16 -- Watson e Crick, il DNA e il segreto della vita -- James Watson

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  • Опубликовано: 29 авг 2013
  • Video completo disponibile su www.eduflix.it
    James Watson nasce a Chicago nel 1928. Entra alla Chicago University quando aveva 15 anni, grazie al programma Giovani dotati. Era interessato a Biologia e Zoologia. Decide di specializzarsi per diventare un ornitologo, conservatore al Museo di Storia Naturale. Durante l'ultimo anno alla Chicago University, Watson legge il libro di Erwin Schroedinger "Che cos'è la vita?". Rimane affascinato dall'idea che geni e cromosomi custodiscano i segreti del vivente. Così Watson chiede ed ottiene un posto da dottorando da Salvador Luria, un pioniere nella ricerca sui batteriofagi, all'Indiana University, un'opportunità perfetta per lavorare su alcuni di questi problemi.
    Dopo il dottorato, nel 1950, Watson trascorre del tempo in Europa, lavorando al Cavendish Laboratory dell'Università di Cambridge. Già sa che il DNA è la chiave per comprendere la vita ed è determinato a risolvere la sua struttura. Ha la fortuna di condividere un ufficio con Francis Crick, un dottorando con i suoi stessi interessi. Entrambi dovrebbero lavorare su altri progetti ma, nel 1953, costruiscono il primo modello accurato di DNA, è una delle più grandi rivoluzioni scientifiche di tutti i tempi.
    Nel 1962, Watson vince il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina con Francis Crick e Maurice Wilkins che, con Rosalind Franklin, aveva fornito i dati su cui basare la struttura. Watson pubblica nel '68 il libro La doppia elica; apre così un nuovo filone letterario, un racconto chiacchierato su come vanno le cose nel mondo scientifico visto dall'interno.

Комментарии • 18

  • @bluelotus542
    @bluelotus542 9 лет назад +6

    Ragioniamo con razionalità. Se la vita dipendesse dal DNA, quando un corpo muore il DNA dovrebbe riportarlo in vita, invece anche il DNA muore col corpo. Quindi non è la vita che dipende dal DNA ma il DNA che dipende dalla vita. La vita è dunque qualcos'altro.

    • @sandroorlandoni2614
      @sandroorlandoni2614 8 лет назад +1

      +Daddi Pa
      In realtà non c'è ancora una risposta scientifica soddisfacente al perchè si muore.
      Un'ipotesi interessante riguarda proprio il DNA.
      Saprai che nel corso della nostra vita la maggior parte delle cellule vengono continuamente sostituite da cellule nuove. Per far questo le cellule devono ovviamente duplicarsi da cellule precedenti, e quindi anche il DNA deve duplicarsi.
      Ma ogni duplicazione del DNA avviene sempre con qualche errore. Ne consegue che nel corso degli anni, di duplicazione in duplicazione, gli errori nel DNA si accumulano fino al punto che il suo corretto funzionamento ne risulta compromesso. E questo porterebbe alla morte.
      Che io sappia non esiste una conferma a questo scenario. Ma razionalmente mi sembra piuttosto convincente.

    • @bluelotus542
      @bluelotus542 8 лет назад

      +Sandro Orlandoni
      Nuovi studi hanno appurato che il DNA è solo una parte della complessa macchina corporea ed è normale che sia soggetto a deteriorarsi come le altre parti. Tutto ciò che è materiale subisce l'entropia.

    • @sandroorlandoni2614
      @sandroorlandoni2614 8 лет назад

      Daddi Pa
      Non so di quali studi parli. A me risulta che i biologi siano sempre stati ben consci che il DNA è una parte di un insieme.
      SI, esatto, si deteriora, ottima parola. Ed è proprio il costante deteriorarsi dei processi biochimici che alla fine porterebbe alla morte.

