lynch è il mio regista preferito, in un intervista gli sentii dire: si, certo l'assurdo e l'onirico ma una cosa per me fondamentale è LA STORIA che deve essere reale e concreta. nei miei film il nonsense (spesso incomprensibile anche a me) che spesso appare è al servizio della storia, mai pensato di creare immagini irreali fini a se stesse e in modo gratuito. a proposito di mulholland drive in un suo libro lessi questa frase: non ho alcuna idea di cosa sia e cosa contenga la scatola blu... (un genio)
@@stefanomariotti9212 d’accordissimo, infatti non è totalmente “a caso” la storia. Non è uno stile totalmente assurdo, ma dal mio punto di vista è proprio attraverso le crepe della storia e proprio ciò che sorregge la storia è questo “assurdo”. Come già detto in un altro commento, non nego che le narrazioni di Lynch seguano schemi narrativi/psicologici precisi, ma che questi sorgono e ricadono nel vuoto insensato.
In realtà i film più criptici di Lynch (Strade Perdute, Mulholland Drive, Inland Empire) hanno una sceneggiatura particolareggiata e raffinatissima fatta di allusioni e di rimandi. Lynch Usa un linguaggio non lineare, ma si tratta comunque di un linguaggio vero e proprio allineato a una tradizione che appartiene più al mondo anglosassone. Non a caso l’autore più affine a Lynch è il drammaturgo inglese (e premio Nobel per la letteratura) Harold Pinter.
Certamente. Lynch è comunque la stella contemporanea nata dal teatro dell'assurdo, e più che a Pinter, andrebbe ricondotto ad Artaud. Ma anche se la scrittura è sopraffine, ciò non toglie che l'obiettivo dei testi lynchiani sia di distruggere il particolarismo vivente. Anche Nietzsche e Cioran scrivono pensando, studiando, "rimandando a", ma l'obiettivo è sempre lo stesso: guardare l'abisso.
@@matteoabozzi5927 aggiungo che nessuno ha evidenziato che Inland Empire ha un finale positivo: Nikki Grace esce dall'incubo in cui era precipitata col film On High in Blue Tomorrow. La vediamo serena e rilassata sul divano in cui era iniziato tutto a inizio film. Poi ci sono i titoli di coda con una danza gioiosa e scatenata. Lynch chiude la sua filmografia con una danza gioiosa e scatenata!
No ci sono dei problemi...non è corretto quello che hai detto per nulla...filosoficamente vabbè (ovvio che sono meri accenni) ma dico su Lynch...totalmente fuori focus..pensavo avessi capito una volta detto Freud e invece no sei andato sul non senso...
Per aiutarti a riguardarti i film col loro profondo senso (ovviamente il Lynch da blu velvet in poi) devi attingere solo dalla psicologia per di più la più basilare quella freudiana e nella sua composizione più basica quella es super io e io (con eventuale doppio).. ci sono personaggi che costituiscono il super io del protagonista e personaggi che costituiscono l'es del protagonista e non fanno altro che regolare la realtà filmica che vediamo (soprannaturale twin peaks, sogno mullholand drive, per proiezioni esterne strade perdute) ogni cos è spiegabile secondo questa tripartizione qui.. blue velvet no perché rimane un po' più in superficie (con i solo doppi interpretativi es il cattivo che è il padre del pritagonista) e inland empire è lo stesso discorso ma portato al massimo estremo del prevalere dell'es quando inizia a prendere il controllo presentandosi alla porta... Non c'è nessun non senso è tutto sensato ovviamente con un modo artistico di realizzarlo ma è tutto ultra spiegabile e affascinante nel vedersi concretizzare in arte. Ci sarebbe da fare una disamina specifica di ogni film chiaramente..ma ti basterà partire da strade perdute e mhulloland drive nell'ottica di questa lettura per capire finalmente cosa stai vedendo nell'accezione più profonda e fedele alla trama e all'immagine.
