Perché il ferro arrugginisce?

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  • Опубликовано: 28 июл 2020
  • La capacità di fondere e modellare il ferro ha dato una svolta alla vita degli uomini preistorici, che grazie alla lavorazione di questo metallo, hanno potuto costruire armi, utensili e decorazioni più resistenti di quelle precedenti, in rame e bronzo. Fin da allora, però, il nemico numero uno di questi manufatti è stata la ruggine!
    Ma perché il ferro arrugginisce?
    La ruggine è un insieme di sostanze corrosive, che si sviluppano grazie all’ossigeno che si combina con l’umidità, sia quella dell’acqua allo stato liquido, che quella del vapore presente nell’aria: ha un caratteristico colore bruno rossastro e aggredisce gli oggetti di ferro, arrivando con il tempo a sbriciolarli.
    Il processo che permette il formarsi della ruggine si chiama “ossidazione” e il ferro ne è particolarmente soggetto, al contrario di altri metalli come l’oro o il platino e di leghe metalliche come l’acciaio che si usa, ad esempio, per le pentole e che quando è composto da ferro, carbonio e cromo, è definito “inossidabile”.
    A livello chimico, il ferro arrugginisce perché l’ossigeno strappa via gli elettroni dei suoi atomi, indebolendolo: per questo motivo, se lo si ricopre con uno strato di un altro metallo più facilmente ossidabile, come lo zinco, l’aria e l’umidità corroderanno solo la superficie zincata, lasciando il ferro intatto.
    Questo tipo di protezione, ad esempio, si usa per le chiglie delle navi ed è stato scoperto dal chimico inglese Sir Humphry Davy nel 1824.
    Oggi hai imparato perché il ferro arrugginisce!
    I grandi e piccoli perché ti spiegano una curiosità al giorno.
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