    • @bluelotus542
      @bluelotus542 8 лет назад

      +Sandro Orlandoni
      Il settore evoluzionista della comunità scientifica è convinto che il DNA sia la chiave di tutto, tant'è che il biologo Richard Dawkins ha perfino scritto un libro intitolato "The selfish gene", il gene egoista. Per fortuna il settore scientifico più sobrio considera quest'idea stramba e irrazionale. Ovviamente, non è da escludere una propaganda sistematica a favore della visione evoluzionista per salvare interessi che nulla hanno a che fare con la scienza.

    • @sandroorlandoni2614
      @sandroorlandoni2614 8 лет назад

      Daddi Pa
      Quinti tu riconosci nella comunità scientifica due fazioni, chiamiamole così. Da una parte gli evoluzionisti e dall'altra i sobri che non credono all'evoluzione.
      Ne concludi quindi che all'interno della comunità scientifica è in atto un dibattito in cui le ragioni di una parte e dell'altra si confrontano.
      Vediamo però un po' di dati.
      Un sondaggio del 1991 condotto dalla Gallup (uno delle maggiori agenzie di sondaggi degli Stati Uniti) riscontrò che solo il 5% degli scienziati americani erano creazionisti. Se poi si guardava solo ai biologi (che sono ovviamente quelli più titolati a discutere di evoluzione) risultò che di 480 mila biologi americani di livello rilevante (quindi ovviamente non semplici laureati) solo 700 erano creazionisti, meno dello 0,15%. Ovviamente non riconoscersi nel creazionismo non vuol dire essere evoluzionista. uno può anche avere dei dubbi sull'evoluzione e non per questo essere creazionista.
      Ci viene in aiuto un altro sondaggio del 2009 condotto dalla Pew Research (altra importante agenzia di sondaggi statunitensi) che rileva che il 95% degli scienziati americani riconoscono la validità dell'evoluzione. Come vedi i due sondaggi sono in perfetto accordo nonostante i quasi 20 anni di differenza.
      E stiamo parlando degli Stati Uniti, una delle nazioni col più alto tasso di creazionisti del pianeta.
      Come vedi gli evoluzionisti non sono solo una semplice maggioranza, ma una soverchiante, schiacciante maggioranza.
      Quanto al dibattito, il modo migliore per capire se davvero esiste è attraverso le pubblicazioni, cioè gli articoli in cui gli scienziati rendono noti i dati dei loro lavori. Negli oltre 150 intercorsi dalla pubblicazione de "l'origine delle specie", gli avversari dell'evoluzionismo non hanno prodotto un solo dato che sia in contrasto con l'evoluzione. Al massimo hanno prodotto dati che possono essere spiegati in modo diverso, ma non in contrasto.
      Quindi, quelli che tu chiami "sobri" non sono solo una esigua minoranza, ma non sono nemmeno riusciti a produrre pubblicazioni che confutino l'evoluzione.
      In definitiva non c'è nessun dibattito serio.
      Quanto all'idea del complotto per salvare interessi, ti basta pensarci un attimo per capire che non sta in piedi. Negli ultimi 150 anni sono stati milioni i biologi che si sono occupati di evoluzione (in questo momento nei soli Stai Uniti ce ne sono circa 480 mila) e pensare che tutti abbiano mantenuto il segreto è semplicemente ridicolo. E stiamo parlando di persone che provengono da ogni parte del mondo, da ogni estrazione sociale, culturale e religiosa.
      Inoltre quello della scienza è un mondo come gli altri, fatto di persone di ogni tipo, tra cui anche quelle ambiziose. E se uno scienziato ambizioso avesse dei dati che confutano l'evoluzione stai sicura che non esiterebbe a divulgarli, perchè ciò gli porterebbe fama e ricchezza.
      E poi c'è il dato più importante. Tutti i dati prodotti a favore dell'evoluzione sono pubblicamente disponibili e verificabili, e credimi, sono molte le associazioni antievoluzioniste ben finanziate, come ad esempio l'Institute for Creation Research, che provano da anni a screditare questi dati, ovviamente senza successo.

  • @illeone5433
    @illeone5433 5 лет назад +2

    Allora?