@@michigun8784questa analisi è totalmente convivente con quella qui proposta da me, anzi, ne è la diretta conseguenza. Lo stesso Freud parte dal presupposto che l’uomo sia intrinsecamente Es, come sua parte più fondativa e ancestrale. Quello che intendo è che lo sfondo da cui si parte è questo, poi anche tradotto in termini Lacaniani con Reale ecc. ciò non toglie che nei film di Lynch non ci sia un simbolismo, o riferimenti a topografie dell’inconscio. Ciò che mi interessava sondare è la base della ripartizione dell’ontologia umana che basandosi sul vuoto ribollente dell’Es da poi questi aspetti strutturali che ovviamente Lynch conosce e traduce nel suo linguaggio. Il mio non è assolutamente dire che Lynch fa le cose a caso, saprebbero farle tutti sennò, ma è di dimostrare il terreno dal quale si muove. E il discorso Lynch/Kant/Freud in questi termini non sono l’unico che lo affronta, ma c’è una solida letteratura.
@@matteoabozzi5927sì ma quella da te portata è una lettura estrapolata dal contesto..la mia è quella su Lynch e i suoi film..visto che il video riguardava Lynch mi sembra meno deviante la mia..che non è una diretta conseguente della tua ma semplicemente l'unica valida che volendo si può poi circumnavigare aggiungendo altro e allontanandosi dall'opera e da Lynch..che di Kant e Lacan sa ben poco...è come parlare delle migliori marche per matite perché le matite sono importanti piuttosto che il significato della matita in eraserhead... sono d'accordo che è una matita ma non stai parlando della matita di Lynch e non aiutata a capire i film di Lynch ciò che hai detto anzi fa rimanere in superficie.
@@michigun8784 sinceramente parlare di un’unica visione valida su degli oggetti artistici mi sembra limitato ed inutile, proprio perché essendo il cinema di Lynch arte, verrebbe meno la sua distinta artistica il buttargli addosso una rete che lo so soffocherebbe. Lo stesso Lynch non vuole svelare ciò che lui “vede” nei suoi film, non perché si atteggia da gran saggio, ma proprio perché ama il proliferare delle interpretazioni che sono probabilmente il fulcro del suo lavoro. Libri come quello di Matteo Marino (I Segreti di David Lynch) lascia sempre il cassetto vuoto interpretativo voluto dallo stesso Lynch. Ciò nonostante io penso che le nostre due visioni convivino e comunichino senza problemi, anzi, hanno bisogno l’uno dell’altra (e la mia non è una mossa democristiana, altrimenti non lo direi). P.S. probabilmente la mia visione di Lynch è viziata (così come quella di tutti), sono deleuziano, mea culpa! Anche se, ovviamente, io ho ragione e tu hai torto! (Scherzo)
Pur riconoscendo l'innegabile impatto di Lynch sul panorama cinematografico, trovo che sia parecchio sopravvalutato. La sua esterica onirica e surreale, seppur affascinante, mi appare talvolta come un artificio per mascherare una narrazione frammentaria e poco coesa. L'ermetismo lynchiano, lungi dall'essere per me fonte di ispirazione esistenziale, si traduce più frequentemente in un'esperienza di straniamento cognitivo che rasenta l'alienazione. Personalmente, non riesco a connettermi con i suoi personaggi, che mi sembrano più dei costrutti simbolici che dei veri esseri umani. Inoltre, l'ossessiva ricorrenza di certi temi e motivi visivi, pur nella loro potenza, mi sembra talvolta ripetitiva e autoindulgente. So che è un'opinione abbastanza controversa e impopolare, ma secondo me è sopravvalutato. Preferisco registi come Villeneuve che sanno essere profondi e complessi senza essere incomprensibili. Vorrei sapere se siete d'accordo con me o no.
