"Due vite" la storia di Maria

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  • Опубликовано: 3 окт 2024
  • La storia di Maria. Giovanissima, 32 anni, appena sposata scopre di avere una patologia cardiaca gravissima. La sua vita cambia completamente, le cure non bastano e la sua unica possibilità di sopravvivenza diventa il trapianto. Tuttavia i tempi di attesa non sono compatibili con il suo rapido peggioramento e le viene proposto il LVAD, il cuore meccanico, che le viene impiantato sempre dalla Cardiochirurgia del Policlinico che le consentirà di sopravvivere fino a quando non riuscirà ad avere un cuore nuovo. Il tempo passa e la situazione si aggrava ulteriormente. Maria viene inserita nella lista speciale nazionale e finalmente può sottoporsi al trapianto. Un trapianto difficile perché l’espianto del cuore artificiale allunga i tempi operatori e la complessità dell’intervento e perché la malattia primitiva di Maria, la miocardite, avrebbe potuto danneggiare anche il cuore trapiantato se la terapia immunosoppressiva non fosse stata pienamente efficace. Ora che ha un cuore nuovo Maria, rivuole anche la sua vita di prima e riprendere da dove tutto si era fermato, quando con suo marito Mariano progettavano di costruire la loro famiglia e avere dei figli. La gravidanza è una condizione molto delicata da affrontare in una donna trapiantata di cuore, le complicazioni possono essere molte, sia per la madre che per il bambino. Tuttavia i medici hanno compreso che permettere a Maria di avere un figlio era il modo migliore per consentirle di vivere a pieno il dono che aveva ricevuto e onorare così il gesto di chi le aveva donato il suo nuovo cuore. I cardiologi, cardio chirurghi e ginecologi del Policlinico di Sant’Orsola allora hanno seguito il caso di Maria in ogni aspetto fisco e psicologico, sostenendola in tutti i momenti anche difficili che ci sono stati e oggi Maria, Mariano e la piccola Emma sono una famiglia che testimonia ogni giorno l’importanza della donazione.

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