Ciaoo Diego, bella storia ragazzi puntata meravigliosa. Un "pezo" de Ancona, fate bene a raccontare cose che altrimenti se perdono alle nuove generazioni, d'altronde con mi nonno del 1905 a casa in mezzo allo stoccafisso e bicchieri de vi' ce so cresciuto. Cucinava mi nonna che de nome faceva Dorica.. e ha passato tutto in mano a mi madre, vo detto tutto.
@@anconopoli3651 grazie davvero; tra l'altro mio Nonno ex portoloto fuochista era il fondatore della fonderia SiFa che puoi leggere nei tombini di cui hai parlato in altre puntate. Complimenti per il lavoro enorme che stai svolgendo anche nei confronti di questa nostra meravigliosa città piena di storie e volti e sapori.
Nello splendido video sullo stoccafisso mi pare che tra gli stoccafissari storici di Ancona non sia stato citato il Sor’Emilio, che dal 1929 ha gestito una trattoria famosa per lo stoccafisso, il brodetto all’anconetana e altre robe bone de pesce. Il locale stava in via Villafranca, la breve traversa che da Piazza Roma si collega con via Palestro. Il Sor’Emilio è ricordato da due pietre miliari come Turno Schiavoni (con la poesia “Genio del brodetto e poeta dello stoccafisso”e Sanzio Blasi (con il gustoso racconto “Lo stoccafisso che … puzza”). Entrambi gli scritti sono pubblicati sul sito Anconanostra
Bravissimi. Bella puntata ragazzi. Devo aggiungere qualcosa. Il grande Messi Adino chef del Passetto, chef dell'ospedale di torrette, portò il nostro stoccafisso in Rai ai tempi di Pippo Baudo. Mio maestro dello stocco. Che metteva sopra allo stocco prima di cuocere, le pacche di pomodoro gratinato con la mollica. Oggi, over 90, è ricoverato in Ospedale di Torrette e sta molto male.
Negli anni 50/60 mi nonna ciaveva la butega de generi alimentari ed io, dodicenne o giù di lì j facevo da garzò. Avrò segato e bagnato domila tunelate de stoccafisso! P.S.- I portolotti avevano una loro particolare maniera di acquistare lo stoccafisso a bordo della nave e cioè: a fine turno si infilavano uno stoccafisso tra la camicia e la giacchetta e così "ingessati" se ne andavano a casa . Da qui forse il modo di dire "duro come u stocafisso"
Bela conclusiò! Poi quelo de Carotti me sfagiola na muchia! Ciavevo la botega da feraro lì sotto e non resistevo ai suoi potacchi e stocco e pure brodetto**, tra Carotti e Marisa al mercato! Ehhhh! Bravo strane robe sto canale è una bomba a mà! E grande el mitico Dieghì sempre competente !👏👏👏 *brodetto puntata? 😏
@@anconopoli3651 quasi quasi....tra l'altro adesso solo a parlarne, me ha preso pure la voglia e me sa che già domà vago a pia na cassetta mista se fo in tempo col lavoro!
E' doveroso lasciare in calce alla puntata ogni possibile approfondimento sull'argomento trattato, perché tutti i vari commenti di chi ha voce in capitolo, con aneddoti e racconti personali, servono a completare il quadro storico. Vi racconto quindi la gran bella chiacchierata fatta ora con la signora Elisabetta, nipote degli storici proprietari dell'osteria di Ida e Aurelio Ricci che preparavano lo stoccafisso in via Gramsci (o forse a quel tempo si chiamava ancora via XXVIII Ottobre?). Impagabile è stata infatti la testimonianza di Elisabetta, che mi ha raccontato con trasporto di come la ricetta dello stoccafisso originale dei suoi nonni portasse un'aurea di tradizione mista all'incantesimo. In un periodo di restrizioni e sofferenze, l'umiltà di questi locandieri provenienti da Pianello ha avviato uno dei filoni più storici legati alla tradizionale ricetta dorica. Un incantesimo appunto, che non prevedeva alcun tipo di dazio economico in cambio della ricetta, che doveva essere tramandata senza scopo di lucro alcuno. La medesima ricetta e gli stessi locali che poi vennero presi in gestione proprio da Peverieri in quella poi conosciuta come la Cantineta.
Tra i fondatori dell’Accadelia dello Stoccafisso all’anconitana, credo sia doveroso ricordare Bruno Bravetti., per moti anni presidente del sodalizio dorico.
Giustissimo Marco, è bello che rimangano in calce alla puntata ogni approfondimento storico che può essere di completamento a quelle 2 cose che diciamo davanti alla telecamera. Più commenti fate più il quadro del racconto diventa chiaro e utile!
Bravissimi come sempre ma io lo stoccafisso lo preparo sempre con le canne ma con sedano carota cipolla maggiorana ogni strato patate.olio logicamente e sobbolle per 2 ore. Niente olive ecc.m socera.
Alore ve confesso che io el stocafisso el fago sbrombolà sopra le cane che m'ha lasciato mama, che ce cucinava dai ani '50, quele cane è cuscì impregnate de sciugo de stucafisso che se pudrìa ancora magnà inzieme el stucafisso!!!
Ciaoo Diego, bella storia ragazzi puntata meravigliosa. Un "pezo" de Ancona, fate bene a raccontare cose che altrimenti se perdono alle nuove generazioni, d'altronde con mi nonno del 1905 a casa in mezzo allo stoccafisso e bicchieri de vi' ce so cresciuto. Cucinava mi nonna che de nome faceva Dorica.. e ha passato tutto in mano a mi madre, vo detto tutto.
Paolo, bellissimo il nome di nonna!