Ciao! ammetto che l'estetica di Lynch non è affatto per tutti, non nel senso che è "per pochi eletti", ma nel senso che in fin dei conti può piacere a pochi perché è particolare. Io sono molto in linea con Lynch, ma anche da fan posso capire che a volte "esagera", o che comunque gira cose che possono oggettivamente annoiare o non essere interessanti per tutti. Per quanto riguarda iil tema alienazione penso che sia anche giusto provarla, calcolando che Lynch da come indicazioni ai suoi attori "immagina di essere in un sogno" sono gli attori stessi ad essere alienati da se stessi. Ciò detto non per forza solo quello di Lynch è CINEMA, o meglio, il filone che lynch segue. Vedo dalla tua immagine del profilo Arancia Meccanica, e direi che Kubrick pur non agendo nel regno dell'ignoto come Lynch, sa come fare il suo mestiere e come far brillare (nel senso di "funzionare" nella sua più intima forma) il cinema.
@@matteoabozzi5927Secondo me Lynch e Kubrick hanno qualche cosa in comune. Ad esempio tutti i loro film hanno diversi livelli di interpretazione. Sinceramente trovo Kubrick più comprensibile e soprattutto accessibile. Per carità Lynch è un bravo regista, ma non lo definirei un genio.
che bello quando mi appaiono queste cose belle nei consigliati, continua che sei mlt brv!!!
@@pupi5 Grazie 🫶🫶
Complimenti per la chiarezza e la linearità nonostante il tema trattato fosse esattamente l’opposto ahah
@@pietrobiondi4483 Grazie! A volte non ci capisco nulla anche io 🥲
lynch è il mio regista preferito, in un intervista gli sentii dire: si, certo l'assurdo e l'onirico ma una cosa per me fondamentale è LA STORIA che deve essere reale e concreta. nei miei film il nonsense (spesso incomprensibile anche a me) che spesso appare è al servizio della storia, mai pensato di creare immagini irreali fini a se stesse e in modo gratuito. a proposito di mulholland drive in un suo libro lessi questa frase: non ho alcuna idea di cosa sia e cosa contenga la scatola blu... (un genio)
@@stefanomariotti9212 d’accordissimo, infatti non è totalmente “a caso” la storia. Non è uno stile totalmente assurdo, ma dal mio punto di vista è proprio attraverso le crepe della storia e proprio ciò che sorregge la storia è questo “assurdo”. Come già detto in un altro commento, non nego che le narrazioni di Lynch seguano schemi narrativi/psicologici precisi, ma che questi sorgono e ricadono nel vuoto insensato.
Ottima analisi e bel canale
Grazie! Work in progress 💪
sei bravo a spiegare ;) iscritt
@@The-FoxWolf Grazie! 🙏🏼
Oddio e da dove spunta questa SBOOOOORAAAAAAA SBOOOOROOOOOOO VOGLIO PIU SBOORRRAAA COME QIESTAAAAAAAAAAAAAA❤❤❤❤
Voltaire 1694-1778 etc etc etc era un Genio! Mio Figlio Michele a 15 anni parla 5 Lingue Straniere 😊❤ Genio Italo Rumeno
@@valtergilenardi2639 ok
Brillante
@@progettorazzia9260 🫶
La mia vita è lynchana da quando avevo 16 anni. Ogni anno sempre di piu'. Non è cosi brutto😮
@@rcr8773 🖤
In realtà i film più criptici di Lynch (Strade Perdute, Mulholland Drive, Inland Empire) hanno una sceneggiatura particolareggiata e raffinatissima fatta di allusioni e di rimandi. Lynch Usa un linguaggio non lineare, ma si tratta comunque di un linguaggio vero e proprio allineato a una tradizione che appartiene più al mondo anglosassone. Non a caso l’autore più affine a Lynch è il drammaturgo inglese (e premio Nobel per la letteratura) Harold Pinter.
Certamente. Lynch è comunque la stella contemporanea nata dal teatro dell'assurdo, e più che a Pinter, andrebbe ricondotto ad Artaud. Ma anche se la scrittura è sopraffine, ciò non toglie che l'obiettivo dei testi lynchiani sia di distruggere il particolarismo vivente. Anche Nietzsche e Cioran scrivono pensando, studiando, "rimandando a", ma l'obiettivo è sempre lo stesso: guardare l'abisso.
