Ringrazio Mauro Marchetti, tutto il direttivo di ANDCI e tutti i colleghi associati, vi sono grato per tutto il lavoro che state imbastendo e per quello già realizzato, mantenendo sempre le persone al centro delle vostre attenzioni. Ci sono ancora tante storie da ascoltare, tanti frutti da cogliere per fare tesoro delle altrui esperienze. Ero molto emozionato ma Mauro è stato un ottimo mentore. Allego qui le considerazioni sul brano O Magnum mysterium inserito alla fine della bella chiacchierata. O magnum Mysterium, di Andrea Di Carlo è un brano composto per coro misto a quattro voci, a cappella su testo latino che narra il mistero della natività di Cristo. Cosa mi ha trasmesso: Il brano al suo esordio descrive l’evento con delicatezza e attenzione al testo. L’ambitus vocale e le armonie seguono la parola e ben realizzano quella sensazione estatica provata al pensiero della venuta di Cristo sulla terra. Un Cristo indifeso, ben rappresentato dagli impasti armonici, profondi e adatti alla comprensione del futuro sacrificio che farà per l’uomo. Il testo, quando ripetuto, ci concede di gustare a pieno il punto di osservazione dell’autore che prima spiega e poi dettaglia con perizia ogni inciso. Una visione intima, capace di esprime l’inafferrabile mistero dell’incarnazione in quel “Natum” che fa scendere la tessitura della composizione. Cristo si abbassa, scende, si fa subito ubbidiente, e umile giace in una mangiatoia. Notevole la sensibilità dimostrata nel cambiare la scena sonora quando si parla della Beata Vergine Maria. La mamma, il rifugio sereno e gioioso, espresso dai movimenti, ora vivaci, delle voci che si rincorrono e si cercano per ravvivarne un accorato dialogo. Un amore infinito anche per il corpo di Maria, il suo grembo, dove, con quella sospensione ci fa pensare che Cristo forse vorrebbe riposare ancora un po’. Il picco emotivo e sonoro si tocca sulle parole “Dominum Christum”, è come se con un grido ammonitore ci volesse ricordare la strepitosa natura divina del nascituro. Ancora molto suggestivo è il momento delle invocazioni di “Alleluia” che spaziano su suoni e colori che rappresentano dalla fede più vivida alla commossa presenza di Cristo nel mondo. Spero che passi la leggerezza che ho colto nei pensieri e nelle emozioni di Andrea di Carlo, a cui vanno le mie più sincere congratulazioni per quello che è per me questo brano: un atto d’amore.
Ringrazio Mauro Marchetti, tutto il direttivo di ANDCI e tutti i colleghi associati, vi sono grato per tutto il lavoro che state imbastendo e per quello già realizzato, mantenendo sempre le persone al centro delle vostre attenzioni. Ci sono ancora tante storie da ascoltare, tanti frutti da cogliere per fare tesoro delle altrui esperienze. Ero molto emozionato ma Mauro è stato un ottimo mentore.
Allego qui le considerazioni sul brano O Magnum mysterium inserito alla fine della bella chiacchierata.
O magnum Mysterium, di Andrea Di Carlo è un brano composto per coro misto a quattro voci, a cappella su testo latino che narra il mistero della natività di Cristo. Cosa mi ha trasmesso:
Il brano al suo esordio descrive l’evento con delicatezza e attenzione al testo. L’ambitus vocale e le armonie seguono la parola e ben realizzano quella sensazione estatica provata al pensiero della venuta di Cristo sulla terra. Un Cristo indifeso, ben rappresentato dagli impasti armonici, profondi e adatti alla comprensione del futuro sacrificio che farà per l’uomo. Il testo, quando ripetuto, ci concede di gustare a pieno il punto di osservazione dell’autore che prima spiega e poi dettaglia con perizia ogni inciso. Una visione intima, capace di esprime l’inafferrabile mistero dell’incarnazione in quel “Natum” che fa scendere la tessitura della composizione. Cristo si abbassa, scende, si fa subito ubbidiente, e umile giace in una mangiatoia.
Notevole la sensibilità dimostrata nel cambiare la scena sonora quando si parla della Beata Vergine Maria. La mamma, il rifugio sereno e gioioso, espresso dai movimenti, ora vivaci, delle voci che si rincorrono e si cercano per ravvivarne un accorato dialogo. Un amore infinito anche per il corpo di Maria, il suo grembo, dove, con quella sospensione ci fa pensare che Cristo forse vorrebbe riposare ancora un po’. Il picco emotivo e sonoro si tocca sulle parole “Dominum Christum”, è come se con un grido ammonitore ci volesse ricordare la strepitosa natura divina del nascituro.
Ancora molto suggestivo è il momento delle invocazioni di “Alleluia” che spaziano su suoni e colori che rappresentano dalla fede più vivida alla commossa presenza di Cristo nel mondo.
Spero che passi la leggerezza che ho colto nei pensieri e nelle emozioni di Andrea di Carlo, a cui vanno le mie più sincere congratulazioni per quello che è per me questo brano: un atto d’amore.
Bella intervista ad un uomo di grande umanità
Grande spessore umano e professionale del Maestro Marino capace d'infondere la sua passione per la musica a persone di ogni età.
Enzo Marino, sei un grande maestro ❣️ il mio grande maestro ❣️
Enzooooo☀️ Sei un grande ❣ Un fortissimo abbraccio ❤
Loredana sei gentile, grazie!