Un grande contributo, al servizio dii coloro che iniziano a riconoscere la natura della "nostra" intima verità. Grazie per la disponibilità con cui facilitate la comprensione, attraverso un'impeccabile lettura, trasferita con il Sentire amerovole. 🙏☀️
Molto illuminante grazie,ma mi sorge una domanda ,se non siamo noi i responsabili delle nostre azioni,che senso ha la responsabilità del nostro karma, grazie mi piacerebbe avere un chiarimento ,grazie .
Grazie per il tuo intervento. La nascita di un corpo implica la necessità di compiere azioni, con le conseguenze per quelle azioni definite Karma. Queste azioni vengono compiute in conseguenza di condizionamenti e predisposizioni che non sono stati scelti. Da qui il concetto che le azioni sono compiute ma non c'è un autore delle azioni. Nella via diretta che indica Nisargadatta, possiamo chiederci: "di chi è il Karma? Il Sé può avere Karma?" Quando la realizzazione è completa, il Karma è incenerito e naturalmente decade anche il cercarne un senso. 🙏
Cazzarola lo sto ascoltando varie volte non riesco a capire se so le cose non è corretto se non le so e corretto sono la coscienza che quando non c'è più il soffio vitale sparisco ? Qualcuno mi può aiutare .
Ciao Marco, quello che sappiamo sarà sempre limitato, perché la conoscenza è infinita come l'universo. Ciò che non sappiamo non può essere espresso perché è la natura di ciò da cui tutto scaturisce ed è prima di ogni possibile conoscenza. Come dice la famosa frase di Socrate sul sapere di non sapere che è la più alta forma di pensiero. Nisargadatta insegna che fino a che c'è il corpo con il soffio vitale, c'è presenza o coscienza, quando il corpo muore, finisce solo la storia individuale, ma la coscienza non è toccata. Si tratta di non identificarsi con il corpo-mente ma con ciò che ti fa sapere di essere. Il secondo passo se possiamo chiamarlo così, è sapere che non sei nemmeno la coscienza ma ciò da cui tutto è scaturito, il vuoto o assoluto o Parabrahman o Quello. la condizione cioè in cui ti trovavi cent'anni fa prima di essere concepito e in cui nuovamente saremo al termine di questa esistenza.
Nulla potrebbe disturbare Maharaj! Questo è la base del suo insegnamento. Capisco che possa essere fastidiosa per alcuni e ti ringrazio per avermelo segnalato.🙏
Un grande contributo, al servizio dii coloro che iniziano a riconoscere la natura della "nostra" intima verità. Grazie per la disponibilità con cui facilitate la comprensione, attraverso un'impeccabile lettura, trasferita con il Sentire amerovole. 🙏☀️
Grazie, che gioia sentire gli insegnamenti del grande maestro Nisargadatta.🙏🙏🙏
Grazie di cuore..Maestro sublime oltre la saggezza 🙏💥💚
Om Shanti Om 🙏
Che bello! Grazie🙏💙
Grazie per la tua presenza 🙏☀🧡
Nisargadatta Maharaj.....Jai! (((❤)))
🧡🧡Ki jay!🧡🧡
Il mio preferito il più grande ❤
🙏🤗🧡
Grazie x la lettura e x la tua voce che risuona dentro alle parole del maestro ...un suono che mi guida. Quanta pace e libertà. Grazie 🙏
Grazie di cuore a te per la tua presenza 🙏🧡
Ottimo lavoro !!! Grazie ….🌈
Grazie a te! 🌼
Grazie Mille e Mille Grazie ❤
Grazie per la tua presenza 🧡
Meraviglioso
🙏🧡💥
Fonte di gioia
Oh, si! Grazie! 🤗
Bellissima riflessione in serena voce… grazie!
🙏🧡☀
Grazie per l’ottima lettura
🙏☀🧡
Grazie
Grazie!
❤️
❣
Ottimo,única nota sonata la musica
Grazie di ❤ 🙏🌹
Grazie a te! 🙏
❤❤❤
🌼🙏🧡
🕉️🐍👁️ omaggi 🙏
🙏grazie🧡
Molto illuminante grazie,ma mi sorge una domanda ,se non siamo noi i responsabili delle nostre azioni,che senso ha la responsabilità del nostro karma, grazie mi piacerebbe avere un chiarimento ,grazie .
Grazie per il tuo intervento.
La nascita di un corpo implica la necessità di compiere azioni, con le conseguenze per quelle azioni definite Karma.
Queste azioni vengono compiute in conseguenza di condizionamenti e predisposizioni che non sono stati scelti.
Da qui il concetto che le azioni sono compiute ma non c'è un autore delle azioni.
Nella via diretta che indica Nisargadatta, possiamo chiederci: "di chi è il Karma? Il Sé può avere Karma?"
Quando la realizzazione è completa, il Karma è incenerito e naturalmente decade anche il cercarne un senso. 🙏
@@nisargadattamaharajinitali7208 grazie
🖐😑❤🌈🌏☀️
Cazzarola lo sto ascoltando varie volte non riesco a capire se so le cose non è corretto se non le so e corretto sono la coscienza che quando non c'è più il soffio vitale sparisco ? Qualcuno mi può aiutare .
Ciao Marco, quello che sappiamo sarà sempre limitato, perché la conoscenza è infinita come l'universo. Ciò che non sappiamo non può essere espresso perché è la natura di ciò da cui tutto scaturisce ed è prima di ogni possibile conoscenza. Come dice la famosa frase di Socrate sul sapere di non sapere che è la più alta forma di pensiero.
Nisargadatta insegna che fino a che c'è il corpo con il soffio vitale, c'è presenza o coscienza, quando il corpo muore, finisce solo la storia individuale, ma la coscienza non è toccata. Si tratta di non identificarsi con il corpo-mente ma con ciò che ti fa sapere di essere. Il secondo passo se possiamo chiamarlo così, è sapere che non sei nemmeno la coscienza ma ciò da cui tutto è scaturito, il vuoto o assoluto o Parabrahman o Quello. la condizione cioè in cui ti trovavi cent'anni fa prima di essere concepito e in cui nuovamente saremo al termine di questa esistenza.
Grazie spiegata così capisco meglio almeno credo grazie del aiuto grazie
😆non potremo capire
@@seling5290 Sì, il prenderne atto lascia trasparire una comprensione più profonda libera dai concetti 🧡
@@marcomedita806in sostanza quando muori, finisce tutto...e non c'è nient'altro.
Punto.
🪷🏔️🙏🏔️🪷
🙏🧡☀
Il qui e ora
🙏🧡
Grazie del lavoro.
Ma la musica di sottofondo è davvero disturbante.
Maharaj la toglierebbe immediatamente.
Nulla potrebbe disturbare Maharaj! Questo è la base del suo insegnamento.
Capisco che possa essere fastidiosa per alcuni e ti ringrazio per avermelo segnalato.🙏
a me piace
Ma l’abbiamo vista la foto….Mi sembra un po’ arrabbiato il tipo
Grazie 💙
🙏🧡
grazie 🙏☀️
Grazie🙏
A te🙏
❤
🧡
Grazie
❤
🧡🙏
Grazie 🙏 ❤️
🙏🧡🌼