@@matteoabozzi5927 aggiungo che nessuno ha evidenziato che Inland Empire ha un finale positivo: Nikki Grace esce dall'incubo in cui era precipitata col film On High in Blue Tomorrow. La vediamo serena e rilassata sul divano in cui era iniziato tutto a inizio film. Poi ci sono i titoli di coda con una danza gioiosa e scatenata. Lynch chiude la sua filmografia con una danza gioiosa e scatenata!
@@robgav63 a me quella danza mi da sensazioni che sono tutt’altro che gioia ahahah, solo ansia ed inquietudine
@@matteoabozzi5927 dipende dalla sensibilità di chi guarda, ovviamente
Ti campanello
@@shasha6326 love 🫶
No ci sono dei problemi...non è corretto quello che hai detto per nulla...filosoficamente vabbè (ovvio che sono meri accenni) ma dico su Lynch...totalmente fuori focus..pensavo avessi capito una volta detto Freud e invece no sei andato sul non senso...
Per aiutarti a riguardarti i film col loro profondo senso (ovviamente il Lynch da blu velvet in poi) devi attingere solo dalla psicologia per di più la più basilare quella freudiana e nella sua composizione più basica quella es super io e io (con eventuale doppio)..
ci sono personaggi che costituiscono il super io del protagonista e personaggi che costituiscono l'es del protagonista e non fanno altro che regolare la realtà filmica che vediamo (soprannaturale twin peaks, sogno mullholand drive, per proiezioni esterne strade perdute) ogni cos è spiegabile secondo questa tripartizione qui.. blue velvet no perché rimane un po' più in superficie (con i solo doppi interpretativi es il cattivo che è il padre del pritagonista) e inland empire è lo stesso discorso ma portato al massimo estremo del prevalere dell'es quando inizia a prendere il controllo presentandosi alla porta...
Non c'è nessun non senso è tutto sensato ovviamente con un modo artistico di realizzarlo ma è tutto ultra spiegabile e affascinante nel vedersi concretizzare in arte. Ci sarebbe da fare una disamina specifica di ogni film chiaramente..ma ti basterà partire da strade perdute e mhulloland drive nell'ottica di questa lettura per capire finalmente cosa stai vedendo nell'accezione più profonda e fedele alla trama e all'immagine.
@@michigun8784questa analisi è totalmente convivente con quella qui proposta da me, anzi, ne è la diretta conseguenza. Lo stesso Freud parte dal presupposto che l’uomo sia intrinsecamente Es, come sua parte più fondativa e ancestrale. Quello che intendo è che lo sfondo da cui si parte è questo, poi anche tradotto in termini Lacaniani con Reale ecc. ciò non toglie che nei film di Lynch non ci sia un simbolismo, o riferimenti a topografie dell’inconscio. Ciò che mi interessava sondare è la base della ripartizione dell’ontologia umana che basandosi sul vuoto ribollente dell’Es da poi questi aspetti strutturali che ovviamente Lynch conosce e traduce nel suo linguaggio. Il mio non è assolutamente dire che Lynch fa le cose a caso, saprebbero farle tutti sennò, ma è di dimostrare il terreno dal quale si muove. E il discorso Lynch/Kant/Freud in questi termini non sono l’unico che lo affronta, ma c’è una solida letteratura.
@@matteoabozzi5927sì ma quella da te portata è una lettura estrapolata dal contesto..la mia è quella su Lynch e i suoi film..visto che il video riguardava Lynch mi sembra meno deviante la mia..che non è una diretta conseguente della tua ma semplicemente l'unica valida che volendo si può poi circumnavigare aggiungendo altro e allontanandosi dall'opera e da Lynch..che di Kant e Lacan sa ben poco...è come parlare delle migliori marche per matite perché le matite sono importanti piuttosto che il significato della matita in eraserhead... sono d'accordo che è una matita ma non stai parlando della matita di Lynch e non aiutata a capire i film di Lynch ciò che hai detto anzi fa rimanere in superficie.
