzazione.
Ma il vero protagonista del Meet è il paesaggio, quello vivo fatto di alberi e piante popolati da volatili e insetti, che arricchiscono il museo in una sorta di “pomario” (luogo di alberi da frutto), esposizione delle varietà vegetali del territorio: vite, ulivo, melograno, fico, ciliegio, noce, mandorlo, giuggiolo, quercia, melocotogno, pino, gelso riflettono con il loro ciclo naturale lo scorrere delle stagioni e invitano a recuperarne l’essenza.