@@anconopoli3651 grazie davvero; tra l'altro mio Nonno ex portoloto fuochista era il fondatore della fonderia SiFa che puoi leggere nei tombini di cui hai parlato in altre puntate. Complimenti per il lavoro enorme che stai svolgendo anche nei confronti di questa nostra meravigliosa città piena di storie e volti e sapori.
Visto due volte!!! ...troppo bello!! ... Sono le 13... Acquolina in bocca!
"Visto 2 volte", m'hai steso! 🤣
@@anconopoli3651 😂😂 ...prima da solo poi coinvolgendo la consorte... Anconetana doc!
Nello splendido video sullo stoccafisso mi pare che tra gli stoccafissari storici di Ancona non sia stato citato il Sor’Emilio, che dal 1929 ha gestito una trattoria famosa per lo stoccafisso, il brodetto all’anconetana e altre robe bone de pesce. Il locale stava in via Villafranca, la breve traversa che da Piazza Roma si collega con via Palestro. Il Sor’Emilio è ricordato da due pietre miliari come Turno Schiavoni (con la poesia “Genio del brodetto e poeta dello stoccafisso”e Sanzio Blasi (con il gustoso racconto “Lo stoccafisso che … puzza”). Entrambi gli scritti sono pubblicati sul sito Anconanostra
Grazie Sauro! A questo punto sarà doverosa una seconda puntata dedicata alle "Altre robe bone de pesce!".
Bravissimi. Bella puntata ragazzi.
Devo aggiungere qualcosa.
Il grande Messi Adino chef del Passetto, chef dell'ospedale di torrette, portò il nostro stoccafisso in Rai ai tempi di Pippo Baudo. Mio maestro dello stocco.
Che metteva sopra allo stocco prima di cuocere, le pacche di pomodoro gratinato con la mollica.
Oggi, over 90, è ricoverato in Ospedale di Torrette e sta molto male.
Grazie Walterone, bell'approfondimento sulla puntata! 👏
.. quanta storia dietro un pesce secco...!!🐟
Negli anni 50/60 mi nonna ciaveva la butega de generi alimentari ed io, dodicenne o giù di lì j facevo da garzò. Avrò segato e bagnato domila tunelate de stoccafisso!
P.S.- I portolotti avevano una loro particolare maniera di acquistare lo stoccafisso a bordo della nave e cioè: a fine turno si infilavano uno stoccafisso tra la camicia e la giacchetta e così "ingessati" se ne andavano a casa . Da qui forse il modo di dire "duro come u stocafisso"
Bellissime testimonianze Massimo!
Bela conclusiò! Poi quelo de Carotti me sfagiola na muchia! Ciavevo la botega da feraro lì sotto e non resistevo ai suoi potacchi e stocco e pure brodetto**, tra Carotti e Marisa al mercato! Ehhhh! Bravo strane robe sto canale è una bomba a mà! E grande el mitico Dieghì sempre competente !👏👏👏
*brodetto puntata? 😏
Alessandro la puntata sul brodetto la faccio con te! 💪
@@anconopoli3651 quasi quasi....tra l'altro adesso solo a parlarne, me ha preso pure la voglia e me sa che già domà vago a pia na cassetta mista se fo in tempo col lavoro!
E' doveroso lasciare in calce alla puntata ogni possibile approfondimento sull'argomento trattato, perché tutti i vari commenti di chi ha voce in capitolo, con aneddoti e racconti personali, servono a completare il quadro storico. Vi racconto quindi la gran bella chiacchierata fatta ora con la signora Elisabetta, nipote degli storici proprietari dell'osteria di Ida e Aurelio Ricci che preparavano lo stoccafisso in via Gramsci (o forse a quel tempo si chiamava ancora via XXVIII Ottobre?). Impagabile è stata infatti la testimonianza di Elisabetta, che mi ha raccontato con trasporto di come la ricetta dello stoccafisso originale dei suoi nonni portasse un'aurea di tradizione mista all'incantesimo. In un periodo di restrizioni e sofferenze, l'umiltà di questi locandieri provenienti da Pianello ha avviato uno dei filoni più storici legati alla tradizionale ricetta dorica. Un incantesimo appunto, che non prevedeva alcun tipo di dazio economico in cambio della ricetta, che doveva essere tramandata senza scopo di lucro alcuno. La medesima ricetta e gli stessi locali che poi vennero presi in gestione proprio da Peverieri in quella poi conosciuta come la Cantineta.
Tra i fondatori dell’Accadelia dello Stoccafisso all’anconitana, credo sia doveroso ricordare Bruno Bravetti., per moti anni presidente del sodalizio dorico.
Giustissimo Marco, è bello che rimangano in calce alla puntata ogni approfondimento storico che può essere di completamento a quelle 2 cose che diciamo davanti alla telecamera. Più commenti fate più il quadro del racconto diventa chiaro e utile!
Bravissimi come sempre ma io lo stoccafisso lo preparo sempre con le canne ma con sedano carota cipolla maggiorana ogni strato patate.olio logicamente e sobbolle per 2 ore. Niente olive ecc.m socera.
El faceva cusci'
Chi è el fratello de moreno el Barbiere de vallemia'
Esattamente
1 VIKING quell'altra è na REAGENT americana
Grazie Simone, se non dico qualche sfrondone in ogni puntata non so' contento! 🤣
Ma te pensa! Quante robe interessante intorno al pesce bastone
Alore ve confesso che io el stocafisso el fago sbrombolà sopra le cane che m'ha lasciato mama, che ce cucinava dai ani '50, quele cane è cuscì impregnate de sciugo de stucafisso che se pudrìa ancora magnà inzieme el stucafisso!!!
🤣🤣🤣