@@michigun8784 sinceramente parlare di un’unica visione valida su degli oggetti artistici mi sembra limitato ed inutile, proprio perché essendo il cinema di Lynch arte, verrebbe meno la sua distinta artistica il buttargli addosso una rete che lo so soffocherebbe. Lo stesso Lynch non vuole svelare ciò che lui “vede” nei suoi film, non perché si atteggia da gran saggio, ma proprio perché ama il proliferare delle interpretazioni che sono probabilmente il fulcro del suo lavoro. Libri come quello di Matteo Marino (I Segreti di David Lynch) lascia sempre il cassetto vuoto interpretativo voluto dallo stesso Lynch. Ciò nonostante io penso che le nostre due visioni convivino e comunichino senza problemi, anzi, hanno bisogno l’uno dell’altra (e la mia non è una mossa democristiana, altrimenti non lo direi).
P.S. probabilmente la mia visione di Lynch è viziata (così come quella di tutti), sono deleuziano, mea culpa! Anche se, ovviamente, io ho ragione e tu hai torto! (Scherzo)
Pur riconoscendo l'innegabile impatto di Lynch sul panorama cinematografico, trovo che sia parecchio sopravvalutato. La sua esterica onirica e surreale, seppur affascinante, mi appare talvolta come un artificio per mascherare una narrazione frammentaria e poco coesa. L'ermetismo lynchiano, lungi dall'essere per me fonte di ispirazione esistenziale, si traduce più frequentemente in un'esperienza di straniamento cognitivo che rasenta l'alienazione. Personalmente, non riesco a connettermi con i suoi personaggi, che mi sembrano più dei costrutti simbolici che dei veri esseri umani. Inoltre, l'ossessiva ricorrenza di certi temi e motivi visivi, pur nella loro potenza, mi sembra talvolta ripetitiva e autoindulgente. So che è un'opinione abbastanza controversa e impopolare, ma secondo me è sopravvalutato. Preferisco registi come Villeneuve che sanno essere profondi e complessi senza essere incomprensibili. Vorrei sapere se siete d'accordo con me o no.
Ciao! ammetto che l'estetica di Lynch non è affatto per tutti, non nel senso che è "per pochi eletti", ma nel senso che in fin dei conti può piacere a pochi perché è particolare. Io sono molto in linea con Lynch, ma anche da fan posso capire che a volte "esagera", o che comunque gira cose che possono oggettivamente annoiare o non essere interessanti per tutti. Per quanto riguarda iil tema alienazione penso che sia anche giusto provarla, calcolando che Lynch da come indicazioni ai suoi attori "immagina di essere in un sogno" sono gli attori stessi ad essere alienati da se stessi. Ciò detto non per forza solo quello di Lynch è CINEMA, o meglio, il filone che lynch segue. Vedo dalla tua immagine del profilo Arancia Meccanica, e direi che Kubrick pur non agendo nel regno dell'ignoto come Lynch, sa come fare il suo mestiere e come far brillare (nel senso di "funzionare" nella sua più intima forma) il cinema.
@@matteoabozzi5927Secondo me Lynch e Kubrick hanno qualche cosa in comune. Ad esempio tutti i loro film hanno diversi livelli di interpretazione. Sinceramente trovo Kubrick più comprensibile e soprattutto accessibile. Per carità Lynch è un bravo regista, ma non lo definirei un genio.
mio dio come sta ridotto questo tizio
Chi? Lynch o io? Perché se parli di me sono d’accordo
O cess david lynch
Si
osoı̣ןƃı̣ʌɐɹǝɯ oǝpı̣ʌ ǝɥƆ
@@leggendario2185 non so come tu abbia fatto… comunque eizarg